Il Papa in visita a Carpi ha incoraggiato la popolazione dell’Emilia colpita dal terremoto del 2012 con le parole di Gesù che si leggono oggi nella messa, riguardanti la risurrezione, attualizzandole così: “Vieni fuori, vieni a me”. Nei commenti due brani dell’omelia di Francesco nella piazza Martiri di Carpi.
Il Papa a Carpi: “Il Signore ci dice: vieni fuori, vieni a me”
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Tutto va male. Di fronte ai grandi “perché” della vita abbiamo due vie: stare a guardare malinconicamente i sepolcri di ieri e di oggi, o far avvicinare Gesù ai nostri sepolcri. Sì, perché ciascuno di noi ha già un piccolo sepolcro, qualche zona un po’ morta dentro il cuore: una ferita, un torto subìto o fatto, un rancore che non dà tregua, un rimorso che torna e ritorna, un peccato che non si riesce a superare. Individuiamo oggi questi nostri piccoli sepolcri che abbiamo dentro e lì invitiamo Gesù […]. Non lasciamoci imprigionare dalla tentazione di rimanere soli e sfiduciati a piangerci addosso per quello che ci succede; non cediamo alla logica inutile e inconcludente della paura, al ripetere rassegnato che va tutto male e niente è più come una volta. Questa è l’atmosfera del sepolcro; il Signore desidera invece aprire la via della vita, quella dell’incontro con Lui, della fiducia in Lui, della risurrezione del cuore, la via dell’“Alzati! Alzati, vieni fuori!”. E’ questo che ci chiede il Signore, e Lui è accanto a noi per farlo.
Dalla tristezza senza speranza. Sentiamo allora rivolte a ciascuno di noi le parole di Gesù a Lazzaro: “Vieni fuori!”; vieni fuori dall’ingorgo della tristezza senza speranza; sciogli le bende della paura che ostacolano il cammino; ai lacci delle debolezze e delle inquietudini che ti bloccano, ripeti che Dio scioglie i nodi. Seguendo Gesù impariamo a non annodare le nostre vite attorno ai problemi che si aggrovigliano: sempre ci saranno problemi, sempre, e quando ne risolviamo uno, puntualmente ne arriva un altro. Possiamo però trovare una nuova stabilità, e questa stabilità è proprio Gesù, questa stabilità si chiama Gesù, che è la risurrezione e la vita: con lui la gioia abita il cuore, la speranza rinasce, il dolore si trasforma in pace, il timore in fiducia, la prova in offerta d’amore. E anche se i pesi non mancheranno, ci sarà sempre la sua mano che risolleva, la sua Parola che incoraggia e dice a tutti noi, a ognuno di noi: “Vieni fuori! Vieni a me!”. Dice a tutti noi: “Non abbiate paura”.
Parole belle, chiarissime, comprensibili da tutti, pronte da essere messe in pratica da ciascuno: da subito.
Molliamo una buona volta noi stessi. Specie quando siamo tutti presi a fare le anime morte: morti che piangono e seppelliscono le LORO quattro menate sulla religione e non si schiodano da lì.
Com’era la storia?Lascia che i morti seppelliscano i loro morti tu vieni e seguimi, o giu’ di lì.
Appunto.
nessuno fa caso al fatto che Gesù per far risorgere Lazzaro prima prega il Padre..
Prima prega il Padre e poi una potenza ultraterrena e certo non umana ma trascendentale in lui gli da’ il POTERE di dire Lazzaro vieni fuori. E lazzaro risorge, non per finta, per simbolo, per metafora, ma davvero.
Se c’è un episodio del Vangelo in cui Gesù non è solo il buon maestro, il mite filosofo umanitarista , l’hippy ante-litteram, il marxista in pectore, il pacifista che ci vogliono far credere oggi, ma il terribile e potente SIGNORE DEL MONDO è proprio questo.
Gesù è depositario di una POTENZA DIVINA che ‘ gli da’ il poter di far risorgere i morti. Davvero, e non per metafora!
Alcuni diranno che sono “miti” e favole, che la parte soprannaturale dei Vangeli va’ interpretata e constestualizzata. Alcuni da, Renan in poi, tendono a ridimensionare la portata di questi pretesi miracoli di Gesù.
Parafrasando padre Sosa , superiore dei gesuiti, non c’erano registratori ne’ videocamere, e quindi cosa ne sappiamo di cosa è realmente avvenuto?
Alcuni hanno ipotizzato che Lazzaro non fosse veramente morto ma in stato di morte apparente, che Gesù in qualche modo lo sapeva e che ha liberato l’ancora vivo dalla sepoltura troppo affrettata. Spiegazioni razionali e naturalistiche dell’accaduto se ne possono trovare a bizzeffe.
Casi di ancora vivi sepolti vivi e poi trovati per caso e salvati ce ne sono stati.
Insomma la razionalità e la contestualizzazione ci possono tranquillizzare su questa inquietanate esperienza “trascendente” che ci riportano i Vangeli.
Oppure si può interpretare il tutto come una metafora, secondo il cristianesimo liberal, un simbolo, come fa Lorenzo Cuffini, siamo tutti Lazzaro , a tutti noi Gesù dice Lazzaro vieni fuori, quindi è solo un simbolo, un modo di dire, un allusione , non un fatto concreto avvenuto veramente.
Molliamo una volta noi stessi . dice Lorenzo Cuffini.
giusto. Ma se mollassimo noi stessi nella direzione del sacro? se cioè ci incamminassimo in una dimensione in cui possiamo DAVVERO credere che DAVVERO Lazzaro è stato risuscitato da Cristo? se mollassimo noi stessi nella direzione della fede tradizionale?
magari lasciando perdere contestualizzazioni del Vangelo, critiche storiche, analisi dotte dei “miti” , interpretazioni allegoriche e roba simile?
