La Via Crucis di questa sera al Colosseo è intessuta di testimonianze e preghiere di pace da parte di giovani appartenenti a paesi tormentati dalla guerra: Terra Santa, Africa Occidentale, America centrale, Sud America, Africa, Sud dell’Asia e Medio Oriente, Balcani, Africa settentrionale, Sud Est asiatico, Africa centrale, Vicino Oriente, Africa Orientale, Africa Australe. La decima stazione, Gesù è spogliato delle vesti, ospita le “voci di pace dai giovani dell’Ucraina e della Russia”. Riporto nel primo commento le parole di un ucraino e nel secondo quelle di un russo. Concludo con un mio commento
Il grido di pace di un giovane russo e di uno ucraino alla Via Crucis del Colosseo
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Giovane ucraino. L’anno scorso, papà e mamma hanno preso me e mio fratello più piccolo per portarci in Italia, dove nostra nonna lavora da più di vent’anni. Siamo partiti da Mariupol durante la notte. Alla frontiera i soldati hanno bloccato mio padre e gli hanno detto che doveva rimanere in Ucraina a combattere. Noi abbiamo continuato in pullman per altri due giorni. Arrivati in Italia io ero triste. Mi sono sentito spogliato di tutto: completamente nudo. Non conoscevo la lingua e non avevo nessun amico. La nonna si sforzava per farmi sentire fortunato ma io non facevo altro che dire di voler tornare a casa. Alla fine la mia famiglia ha deciso di rientrare in Ucraina. Qui la situazione continua ad essere difficile, c’è guerra da tutte le parti, la città è distrutta. Ma nel cuore mi è rimasta quella certezza di cui mi parlava la nonna quando piangevo: “Vedrai passerà tutto. E con l’aiuto del buon Dio tornerà la pace”
Giovane russo. Io invece, sono un ragazzo russo… mentre lo dico sento quasi un senso di colpa, ma al tempo stesso non capisco perché e mi sento male due volte. Spogliato della felicità e di sogni per il futuro. Sono due anni che vedo piangere la nonna e la mamma. Una lettera ci ha comunicato che mio fratello più grande è morto, me lo ricordo ancora nel giorno del suo 18° compleanno, sorridente e brillante come il sole, e tutto questo solo qualche settimana prima di partire per un lungo viaggio. Tutti ci dicevano che dovevamo essere orgogliosi, ma a casa c’era solo tanta sofferenza e tristezza. La stessa cosa è successa anche per papà e nonno, anche loro sono partiti e non sappiamo più nulla. Qualche mio compagno di scuola, con tanta paura, mi ha detto all’orecchio che c’è la guerra. Tornato a casa ho scritto una preghiera: Gesù, per favore, fa’ che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli.
Guerra tra cristiani sacrilega e blasfema. Possiamo considerare la chiamata di un giovane russo e uno ucraino a dare la loro testimonianza nella Via Crucis di quest’anno come un quarto gesto forte di denuncia da parte di Papa Francesco dello scandalo rappresentato da questa guerra tra cristiani, che ha qualificato più volte come sacrilega e blasfema: già aveva parlato di “scandalo” di una guerra tra battezzati nel febbraio del 2015, quand’era in atto il primo tempo del conflitto; tornò a segnalarlo, quello scandalo, il 25 marzo dell’anno scorso, consacrando al Cuore Immacolato di Maria “il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre”; lo fece una terza volta chiamando una donna ucraina e una russa a portare insieme la croce nell’ultima stazione della Via Crucis dell’anno scorso al Colosseo. Ci furono reazioni polemiche di ambienti ucraini, anche cattolici, all’annuncio di quella compresenza, tanto da indurre il Papa a rinunciare alla lettura della preghiera preparata per questa stazione, nella quale erano anche queste parole: “Parla Signore nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”. Grandi gesti, grande preghiera. Voce solitaria del Papa nella denuncia di questo scandalo degli scandali: cristiani che si uccidono tra loro, oggi come sempre nei secoli, contro la parola di Cristo, contraddicendone l’intero messaggio.
Qui si possono leggere i testi della Via Crucis:
https://www.vatican.va/news_services/liturgy/2023/documents/ns_lit_doc_20230407_via-crucis-meditazioni_it.html
https://gpcentofanti.altervista.org/poesie-della-settimana-santa-venerdi/
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/04/07/lambasciatore-ucraino-presso-la-santa-sede-critica-i-testi-della-via-crucis-sono-i-russi-ad-uccidere_746b1ef9-0a4a-40d3-8ac4-060580464595.html
Ma perche’ ci si ostina si questa strada di mixare la Via Crucis ad argomenti di attualita’ geopolitica? Di fronte alla crocifissione di Cristo parliamo di questo ! Perche’ stuzzicare ucraini e russi ? E’ demenziale .
Se il papa crede cosi’ di contribuire alla causa della pace , l’ esperienza dell’ anno scorso avrebbe dovuto insegnargli che non e’ cosi’. Pensate se ai tempi di Woytila avessero fatto la Via Crucis con un esponente di Solidarnosc e un sovietico! La semplice saggezza umana sembra mancare del tutto agli alti vertici della chiesa attuale.
O forse la volonta’ ai piani anti della Chiesa e’ che scoppia la polemica, che prime pagine dei giornali parlino di questo, e di oscurare come al solito che la Via Crucis e’ la memoria della Passione di Cristo, e non un pretesto per polemiche politiche?
Non possono esistere guerre tra cristiani. Ci sono solo guerre tra sedicenti cristiani. Io penso sia necessario rendersi conto che il vero problema è quello della fede. E a questa che bisognerebbe richiamare tutto il popolo sedicente cristiano