Donna quarantenne con quattro bastardini sull’erba del Colle Oppio. “Eh no eh, stamattina me dovete sta’ tutti addosso” dice ai cani che le ruzzano intorno come fossero bambini. “E annatevene un po’ in là, dico io”. A uno dei quattro che rincorre la cagnetta di un passante: “Vie’ qui te dico! Tu me devi spiegà ‘sto comportamento”. Prende per la collottola quello più inquieto e si toglie gli occhiali: “Guardame” gli fa severa.
“Guardame” dice al cane
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Eh, questa potrei essere io, se non fosse che di bastardini ne ho solo due… E dico anche: “Rispondi quando te faccio ‘na domanda” e “Quando te chiamo devi venì adesso, no domani”.
Una prece.
Mi aspetto che si apra l’aspro dibattito: “avere un cane è cattolico?”
Non mi deludete.
Marcello, no, è più intrigante: “I cani hanno l’anima?” “I cani hanno un Paradiso?”
In realtà il tema non è una battuta, essendo cosa comunque discussa (non specificatamente per i cani, ma più in generale la resurrezione di tutto il creato nell’ultimo giorno).
Personalmente attribuisco al mio cane pensieri e sentimenti, e naturalmente propendo per la cinofilissima idea di un paradiso dei cani … del resto soffrirei tanto a non vedere mai più quello che ho e quelli che ho avuto, lo dico senza pudore.
Grazie Momo.
Aggiungerei anche il tema dei “cani in chiesa”. Si può fare? Che fa il mio parroco se porto il cane a Messa?
Ecco c’è chi non porta i bambini a messa e chi vuole portare i cani…
La metterei così: ci sono preti che chiedono di allontanare i bambini a messa e preti che ammettono anche i cani. Con tre figli e zero cani, normalmente preferisco i primi, di solito sono quelli che hanno qualcosa da dire; gli altri parlano ma non dicono.
Tre figli e zero cani fa di te oggettivamente una brava persona. Anzi un benemerito.
Sui cani e il paradiso ricordo mi avevano colpito le aprole possibiliste di Biffi:
“E i nostri cani e gatti che fine faranno?
Questo io non lo so. Quando insegnavo teologia, tanti anni fa, dicevo che non è contro la dottrina cattolica pensare che, almeno per qualcuno, ci potrebbe essere… Che il mio affetto abbia bisogno in qualche modo, per la completezza della mia gioia, anche di qualche animale…Devo dire che non lo so. Siamo sempre lì, insomma.”
http://www.bologna.chiesacattolica.it/arcivescovi/biffi/omelie/1998/aldila.htm
Animali non ne ho.
Eh, ma se non lo sa neanche lui…
“Tutta insieme la creazione soffre e geme le doglie del parto fino ad oggi” dice san Paolo in Rm 8,22. Quasi a voler dire che poi anch’essa tutta insieme sarà salvata… coi cani in Paradiso, insomma.
Ma è un’interpretazione per la quale mi auguro una bella litigata su questo pacifico blog.
Marcello, Marcello… sei proprio un po’ birichino tu…
Vorrei proprio litigare, Marcello, ma temo di essere molto d’accordo con la tua interpretazione (speriamo la prossima volta).
M sembra chiaro che tutta la creazione sarà salvata (anzi, è già salvata) e quindi non è destinata al nulla. Nulla di ciò che Dio fa è destinato al nulla.
Ma questo non giustifica la cinofilia,
Bravo Franti! Dicci qualche altra cosetta “politicamente scorretta”.
L’ho detto io… è terribile questo marcello!!!
Ma è terribile pure Franti, però! Finire così, con una virgola: errore di battitura?intervento celeste? singhiozzo?
Amare i cani va bene, sperare nella loro compagnia anche in Paradiso passi… ma pretendere di portare i cani in chiesa proprio no.
