Santoro Fisichella e il “film dei preti cattivi”

“Maestra, hai visto il film dei preti cattivi? Io l’ho visto e la mia mamma ha detto che non mi manda più al catechismo”: dialogo di fine anno in una scuola romana (vedi post del 1° giugno).

18 Comments

  1. Che tristezza!
    Il nemico gioisce nel vedere che i suoi colpi vanno a segno…

    Ho lasciato già ieri un commento al post su benedetto XVI (2 post indietro) che riprende proprio il tema della dis-informazione da parte dei media. Attendo di sentire qualche altraopinione…
    In questo caso non parliamo di dis-informazione ma proprio di cattivo esercizio. E la cosa grave è che colpisce bambini e adulti allo stesso modo…

    14 Giugno, 2007 - 9:56
  2. Che schifo. Beota la madre di questo ragazzino.

    14 Giugno, 2007 - 11:43
  3. Forse noi “intellettuali” tendiamo a sottovalutare i danni che può creare la cattiva informazione. A snobbare. Come nel caso (comunque diverso da questo!) del Codice da Vinci. Eh, be’, abbiamo il vaccino, noi. Ma gli altri?

    Però la vera risposta non è un contro-video in cui si faccia vedere a ‘sta mamma disgraziata che tutti i preti sono buoni e belli e santi. La vera risposta è fare qualcosa per l’educazione e la formazione di quello che una volta si chiamava il popolo (anche il popolo di Dio) e oggi è la gggente.

    14 Giugno, 2007 - 13:06
  4. fabrizio

    Parto un po’ da lontano.
    Ho appena letto dal Lupus in Pagina di Avvenire di un articolo dell’Unità dell’11 Giugno scorso.
    Nell’articolo l’Unità purtroppo ribadisce, se ancora ce ne sia bisogno, a quali condizioni c’è posto per i cattolici nella nostra sinistra.

    Riporto il Lupus in Pagina:
    Domenica (Unità, p. 27) Ivana Bartoletti firma un ultimo pezzo epocale, “La vecchia politica e una nuova etica”, con la ricetta per l’attuale crisi di “innegabile inquietudine”: delitti, stragi, patti sociali che si rompono, convivenza difficile. Lo “svaporamento dei valori” ha portato allo strano ritorno all'”enfasi sulla famiglia”. Che fare? Elementare: “la Politica” – p maiuscola – oggi deve creare “un nuovo umanesimo” che ripensi tutto, libertà, responsabilità, vita, morte, coppie di fatto ecc. Ma “questo terreno – ecco l’idea nuova – prima di altri chiama in causa proprio i cattolici”. E Bartoletti è sicura: sì, “la Chiesa di Ratzinger” ha scelto “una deriva” integralista e di scontro, ma la segue “una parte non maggioritaria del mondo cattolico”, “la numerologia del Family Day non può spaventare chi come me ha l’ambizione di costruire anche con l’umanesimo cattolico una nuova etica condivisa e una nuova fisionomia della stessa laicità”. Il rimedio è il Partito Democratico! Tocca ad esso “costruire il nuovo che consenta all’Italia un po’ di serenità”. E i cattolici? Per Bartoletti quelli veri non possono esimersi: “ritengo sia giusto che ora trovino anche il coraggio di dissentire” dalla “deriva” della Chiesa di Ratzinger: avanti con noi verso “una nuova religiosità civile da costruire con il contributo di tanti”… I cattolici? Con Bartoletti, e contro la “deriva” di Ratzinger. Una ricetta splendida: sicura, efficace, garantita, in fondo all'”Unità”, da prendere al volo.

    Ho cercato l’articolo originale senza trovarlo, ma dubito che la ricostruzione di Gennari lo abbia stravolto.
    Il senso è chiaro.
    In questo clima, nel quale AnnoZero ci sta a meraviglia, c’è da stupirsi della frase di quella mamma?

