“Politica inguardabile” ridotta a un “litigio perenne” e a un “dramma del vaniloquio”: così poco fa il cardinale Angelo Bagnasco ad apertura dell’assemblea dell’episcopato. Poco prima aveva qualificato come “infame emergenza” quella della pedofilia nella Chiesa, che induce a levare un “grido amaro”, motivato da uno “strazio indicibile” e da una “umiliazione totale”. Come osservatore del linguaggio dell’episcopato sono contento di queste parole forti. So che il cardinale Bagnasco non soffre di alcuna smania di protagonismo e se ne starebbe volentieri defilato, se gli fosse concesso. Tanto più apprezzo le sue parole fuori dai denti. Dunque la politica è “inguardabile” e nella Chiesa si sta vivendo un’emergenza “infame”. Vedo che non si fanno sconti né a sé ne agli altri. Nel primo commento le parole sulla politica, nel secondo quelle sugli abusi sessuali del clero.
“Inguardabile – infame”: Bagnasco parla fuori dai denti
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[Segue dal post] Parole del cardinale Bagnasco sulla politica: “La politica che ha oggi visibilità è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata e – se si può dire – noiosa. È il dramma del vaniloquio, dentro – come siamo – alla spirale dell’invettiva che non prevede assunzioni di responsabilità. La gente è stanca di vivere nella rissa e si sta disamorando sempre di più”.
[Segue dal primo commento] Parole del cardinale Bagnasco sugli abusi sessuali del clero: “Riconoscendo su questo fronte un’infame emergenza non ancora superata, la quale causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie ? cui non cessiamo di presentare il nostro dolore e la nostra incondizionata solidarietà ?, vorrei anche assicurare che da oltre un anno, su mandato della Presidenza CEI, è al lavoro un gruppo interdisciplinare di esperti proprio con l’obiettivo di “tradurre” per il nostro Paese le indicazioni provenienti dalla Congregazione (…). Ripetiamo però quest’oggi il grido amaro che già è risuonato nell’assemblea dello scorso anno: sull’integrità dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale. Ma le ombre, anche le più gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c’è. Ancora una volta, quindi, noi Vescovi confermiamo stima e gratitudine al nostro clero che si prodiga con fedeltà, sacrificio e gioia, nella cura delle comunità cristiane“.
Te credo Bagnascuccio nostro!
Nun ce sta più gnente da rosicà!
Mortacci aho!
So’ furbi sti pretacci!
Luigi, ti voglio bene.
Per questo eviterò di partecipare a questo post.
Le ultime comiche:
“Illegali i comizi tv del premier”
L’Agcom punisce Rai e Mediaset
Ballottaggi, Montezemolo contro Pdl-Lega
Sanzioni da oltre 250mila euro per Tg1 e Tg4 dopo le interviste a Berlusconi di venerdì scorso (Premierblob). Anche Tg2, Tg5 e Studio Aperto condannati a pagare 100mila euro. Il gruppo di Cologno Monzese: “Allibiti”. Messaggio del Cavaliere sul web: “Con la sinistra vince l’Islam” (video). La Lega: “Al Qaeda tifa Pisapia”. Testimone: “Nessuna aggressione a Milano”. Giuliano e Letizia si stringono la mano (la foto)
Il lato comico è che le penali della Rai le paghiamo noi.
Credo che anche altri leader metterebbero la firma per uno spech sul primo canale della Rai nel prime time a 25o mila euro
e soli 100 mila per RAI2.
Il punto è che nessun direttore delle due emittenti concederebbe lo spazio.
Evviva!!
“E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti; giacché hai visto che dal monte fu tagliata una pietra non da mani, e [che] essa stritolò il ferro, il rame, l’argilla modellata, l’argento e l’oro. Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire dopo ciò. E sul sogno si può fare affidamento, e la sua interpretazione è degna di fede”.” ( Daniele 2.44-45)
Calcolando che Daniele scrisse quelle parole intorno al 536 aev, ad oggi possiamo dire che sono trascorsi circa 2540 anni; e non si può non notare che il Bagnasco è un po’ in ritardo, perché fino ad oggi la così detta chiesa durante tutta la sua storia secolare, non ha mancato di fare avere al politico di turno, l’appoggio e il sostegno, purchè venisse rispettato il rito del “bacio della pantofola” al quale i potenti di turno dovevano assoggettarsi per avere udienza. Oggi baciano l’anello e fanno finta di niente, ma Bagnasco avrebbe dovuto conoscere la profezia di Daniele e avrebbe dovuto sapere che i governi umani tutti sono solo un’emanazione non divina, che non avrebbero potuto portare le condizioni di pace e felicità che lui auspica, per cui l’editto di Dio è “stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine” e visto che lo aveva pure fatto conoscere con qualche anticipo, perché mai la meraviglia e lo stupore di Bagnasco ?
Egli dice della politica : “inguardabile ridotta a litigio perenne e noiosa. Il dramma del vaniloquio e dell’invettiva,” Bagnasco è in ritardo perché fino ad oggi anche il “Sacro Romanio Impero” era sacro perché aveva l’approvazione curiale, però, almeno, prima di pontificare tanto, se guardasse un po’ più dentro le cose di casa sua realizzerebbe che certi frutti sono davvero marci come l’albero che li ha prodotti.