Se mollassimo noi stessi nel senso di tornare alle origini della fede e non di
volere ogni giorno una “novità” che ci gratifichi come se quello già detto duemila anni fa non bastasse?
cui sono vari modi di rinunciare a se’ stessi. uno è quello dei santi, dai Padri del deserto a San Francesco.
l’altro è quello degli alienati e dei succubi, dei plagiati da ogni sorta di menzogna e di mentalità dominante.
cerchiamo di rinunciare a noi stessi nel primo modo, cioè imitando i santi.
non nel secondo modo, cioè imitando la mentalità corrente.
dai detti di Sant’Antonio abate, eremita nel deserto:
“Chiunque si adopri a condurre un esistenza libera dal male e illuminata dall’amore di Dio, abbondoni ogni stima di se’ stesso ed ogni ricerca di gloria effimera, vigili a riformare le sue forze vitali interiori ed esteriori”
Tutto il contrario, Maria Cristina Venturi, tutto il contrario.
Chi mai pensa che Gesù NON abbia risuscitato PER DAVVERO Lazzaro?
Questo è, evidentemente, un tuo retropensiero che non trova nessuna, ma nessuna corrispondenza nella realtà.
PUNTO PRIMO: non che gliene possa importare un pelo tagliato a metà a chicchessia legga, ma visto che tu spiattelli qui sopra, papale papale ( scusa, è una locuzione, non è un insulto), “un simbolo, come fa Lorenzo Cuffini, siamo tutti Lazzaro , a tutti noi Gesù dice Lazzaro vieni fuori, quindi è solo un simbolo, un modo di dire, un allusione , non un fatto concreto avvenuto veramente” chiarirei in modo assoluto che questa panzana è frutto tuo, e che io non lo penso per nulla.
Per me Gesù ha veramente resuscitato Lazzaro.Tanto per la cronaca.
PUNTO SECONDO: Questa folla di cristiani liberal che NON CREDE che Gesù Cristo abbia veramente resuscitato Lazzaro, dove starebbe? Hai una lista? Nomi, cognomi? Riferimenti? Se ce l’hai, fai il favore di produrli.
O devo dedurne che anche questa seconda, come la prima, è una panzana grossa come una caserma?
PUNTO TERZO. Canni su tutta la linea, compresa quella della metafora. Sempre per la cronaca, quando io dico che siamo anime morte,non uso una metafora. Parlo, anche qui, di un dato oggettivo, concreto e reale. Quando penso a Maria Cristina Venturi, o penso a Lorenzo Cuffini, per quello che scrivono qui sopra, io penso PER DAVVERO che siano delle anime cristianamente morte. Perché si attardano, compiaciute, nei lugubri meandri delle proprie quattro ideuzze religiose in croce. CHE NON HANNO LA MINIMA IMPORTANZA NE’ CONSISTENZA ALCUNA.
Ma non si schiodano da lì, anzi ci fanno sopra il pianto greco che fa tanto teatrale…..:)
Dove trovi MCV l’ immagine di un Dio ” terribile” nel Vangelo di oggi proprio non saprei…Per chiarirsi le idee che per quanto alimentate da tanta erudizione mi sembrano a volte non del tutto chiare, quantomeno a livello espositivo, ?e consiglio di leggersi il commento al Vangelo di oggi di Enzo Bianchi su http://www.monasterodibose.it . Non vi trovera’ nulla di quelle cose che ha elencato nel suo intervento (Gesù hippy, Gesù che sveglia uno che non è morto, etc). E si renderà conto che nella Chiesa oggi vede troppi eretici …
Il Papa nel duomo di Mirandola oggi pomeriggio, poco prima della partenza per Roma. Mi ricorda Benedetto all’Aquila, quando andò nella Basilica di Collemaggio ancora inagibile: era il 28 aprile 2009. Anche l’intera visita papale di oggi a Carpi e Mirandola rimanda a quella fatta da Benedetto XVI il 26 giugno 2012 a Carpi e Rovereto di Novi.
Qualche hanno fa un frate scriveva (non ricordo dove) che secondo lui Lazzaro non era morto, mi pare che lo capisse dalle parole usate dal Vangelo. Però non era un contestatore del Vangelo od un eretico, aveva solo questa sua idea su quell’episodio. Io non ho sentito altri, però ci può stare benissimo quello che scrive MCVenturi, ma più in ambienti atei che tra i cristiani.
Non so come faceva a dire che capiva dalle parole del Vangelo che Lazzaro non era morto visto che si dice che Lazzaro era morto e puzzava già. Gli atei ovviamente per definizione negano tutti i miracoli di Gesù.
Forse quella signora frequenta ambienti atei.
‘Notte.
Roberto Caligaris
“Se c’è un episodio del Vangelo in cui Gesù non è solo il buon maestro, il mite filosofo umanitarista , l’hippy ante-litteram, il marxista in pectore, il pacifista che ci vogliono far credere oggi, ma il terribile e potente SIGNORE DEL MONDO è proprio questo.”
Ho ragione di credere che la signora Venturi abbia il gusto delle provocazioni.
Di fronte a parole come queste non si può restare indifferenti, tanto sono insultanti. Sì, incredibili e infamanti nei confronti di Gesù stesso e di chi crede ragionevolmente in un Dio che è tutto l’opposto di quel Signore che la signora Venturi ama definire “terribile e potente”. Che è pressoché una bestemmia.
Non so da dove la signora abbia attinto un’idea così perversa del “SIGNORE DEL MONDO” a cui è ostinatamente asservita, ma in ogni caso è evidente che alla base c’è un’ignoranza che non ha scusanti di alcun genere. Perché la signora è una persona adulta e dovrebbe avere una certa cultura ( da medico qual è), che dovrebbe suggerirle di respingere certe idiozìe quali sono quelle sopra esposte.
