Per cinque volte ho avuto figli di tre anni, per quattro volte ne ho avuti di 17 e 18 anni e dunque il fattaccio di Bormio mi attanaglia a tutte le età. Tre anni li aveva Renzo, il cucciolo d’uomo travolto e ucciso mentre sgambettava sulla bici. “Qui possiamo stare tranquilli” aveva detto la mamma. E lui altro che tranquillo, era felice della bici e di farsi vedere dalla sorella più grande e sbandava per superarla. Quattro dei miei figli sono passati per i 17 e i 18 anni, una ci deve ancora arrivare. Ma già avverto la piena dei sentimenti quando potrà dire a un’amica più grande: “Sali che ti porto a casa”. Non sapendo ancora che la vita è piena di trabocchetti, bella sì, bellissima ma storta e fragile. Magari l’altra osserverà: “Ti senti sicura?” E lei magari risponderà: “Prendiamo la pista ciclabile e lì possiamo stare tranquilli”. Era cattiva la notizia della morte di Renzo ma è più cattiva per me quest’altra notizia dei due adolescenti che credevano di fare una cosa quasi innocente e hanno travolto il bimbo e la sua felicità senza neanche vederli. E’ come se di colpo e insieme io abbia 3 anni, 17 e 18 e viva a Bormio e mi trovi a un tempo su quella bici e su quella moto.
Ho tre anni – anzi 17 – e vivo a Bormio
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Una delle cose più stupefacenti e allo stesso tempo agghiaccianti della vita umana, è che il Signore fa vivere noi uomini su questa terra in strettissima interdipendenza gli uni con gli altri. Non è per me responsabilitá da poco uscire piano in macchina in retromarcia dal mio garage senza vedere quasi nulla di ciò che accade sulla strada, se passa un bambino che corre senza guardarsi intorno, incurante del pericolo, o si avvicina una mamma con un infante in carrozzina, o passa una macchina a grande velocità per queste stradine di quartiere di Zagabria con case cresciute come funghi l’una accanto all’altra senza pianificazione edilizia (e senza permessi edilizi, per giunta). La loro vita dipende dalla mia prudenza, nelle mie mani è la serenità o il dolore infinito (nel senso che non avrà mai fine su questa terra) di una famiglia, di tanti miei fratelli. E’ motivo per me di gioia, pensare che se vivo sempre abbracciato al Signore, Egli preserverà la mia vita e quelle degli altri, e nulla di male accadrà, Ma se per caso resistessi a questo abbraccio di Amore, allora sarei solo, e allora sì che la mia vita e quella degli altri sarebbe in pericolo, soprattutto se mi lasciassi andare alla malattia, molto diffusa in questi tempi dell’irresponsabilità totale, del disinteresse cosmico nei confronti degli altri. Se pensassi ad un mondo in cui esisto e vivo solo io, signore e padrone di un creato fatto per tutti, allora andrei in moto ad una velocità folle per una pista ciclabile, guiderei un’auto in stato di ebbrezza, speculerei in borsa e farei fallire società mandando sul lastrico gli investitori di ogni ceto sociale e tutte le loro famiglie, farei circolare per il web virus che distruggono banche dati e il lavoro di una vita conservato in qualche megabyte di computer. .. Io e solo io su questa terra … Ma poi verrà il giorno in cui dovrò rispondere di tutto questo a Qualcuno che mi ama e che vuole salvarmi per l’eternità, ma che mi lascia libero di fare scelte diverse … e in quel momento farò la scelta che rispecchia tutta la mia vita .. sprofondarmi in quell’abbraccio di Amore o allontanarmi da esso per l’Eternità.
Pensando al gorgo di pericoli in cui ogni giorno ci tuffiamo, ho modificato così la preghiera dell’angelo: Angeli di Dio che siete i nostri custodi, illuminate e proteggete la nostra vita, guidate i nostri passi verso il Signore. Luigi
Non solo i nostri figli (non ne ho a 17 ma ne ho avuto uno a 3) ma noi stessi abbiamo avuto 17 anni ed abbiamo fatto delle stipidissime bravate che magari ci sono finite bene.
Il guai maggiore caro Luigi è che il povero bimbo non potrà festeggiare con i suoi genitori il suo quarto compleanno, ma gli altri due avranno tutti gli atri compleanni da ora in poi tristi per sempre.
E’ un giorno triste per tutti.
Liberaci Signore dal male.