Sarebbe quindi il caso che meditasse sulla massima evangelica : “Perché, dunque, guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, ma non consideri la trave che è nel tuo occhio? O come puoi dire al tuo fratello: ‘Permettimi di estrarre dal tuo occhio la pagliuzza’; quando, ecco, nel tuo occhio c’è una trave? Ipocrita! Prima estrai la trave dal tuo occhio, e poi vedrai chiaramente come estrarre la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.” (Matteo 7.3-5)
Quando parla “dell’integrità dei sacerdoti”, si riferisce mica al nuovo caso olandese ? Vedi che i guai quando arrivano sono in serie ? Forse allora tutto questo tempo era necessario per fornire abbastanza a tutti abbastanza corda alla quale ciascuno potesse impiccarsi così ciascuno raccoglie ciò che ha seminato e nessuno se la deve prendere con nessun altro che con sè stesso. A cominciare da Bagnasco che se fosse coerente avrebbe già dato le dimissioni per mancata sorveglianza. Almeno per salvare la forma !
Sua Eminenza se ne è accorto della situazione della politica?
Meglio tardi che mai…
Per quel che riguarda la Chiesa, dell’emergenza, Ratzinger oggi Benedetto XVI se ne era accorto da un pezzo.
Pare che don Riccardo Seppia fosse stato “segnalato” alla polizia già negli anni Ottanta, dopo la denuncia di un genitore, e che in quegli stessi anni un suo confratello avesse avvisato i superiori a proposito degli strani comportamenti di quel giovane sacerdote.
Pare che i ragazzi del quartiere lo chiamassero “don Ricchiardo” e che avessero l’abitudine di pedinarlo la sera, per divertirsi a vedere quello strano prete frequentare i locali più “equivoci” della città.
Oggi il cardinale Bagnasco afferma che “nulla faceva presagire” quanto poi è stato rivelato.
Spero proprio che sia così.
Mi sa che il dramma della pedofilia del clero ha occupato l’intera visuale degli osservatori, compresi i vescovi.
Prendiamo il triste caso di Genova.
Leggendo i giornali, si capisce come l’accusa di pedofilia vera e propria per don Seppia sia alquanto controversa, e debba essere ben provata.
Assai diverso, invece, è il discorso sul resto: molti sapevano, e lui pare lo ammetta, che passava le notti in giro per locali, in una folle compulsione erotica fatta di scambi, appuntamenti, complicità, il tutto condito con la dipendenza tossica e finito purtroppo con il contagio dell’HIV.
A me pare che questo basti, per una seria riflessione, e la pedofilia sarebbe solo un dramma ulteriore. Sicuri che convenga che la Chiesa continui a concentarsi su questo senza dare la sensazione di mettere lo sguardo sul complesso della condizione sacerdotale? Perchè secondo me di preti pedofili non ce ne sono poi così tanti, ma di preti con problemi seri e notti selvagge un pò di più.
@ UBihumilitas
Si se n’era accorto ma il guaio è che voleva tenere tutto segreto per cui lo strappo è peggio del buco.
Riprovaci ancora Sam !
Per carita’ di patria ‘sto zitto sulle espressioni “fuori dai denti” dei nostri vescovi…perche’ potrebbero venirmi conati di vomito. Con il suo sarcasmo, Marco non e’ lontano dal fotografare nitidamente una parte della realta’. Ma che vadano a fare le Maddalene pentite da qualche altra parte!
E poi, io continuo ad aspettare che il nostro ospite parli una volta anche lui “fuori dai denti”…
Condivido poi il post di Francesco73 (19:35): il gran casino dei giornali e delle varie carogne su Don Seppia non ha prodotto ancora un bel fico secco in fatto di pedofilia. Ma circa lo stile di vita (doppia personalita’?) del Don in questione, non ci sono dubbi. Si’, e’ inquietante e scoraggiante.
Una cosa sola voglio dire riguardo a:
“So che il cardinale Bagnasco non soffre di alcuna smania di protagonismo e se ne starebbe volentieri defilato, se gli fosse concesso. ”
—————–
Alla faccia del defilato.
In pochi giorni non solo ha ripetuto in più occasioni l’anatema contro Seppia con tanto di telecamere al seguito in quella visita “farsa” alla parrocchia dell’indegno prete, ma ha anche trovato il tempo per l’altra pagliacciata a Mazara del Vallo sulla motovedetta della Capitaneria con tanto di megafono per parlare con i pescatori in mare.
Suvvia, il mondo ecclesiale e chi ne sa un po di chiesa sa benissimo che il nostro si sta candidando ad arcivescovo di Milano in opposizione a quell’altro 610 di Venezia.
Alla faccia della non partecipazione a questo post!
Ah, la bella Antigua.
Paradiso e meta di pellegrinaggi di esilio.
Quanto sei cara, quanto vicina!
Or l’invoca pure Bagnasco
dal controllo a volte un po’ lasco.
Bravo Francesco, hai messo il dito nella piaga! Ah..hai voglia il papa ad indire “anni sacerdotali”all’insegna della santità dei sacerdoti sullo stile del Curato D’Ars! Ma dove stanno questi sacerdoti santi? Donde la santità..donde…
Già S. Paolo ci avvertiva che non avremmo dovuto solamente “lottare contro la carne ed il sangue, ma contro i principi, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti malvagi diffusi nell’aria” e ci raccomandava d rivestirci dell’armatura di Dio per non essere sedotti..
