Il dibattito su Francesco con Rusconi, oggi pomeriggio alla Stampa Estera [vedi post di ieri mattina], ha avuto una trentina di partecipanti e un buono scambio, come già il 26 gennaio a Russia Ecumenica. Un risultato che incoraggia ad andare avanti. Domani darò qui, come l’altra volta, la registrazione audio dell’incontro. Ma subito nel primo commento replico fuori microfono a Rusconi, che in finale ha fatto riferimento alla nomina, avvenuta oggi, del successore dell’arcivescovo Negri a Ferrara, che è il prete cremonese Giancarlo Perego.
Gli arcivescovi Negri e Perego e il collega Rusconi
24 Comments
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Rabitti chi era costui. Ha detto Rusconi che con questa nomina “si passa dal bianco al nero” ed essa ci indica il modo di procedere “con gesti autoritari” di Papa Francesco. Tant’è che a Luigi Negri, “uno dei suoi maggiori critici tra i vescovi italiani”, chiama a succedere il responsabile CEI della Fondazione “Migrantes” Giancarlo Perego, cioè il più deciso sostenitore dell’accoglienza “sempre e comunque” insieme a Galantino. Io dico che spesso vengono poste obiezioni a Francesco per atti di governo secondo il suo intendimento che tutti i Papi hanno sempre compiuto. Il caso si presta al contropiede: la stessa opzione nel segno della discontinuità era stata compiuta nel 2012 da Benedetto XVI nominando Negri a Ferrara al posto del predecessore liberal Paolo Rabitti. Ciò che poteva fare Benedetto non lo può Francesco? – Approfitto per mandare un saluto a Rabitti, a Negri, a Perego: sono stato a tavola con tutti e tre.
Andate nel sito del collega. Uno dice: ma che bisogno hai di dirglielo qui, se vieni da un dibattito pubblico con Rusconi? Perché il dibattito ha delle regole e non era prevista una mia risposta all’ultimo suo intervento. Il collega ha già pubblicato nel suo blog una cronaca del dibattito:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/671-stampa-estera-accattoli-rusconi-su-ordine-di-malta-e-satira.html
“Ha detto Rusconi che con questa nomina ‘si passa dal bianco al nero’ ed essa ci indica il modo di procedere per ‘gesti autoritari’ di Papa Francesco”.
Curiosa obiezione.
Mettiamo che al Papa piaccia passare dal bianco al nero, non può fare, egli, quel che gli piace? A chi dovrebbe chiedere il permesso? C’è una regola in Vaticano per cui si dovrebbe passare per il grigio?
Per chi fosse interessato, andando alla pagina del blog dedicata a CONFERENZE E DIBATTITI, elencata sotto la mia foto, trova il rimando all’incontro di ieri:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/conferenze-e-dibattiti-2/
e lì, cliccando il titolo dell’incontro, si può leggere il mio appunto introduttivo sui due temi dell’Ordine di Malta e dei manifesti antipapali:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/conferenze-e-dibattiti-2/papa-bergoglio-picconatore-della-chiesa-cattolica/
Intervengo brevemente solo per dire che Mons. Rabitti non era poi così “liberal” e al momento delle sue dimissioni nessuno ha avuto l’impressione che Benedetto XVI avesse compiuto un “salto” così radicale come quello di oggi.
Mons Negri merita la gratitudine per il tanto bene compiuto come pastore di una diocesi difficile e dissestata sotto molti aspetti: povera di mezzi e con molte strutture (soprattutto chiese e canoniche) inagibili per il terremoto del 2012, poche vocazioni e chiusura di vari istituti religiosi che da secoli viveno nel territorio diocesano (ultimi i monaci Olivetani di San Giorgio). Ha risanato i conti, riformato il seminario, avviato numerosissime attività caritatevoli, ma soprattutto ha amato da subito la comunità cattolica ferrarese offrendo molti spunti per la crescita spirituale e culturale (nel senso di cultura eminentemente cattolica) del suo gregge. Non ha avuto vita facile a causa dei pregiudizi e dell’antipatia con cui spesso sono state accolte le sue parole in ambienti storicamente laicisti e anticlericali o comunque “intolleranti” nei confronti delle posizioni espresse con coraggio ammirevole da Mon Negri. C’era molto da ricostruire e lui l’ha fatto, con decisione e affetto paterno e pastorale.
Le prime parole di don Perego alla diocesi sono state molto belle e lasciano sperare per il meglio. Come di fronte alla nomina del’Arcivescovo di Bologna, resto perplesso di fronte a nomine di persone che non appartengono e non conoscono non dico la diocesi, ma nemmeno la regione e il contesto sociale in cui sono chiamati ad operare.
Non nascondo che avrei preferito altri “papabili” (in particolare un sacerdote salesiano di cui era circolato il nome), soprattutto perchè temo che nella scelta abbiano pesato le famigerate “barricate di Gorino” e questo vorrebbe dire che in Vaticano non hanno capito niente ne’ di quanto avvenuto a Gorino, ne’ della nostra diocesi. Staremo a vedere.
