“Io guardavo la Madonna e mi sono dimenticato dello scalino. Ero con il turibolo in mano. Quando ho sentito che cadevo, mi sono lasciato cadere e questo mi ha salvato, perché se io avessi fatto resistenza, avrei avuto conseguenze. Niente. Sto benissimo”: così Francesco ieri in aereo, di ritorno dalla Polonia, ha risposto a una domanda sulla caduta di venerdì, mentre incensava l’altare a Czestochowa. Nei commenti le risposte su Turchia e terrorismo islamista.
“Guardavo la Madonna e ho dimenticato lo scalino”
19 Comments
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Situazione turca non chiara. Perché finora Lei non è intervenuto [sui fatti della Turchia]? Teme che ci possano essere delle ripercussioni sulla minoranza cattolica? Francesco: Quando ho dovuto dire qualcosa che non piaceva alla Turchia, ma della quale io ero sicuro, l’ho detta, con le conseguenze che voi conoscete. Non ho parlato perché non sono ancora sicuro, con le informazioni che ho ricevuto, di cosa stia succedendo lì. Sto studiando la situazione anche con i collaboratori della Segreteria di Stato e la cosa ancora non è chiara. E’ vero, sempre si deve evitare il male ai cattolici – e questo tutti lo facciamo – ma non al prezzo della verità. C’è la virtù della prudenza – si deve dire questo, quando, come – ma nel caso mio voi siete testimoni che quando ho dovuto dire qualcosa che toccava la Turchia, l’ho detta.
L’islam non è terrorista. Perché Lei, quando parla di questi atti violenti, parla sempre di terroristi ma mai di islam? Mai utilizza la parola “islam”. Francesco: A me non piace parlare di violenza islamica, perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: quello che uccide la fidanzata, un altro che uccide la suocera… E questi sono violenti cattolici battezzati! Sono violenti cattolici… Se io parlassi di violenza islamica, dovrei parlare anche di violenza cattolica. Non tutti gli islamici sono violenti; non tutti i cattolici sono violenti. E’ come una macedonia, c’è di tutto, ci sono violenti di queste religioni. Una cosa è vera: credo che in quasi tutte le religioni ci sia sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Noi ne abbiamo. E quando il fondamentalismo arriva a uccidere – ma si può uccidere con la lingua, e questo lo dice l’apostolo Giacomo e non io, e anche col coltello – credo che non sia giusto identificare l’islam con la violenza. Questo non è giusto e non è vero! Ho avuto un lungo dialogo con il Grande Imam dell’Università di al-Azhar e so cosa pensano loro: cercano la pace, l’incontro. Il Nunzio di un Paese africano mi diceva che nella capitale c’è sempre una coda di gente – è sempre pieno! – alla Porta Santa per il Giubileo: alcuni si accostano ai confessionali, altri ai banchi pregano. Ma la maggioranza va avanti, avanti, a pregare all’altare della Madonna: questi sono musulmani che vogliono fare il Giubileo. Sono fratelli. Quando sono stato in Centrafrica sono andato da loro e l’imam è anche salito sulla papamobile. Si può convivere bene. Ma ci sono gruppetti fondamentalisti. E mi domando anche quanti giovani – quanti giovani! – che noi europei abbiamo lasciati vuoti di ideali, che non hanno lavoro, che vanno alla droga, all’alcool… vanno là e si arruolano in gruppi fondamentalisti. Sì, possiamo dire che il cosiddetto Isis è uno stato islamico che si presenta come violento, perché quando ci fa vedere le sue carte d’identità ci fa vedere come sulla costa libica sgozza gli egiziani, o cose del genere. Ma questo è un gruppetto fondamentalista, che si chiama Isis. Ma non si può dire – credo che non sia vero e non sia giusto – che l’islam sia terrorista.
Quale sia il primo terrorismo. Quale iniziativa concreta Lei può avviare o magari suggerire per contrastare la violenza islamica? Francesco: Il terrorismo è dappertutto! Lei pensi al terrorismo tribale di alcuni Paesi africani… Il terrorismo – non so se dirlo, perché è un po’ pericoloso – cresce quando non c’è un’altra opzione, quando al centro dell’economia mondiale c’è il dio denaro e non la persona, l’uomo e la donna. Questo è già il primo terrorismo. Hai cacciato via la meraviglia del creato, l’uomo e la donna, e hai messo lì il denaro. Questo è terrorismo di base contro tutta l’umanità. Pensiamoci.