    14 Giugno, 2007 - 13:44
  5. Leonardo

    Sulla frase captata al volo da Luigi: è sempre più evidente che il problema sono i genitori. I bambini, gli adolescenti e i giovani che incontriamo sono messi così perché si è interrotta tragicamente la catena della tradizione formativa: da una (ma talvolta da due generazioni, perché anche certi nonni sono umanamente sinistrati) non ci sono in casa degli adulti veri e propri. E se non si incontrano (scontrano, magari) con degli adulti, come può esserci educazione?
    Sulla notizia riportata da FAbrizio: anche questa ormai è un’evidenza. Nella sinistra italiana predomina una posizione anticattolica, c’è poco da fare.

    14 Giugno, 2007 - 14:36
  6. Luisa

    Beh…anch`io parto da lontano…da molto lontano! Ho letto oggi il documento politico di convocazione della Gay Pride di cui ecco qualche brano:

    «Il 16 giugno è la data che abbiamo individuato come movimento lgbt italiano di convocazione del Pride Nazionale di Roma. (…)
    Le nostre rivendicazioni, si inseriscono in un quadro politico ed istituzionale desolante, in un clima sociale e culturale d’odio alimentato dalle gerarchie cattoliche e sostenuto da una politica debole e in affanno, perché ha completamente smarrito i valori fondanti della convivenza e del pluralismo ideale. È in atto un conflitto di cui vogliamo assumerci l’onere, che cerca di connotarsi come uno scontro fra civiltà, tra eterosessuali e cittadini lgbt, tra cattolici ed atei, tra migranti e italiani, ed invece ha lo scopo di imporre un pensiero unico, un arretramento sul terreno delle conquiste sociali e di cancellazione di ogni tipo di speranza di riscatto ed emancipazione dei differenti vissuti, identità ed orientamenti sessuali.
    Un popolo che respinge il tentativo di imporre all’Italia la sovranità limitata congeniata da uno stato straniero, il Vaticano, che strumentalmente utilizza il diffuso sentimento religioso, per accarezzare sogni neo teocratici. Le manifestazioni clericali contro qualsiasi tipo di riconoscimento delle relazioni extra matrimoniali sono il segno tangibile di una volontà prevaricatrice e anti democratica da parte di istituzioni che, violando persino il Concordato, si vogliono sostituire alle istituzioni repubblicane democraticamente elette.
    L’attacco alle libertà delle donne, delle lesbiche, dei gay, dei e delle trans, rappresenta l’ultima frontiera di uno scontro epocale, che Raztinger vuole portare fino alle estreme conseguenze. (…)
    Tutte e tutte a Roma il 16 giugno, insieme in tante e tanti, con gioia, determinazione, con i nostri corpi e le nostre idee, per un futuro di libertà!» (il testo integrale su http://www.romapride.it)

    E poi leggo che il governo italiano appoggia, sostiene questa manifestazione.
    Ma i firmatari hanno letto questo testo? Se sì ,cio significa che sono d`accordo per considerare la Chiesa e il Papa i nemici da abbattere a tutti i costi.
    Ma come il governo può commettere un errore così grave?
    Come nell`articolo citato da Fabrizio, si cerca di far passare l`idea di una Chiesa oscurantista e il responsabile non può essere che Benedetto XVI .
    Sempre per costoro per fortuna esistono i veri cattolici che poverini non possono esprimersi.I cattolici del dissenso esistono e qui ritorno al post di Luigi per citare ciò che è successo in Francia.
    In una parrocchia , un prete che conviveva con una donna è stato sospeso. Una mamma ha reagito, dicendo che come protesta avrebbe impedito a sua figlia di fare la comunione!
    La concubina del prete è attiva nel movimento “anche noi siamo chiesa”.
    Ecco come siamo ridotti, a che livello di ignoranza ci troviamo. Privare suo figlio dell`incontro con Cristo mostra almeno a che punto questa mamma non sa che cosa è l`Eucaristia.
    E come la deriva ,non della Chiesa di Papa Benedetto, ma del pensiero conformista che si vorrebbe unico, riesce a imporsi attraverso i media, e finisce purtroppo per provocare dei cortocircuiti nei cervelli e nelle coscienze non formate di certi “cattolici”.

