Lei pensa di potere andare un giorno in Iraq, forse in Kurdistan, per sostenere i profughi cristiani? “Sì, io sono disponibile. Quando abbiamo sentito con i miei collaboratori di questa situazione delle minoranze religiose e anche il problema, in quel momento, del Kurdistan che non poteva ricevere tanta gente, abbiamo scritto prima di tutto il comunicato che ha fatto padre Lombardi a nome mio. Poi, abbiamo scritto una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite e abbiamo inviato il cardinale Filoni. E alla fine abbiamo detto: e se fosse necessario, quando torniamo dalla Corea, possiamo andare lì. Sono disponibile. In questo momento non è la cosa migliore da fare, ma sono disposto a quello. – Così Francesco ieri in aereo di ritorno dalla Corea. Nei commenti altre parole del Papa.
Aggiornamento al 20 agosto. “La sovrana libertà di cui Papa Francesco appare dotato si presenta come la sua migliore alleata di fronte alle opposizioni che si vanno infittendo: non puoi intimorire chi è pronto a lasciare”: è la conclusione di un mio giudizioso articolo pubblicato oggi dal Corsera a commento delle parole dette in volo.
Come fermiamo l’aggressore. “In questi casi, dove c’è una aggressione ingiusta, soltanto posso dire che è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo: fermare. Non dico bombardare, fare la guerra: fermarlo. I mezzi con i quali si possono fermare, dovranno essere valutati. Fermare l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo avere memoria, pure, eh? Quante volte sotto questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista! Una sola nazione non può giudicare come si ferma questo, come si ferma un aggressore ingiusto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata l’idea delle Nazioni Unite: là si deve discutere, dire: ‘E’ un aggressore ingiusto? Sembra di sì. Come lo fermiamo?’. Ma soltanto quello. Niente di più”.
Diritto dell’aggressore a essere fermato. “Grazie della parola [sulle minoranze in Iraq]. Perché a me parlano ‘Ma, i cristiani, poveri cristiani’, ed è vero, soffrono. I martiri sì, ci sono tanti martiri. Ma qui ci sono uomini e donne, minoranze religiose, non tutte cristiane, e tutti sono uguali davanti a Dio, no? Fermare l’aggressore ingiusto è un diritto che l’umanità ha ma c’è anche un diritto che ha l’aggressore, di essere fermato perché non faccia del male”.
Voglia di Cina. “Se io ho voglia di andare in Cina? Ma sicuro: domani! Noi rispettiamo il popolo cinese, soltanto la Chiesa chiede libertà per il suo mestiere, per il suo lavoro; nessun’altra condizione. Poi, non dimenticare quella lettera fondamentale per il problema cinese, che è stata la lettera inviata ai Cinesi da Papa Benedetto XVI. Quella Lettera oggi è attuale. Rileggerla fa bene. E sempre la Santa Sede è aperta ai contatti: sempre, perché ha una vera stima per il popolo cinese”.
“Vado in Albania perché? [andrà in settembre]. Per due motivi importanti. Primo, perché sono riusciti a fare un governo – ma pensiamo ai Balcani, eh? – un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi, cattolici con un consiglio interreligioso che aiuta tanto ed è equilibrato. E questo va bene, è armonizzato. La presenza del Papa è per dire a tutti i popoli: ‘Ma, si può lavorare insieme!’. Io l’ho sentito come se fosse un vero aiuto a quel popolo nobile. E l’altra cosa: se pensiamo alla Storia dell’Albania, è stata religiosamente l’unico dei Paesi comunisti che nella sua Costituzione aveva l’ateismo. Se tu andavi a Messa era anticostituzionale […]. Io ho sentito che dovevo andare: è vicino, in un giorno si fa”.
Due o tre anni e poi. Come vive questa immensa popolarità? “La vivo ringraziando il Signore che il suo popolo sia felice e augurando al popolo di Dio il meglio. La vivo come generosità del popolo, quello è vero. Interiormente, cerco di pensare ai miei peccati e ai miei sbagli per non credermela, eh?, perché io so che questo durerà poco tempo, due o tre anni, e poi … alla Casa del Padre … E poi – non è saggio che ho detto questo – ma la vivo come la presenza del Signore nel suo popolo che usa il vescovo che è il pastore del popolo, per manifestare tante cose. La vivo più naturalmente di prima: prima mi spaventava un po’. Anche, mi viene in mente: ma, non sbagliare, perché tu non devi fare torto a questo popolo”.
Solo nell’ascensore. Si sente prigioniero in Vaticano? “No, no, no: all’inizio sì, adesso sono caduti alcuni muri. Per esempio, uno per farti ridere: vado a prendere l’ascensore, subito viene uno, perché il Papa non poteva scendere in ascensore da solo. ‘Ma, tu vai al tuo posto, che io scendo da solo’. E’ finita la storia. E’ la normalità”
Belli i tempi (non poi così remoti, del resto) in cui i papi non si sognavano neppure di star lì a fare delle chiacchiere coi giornalisti. E tutti davano per scontato che avessero di meglio da fare.
Luigi potrà correggermi se sbaglio, ma credo che la pessima usanza sia stata introdotta al tempo di Giovanni Paolo II (non è che perché uno è santo le fa tutte giuste). Paolo VI penso sia stato salvato dalla timidezza, e prima i papi non viaggiavano. (Prima ancora, quando pure viaggiavano, non c’erano i giornalisti! 🙂 ).
Il povero Ratzinger, per troppa mitezza e umile obbedienza, non volle o non seppe sottrarsi a quella che era divenuta ormai una prassi consolidata. E oramai siamo ridotti così. Pazienza.
Avrei un’idea per papa Bergoglio (se la spin doctor Marisara gliela vuole girare) o per il suo successore (fra due o tre anni, ha detto?): nei prossimi viaggi perché, invece di prendere un intero aereo e di riempirlo di giornalisti, non fa un normale biglietto su un volo di linea?
Altro che borsa portata a mano e macchinina piccola! Quello sì che sarebbe un papapovero coi fiocchi, soprattutto se volasse in turistica e magari low cost, e sarebbe risolto alla radice il problema dei giornalisti. Basterebbe avere l’accortezza di prenotare anche i posti a fianco per due cardinali, e potrebbe starsene in santa pace per tutto il viaggio.
