“Il bello dell’Italia”: ci sono anche Eataly e Renzi

“L’ Italia deve smettere di lagnarsi e dev’essere più ottimista per il futuro”: lo sostiene Maarten van Aalderen, collega olandese a Roma dal 1990, nel libro “Il bello dell’Italia” (Albeggi Edizioni), che ha presentato ieri alla Stampa Estera. Il volume raccoglie gli apprezzamenti verso il nostro paese espressi da 25 corrispondenti della stampa estera, che fanno ammenda dei frequenti giudizi negativi che si trovano a esprimere, dal momento che “il giornalismo spesso si concentra sulle cattive notizie”. Tra le “unicità” narrate dai colleghi: il volontariato, la creatività, Eataly e il pieveloce Renzi. Nei primi commenti la sintesi dei nostri pregi descritti dal volume e narrati dall’Ansa.

8 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Icaro caduto. Per la copertina Van Aalderen ha scelto l’immagine dell’Icaro caduto di Igor Mitoraj: “Ho voluto questa icona per evitare di sembrare ingenuo. So che l’Italia ha tanti problemi, in primis la mafia e la corruzione, ma ha anche tante eccellenze spesso sottovalutate”. Van Aalderen è corrispondente per l’Italia e la Turchia del quotidiano olandese “De Telegraaf” e degli italiani ama “la battuta sempre pronta e la flessibilità”.

    20 Febbraio, 2015 - 20:37
  2. Luigi Accattoli

    Iraniani studiano l’italiano. Il tedesco Udo Gumpel è colpito dalla nostra capacità di tirarci fuori con creatività dalle situazioni più disastrose, l’algerina Nace’ra Benali ammira il senso di solidarietà e la presenza del volontariato su tutto il territorio, l’israeliana Sivan Kotler vede “segni di miglioramento nell’Istruzione”, l’iraniano Hamid Masoumi Nejad racconta che ”ogni anno più di mille studenti iraniani vengono in Italia per studiare la vostra lingua”.

    20 Febbraio, 2015 - 20:38
  3. Luigi Accattoli

    Cinesi tifosi del Milan. Il cinese Ma Sai dice che in Cina si stimano centocinquanta milioni di tifosi del Milan, il finlandese Petri Burtsov loda Eataly, il greco Teodoro Andreadis Synghellakis evidenzia le analogie tra Alexis Tsipras ed Enrico Berlinguer, il francese Richard Heuzè apprezza Renzi: “Va veloce e rispetto al presidente francese Francois Hollande è più moderno, dinamico, volitivo e ambizioso”.

    20 Febbraio, 2015 - 20:39
  4. Pasquale VILARDI

    Fa piacere sentire che qualcuno ha fiducia nel nostro paese ed elenca alcuni aspetti positivi ( C.D. eccellenze). Qualche riserva sul piè veloce Renzi. Bene la velocità ma sarebbe opportuno sapere verso quale traguardo si è diretti.
    Sono convinto anch’io che il nostro paese ha grosse potenzialità. Perché esse divengano realtà, occorre che ne siamo convinti tutti ed in particolare il governo che deve in maniera chiara e decisa mobilitare tutte le risorse capaci di dare impulso all’economia , creando così “vero” nuovo lavoro

    20 Febbraio, 2015 - 21:04
  5. Marilisa

    “C’ è quindi più coerenza oggi tra culture politiche (oggi strettamente intrecciate, almeno nel centrosinistra) e partiti che non nella cosiddetta Prima Repubblica. Si affermano dei democratici, che a volte sono anche cattolici, col consenso di tutti, ma non è un portato statico del passato: è un merito di chi nel passato ha saputo anticipare il futuro.”

    È un passaggio interessante e condivisibile ma che si può prestare ad interpretazioni erronee. Dipende, come al solito, da chi ha nella mente una certa idea di politica.
    Per molti la politica partitica deve restare “ingabbiata” nel passato e negli slogan che hanno contraddistinto i partiti. Questo è più vero per certi partiti di destra e per certi politici che aderiscono alla vecchia DC. Questi ultimi non riescono a svincolarsi dai principi ispiratori dell’ antico cattolicesimo. E non hanno aggancio con le realtà odierne, che hanno fatto superare certi paletti oggi riconosciuti da tutti o quasi come incomprensibili alla luce di quanto la Storia umana, sempre in cammino, ci fa passare sotto gli occhi. E che noi abbiamo il dovere di vagliare con discernimento critico e obiettivo, senza restare legati a delle presunte verità.
    I democratici del PD questo fanno, quasi tutti. A cominciare da quelli che qualche giovane democratico, magari a capo dell’ esecutivo, vorrebbe rottamare con una superficialità più unica che rara.
    Rinnovamento non significa, necessariamente e sempre e comunque, dire e fare quel che i più giovani dicono che sia bene dire e fare.
    Altrimenti dovremmo credere che si può fare a meno di una esperienza consolidata. Il che non è vero.
    Resta il fatto che è necessario anche l’ apporto di idee e forze nuove. Credo che nessuno possa disconoscerlo.
    Nel PD i cosiddetti “rottamandi” non incarnano certo ” un portato statico del passato”, perché niente hanno a che fare col comunismo di una volta. Però parecchi ancora continuano a identificarli con esso; e ciò la dice lunga sulla ignoranza politica, o meglio sulla malafede, che continua a imperversare nel nostro paese.
    Le culture politiche, che confluiscono nelle “correnti” politiche, è normale che si intreccino in un partito.
    L’ importante è che riescano a trovare un accordo senza escludersi a vicenda. Altrimenti le scissioni in altre nuove formazioni politiche sono inevitabili, e non sono auspicabili, perché generano una confusione che è deleteria ai fini elettorali.
    E comunque va detto, per la precisione, che tutti i partiti di sinistra hanno alla base l’ obiettivo di un’ eguaglianza sociale che è latitante negli altri partiti, e che fu all’ origine del comunismo nel mondo.
    Delle degenerazioni che ne accompagnarono la storia, siamo tutti al corrente.
    Ma che dire? Le degenerazioni cui va incontro l’ uomo non si contano. Dal principio dell’ Umanità.

    21 Febbraio, 2015 - 15:42
  6. Eugenio Spiletti

    Quali sarebbero i “cattolici del PD”?
    Quelli che oggi sono pronti a votare per il matrimonio tra omosessuali?
    Quelli che disprezzano i valori cattolici e che hanno sempre (SEMPRE!) sostenuto a scatola chiusa le proposte più laiciste che provenivano dalla sinistra?
    Quelli che per fare carriera hanno scelto di essere inevidenti e inapparenti, quelli che rinunciano a essere cattolici (la primogenitura) pur di ottenere i consensi di alleati e compagni vari (ogni riferimento a Esaù e al piatto di lenticchie è voluto!)?
    Se i cattolici del Pd si comportano come se non fossero cattolici, …

    23 Febbraio, 2015 - 14:34
  7. Eugenio Spiletti

    (e vale per gli eletti come per gli elettori)

    23 Febbraio, 2015 - 14:34

Lascia un commento