Canis a non canendo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Canciani
http://archiviostorico.corriere.it/2001/ottobre/03/Benedizione_per_cani_gatti_co_10_0110037690.shtml
Da noi il giorno di Sant’Antonio il sacerdote benedice gli animali in Chiesa per i bambini, quando mio figlio faceva l’asilo andavo sempre a vedere perchè le altre mamme portavano gli animali domestici, gatti, cani, tartarughe, pesci rossi.
Noi animali nulla, però sono nata in campagna, fino alla gravidanza ho sempre avuto gatti, anche appena sposata due Nerone e Ginevra, neri entrambi Nerone un gattone enorme che mangiava nella ciotola del cane di mia suocera e dormiva sempre con lui.
Adesso senza giardino ci ho rinunciato.
E a proposito le piante no?
Meglio pensare a tutta la creazione a questo punto come dice Marcello (così mi porto le Rose..)
Gentile nicoletta z., se sperava in un “cecidere manus” provocato dall’intervento divino (magari nella forma di un grosso cane nero che mi addenta e mi porta via) devo purtroppo deluderla. Vegeto ancora. Per quanto riguarda la virgola, è vero che mi piace molto lasciare i discorsi in sospeso (a casa me lo rimproverano sempre, e in particolare mia moglie ancora non sopporta che io inizi le frasi senza completarle, per pigrizia, affidandone la conclusione al buon senso dell’interlocutore), però in questo caso era un banale errore di battitura.
E i cavalli del palio nel duomo di Siena?
E gli animali benedetti davanti (non dentro) la chiesa di Sant’Eusebio all’Esquilino, a pochi passi dalla casa del nostro gentile ospite?
Tutte antiche tradizioni della Chiesa.
@Sara,
riporto il testo della benedizione degli animali che viene ancora fatta nelle nostre campagne per la festa di Sant’Antonio: la benedizione mette al centro l’uomo, che deve servire e amare Dio, non gli animali che gli sono “aiuto e sollievo”.
O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all’uomo fatto a tua immagine
hai conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.
Per Cristo nostro Signore.
@Marcello,
si usa benedire anche le case e le automobili. Dalle mie parti anche il fiume, per scongiurare alluvioni disastrose per l’uomo e le sue attività.
Il centro è sempre l’uomo, non gli animali e le cose inanimate.
Orazione
Preghiamo.
O Dio, che perdoni l’empio, né vuoi la morte del peccatore, supplici imploriamo la tua maestà, affinché, col tuo celeste soccorso, tu
protegga benigno dai pericoli delle acque i tuoi servi che confidano nella tua misericordia e che li conservi sotto la tua costante protezione, onde ti onorino per sempre e nessuna tentazione mai possa separarli da te.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
V.
E la benedizione di Dio onnipotente, del Padre, e del Figlio
e dello Spirito Santo discenda su queste acque e le trattenga.
R.
Amen
Di quella pira l’orrendo foco ecc. ecc.
Luigi Franti scrive,
5 settembre 2013 @ 11:11
“Tre figli e zero cani fa di te oggettivamente una brava persona. Anzi un benemerito.”
Non si capisce se il merito sia solo aver 3 figli o anche il non avere cani … cosa indubbiamente non meritoria (nè deprecabile, bensì moralmente neutra)
Luigi Franti scrive,
5 settembre 2013 @ 13:07
” …. Nulla di ciò che Dio fa è destinato al nulla.
Ma questo non giustifica la cinofilia,”
Scusa ma non è che stai confondendo la cinofilia con la pedofilia?!?!? O che la desinenza assonante ti fa pensare che la pedofilia sia una parafilia?!!? Semmai guarda il sito dell’ENCI, così capirai che le cose stanno assai diversamente!
In merito ai cani in chiesa, questione sollevata da Marcello e deprecata da Federico, io li ho visti nell’america latina (sì sì, il nuovo continente del Papa Nuovo!). Non disturbavano, e ricordo fatterelli di cronaca come questo:
http://www.today.it/citta/morto-cane-tommy-san-donaci.html
Con ciò non sto dicendo che i cani DEBBANO essere ammessi in chiesa (il mio farebbe danni per milioni di euro 🙂 ma solo che se vi sono, quando abituati, non recano alcun disturbo.