Eccome se ci sono i fondamentalisti cattolici.Verbalmente violentissimi, gonfi di ideologia e di retropensieri , anticristici per eccellenza.
Scusa Lorenzo ma tu non ti accorgi neppure di essere un fondamentalista progressista cattolico?
“gonfi di ideologia e di retropensieri“ Non ti vedi un po‘allo specchio?
Per niente.Al contrario ci vedo te.
Cosa sono io ha importanza nulla Maria Cristina.Di sicuro sono molto peggio di quanto tu possa anche solo immaginare.
Ma progressista no…per il semplice fatto che il progressista è una panzane inventatissima.
C è la Chiesa cattolica e c è il suo papa.Io che so di non valere in campo fede una mazza sto con loro.
Tu con chi cavolo stai?
Problema elementare.
Le ciarle e le etichette stanno a zero.
T
Ci sono pure i farisei cattolici e non sono meno peggiori dei fondamentali cattolici. Ora come allora hanno sempre la stessa faccia superba, falsano le profezie come le falsano col Messia e come interpretavano la legge divina secondo le loro opinioni, così ora: ossequiano nei dettagli la Chiesa ma in quanto a spirito di verità neppure l’ombra! E ora come allora, malgrado la loro ipocrisia, si professano ardenti adoratori del tempio contrariamenti ai Sadducei più progressisti e i parte increduli! Gli uni e gli accomunati dallo stesso peccato, ora come allora: il rifiuto della missione divina di Gesù .
Eccoli i nuovi farisei Maria Cristina, ne combattiamo ogni giorno le aporie: alzano gli scudi in difesa dell’istituzione, e sotto sotto come pugili picchiano in basso:”dicono” ma “non fanno”- ‘indissolubilità del matrimonio? la proclamano con le labbra, ma la negano ipocritamente nei fatti, proponendo la trasgressione “caso per caso” della legge morale
Eccoli qui i Farisei e Sadducei i veri anticrtisti dei nostri giorni: rifiutano l’insegnamento, negando la divina parola di Gesù, a cui sostituiscono la propria opinione falsando la storia e la dottrina della Chiesa facendo di questa non la casa di Dio, abitata da Cristo nell Spirito Santo, ma un simulacro
Osannano la Chiesa,il Papa, e ignorano Cristo.
Per costoro, lasciamo che sia Cristo a rispondere: “«Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».
sorry@ “Gli uni e gli altri accomunati dallo stesso peccato..”
Le aporie….
Difficile arrampicarsi sugli specchi del niente da dire.Il lessico “alto” come foglia di fico?
Ehssantapace.
🙂
Infatti cara antipapista Claudia Floris Leo il problema è di facilissima soluzione.
SI SEGUE LA CHIESA E IL PAPA e si è garantiti.Oppure si fa come fa lei… che si crede superiore alla Chiesa in grado di bollare a suo piacimento non solo uno ma svariati papi e ci si sostituisce ad essi.
Morale: una situazione penosa.
Che ci trova mai in se stessa di tanto affascinante da farle rinnegare il suo essere cattolica? Mah….
Intanto lancia bordate sempre più clamorose….le tavanate sono come le ciliege…una tira l altra.
Mai sofferto di papolatria pertanto non sono neppure antipapista: i papi passano , Cristo resta.I papi non salvano . Solo Cristo salva. Tuttavia meglio antipapista che fariseo ipocrita: razze di vipere della peggior specie.
Bizzarro.
Quando Claudia Floris Leo afferma che ha dubbi sulla legittimità di questo papa o quando lo definisce praticamente eretico o quando bolla Giovanni Paolo II di essere stato un profanatore…come si considera? Una pulce che tossisce ok…ma che altro?
Certo:solo Cristo resta.
Appunto.
Non la caricatura abborracciata riveduta e corretta che cerca surrettizziamente di far passare lei tra una paroletta latina e una maiuscola devota…
🙂
“Il Santo inquisitore”
Dialogo tratto dal racconto allegorico di Ivan Karamazov al fratello Aleksej .
Il racconto, ambientato in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione narra del ritorno di Cristo sulla terra. Un ritorno simile a quello dell'”Odisseo”tra i Proci :furtivo, misterioso. Solo un’esigua parte di fedeli, che aveva atteso devotamente il ritorno del RE lo riconosce per ciò che è: IL SALVATORE, mentre all’entourage che ruota attorno al potere religioso e politico non solo non lo riconosce, ma lo cattura proprio nel bel mezzo di un miracolo :”Talitha kumi”, davanti alla bara bianca di una bambina trapassata e lo consegna al grande inquisitore il quale, per saperne di più sul suo conto ,dopo averlo interrogato, gli comunica la sua condanna a morte per aver creato “confusione” ed aver disturbato con la sua presenza il “potere costituito”.
