Il cane imbruttì il cerbiatto che non ebbe il coraggio di bere. Questi ragazzi non sanno il valore dell’acqua, ringhiò.
Il cane imbruttì il cerbiatto
43 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Il cane imbruttì il cerbiatto che non ebbe il coraggio di bere. Questi ragazzi non sanno il valore dell’acqua, ringhiò.
Devi essere connesso per inviare un commento.
[Segue dal post] Imbruttire: voce gergale giovanile romanesca per “guardare male”, intimorire.
Sicut cervus…
“Sicut cervus desiderat ad fontes aquarum
ita desiderat anima mea ad Te, Deus”.
Per ammansire un po’ il cane:
http://www.youtube.com/watch?v=Nsw1kdLqfec
http://www.youtube.com/watch?v=pz2FJmIYDts&NR=1
http://www.youtube.com/watch?v=3t9zK7rwyYs 🙂
(“Der zweite Teil von “Sicut Cervus” wird oft nicht mit aufgeführt, obwohl beide Stücke zusammen gehören. Bei dieser Aufführung wurden wiederum die beiden Oberstimmen mit Sopran- und Altblockflöte besetzt, während die beiden Unterstimmen durch Groß- und Kontrabass oktavierend verstärkt wurden.”)
Ma il “Sicut cervus”, Fiorenza, non era anche un mottetto di Giovanni da Palestrina ? Sbaglio ?
Anche in Veneto, Luigi, la voce “imbruttire” appartiene allo “slang” popolare, sopratutto veneziano, ma significa “far fare brutta figura”, “irridere”, “deridere”, etc.
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Interessanti questi usi locali di “imbruttire”, che non conoscevo. In particolare quello romanesco, di cui mi chiedo l’origine: forse dall’uso transitivo di imbruttire nel senso di “rendere brutto”, attraverso l’idea implicita che lo sguardo ostile, appunto, rende brutto ciò su cui si posa? Se fosse così sarebbe geniale. In inglese si dice che “beauty is in the eye of the beholder”, ma ancor più la bruttezza.
Approfitto dell’occasione per un consulto: in una cosa che sto scrivendo vorrei usare l’aggettivo “dissimulatorio”, non attestato dallo Zingarelli, il quale pretende che “dissimulatore” sia anche aggettivo oltre che sostantivo. Per me “dissimulatore” è decisamente solo un sostantivo. E “simulatorio” esiste. Dite che posso?
Quesito da “Accademia della Crusca”… e io sono il re degli ign(i?)oranti…
“Quando noi ignoranti eravamo di più in quel tempo ricordo che tutto era più bello…”
Boh … (io sono l’imperatrice del “paese” di Ubi) … da quello che ho visto nel vocabolario dell’accademia della crusca esiste solo il verbo “dissimulare”, quindi mi pare meno “errore” portarlo a sostantivo che non ad aggettivo.
Ovvero, per dirla per esteso: dissimulatore=colui che dissimula …
Cavolata? 🙂
Imbruttire, ringhiare, mettere in cattiva luce, intimorire, sbeffeggiare.
In genovese c’è “abbruttarsi” nel senso di sporcarsi: “che u stag’attentu che u nu se abbruttiscce e màn” (stia attento a non sporcarsi le mani, mi ha detto una volta un contadino guardandomi raccogliere delle noci da un albero).
Perchè “Il Foglio” di Giuliano Ferrara (tenta, invano) di imbruttire – e spesso – il cardinale Tettamanzi? Anche oggi lo fa. E perchè i ciellini milanesi che in tanti “Il Foglio” scrivono, leggono, incensano e ostentano sottoascella all’uscita della Cattolica, non difendono mail il loro Arcivescovo? Forse c’è una nota canonica scritta a quattro mani da Formigoni-Lupi che dice ai ciellini il vostro vescovo è quello di san Marino e il vostro cardinale quello di Venezia: tralasciate il clero locale.
Io non sono ciellino proprio per nulla. Sarà per questo che mi infastidiscono non poco queste cazzatelle radical chic contro il mio cardinale. Si dirà lascia fare, è roba da ciellini, roba da chi parla di chiesa e Cristo da bordo piscina con l’aperitivo in mano oppure sdraiati al sole sul motoscafo, diretti a Rimini.