Sono le nostre categorie mentali che ci fanno escludere l’animale.
Ma quando si fanno le messe all’aperto non vi sono forse le formiche, gli uccellini, le cavallette, i gatti che passano e via discorrendo?
L’importante è che non rechino alcun tipo di disturbo a chicchessia, ma di certo non disturbano Dio.
Vedi, Marcello, che non ti deludiamo?
Lo facciamo per te
😉
Ma sai, Momo, una lettura “vigorosamente” antropocentrica – come quella esposta da Federico poco sopra – non tiene in conto neanche l’eventuale disturbo arrecato al Creatore. È solo l’uomo che conta, «non gli animali e le cose inanimate».
Il mio accenno alla pira era per fare memoria di Giordano Bruno, porello.
@Nico,
Macello parlava di litigate e aspro dibattito, qui stiamo discutendo amabilmente.
@Momo,
non faccio crociate contro gli animali in chiesa (che tutto sommato non disturberebbero più dei colpi di tosse e dei pianti dei bambini), ma mi domando quale sia lo scopo che si prefigge chi va a messa. Se partecipiamo all’Eucarestia per “rendere grazie” a Dio, per un atto di culto, per la celebrazione di un sacramento… è proprio necessaria la compagnia di un cane?
Portare un bambino, anche molto piccolo, ha una finalità educativa, cioè abituare gradualmente il bambino alle celebrazioni religiose, inserirlo nella comunità che si riunisce in preghiera, offrirgli una testimonianza “viva” della fede di una famiglia e di tutta una comunità. Che senso ha portare un cane?
Con la locuzione latina “canis a non canendo” intendevo questo: le persone pregano, gli animali no.
Sono d’accordo, Federico. Volevo solo sorridere un po’
🙂
@nicoletta z,
più che di antropocentrismo parlerei di umanesimo cristiano.
Non viene il dubbio che coloro che trattano gli animali come fossero esseri umani (è il tema del post) semplicemente non amino eccessivamente le altre persone?
Amare il proprio cane è sicuramente più facile che amare il prossimo (e abbiamo letto qui cosa si pensa di coloro che osano anche solo “votare” in modo difforme dal nostro…).
@Nico,
non so se puoi, ma a quest’ora uno spritz aiuta!
Sono astemia
🙂
… e soprattutto adesso non posso uscire
🙁
Che c’entra il voto Federico? Per una volta…
Cani a parte, l’idea della resurrezione del creato invece è interessante.
In effetti non se ne parla mai, è vicino all’apocatastasi no?
Mo Sara,
era un esempio per sottolineare come sia enormemente più facile amare il proprio cane piuttosto del prossimo. Ci siamo appena scontrati sui pregiudizi e il disprezzo nei confronti degli elettori di B. e mi è venuto in mente di ricordarlo. Non aprirò il fronte.
Federico faccia un passo in avanti e magari cerchi di capire che anche lei potrebbe avere gli stessi pregiudizi verso gli elettori dell’altra parte no?
Pace e bene, torniamo ai cani.
🙂
Sara,
guarda che io conosco benissimo gli elettori della sinistra: ne ho un mucchio tra amici e parenti. Ce n’è uno poi che tutti gli anni insiste fino allo sfinimento perchè vuole portarmi a tutti i costi alla Festa dell’Unità (vorrà convertirmi?) e, dato che io non voglio assolutamente finanziare il PD in nessun modo (nemmeno se rilasciassero regolari scontrini fiscali), è perfino disposto a pagarmi la cena.
Insomma ci vado, gratis, tutte le estati, da solo o con mia moglie: i bambini no, cerco di preservarli dalle cattive compagnie e dai classici cattivi esempi da non imitare.
Ergo penso proprio di conoscere bene gli “elettori dell’altra parte”, altro che pregiudizi!
Naturalmente poi mi rimane tutto indigesto, ma non è colpa delle salamelle…
Forse oltre che conoscerli dovrebbe fare lo sforzo di capirli, altrimenti torniamo a quanto è difficile amare gli uomini (E poi perchè mangiare gratis con cattive compagnie e cattivi esempi?).
