Sono in campagna da amici a Cervaro (Frosinone) e stasera ho visto le lucciole sul grano in erba: non mi era mai capitato. Le avevo sempre viste sul grano maturo, nelle campagne delle Marche dove sono nato e del Lazio dove sono poi capitato. Ero dunque abituato ad attenderle a fine maggio sul Tirreno e a metà giugno dalle parti dell’Adriatico, ma mai a fine aprile. E sono già tante e ammiccanti come le altre, svolanti fino all’orto sotto casa. Per niente turbate da Musetta che abbaia a ognuna tutta seria scattando con la testa di qua e di là.
Ho visto le lucciole in aprile
13 Comments
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Meraviglioso l’odore della campagna mentre viene sera ed è quasi estate, mentre la luna comincia ad apparire nel cielo e il sole tramonta rosseggiando nel mare, lassù sulla collina dello Speziale tutto piantato a grano alto. E poi, già settembre, correre tra le stoppie mietute del terreno quasi arso, tu bambino con i sandaletti e le stoppie che ti graffiano le caviglie mentre i cani, davanti a te, non hanno fatto a tempo a smusare fuori dall’R4 e già si sono lanciati, le orecchie tese dall’aria, il muso avanti come frecce.
Francis era un cirneco dell’Etna fulvo, Jeffy un bassotto bianco con una macchia ocra sulla testa. Correvano velocissimi e quando li chiamavi tornavano indietro per una carezza. Un abbraccio a tutti voi.
Un abbraccio a te, caro Tonizzo, il poeta di questo blog, che trova sempre modo di farci viaggiare su strade , autostrade o stoppie mietute!
Ed io immagino lo sguardo dei tuoi cani felici di ricevere la tua carezza e le loro code agitate dalla gioia, prima di ripartire verso altre avventure!
Un caro saluto, Luisa
E bravo Tonizzo: avevo messo un cane nel mio post e lui ne ha lanciati due nel suo commento! Anche nei blog vale la regola che un cane abbaiante risveglia tutti quelli del vicinato. Luigi
Bravi tu, Luigi, Luisa e tutti quelli che in questo blog sanno trovare piccoli segni dell’Infinito in cose apparentemente secondarie…
Sabato, montagne lombarde.
Stiamo arrampicando in un canalone.
Siamo soli io e il mio compagno di salita.
Soli, col silenzio della montagna.
Silenzio e rumore di moschettoni.
Lontano il suono delle campane di mezzogiorno
dei paesi, laggiù in basso…
… e il mio compagno che si ferma,
nel bel mezzo della salita,
ad ascoltare la poesia di quel suono…
Bonzi, immagino che poi quelle montagne te le porti in ufficio e te le fai durare per tutta la settimana! Luigi
Eh, sì! purtroppo devo farmele durare anche per più di un mese!!!
Eugenio
Non cominciamo coi bucolicismi, altrimenti vi scrivo un’operetta a metà tra le Georgiche e il Rapporto Annuale della Coldiretti…
🙂
Le lucciole sono le affascinanti e misteriose compagne di ventura di ogni bambino che ha trascorso del tempo significativo in campagna.
Una contrada, le chiacchiere serali della “veglia”, un ruscello e un ponte, una chiesa piccola ma custodita, la luna piena alta e rossa sopra la macchia, i profili stagliati nell’ombra del Catria e della Strega, le luci dei paesi appoggiati sui fianchi delle colline, il rumore notturno delle trebbie, la fatica dell’uomo che soggioga la terra millenaria, la caccia di giugno alle cerase e alle visciole.
Nulla potrà mai separarmi da questo mio piccolo mondo antico.
Uno degli strumenti per accompagnare le persone nelle terapie d`ispirazione umanistica, è quello (dopo avere indotto uno stato di rilassamento profondo), di suggerire di visualizzare, lasciare venire a se l`immagine di un luogo ideale o reale o un miscuglio dei due, un luogo dove ci si sente bene, dove, attraverso ciascuno dei sensi, ci si impregna di benessere, armonia , calma e fiducia.
Uno spazio sicuro, un rifugio dove poter in seguito andare ogni qualvolta se ne sente il bisogno nella vita di tutti i giorni. Attraverso tutto ciò che si vede , si sente, si ascolta e si tocca, lasciarsi riempire di sensazioni positive che si registrano nella nostra memoria , ci accompagnano e che possiamo riattivare a piacimento.
Dico questo, perche leggendo i vostri post , mi dico che Tonizzo, Luigi, Eugenio, Francesco e senza dubbio in tantissimi, non avrebbero alcuna difficoltà a ritrovare, a lasciar venire davanti al loro schermo mentale immagini legate a sensazioni di profondo benessere calma , armonia con se stessi, la natura e il mondo e lasciarle rivivere !
È per me un vero piacere leggere questi post così poetici, scritti in quella magnifica lingua che è l`italiano ! Grazie ! Luisa
Ma vedi Luisa, penso sia anche frutto del nostro vissuto. Andiamo in giro per la campagna, siamo vissuti in posti in cui la terra o il mare trionfavano ancora sul cemento. Ma mettiti nei panni dei bambini che vivono in città e quando vanno in una fattoria chiedono se i pulcini mordono… lì che si fa?
La poesia del mare, della barca a vela che scivola silenziosa in mezzo ai gabbiani, lontano dai soldi e le volgarità di quello che ora chiamano Coppa America (inutile parata da business), la forza delle onde e il sole che si rifrange contro il fondo del mare e ti sembra che il mare sia illuminato dal basso con dei raggi misteriosi e inquietanti… il mare è il respiro eterno di Dio.
Caro Tonizzo, a quando il piacere e la gioia di leggerti in una raccolta poetica ?
Non so che forma potrebbe prendere un tuo libro , ma immagino una passeggiata poetica, a piedi o a bordo della tua macchina che ti porta per monti e campagna e perchè no anche città…. e tu che condividi con noi le tue emozioni, i tuoi sentimenti, pensieri e osservazioni!
Un caro saluto, Luisa
Scrivevo poesie una volta… poi ho fortunatamente smesso… mi pare che di carta ultimamente se ne sprechi pure troppa.
Beh, allora ti chiedo di non privarci, almeno su questo blog, dei tuoi slanci poetici !