Oggi al termine della celebrazione del Concistoro, Francesco e i nuovi cardinali “salgono su due pullmini e si recano al Monastero Mater Ecclesiae per incontrare il Papa emerito”: così un avviso ai giornalisti accreditati che arriva ora sul mio desktop.
Il Papa e i nuovi cardinali a casa di Benedetto
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Il “Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di nuovi Cardinali” inizia alle 11.00. Potrebbe terminare alle 12.30 e sarà circa a quell’ora che forse verrà dato in diretta tv qualche momento della visita. Agli altri due Concistori Benedetto era stato presente. Possiamo immaginare che Francesco l’abbia invitato e che Benedetto abbia risposto di non sentirsela e che Francesco abbia concluso: “Veniamo noi da lei”.
Disumani e inestricabili conflitti. Così il cardinale Zenari – nunzio in Siria – nel saluto al Papa a nome dei nuovi cardinali: Santo Padre, qualcuno di noi viene da luoghi dove molti, milioni, sono i “malcapitati”, adulti e bambini, lasciati morti o mezzi morti sulle strade dei loro villaggi e quartieri, o sotto le macerie delle proprie case e scuole, a causa di efferate violenze e di sanguinosi, disumani e inestricabili conflitti, le cui tragiche conseguenze ricadono assai spesso sulle inermi popolazioni civili, causando immani sofferenze e catastrofi umanitarie di enormi proporzioni. Alcune regioni del mondo sono divenute cosi luoghi di esercizio delle opere di misericordia a tutto campo per tanti “Buoni Samaritani”: Chiese, Organizzazioni umanitarie, persone di ogni credo o semplicemente mosse da sentimenti di umana compassione.
I “nuovi” cardinali in visita dal papa emerito.
Per i “vecchi “cardinali invece neppure il tradizionale incontro col papa regnante.
http://www.marcotosatti.com/2016/11/17/uno-strano-concistoro-senza-incontro-con-i-cardinali-di-tutto-il-mondo-per-non-rispondere-ai-dubia/
Non demonizzare. Il Papa nell’omelia 1: Potremmo dire che sono quattro tappe della mistagogia della misericordia: amate, fate il bene, benedite e pregate. Penso che su questi aspetti tutti possiamo concordare e che ci risultino anche ragionevoli. Sono quattro azioni che facilmente realizziamo con i nostri amici, con le persone più o meno vicine, vicine nell’affetto, nei gusti, nelle abitudini. Il problema sorge quando Gesù ci presenta i destinatari di queste azioni, e in questo è molto chiaro, non usa giri di parole né eufemismi. Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male (cfr vv. 27-28). E queste non sono azioni che vengono spontanee con chi sta davanti a noi come un avversario, come un nemico. Di fronte ad essi, il nostro atteggiamento primario e istintivo è quello di squalificarli, screditarli, maledirli; in molti casi cerchiamo di “demonizzarli”, allo scopo di avere una “santa” giustificazione per toglierceli di torno. Al contrario, riguardo al nemico, a chi ti odia, ti maledice o ti diffama, Gesù ci dice: amalo, fagli del bene, benedicilo e prega per lui.
Inimicizia anche tra noi. Il Papa nell’omelia 2: Quante ferite si allargano a causa di questa epidemia di inimicizia e di violenza, che si imprime nella carne di molti che non hanno voce perché il loro grido si è indebolito e ridotto al silenzio a causa di questa patologia dell’indifferenza! Quante situazioni di precarietà e di sofferenza si seminano attraverso questa crescita di inimicizia tra i popoli, tra di noi! Sì, tra di noi, dentro le nostre comunità, i nostri presbiteri, le nostre riunioni. Il virus della polarizzazione e dell’inimicizia permea i nostri modi di pensare, di sentire e di agire.
Maria Cristina Venturi il “Concistoro straordinario” abbinato a quello per la nomina di nuovi cardinali non è di lunga tradizione (fu introdotto da Giovanni Paolo II nel 1983) e non si tiene costantemente. Per esempio non si ebbe in occasione dei Concistori per i nuovi cardinali dell’ottobre del 203 (convocato da Giovanni Paolo II) e del novembre 2012 (convocato da Benedetto XVI). Trattandosi di una convocazione straordinaria non è necessaria una ragione per non tenerlo. Immaginare che Francesco abbia paura di ascoltare i cardinali è letteratura fantastica.
bello il gesto del papa che si è alzato davanti a don Simoni 🙂
cristina vicquery
Cardinal Simoni
Ecco alcune foto della visita del Papa e dei nuovi cardinali a Benedetto:
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/11/vaticano-lincontro-di-papa-francesco.html
Quale migliore preghiera per la festa di Cristo Re, di chiedergli di radunare tutti i figli dispersi in un unico solo popolo.