Lo dico rispettando, comunque, la dignità che ogni persona ha, anche quando parla a vanvera, inventandosi formule che sono solo frutto di una mente sempre propensa a distorcere le parole altrui. “Mite filosofo umanitarista , l’hippy ante-litteram, il marxista in pectore, il pacifista…”: da dove le ha prese queste espressioni? Chi ha mai detto scemenze del genere?
La signora Venturi parla di Gesù usando gli stessi termini con cui si parla dei tiranni. Terribili e potenti sono, infatti, i tiranni, di cui purtroppo non mancano testimonianze in questo nostro mondo.
Né Dio né Gesù Uomo-Dio sono terribili e forse neppure onnipotenti, se è vero, come è vero, che il termine “onnipotente” non è la giusta traduzione della parola ebraica da cui proviene. Di certo, in ogni caso, non sono tiranni. Anzi, è proprio il contrario.
Gesù è venuto a parlarci di un Dio che perdona, che è buono e fedele, che è Padre, che serve l’uomo.
Vorrei far presente che quel che di grandioso, in fatto di miracoli o “segni” che dir si voglia, ha operato Gesù il Cristo, non è certo dovuto alla sua potenza pensata alla maniera del deus ex machina cui ancora molti– in primis la Venturi– vogliono credere.
Va detto però che in effetti la Chiesa del passato ci aveva abituato a considerarli in questo senso.
In realtà, quando si parla di potenza di Dio e di segni miracolistici, si vuol significare che certi eventi si sono verificati per effetto della potenza dell’Amore. Il Vangelo è tutto percorso da questo concetto, che contraddice, come si può capire, la terribilità del Signore di cui sopra si è parlato.
Tutto quel che di positivo e di miracoloso avviene nel mondo umano, accade in virtù dell’Amore, che ha una sua potenza intrinseca.
I miracoli di Gesù, infatti, hanno l’impronta potente del suo Amore per l’uomo. Per evidenziare la gloria di Dio. Anche i miracoli delle resurrezioni rivelano il fuoco della misericordia e dell’amore.
Questo Amore è sideralmente distante da un generico buonismo o pacifismo o altre bubbole del genere.
Si tratta di comprendersi sul significato di Amore riferito a Dio e a Gesù. E per capirlo è necessario abbandonare, una volta per tutte, il pensiero di un Dio giustiziere e vendicativo, che ama sottomettere le sue creature e aspetta il momento giusto per punirlo. Questo è un pensiero deviato che bisogna abbandonare.
E anche se sono ancora molti, compresa la signora Venturi, quelli che preferiscono pensare ad un Dio che domina il mondo potendo fare tutto ciò che vuole in virtù della sua iraconda potenza, le cose stanno diversamente.
Un cambiamento di mentalità e di orizzonti è sempre possibile, anche se è più comodo e più facile accontentarsi di ciò che si è sempre detto,e di come la pensano gli altri. Ma il cristiano maturo, quello che ha imparato a ragionare con la propria testa,non si accontenta del già detto da ripetere come un ritornello, e cerca sempre piste nuove che gli consentano di acquisire convinzioni ragionate a cui appellarsi per far crescere una fede matura e convincente. Certo non è un percorso facile e richiede qualche impegno.
Per cominciare si pensi a un Dio che, ovviamente libero, nel momento in cui ha creato l’uomo pure libero, ha necessariamente dovuto rinunciare, per amore dell’uomo, alla sua libertà ed anche alla sua potenza. Ha lasciato all’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, la possibilità di realizzare il Regno con la forza dell’Amore. Quel Regno in cui Dio e l’uomo un giorno–chissà quando–si troveranno faccia a faccia. Il cammino sarà assai lungo fino a quando ci saranno uomini, non solo cristiani, che continueranno a restare legati all’idea che di Dio e di Gesù manifesta la signora Venturi, la quale infatti invita a “mollare noi stessi nella direzione della fede tradizionale”.Io, dal canto mio, invito invece la signora a sganciarsi, se ci riesce ( ma ne dubito), dagli schemi usurati e in parte fuorvianti della fede tradizionale. Considerando che si sono fatti nel tempo, com’era giusto che fosse, molti passi avanti nell’esegesi biblica e si è capito molto di più su Dio e sulla vicenda umana del Figlio. Senza misconoscere il valore della Tradizione, voglio dire che anche la teologia ha fatto notevoli passi in avanti.
Dio non vuole che si resti sclerotizzati; nella sua dinamicità trinitaria vuole invece che gli uomini e la Chiesa camminino sempre, nella logica dell’Amore, avvicinandosi il più possibile alla Verità tutta intera.
La Vita stessa, nella sua quotidianità, rivela Dio, e noi dobbiamo essere pronti a riconoscerLo anche nelle piccole cose, per trarne preziosi insegnamenti da trasmettere agli altri.
Ma se si vuole restare fermi al punto di partenza, non ci sarà alcun progresso verso la pienezza della Verità.
Ci sono tante cose che non mi tornano nell’episodio di Lazzaro.
E spero di non scandalizzare nessuno se dico che su alcuni aspetti mi trovo concorde sull’analisi di homolaicus.
http://www.homolaicus.com/nt/vangeli/lazzaro_betania.htm
molto interessante, luigi grazie
cristina vicquery
Mi sembra che il commentatore a cui ci rimandi parta direttamente per la tangente. Mi convince mille volte di più il commento di Enzo Bianchi, che ho citato più sopra piuttosto che questa fantasiosa ricostruzione pseudostoricista…
Andrea Salvi, non ho fatto un confronto fra i due commenti.
Ho semplicemente detto che alcuni aspetti di quel commento mi sembrano convincenti.
Riguardo allo pseudo-storicismo (?), credo che quando si tratta di affermare che un racconto evangelico corrisponda un fatto realmente accaduto, un’analisi critica del testo e il suo inquadramento nel contesto storico sia il minimo richiesto.