    14 Giugno, 2007 - 16:07
  7. E’ il prezzo da pagare per uno squallido sistema di informazione. Non oso nemmeno chiamarlo giornalismo (offenderebbe il lavoro e la dignità dei giornalisti veri) poiché è una parola che tali “sistemi di squallida informazione” sconoscono. “Aguzzano la lingua come serpenti; veleno d’aspide è sotto le loro labbra” (140, 4). Ciascuno di noi, colti o gente semplice, dovrebbe però saper discernere la veridicità o l’infondatezza di una notizia. La “verità” non è mai così indecifrabile, non si può accettare tutto come “oro colato”. E’ molto facile fare di tutta l’erba un fascio.

    14 Giugno, 2007 - 17:46
  8. Mi meraviglio di tanta meraviglia…non perchè la posizione della madre sia giusta (anzi, è sbagliatissima), quanto per il fatto che un po’ tutti sapevamo benissimo come sarebbe andata a finire, con la Chiesa marchiata a fuoco e tacciata di pedofilia e i Santoro di turno più infallibili della matematica (anche se sarebbe il caso di dire del Papa…).
    La verità è che la Rai – pagata con i nostri soldi – non avrebbe dovuto mai trasmettere quella porcheria!
    Gianluca

    14 Giugno, 2007 - 18:27
  9. Guido Villa

    E’ la stessa cosa che avvenne durante il nazismo; il regime, che trovava nella Chiesa cattolica un avversario insuperabile nel proprio disegno di costruzione di una comunità di popolo fondata su razza e sangue germanici, cercó di diffamare la Chiesa approfittando di reati di natura sessuale commessi da alcuni membri. chiedo scusa dell’autocitazine, ma sto pubblicando a puntate sul mio blog http://lastrisciabianca.blog.espresso.repubblica.it/ il capitolo della mia tesi (sulla Chiesa cattolica nel Terzo Reich) che riguarda appunto i processi per atti immorali contro religiosi e sacerdoti cattolici e il conseguente sfruttamento propagandistico da parte del regime.
    Quanto alla madre che non manda più il figlio al catechismo, se ragiona in questo modo è probabile che fosse una di quelle madri che comunque mandava il figlio a catechismo per tradizione e non per convinzione – del tipo “Cresima festa di addio”.

    15 Giugno, 2007 - 6:56
  10. Luigi Accattoli

    Benvenuto a Guido Villa e auguri per il suo blog! Luigi

    15 Giugno, 2007 - 8:30
  11. Luisa

    Sempre parlando di informazione, e di qualità dell`informazione parecchi rumori circolano sull`informazione vaticana.
    Vorrei riportare qui qualche stralcio di un articolo pubblicato dall`Indipendente:

    Il passaggio di Aldo Maria Valli dal Tg3 al Tg1, ostacolato dal cdr, è il
    primo segnale di un’apertura ulivista dell’informazione religiosa della Rai

    CAMBIANO I RIFERIMENTI OLTRETEVERE PER I GIORNALISTI CHE SEGUONO LE VICENDE PAPALI. IL CORRIERE DELLA SERA È ALLA RICERCA DI UNA SECONDA FIRMA DA AFFIANCARE A LUIGI ACCATTOLI, SU REPUBBLICA IL TICKET POLITI-NAVARRO VALLS È SU POSIZIONI CRITICHE, MENTRE LA STAMPA È DIVISA TRA LO STILE MISURATO DI MARCO TOSATTI E QUELLO PIÙ INTRAPRENDENTE DI GIACOMO GALEAZZI