Temo che se il prossimo pontefice accogliesse l‘interessante consiglio di Luigi Franti di far a meno dei giornalisti e del solito “rito“ormai irrinunciabile dell‘intervista a bordo dell‘aereo,sarebbe considerato troppo snob,poco popolare,troppo chiuso,magari,orribile dictu!,troppo “tradi“. Ormai indietro non si torna:bisogna andare sempre avanti!Il prossimo Papa eventualmente potrebbe anche non abitare piu‘a Santa Marta ma per esempio jella sede romana di Repubblica,e invece delle guardie svizzere,avere i. giornalisti a vegliare i suoi sonni sempre a pronti per cogliere l‘attimo per un intervista…l‘attimo fuggente…
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/letters/2007/documents/hf_ben-xvi_let_20070527_china_it.html
La lettera di Benedetto cui fa riferimento immagino sia questa.
“(non è che perché uno è santo le fa tutte giuste).”
Condivido in pieno, ma non riferendomi ai viaggi dei papi.
Discepolo ha capito tutto, ed era ora. Soprattutto ha capito che si è aperta l’era dei papi “comunisti”, che si schiodano dal trono, si vestono di umile panno, si liberano dei gingilli aurei troppo lussuosi,preferiscono le proprie scarpe nere e gettano alle ortiche ermellini e scarpette di raso rosso,vogliono scendere in ascensore da soli e senza corteo, parlano come mangiano, dicono battute simpatiche come fanno i parroci di campagna, ti insegnano molto di più parlando a braccio, con spontaneità, piuttosto che leggendo documenti e pagine di encicliche destinati agli addetti ai lavori , fanno larghi sorrisi non artefatti, stanno bene in mezzo alla gente umile e piantano in asso i potenti di turno, salutano i conoscenti intravisti da lontano alzando il pollice, dicono “buona sera” e “buon pranzo” anziché cantilenare ad ogni piè sospinto “sia lodato Gesù Cristo”, e prendono le difese dei poveri e dei diseredati di qualunque religione.
Li vedi e pensi subito a degli amici, a figure parentali da abbracciare con simpatia ed affetto, e non a delle divinità installate su un alto piedistallo.
Che respiro di sollievo da parte di tantissimi fedeli! Finalmente una Chiesa davvero cattolica e Madre! Finalmente un papa di nome Francesco!
Riuscirà, discepolo, a rassegnarsi? E riuscirà, Franti, a ingoiare il rospetto che ogni tanto lo fa tossire di brutto ?
Hai proprio ragione cara Marilisa. Noi eravamo abituati a papi malvagi,che viveano nel lusso,portavano scarpe rosse e croci d‘oro,non dicevano buon pranzo e buon appetito ,non erano comunisti anzi combattevan comuniso. Gente malvagiacome Gipvanni Paolo IIe Benedetto XVI. Abituati ai pessimi esempi di questi pontefici non riusciamo a cogliere il fulgore e la gloria delle
scarpe nere.
e del pollicione alzato alla Fonzie!
Riuscireo mai a rassegnarci ti chiedi pensosa? Posso assicurarti che si‘riusciremo a rassegnrci e a dimenticare forse l‘esempio deplorevoledei papi del passato che non. abitavao a Santa Marta enon si portavano labora da soli .Riuscireo vedrai a scoprire come e‘bello avere perpapa una figura simpatica e spiritosa,ica quei noiosi teologilla Ratzinger che parlavano. come un libro stampato!
Riuscireo a farci una ragione anche delle interviste a Scalfari.
Ma su una cosa cara Marilisa non mi rassegnero’mai:
Sull’ andare in ascensore da solo!Eh no a tutto c’eun limite!Pensa se c’e’un guast!Che fa ,il Papa chiama Aiuo Aiuto!L’ascensore si e’fermato?
🙂 🙂
Tranquilla, discepolo. Se l’ascensore si blocca, questo Papa se lo aggiusta da solo e riparte alla grande.
Scusate, ma sono proprio stufo di questa contrapposizione forzata tra il modo di fare/parlare/vestire e, in fondo, il modus operandi, il carisma, insomma la personalità degli ultimi Papi, che ha creato da una parte i fans, il “partito” di Benedetto e quello di Francesco, per cui una parte (definiti tradi, bigotti, retrogradi, lefebriani, baciapile, fascisti,…) odia visceralmente TUTTO quello che Francesco fa e dice (o non fa e non dice) e i “progressisti-cattocomunisti ecc. che di converso esalta TUTTO quello che fa/dice Francesco e non perde occasione per disprezzare Benedetto e Giovanni Paolo II ! Questa stolta contrapposizione, a ben vedere, viene alimentata da stolida stampa e anche da molti vaticanisti o sedicenti tali, e anche da cardinali e vescovi. Secondo me (che non sono nessuno) Giovanni Paolo e Benedetto sono stati due grandissimi Papi, anche se hanno fatto, come tutti, anche i Papi Santi, degli errori. Per Francesco non possiamo ancora giudicare, possiamo criticare certi suoi atteggiamenti, ma il suo Papato si trova secondo me in un punto cruciale della storia del cristianesimo, un punto di svolta, e lui cerca di fare per il meglio.
Ah beh,allora se sa aggiustare l’€ascensore da solo e’proprio l’uomo giusto al posto giusto!E’notorio infatti che i papi si eleggono per le loro abilita’manuali,per la loro perizia di elettricisti,insomma per fio’che fanno. Tanti muscoli. niente cervello.
Comunque cqra Marilisa visto che Papa Francesco stesso nella sua simpatca chiaccherata coi giornalisti ha detto che durera’ ancora due o tre anni. poi..via,piu’che rassegnarsi noi tradi dobbiamo solo portare pazienza!
Ha da passa’a ‘nuttata! come dcono a Napoli.
Cari progre ( i proghe sono i nemici dei tradi) non e’detto che il proseimo papa sia un proghe.
BELLA fra’!
Caro Gianrinaldo io fossi in te npn prenderei pe cose troppo sul serio. La lotta tra i tradi e i progre e’una lotta da operetta. come tutto in Italia.Ce piace dividerci tra guelfi e ghibellini.
Pure sul Papa?
Si’pure sul Papa. Ma siamo tuttibuoni cqttolci,neh:
Ma poi nota: partiamo da “la terza guerra mondiale” e si finisce a quanto è figo ( o meno) andare da solo in ascensore.
Ogni volta così.
Sì, ma vedi Sara1, anche la cosa della terza guerra mondiale, che sparata come titolone di prima pagina dai giornaloni sembra fare un gran effetto, detta così, per modo di dire, come una cosa sentita dire da un altro e trovata arguta … come ha fatto il papa chiacchierando coi giornalisti di questo e di quello, ha un altro peso specifico … e del resto la battuta dell’ascensore l’ha fatta lui.
Per questo deploro che i papi facciano queste cose, perché poi la ggente (noi) si abitua a trattarli come “opinionisti” (brr che orrore!).