Sarà così, ma domani mi compro Famiglia Cristiana, giornaletto popolare rivolto al basso clero ignorante e alle famiglie cristiane degli infermieri (le famiglie dei primari sono tutte di cielle, leggono il Foglio e non Famiglia Cristiana).
w dionigi, il mio vescovo.
Ciao, Ignigo.
Una ola di applausi e un abbraccio.
Fantastico Ignigo … condivido in pieno la simpatia per i ciellini … (ne ho una in famiglia/parentela e quindi so di cosa sto parlando).
Tettamanzi non è che sia molto nelle mie corde pur essendo il mio arcivescovo, ma detesto il fango che gli tirano addosso … e via “media” per di più …
Meno male che il nostro arcivescovo (come il nostro Papa) non fanno come i “cerbiatto” postato da Luigi e lascia che i cani facciano quello che vogliono, ma loro a quell’ “ACQUA” si dissetano lo stesso.
Non vale: è sin troppo facile diagnosticare la vera e propria fascinazione dei ciellini sul povero Ignigo. La lingua non mente, se solo si sta attenti non a cosa dice ma a come lo dice. Si parla così solo di ciò che morbosamente ci attrae.
Me lo immagino mentre lii spia, fuori e dentro la Cattolica: se li mangia con gli occhi … crede di non saperlo ma vorrebbe essere dei loro, però qualcosa dentro glielo impedisce, e ci soffre.
Coraggio Ignigo, cuoricino mio, ce la puoi fare!
(Ignigo, tesoro: hai addirittura scritto “dionigi” con la minuscola. Cerca di stare più attento)
E’ ovvio che si senta la mancanza di Ignigo.
Il suo commento “è nù babbà cù à cerasella n’coppa”.
Tradotto per i non napoletanofoni: “quanto di meglio, gustoso e bello vi sia in giro.”
Peccato per Leonardo a cui ha provocato l’acido. Si vede che non ha il palato fino per gustare certe prelibatezze.
In compenso se predilige il foglio e cl (ma la l per cosa sta? non mi direte mica…?) deve avere un ottimo stomaco…..
Leo … Leo … ah ah ah 😀
IGNIGO, SEI TUTTI NOI !
Buona notte.
Roberto 55
Tutti aspiranti ciellini frustrati?
No, Leonardo, tutte persone coerenti (e convinti) con quello che dicono e credono e – credimi – non c’è alcuna invidia per i ciellini, proprio per niente.
Tutte persone con una coscienza viva e non anestetizzata.
Tutte persone che sono disposte a non trovare lavoro, piuttosto che …
Stai vicino ai ciellini e allora capirai.
Con questo non dico che sono da buttare nella fornace, dico solamente che – in coscienza – non si può fare nient’altro che discostarsi da questo movimento (che pure è riconosciuto dalla Chiesa … mah!)
Diventare ciellino io?
Preferisco il Paradiso…
Ciellini a parte, credo che a distanza di decine, di anni si possa e si debba fare un’analisi approfondita sui cosiddetti “movimenti” che personalmente scioglierei, tutti.
Perché ritengo che allo stato dei fatti, pur originati da nobili sentimenti, si siano trasformati nel tempo in tante chiese ognuna con la propria gerarchia e potere, con una visione non di rado integralista, assai lontana dalla chiesa cattolica di Cristo.
@Ubi,
bello quel “preferisco il Paradiso” … è la risposta che san Filippo Neri ha dato quando volevano farlo vescovo.
@Nino,
da una parte hai perfettamente ragione e anch’io vedo questi movimenti come un po’ troppo esclusivi e – ahimé – abbastanza sprezzanti del “resto del mondo”, ma è anche vero che ogni Ordine Religioso ha una sua gerarchia, una sua Regola, ecc. – senza per questo – diventare “alternativi”.
Ormai (e purtroppo) la parola “cl” corrisponde un pochini alla parola “mafia”.
Di questo me ne dispiaccio molto perchè se questo movimento (come altri) fosse stato regolato bene, sarebbe diventato un potente strumento di carità, di testimonianza e di missionarietà.
