Il mio abbraccio a Salvatore Boccaccio

Se ne è andato Salvatore Boccaccio, amico e vescovo cristianissimo, che tanto ha patito e gioito e del quale più volte abbiamo parlato in questo blog. Vedi alla pagina “Cerco fatti di Vangelo” – che è elencata sotto la mia foto – due testi sulle sue traversie e la sua felicità: li trovi cercandolo nell’indice dei nomi. Ha attraversato oltre un decennio di incidenti di salute e due anni di progressiva invalidità, ma lo spiritaccio romanesco non l’ha mai abbandonato, neanche nelle ultime settimane. “Sento che la vita si sta allontanando” diceva a chi gli faceva visita. E ancora: “Vi darò buone notizie dal Paradiso”. Le attendo, Salvatore. Fatti sentire.

19 Comments

  1. Francesco73

    Un pensiero affettuosissimo e pieno di commozione.

    18 Ottobre, 2008 - 16:52
  2. Clodine

    NOoooo!!! Mi dispiace troppo…don Salvatore, quanto ti abbiamo amato! Proteggi tutti noi che restiamo in attesa di congiungerci alla Luce che non conosce ombra.
    Spiritaccio romanesco, ho ancora la sua voce nelle orecchie, quelle battute a bruciapelo scambiate con i ragazzi del catechismo : ” a ragazzi’…me’ raccomando…Gesù sta li’ fori la porta, ma la porta c’ha solo una maniglia, di quelle anipatiche che t’acciaccano le dita!!…e se non aprite dall’interno, BENE, ma per bene… resta chiusa…e…senza Gesù so’ guai grossi!” . Ho tenuto per tanto tempo conservata la registrazione di quell’ultimo incontro, andata perduta durante il trasloco da una sede all’altra. Di tanto in tanto la facevo riascoltare ai ragazzi, che ridevano divertiti, è per qusto che rammento le parole. C’è l’ho ancora nelle orecchie la sua voce, greve ma al contempo espressiva e gaia.
    Sarà sempre nei nostri cuori. Io l’ho amato, ma veramente..come un padre..

    18 Ottobre, 2008 - 17:05
  3. ignigo74

    ho passato un mesetto fa alcuni scritti di mons. Boccaccio a un amico… proprio lunedì mi ha ringraziato per questo.
    Ora c’è un santo in più che prega per tutti noi.

    18 Ottobre, 2008 - 18:31
  4. mattlar

    Grande commozione. Veramente un uomo santo. Ne ricordo con commozione la mia cresima e la relazione fraterna e amichevole con tutti i fedeli della parrocchia: ricordo anche qualche cena a casa mia quando ero piccolo ed era vescovo di zona. Veniva come un amico, si presentava come un padre.

    18 Ottobre, 2008 - 20:51
  5. roberto 55

    Non conoscevo Monsignor Boccaccio: tutt’al più, ed a volte, mi capitava, in questo blog, di leggerne il nome oppure di vederlo citare od anche di sentirlo ricordato da qualche amico del “pianerottolo”.
    Scorrendo ora i vostri commenti, in cui colgo una commozione vera, profonda, dolorosa, ho la netta sensazione d’aver perso qualcosa d’importante, e, così, sono anch’io rattristato.

    Buona notte e buon riposo domenicale a tutti.

    Roberto 55

    18 Ottobre, 2008 - 22:45
  6. Nino

    Purtroppo si capisce ora del perchè non fu possibile a me e ad un caro comune amico ex parroco di fargli visita a metà agosto.
    Caro don Salvatore, riposa in pace e veglia sul gregge che con tanto amore e compassione hai curato. Prego perché altri sacerdoti si lascino contaminare dall’esempio della tua vita di pastore fedele a Dio e gli uomini.