E a proposito di cose dette così, senza importanza, sarei curioso di sapere come a inteso Luigi la battuta dei “due o tre anni e poi si ritorna alla casa del Padre”. Io l’ho presa come una tipica frase da vecchio, di quelle apotropaiche che amano tanto dire con la speranza (e l’intimo convincimento) di campare invece ancora cent’anni.
Quello che fa la gente mi pare poco importante, che ci fanno i cristiani con le parole del Papa sarebbe interessante conoscerlo invece.
O quando non ci sono più crociate contro l’Islam dei focolai di guerra che si diffondono ce ne freghiamo?
Alla fine…
ha inteso [correggo, se no Marilisa pensa che non so l’ortografia e me la insegna]
Quando le parole dei papi erano misurate, pesate e pensate, e giungevano ai cristiani come provenendo dalla più alta cattedra che vi sia al mondo, i cristiani (almeno i più ferventi) le accoglievano come un dono prezioso, le studiavano, le assimilavano e si sforzavano di metterle in pratica. Ho conosciuto un vecchio prete che diceva di avere imparato poca teologia in seminario perché c’era la guerra e gli studi li aveva fatti come aveva potuto, ma di essersi formato poi con la lettura costante del magistero di Pio XII: quella era stata la sua università. Ed era (ed è tuttora) un buon prete.
E comune il “terza guerra mondiale” era tra virgolette per paragonare l’enormità dei problemi in corso con l’irrilevanza del contendere sull’ascensore.
Quindi poiché adesso Francesco parla ai giornalisti (lo facevano anche i suoi predecessori tra l’altro) le sue parole non contano più?
Ma davvero è possibile ciò?
Incredibile (quanto gioire di un ascensore ammetto, sono alla pari)
“ha inteso [correggo, se no Marilisa pensa che non so l’ortografia e me la insegna]”
Potrei mai correggere io, miserella, uno che ci propina ogni tanto il suo eloquio forbito dove compaiono parole tipo “apodissi” e “apotropaiche”?
Da restarne sconvolti dal gran ridere che provocano ( almeno in me).
Immagino Sara alle prese con un dizionario per conoscere il significato di tali misteriose parole. Immagino discepolo chiedersi: che mostri (da “monstrum” =prodigio) sono?
Un errore di ortografia al confronto è una bazzecola.
Dunque, per lei, Franti, da parte mia :dieci e lode, comunque.
Ma non quando si mette a parlare di religione e di papi e vescovi che corrispondono alle sue simpatie ( e a quelle di discepolo) e non alle mie.
Lei, tutto convinto, scrive:
“Quando le parole dei papi erano misurate, pesate e pensate…i cristiani (almeno i più ferventi) le accoglievano come un dono prezioso, le studiavano, le assimilavano e si sforzavano di metterle in pratica. ”
Mi consente di eccepire? Ne è proprio sicuro, sig. Franti? Infatti si sono visti i bei risultati lungo i secoli. Oggi la Chiesa è proprio “quell’ospedale da campo” di cui ha parlato papa Francesco. Espressione più azzeccata non avrebbe potuto trovare.
Le parole di quei papi lì erano ad usum delphini, e i fedeli del popolo comune e semplice, quasi tutti ligi al dovere dell’obbedienza ( per paura del tragico Inferno sempre minacciato terroristicamente), ne capivano ben poco, tanto è vero che un po’ per volta se la squagliavano bellamente. Pensi che effetto facevano.
I preti te le calavano dal pulpito perché obbligati dai vescovi, e i fedeli ascoltavano e assai presto dimenticavano. Ha presente l’effetto delle parole del card. Federigo, vescovo di straordinaria fede, a don Abbondio, uomo di scarsa fede? Ecco, proprio quello era l’effetto prodotto dalle parole dei papi cui lei fa riferimento. Ma papi, cardinali e vescovi dovrebbero proporsi di fare di tutto per fare aumentare la fede senza parlarsi addosso, e se si accorgono che ciò non avviene, dovrebbero mettere in atto ogni espediente per raggiungere lo scopo missionario di evangelizzazione che è il loro primo dovere. È quello che sta facendo questo Papa mettendocela tutta.
Non mi faccia aggiungere di più, sig. Franti.
“…visto che Papa Francesco stesso nella sua simpatca chiaccherata coi giornalisti ha detto che durera’ ancora due o tre anni. poi..via,piu’che rassegnarsi noi tradi dobbiamo solo portare pazienza!”
Beh, discepolo, forse mentre il Papa diceva quelle parole, stava toccando ferro, o nascostamente faceva le corna, oppure pensava: “spero tanto di durare di più”. Come ognuno di noi normalmente farebbe, credo.
Nessun uomo si augura la morte, a meno che non sia in mezzo a sofferenze insopportabili. L’uomo è fatto per la vita; desiderare la morte è anomalo o patologico.
Ad ogni modo, voi “tradi”, sì, portate pazienza. Noi “progre” nel frattempo preghiamo perché lui duri il più possibile in piena salute. E in ogni caso la strada giusta l’ha già tracciata.
Chissà quanti strali anche anche ai tempi per questa novità:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/08/14/60-anni-fa-il-primo-angelus-radiofonico_f27102e6-9fac-4586-8a0d-ff54e9f315c9.html
Mi pare di aver capito che un nipote di papa Bergoglio ha perso l’intera famiglia in un incidente stradale, in Argentina. Un pensiero di affettuoso cordoglio e una preghiera.
Infatti è così. Nell’incidente hanno perso la vita una donna e due bimbi.
Condivido i sentimenti di Franti.
Il Papa ci chiede di pregare con lui.
http://www.corriere.it/cronache/14_agosto_19/papa-3-parenti-morti-un-incidente-addolorato-pregate-me-1d1107ec-27a3-11e4-9bb1-eba6be273e09.shtml
Oggi centenario morte san Pio X. Meditare attualità suo pontificato. (Astenersi superficiali e improprie similitudini con Francesco: come il giorno e la notte).
Franti oggi dedichiamoci a quella grande figura che è San Bernardo di Chiaravalle abate e dottore della Chiesa di cui ricorre oggi la memoria.
Al grande papa G. Sarto ci penseremo domani.
😉
Più immediatamente utile san Pio X, temo. Urgerebbe programma instaurare omnia in Christo, con tanto di catechismo da mandare a memoria, giuramento antimodernista, e perché no, anche un po’ di sodalitium pianum.