Questo diceva San Paolo: flatus vocis, nel momento stesso in cui appariva all’orizzonte la politica della “Misericordia” del buonismo ad oltranza! Ora si piange su cosa?…Il latte è stato da tempo rovesciato…si è putrefatto…non si può rimuovere se non scorticando la crosta .. Comunque applaudo a Bagnasco e al contempo lo esorto a trovare una soluzione al grave problema il cui caso in questione non è che la punta di un iceberg.
Scusate, non ho capito una cosa. Qui c’è chi si lamenta del fatto che Bagnasco, più volte, abbia espresso il suo dolore e disgusto per la vicenda di don Seppia. A me pare stia facendo quello che dovrebbe fare un vescovo serio, sottolineando da che parte sta la Chiesa e dandosi da fare perché questo non accada mai più. Quindi non vedo quale sia il motivo dello scandalo.
Quanto alla politica, che faccia ormai vomitare è sotto gli occhi di tutti. Ma vi voglio raccontare un apologo: una volta, durante una cena in famiglia, mio fratello – allora 9 anni – per non farmi mangiare le patate al forno – allora avevo 10 anni – urlò disperato: “Non le mangiare o diventi cieco!”.
Ecco, quando ho sentito qualcuno predicare: “Se votate Pisapia diventate musulmani”… beh, ho rivissuto quel giorno di vent’anni fa e spiccioli. E, come allora, mi sono fatto una grassa risata. Non è così che si fa politica, tantomeno di una presunta destra che – nel caso specifico – è solo piazzismo di champagne.
Concordo con Tonizzo ! Sottoscrivo il suo intervento…
“Concordo con Tonizzo” …????
Domanda breve: ” come fa ad essere d’accordo con qualcosa che Tonizzo non ha capito ? Non lo ha capito neanche lei ?
Il motivo dello scandalo ? – Allora glielo spiego: (1 Timoteo 3.1-7) – Requisiti del vescovo – “Certa è quest’affermazione: se uno aspira all’incarico di vescovo, desidera un’attività lodevole. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. ”
Veda anche (Tito 1.5-9) : “Il vescovo sia irreprensibile” e (1Pietro 5.3 ) : “Come esempio”
E’ evidente, che dovendo governare bene la sua famiglia avendo i figli in sottomissione, considerando che i preti a lui affidati sono come figli spirituali, avendo un figlio ribelle, egli non è stato irreprensibile nel su incarico di sorvegliante. Si è squalificato e se ne deve andare, se rispettasse la Parola, se rimane e dimostra che della Parola non gliene frega niente .
Due + Due fa sempre quattro. Cosa c’è di difficile da capire ? Boh !
Sottoscrive ?
Vedo in questo post che si è dato il via a scagliare la prima pietra: sono contento, si vede quindi che siete tutti senza peccato…mi fa molto piacere ciò
Tutti pii uomini che rispettano in pieno il vangelo in ogni sua forma tanto che si ergono a giudici morali degli altri
Mi fa ridere il fatto che se la Chiesa non dice niente viene accusata di nascondere le cose, se le dice invece viene tacciata di ipocrisia.. mah
Questione di tempistica…
Non scagliamo nessuna pietra (magari si potesse). Esprimiamo opinioni su quanto ci propone Luigi.
Esercitiamo la libertà di pensiero e opinione. Facciamo capire che non abbiamo del tutto disconnesso gli emisferi cerebrali dal midollo spinale.
Non siamo automi. Non procediamo per riflessi.
A tentoni vaghiamo nel buio aiutati solo dalla flebile luce della Parola e della Ragione.
Anche nel Vangelo ci sono spesso parole molto forti. Forse anche questo è un segno evangelico.
@Marco
Non era mia intenzione dire che non si debba esprimere il proprio pensiero e riflessione, piuttosto non partire da là per fare del qualunquismo e buttare fango su tutti indifferentemente come qualcun altro ha fatto.
“Mentre dimorava presso Siena, venne a lui un dottore in teologia, dell’Ordine dei Predicatori persona umile e di profonda spiritualità. Essendosi intrattenuto con Francesco su parole del Signore, il maestro lo interrogò sul passo di Ezechiele: “Se non smascheri all’empio la sua empietà, chiederò conto a te dell’anima di lui”. Disse: «Conosco molti, o padre buono, che vivono in peccato mortale, e ai quali non denuncio il loro stato perverso. Dovrò io rendere conto della loro perdizione?». Francesco rispose umilmente di essere ignorante, e che gli conveniva piuttosto farsi ammaestrare anziché commentare questa frase biblica. Il maestro insistette: «Fratello, effettivamente ho udito la spiegazione di queste parole data da alcuni specialisti; eppure, sarei felice di sentire la tua opinione in proposito».
Allora Francesco disse: «Se il passo va inteso in generale, io lo spiegherei così. Il servo di Dio deve talmente ardere e risplendere di vita e santità in se stesso, da biasimare con la luminosità dell’esempio e con la lingua di un santo comportamento, tutti i malvagi In tal modo, secondo me, lo splendore di lui e il profumo della sua reputazione svelerà a tutti le loro iniquità».
Il dottore si accomiatò molto edificato, e disse ai Compagni di Francesco: «Fratelli miei, la teologia di quest’uomo, attinta a purità e contemplazione, è aquila che vola; mentre la nostra scienza striscia col ventre a terra».”
Dallo “Speculum Perfectionis” .
Con lo speculum si vedono un sacco di cose interessanti.
Mi permetto di intervenire su un tema a me caro.
Non mi scandalizza in generale la ricerca di “compagnia” da parte di un sacerdote.