Nella sua appassionata e, a tratti, anche esilarante omelia di stamane, il nostro Parroco ha parlato dei fervidi, benefici e lucidissimi “tiri da mato” di Papa Francesco: anche un'”intenzione di preghiera” è stata, dalla nostra Comunità, dedicata al coraggio pastorale con cui il nostro Papa ha saputo guidare il popolo di Dio in quest’anno giubilare.
Buona domenica pomeriggio a tutti.
Roberto Caligaris
P.s.: hai, Luigi, notizie recenti (e precise) sullo stato di salute del caro Papa Emerito ? Grazie anticipate.
Credo stia bene ma ha difficoltà a camminare. L’abbiamo visto ieri nel filmato della visita che gli hanno fatto Francesco e i nuovi cardinali: appariva bene in volto. Don Georg ha detto qualche mese addietro che i suoi passi sono sempre più brevi e lenti. Già usava il bastone prima della rinuncia e sono passati più di tre anni e mezzo. Ad aprile compirà i novanta. Ma in questi limiti la sua è una serena vecchiaia.
L ‘espressione serena di Benedetto XVI dà fiducia.
Bene.
Grazie ancora, Luigi.
Buona serata.
Roberto Caligaris
“Egli non ha abbandonato l’ufficio di Pietro”
Ratzinger è tuttora Pontefice . Parole di Mons. Georg Ganswein , segretario
di Ratzinger
“Egli non ha abbandonato l’ufficio di Pietro – cosa che gli sarebbe stata del
tutto impossibile a seguito della sua accettazione irrevocabile dell’ufficio nell’aprile 2005. Per questo l’appellativo corretto con il quale rivolgerglisi ancora oggi è “Santità”; e per questo, inoltre, egli non si è ritirato in un monastero isolato, ma all’interno del Vaticano – come se avesse fatto solo un passo di lato per fare spazio al suo successore e a una nuova tappa nella storia del papato che egli, con quel passo, ha arricchito con la “centrale” della sua preghiera e della sua compassione posta nei Giardini vaticani.
“Come ai tempi di Pietro, anche oggi la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica continua ad avere un unico Papa legittimo. E tuttavia, da tre anni a questa parte, viviamo con due successori di Pietro viventi tra noi –
Dall’elezione del suo successore Francesco il 13 marzo 2013 non vi sono dunque due papi, ma de facto un ministero allargato – con un membro attivo e un membro contemplativo. Per questo Benedetto XVI non ha rinunciato né al suo nome, né alla talare bianca.”
un “Ministero allargato.”. per cui i nuovi Cardinali devono per forza avere la benedizione dell’uno e dell’altro…del membro attivo e del membro contemplativo, per essere sicuri che la loro nomina sia valida…non sia mai un domani venga contestata…
Ganswein: “…La parola chiave di quella Dichiarazione è munus petrinum, tradotto – come accade il più delle volte – con “ministero petrino”. E tuttavia, munus, in latino, ha una molteplicità di significati: può voler dire servizio, compito, guida o dono, persino prodigio. Prima e dopo le sue dimissioni Benedetto ha inteso e intende il suo compito come partecipazione a un tale “ministero petrino”. Egli ha lasciato il Soglio pontificio e tuttavia, con il passo dell’11 febbraio 2013, non ha affatto abbandonato questo ministero. Egli ha invece integrato l’ufficio personale con una dimensione collegiale e sinodale, quasi un ministero in comune, come se con questo volesse ribadire ancora una volta l’invito contenuto in quel motto che l’allora Joseph Ratzinger si diede quale arcivescovo di Monaco e Frisinga e che poi ha naturalmente mantenuto come vescovo di Roma: “cooperatores veritatis”, che significa appunto “cooperatori della verità” (…) Non è un singolare, ma un plurale”.
“e tuttavia, con il passo dell’11 febbraio 2013, non ha affatto abbandonato questo ministero. ”
Detto dal suo segretario personale. Più chiaro di così!
Ganswein papa subito (e santo appena possibile).
Si comporta come quelle perpetue per cui al mondo esiste solo il loro parroco, solo che le sue chiacchiere non rimangono all’interno della parrocchia.
Maria Cristina Se pensi che ci sono due papi in attività, due papi regnanti perché te la prendi sempre con Bergoglio? Ti comporti come se alla fine di papa c’è ne fosse solo uno qualunque cosa dica padre Georg.
Cristina vicquery