L’inquisitore:
« … Ti ripeto che domani stesso tu vedrai questo docile gregge che al mio primo cenno si precipiterà ad attizzare i carboni ardenti del tuo rogo, sul quale ti farò bruciare perché sei venuto a disturbarci”
E aggiunge dopo aver spiegato al povero Cristo, tornato, che da secoli ormai il mondo si è votato al maligno, aggiunge:
” Allora senti: noi non siamo con te, ma con Lui, ecco il nostro segreto! Da un pezzo non siamo più con te ma con Lui: da ormai otto secoli…”
Malgrado le minacce, malgrado la Lancia di Longino è di nuovo li, a ferirgli il costato consapevole che ora come allora il popolo ne gioirà, Cristo resta muto, eccetto una risposta: baciare sulle labra il suo carnefice “sulle vecchie labbra esangui”
« Il vecchio sussulta. Gli angoli delle sue labbra hanno come un tremito; va verso la porta, l’apre e gli dice:
“Vattene e non venire più… mai più, MAI più!”
E lo lascia andare per le oscure vie della città….
Certo, commenta Ivan,l’inquisitore è turbato, ma non cambierà la sua idea…ma Aleksej , non accetta, non ci sta,contesta aspramente i contenuti del racconto di Ivan, attribuendo l’errore dell’Inquisitore alla Roma dei cattolici e dei gesuiti. Poi, dopo aver osservato il fratello in silenzio, alla fine gli si avvicina e lo bacia “con dolcezza” sulle labbra.
Lorenzo Cuffini, oltre ad essere un fariseo, è anche diffamatore e calunniatore.
La diffamazione (parola che deriva dal latino, composta da “dis-” e “fama”) consiste nella diffusione di notizie, vere o false che siano, disonorevoli per la reputazione di qualcuno. In ambito giuridico, la diffamazione può costituire un vero e proprio reato “consistente nel recare offesa all’altrui reputazione comunicando a due o più persone, a voce o per iscritto, e fuori della presenza della persona offesa, oppure diffondendo, per mezzo della stampa, notizie di fatti che possano comunque ledere o diminuire la stima morale o intellettuale o professionale che la persona gode nell’ambiente in cui vive: dare querela per diffamazione”.
A buon intenditore poche parole!
Anche se, Ironia vuole, che non ci sia nessuno più vulnerabile, più suscettibile, meno disposto a riconoscere i propri difetti del maldicente. Basta poco perché perda il controllo, si scateni e soffochi nella propria bile.
Ecco, già vederti sempre soffocare nella tua bile, egregio Cufini per sentirmi beatamente soddisfatta!
Va in pace Scuffini, Gufini, Rompini, o come caspita ti chiami! Va in pace anima prava! requiescant !
Gli insulti le riescono assai meglio della parete di profetessa che si è autoassegnata.Ancora una volta la invito a continuare così senza esitazioni…specie se oggetto dell’insulto sono io,che non patisce in alcun modo.
Sulla diffamazione magari io la diffamassi!
Le cose che lei dice sono di una gravità tale e di una irresponsabilità altrettanta che sarei molto più contento che lei non le avesse mai scritte.Invece sono tutte li.Scritte da lei ribadite e aggravate di giorno in giorno.
Morale: l’intenditore è ottimo e non necessita di nessuna parola.Un bimbo di sei anni ormai capisce al volo dove vanno a parare i suoi interventi .
Dunque faccia un po quello che vuole.
.Visto poi che si è presa la briga di copia incollare anche la definizione di diffamazione me ne compiaccio. Così persino lei potrà verificare come si attagli perfettamente a quello che lei scrive quotidianamente su Papa Vescovi e Chiesa.Lei la aggrava con la falsità e la genericità delle accuse, ma il risultato è esattamente quello:Claudia Floris Leo lede e diminuisce e -aggiungo io – insozza in modo deliberato e reiterato la credibilità e l’immagine della Chiesa del Magistero e del papa.Peggio :di vari papi.
Libera di fare quel che vuole.
Altrettanto io di farlo presente.
Ma – cambiando, solo per un attimo, discorso – sei proprio sicuro, Luigi, che il nostro Papa non usi il Pc ?
Io ne dubito.
‘Notte a tutti !
Roberto Caligaris