    19 Ottobre, 2008 - 15:21
  7. Luigi Accattoli

    Da Giovanni Trolio ricevo questo messaggio:
    Leggo ora la notizia che ci dai della morte di mons. Boccaccio. Celebrerò una santa messa in suffragio. Porterò sempre nel mio cuore la sua forza d’animo e l’amore per Cristo e per i poveri. A presto. Don Giovanni Trolio

    19 Ottobre, 2008 - 15:42
  8. Sumpontcura

    Prima di conoscere e frequentare il tuo blog, caro Luigi, conoscevo Salvatore Boccaccio solo per aver letto una sua lettera, pubblicata dai giornali quindici mesi fa. Quella lettera, indirizzata al papa, mi diede una grande gioia e mi scaldò il cuore. Poi, dopo aver conosciuto – grazie ai tuoi articoli – qualche particolare della biografia di questo meraviglioso pastore e uomo di Dio, ho riletto quella lettera collocandola fra un ricovero ospedaliero e l’altro, fra un intervento chirurgico e un’estrema unzione. Ho pensato che in questo caso la parola eroismo non costituisce un’iperbole. Spero che dal Paradiso voglia contemplare con un sorriso bonario anche le mie piccole miserie.
    Riporto la lettera (luglio 2007) nel prossimo intervento.

    19 Ottobre, 2008 - 20:19
  9. Sumpontcura

    Beatissimo Padre, a nome mio personale e a nome di questa Chiesa di Frosinone – Veroli – Ferentino che mi è affidata, sento il bisogno di esprimere i più devoti ringraziamenti per il Motu proprio “Summorum Pontificum” con cui Vostra Santità ha voluto offrire alla Chiesa l’opportunità di utilizzare nella celebrazione della S. Messa il venerabile rito in lingua latina promulgato da San Pio V e nuovamente edito nel 1962 dal Beato Giovanni XXIII.
    Comprendo pienamente lo sforzo di Vostra Santità di operare, anche per mezzo del Motu Proprio, una riconciliazione interna nel seno della Chiesa attraverso una illuminata disposizione che, mentre nulla rinnega della ricchezza apportata alla Liturgia dal Concilio Vaticano II, ribadisce la sacralità e la dignità di una forma celebrativa che costituisce un intramontabile patrimonio a cui sarebbe insano rinunciare.
    Condivido poi senza riserve, l’intuizione di Vostra Santità circa le due forme di celebrazione della Liturgia romana che, laddove vissute in piena comunione ecclesiale e senza pericolosi preconcetti e chiusure, potranno arricchirsi a vicenda favorendo uno stile celebrativo che, senza cedere al formalismo, salvaguardi, insieme all’attiva partecipazione di tutti i fedeli, la dignità delle celebrazioni. Voglio poi esprimerLe, Santo Padre, tutta la mia riconoscenza per il tono affettuosissimo e paterno con cui si è rivolto a noi Vescovi nella lettera che ha accompagnato il documento.
    Ho interpretato questa confidenza come una commovente espressione di quella Collegialità che ci rende unum in Christo.
    In piena unione con il mio Presbiterio Le garantisco, Padre Santo, che nelle situazioni concrete sapremo far tesoro delle preziose indicazioni offerteci dal Motu Proprio, e nello spirito vero del Concilio Vaticano II, sapremo unire nova et vetera nel canto d’amore eterno che è la Liturgia.
    Nel porgere a Vostra Santità i miei filiali saluti, invoco per questa mia Chiesa particolare l’apostolica benedizione come sostegno ed incoraggiamento ad essere sempre più nel nostro agire e nel nostro essere “un Sacrificio vivente gradito a Dio”, una Lode vivente al Signore!

    + Salvatore Boccaccio
    Vescovo

    19 Ottobre, 2008 - 20:21
  10. Luigi Accattoli

    Grazie Sump d’aver riportato questa lettera che conoscevo ma che non avevo citato nei miei articoli. Per sottovalutazione o perchè tutto preso dall’idea di descrivere la sua immane traversia di salute. Ma era giusto inserirla.