@ Federico B
” … non faccio crociate contro gli animali in chiesa … è proprio necessaria la compagnia di un cane?
… Che senso ha portare un cane?”
Ma infatti non voglio dire che abbia senso – forse sono stata troppo laconica – In america latina la gente non si portava a messa il cane, solo che i cani erano talmente tanti là nelle campagne che era impossibile impedir loro di entrare. Invero si accucciavano a destra e a manca o gironzolavano silenziosissimi. Noi li notavamo perchè ci risultava la stranezza, ma gli indios nemmeno li vedevano, per via dell’abitudine.
Invece ritornando al tema più generale toccato da molti, quello di una resurrezione possibile, di una seconda vita possibile, non riesco ad immaginare che non esista per ogni creatura, incluse le piante ormai finite in riserve petrolifere tanto per dire.
Perchè non posso concepire un Creatore che sia poi distruttore. Posso immaginarLo solo trasformatore, ed in qualcosa di meglio.
Il cane in particolare poi, pare avere un qualche fascino pure biblico: chi non ricorda il cagnolino fedele di Tobia? o quelli pietosi della parabola di Lazzaro ed Epulone? o quelli citati dalla straniera come esempio di possibile salvezza anche fuori da Israele, al punto da commuovere Gesù per la gran fede della donna?!??
Marcello si bea -giustamente- se si litiga in santa pace.
Sugli animali sono intransigente: rivoglio la mia gatta siberiana!
(Ho sempre avuto qualche gatto o cane ma sempre e solo FUORI dalla casa. La ritengo una forma di rispetto verso gli animali, verso la loro natura.
Sono affascinato dai felini. Da bambino-ragazzo immaginavo sempre l’Eden dove potevi tranquillamente giocare con il tigrone vegetariano. Ho sempre sognato e sogno anche ora nella resurrezione la possibilità di avere come amico un grosso felino. Per quel che riguarda gli animale cmq mi sono fatto le stesse domande che vi siete fatti voi qui dal punto di vista teologico.)
P.S. Perchè il felino vi chiederete. Per la sua inesorabilità nei confronti della preda, per l’eleganza e per il cuore indomito. E ultimo, ma non per importanza, perchè non riesce proprio (o se vi riesce lo fa difficilmente) ad andare contro quella che è la sua propria natura. Diciamo che è quasi immutabile…
Ringrazio i litigiosi per l’impegno.
Non era facile con un post così e, infatti, il risultato è stato un po’ deludente, ma apprezzo lo sforzo, l’abnegazione e la fantasia.
E’ argomento interessante invece, non tanto per i cani (a proposito anche parlar loro come fossero uomini è antropocentrismo immagino) quanto interrogarsi sul futuro della creazione, sul senso della materia priva di anima.
Senza finire in discorsi da Gaia o Avatar certo, però è interessante.
A fine giornata mi accorgo che una bella discussione sui cani mi ci voleva proprio.
I cani in chiesa, poi, sono il massimo. Confesso che sarei tentata di fare una battuta sui tanti cani in chiesa, ma preferisco trattenermi. Altrimenti i soliti mi verrebbero addosso tacciandomi di aggressività ed altre amenità del genere.
Ricordo che una vecchietta era solita venire in chiesa col suo cane altrettanto vecchio, e mentre si spostava da un altare all’altro gli parlava, sottovoce, come se fosse una persona ( adesso andiamo da…). Un giorno incappò in un giovane prete che le rimproverò il “misfatto”, e lei gli obiettò con candore che anche i cani sono creature di Dio.
Al che la replica del prete: ma quando lei va in un market qualsiasi, le permettono di entrare col cane?
La signora se ne andò contrariata e non venne più in chiesa. Voglio pensare che abbia cambiato chiesa.
Ad ogni modo, anche io sono contraria ai cani in chiesa. Giustifico solo la presenza dei cani-guida dei ciechi.
A dire il vero non mi sta bene neppure che vengano portati i bimbi piccolissimi e irrequieti, che disturbano e basta.
