“Spetta a voi, cari giovani, far sì che, nel vostro Paese e in Europa, credenti e non credenti ritrovino la via del dialogo. Le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza. Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro”: così il papa nel messaggio videotrasmesso ieri ai partecipanti alla veglia di chiusura della sessione di apertura del “Cortile dei gentili”, sul sagrato della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Apprezzo l’audacia delle parole del papa che nello stesso messaggio – ricorrendo al linguaggio dell’apostolo Paolo – ha parlato anche di “sagrato dell’ignoto” e di “preghiera al Dio ignoto”: “Credenti e non credenti, presenti su questo sagrato dell’Ignoto, siete invitati ad entrare anche all’interno dello spazio sacro, a varcare il magnifico portale di Notre-Dame e ad entrare nella cattedrale per un momento di preghiera. Per alcuni di voi, questa preghiera sarà una preghiera a un Dio conosciuto nella fede, ma per gli altri essa potrà essere anche una preghiera al Dio Ignoto”.
Gli auguri di Benedetto al Cortile dei Gentili
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Recita il thread : –“Le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza….” Sarebbe interessante capire cos’è una “laicità giusta”. Se intende quella che lascia liberi i cuori infranti e sanguinanti di credere al misterioso impossibile e dogmatico senza dire niente, credo che si stia sbagliando, perchè anche il più scemo e tollerante quando vede qualcuno che si butta sotto un treno in corsa sente il dovere di avvertirlo. E se poi pensano di poter dire che il mondo è quadrato senza che nessuno dica niente, sono del tutto fuori strada.
Se poi, “credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro” sono perfettamente d’accordo. Però dovrebbe rinunciare a tutti i benefici che questo stato laico concede allo stato religioso, a cominciare dall’arredo scolastico per finire all’8 permille. Pagando la dovuta bolletta dell’ici, della luce dell’acqua e di quanti altri benefici approfitta con la scusa dei patti che devono essere denunciati se si vuole ottenere una vera parità.
Se queste sono le premesse si può fare. “Uno fra tanti uguale a tutti” non “Uno fra tanti ma primo fra tutti” – Famo a capisse !
p.s. Vedi a quali compromessi bisogna scendere per rimanere a galla – però dal bacio della pantofola e la madonna del manganello, quanta acqua è passata sotto i ponti – siamo alle battute finali pare ! Tutto pur di sopravvivere. Che tonfo !
Proprio in questi momenti sto approfondendo l’intervento di Benedetto via tele a Parigi……
“Le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza.
Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro.”
La premessa è ottimale se domani in clericalese non dirà qualcosa di contrario,
come già diverse volte è accaduto.
[…] Read more from the original source: Il blog di Luigi Accattoli » Gli auguri di Benedetto al Cortile … […]
Perchè ti crucci per quel che sarà domani, guastandoti questo momento di bellezza?
A ciascun giorno…
Buona domenica a tutti!
Nico
io non mi cruccio.
Voi o noi non siamo il target a cui si rivolge Benedetto,
quindi, scusami se mi permetto, spesso persone come noi,
ma da quella finestra o da quelle udienze, Benedetto si rivolge anche attraverso una stampa becera, ad una massa che non comprende le parole “pontificie”, ad una massa di cattolici senza più backround,
anche perchè nella maggior parte dei casi, non pare che il pontefice voglia farsi capire dalla gente del quotidiano, dal ventenne scout o gruppo giovani, che con gli amici va in discoteca o comincia a vivere gli affetti con il sesso, le disonestà degli adulti con il denaro, la non-solidarietà che il viceparroco gli aveva insegnato come valore.
Queste persone, si trovano e si incontrano per strada (quotidiano)coelibatus?coelibatus? troviamo giovani 20-30-40-50enni nostalgici di Gesù il Cristo, ci siamo noi uomini/donne laici, non ci sono certo il cardinal Piacenza o il cardinal Hoyos o il cardinal Burke o il cardinal Ravasi, che predicano bene ma non gliene frega nulla del quotidiano, a loro frega gli happening con buffet….
Intanto noi cristiani dei margini cerchiamo di intercettare i nostalgici di Gesù,
e riportare il loro sguardo su Gesù, e sulla sua Chiesa, aiutando ciascuno a essere Chiesa.
Io spero che ho la possibilità di farmi capire da te nico,
perchè se mi si legge in chiave ideologica,
stiamo freschi!
Quanto intercetta un laico come Luigi, nei suoi continui giri, piuttosto che 100 cardinali messi insieme e incartapecoriti che pensano solo a sesso e a relativismo…
Breve considerazione al bel post di nico – ” si rivolge anche attraverso una stampa becera, ad una massa che non comprende le parole “pontificie”, ad una massa di cattolici senza più backround,
anche perchè nella maggior parte dei casi, non pare che il pontefice voglia farsi capire “
Non male per una religione che ha avuto due millenni di esclusivo potere. Può essere considerata ancora una religione efficace ?