    L’attuale vaticanista Fabio Zavattaro, proveniente dalle fila dell’Azione
    cattolica, sarebbe poco disposto ad accettare il ruolo di “ausiliare”
    dell’informazione religiosa targata Tg1.
    Al Corriere della Sera Luigi Accattoli sembra puntare a un profilo
    professionale senatoriale centrato sulle analisi e i commenti, e le ipotesi
    su chi seguirà la cronaca vaticana e ecclesiale vanno dalla soluzione
    interna (Gian Guido Vecchi) all’assunzione di vaticanisti già accreditati
    sul mercato (sarebbe in corsa anche Franca Giansoldati, attuale responsabile
    del desk vaticano dell’Ansa, e si era un tempo parlato anche del vaticanista
    del Giornale Andrea Tornielli, il cui nome era stato ventilato anche per la
    successione di Agnes alla guida dell’Osservatore Romano).
    Su Repubblica Marco Politi – con la sponda autorevole del nuovo
    “collaboratore” Joaquìn Navarro-Valls – dà spazio alle letture critiche e
    catastrofiste del pontificato ratzingeriano, raccogliendo anche le tante
    voci nostalgiche del wojtylismo che circolano in Curia. Mentre sulla Stampa
    è sempre più evidente il dualismo tra il lo stile accorto di Marco Tosatti e
    la verve barricadera di Giacomo Galeazzi, un cui recente articolo sulla
    scalata della “lobby salesiana” in Vaticano è stato notato sia tra gli amici
    che tra i detrattori del cardinale Tarcisio Bertone.

    Non pretendo certo da Luigi che si esprima,vorrei solo dirgli che qualunque siano le manovre di corridoi oscuri, noi, oso dire noi, apprezziamo il suo stile sempre moderato, onesto,oggettivo, rispettuoso della verità, e l`abbiamo ancor più apprezzato durante il viaggio del Papa in Brasile.

    Certo che Papa Benedetto deve mettere a dura prova i nostalgici che si erano abituati a un certo modo di funzionamento con Giovanni Paolo, meno politica, meno viaggi, meno gesti sensazionali, meno favori.
    Papa Benedetto ci sta “educando” alla fede, ci fa riscoprire, o per tanti scoprire, i fondamenti della nostra fede, non dovrebbe essere entusiasmante per un vaticanista scoprire o riscoprire quest`uomo umile e buono, che Dio ha posto a capo della Chiesa cattolica?
    Un giornalista dovrebbe per essenza essere curioso, la novità dovrebbe interessarlo e quale più grande novità di questo Papa, che, incurante della demagogia mediatica, con tenacia cerca di “contagiarci” con il suo amore infinito per Gesù e la Chiesa?
    Luisa

    15 Giugno, 2007 - 8:33
  12. Luisa

    ..Per correzione verso il giornalista di cui ho trascritto in parte l`articolo, vedo che ho dimenticato le virgolette !

    Rettifico: “Il passaggio di……detrattori del cardinale Tarcisio Bertone”.

    15 Giugno, 2007 - 9:11
  13. Luigi Accattoli

    Ringrazio Luisa per le parole di apprezzamento e naturalmente non entro nella sarabanda delle voci su noi poveri vaticanisti. Faccio solo un’osservazione di merito, quale si addice al mio ruolo “senatoriale”: Franca Giansoldati da due mesi non è più capodesk del servizio vaticano dell’Ansa, ma ha preso il posto di Orazio Petrosillo al Messaggero. Saluti, Luigi

    15 Giugno, 2007 - 9:52
  14. Io osservo solo, in merito a Repubblica, che non mi sembra affatto che Navarro Valls sia su posizioni “critiche e catastrofiste”. Con che coraggio potrebbe, poi? Mi sembra che quando parla di Vaticano e di Chiesa Navarro Valls non lo faccia affatto in senso critico [ma sarebbe meglio restituire alla parola “critico” un’accezione più positiva]. Più che altro, spesso non lo fa e nei suoi “fondi” sporadici parla più frequentemente di altro. L’articolo dimentica poi il vero “vaticanista in seconda” di Repubblica, Orazio La Rocca; anch’egli su toni ben diversi da quelle di Politi.

    15 Giugno, 2007 - 11:27
  15. fabrizio

    Anche a me sembra impossible un Navarro Valls in posizioni critiche e catastrofiche (nel senso dell’articolo). Vent’anni al fianco di Giovanni Paolo II non possono portare questi frutti.

