Il forno con il pane dentro era un luogo santo come una donna incinta
Questa foto del blogspost “La campagna appena ieri” mi ha riportato al giorno più santo della settimana che nella mia campagna tra Recanati e Osimo non era la domenica ma quello nel quale si faceva il pane. Una croce si tracciava sulla pasta lasciata per una notte a lievitare nella madia e un’altra su ognuna delle pagnotte prima di metterle nel forno e un’ultima, infine, sull’uscio del forno appena richiuso, segnata con la pala di legno dell’infornatura. Il forno con il pane dentro era un luogo santo come un tabernacolo. Come una donna incinta.
Il pane fragrante nella piccola brace,
i panni stesi, la porta schiusa,
ogni cosa di te, intorno a te,
sommessa svelava una pace.
Tra la madia, la falegnameria, il piccolo orto,
imparai una piccola, semplice, via.
Piccino la notte sognavo che un manto di stelle
custodiva la terra dal male con un dolce canto.
Ultimo giorno della vita nascosta, canto a Maria
Il pane fragrante nella piccola brace,
i panni stesi, la porta schiusa,
ogni cosa di te, intorno a te,
sommessa svelava una pace.
Tra la madia, la falegnameria, il piccolo orto,
imparai una piccola, semplice, via.
Piccino la notte sognavo che un manto di stelle
custodiva la terra dal male con un dolce canto.
Da: https://gpcentofanti.altervista.org/il-canto-che-sorprende-raccolta/
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