Mah, Luigi….propenderei anch’io per una partenza per la tangente, per copiare l’espressione di Andrew Salvi.
Già l’espressione ” quando si tratta di affermare che un racconto evangelico corrisponda a un fatto realmente accaduto” è quanto di piu’ sdrucciolevole e soggettivo che possa esistere…ci andrei cautissimo.
Se poi si plana su conclusioni come quelle del commentatore : “La resurrezione di Lazzaro, se in origine era stata scritta in maniera “realistica”, è sicuramente stata riscritta allo scopo di mistificare la decisione di realizzare la rivoluzione armata. Non era “risorto” Lazzaro, ma l’idea della liberazione nazionale, di cui Lazzaro era stato grande propugnatore.” suonano campanelli d’allarme da tutte le parti.
“Se in origine” : se?!
‘ sicuramente stata riscritta: sicuramente?
allo scopo di mistificare la decisione di realizzare la rivoluzione armata: ?!
non era ” risorto” Lazzaro : ?!
ma l’idea della liberazione nazionale : ?!
di cui Lazzaro era stato il grande propugnatore :?!
Con tutto il rispetto per chiunque si celi dietro homolaicus.
Tutto questo detto, alla luce di quanto riportato da Fides e letto con i miei occhi, DEVO DELLE SCUSE A MARIA CRISTINA VENTURI. Almeno uno ( costui) esiste, e incarna il tipo descritto nel suo commento.Se ne esiste uno, è verosimile che ne esistano diversi altri.
Contemporaneamente,nNe ribadisco la mia assoluta lontananza ed estraneità, visto che sono stato accomunato alla eventuale congrega.
Ho semplicemente detto che alcuni aspetti di quel commento mi sembrano convincenti.
Cuffini, riesce a leggere o ne è impedito?
LuigiMF,
grazie per aver postato quel link. Ci sono diverse cose che non mi convincono ma è sempre utile sapere cosa hanno da dire ‘gli altri’ su cose che un cattolico normalmente non mette in discussione.
A questo punto mettiamo in discussione anche la Resurrezione di Cristo, e ….adios amigos! Comunque il commento che ci propone Mortari e’ degno di un racconto di Dan Brown. Nei Vangeli, come e’ gia’ stato detto, c’e’ spazio per credere ma anche per non credere. Dall’ inizio alla fine. Mettiamo in discussione la divinità di Gesù e tutto salta.
Mi ero scordato il lei distanzioso, Mortari, abbia pazienza.
La ringrazio per l’interessamento: certamente ho molti impedimenti, ma non nella lettura.
Il testo lo ha linkato lei, di che si inquieta?
Non sono un teologo però credo che i 4 Vangeli, a differenza degli apocrifi, siano stati accettati dalla Chiesa perché ritenuti racconti attendibili della vita di Gesù. Per cui se dicono che Lazzaro era morto io ritengo ragionevole pensare che tale fosse e che il racconto non sia simbolico. La vicenda di Lazzaro però non è un dogma di fede per cui se uno non crede che fosse morto o che sia mai esistito, non dice un’eresia. Cerchiamo eventualmente di ragionarci senza scaldarci.
Luigi Accattoli,
a Carpi tra i vari vescovi che attendevano il Papa c’era anche il card. Caffarra. Da quel che ho letto i due hanno avuto modo di scambiare qualche parola e anche un abbraccio (quest’ultimo credo durante la S. Messa). Ci sai dire qualcosa di più?
Certo, la risurrezione di Lazzaro non è un dogma di fede.
Però mi pare anche che non siano abrogate le parole del CCC sul Vangelo, no?
Nella formazione dei Vangeli si possono distinguere tre tappe:
1. La vita e l’insegnamento di Gesù. La Chiesa ritiene con fermezza che i quattro Vangeli, « di cui afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro salvezza eterna, fino al giorno in cui ascese al cielo ».
2. La tradizione orale. « Gli Apostoli poi, dopo l’ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dalla luce dello Spirito di verità, godevano ».
3. I Vangeli scritti. « Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, redigendo una sintesi delle altre o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su Gesù cose vere e sincere ».
Se crediamo alla Resurrezione di Gesù non ci dovrebbe essere difficile credere ai suoi miracoli
Trasecolo.
Perchè mettere in dubbio addirittura la resurrezione di Lazzaro?
Viene da pensare che ci siano cattolici che, pur di compiacere il proprio narcisismo, non esitano a mettersi al servizio del tentatore.
Volevo condividere alcune idee sulla visita di ieri del Papa a Carpi e Mirandola.
Innanzitutto per la prima volta ho potuto vedere Mons. Cavina con la talare (un mezzo miracolo!),
Molto toccanti le parole dette ai terremotati (di allora e di oggi). Non pochi, comprensibilmente si sono commossi. Non mi pare però che la visita sia andata oltre o abbia toccato altre questioni pastorali.
Mi domando però: se papa francesco voleva visitare i territori colpiti dal sisma del 2012, perchè non fermarsi un giorno in più e aggiungere qualche altro luogo simbolico nelle diocesi di Ferrara (Bondeno), Modena (Finale Emilia) e Mantova (Moglia)? Un alloggio sobrio glielo avremmo ben trovato!
Per carità, meglio poco che niente…
La diocesi di Carpi è piccola, con pochi mezzi (e abbiamo visto in che condizioni dopo cinque anni!) e l’accoglienza, per quanto festosa, non poteva certo avvicinarsi al mega evento di Milano e Monza: due piazzette di paese, una chiesetta di campagna…
Due note interessanti: gli abbracci dei “dissidenti” Card. Caffarra e Mons. Negri al Papa e (a meno che mi sia sfuggito) la dimenticanza dell’anniversario della morte di San Giovanni Paolo II.
Altra questione: avete visto il duomo della Mirandola?