Comunque sia, è una “deviazione” che c’è sempre stata nella Chiesa fin dagli inizi e di cui San Paolo ne ha parlato in 1Corinzi 1:12. Quindi, nulla di nuovo sotto questo cielo 🙂
L’importante è saper valutare con correttezza le situazioni (per quanto ci è possibile) 🙁 e – soprattutto – mantenere l’animo libero di scegliere in modo tale da andare sempre alla “radice” di tutto, alla “fonte” di tutto.
Poi, magari, ci sbagliamo tutti nel valutare così cl, ma per esperienza diretta (e non solo con una persona) quello che ho concluso è questo di cui – ripeto – me ne dispiaccio molto.
Insomma, se vi trovaste tutti a contatto con un gruppo di ciellini, posso garantire che il post di Luigi è azzeccatissimo.
Dixit Ninus: «cosiddetti “movimenti” che personalmente scioglierei, tutti».
A parte il «personalmente», che qui chez Luigi non si porta, mi chiedo se non si adatti a Nino quella battuta attribuita al cardinal Siri a proposito di un suo collega porporato, grande “progressista” e “democratico”: «pensa come un comunista, vive come un borghese e comanda come un fascista».
Un conservatore, invece, avendo come principio guida quello di lasciare il mondo come sta (perché teme ragionevolmente di peggiorarlo se lo cambia), tendenzialmente vive e lascia vivere.
Quanto poi agli ultimi commenti dell’umiltà, mi pare che confermino quello che ci si poteva ragionevolmente attendere da qualcuno che è così umile, ma così umile che se la mette addirittura sullo stemma.
Effettivamente meglio sullo stemma che sotto le scarpe…
“progressista” e “conservatore” sono due estremi opposti, ma esiste anche “la misura di mezzo” dove viene attivata tutta l’obiettività, coraggio, (e coraggio anche di ammettere di aver sbagliato) e quella bellissima cosa che riesce a trarre del bene (che c’è sempre) anche in qualcosa che bene non è.
Anche (e soprattutto) gli errori insegnano . . . . . e gli errori sono “di casa” a chi si pone sempre all’estremo di tutto, quindi … nulla è perduto se quella benedetta umiltà pervade anche il pensiero e non solo i gesti.
Tra scarpe e stemma, è preferibile che l’umiltà stia nella testa e rivesta amorevolmente il grande dono dell’intelligenza.
(certo che poi sarebbe una noia tremenda se tutti fossero così … eh eh eh 😀 ) … scherzo ovviamente.
Ah … è IMBRUTTISCONO sia i conservatori che i progressisti ;-(
Veramente l’umiltà sta bene a terra, come dice la parola stessa; poi se uno ama i pennacchi …
Boh … a me pare che l’umiltà porta “a terra” qualsiasi cosa che è sul “pennacchio”, ma non “sta” a terra, altrimenti non servirebbe a nulla.
(al massimo a terra ci sta “l’umiliazione”, ma quella è una cosa di talmente grande valore che sono veramente pochi quelli che la prendono come dono)
Poi, tra l’altro, l’umiltà – veramente – sta in cielo e vola leggerissima da qualsiasi “catena”.
Ma che stia o di qua o di là, l’importante è che sia viva e che sia in noi …
“Un conservatore, invece, avendo come principio guida quello di lasciare il mondo come sta (perché teme ragionevolmente di peggiorarlo se lo cambia), tendenzialmente vive e lascia vivere. ”
Dio distrusse la torre di Babele e li disperse, i conservatori come te chiusi nel loro enclave a riprodurre se stessi in fotocopia arrivando perfino a ripiegarsi sull’unica lingua sempre più sterile e misera per paura di aprirsi a quel mondo che Dio gli aveva regalato per crescere e moltiplicarsi nella diversità.
Pantofole, Mediaset, Lega e dintorni. Bye, bye Leonard-NIMBY
Ignigo, 17 Agosto, 12:58
Sono via dall’Italia da un bel po’ e leggere cio’ che scrivi mi riporta indietro di 20/30 e piu’ anni…e devo ammettere che non e’ cambiato niente. Attaccavano Card.Martini, Lazzati…fondavano giornali con giornalisti da servizi segreti. E tutto continua come prima. Sono loro i perfetti atei devoti -i ciellini o molti di loro… Trovi degli esempi perfetti nella finanza, nella politica, nell’editoria, nel mondo accademico e -naturalmente- nella sanita’. Milano docet. Adesso poi a fine mese arriveranno a Rimini i popoli e le opere… seri, seriosi con abbondante benedizioni di vescovini e cardinaloni! Purtroppo non e’ piu’ una leggenda metropolitana cio’ che scrivi; e’ la dura realta’ di chi continua a dire “meno male che c’e’ Berlusconi”. E hai tutta la ragione nello scrivere della nota canonica a 4 mani”…che dice ai ciellini il vostro vescovo è quello di san Marino e il vostro cardinale quello di Venezia: tralasciate il clero locale.” Mai saputo che la fedelta’ al Vangelo e ai suoi valori volesse dire prostituzione; di alto bordo.