    19 Ottobre, 2008 - 21:57
  11. FABRICIANUS

    Non conoscevo Mons. Boccaccio.
    Ringrazio Luigi e tutti voi che ne avete tratteggiato la figura con profonda commozione. Come ha scritto l’amico Roberto55, ho anch’io la sensazione che abbiamo perso qualcosa di importante.
    Elevo mie umili Preghiere di suffragio per questo Vescovo, uomo di Dio.

    20 Ottobre, 2008 - 18:50
  12. con ritardo… grazie Luigi per quetso ricordo di don Salvatore. Io l’ho incontrato tante volte – quando era vescovo del settore Nord a Roma – ma mai conosciuto “bene”…. ma abbastanza per condividere quello che tu scrivi di lui.

    Una figura di “pastore energico” e poco attratto dai “primi posti nel Tempio”, che spero Vallini sappia riproporre e valorizzare nei suoi collaboratori.

    21 Ottobre, 2008 - 9:45
  13. Luigi Accattoli

    Ecco il testamento del vescovo Boccaccio, che prendo dal blog di Pietro Alviti, amico di Frosinone, http://pietroalviti.wordpress.com/:

    Sono davvero tante, sono tante
    Le cose che vorrei dire a tutti, sono tante!
    Ma una sola resta la più importante
    In Manus Tuas, In Manus Tuas, In Manus Tuas!
    Sì, dite questoa tutti da parte mia:
    In Manus Tuas!
    E’ questa l’unica cosa importante:
    il pieno e completo abbandono alla volontà
    del Padre, sia quando a noi pare bella,
    sia quando a noi pare brutta,
    credere sempre che tutto
    è un dono squisitissimo e delicatissimo
    della tenerezza dell’Amore del padre per noi!
    In Manus Tuas, Domine, grazie Papà!
    E, un’altra cosa… l’ho sempre amato!
    Dite questo da parte mia
    E un bacio nel Signore a tutti

    +Salvatore Boccaccio
    vescovo

    21 Ottobre, 2008 - 15:27
  14. Pietro Alviti

    Oggi c’è stato il funerale di don Salvatore. Riporto di seguito i pezzi che ho scritto per il Messaggero, edizione Frosinone e che potete trovare anche il mio blog http://pietroalviti.wordpress.com/

    FROSINONE _ La bara al centro del sagrato, sulle scale della cattedrale i vescovi e i preti, nelle vesti liturgiche, tutto attorno il popolo. L’atto finale della vita terrena di mons. Salvatore Boccaccio ha espresso la sua idea di chiesa: tutti insieme, vescovo, preti, laici pronti testimoniare il vangelo con le parole e con la loro vita. E nelle prime file del popolo, gli ammalati, gli ultimi, quei poveri che don Salvatore aveva voluto mettere sulla sua cattedra per dare l’orientamento alla chiesa di Frosinone – Veroli – Ferentino. E sono stati proprio gli ammalati a dare l’attacco all’applauso e al coro “don Salvatore … don Salvatore”. In molti hanno rivissuto l’emozione dei funerali di Giovanni Paolo II. La cattedra dei poveri ha tenuto la sua lezione: è morto un uomo di Dio. Don Salvatore, prega per noi.

    FROSINONE _ >. In tanti ci hanno espresso il rammarico per non esser potuti stare più vicini a don Salvatore nel giorno dell’ultimo saluto di Frosinone. Tanta gente, venuta da lontano: ore 9,30 del mattino, bar della stazione, una signora chiede un caffè e domanda come fare per raggiungere la cattedrale. > le rispondono. E lei: > La signora non è triste: >. E’ questo il ricordo iniziale di una giornata di fede e di commozione, ma anche di festa per avere un nuovo santo in paradiso: una giornata memorabile per Frosinone che ha voluto ricambiare l’affetto di cui mons. Boccaccio l’ha ricoperta in questi anni. La testimonianza della folla è stata corale. Volti rigati dal pianto ma anche sorrisi, applausi per far sentire a mons. Boccaccio l’amicizia di un popolo intero che in questi 9 anni l’ha sentito vicino a sé e che vorrebbe ora che non se ne andasse. >. >. La città intanto era tappezzata di gigantografie del vescovo, una foto presa durante una delle feste diocesane a Prato di Campoli, con le scritte > e > E poi il gran numero di giovani, presenti in ogni parte della città, a dire quanto quest’uomo fosse riuscito a rendere presente la chiesa anche tra quelle generazioni che sembrano invece più lontane: >. La gente vuole parlare, vuole dire che cosa è stato il loro incontro con don Salvatore, non facciamo in tempo a prendere gli appunti di una testimonianza corale: > ci dice un’anziana signora, con il volto rigato dalle lacrime.