Come si può sostenere che dopo cinque anni la ricostruzione è un successo quando ci sono edifici di questo rilievo storico-artistico ancora pericolanti? Persino la Curia di Carpi è ancora inagibile, così come tante chiese e canoniche della zona…
Ed Errani, che giustamente ha avuto il buon senso di non intervenire, è stato lodato per questo e premiato come commissario per il terremoto di Amatrice? Ma scherziamo?
Francamente a me sembra che quello dell’Emilia non sia un esempio positivo da seguire.
Caro Usvelli non so di più. Chi sa racconti. Il Papa e il cardinale Caffarra si sono abbracciati almeno due volte: al primo incontro nella cattedrale di Carpi e durante la celebrazione, quando il diacono ha fatto l’invito: “Scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace”. Il cardinale è stato il secondo a ricevere “la pace” dal Papa, dopo il vescovo Cavina. Ho poi sentito dalla telecronaca di TV2000 che Caffarra sarebbe stato presente, durante il pranzo, al tavolo del Papa. Non so di più. Se avrò notizie, le linkerò.
Non mi è difficile immaginare il disagio di Caffarra e di Negri nel momento dello scambio del segno della pace con il Papa.
Loro gli sono nemici, lui no.
Anche in quegli ambienti bisogna esibire, formalmente, le buone maniere.
Ma il cuore è un’altra cosa.
Victoria,
SEMMAI è il contrario.
Mi pare che a volte noi cattolici ‘comuni’ diventiamo come ultras da stadio.
‘Ha ragione Accattoli!’, ‘No, ha ragione Valli!’ e ci scateniamo alla tastiera uno contro l’altro mentre quelli di cui parliamo (non solo i 2 citati) si confrontano e si parlano rispettandosi a vicenda pur nella diversità delle idee. Forse anche il caso dei dubia è uguale ( ‘Francesco è un eretico!’, ‘Ma va là, è Caffarra che non ha rispetto per il Papa!’) e mentre noi disputiamo loro continuano a considerarsi, sinceramente, fratelli in Cristo.
Federico,
anche per il terremoto nell’Italia centrale Francesco non ha fatto il giro dei paesi. Lì poi era una visita a sorpresa ed era quindi più libero, qua era tutto annunciato e quindi le cose erano più complesse.
Carpi è piccola, ma il Papa non bada a queste cose. Anche gli istituti che va a visitare sono pressoché sconosciuti.
Per quanto riguarda il terremoto non so cosa dirti, forse lodano Errani perchè altrove hanno fatto peggio. E’ un peccato che il duomo di Mirandola sia messo ancora così, ma penso che molta colpa sia della burocrazia: devono mettersi d’accordo in tanti, non ultime le Belle Arti.
Ma mons. Negri non è quello che si era augurato una fine precoce di questo pontificato, come avvenne con papa Luciani? O sbaglio, e allora chiedo venia.
Quei due vescovi non sopportano questo Papa.
Ne hanno dato ampia dimostrazione
È vero il contrario, Victoria.
Papà Francesco ha giubilato mons Negri al compimento dei 75 anni quando normalmente si concede a tutti una proroga…
E sorvoliamo sulla misericordia che ha ispirato le risposte ai dubia….
Nonostante questo Caffarra e Negri hanno accolto con affetto il papa. Non erano tenuti a farlo, specialmente l’anziano cardinal Caffarra. Vanno apprezzati per questo.
Questione di punti di vista, Federico.
Per me il Papa ha fatto benissimo a mandare in pensione, allo scadere del mandato, mons. Negri.
Non è vero che ” normalmente si concede a tutti una proroga…”.
Io non l’ho mai visto fare e spero tanto che quest’anno venga sostituito il vescovo della mia città, che è antipatico, per buone ragioni, a molti miei concittadini e anche a certi religiosi. Le ragioni sono sempre quelle: la chiusura mentale e l’autoritarismo di chi si sente più in alto degli altri; la disistima dimostrata verso certi preti intelligenti e aperti di mente, con cui ha avuto degli scontri; le frasi inopportune e anche volgari contro i migranti. Tutte cose che gli hanno alienato la simpatia di buona parte della città, perché contrarie allo spirito evangelico.
Il mons. Negri era sulla stessa linea del nostro vescovo; perdipiù è stato udito parlare malissimo del Papa, come ricordava dubbiosamente Andrea Salvi.
La cosa si spiega da sé: mentalità così diverse non possono andare d’accordo.
Ma la gravità sta nel fatto che, pur celebrando la stessa Eucaristia, si è divisi sulla sostanza del Vangelo. Questo è semplicemente SCANDALOSO.
Quanto a Caffarra, la misericordia non c’entra nulla. I “dubia” erano pretestuosi, e il Papa ha fatto benissimo a non dare risposta su questioni che erano state dette in maniera inequivocabile nell’ “Amoris Laetitia”.
Se le ho capite io che non sono nessuno, come mai non le hanno capite quei cardinali, al punto di dover chiedere spiegazioni?
Li ha spinti il MALANIMO, ecco cos’è. E bene ha fatto il Papa a ignorarli.
Il fatto che i due di cui sopra siano andati alle celebrazioni con il Papa a me dice solo che volevano mostrare un’APPARENZA di cordialità e di unità nella Chiesa di Cristo. Ma la Chiesa in realtà è divisa, e ciò non mi sorprende perché è sempre stato così.
Comunque a Brescia il vescovo, di formazione martiniana, se ne va in pensione a 75 anni. Quali dietrologie mi si suggeriscono? Io non ce ne vedo
Cafarra invece ha avuto una proroga di 2 anni. Quindi?
Andrea,
mons. Negri sarebbe stato beccato in treno a sparlare del Papa al cellulare. Dico sarebbe perché la cosa è apparsa un tantino strana al momento, poi non so se e come sia proseguita la vicenda.