Ci sono persone che vivono bene i voti che hanno fatto. Il voto di castità per il regno dovrebbe essere una delle possibilità che la persona libera e matura sceglie. Ma non è l’unica. I fondo in tanti ruoli nelle nostre diocesi, se il sacerdote avesse una vita affettiva propria riuscirebbe forse meglio nel suo ruolo.
Ci son sacerdoti che scoppiano, che non ce la fanno più a sentirsi limitati nella vita sessuale o affettiva da un voto che sicuramente potrebbe rimanere come dono ulteriore di sé, ma non necessario per lo svolgimento del ministero.
Ricordo in Inghilterra, sacerdoti giovani, bei visi, mano nella mano con la fidanzata, ragazzi che svolgevano il loro servizio nella comunità e mantenevano la propria vita affettiva.
Quello che è grave, gravissimo è il pensiero di un educatore, sia esso un genitore, un insegnante o un prete o un adulto laico che mette le mani addosso a ragazzi con problemi o di minore età.
Tanti ragazzi crescono presto, conoscono presto a parole tante delle cose che succedono nel mondo. Ma sono anche fragili e bisognosi di attenzioni vere.
Non è giusto quello che ha fatto questo misero uomo.
E’ giusto che Bagnasco intervenga. Ma non ha fatto ancora abbastanza!
Quello che è successo non è “inguardabile”: DEVE ESSERE GUARDATO!!!
Nel documento dei vescovi di qualche giorno fa si dice che il pastore deve collaborare con le autorità se un sacerdote commette reato.
Non è abbastanza.
Su cose come queste occorrerebbe introdurre l’obbligo di denuncia.
Lo scandalo nella Chiesa non è trovare qualcuno che compie un reato infame.
Ci sono nonni che hanno approfittato delle nipotine e dei nipotini, laci malati che fanno queste cose.
Lo scandalo è che non si denunci il comportamento di queste persone, ma si insabbi, con la scusa di una falsa prudenza per non scandalizzare i “piccoli”.
La lente della Chiesa è focalizzata sul trovare omosessuali nei seminari ed espellerli, invece che mettere a fuoco l’obbiettivo sulla formazione di una coscienza sana, sulla formazione di persone mature, sullo sviluppo fisico, sessuale ed affettivo di persone che scelgano di servire il prossimo. Laici compresi.
La Chiesa ha bisogno di una visita oculistica da uno specialista: eviti di scagliarsi contro il preservativo consigliato dai nostri missionari in brasile http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/brasile-missionario-preservativo-aids-richiamato-italia-808146/ , quelli che dei minori, bambini orfani, figli della strada e malati di Aids, si occupano ogni giorno della loro vita e se li vedono morire prima che raggiungano la maggiore età.
Stavolta credo che sia giusto esprimere tutta la nostra solidarietà al cardinale, senza indugiare in troppi “se” e “ma”, senza lasciarci prendere dai pregiudizi.
Le parole di Bagnasco hanno suscitato in me due reazioni parallele e contrapposte.
Io ritengo ugualmente legittime, se si vive in spirito di verità con tutti (prelati inclusi) e di corresponsabilità la vita della Chiesa.
1) Finalmente questo genere di presa di posizione.
Mi dispiace davvero profondamente per i preti (quanti mi sono amici!) e per la Chiesa. Mi viene tanta tristezza, dato anche l’effetto moltiplicatore di sfiducia che pochi casi possono produrre nella testa di molti che non conoscono la Chiesa.
2) Sconcerto per la – credo, onesta e ingenua – “caduta dal pero”.
Sia sulla questione delle fragilità dei preti (bene distinguere tra casi psichiatrici e “semplici” casi di vocazioni problematiche) e della loro formazione.
Che su quella della politica italiana.
Quello che disgusta tanto Bagnasco è anche frutto (involontario, certo) del lavoro del suo predecessore.
Questo l’ho già scritto più e più volte e non annoio con le (mie) spiegazioni.
ps. ovviamente, nel caso 1) il “mi dispiace per la Chiesa” include il dolore per le vittime… che certo faranno tanta fatica a scoprire o riscoprire nella loro vita il volto del Dio di Gesù Cristo.
Pienamente d’accordo con Manuel76.
Senza voler gettare il fango su nessuno(a scanso di equivoci),mi sembra proprio che nella Chiesa ci siano problemi seri.Troppi casi di pedofilia,molte rinunce alla tonaca.Le cose andavano così anche molto tempo fa,ma non se ne veniva a conoscenza perché i mezzi di informazione non erano diffusi come oggi,e tutto veniva messo a tacere.Con l’educazione di una volta,se si ventilava qualcosa a carico di un sacerdote,era di prammatica chiudere la bocca il più presto possibile anche per non “commettere peccato”.Tanta era la soggezione dovuta al clero.I fatti riprovevoli dovevano restare in privato.Ma intanto si mormorava e i più ingenui,come me,non ascoltavano e consideravano “colpevoli” quelli che mettevano in giro certe dicerie.È proprio il caso di dire:stupida ingenuità! Oggi è diverso,meno male.Si viene a sapere,si sperimenta anche,si riflette,ci si forma un’idea o una convinzione spesso fondata.