Nel caso, puoi sempre rivolgerti a loro:
http://www.sanpiox.it/public/
Adesso si sono scissi; fortuna secondo Marilisa sono ubbidientissimi, hanno fatto uno scisma nello scisma e i vescovi erano solo 4 pensa se erano di più…
http://francefidele.fr/?p=255
Ricambio con una intelligente provocazione di Camillo Langone per la celebrazione di san Bernardo, così Fabricianus sarà contento:
«San Bernardo di Chiaravalle, oggi è il tuo giorno ma purtroppo non è il tuo tempo. Eppure ci saresti indispensabile, tu che oltrepassasti Sant’Agostino e il suo concetto di guerra giusta col concetto di malicidio: “Il cavaliere di Cristo quando uccide un malfattore non deve essere reputato un omicida ma un malicida”. Una copia del tuo “Elogio della nuova milizia” dovrebbe essere consegnata a tutti i militari europei ed extra-europei in missione umanitaria in Asia: “Certo non si dovrebbero uccidere neppure i pagani se si trovasse un modo diverso per impedire loro di opprimere. Ma per il momento ucciderli resta la migliore soluzione”. E nelle chiese si dovrebbe raccogliere, una domenica di queste, l’obolo di San Bernardo: munizioni per i malicidi.»
Meglio Abelardo di Bernardo sempre detto.
http://www.philosophicaonline.it/scheda_opera.asp?ID=101&ID_AUTORE=23
@Franti
Interessante questo ritorno al 1128.
Franti, tu quale tipo di spada userai insieme ai tuoi simili per la nuova crociata? Quella a lama dritta a doppio filo e punta arrotondata o preferisci quella con pomolo discoidale a croce templare?
(Mi scuso con Luigi A. e i lettori del blog perchè su certi argomenti non si scherza, ma alcuni mie fratelli nella Fede non vedano altra soluzione che una nuova guerra in questo 2014).
Veramente sono modernizzati anche quelli dell’isis il boia del video di ieri (messo su you tube non fatto viaggiare con il piccione viaggiatore) ha pure accento britannico.
Sono contenta che anchecalcuni laici ed.atei ma intelligenti come Massimo Cacciari abbiano il coraggio di dire che dq un Papa si aspettavano un appello a valori assoluti e a-temporali e non la solita pappardellla laicista dell’ONUQuesto significa che il pensiero logico. esiste sempre e puo ‘dire:La posizione teologica di Betgoglio e’fragilissima. Leggersi e meditare l’intervista a Cacciari su Repubblica.
http://antoniosocci.com
Il Papa si dice pronto ad andare in Kurdistan Ma a fare che?A. piantare un. ulivo col sottofondo di musiche per archi ,come nel famoso incontro per la pace a Roma?
Bisogna fermare l’aggressione ingiusta. Benissino,ma come?con che mezzi?Chi?dove?Quando? A che cndizioni?
Su tutto questo deve decidere l’ONU. E se l’ONU non decide che facciamo?Ce ne laviamo le mani come Pilato? Davanti a Dio diremo che il sangue dei cristiani racheni deve ricadere wull’ONU?
Se invece di andare in Kurdistan ,rimanesse a Roma mafon un atteggiamento ben pou’chiaro,limpido e coraggioso magari il Papa sarebbe di ou’aiuto,anche spirituale,ai cristiani d’oriente. I quali se devono aspettare la giustizia dell’ONU.. ciao core! come si dice a Roma. Prima che si muova l’ONU fanno in tempo qd essere tutti sterminati.
Da quando ha sostenuto Monti Cacciari non è più lo stesso.
Giovanni Paolo II era contrario all’Onu nel richiedere interventi militari?
“La coscienza dell’umanità, ormai sostenuta dalle disposizioni del diritto internazionale umanitario, chiede che sia reso obbligatorio l’intervento umanitario nelle situazioni che compromettono gravemente la sopravvivenza di popoli e di interi gruppi etnici: è un dovere per le nazioni e la comunità internazionale, come lo ricordano gli orientamenti proposti durante questa Conferenza.”
Comunità internazionale, leggi Onu Nazioni Unite ecc.
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1992/december/documents/hf_jp-ii_spe_19921205_conference-on-nutrition_it.html
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Costruire%20la%20pace%20giusta%20il%20cammino%20della%20Chiesa%20.aspx
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/08/vaticano-francesco-e-i-dilemmi-della.html?m=1
…
Questo papa non è una cima [non parla le lingue, non ha mai conseguito un dottorato e, forse per via che non è di madrelingua italiana, si esprime in modo non propriamente compito; è un dato di fatto, non c’è da offendersi ma solo da accettare la realtà] ma a volte raggiunge delle vette inaspettate.
Umilmente dichiarandomi nè suo detrattore (troppi), nè suo lecca…. (che sono una marea più dei troppi precedenti), lo difendo a spada tratta in questo caso [e mi costa] facendo le mie considerazioni e il mio elogio alle parole dette sull’aereo in merito alla GUERRA, poichè credo che pochi abbiano capito il senso tra le righe che mi accingo a spiegare:
1) Denuncia che con la scusa di fermare una aggressione ingiusta si fanno guerre di conquista (qualcuno vuole negarlo?)
2) Una sola nazione non può decidere, cioè no ad auto-proclamati sceriffi del mondo.
3) Il ricorso alle Nazioni Unite. Qui bisogna ben saper leggere tra le righe e intuire il profondo gesuitismo nel ragionamento che usa: non è la divinizzazione di questa istituzione, ma del modo cui si dovrebbe usare nel decidere un intervento, cioè la trattativa. E li che delle sedute si sa poi tutto, gli “attori” in gioco poco potrebbero barare per coprire i giochi di interesse che hanno in ballo. C’è poi l’aspetto geopolitico, sappiamo che le grandi potenze hanno settori di influenza, se non interessi o responsabilità, e qui il gioco si deve fare allo “scoperto”. Quindi dovranno evitare di barare, pena scoperti altarini, e di conseguenza si evita anche la possibilità di conflitti [e sarebbero guai “mondiali”] tra le potenze stesse in caso di decisioni unilaterali dove l’interesse di uno danneggia quello dell’altro…
4) Il punto che in quelli dal pensiero più limitato che si è maggiormente contestato: ha detto “le minoranze” al posto dei “cristiani”. Signori belli dalla lingua lunga e lo sguardo corto, ma non ci arrivate a capire che se dice i “cristiani” al posto di “minoranze” alla fine se si fa un intervento viene visto come “CONFESSIONALE”, cioè dove se si interviene lo si fa a scopo “religioso” e non umanitario. Sarebbe come dire “abbiamo indetto una “CROCIATA” [non che abbia qualcosa contro le “crociate”, ma rischiare una terza guerra mondiale (si solleverebbe tutto l’Islam, credo) per il gusto di dare un senso di difesa di una confessione, invece di “minoranze” mi pare assurdo].
Invece il papa ci riporta nell’alveo “guerra giusta”, di difesa di perseguitati da un ingiusto aggressore.