    21 Ottobre, 2008 - 21:01
  15. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto a Pietro Alviti che è tra gli amici di Frosinone che mi hanno mantenuto in contatto con don Salvatore negli ultimi anni. Grazie di averci aiutato a seguire l’ultimo saluto.

    22 Ottobre, 2008 - 6:48
  16. Luigi Accattoli

    Marco Toti, presidente della Caritas di Frosinone, mi invia questo “saluto” a “don Salvatore” scritto dal vescovo di Viterbo Lorenzo Chiarinelli il giorno stesso della morte del vescovo di Frosinone:

    Saluto a “don Salvatore”, Vescovo
    di Frosinone-Veroli-Ferentino
    18 ottobre 2008-10-21

    Pace a te,
    Salvatore, Vescovo, fratello, amico.
    Sei nell’abbraccio di Dio,
    compimento di una storia d’amore.
    Avevi detto fin dall’inizio “Eccomi”.
    Ora, nella sua presenza di luce infinita,
    la tua gioia è piena.
    Noi che abbiamo camminato con te,
    anche per sentieri impervi,
    ma sempre con la speranza nel cuore,
    con te cantiamo:
    “Alleluia”:
    tu a voce spiegata nella patria,
    noi con il tono dei pellegrini,
    ma tu e noi nella comunione
    della grazia, della fraternità, dell’amore.

    Lorenzo Chiarinelli
    Vescovo di Viterbo

    22 Ottobre, 2008 - 14:44
  17. Lo ricordo a Roma, quando nelle sue omelie piene di entusiasmo magnificava la provocazione dell’essere davvero cristiani contro i benpensanti e i rivoluzionari, quando con la sola forza delle parole ispirate a Cristo e al suo vangelo commuoveva ed esaltava chi lo ascoltava. Ricordo ancora un suo “slogan” di tanti anni fa, “togli il grasso dalla tua fede!”. Un insegnamento che porto ancora nel cuore e nella testa, e con me tanti altri. Davvero un uomo di Dio, e possa ora aiutarci da lassù…

    28 Ottobre, 2008 - 10:39
  18. melinda

    Voglio ricordare don Salvatore con la preghiera che lui spesso recitava ed era anche la sua professione di fede. Ho avuto modo di frequentarlo per diversi anni sia nella parrocchia di Santa Brigida che in quella di san Luca ed è stato il mio padre spirituale per molti anni. Ho imparato moltissimo non solo dalle sue parole che andavano dritte al cuore ma anche dal suo esempio di vita, Sono sicura che il Signore lo avrà accolto nella schiera dei suoi Santi e che seguiterà a guidare con la sua paternità sacerdotale, la storia di tutte le persone che lo hanno conosciuto ed amato fino a quando non saranno con lui accanto al Signore. Ecco la preghiera:
    Dio è mio Padre
    e mi ama pazzamente,
    fa per me meraviglie
    ed io mi fido di Lui.
    Voglio perciò credere
    che qualunque cosa mi accada,
    bella o brutta che a me possa sembrare,
    è un suo squisito atto d’amore per me e per i miei fratelli
    e allora con gioia dico: grazie Papà!

    28 Ottobre, 2008 - 13:35
  19. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog a melinda! Ho “moderato” ora il suo messaggio: è necessario per il primo ingresso, d’ora in poi i suoi messaggi entreranno i n automatico! Continui a visitarci.

    28 Ottobre, 2008 - 14:37

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