Anche qui non voglio né criticare né generalizzare.Dico solo che di fronte all’evidenza dei fatti,finalmente la Chiesa si è decisa a smuovere un po’ le acque,a fare un “mea culpa” che può renderla più credibile.Ma,a mio parere,non basta.Se ci si trova davanti a dei fenomeni di così vasta portata,ci si deve interrogare sul “perché”,sul “come mai”.Limitando il discorso ai preti che lasciano la tonaca,le spiegazioni potrebbero essere diverse: scarsa vocazione,richiami di una società estremamente secolarizzata,delusione per alcuni atteggiamenti discutibili di una gerarchia non sempre in linea con i principi evangelici,ma soprattutto-io credo-impulsi naturali(desiderio sessuale)che non vengono messi a tacere dal voto di castità e che possono prendere il sopravvento(il mio saggio padre soleva dire: “sono uomini pure loro”).Qualcosa del genere disse perfino l’abbé Pierre quando,ormai anziano,in un libro confessò un suo peccato di infrazione di tale voto,a cui tutti i religiosi sono chiamati,ma non i cristiani protestanti e ortodossi.Troppo gravoso è il sacrificio che la Chiesa cattolica impone ai suoi ministri,e anche se chi ha una vocazione autentica dovrebbe essere in grado,con l’aiuto di Dio,di affrontarlo per “sposare “la Chiesa(farsi eunuchi per il Regno dei cieli),io capisco che non sempre ci si riesca.La vita è complessa e può riservare delle sorprese impreviste che potrebbero sfasare il nostro centro di gravità.Questo vale per tutti.Del resto,sono molti i preti che dicono che dovrebbe essere permessa una libera scelta sul matrimonio.
Diverso è però il discorso sulla pedofilia.In essa io vedo una colpa,da parte di tutti ma soprattutto dei preti,di una gravità enorme,perché si “sporcano” dei bambini che con tutta probabilità resteranno segnati per tutta la vita da tali innominabili atti.I preti,poi,che si macchiano di tale reato,sconfessano impudentemente quel Vangelo di cui sono chiamati a dare testimonianza viva,e potrebbero spegnere quel piccolo lume di fede che c’è in molti credenti.Conosco alcune persone che si sono allontanate dalla Chiesa per tali motivi.Non vado oltre.Dico solo che sarebbe più ragionevole,quando per un motivo o per l’altro non si sia più convinti di avere intrapreso la strada giusta,chiedere di essere dispensati.Sarebbe più onesto e non si darebbe scandalo.
@ Ubihumilitas ibi sapientia
Potrebbe per favore chiarirmi un punto che non comprendo ?
Cosa c’entra “smascherare all’empio la sua empietà” con “dovrò io rendere conto della loro perdizione” ?
La punizione sarebbe venuta a Ezechiele se non avesse parlato, mica se il malvagio non avesse cambiato attitudine !
Ognuno si prende il suo, il compito di Ezecheiel era di smascherare, il compito del malvagio era di cambiare atteggiamento. Perché si confondono i piani ?
“Francesco rispose umilmente di essere ignorante, e che gli conveniva piuttosto farsi ammaestrare anziché commentare questa frase biblica.”
Però non è questo l’incarico che Gesù diede ai suoi discepoli dicendo di “andare e fare conoscere le cose da Lui insegnate” Se aveva ancora bisogno di essere ammaestrato non poteva essere né battezzato né un cristiano. Ecc. Ecc.
Onorevole spunto cattolico, propongo una riflessione, la Parola dice : “
“Non giudicate voi quelli di dentro, mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”. ( 1Corinti 5.12-13)
Come si potrebbe fare ? Se nota, non dice di “scagliare la prima pietra?”
Le spiego come capisco io, ma non lo deve accettare per forza:
Scagliare la prima pietra signifcava “uccidere “ il colpevole, farlo morire fisicamente, mentre “rimuovere” significa allontanare il colpevole affinchè si pentisse e potesse essere riaccettato.
Se ricorda più volte Gesù paragonò i Farisei e i Sadducei al livevito (Matteo 16.6) come pure il loro insegnamento ( Matt. 16.12) paragonò pure Erode al lievito ( Marco 8.15) e la malizia e la malvagità.
In (1Corinti 5.6) Paolo suggerisce di eliminare il lievito (cioè tutte le cose suddette) perché fanno fermentare la massa mentre loro erano una nuova massa non fermentata.
Non si tratta di lapidare la persona, a quello ci penserà Dio fra non molto, quanto di allontanare ciò che avrebbe potuto far fermentare.
Vedi anche 1corinti 5.1-5 e 1 Timoteo 1.20
scusate se faccio presente che i reati di don Seppia non risalgono solo ai giorni nostri ma molti anni addietro .. e chi era vescovo di Genova prima di Bgnasco? I cari Bertone e Tettamanzi!!!
finchè i vescovi fanno di tuttomeno quello che sono chiamati a fare cioè i pastori, finchè i Vescovi non considereranno prioritario conoscere PERSONALMENTE e avlutare ogni prete della loro diocesi, finchè i Vescovi saranno in tutt’altre faccende affaccendati .. aspettiamoci molti casi Don Seppia.
la cosa mostruosa di tutta questa vicenda è che un sacerdote come DOn Seppia sia potuto essere PER ANNI un sacerdote , senza che NESSUNo vigilasse sulla sua condotta.
ora tutti i prelati si mostrano scandalizzati, non ce l’apettavamo, è un fumine a ciel sereno.
balle.Nessuno ci crede.