Inutile dire che portandoli fin da piccoli, in qualche misura respirano l’atmosfera e vengono educati, inconsapevolmente, alla religione.
La realtà è che si annoiano da morire e sono troppo piccoli per capire.
Inutile anche fare discorsi retorici sulla tenerezza e sulla predilezione di Gesù per i bambini.
Anche io li amo moltissimo, e certamente li preferisco di gran lunga ai fedelissimi cani.
Però anche fra loro ci sono quelli che in certe circostanze diventano insopportabili. Povere creature!!
I genitori dovrebbero rifletterci un po’ e comportarsi di conseguenza. Si tratta anche di rispetto ( rispetto!) nei confronti di chi vuole partecipare all’ Eucaristia in santa pace e con raccoglimento.
(no Sara, parlare ai cani come fossero uomini non è antropocentrismo: è demenza – senile, nel mio caso)
@Federico auguro una notte serena, perché si rilassi e per qualche momento possa togliersi dalla mente gli elettori sinistri
Marcello, altro che liti e aspri dibattiti: Marilisa e Federico concordano sui cani in chiesa! Miracolo fu!
Nico, sei astemia ?????????? Ma sei sicura d’essere veneta ????????? Questa, poi …………
‘Notte a tutti !
Roberto 55
Vero, nicoletta z., e concordo anche sul fatto che è “più facile amare il proprio cane piuttosto del prossimo.”
La ragione è semplice: il cane fa tutto ciò che il padrone vuole che faccia; il prossimo, invece, è ben più scomodo. Spesso si oppone ai voleri e alle idee altrui , proprio perché rifiuta la sottomissione.
Allora è fin troppo facile, e scontato, dire che i cani sono migliori degli uomini.
Però è vero che i cani spesso sono più simpatici degli uomini.
Ti fanno ridere mentre gli uomini non di rado fanno “piangere”.
“Insomma ci vado, gratis, tutte le estati, da solo o con mia moglie…”
Hai capito! Lui ci va “gratis”.
I “sinistri” gli sono indigesti ma i pranzi o le cene “gratis” no.
Lui tutte le estati va a mangiare gratis, che è come dire “a sbafo”, alla festa dell’Unità. E con un candore più unico che raro lo dice pure.
Perbacco! Resto ammirata di tanta coerenza.
@Roberto55
imperdonabile, vero?
🙂 🙂 🙂
Marilisa che male fa Federico se una volta all’anno accetta l’invito di un amico che gli offre una cena alla festa dell’Unità? Io sono favorevole alle larghe cene e agli inviti dello spariglio: sinistri dai destri e destri dai mancini.
E’ il meticciato delle cene, come diceva quello.
Più meticciato per tutti!
(E al limite un po’ di bicarbonato).
Se accetti l’invito poi non definisci chi ti invita cattivo esempio e cattiva compagnia magari.
“Gli inviti a tavola e a letto non si possono rifiutare.”
Cosi si dice(va) proverbialmente, poi ognuno -giustamente- si crea le sue eccezioni (io personalmente me le creo solo per il letto; per la tavola non ho problemi ad accompagnarmi con qualsivoglia persona nè per qualsivoglia cibo).
Dato che interessa, chiarisco.
L’amico di cui parlavo è sempre fuori città per ragioni di lavoro. Riusciamo a frequentarci solo durante le brevi vacanze. Siamo molto amici ma in politica abbiamo idee differenti: i suoi inviti mi provocano e io mi lascio provocare. Io lo invito a casa mia a cene dal sapore più familiare e lui ricambia portandomi alla festa democratica/dell’Unità. Non so se lo scopo remoto di questa persona sia “convertirmi” alla sua parrocchia, “punirmi” per l’appartenenza ad altre parrocchie o semplicemente trascorrere una serata diversa dal solito in compagnia di una coppia di amici (e qualche volta si aggiungono altre persone). A me piace la politica, mi interessa conoscere anche le idee che non condivido e sono disposto ad affrontare le conseguenze di una occasionale gastrite nervosa..