    15 Giugno, 2007 - 11:54
  16. Luigi Accattoli

    SCUOLA DI GIORNALISMO. Torno sul commento di Luisa che riportava un articolo dell’Indipendente e salgo in cattedra. D’ora in poi chiamerò “Scuola di giornalismo” questi petulanti miei commenti che prendono spunto odiosamente dagli errori altrui. Quell’articolo già a naso mi pareva vecchio, ma non avendo ancora visto l’Indipendente di oggi immaginavo che invece fosse di giornata, da qui l’osservazione che avevo fatto con il commento precedente sul fatto che Franca Giansoldati è da due mesi al Messaggero. Ho poi verificato e, ahimè, quell’articolo è del 17 gennaio! Cara Luisa, gli articoli di giornale sono effimeri, valgono un giorno o due: appunto effimeri da efemeride. Perchè lei, Luisa, non ha messo la data? Forse perchè non la metteva neanche il sito internet da cui l’ha preso? Se così fosse concluda che quel sito è meno rigoroso dei vituperabilissimi giornalisti quotidianisti che almeno sulla data non mentono mai, non perchè siano onesti ma perchè il “quotidiano” non esiste senza data. Secondo paragrafo della lezione: l’articolo è senza firma. Questo va sempre detto, citando un quotidiano. Perchè se un articolo firmato di quotidiano tendenzialmente come attendibilità complessiva vale poco – facciamo 5, in una scala da 0 a 10 – un artcolo di quotidiano non firmato vale tendenzialmente 2, cioè meno della metà, perchè in quel caso l’autore non mette a rischio neanche la sua firma, che già è ben poco. Terzo paragrafo della lezione: dire su Valli, Politi, me, Tornielli, Tosatti, o Navarro-Valls questo e quello, magari anche cose pesanti, come in quell’articolo l’apparentamento asettico tra Politi e Navarro-Valls – e dirle con la protezione dell’anonimato, su persone che firmano, e cioè rischiano, pagano le loro opinioni con le “figure” che fanno- insomma sparare da dietro un muretto su chi passa per via è cecchinaggio, o pettegolezzo. Cioè roba infima tra le infime. Fine della lezione. Luigi

    15 Giugno, 2007 - 15:39
  17. Luisa

    Al dilà delle entrate, uscite , trasferti di vaticanisti, la notizia che mi lascia incredula è il tandem Politi-Navarro Vals. Non vedo Navarro appoggiare Politi nelle sue posizioni più estreme e citiche verso Benedetto XVI.
    Ed è Navarro Vals ad aver scritto l`articolo, che ho personalmente trovato il più bello in occasione dell`ottantesimo compleanno del Papa!
    Ciò mostra almeno una cosa : che si deve accendere la lanterna che ci rende attenti mettendoci alla dovuta distanza davanti ad un interpretazione da dovunque e da chiunque essa provenga .
    A questo proposito avete letto l`intervento di Blair sul ruolo della stampa?
    Da degustare sul sito di Raffaella:

    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/

    15 Giugno, 2007 - 15:50
  18. Luisa

    Oh la la sono riuscita a far uscire Luigi Accattoli dalla sua proverbiale calma!
    Si dice “dai gangheri” ? mi sembra ricordare questa espressione dei tempi lontani quando parlavo l` italiano!
    Non l`ho certo fatto apposta!
    Purtroppo, o per fortuna non sono al corrente degli arcani del mondo giornalistico. La data, l`autore di quell`articolo non li conoscevo, da noi esistono dei “pamflettisti” che firmano con dei pseudonimi, l`Indipendente poteva essere uno di questi. Il contenuto data un pò, ma non mi sembra poi così fuori tempo, visto il riferimento a Valli sulla RAI , le mie riserve le ho già emesse nel mio post precedente.
    Comunque sono “preneuse” delle sue lezioni di giornalismo, a quando la prossima?
    Luisa

    15 Giugno, 2007 - 16:10

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