Andrea le due cose sono avvenute in periodi diversi. Con cafarra il papa era papa da 6 /7 mesi e conoscendo poco la situazione ecclesial6 italiana ha preferito aspettare e prendere una decisione più meditata e consapevole,, nell’altro caso questo non è stato necessario.
Cristina vicquery
Porgi l’altra guancia, perdona e prega per i tuoi nemici…
Gesuiticamente si interpreta questi precetti evangelici “rottamando” o “esiliando” chi sommessamente azzarda qualche critica al “capo”?
Il vescovo di Brescia va in pensione a 75 anni ma nessuno parla di rottamazione vendette o punizioni.
Ogni cambio di parroco da la stura a una ridda di gossip di mesi….figurarsi ogni cambio di vescovo. Sembriamo tutti calati da papalla.
Gesuiticamente qui c’entra come i cavoli a merenda.
Collitorti e musilunghi sono sempre abbondati ad ogni nomina, anche sotto GPII e BXVI che erano gesuiti come me.
Quanto a Negri, tutto si puo’ dire, fuorché usare il termine ” sommessamente”.
Ne prima, né durante, né dopo.
Tanto per la cronaca.
🙂
Non mi pare che il Papa abbia rottamato o esiliato qualcuno.
E l’ augurio che succeda a lui quel che avvenne a papa Luciani non mi sembra proprio una sommessa critica.
Mi sembra invece una sorta di maledizione. Che non è contemplata nel Vangelo, di cui quel monsignore era, indegnamente, il portavoce.
Per correttezza riporto la frase intercettata sul treno che avrebbe pronunciato mons Negri: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”. A questo punto ci si può domandare chi sarebbe questo “altro”.
Papa Luciani?
Papa Benedetto XVI ?
Un altro papa?
In una successiva intervista lo stesso mons Negri ha sostenuto che Benedetto XVI sarebe stato costretto a dimettersi per un “complotto”
A voi l’ardua sentenza
Ma il monsignore era un estimatore di papa Ratzinger, quindi non credo si riferisse a lui.
Andrea,
qualcuno (un giornalista? l’amico di un giornalista?) ha detto che mons. Negri ha detto quelle cose, mons. Negri ha negato ma ha confermato di aver parlato al telefono. Io penso che alcune sue frasi siano state gonfiate, se non sbaglio il titolo non corrispondeva a nessuna frase citata nell’articolo. L’unica cosa certa e triste è stata la presa di distanza immediata di CL.
mi ricordo un comunicato di Negri in cui spiegava i fatti in modo confuso. Prima affermava di non aver mai detto quella frase, poi che il giornalista ne aveva dato un’interpretazione opposta al suo pensiero e che lui si stava riferendo ad altro.
Mi sembra anche di ricordare che si sia poi scusato con il papa.
cristina vicquery
si era scusato anche con il vescovo di Palermo che aveva definito “una scelta disastrosa”
cristina vicquery
Io ho letto poco fa una sua intervista di allora al Resto del Carlino (che Federico sa essere il mio giornale preferito 🙂 ). Ne riporto un brano.
Ha detto le parole che le sono state attribuite contro papa Francesco?
«No. Tantomeno la frase virgolettate in prima pagina dal Fatto Quotidiano. Prova ne è che il testo dell’articolo non la riporta».
Le ha pensate?
«Quella sul papa sicuramente no. Il miracolo che auspicavo era riferito a quando la Madonna fece deviare il proiettile su Giovanni Paolo II. Ho spesso detto che il papa non si contesta e non si adula, lo si segue. Le altre cose (sui vescovi Zuppi e Lorefice, ndr) posso averle dette ma riguardavano una questione culturale e storica, non le persone».
Ha sentito i due vescovi dopo quell’episodio?
«Monsignor Zuppi è stato accoglientissimo con me, mi ha abbracciato. Con Lorefice ho parlato al telefono. La cosa è stata inventata; nel primo caso, quella riguardo il Papa, è stata uno sciacallaggio vero e proprio; la seconda può essere nata sfrucugliando nei miei interventi ma resta un giudizio culturale che, vivaddio, non può essere negato nella Chiesa».
Non lo conosco e quindi magari sbaglio, ma le sue parole mi sembrano attendibili.
Diciamo che si sta arrampicando sugli specchi… ” Non ho mai detto quello..”. ” l’ho detto , ma mi riferivo ad altro “. , ” le cose su llorefice e zuppi posso averle dette, ma si trattava di un fatto culturale”……
È proprio vero che quando uno parla al cellulare in Italia pensa di essere da solo in camera sua e non in un vagone affollato di gente, con qualcuno tra loro che magari ha anche registrato tutto per cui non puoi negare il fatto.
Cristina vicquery
“Io penso che alcune sue frasi siano state gonfiate, se non sbaglio il titolo non corrispondeva a nessuna frase citata nell’articolo. ”
Enrico, mi permetto di postare il link ad un articolo in cui si parla della vicenda.
Faccio presente che anche se il monsignore non si fosse riferito a papa Bergoglio, compaiono alcune frasi, a mio parere indecenti, vs due vescovi appena nominati dal Papa, che fanno capire bene di quale stampo fosse (sia)quel monsignore.
Credo che la distanza assunta , a suo tempo, da CL fosse giustificata. Un ecclesiastico che si esprime in quella maniera, non è una bella persona.
Questo è sicurissimo.
Dico anche, a margine, che l’articolo venne scritto dal giornalista Loris Mazzetti, collaboratore in passato del compianto Enzo Biagi. Il quale non si sarebbe–credo– avvalso mai della collaborazione di un altro giornalista, se non ne avesse conosciuto l’onestà intellettuale.
Detto questo, io non potrei giurare sulla veridicità dei fatti, non essendo stata presente.