5) Per gli acuti di mente: dire c’è una “terza guerra mondiale a pezzettini”, deve esser messo in connessione coi punti 1-2-3 perchè
a) denuncia (gesuiticamente) il rischio concreto che da “pezzi” diventi intera.
b) denuncia (gesuiticamente) quelli che vanno ad accendere “fuocherelli” in giro per il mondo, per poi “intervenire” e … lo ha già detto stesso il papa.
Non è una cima ma è un sant’uomo, dotato di tanta buona volonta, tanto semplice da sembrare astuto e tanto astuto da sembrare un semplice papa Francesco.
Bene Ubi io non avevo voglia di scrivere così tanto!
Aggiungerei che , parere mio, si è espresso chiaramente proprio quanto la questione ha riguardato anche altre minoranze escludendo il rischio crociata cristiani contro l’Islam.
Conoscendo i fondamentalisti suoi …
L’ho già detto io. Ti faccio poi osservare che [fortunatamente e sfortunatamente nello stesso tempo] i “fondamentalisti” del papa son fondamentalisti di “chiacchiere”, ma mai avrebbero il coraggio di imbracciare le armi. Il grosso di questi “fondamentalisti” sono una marea di sfigati talmente imbottiti di fesserie da giornali orientati e tink-thank che sono al servizio dei fondamentalisti veri, che non sono cattolici e non sono europei…
Saluto tutti, e ringrazio per l’ospitalità. Buona serata.
Siamo contenti che si sia riaffacciato Ubi ibi nella sua autentica identità.
Mi dà il pretesto per fare qualche considerazione.
Premesso che “una cima” non si giudica dal saper parlare le lingue (due,tre, quattro…) né dall’aver conseguito un dottorato ( ci sono “cime” di questo tipo che umanamente parlando sono, scusatemi tanto, delle cacche), io constato che chi vuole strumentalizzare le parole del Papa per sconfessarlo e per affermare solennemente che in certi casi l’unica difesa è un combattimento ad armi pari o, se possibile, superiori, vuole semplicemente parlare il linguaggio della vendetta. La parola è brutta, ma quella è, ed è inutile circumnavigarci intorno.
Però, nel Vangelo non si parla MAI di violenza, tanto più se armata. Pretendere che il capo della Chiesa cristiana cattolica giustifichi, anche se in casi estremi, il ricorso alle armi, significa andare del tutto fuori strada per uno che si dica davvero cristiano. Molti lo stanno facendo. E cercare maldestramente nelle parole del Papa un appiglio per fargli dire cose che si è ben guardato dal dire, vuol dire essere strabici volutamente, forzandone il pensiero.
Quando papa Francesco ricorda che c’è un organismo internazionale, l’ONU, che è deputato a valutare il da farsi con obiettività e senza tenere sott’occhio gli interessi di ciascun Paese che ne faccia parte, ha ragione da vendere.
Può darsi però che l’ONU oggi non risponda più a quei fini per i quali era nato tanti anni fa. Le cose cambiano nella vita dell’umanità e negli assetti geopolitici, e bisogna trovare strumenti sempre nuovi per apprestare una civile convivenza. Poco ma sicuro.
Comunque una cosa è certissima: se qualcuno, papa compreso, comincia a fare dei distinguo in casi di difficile soluzione come è in questo nostro tempo, il cristianesimo viene stemperato del suo valore fondamentale. Inutile negarlo o arrampicarsi sullo specchio di pretesti vari.
Il cristianesimo sarebbe un’altra religione, non quella che è realmente, unica (forse) nel suo messaggio di pace universale.
Allora delle due l’una: o si segue il Vangelo e si cercano soluzioni che facciano a meno di armi e di guerre, o si ammette sinceramente e senza scuse che si è cristiani a metà e che è difficile seguire in pieno il cristianesimo.
Forse è più realistico dire che dovranno passare ancora secoli e secoli prima che si possa accettare e diffondere universalmente il messaggio evangelico nella sua purezza.
Il diritto a difendersi dalle aggressioni e il diritto a proteggere gli aggrediti è un diritto inalienabile e civile di ogni uomo ed ogni popolo.
Se per dire scoprissi che qualche malintenzionato mi entrasse in casa e volesse far del male ai miei figli non esiterei un secondo a difenderli con ogni mezzo.
E vorrei vedere chi non lo farebbe.
Marilisa un conto è accettare il martirio di persona, stupri e sgozzamenti compresi un conto è assistere inerti a quello altrui.
il rischio di passare dal pacifismo al menefreghismo (tanto è la vita degli altri) è alto. e anche quello non è cristianesimo.
Poi certo lo spazio di manovra compreso tra il fermarli senza bombardarli è strettino e la comunità internazionale potrebbe anche darsi da fare di più (anche prima controllando magari chi li arma e li addestra questi fantomatici islamici) per cercare una soluzione.
Meno male che ci sono gli yazidi. Temo che se fossero solo cristiani sarebbe peggio.
Lo farei anche io, cara signora. Non mi dice niente di nuovo.
Ma quella che lei prospetta è una situazione del tutto diversa da quella che vede in atto le guerre fra popoli. Guerre che lasciano sul campo migliaia di vittime anche innocenti.
Lei si riferisce invece ad una aggressione personale, alla quale normalmente si reagisce d’istinto. E nessuno potrebbe fargliene una colpa, nemmeno Dio.
Tenga presente che le forze dell’ordine, quando intervengono in fatti molto gravi di contese et similia, prima di uccidere stanno molto attente e cercano di prendere vivi i malfattori per portarli in carcere. E se per caso parte qualche colpo che poteva essere evitato, la pagano cara. O a lei questo non risulta? A me sì.
Anche la vita di un delinquente è sacra, anche se non ci sembrerebbe. A me è stato insegnato questo.
Nel caso di vicende belliche e di terribili misfatti quali quelli di cui tutto il mondo parla in questi giorni, sono necessarie riunioni fra i capi di Stato e interventi dell’ONU per trovare soluzioni adeguate per fermare (“non bombardare” ha precisato il Papa) le atrocità dovute alla prepotenza di fanatici fondamentalisti. Ma non bisogna aspettare il peggio, bisogna vigilare per tempo e dare ascolto alle prime voci che vengono da lontano e che spesso restano inascoltate.
È l’indifferenza odiosa di chi non viene toccato in prima persona da certi eventi, quella che permette che si sviluppino in modo inarrestabile situazioni estreme.
Anzi, molte potenze occidentali e orientali hanno la grave colpa di vendere armi a certi popoli in guerra fra di loro. Questo è un peccato sociale inescusabile agli occhi di Dio. Il Padre di tutti gli uomini non può accettare che dei suoi figli vendano armi, in nome del dio Mammona, ad altri suoi figli per scannarsi vicendevolmente.