MC
del resto cosa aspettarsi da una Chiesa in cui un superiore dei salesiani può professare impunemente delle idee simili?
http://www.paolorodari.com/2011/05/24/il-salesiano-pro-pedofilia-e-gli-ultimi-fuochi-della-rivoluzione-olandese/
Mc
E del resto cosa aspettarsi da una Chiesa in cui fior di monsignori si fanno uccellare così?
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_maggio_24/vaticano-statua-wojtyla-colonnelli-190713376245.shtml
La solidarietà a Bagnasco la esprimo comunque e convintamente pure io.
Al suo posto non sarei in grado di fare di meglio e penso che le sue parole siano sincere.
Il problema poi di una certa crisi del clero e della vita consacrata resta, ma penso sia anche un fatto (e forse un segno?) dei tempi.
Del resto, anche in questi giorni ci sono stati provvedimenti vaticani molto dolorosi, a Roma. E non si trattava certo di pedofilia, grazie a Dio, ma di smarrimento sì.
Mi sembra un po’ riduttivo ridurre la questione della pedofilia nel clero alla questione del celibato. Anzi, le due cose non c’entrano proprio un bel nulla. La Chiesa cattolica è chiara: o il sacerdozio, o la donna. Queste sono le regole della casa. Sotterfugi non sono ammessi.
Né possiamo pensare che liberalizzando il sesso avremo risolto i problemi dei cattolici. Problemi forse ben più nobili da affrontare (penso alle ingiustizie di una globalizzazione solo economica, per esempio) e non solo ridotti alla semplice sessualità.
Insomma, di Humanae Vitae e dottrine simili non possiamo morire.
Che la Chiesa condanni la pedofilia mi sembra peraltro evidente, (il Vangelo mi pare dica in proposito parole molto pesanti) e che questo sia un fenomeno trasversale è quello che l’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org), di cui faccio parte, sottolinea ogniqualvolta si parli di pedofilia. Perché è appunto un fenomeno trasversale: non ci sono solo preti pedofili, ma anche avvocati, medici, giornalisti e chi più ne ha più ne metta. E noi siamo una realtà nata e cresciuta dentro la Chiesa Cattolica, sempre pronti a servirla.
Lo stiamo del resto vedendo in questi giorni con don Seppia: uno che avrebbe abusato di ragazzini sopra i 14 anni non è un pedofilo, tanto per cominciare (la pedofilia colpisce bambini da pochi giorni a 12 anni). Almeno, non lo sarebbe per adesso: se poi si accertasse che ha abusato di ragazzini allora la cosa sarebbe appunto pedofilia. Ma non sono queste distinzioni “tecniche”, se mi passate il termine, a tenere banco: è il fatto che la notizia pedofilia viene fuori (impropriamente, come vedete, almeno per il momento e – ripeto – con tutte le cautele del caso) soltanto perché Seppia è un prete. Ma non si va oltre. Come non si è andati oltre dopo le incredibili parole di padre Spronck sulla pedofilia, in Olanda: nessuno – salvo appunto Meter – si è preso la briga di segnalare, e protestare, dal momento che il sito web del movimento cui appartiene padre B., il salesiano pedofilo difeso da Spronck, è ancora serenamente online in nome della “libertà d’espressione”. Quella libertà che ha permesso, nella “democratica” Olanda, la presentazione del partito dei pedofili alle elezioni del 2005.
Il nostro comunicato, diffuso oggi, può essere letto in sintesi qua:
http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__DON_DI_NOTO__SITO_MOVIMENTO_DI_PADRE_B__E__ANCORA_ONLINE-1020322-ORA-.html
Di ragazzini da pochi giorni a 12 anni, scusate mi è rimasta nel calamo.
Dimenticavo: sempre l’ASCA ha battuto la notizia che padre Spronck è stato rimosso dall’incarico di delegato dei salesiani per l’Olanda (http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__SALESIANI_BELGIO__P__SPRONCK_NON_E__PIU__SUPERIORE_IN_OLANDA-1020273-ORA-.html). Cominciamo a vedere come i paletti messi da papa Ratzinger stiano dando i loro frutti, anche a livello di habitus mentale. Molto bene.
“Cosa aspettarsi da una chiesa…”
L’identificazione tra chiesa e gerarchia la dice lunga su quanta strada dobbiamo ancora fare prima di sentirci davvero corresponsabili, in questa chiesa di cui tutti noi battezzati siamo parte attiva, e non semplici “sudditi”.
Una maggior consapevolezza in questo senso mi pare indispensabile, anche per far si che una comunità diventi luogo sano per tutti coloro che ne fanno parte, dai bambini al prete che la presiede.
@Tonizzo
A dire il vero la pedofilia scandalizza sempre,anche quando a praticarla sono medici,avvocati,giornalisti,nonni,zii,amici di famiglia e via dicendo.È un vizio perverso di cui si viene a conoscenza solo quando questi individui vengono denunciati.Ma ammetterai che quando a praticarla sono i preti che dimenticano la frase di Gesù “chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me,sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una una macina al collo…”,allora mi pare del tutto legittimo che lo scandalo sia maggiore.Ci si chiede: che preti sono? Cosa rappresenta il Vangelo per loro?Come osano celebrare l’Eucarestia?Perché predicano dal pulpito?
E mi pare che non ci sia grande differenza tra uno che abusa di bambini fino ai dodici anni e uno che cerca ragazzi un po’ più grandicelli.In questi casi i “distinguo” sono pretestuosi.Sempre di turpitudine si tratta.
