La casa è piena di libri e per fare spazio vendo in internet quelli che hanno un prezzo e non sono segnati. Ieri ho venduto la Metafisica di Aristotele, tre volumi in cofanetto. Di sicuro c’è un significato ma non voglio cercarlo.
Ho venduto online la Metafisica di Aristotele
9 Comments
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Anche a casa mia non c’è più spazio per i libri caro Luigi. Qualcuno venduto, ma la maggior parte, la stragrande maggioranza direi li conservo.
“Temo” invece che ben presto, giocoforza, dovrò abituarmi all’e-book, altra soluzione non vedo.
Buona Domenica a Te e a tutti.
Caro Luigi, dopo i messaggi di oggi mi affianco a Fabrizio, con il quale sono in piacevoli rapporti cristiani, per far presente che anch’io ho la casa di Rho (MI) piena di libri, anzi molti li ho dovuti mettere in cantina. Ma ho piena anche la casa che ho in Abruzzo. I libri proprio mi piacciono. Ho perfino la ristampa di un volume de la “Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers” fatta pubblicare nel sec. XVIII sotto la direzione di Denis Diderot.
Quanto alla filosofia ho “Platone, TUTTE LE OPERE” di Sansoni Editore. Ma non ho problemi di spazio.
Caro Fabrizio, io invece l’E-book lo odio, perché mi piace proprio la carta, tanto che ho un libro “Le Carte e la Filigrana” di Alberto Tallone Editore. Contiene una bellissima frase di Anatole France che dice” Mai imprestare libri, non uno fa ritorno; i soli che ho in biblioteca sono quelli che altri mi hanno imprestato”. Significativa, vero?
Un caro saluto a te, Luigi e a Fabrizio. Nonché a tutti.
P.S.: Oggi è la ricorrenza della Presentazione. Un affettuoso pensiero a MAMMA MARIA, con la preghiera che sia Lei a presentarci tutti al suo amato Gesù.
Buona e serena notte!
Ho esagerato un’altra volta, Luigi?… 🙂 Se sì, scusa. 🙁
Saluti a Te Giuseppe.
Sul prestito dei libri sono d’accordissimo. Non si prestano. 😉 😉
Caro Luigi, ho notato da un po’ che, dopo i miei interventi nel tuo blog, non c’è un seguito. Non vorrei essere un danno per il tuo blog che io comunque appresso. Difatti è l’unico blog in cui mi affaccio. Noi ci conosciamo un po’, tu sai chi sono e cosa faccio e non è detto che questo deve essere messo in pubblico. Io, però, pur facendo salva tutta la mia stima nei tuoi confronti perché anch’io ti conosco abbastanza, sono disposto a farmi indietro.
Un bel saluto come piace a te.
Errata corrige!
Excusationem àdfero: APPREZZO pro “appresso”, ut supra…
Valete atque valete omnes!
Giuseppe per me il problema che dici non esiste. Avrai notato che non mi preoccupo per nulla, o quantomeno non intervengo “preoccupato”, se qualcuno propone un suo tema ed è seguito da altri, o propone e non è seguito. Anzi, per la verità non mi preoccupo neanche di quello che propongo io, se avrà seguito o no. E tu vai tranquillo, come vedi che faccio io.
Grazie, caro Luigi, sei davvero ospitale! E poi, a pensarci, ci uniscono un po’ anche le nostre origini. Tu, infatti, sei marchigiano e io abruzzese. E l’Abruzzo si chiama così, proprio perché era “vicino” dei Piceni. Lo sostiene Giovanni Semerano, filologo e linguista italiano, studioso delle antiche lingue europee e mesopotamiche, nella sua splendida opera “Le Origini della Cultura Europea”. Sostiene, infatti che “Praetutium” che nell’antichità era l’attuale provincia di Teramo, confinante coi Piceni, e che, in seguito, si è trasformata in “Aprutium” che è stato poi applicato all’attuale Abruzzo, appunto. Dunque “Praetutium” deriverebbe dall’accadico “baritu” (terra) e “itu” (vicino). Perciò l’etnico Praetutii ha dato origine ad “Aprutium” (ad Praetutios), da cui Abruzzo.
Grazie per la cortese e apprezzata ospitalità.
Dato che qui si parla di libri, annuncio di aver vinto il terzo premio ed aequo al Certamen latinum salesianum II con una composizione latina dal titolo: Bibliothecae mirabilia.
Antonella vorrei leggere le mirabilia. Nell’attesa che tu le inserisca qua o ci dia un link per trovarle, ti dedico le parole di Borges: “L’universo, che altri chiama la Biblioteca”.