Riprendo oggi – a distanza di due settimane abbondanti – alcune battute del cardinale Marc Ouellet sul passaggio del Papato da Benedetto a Francesco che mi paiono perfette: “Avevamo bisogno di una chiarezza dottrinale che Papa Benedetto XVI ci ha dato ma c’era bisogno anche di una vicinanza al popolo più concreta come quella che Papa Francesco ci sta dando”. Si tratta di un’intervista trasmessa a TV2000 domenica 17 novembre. Nei commenti ne riporto alcuni passaggi e non li commento, dal momento che li condivido totalmente. Il lavoro che conduco con la rivista “Il Regno” e con il blog seguono – se così posso dire – la chiave di lettura proposta dal cardinale di cui sono amico da quando arrivò a Roma.
Il cardinale Ouellet su Benedetto e Francesco: perfetto
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Opporre i due Papi non ha senso. “L’opposizione nella Chiesa esiste. Ci sono gruppi ai quali piace il Papa e ad altri meno. Va bene, pazienza. Ci sono delle sensibilità diverse anche nella Chiesa ma queste non sono sufficienti per fare uno scisma. Non ci sono differenze dottrinali tali da giustificare un’altra scissione. Opporre i due pontefici è un non senso perché lo Spirito Santo ha una continuità nelle sue scelte. Avevamo bisogno di una chiarezza dottrinale che Papa Benedetto XVI ci ha dato ma c’era bisogno anche di una vicinanza al popolo più concreta come quella che Papa Francesco ci sta dando. Lui mettendo al centro della Chiesa i poveri, ci ha rimessi tutti in missione perché siamo tutti invitati a una carità concreta e quotidiana non solo con i lontani ma anche con i vicini. La rivoluzione e la novità di Papa Francesco è la comunicazione cioè l’omelia ogni giorno, il dialogo con gli atei e gli agnostici. Questo è il modo di manifestare un Papa che è in missione cioè che va all’incontro con l’umanità”.
Marc Ouellet, canadese, 75 anni, è prefetto della Congregazione per i Vescovi e della Pontificia Commissione per l’America Latina. L’intervista di cui ho riportato alcuni passaggi l’ha data a Soul, il programma-intervista di Tv2000 nella puntata del 17 novembre ore 20.30. Ouellet è stato chiamato a presiedere la Congregazione che istruisce le nomine dei vescovi da Papa Benedetto nel 2010 e in quel ruolo è stato mantenuto da Papa Francesco. E’ considerato un discepolo, in teologia, di Joseph Ratzinger ed ha collaborato su suo invito alla rivista “Communio”.
Già su Viganò. Per la posizione di Ouellet sul caso dell’ex nunzio Viganò, che intimò a Francesco di dimettersi [“Il Papa si dimetta”], vedi questo mio post:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/caro-confratello-vigano-esci-dalla-tua-clandestinita/
Per un altro suo intervento di interpretazione del pontificato di Francesco vedi qui:
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2019-01/cardinale-marc-ouellet-intervista-osservatore-romano-papa.html
Caro Luigi.
L’intervista a Soul del Card. Ouellet non me la persi.
È stata davvero un piacevole e arricchente momento ascoltare questo uomo venuto dal freddo Canada, ma per nulla freddo di carattere e d’animo.
Non c’è alcun dubbio che “contrapporre” i due papi sia una stoltezza ( come sarebbe contrappore le due virtù teologali di “fede” e “carità) tuttavia , a mio parere, il problema che l’attuale pontificato presenta e che determina la critica di molti è che la “chiarezza dottrinale che papa Benedetto XVI ci ha offerto ” si è oggi assai opacizzata.
Invece prima era assai opacizzata la vicinanza ai poveri e ai piccoli perchè la Chiesa di Ratzinger era molto più magistra che mater…
Alberto Farina
La osservazione di Alphiton mi ha fatto riflettere sulle reale affermazione del Cardinale. : ha parlato di “offerta” . Ora, come noto, le “offerte” possono essere accolte Interamente, parzialmente o rifiutate.
“Avevamo bisogno di una chiarezza dottrinale che Papa Benedetto XVI ci ha dato ma c’era bisogno anche di una vicinanza al popolo più concreta come quella che Papa Francesco ci sta dando”.
Non si parla di offerta…
Alberto Farina
Rif. 5 dicembre ore 9.45 – Fede e carità
Queste le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità (1 Corinti 13, 13). Contrapporle no, ma gerarchizzarle sì.
Bravo Ouellet; bravo oggi e bravo l’anno scorso.
D’accordo con Alphiton.