La frase incriminata, comunque, ha un tono niente affatto benevolo e rassicurante, ed è ben lontana dallo spirito evangelico.
https://triskel182.wordpress.com/2015/11/25/vade-retro-bergoglio-magari-un-miracolo-loris-mazzetti/
Il problema non sono le parole di Mons Negri, ma l’atteggiamento poco misericordioso di chi predica e sollecita continuamente l’accoglienza e la misericordia.
Il Papa, si sa, non può piacere a tutti, ma sarebbe già molto che i suoi sostenitori (turiferari e opportunisti) fossero coerentemente accoglienti e misericordiosi.
E non è così…
Ma
Per dirla con Federico, ” trasecolo”.
🙂
Per quale motivo “la presa di distanza immediata” di CL dovrebbe essere l’unica cosa certa e triste?
Certa, lo è.
Triste, perché mai?
Essere misericordiosi con mons Negri cosa significa? Rinunciare a manifestare il proprio dissenso sulle sue esternazioni? Nessuno lo vuole mettere al rogo, ci mancherebbe. Ma forse con queste e altre uscite ha dimostrato che a 75 anni e’ di solito opportuno che un vescovo lasci ad altri il compito di dirigere una diocesi, per quanto bene possa aver fatto in passato.
Io non trasecolo come Lorenzo ma resto di sasso quando qualcuno usa a vanvera le parole.
Mi chiedo quale significato abbia la “misericordia” per Federico.
A parte il fatto che non deve avere un significato a senso unico, ovvero nella sola direzione verso i cattolici che piacciono a lui, come è più che evidente, avere misericordia non significa chiudere occhi e orecchi di fronte alle sfrontatezze, da qualunque parte vengano.
Il dovere di un buon cristiano, ma anche di un non- cristiano che abbia una coscienza onesta, è sempre quello di non restare indifferente quando qualcuno oltrepassa la linea della decenza usando espressioni di vilipendio nei confronti del prossimo. Qualunque prossimo. Starsene muti e ciechi vuol dire non tanto mancare di misericordia, quanto essere indifferenti; il che è una vera e propria colpa, una delle più gravi del nostro tempo.
Bisogna prendere posizione, caro Federico, anche se quel “qualcuno” è un vescovo. Non bisogna avere paura di dire la verità, di riconoscere le colpe di chi le mostra con una chiarezza inequivocabile. Lo si deve sentire come un DOVERE. Perché se nessuno parla per un falso concetto di misericordia, niente si muove e tutto resta come prima. E, nel nostro caso, certi prelati continueranno a sentirsi dei semidei che possono dire, come se niente fosse, tutto quel che gli passa per la testa.
Il servilismo verso le autorità religiose o altre autorità non ha proprio niente di misericordioso, anzi è alquanto ripugnante.
Lorenzo,
è triste perché mons. Negri ha passato metà della sua vita in CL, fin dal liceo è stato vicino a don Giussani.
Compare un articolo su un giornale (non particolarmente vicino al mondo cattolico) e loro escono subito con un comunicato di presa di distanza? Perché non hanno preso un po’ di tempo?
A me ricorda Pietro che nega di conoscere Gesù (che non sto paragonando a mons. Negri) per timore di ripercussioni personali. Poi lui si è pentito, i Ciellini credo di no.
Con degli amici come quelli uno non ha bisogno di nemici.
Misericordia forse è non sparare a zero su un vescovo dando per scontato che abbia detto certe cose del Papa quando scontato non è.
Quanto ai Vescovi Zuppi e Lorefice non ha negato: secondo lui quel genere di sacerdoti non era adatto ad essere nominato vescovo. Non ce l’ha con Zuppi persona e Lorefice persona, è un fatto culturale. Io non sono d’accordo con lui ma su questo nella Chiesa c’è piena libertà di pensiero.
Concordo con Andrea su questo:
‘Ma forse con queste e altre uscite ha dimostrato che a 75 anni e’ di solito opportuno che un vescovo lasci ad altri il compito di dirigere una diocesi, per quanto bene possa aver fatto in passato.’
Un Vescovo emerito non viene confinato in due stanze in curia. A Ravenna mons. Tonini ha fatto tanto anche dopo essere diventato emerito.
Misericordia forse è non sparare a zero…
Pienamente d’accordo @Usvelli.
A quanto pare la misericordia la si esige sempre dagli altri.
Ha ragione, Usvelli. Infatti, misericordia è dire :”A Caffarra (il vescovo uscente per limiti d’età) ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passare una. L’altra nomina, quella di Palermo, è ancora più grave. Questo (Lorefice) ha scritto un libro sui poveri – che ne sa lui dei poveri – e su Lercaro e Dossetti, suoi modelli, due che hanno distrutto la chiesa italiana”.
Questa sì è misericordia. Impariamo da mons. Negri, dunque. E di fronte a parole come queste stiamo tutti zitti, per misericordia beninteso, altrimenti qualcuno dirà che si spara a zero contro un vescovo che è un esempio di misericordia, ma che per “un fatto culturale” dice oscenità, per esempio su Lercaro e Dossetti, incurante che ci siano persone che le sentano, tali oscenità. Ma che fa? Nella Chiesa c’è “piena libertà di pensiero”.
Allora io, in piena libertà di pensiero, ho tutto il diritto di dire che simili vescovi non sono degni di esserlo. E non è, può esserne certo Usvelli, uno “sparare a zero”. È invece dire le cose come stanno.
Anche lei, gentile Usvelli, non ha ben chiaro, se mi permette, il significato di misericordia.
Misericordia è parlare e agire con il cuore seguendo le parole e l’agire di Gesù. Cosa che certi prelati non fanno, e bisogna farglielo capire. Gesù parlava nettamente, mi sembra.
Poi, che significa “Un Vescovo emerito non viene confinato in due stanze in curia”?
Di quante stanze avrebbe bisogno, secondo lei, un vescovo, scusi?
Victoria,
si può prendere posizione con miseircordia e tu qui non sei stata misericordiosa.