“Intanto noi cristiani dei margini cerchiamo di intercettare i nostalgici di Gesù,
e riportare il loro sguardo su Gesù, e sulla sua Chiesa, aiutando ciascuno a essere Chiesa.”
C’è molta amarezza in queste parole, e credo che se matteo opera non per la gloria dell’uomo ma per quella di Dio, non dovrebbe essere così rammaricato, perchè (Luca 18:7): -“Certamente, dunque, non farà Dio giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro?” – “Poiché [secondo] il modo in cui l’uomo terreno agisce egli lo ricompenserà,” ( Giobbe 34.11)
Errore il commento è al post di matteo non di nico. Scusate !
Perdoni nico se mi permetto di dire che deve aver equivocato. Il suo post “Perchè ti crucci per quel che sarà domani, guastandoti questo momento di bellezza?” – “A ciascun giorno…” è inteso al contrario :
La scrittura completa è : ” . Basta a ciascun giorno il proprio male.” ( Matteo 6.34). E’ corretto dire che ci sia un cruccio, dato che anche i profeti lo erano; infatti : “[Fino a quando] invocherò il tuo aiuto contro la violenza, e tu non salvi? Perché mi fai vedere ciò che è nocivo, e continui a guardare il semplice affanno? E [perché] la spoliazione e la violenza sono di fronte a me, e [perché] c’è lite, e [perché] si contende?” ( Abacuc 1.2-3)
Sarebbe stato vero se effettivamente si stesse vivendo in un momento di bellezza, ma dato che di bellezza non ce n’è ombra, è corretto essere in atteggiamento triste perchè è Gesù che dice che ad ogni giorno corrisponde il suo proprio male. Non dice la sua bellezza. Può sembrare poco ottimistico, ma la profezia dice : ” Poiché, ecco, viene il giorno che arde come una fornace, e tutti i presuntuosi e tutti quelli che operano malvagità devono divenire come la stoppia. E il giorno che viene certamente li divorerà” ( Malachia 4.1)
Saluti
Trovo le parole del papa bellissime, non certamente tali da generare confusione ma fortemente inclusive e attraenti. In qualche modo giustificano anche la mia presenza nel nostro pianerottolo. Grazie, veramente.
Dice il titolo – “Spetta a voi, cari giovani, far sì che, nel vostro Paese e in Europa, credenti e non credenti ritrovino la via del dialogo.”
Di che cosa dovrebbero dialogare credenti e non credenti ? Perché dovrebbero dialogare se hanno opinioni differenti ? Forse che i credenti dovrebbero aiutare i non credenti a divenire credenti in qualcosa di dogmatico o impossibile ? Credo che non sia proprio possibile così.
C’è un aspetto che è stato trascurato. Nel libro di Deuteronomio compare 8 volte l’espressione “camminare nelle sue vie” riferito al popolo che doveva camminare nelle vie di Geova. Ne deriva che non si trattatava di un’adorazione ipocrita, superstiziosa, formale o esteriore, quanto un percorso di vita, un modo di agire e di comportarsi nelle azioni quotidiane, che fosse conforme alle disposizioni.
La conseguenza sarebbe stata : – ” I mansueti certamente [lo] vedranno; si rallegreranno.” (Salmi 69.32) – “E tutti i popoli della terra dovranno vedere che il nome di Geova è stato invocato su di te, e in realtà ti temeranno.” ( Deut. 28.10)
Se ne ricava che non è una sterile conversazione basata su convinzioni personali o fare un opera di convincimento basato sull’abilità dell’oratore che può indurre i non credenti ad un cambiamento, se non è desiderato, quanto un modo di vivere esemplare osservabile da tutti i cui effetti siano motivo di meditazione su coloro che intelligenti abbastanza siano in grado di osservare e apprezzare. Sono queste le vie di Dio. L’esempio che induce a riflettere.
D’altro canto che sarebbe venuto un tempo in cui la Verità sarebbe stata resa così evidente da non potersi più nascondere è reso chiaro da (Isaia 29.18-21) – “E in quel giorno i sordi certamente udranno le parole del libro, e dalla caligine e dalle tenebre perfino gli occhi dei ciechi vedranno. E i mansueti certamente accresceranno la loro allegrezza in Geova stesso, e anche i poveri del genere umano gioiranno nello stesso Santo d’Israele, perché il tiranno deve pervenire alla sua fine, e l’arrogante deve giungere alla sua cessazione, e tutti quelli che stanno all’erta per fare danno devono essere stroncati, quelli che conducono un uomo al peccato mediante la [sua] parola, e quelli che tendono l’esca anche a chi riprende alla porta, e quelli che respingono il giusto con argomenti vuoti.” ( Isaia 29.18-21)
Come si può facilmente notare, non sarebbero state le chiacchiere di un guru ad essere efficaci, quanto “l’udire le parole del libro” che avrebbe prodotto la metamorfosi. E chiunque volesse dedicarsi a quell’opera non deve dimenticare che : –“devi parlare loro con le mie parole“ non con le sue.