@Gioab
Clementissimo Gioab, dispiace ammettere che non sono d’accordo con la sua tesi personale ovvero che “Scagliare la prima pietra significava “uccidere “ il colpevole, farlo morire fisicamente, mentre “rimuovere” significa allontanare il colpevole affinchè si pentisse e potesse essere riaccettato”.
Tanto è vero che malignare, dire fandonie sulla gente in giro uccide più della spada.. quante persone da ciò non si sono più ripresi?? Quanti si sono suicidati, isolati dal mondo… io ne conosco vari e per magari cose non commesse o non imputabili a loro.
@ Tonizzo
Non volevo assolutamente, nel mio intervento, motivare quello che si presume sia successo a Genova con la annosa questione del celibato. Solo dire che la formazione delle persone è formazione intellettuale, fisica, affettiva.
Il voto può rimanere, anche se mi chiedo sempre se ancora opportuno.
Volevo solo sottolineare che andare con un ragazzino od una ragazzina non è solo infrangere un voto, ma è compiere un delitto contro una persona, gravissimo per tutti, in particolare per chi si occupa di educazione (in questo volevo uscire dall’ambito clericale).
@discepolo
Non si può fare una colpa al Vescovo attuale o predecessore se non sapeva.
Pretendo di vivere in una Chiesa amministrata e servita da persone adulte.
Il Vescovo deve formare bene i suoi preti per poi fidarsi dei suoi collaboratori. Sono adulti e si dà loro fiducia, si danno incarichi secondo le proprie doti, si chiede di svolgere un lavoro. Si premiano e si ringraziano se il lavoro è buono. Se il lavoro svolto è insoddisfacente, si cerca un altro incarico più adatto.
Ma nel momento in cui si sa che è stato commesso un crimine contro una persona ancora in fase di sviluppo, nel momento in cui commette un reato per lo stato, è giusto e doveroso denunciare.
Non è scagliare una pietra, ma è rendere giustizia alla vittima.
Se invece il Vescovo sa e tace, o peggio insabbia, diventa in parte corresponsabile.
Oso di più. Forse un’utopia.
Sarebbe bello che la persona giudicata colpevole, una volta scontata la pena prevista dalla giustizia, se veramente pentita, abbia la possibilità di riconciliarsi con la Chiesa, trovando magari un ruolo di servizio adatto.
Tra i santi ci sono delinquenti che hanno avuto la grazia di convertirsi.
a proposito della crisi della vocazione sacerdotale… mi dicono che nel 2010 a Milano hanno “mollato” 40, dico 40, preti…
ps. @tonizzo, come forse hai letto nel mio primo commento, anche io pongo un forte e obbligato discrimine tra casi psichiatrici e altri problemi.
Mi duole ribadire come altre volte che però abbiamo un serio problema formativo e di discernimento vocazionale nella chiesa (x tutti) e il tema della propria corporeità e della sessualità andrebbero valorizzati e trattati con cura, proprio per arrivare a “scovare” vere e consapevoli vocazioni celibatarie (celibato che io “sponsorizzo” senza tema)…
I seminari sono abitati da diversi giovani che arrivano con la voglia del marchio, dello status symbol (il colletto, la talare, i “riti” e … il celibato) ma forse, e lascio a margine un discorso di fede, non sono cresciuti come uomini.
Perchè, moralista, tutti quelli che si sposano sono cresciuti come uomini (donne)?
La fedeltà, così come la castità, spesso si imparano in un doloroso cammino.
Altra cosa è la pedofilia. Che a mio avviso è sempre segno di una patologia, magari non psichiatrica ma psicologica, di uomini (donne) feriti in qualche modo, incapaci di relazionarsi veramente con degli adulti.
Però bisogna che qualcuno una parolina la dica sul “nemico dell’uomo”, su Satana, spesso rappresentato nell’iconografia come piccolo demonietto sulle spalle dell’uomo e suggerisce nell’orecchio il “peccato”.
Benissimo le considerazioni sociologiche e psicologiche (pi che altro psichiatriche) ma…
del fatto che il “suggeritore del male, del peccato, sia il demonio, sembra che nessuno ne parli…
eppure per il cristiano la lotta è contro il mondo, di cui Satana è il “principe” e contro il peccato che il “principe” ci suggerisce di compiere in questo mondo.
La lotta è contro le forze del male.
L’unica arma di difesa: la preghiera, perseverante, ed i sacramenti.
E di preghiera, della sua necessità, e dei sacramenti più nessuno ne parla…
eppure è con quella è che si “riempiono” i seminari.
Eppure il Papa Benedetto è su questo che sta battendo il tasto, e ben fa.
Ultimo, ricordiamo sempre la giusta distinzione tra il peccato ed il peccatore.
PS. Mi auguro che per aver detto questo non mi si dia del “pericoloso tradizionalista oscurantista”, poichè non lo sono…
e Lycopodium lo sa…
@il moralista
Concordo nella sostanza. Purtroppo però, anche per esperienza personale, mi son trovato spesso a scontrarmi con una predicazione imperniata su “precetti morali” anziché sui principi di Carità nel servizio e Amore nella preghiera.
In questo la vocazione è al sacerdozio, non alla castità.
La tentazione è tenere tutti sotto una campana di cristallo: non fare questo perché sbagli!
Ma non funziona!
Piuttosto preferirei si formassero le persone a camminare con le proprie gambe:
Ti ho dato un principio saldo, per l’applicazione vedi tu, in coscienza.