Qui da noi è così: si pranza con tutti e, specie dopo qualche bicchiere di rosso, si finisce per discutere animatamente di politica e di religione. Siamo abituati e ci piace così. E’ pur sempre la terra di Peppone e Don Camillo…
@Sara,
non è chi mi invita, quel mio carissimo amico o la moglie, ad essere di cattivo esempio ai miei bambini, ma il contorno, i toni della festa e le chiacchiere (per non parlare delle immancabili bestemmie, in italiano o in dialetto) che si sentono. Se una volta tanto questa cena si spostasse in un ristorante dei lidi, i bambini li porterei senz’altro!
@Nicoletta,
grazie al suo augurio ho trascorso una buona notte, assolutamente serena.
Vorrei non pensare ai sinistri neanche di giorno ma me li trovo sempre intorno…
@Sara,
è vero, faccio molta fatica a “capirli”, ma ti assicuro che ci provo. E’ questo è un altro motivo per cui ogni anno accetto quel famoso invito (gastrite inclusa), guardo i programmi di RAI3, sfoglio occasionalmente i giornali di sinistra…
Adesso poi siamo anche alleati…
No, Luigi, non fa male per niente; fa solo ridere (o piangere) il fatto che continua a sbraitare contro i “sinistri”, ma quando si tratta di mangiare a sbafo, va alle loro feste; vantandosi che, però, lascia i bambini dai nonni o non so con chi altro.
Prima di tutto la pancia.
Ineccepibile coerenza !!
“Qui da noi è così: si pranza con tutti e, specie dopo qualche bicchiere di rosso, si finisce per discutere animatamente di politica e di religione.”
Sì, certo: dopo qualche bicchiere di vino rosso si finisce–è naturale– a cazzottate sulla politica e, specialmente, sulla religione. Altri argomenti no.
Il rosso dà alla testa, chi non lo sa?
Messa così fa tanto Peppone e Don Camillo.
🙂
A me fa ridere che i c.d. progressisti abbiano dato tanta importanza al fatto che fosse “gratis” (qualcuno erroneamente ha interpretato “a sbafo”: è sbagliato c’è chi ha pagato per due, offrendo volentieri una cena ad un amico).
Contano solo i soldi, meglio se profusi generosamente per finanziare (e senza scontrini fiscali) il vostro partito?
Non siete abituati ad invitare gli amici a pranzo o ad essere invitati da loro? A ricambiare un gesto cortese e generoso in nome dell’amicizia?
Trasecolo.
@Marilisa,
non è per la pancia. Ti assicuro che si mangia meglio, molto meglio, a casa mia (ma non prenderlo per un invito).
Politica e religione sono da sempre argomenti molto sentiti, qui come altrove. Dalle tue parti di cosa si discute con passione, del tempo? del colore delle automobili? delle acconciature più alla moda?
@Sara,
l’ho messa così per sdrammatizzare, ma c’è chi non l’ha capito.
Per intenderci: sono sempre io il primo ad invitare a cena a casa mia il mio amico e la moglie (non hanno figli) e cerco di non risparmiare su quanto di meglio posso offrire. Lui ricambia come può e come gli piace. Nessuno mangia a sbafo. Tra amici non si ragiona in questi termini.
Mi stupisce che lo facciano i progressisti…
Guardate, quando si passa dal discorrere degli animali, facendolo anche in modo “alto” e cioè interrogandosi su implicazioni teologiche e addirittura escatologiche, al “destri-sinistri” embè allora c’è qualcosa che non quadra e bisognerebbe sinceramente interrogarsi (anche nella coscienza, quella che solitamente intendiamo in termine cristiano).
Sia detto senza offesa!
Per ritornare al tema principale:
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Beh, i seriosi che non riescono a cogliere i dati più scherzosi di una discussione, peggio per loro.
Dovrebbero davvero esaminarsi e chiedersi che cosa non “quadra” in loro.
Luigi invece ha colto bene, mi sembra. Ma sappiamo tutti che lui serioso non è. Tutt’altro.