Papa Ratzinger torna sulla gioia di amare, di cui aveva parlato nell’enciclica Deus caritas est (Dio è amore) e scongiura i giovani a liberarsi dal “pregiudizio” che i Comandamenti biblici siano di ostacolo all’amore umano. Qui davvero i cristiani si giocano il rapporto con la nuova generazione, a partire dai loro figli, che continueranno ad allontanarsi da ogni Chiesa fino a che non resteranno convinti che quell’ostacolo è caduto. Perchè fino a ieri l’ostacolo c’è stato, non per responsabilità dei Comandamenti ma della loro interpretazione tradotta in precetti. Ora l’ostacolo non c’è più, ma resta la sua ombra lunga, come per ogni convincimento durato secoli e fatto valere anche con gli strumenti dell’autorità. Più che opera di un papa, o di altri portavoce delle Chiese, il superamento di quel pregiudizio può essere favorito dalle parole scambiate tra genitori e figli. I portavoce ecclesiali possono aiutarlo parlando meno di sesso e delle questioni a esso legate, di cui troppo si è parlato in passato e troppo ancora si parla.