Famiglia Cristiana? Dio benedica mio padre che l’ha sempre voluta in casa. Ma non c’e’ paragone! E’ un settimanale dignitoso, onesto, che ha sempre mostrato palle da Cristiani e parresia evangelica che faceva venire il cagotto ai vari curiali che strillavano e strillano da Roma contro questo “giornaletto popolare”. E cristiano.
E scusate il disturbo.
Mah … in ogni dove c’è sempre un “cane che imbruttisce un cerbiatto”.
Da Babele, però, se la lingua con cui ci esprimiamo diventa un pochino sprezzante, nulla si riuscirà a costruire o ri-costruire, ma Gesù ci ha dato un nuova lingua con cui esprimerci e da allora ogni costruzione è possibile perchè non sarà per raggiungere Dio, ma sarà per far scendere Dio tra di noi al fine che ogni nostra nuova costruzione sia per il bene di tutti.
Se progressisti e conservatori dialogassero un po’ di più, sono certa che non rimarrà nessuno nelle due fazioni opposte e contrapposte perchè i primi valuterebbero meglio le idee ed i secondi sarebbero meno diffidenti.
Il cane sbaglia perchè è convinto di quello che fa:
Questi ragazzi non sanno il valore dell’acqua, ringhiò
e dà per scontato che il cerbiatto voglia sprecare l’acqua SOLO perchè è giovane, invece il cerbiatto aveva solo sete.
Che valore può avere l’acqua se non quello immenso di dissetare?
Per difendere un valore senza capire l’uso che il cerbiatto voleva farne dell’acqua è stata tolta all’acqua una delle sue funzioni primarie e per il quale è chiamata preziosa.
… e si muore prima di sete che di fame …
Così … cane e cerbiatto potranno bere in santa pace scoprendo che l’acqua condivisa è sempre più buona.
Nino è per me un caso esemplare di studio.
Ecco un uomo attempato, formato nelle organizzazioni cattoliche, che ha fatto tutta la sua carriera (presumo di boiardo delle partecipazioni statali in quota sinistra DC) gravitando intorno ad ambienti cattolici, che conosce tanti ecclesiastici importanti, fa opere buone, va in parrocchia ecc. ecc. ecc.,
ma il suo pensiero, come si è visto tante volte (e lo si evince anche da quest’ultima smarronata sulla torre di Babele), non ha più nulla di cattolico.
Lo dico con rispetto e con tristezza: sarà molto probabilmente una brava persona, ma simboleggia anche la catastrofe culturale della chiesa della seconda metà del XX secolo.
Invece a Mubuhay direi che il suo messaggio è, nel suo genere, perfetto e non si deve scusare di nulla. Solo nell’ultima frase suggerirei un piccolissimo cambiamento:
«Scusate il delirio» invece di «scusate il disturbo».
Correggo:
” … cane e cerbiatto – spiegandosi – potrebbero bere in santa pace l’acqua scoprendo che l’acqua condivisa è sempre più buona”
Scusate.
se li mette sull’Uniforme…
Certo che in questo condominio non ci si può fare una bevuta d’acqua in santa pace…
Quella dell’epoca era questa:
http://www.youtube.com/watch?v=qwd4oA75JPk
quella di oggi per alcuni è:
“era conservatore o progressista, di dx o di sx?”
Ah ah ah Ubi, ma è stato Luigi ad iniziare tutto e penso che questo post abbia un po’ a che fare con le “sparizioni” dal blog per scontri verbali.
Certo è che hanno sete tutti: conservatori, progressisti, di dx, di sx, peccatori, santi … tutti hanno sete e l’acqua è per tutti.