“… e la comunità internazionale potrebbe anche darsi da fare di più (anche prima controllando magari chi li arma e li addestra questi fantomatici islamici) per cercare una soluzione.”
Pienamente d’accordo, Sara.
Caro Ubi non hai colto la giusta (dal punto di vista filosofico) osservazione del Prof. ?Cacciari:se il Papa,che e’un capo religioso e spirituale,dice che difendere o meno le minoranze perseguitate e’giusto ma solo nei limiti e foi modi checeecide l’ONU ,vuol dire che al di sopra delle azioni umane non ci sono valori assoluti ma sono convenienze fra stati. Quello che si chiama “diritto positivi e’quanto di jeno fristiano ci sia. E infatti l’ONU e’anche l’organismo internazionale che ha piu’volte attaccato la Chiesa cattolica sulle sue posizioni su aborto,ideologia gender ecc.
LONU e ‘la suprema espressione del mondialismo e deo materialismo della nostra epoca. Rimettersi alle eecisionii dell;ONU vuol dire abdicare al proprio ruolo di guida che e’ALTRO” rispetto ai valori mondani. Per questo il prof. Cacciari puo’dire che da una guida spurituale come ‘il Papa si sarebbe aspettqto un discorso sui valori assoluti e non una pilatesca “lasciamo che se be occupi ‘ONU. Altrimenti in un futurao dovremmo “lasciare che se ne occupi LONU Aanche della vita marale degli uomini,dell’aborto?,del divirzip,dell’eutanasia?
Siamo all’autodemolizione del ruolo del Papa:notate che Bergoglio non ha mai pronunciato la parola Dioe npn ha mai parlata di Gesu parlando della faccenda dei cristiani massacrati in Irak dagli islamisti dell’ISIS. Qui siamo oltre il gesuitismo siamo in pieno post-cristianesimo dove Dio e Gesu’sono ormai solo pie tradizioni mentre ci si adegua al diritto positivo,al mondialusmo,al laicismo,all’ONU.
Dall”intervista a Repubblica del Prof. Cacciari
La categoria di giusto non ha a che fare col diritto positivo.
Domanda: sta dicendo che il giusto a q che fare con valori assoluti?
Ma certo. La dignita’teorica e teologica di “guerra giusta” e’fondata su valori assoluti e irrelativi che non vengono decisi dalle Nazioni Unite…..se Francesco considera lggittimo un intervento nella misura in cui viene deciso dall”ONU siamo in presenza di una laicizzazione dell’idea cattolica di guerra giusta,si tratta di una banalizzazione laicista…La posizionr di Francesco (dal punto di vista teologico)e’fragilissima. Se mi permette io dal Papa mi aspetto qualcosa di iu’ ossia che mi dica che bisogna intervenire sulla base di valori considerati assoluti”
Dwl punto d vista filosofico e logico Cacciari ha tutte le ragioni:stiamo assisrendo ad una colossale trasformazione della Chiesa cattolica,ad una svolta culturale:.
Chi non riesce a cogliere la gravita’della questione cioe’il 99 per cento dei cattolici non si rende conto e’e’iniziata l’autodemolizione della cultura cattolica.
Concordo con l’Umiltà nella valutazione delle doti intellettuali di papa Bergoglio, anche se non per le ragioni che dice lui. Non avere titoli accademici e non essere poliglotta non significa quasi nulla, per ciò che attiene alla profondità e alla chiarezza del pensiero (abbiamo già ricordato quache giorno fa l’esempio di san Pio X).
Dissento invece dal resto del suo intervento. Non mi pare proprio che con le dichiarazioni “aeree” sull’Iraq dell’altro giorno siamo di fronte a un “vetta inaspettata”. Penso invece che il papa abbia detto il minimo che poteva (e doveva) dire, e lo abbia fatto in modo obliquo e confuso. In particolare, trovo che sia o ipocrita o ridicolmente ingenuo, nelle presenti circostanze, dire che l’ingiusto aggressore va fermato ma senza fare la guerra.
Sui punti 1) e 2) dell’Umiltà: sia pure, ma qual è la pertinenza con la presente circostanza? Quei retropensieri, che solo lui e pochi altri avrebbero capito (ma su questo posso tranquillizzarlo: c’ero arrivato anch’io, quindi vuol dire che non era difficile …), e che potrebbero riferirsi, che so, alla guerra di Bush contro Saddam, cosa hanno a che fare con l’urgente necessità di fermare lo sterminio dei cristiani (e di tutti gli altri) da parte dell’Isis?
Sul punto 3): a parte il fatto che se si entra in una valutazione di politica internazionale non si può far finta di ignorare che l’ONU è un costoso fallimento che dura da quasi 70 anni, qui c’è un occultamento di una semplice e indiscutibile verità: se uno stato sovrano viene ingiustamente aggredito, la responsabilità di reagire fermando con tutti i mezzi possibili l’aggressore spetta a quel paese. E non c’è bisogno di nessuna trattativa o deliberazione internazionale per legittimare quella che è, a tutti gli effetti, una legittima difesa. Se l’Iraq viene aggredito dall’Isis, l’Iraq – anche da solo – ha tutto il diritto di difendersi anche invocando autonomamente aiuti da altri paesi. Se l’aggressione c’è ed è effettivamente ingiusta, se non c’è altro mezzo per farla cessare, e se la reazione è proporzionata, siamo sempre entro i confini della “guerra giusta” secondo la dottrina cattolica: dell’Onu non c’è bisogno.
E’strano e paradossale che proprio il Papa che tuona contro la mondanita’spirituale stia contribuendo piu’di tutti alla mondanizzazione e secolarizzazazione della Chiesa cattolica. Gia’da ora comecdice Cacciari non c’e’differenza fra i discorsi che fa il Papa e quelli di un Renzi o di un Obama. Cosi’come i diacorsi di Mons. Galantino. della CEI sembrano i diascorsi di un sindacalista qualsiasi.
Povero Cacciari ridotto a idolo di tutti i siti tradizionalisti…
Il punto 4) è quello di cui l’Umiltà, se lo rileggesse con distacco, sicuramente si vergognerebbe. Basta, per favore, con queste balle delle crociate. Nessuno vuole farne. Ma basta anche con la pavida idiozia di credere che non si può dire la verità perché se no i musulmani si offendono. Dire che è in atto in molte parti del mondo una persecuzione nei confronti dei cristiani; dire che anche dove non c’è persecuzione (come da noi) c’è una crescente ostilità (parliamo pure di “cristianofobia”, se proprio vogliamo ricalcare uno di questi orrendi neologismi che si usano adesso); dire che i cristiani sono in assoluto il gruppo più perseguitato al mondo … tutto questo è semplicemente la verità. E la verità non va taciuta. Punto.
