“La sensibilità ecclesiale comporta di non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi”: così il Papa poco fa ad apertura dell’assemblea della Cei. Nei primi commenti altre parole di Francesco miranti a scuotere il nostro episcopato.
Il Papa chiede ai vescovi di non essere “timidi o irrilevanti”
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Fate proposte concrete. La sensibilità ecclesiale si manifesta anche nelle scelte pastorali e nella elaborazione dei documenti nostri, ove non deve prevalere l’aspetto teoretico-dottrinale astratto, quasi che i nostri orientamenti non siano destinati al nostro Popolo o al nostro Paese – ma soltanto ad alcuni studiosi e specialisti – invece dobbiamo perseguire lo sforzo di tradurle in proposte concrete e comprensibili.
Laici più autonomi. La sensibilità ecclesiale e pastorale si concretizza anche nel rinforzare l’indispensabile ruolo di laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono. In realtà, i laici che hanno una formazione cristiana autentica, non dovrebbero aver bisogno del vescovo-pilota, o del monsignore-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli, da quello politico a quello sociale, da quello economico a quello legislativo! Hanno invece tutti la necessità del Vescovo Pastore!
Non narcotizzate ma svegliate. Manca l’abitudine di verificare la recezione di programmi e l’attuazione dei progetti. Ad esempio si organizza un convegno o un evento che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le Comunità, omologando scelte, opinioni e persone. Invece di lasciarci trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare.
Accorpare gli istituti che invecchiano. Un altro esempio di mancanza di sensibilità ecclesiale: perché si lasciano invecchiare così tanto gli Istituti religiosi, Monasteri, Congregazioni, tanto da non essere quasi più testimonianze evangeliche fedeli al carisma fondativo? Perché non si provvede ad accorparli prima che sia tardi sotto tanti punti di vista? E’ questo è un problema mondiale.
In vista di Firenze. La parola del Papa più rispondente al clima assonnato e rinunciatario del nostro episcopato, cioè più mirata a scuoterlo dal sonno e dalla tentazione della rinuncia, mi pare consegnata alla prima e alla terza delle citazioni che ho riportato nei commenti: fate proposte concrete, non narcotizzate. E immagino che quelle spinte egli le dia in vista del convegno di Firenze del prossimo novembre: vorrebbe che ne venissero proposte comprensibili e praticabili, non dissertazioni accademiche che incoraggino al sonno già dominante.
Cambiare passo e testa. Conosco abbastanza i nostri vescovi – li incontro in continuità in ogni parte d’Italia – per poter apprezzare la rispondenza delle parole di Francesco al bisogno che loro stessi avvertono di cambiare passo e testa.
Io ho trovato molto interessante anche:
“Sensibilità ecclesiale che, come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la dignità umana.”
Sottolineare – a quanti magari l’avessero un poco dimenticato- che il popolo di Dio ha una sua specifica identità e dignità, e che le “colonizzazioni ideologiche” le ledono -fino addirittura a cancellarle- entrambe e che è necessario difendere il “popolo di Dio” da queste, lo vedo come un importante segno dei tempi. E come una ulteriore “sveglia”.
“lasciarsi trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare”
Che bella frase ! E’ un misto fra Carlos Castaneda e Susanna Tamaro!
Una sintesi fra Gioacchino da Fiore e i pentecostali americani!
😉
Non so quanti abbiano visto il programma di Augias su papa Francesco.
Molto interessante.
Persone come discepolo avrebbero avuto parecchio da imparare.
Da un sondaggio fatto da Ilvo Diamanti risulta che riscuote un consenso di oltre il 90%.
Sono sicura che questa notizia farà un piacere enorme a discepolo.