Intanto dovremo aspettare che Perego (che è cremasco più che cremonese e c’è differenza) venga ordinato vescovo e poi che da Roma, dove risiede, dopo aver passato le sue importanti consegne, provi a conoscere un territorio e una popolazione che gli è del tutto estranea. Sarà contento di trovare un sistema di accoglienza per migranti eccellente, ma spero comunque che saprà apprezzare e valorizzare anche il resto.
Lo attendiamo per la festa solenne di San Giorgio con l’affetto che gli è dovuto e con la simpatia che saprà meritarsi.
in Vaticano non hanno capito niente ne’ di quanto avvenuto a Gorino, ne’ della nostra diocesi.
Ma guarda un po’ che baldanza.
O forse hanno capito una cosa diversa diversa da quella che avete capito tu e altri.
Senza neanche venire in loco? Accontentandosi delle ricostruzioni di Repubblica?
Ma dai!
Intanto sua eminenza il card. Burke riprende l’areo per un nuovo viaggio e una nuova missione.
http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-papa-invia-il-card-burke-nel-pacifico-per-indagare-su-un-caso-di-pedofilia.aspx
Fabrizio,
avrebbero preferito mandarlo in miniera o in qualche laogai, ma per ora non hanno potuto…
in Vaticano per scegliere un Vescovo consultano Repubblica? Caspita, te lo ha detto il card. Ouellet federico?
cristina vicquery
Intanto che la Curia si dedica allo spoil system, in Italia c’è una nuova emergenza, sulla quale i cattolici attendono che i loro pastori “battano un colpo”:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/testamento-biologico-scontro-i-deputati-cattolici-e-1365116.html
(scusate la fonte, ma sono certo che nei prossimi giorni ne parleranno tutti i giornali).
Se i cattolici avessero una rappresentanza adeguata in questo Parlamento (cioè nel PD che ha la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati), non saremmo in questa situazione drammatica.
E credo che elettori e simpatizzanti dovrebbero porsi qualche domanda sulla problematicità di sostenere un partito che sistematicamente, ogni volta che può, sostiene e promuove principi contrari ai valori cattolici.
A conferma che essere cattolici e di sinistra (o del PD), in Italia oggi, è un ossimoro.
come se i partiti di destra sostenessero i valori cattolici….
cristina vicquery
Non ci provare, picchio.
Vogliamo fare l’elenco? Sull’argomento sono preparato.
Diciamo che PERLOMENO nel centrodestra c’è uno spazio e una sensibilità che porta a prendere in considerazione i valori cattolici che altrove, nel fronte delle sinistre, nel Movimento 5 stelle e, appunto (carta canta) nel PD sono tanto fiermente avversati.
Non sono tutti uguali da questo punto di vista…
Picchio, perdonami se mi permetto: non perdere tempo.
Un augurio di buona serata.
tranquillo Fabrizio non ci penso proprio, ho cose più importanti da fare 🙂
buona serata anche a te
cristina vicquery
Anche perché avreste ben poco da argomentare.
L’evidenza dei programmi e delle leggi sostenute e approvate ( o avversate) a tutti i livelli ( locale e nazionale) per decenni argomenta assai meglio di me e voi chi ha sostenuto i valori cattolici e chi no, cosa ha combinato il Pd…
Basta avere un minimo di memoria e di obiettività.
A tappe forzate quel che resta del PD – quando finiranno di implodere sarà sempre troppo tardi – sta portando in aula la legge sul biotestamento. I deputati cattolici hanno abbandonato la commissione perché con il “canguro” (ve lo ricordate? era il trucco usato per le unioni civili) il PD ha tagliato tutti gli emendamenti dell’opposizione impedendo la discussione. La commissione affari sociali va in notturna, per finire tutto e andare alla camera a votare il biotestamento il più presto possibile. Perché, si sa, l’urgenza di questo paese è il diritto a morire.
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2017/02/17/via-libera-commissione-a-ddl-su-biotestamento-il-27-in-aula_b7e22039-bd52-4b63-a748-0d59c361cc46.html
Penso che purtroppo abbia ragione Federico. Io mi sento di sinistra ma a votare questo PD che ha fatto del programma di un partituncolo come quello radicale il programma del più grosso partito italiano senza verificare cosa ne pensa la base non ci penso proprio. La parte ex-partito popolare non ha più idee da portare avanti e si adegua per non perdere le poltrone.
Victoria,
‘Curiosa obiezione.’
Sono completamente d’accordo.
AMV nella confessione ambrosiana fa un riferimento a Francesco e ad AL dicendo che non tutto è bianco o nero, ora Rusconi dice che invece per il Papa è tutto bianco o nero: che si mettano d’accordo per le loro critiche!
Luigi Accattoli,
ho letto il tuo appunto introduttivo e mi è piaciuto.
La solidarietà dei C9 al Papa forse non era indispensabile ma, visto che nel web c’è chi insinua una divisione dei cardinali tra chi è col Papa e chi coi 4 dei dubia, secondo me ci poteva anche stare.
Alleluia!
Finalmente qualcuno ha riconosciuto la problematicità, per un cattolico, di sostenere programmi radicali e provvedimenti anticristiani. Era ora.
Chapeau !
Un po’ di luce anche a Berlino Est, dopo tanti anni.
Non lo credevo possibile, ma persino qui la verità, alla fine, viene a galla.
Te Deum laudamus…
Lo voglio considerare il primo frutto della missione episcopale di Mons Perego.