Gesuitismo o non gesuitismo (a proposito, sarebbe ora di smettere di usare questo termine come sinonimo di raffinata intelligenza: i Gesuiti, a testa, stanno messi come tutti gli altri: ce n’è di svegli e ce n’è di imbecilli, come dovunque), dalla menzogna non viene mai niente di buono.
E la yazidifobia esiste o stuprano e ammazzano per passatempo?
Tra parentesi nota che si parla di “islamici” occidentali giovani istruiti e intelligenti (così definito dall’intelligence britannica il boia di ieri) il che smentisce la tesi di Camon secondo cui basta il passare del tempo.
Gli occidentali (magari neoconvertiti) sono pure peggio.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/20/iraq-il-guardian-lassassino-di-foley-e-di-londra-e-si-fa-chiamare-john/1095210/
Se il problema Franti è la cristianofobia perchè succedono queste cose qua?
http://www.huffingtonpost.it/2014/08/19/iraq-yazide-imprigionate-_n_5690555.html
Non voler vedere fa vergogna altroché i gesuitismi.
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Cristiani%20uguale%20Occidente%20%20Francesco%20archivia%20lequazione%20.aspx
Sara1, non stupri la sua intelligenza: qualcuno qui ha forse detto che nel mondo non avvengono altre violenze e ingiustizie al di fuori di quelle di cui sono vittime i cristiani? Qualcun altro ha detto che gli yazidi non vanno né soccorsi né difesi?
Piuttosto, non la fa amaramente sorridere (si fa per dire) il “sollievo” di tanti, qui in occidente, quando sono comparsi “dal nulla” questi yazidi di cui quasi tutti ignoravano l’esistenza, in modo che si potesse dire che quel che si fa, lo si fa per gli yazidi, che diamine!, mica per i cristiani.
Sugli «“islamici” occidentali giovani istruiti e intelligenti» e sui neoconvertiti che sono peggio degli altri, invece, ha perfettamente ragione.
Ma, anche qui, bisognerebbe cominciare a dire la verità: altro che “tutto questo non ha nulla a che vedere con l’Islam bla bla bla”. La verità è che nell’Islam c’è un problema (e già mi sono censurato, vietandomi di dire: “l’Islam è il problema”).
Franti ma in Jugoslavia non erano i musulmani ad essere minoranza?
E questo per dire quanto è importante parlare di minoranze e non dei gruppi etnici e religiosi che occasionalmente la compongono.
Senza contare che non conviene a NESSUNO buttarla su scontri di civiltà occidente contro oriente (perchè ripeto l’islamismo è un’ideologia che gode di apporti occidentali più di quanto sempre) e cristianesimo contro Islam.
Bisogna condannare queste schifezze qualsiasi sia la vittima e chiunque sia chi le fa.
Fine.
L’islam è il problema ma sicuri sicuri che l’islamismo radicale non debba nulla all’occidente?
Cioè sicuri che l’islam radicale sia così tradizionale??
Sicuri non lo siamo di nulla, fuorché dei contenuti della divina rivelazione così come la santa chiesa li custodisce e li tramanda. E a questo proposito, mi permetto di dire che sarebbe un gran guadagno se i cristiani tornassero ad avere, nei confronti dei musulmani, l’atteggiamento autorevolmente indicato loro dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate”:
«La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.
Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà».
Ecco: “guardiamoli con stima” (che vuol dire anche prendiamoli sul serio quando ci minacciano). Nulla di meno e nulla di più.
Immagino che nessuno di voi vorrà accusare un documento conciliare (del concilio unico e supremo!) di fondamentalismo, guerrafondaismo e crociatismo … ma guardate quanta riservata sobrietà, quanta cautela rispetto alle sbrodolature di oggi!
Forse non dovrei intervenire ancora, ma confesso di essere troppo amareggiato: imparo ora da questo messaggio di Antonio Socci: https://www.facebook.com/pages/Antonio-Socci-pagina-ufficiale/197268327060719
che anche il cardinale Bergoglio sarebbe stato tra quei molti prelati che all’indomani del discorso di Ratisbona “tradirono” il papa Benedetto, allora sotto attacco mondiale a causa della strumentalizzazione di quel (capitale) discorso. Se è vero quanto riferisce Socci (se è vero, ripeto, perché non so se le cose stiano proprio così: cita come prova un articolo del Daily Telegraph, quindi chissà!); comunque, se fosse vero che vergogna per Bergoglio. Anzi, che infamia. E quanto ancor più sospetta mi diventerebbe l’operazione che (nessuno me lo toglie dalla mente) sta dietro alla sua fulminea e “imprevista” elezione.
Caro Franti continui a intervenire e anzi se il mio “furore” può sembrare offensivo chiedo scusa.
“guardiamoli con stima” va benissimo, infatti non si chiede altro che questo (e non di bollare tutto chiedendo guerre che vanno oltre il lecito).
🙂
Ciao Luigi (padrone di casa), permettimi, estrapolo dall’articolo che hai scritto per il Corriere la frase finale: non puoi intimorire chi è pronto a lasciare…
Sinceramente io non sono convinto di ciò, l’obiettivo delle opposizioni/fazioni non è proprio quello di intimorire affinchè il “soggetto avversario” lasci?
Un abbraccio.
Franti, sulla grammatica sei una cima, ma di geopolitica sembra non capisci niente (e se proprio il militare l’hai fatto da Ufficiale credo non oltre A.U.C. ma non sicuro non d’Accademia): sei informato mainstream (o sei neo-con o teo-con pure te) e come ragioni tu è megio dichiarare guerra persa a tavolino pure contro il più piccolo e male armato stato del mondo, perchè caro Franti nei conflitti conta più l’intelligence e la pianificazione (calcolo rischio) che i soldatini sul campo (specie in quest’epoca del “bottone rosso).
Allora caro Franti:
d’improvviso compare l’Isis, ben armato coi suoi bei pick-up marca …. (mò vedi chi li produce e quella nazione di chi è alleata (o “vassalla”?).
Isis è sunnita. Chi sono i sunniti e di chi sono alleati lo sai…
Isis battaglia oltre contro i cristiani, contro gli sciiti, che stanno (almeno in minoranza al potere) in Siria e in Iraq. Poi sciiti stanno in maggioranza in Iran…
Quei paesi confinano…
Ma guardacaso Siria e Iran stanno sotto l’ala protettiva di …
Bene? Vuoi si premano i “bottoncini rossi”?
Ora Franti, da qui non si esce.
1) O sei massone e protestante (indovina chi sono?)… (ipotesi remotissima)
2) O sei un neocon o sei imbottito della loro spazzatura mainstream (ipotesi probabile
3) non capisci una mazza! (quasi certo).