Non a caso io non me la prendevo con il Papa (per carità!) ma con i suoi fan, turiferari o no, che pullulano ovunque, spesso per opportunismo, e anche in questo blog dimostrano ben poca carità e misericordia.
I vescovi a Carpi hanno abbracciato il papa, segno di rispetto e di pace.
Qui invece si sputa veleno in difesa del papa della “misericordia” e non ci si rende conto che si testimonia l’esatto opposto.
Non pretendo di convincere nessuno, ma resto allibito nel leggere certi interventi.
Il gesto dell’ abbraccio è in se’ un bel gesto. Diventa credibile se ad esso seguono fatti che non lo contraddicono. Il che non significa astenersi da critiche omologandosi a un pensiero unico, ma esercitarle in spirito di servizio e carità. Vedremo cosa succederà in futuro. Se ai gesti seguiranno i fatti. Non ho prevenzioni al riguardo. Voglio quindi pensare che ai gesti seguiranno i fatti.
Anche io resto allibita nel vedere che Federico continua a non capire che cosa sia “misericordia”.
Si informi bene il sig. Benedetti. È più che chiaro che non lo sa.
Tutto sommato, a me poco interessa quel fatto specifico. Mi interessa invece, e molto, che uomini di Chiesa contraddicano il Vangelo per partigianeria.
Ed insegnino a certi fedeli, come ad es. Federico, a fare altrettanto.
Il clericalismo è davvero uno dei mali peggiori della Chiesa, come ha rimarcato il Papa.
Penso di Victoria quello che pensavo di Marilisa.
Stando a quanto hai scritto, hai dimostrato di non riuscire ad essere misericordiosa, nonostante le reiterate richieste.
Il male peggiore della Chiesa non è il clericalismo ma l’ipocrisia di chi si sente a posto con la coscienza e non lo è.
Ognuno si senta interrogato a riguardo.
Penso di Victoria quello che pensavo di Marilisa.
Ebbè… mi stupirei del contrario 🙂
E già che l’abbiamo capito, potrebbe anche ammetterlo…
Sforzatevi di crescere, cari signori.
Siete troppo bambini e…clericali.
Mah. Personalmente credo che di misericordia, in me, ce ne sia picca o nenti.
Né ne trovo in nessuno degli altri, ad essere franco.
Sarebbe come mettersi a discutere sulla bontà.
Dio è misericordioso. Questo conta.
Il resto rientra tra gli sforzi personali di ciascuno, ma non ci scommeterei un pelo di barba. E , parlando di me, non ci scommetto manco quello.
Ad essere onesti, ” l’incidente diplomatico” in questione mica è arrivato come fulmine a ciel sereno, no? Sono perfettamente neutro su CL come su qualunque altro gruppo. Mi pare evidente che ci sia stata, dalla elezione di Bergoglio in avanti, una frattura sempre più notevole tra il movimento e la sua dirigenza, e Negri stesso. Non ho conoscenze per sapere chi abbia ragione o chi torto, giussanamente parlando. A pelle, dico che se io faccio parte di un gruppo, e mi trovo ad esprimere posizioni che sono diametralmente opposte, penserei di non essere più io in sintonia con il gruppo, e non che il gruppo ” abbia tradito”.
Poi, io sono della vecchia scuola di don Bosco, quella che diceva che “io sto con il papa , e basta”.( NON con questo o quel papa, sia chiarissimo). Cosa per la quale ricevetti qui l’oscar per “retrogrado e bigotto”, che mi mancava in una bacheca piena di etichette di segno opposto….:),
Quindi trovo incomprensibile, dal mio punto di vista, che un vescovo faccia la fronda al papa.
Ma questo è un mio bislacco parere personale.
Mi risulta anche oscuro, lo dico con sincerità, il ragionamento ” da stadio” che si è operato per esempio anche su padre Livio e Radio Maria. I quali, come CL, sarebbero tutti piccoli traditori opportunisti, che sacrificherebbero coerenza e fedeltà ai valori originari per lecchinaggio al capo e bieche “ragioni di bottega”.
Sarò il bigottone papista e retrogradissimo che evidentemente sono, ma trattandosi, particolaruccio non di poco conto, di CATTOLICI e di un PAPA (qualunque esso sia), il minimo, ma proprio il minimissimo dei minimi che io mi attenderei,è proprio un constatare : ” il papa è il papa, e basta” .
Dunque non mi stupisco per nulla dei presunti voltafaccia ( ma deche’ ma de cosa?) di CL, padre Livio, di Scola, e enne altri che verranno.
Lo trovo solo scontato.
Non finisco di stupirmi, al contrario, che ci siano cattolici che, pensandola diversamente dal papa ( lecitissimo, ma problema squisitamente loro), non lascino passare giornata e occasione per combattere apertamente la loro battaglia delle arance.
Dopodiche: de gustibus, affari loro, la Catholica va avanti anche col loro broncetto stizzito.
Oggi circola in rete questa notiziola:
“Ingegnere cinese si costruisce la moglie robot e la sposa”.
Potrebbe essere una soluzione.
Chi ha le paturnie, gli commissioni un papa robot, che corrisponda ben benino ai suoi desiderata …..
Un papa c’è. La Chiesa se l’è liberamente scelto. Scegliendo Bergoglio, ha scelto che il papa facesse quello che Bergoglio come papa avrebbe continuato a fare,
Un me pjace?
Amen.
http://tecnologia.libero.it/ingegnere-cinese-si-costruisce-la-moglie-robot-e-la-sposa-10748?ref=libero
Un bel robot, e via.
😀 😀 😀
Lorenzo,
io non ho detto che CL non doveva prendere le distanze, ho detto che doveva aspettare e sentire cosa aveva da dire mons. Negri. Poi, e sottolineo poi, poteva scrivere quello che voleva, anche invocarne la scomunica.