“persone come discepolo ecc”…ecco, giusto per rammentare le “angustie” di Luigi Accattoli espresse in un paio di post addietro, queste considerazioni personali, provocatorie ovviamente, verso un altro utente andrebbero decisamente evitate, in primis perché mancanti in carità in secundis perché provocatorie atte a scatenare reazioni non sempre edificanti . Non solo: per una forma di rispetto verso chiunque voglia palesare il proprio disappunto in merito a questo come altri temi proposti dal gestore del blog senza sentirsi dare del somaro che ha “molto da impare” . Tutti , nessuno escluso, abbiamo “molto da impare” . Basterebbe esporre il proprio pensiero, semplicemente .
Detto questo: a me ha colpito molto la figura del “vescovo pilota”, emblema di quel rapporto mai veramente risolto tra “religione e politica” . Sempre vi sono stati e vi saranno vescovi politicanti nella Chiesa -in prospettiva umana , troppo umana, ovviamente- e proprio come avviene in politica i tiepidi , chiamati a dare il loro assenso su questo o l’altro punto, tenderanno a seguire le ali più estreme [vedi CVII] e questo perché una politica troppo religiosa ha per contraltare una religione troppo politica.
Inoltre mi chiedo: come si fa ad accorpare i monasteri , omologare le varie sensibilità religiose senza violarne l’intima spiritualità . Imporre uno standard con la forza non comporta forse il rischio di uno strappo, in una parola, uno scisma? Io credo, anzi, sono certa che vi sia già uno scisma in atto, lo penso e me ne assumo le responsabilità.
A mio sommesso avviso la missione fondamentale della Chiesa consiste nell’annuncio della morte e resurrezione di Gesù, Figlio di Dio, perché Lui è la salveza, Lui la Misericordia, Lui il ponte tra l’uomo e Dio -due mondi altrimenti incomunicabili- questa è l’unica testimonianza data alla Verità.
Verità che non è priva di ricadute sul piano politico,certo: la stessa “laicità” trova il suo senso pieno nella distinzione posta da Gesù stesso fra Cesare e Dio. Un postulato che si tende a dimenticare troppo spesso: i laci nella Chiesa hanno il dovere di spiritualizzare la vita politica, perché, come ebbi modo di dire a suo tempo, o la Chiesa cristianizza il mondo o il mondo scristianizza la Chiesa.
Condivido la riflessione e i timori di Claudia.
” Tutti,nessuno escluso,abbiamo molto da imparare”.
Non c’è dubbio, tutti abbiamo molto da imparare. Ha da imparare, e molto, anche chi con la solita becera ironia mette impropriamente le parole serie del Papa sullo stesso livello di quello che è “un misto fra Carlos Castaneda e Susanna Tamaro”. E ciò sempre fa con la stupidissima volontà di mettere in ridicolo QUESTO papa. Sempre e solo QUESTO Papa. Il che è già in sé una “provocazione” verso un visitatore qualsiasi che si sente molto disturbato da chi fa considerazioni di infimo livello su qualcuno che, molto al di sopra di lui/lei, non gli aggrada per questo o quel motivo. Che è poi, in realtà, un motivo ben noto al mondo intero.
Ecco appunto: la sottoscritta( Marilisa) esprime, in piena libertà, il proprio disappunto verso persone come queste.
E lo esprime parimenti verso persone che assumono il ruolo di avvocati difensori di qualcuno che non ne ha per niente bisogno.
Sarebbe ottima cosa non mettersi in cattedra per fare lezioncine moralistiche quando viene toccata una persona che è affine, per molti versi, a chi si sente in dovere di prenderne le difese.
Quest’ultimo vuole essere solo un consiglio, che non ha la pretesa di avere condivisioni da parte di nessuno.
I consigli, francamente, si accolgono se opportuni, altrimenti, che dire: lasciano il tempo che trovano!
Per il resto, che si possa criticare l’operato di un papa, più che possibile è certo.Tanté che non solo certi Pontefici hanno criticato l’operato di alcuni loro predecessori, ma hanno pubblicamente approvato chi li criticava. A riguardo, basterebbe consultare qualche testo sulla storia della Chiesa medievale/contemporanea per veder citati esempi di critiche cattoliche, a decine, rivolte a Sommi Pontefici -vivi o trapassati-da parte di santi, sante e Successori di Pietro.