(Ti ricordo che una cosa è l’Onu (dove si potrebbero gli attori mondiali mettere d’accordo), un’altra è o un singolo attore mondiale (che ha il /i suoi /suo competitore) e un’altra ancora una “Alleanza” (che ha i suoi competitori.).
Franti, a volte è meglio tacere.
Clodine, Cacciari (e da lui non me lo aspettavo), ha commesso un errore grosso di valutazione.
(Però fatevi la domanda: a chi non hanno fatto piacere le parole del Papa? Chi sono? di chi sono amici? a quali interessi tendono?
Ciao belli!
Mi spiace non poter controargomentare, ma questi interventi dell’Umiltà sono del tutto sprovvisti di senso e dunque sono inattaccabili. Se ricordo bene, quando interveniva qui più regolarmente, pareva abbastanza in sé. Ora direi che è messo piuttosto male. Mi dispiace non poter fare nulla per lui.
Franti, smetti di leggere i giornali.
Io tra i massoni protestanti e gli Ortodossi, preferisco questi ultimi…
Io ammetto di essere ignorante in materia sunniti/sciiti, Siria, Iran e altro, ma mi par di capire che, se si si fa una ricerca sul “giro dei quattrini” in quei territori, si mettono assieme un po’ di elementi.
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-a-presidente-iraq-risolvere-crisi-umanitaria.aspx
“non puoi intimorire chi è pronto a lasciare…”
Se è per questo, chi vuole intimorire non credo venga distolto dal continuare a farlo sapendo che il Papa vuole lasciare (?). Anzi, penso che non pochi potrebbero attaccare ancora di più nella speranza di vederlo andar via il più presto possibile.
L’alleanza di cui parli tu, Luigi Accattoli, caso mai è riferibile ( ed è auspicabile ) a chi, al contrario, desidera che questo Papa resti il più a lungo possibile. E costoro, grazie a Dio, sono molti e molti di più fino ad ora. Basta che gli diano l’ appoggio che merita.
In ogni caso, lui ha già tracciato una strada ben precisa, che un suo eventuale successore, che mi auguro lontano nel tempo futuro, non potrà–credo–non continuare a percorrere. Quando si imbocca una strada, è difficile deviare farcendo marcia indietro e perdendo di vista l’orizzonte che si era profilato nella giusta direzione.
Preghiamo per papa Francesco. Lui stesso ce lo chiede con insistenza.
Ho letto l’articolo di Luigi, in cui ho trovato fra l’altro la risposta a una domanda che gli avevo fatto (come intendesse l’accenno del papa alla sua dipartita nel giro di due o tre anni). Che dire? Avete presenti le recensioni di tripadvisor in cui lo stesso ristorante a uno sembra eccellente (“posto indimenticabile, cucina da sogno, il prezzo incredibile per una tale qualità del cibo …”) e a un altro pessimo (“il peggior ristorante in cui abbia mai mangiato, non portateci se non il vostro peggior nemico, sono dei ladri …”) o appena appena passabile?
Mi pare che io e lui siamo seduti nella stessa sala cinematografica, ma vediamo film diversi.
Lui vede un segno di “sovrana libertà” nel fatto che il papa racconti dei fatterelli che lo riguardano e che a me paiono quisquilie, frivolezze perfino.
Lui valorizza moltissimo l’idea del “viaggio folle” in Iraq per una presenza «magari improvvisata» (sicut dixit Parolinus!), a me pare che conti assai più che non se ne è fatto nulla (giustamente). Un viaggio solo pensato non mi pare così importante, perché immagino che colla mente un papa desideri essere dovunque ci sono dei cristiani che soffrono: col pensiero, chissà quante volte Giovanni Paolo II è andato in Russia e in Cina!
Lui è ancor più impressionato per la ventilata ipotesi di un ritiro del papa una volta compiuti gli ottanta, io resto dell’idea che più probabilmente sia una di quelle cose che i vecchi amano molto dire, per non farle. Detta come l’ha detta lui, ridendo, la frase “tra due o tre anni si va alla casa del Padre” penso significhi “fra vent’anni spero di essere ancora qui”.
Se invece papa Francesco davvero facesse come Benedetto, cioè rinunciasse al papato senza essere gravemente ammalato, sarei ancora più preoccupato, perché vorrebbe dire che si è creata una prassi che renderebbe molto difficile al successore non fare altrettanto. A quel punto avremmo il papato “a tempo”, e sarebbe davvero un guaio.
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Il-Papa-e-la-guerra-quante-distorsioni.aspx
Avrei una domanda per Luigi: un obiter dictum della chiacchierata aerea che mi pare sia stato completamente trascurato (e invece è di un certo interesse) è l’accenno di papa Bergoglio a uno scritto che recentemente Ratzinger gli ha mandato. Che ne pensi?
“Prima di partire sono andato a trovarlo [Benedetto XVI]. Lui, due settimane prima, mi ha inviato uno scritto interessante: mi chiedeva l’opinione”: queste le parole di Francesco.
Nel mio articolo – che è linkato nel post – citavo quell’accenno come uno degli elementi dell’intervista che segnalano la “sovrana libertà” del Papa. Una libertà che gli permette di dire qualcosa di importante che altri riterrebbe riservato.
Penso si tratti di un testo di Benedetto destinato alla pubblicazione. Già ne ha pubblicati due o tre, dopo la rinuncia e immagino che sempre abbia chiesto l’opinione di Francesco.
Grazie della risposta. Interessante: non sapevo che Ratzinger avesse pubblicato dei testi dopo la rinuncia al papato. Forse uno sarebbe quella lettera a Odifreddi? (Che però, propriamente, era una lettera privata pubblicata dal destinatario). Quali sono gli altri?
– La risposta a Odifreddi:
– un’intervista scritta all’editor di un volume polacco su Giovanni Paolo II (http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/ratzinger-wojtyla-32558/)
– le risposte scritte a Tornielli sulla validità della rinuncia e Hans Kueng (http://2.andreatornielli.it/?p=7289)
– un’omelia agli ex alunni trasmessa dalla Radio Vaticana (http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-27517/)
Grazie. Tornielli lo avevo rimosso (et pour cause!). Gli altri due interventi invece non li conoscevo. Mi pare però che in tutti i quattro i casi si tratti di cose di genere diverso da ciò a cui sembra alludere il sia pur laconico accenno di Bergoglio.
A proposito di rimozione, saporita l’annotazione del sociologo Diotallevi nell’ultimo degli articoli da te citati: «Nell’opinione pubblica cattolica c’è stata una rimozione velocissima della figura di Ratzinger»! È proprio così. Ricordi i versi di Rilke: «tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace / un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile»?