Riprendo la narrazione delle storie di pandemia dove le avevo lasciate il 20 novembre, quando mi sono ammalato. Stavo lavorando a un bel testo sulle “morti ingiuste” da Covid scritto da Manuel João Pereira Correia, comboniano portoghese di 69 anni, malato di Sla: le morti ingiuste per questo missionario sono quelle di tanti suoi confratelli ospiti del centro d’assistenza di Castel D’Azzano (Verona), dove risiede e dove la maggioranza dei confratelli e del personale «hanno contratto il Covid-19». Dalla Casa generalizia romana dei Comboniani ho poi appreso che i comboniani morti per Covid nel mondo sono in totale, a oggi, 27, 22 dei quali italiani. Il totale dei padri morti nella casa di Castel D’Azzano sono 12. Il testo del geniale comunicatore che è il padre Manuel João l’ho preso dal sito dei comboniani in Italia e l’ho ridotto di alcuni paragrafi.
Manuel João e il suo grido sulle morti ingiuste da Covid
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In questa casa dilaga il Covid. Ora che la malattia mi ha tolto il piacere di gustare il cibo e la bevanda, dato che sono alimentato da una sonda, privandomi in questi ultimi tempi di prendere il Corpo e il Sangue di Cristo, ho chiesto al Signore che quando avessi raggiunto le porte del Paradiso, dove spero di entrare unicamente per la Misericordia di Dio, mi faccia accogliere con un grande vassoio di ciliegie e di grappoli d’uva, e un buon piatto di baccalà innaffiato con l’olio della mia terra […].
Ma non vi scrivo per parlare di sogni. Vengo a chiedervi di pregare per la mia comunità. La maggioranza dei miei colleghi e del personale che ci assiste hanno contratto il Covid 19. Io sto relativamente bene, nonostante le solite difficoltà respiratorie e i disturbi dell’immobilità. Sono fiducioso che la balena della mia malattia (SLA) non si lascerà intimidire da un “animaletto” così vile e spregevole quale il virus. Questa mia amica non troppo simpatica da 10 anni ha giurato di non lasciarmi e che sarebbe lei a portarmi via con sé!
Moriamo a due o tre al giorno. Vi parlo in tono scherzoso ma il mio cuore è gonfio di tristezza. In questi giorni il covid ha portato via otto dei miei colleghi, uno o addirittura due o tre al giorno. Altri si trovano in situazioni critiche. Ci sono morti serene come quelle di p. Aleardo deceduto giorni fa all’età di 99 anni o di p. Efrem deceduto alcuni mesi fa anche lui di 99 anni, sazi di giorni e di benedizioni di Dio. E ci sono morti ingiuste! Come quelle provocate dal virus, che ci strappano alla vita con violenza e tradimento. È ingiusta la morte di un giovane ucciso da uno sgambetto che mette fine prematuramente alla sua corsa. Ma è ingiusta pure la morte di un anziano che uno spintone fa traballare e cadere, impedendogli di gustare serenamente gli ultimi giorni della sua vita in compagnia dei propri cari.
Mostruosa balena del virus. A chi chiedere conto di queste morti ingiuste? A Dio? Non mi pare, poiché Dio è l’amante della vita. Piuttosto allora al padre di ogni menzogna e invidia che introdusse la morte nel mondo, insieme a quanti gli appartengono (Sapienza 2,23-24). Allora non ci resta che la rabbia e l’amarezza? No. Ci rimane ancora la speranza. E questa mi porta a credere che la mostruosa e insaziabile balena del virus, gonfia di morti ingiustamente strappati alla vita, non sfuggirà alla mano di Dio e, come fece con il profeta Giona, ci deporrà sulla sponda dove Dio ci attende.
Vi tengo nel santuario del mio cuore. Che Dio vi benedica e vi protegga!
Manuel João Pereira Correia. Castel D’Azzano, 17 novembre 2020
https://www.comboniani.org/?p=26071
Sessantuno storie. Questa del comboniano Manuel João Pereira Correia è la sessantunesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
Penso che quando sara’finita questa pandemia i medici e gli scienziati, a mente fredda e oggettivamente, dovranno studiare bene la questione :quanti ultranovantenni sono morti a causa del Covid e quanti sono morti per altre cause ma erano anche positivi al Covid e sono stati attribuiti al Covid ?
Certo che la proibizione da parte delle autorita’sanitarie di fare autopsie sui morti etichettati come vittime del Covid ( proibizione finora non spiegata) non aiuta la ricerca seria. In ogni caso ogni morte e’ingiusta , sia per Covid sia per altre cause, sia da giovani che a 99 anni . Non vi e’alcuna “giustizia” nella Morte che infatti viene rappresentata con la Falce , che falcia tutti, non con la Bilancia.
Per gli amanti di Jorge Luis Borges la Milonga di Manuel Flores ( da Elogio dell’ ombra)
Manuel Flores morira’
Questo e’moneta corrente
Perche’morire e’un usanza
Che suole avere la gente.
Domani verra’la pallottola
E con essa l’oblio
L’ha detto il Mago Merlino
Essere nati e’morire.
Eppure mi dispiace
Di dover dire addio alla vita
Questa cosa cosi’antica
Cosi’ dolce e conosciuta.
Guardo all’alba le mie mani
E nelle mani le vene
Le guardo sorpreso,come
Se non fossero le mie.
Quante cose per la via
Questi miei occhi hanno visto!
Chissa’che vedranno quando
M’avra’giudicato Cristo.
Manuel Flores morira’.
Questo e’moneta corrente
Perche’morire e’un usanza
Che suole avere la gente.