Sei tu che l’unico che vive la tua vita.
Hai la mente per decidere, hai avuto una formazione seria per saper scegliere.
Cammina ed assumiti le responsabilità delle scelte che fai!
Certo che quando nella predicazione della domenica, invece di sentire annunciato il vangelo, mi sento un compendio di come va il mondo e come dovrebbe andare secondo la morale della chiese e nessuno dei presenti ribatte al prete, nessuno si alza per andare a fare un giro, mi passa un po’ la voglia di ritornarci per un po’ di domeniche.
@nico: no, ma questa tua osservazione, mi duole dirlo, apre il capitolo sulla formazione vocazionale in generale… ma tanto chi si sposa lo fa per compensare una grave inefficienza fisiologica e spirituale… e quindi. chissenefrega no? Non ci servono nel regno di Dio…
ps. concordo che fedeltà e castità si imparano, non so che ne pensano altri cattolici però… volevo intendere per “maturità di uomini (e donne)” quella per cui uno si avvicina a una scelta vocazionale con una minima consapevolezza sulla propria storia, sulle proprie propensioni… e qui la formazione seminariale deve intervenire… senza l’ansia di “fabbricare omini col colletto”.
@manuel76… non ti far ingannare dal mio nickname 😉
maturare nella libertà è meno rassicurante (e te lo dico per mia fragilità conclamata)… se la paura domina le tue scelte non c’è spazio per l’abbandono a Dio… anche per “strade” che tu non avevi programmato.
Però confondere l’esaltazione idealistica di uno stato o di una scelta con l’abbandono alla Provvidenza e a una vera vocazione… mi sembra un rischio che vedo correre troppo spesso.
In ogni caso, ricordiamoci che la maggior parte delle odierne vocazioni sacerdotali e religiose sono “adulte”, cioè arrivano direttamente nei seminari maggiori, e spesso dopo esperienze di studi o di lavoro precedenti.
Che i problemi psico-affettivi di diversi preti siano frutto dell’educazione seminaristica o della vita celibataria è ogg una verità molto parziale, per il semplice motivo che la maggior parte di loro i suoi orientamenti li ha sviluppati prima.
Semmai occorre dire che la condizione sacerdotale può attirare obiettivamente personalità problematiche e che è qui, sul perchè della scelta e su ciò che si era prima, che va fatto il discernimento iniziale e più radicale.
Anni fa parlavo un un amico parroco, un bravissimo ragazzone che oggi avrà 45 anni, ben voluto dai superiori e dalla gente. Semplice, non di quelli addottorati, ma anche profondo e capace di ascolto e di giudizio.
In un momento di grande franchezza, probabilmente più da amico che da prete, a un certo punto mi disse: “France’, ricordatelo sempre…chi decide di farsi prete è perchè qualche problema lo ha o lo ha avuto”.
Ovviamente non si riferiva a problemi sessuali, ma mi colpi’ molto questa valutazione generale e apparentemente grossolana, mi colpi’ sino a rifiutarla.
E però ancora mi interroga…
@Francesco73, condivido le tue osservazioni… non credo che determinate “debolezze” siano frutto dei seminari… ma forse non c’è abbastanza attenzione proprio alla storia pregressa e alle motivazioni… a volte perché mancano le competenze, a volte perché non le si vogliono (il rischio percepito è di “perdere” i preti…) o si tiene conto delle indicazioni pur di…
Che un prete sia necessariamente una persona con problemi mi pare un tantino esagerato.
Che genere di problemi?
Psichici?
Esistenziali?
Filosofici?
Spirituali?
Relazionali?
Problemi o grado diverso di sensibilità e consapevolezza riguardo questioni che da sempre interrogano l’uomo?
Non è che a qualcuno fa problema una scelta così contro-corrente e radicale?
Non è che qualcuno non percepisce il tremendo contrasto tra la sua finitudine e l’aspirazione all’eterno che si porta dentro?
E siccome non lo percepisce lui, per difendersi, considera i diversi da lui come problematici?
“Non è che a qualcuno fa problema una scelta così contro corrente e radicale?”
Quoto al 100%
i preti (e quelli che hanno o pensano o ambiscono o bramano di avere la vocazione), sono santi e perfetti a prescindere, of course.
ps. diciamo che a estremizzare le provocazioni si va poco lontano… va!
🙂
Anche ritenere santi e perfetti a prescindere i preti è esagerato.
Io li considero uomini. Ci sono i santi e sarà Dio (se esiste) a stabilirlo e ci sono le carogne.
Marilisa, non sono distinzioni pretestuose. La pedofilia non è solo un peccato, è anche una maledetta organizzazione criminale che – volendo – può anche cercare di eliminare chi la combatte progettando attentati. Come è successo a don Di Noto. Andiamoci piano con le generalizzazioni.
Moralista: sono d’accordo con te, specialmente in tema di discernimento. Aggiungo anche una cosa: che se ci fossero più “no” al sacerdozio da parte di chi deve valutare i candidati, avremmo un clero più santo e in grado di richiamare più fedeli. Perché purtroppo – qui per fortuna non si è mai verificato questo errore – molti confondono il cattolicesimo con la persona del prete. E le cose sono ben diverse: se un prete dà scandalo non vuol dire che tutta la Chiesa è marcia. Fesserie. Né che dobbiamo abbandonare la Chiesa perché qualche prete è indegno: non confondiamo gli uomini con la religione.
marco, la mia era una battuta…