Poi, che una persona cattolica osservante, come discepolo, abbia “molto da imparare “come lei asserisce senz’altro [più che dal Vangelo e da Cristo] da un Augias, con tutto il rispetto ci mancherebbe..ma trovo la cosa a dir poco fuori dal mondo.
Oggi il Card. Bagnasco non è stato timido
http://www.avvenire.it/Dossier/CEI/Documents/Prolusione%2019%20maggio%202015.pdf
E’ chiaro che su scuola e famiglia il Governo sta andando nella direzione opposta rispetto alle aspettative del mondo cattolico. Soprattutto per quanto riguarda la “colonizzazione ideologica” della scuola.
Bisognerà pure trarre le logiche conseguenze.
Ciao, Clo, ci sentiamo.
ciao Antonella…si…ci sentiamo. Un bacio!
“Poi, che una persona cattolica osservante, come discepolo, abbia “molto da imparare “come lei asserisce senz’altro [più che dal Vangelo e da Cristo] da un Augias, con tutto il rispetto ci mancherebbe..ma trovo la cosa a dir poco fuori dal mondo.”
Ma se lei non ha visto quella trasmissione, come può, scusi tanto, pregiudizialmente pensare che “un Augias” ( che fra l’altro non era solo) non abbia trasmesso idee validissime, e certamente mille volte più ragionevoli delle sciocche parole ironiche di una discepolo che poggia la sua religione sulle formule stantìe di una Chiesa del tempo che fu ?
Qua si sta parlando di uno scrittore che, anche se non cattolico, ha il massimo rispetto per tutti i cattolici, compresi quelli più retrogradi. E non ha nessun intento, ovviamente, di catechizzare nessuno. Perciò stesso ha molto da insegnare a tutti. Proprio tutti.
Un altro consiglio: si deve parlare con cognizione di causa, non in base ai propri pregiudizi. E non per difendere ad ogni costo chi la pensa come noi.
Se questo non le è ancora chiaro, vuol dire che anche lei ha qualcosa da imparare.
Lo dico per indicare la strada della obiettività, che è il primo passo indispensabile per mettere nella giusta luce ogni argomento.
Ma dai Marilisa perchè ti arrrabbi tanto per così poco’?
OK ho fatto una battuta, magari idiota, su certe parole riportate del discorso papale che mi rammentavano Carlos Castaneda. OK, ti pare una tragedia?
“le sciocche parole ironiche di una discepolo che poggia la sua religione sulle formule stantie di una Chiesa del tempo che fu”
Il buon tempo che fu! le buone piccole cose di pessimo gusto ( ricordi la paoesia di Gozzano!), i rosari, i fioretti, le candele accese, l’angelo custode,la Madonnina di Loaurdes, le vigilie, le novene, ecc. ecc. e anche fosse che queste piccole cose di pessimo gusto m i siano care, in che modo questo ti offende?
Se dico sciocche parole ironiche e se amo la Chiesa del tempo che fu perdonami: non mi pare certo con questo di offendere te personalmente.
Io non sono offesa, discepolo.
Solo mi disturba abbastanza che lei (o qualcun altro) voglia ridicolizzare questo Papa perché non corrispondente al suo ideale di Papa.
Mi sembra mancanza di rispetto.
Per il resto, lei è liberissima di conformarsi come meglio crede alla religione cristiana. Ci mancherebbe!
Tra l’altro Bergoglio non è “moderno” nel senso che intende qualcuno, e non intende affatto considerare superate le novene, i rosari e le candele.
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/Bergoglio-vi-spiego-la-teologia-del-popolo-.aspx
Non è aristocratico ma popolare quello si, ma non direi che è moderno nel senso occidentale del termine.
Propongo una riflessione:
http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/05/20/chiesa/la-cei-e-la-catastrofe-antropologica
La croce ha chiuso… prima vittima della catastrofe antropologica. Chi di pessimismo ferisce… :))))