Quindi … “a cuccia cagnolone e beviamo in santa pace” …(disse il cerbiatto)
Cari amici bloggers, abbiate pazienza, consentitemi questo breve e per me dilettevole cazzeggio con il “saggio” Leonardo che mi ricorda Alberto Sordi nelle vesti del Marchese del Grillo quando disse la famosa frase tratta da un sonetto del Belli: io, so io e voi nun sete n’c…..
Il saggio mi dice:
“ma il suo pensiero, come si è visto tante volte (e lo si evince anche da quest’ultima smarronata sulla torre di Babele), non ha più nulla di cattolico.
Lo dico con rispetto e con tristezza: sarà molto probabilmente una brava persona, ma simboleggia anche la catastrofe culturale della chiesa della seconda metà del XX secolo.”
Genesi 9
6 Chi sparge il sangue dell’uomo dall’uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l’uomo. 7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela».
Genesi 11
1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. 2 Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3 Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. 4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». 8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
———
Immagino che troverai conforto nell’embrasson nous che affraterna in quel festival delle vanità, quel peana di scambi affaristici del meeting di Rimini che assomiglia assai quella torre.
Oggi papa Ratzinger ha ricordato papa Sarto (il testo qui http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2010/08/il-papa-solo-se-siamo-innamorati-del.html).
Di Pio X un tempo si diceva troppo e male, oggi semplicemente nulla.
Voglio ricordare una sua opera, quella che ha nutrito generazioni di piccoli cristiani: il Catechismo, l’esecrato Catechismo a domande e risposte …
Il prodotto dell’esecrazione, non si sa più di cosa si parla, quando si parla della fede della Chiesa.
La condanna della memorizzazione ha determinato la “damnatio memoriae”.
Anche questo è inquinamento (più noto come aggiornamento).
Prendo spunto dall’ultima amabile considerazione di Nino, quell’uomo lungimirante, davvero senza paraocchi.
Rimini non è così prossima alla mia dimora da poterci andare senza qualche incomodo (son più di venti chilometri!), tanto più che le strade sono piene di traffico e di pericoli e nei pur vasti parcheggi della fiera si deve lasciare l’automobile a una certa distanza dall’entrata. Quindi non so …
Voi, piuttosto, che siete impavidi e vi muovete volentieri, fareste non bene, benissimo ad andarci. A parte il fatto che, come ciellini mancati e perciò insoddisfatti, molti di voi troverebbero lì quello che in fondo bramano (pensa Ignigo, zuccherino mio, quanti ciellini e cielline potresti lumare), per tutti sarebbe la possibilità di vedere qualcosa di sicuramente interessante e probabilmente istruttivo.
Capisco che arrivare fin là è un sacrificio e poi abbandonare la propria ottusità è sempre un dolore, però voi ce la potete fare, ne sono sicuro.
Leonardo, certo sarebbe istruttivo, ma non so quanti si potrebbero permettere di sostenere dei costi simili.
Comunque, non serve andare sino a Rimini ….
Tengo inoltre a precisare che lo stesso “embrasson nous” si verifica anche in certe comunità parrocchiali, in certe Diocesi … solo che non è così “pubblicizzato” e non ha così tanto potere come cl.
Ripeto, c’è sempre un “cane” armato di buone intenzioni (difendere l’acqua) ed un cerbiatto un po’ troppo pauroso (e chi non lo sarebbe? il cane ha armi di attacco – i denti – terribili, il cerbiatto ha solo due grandi occhi dolcissimi).
Per tutti, comunque e a proposito di questo post di Luigi, credo sarebbe bene leggere e prendere in considerazione la Prima Lettura di ieri:
Ez 34,1-11
Tutto sta lì dentro … sia per una “fazione” che per l’altra.
Acuto o convesso Leonardo: i deliri disturbano…x cui prendilo come sinonimo!
“Scusate il disturbo… scusate il delirio”.
Abbiti cura
…Fanno così, ma sono come “I due fanciulli” di pascoliana memoria.
A proposito di memoria… speriamo si ricordino del “destino ignoto”…
Oggi scopro questo:
“il vostro vescovo è quello di san Marino e il vostro cardinale quello di Venezia” …
E dire che una volta si diceva “il vostro papa è quello di Milano”.
Vizi comuni e bipartisan (?).