” Il mio spirito che è su di te e le mie parole che ho messo nella tua bocca, non saranno rimossi dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie”, ha detto Geova, “da ora in poi fino a tempo indefinito”( Isaia 59.21)
tutto molto bello,molto politically correct, il cortile dei gentili, la citazione del motto della rivoluzione francese “libertè. egalitè. fraternitè” , il Dio ignoto, in tutto questo però cristo non è stato citato neppure una volta, la verità di Cristo non è stata testimaonizta neppure una volta . ma se non annunciano la verità (scomoda) di Cristo i cristiani che ci stanno a fare?
scusate se preferisco la testimonianza dei martiri come padre Padovese alle chiacchere ben amplificate dai media degli intellettuali come Ravasi..
Mc
“I Giacobini diranno un giorno: Tutti gli uomini sono liberi, tutti gli uomini sono eguali. Da questa libertà ed eguaglianza conchiuderanno che l’uomo deve seguire soltanto il lume della ragione; che ogni religione sottomettendo la ragione a dei misteri, o all’autorità di una rivelazione che parla a nome di Dio, non è che una religione di schiavi; che convien annullarla per ristabilire la libertà e l’eguaglianza dei diritti nel credere o no tutto quello che la ragione di ciascun uomo approva, o disapprova, chiamando il regno di questa libertà ed eguaglianza l’impero della ragione e della filosofia. Sarebbe un errore di fatto credere questa libertà e questa uguaglianza straniere alla guerra di Voltaire contro Cristo. In tutta questa guerra né i capi, né i seguaci ebbero altro oggetto che di stabilire l’impero della loro pretesa filosofia e della pretesa ragione sulla libertà ed eguaglianza applicate alla rivelazione ed a’ suoi misteri e opposte continuamente ai diritti di Cristo e della sua Chiesa.
Voltaire detesta la Chiesa e i suoi sacerdoti perché non trova niente di più contrario al diritto eguale di credere tuttociò che ci sembra buono; perché non vede niente di più povero nè di pi§ meschino d’un uomo che ricorra ad un altro per dirigere la sua fede e per sapere ciò che si dee credere (Lett. al duca di Usez del 19 novembre 1760). Ragione, libertà, filosofia sono continuamente in bocca di d’Alembert e di Voltaire, come lo sono parimenti in quella degli odierni Giacobini per rivolgerle contro la religione del Vangelo e contro la rivelazione.” (pp.56-58 dell’edizione italiana del Compendio – 1799).
Sono tornata da poco da un paese poco lontano da casa mia, in cui ho avuto un dono che desidero condividere con voi.
Stavo entrando in chiesa per la Santa Messa quando mi sono accorta che la porta del campanile era aperta e si vedevano corde di campane. Mi ha incuriosito questo fatto: siamo abituati a campane motorizzate, o (peggio) a suoni registrati. Così sono entrata. Nella stanzetta angusta ma deliziosamente decorata ho incontrato cinque ragazzi e una ragazza, tra i (credo) venti e i dodici-tredici anni, di professione studenti, di vocazione campanari.
Fanno parte di un gruppo più numeroso che la domenica, nelle diverse ore ed occasioni, si dà il turno per suonare le tredici campane (compreso un si naturale e un si bemolle, ha sottolineato orgogliosa la ragazzina) che chiamano i fedeli alle celebrazioni e scandiscono la vita della comunità.
Vederli suonare è una festa: il maggiore, il più esperto, contava e gli altri tiravano dolcemente o decisamente le corde, a ritmo (adesso scala: uno, due, tre, quattro, cinque, adesso uno, tre, due, due, quattro, cinque, uno…).
Era un vero concerto, in cui il maestro sottolineava errori da evitare, modalità corrette, necessità di tenere il tempo, modalità per non “strappare”…
Impegno, fatica, amore, giovani testimoni, bellezza, tanta bellezza, qui e ora.
“Credenti e non credenti … siete invitati ad entrare anche all’interno dello spazio sacro … per un momento di preghiera”.
Così suonavano quelle campane. Invito più bello oggi non potevo ricevere.
Il Papa cita Nietzsche…
Dice discepolo : – ” la verità di Cristo non è stata testimaonizta neppure una volta . ma se non annunciano la verità (scomoda) di Cristo i cristiani che ci stanno a fare?”
Sarebbe così altruista e generoso da spiegare un un povero ateo qual’è, cos’é, a suo modo di vedere questa verità (scomoda) di Cristo ?
Ringrazio
E invita a varcare la soglia di Notre Dame, ad entrare, e constatare che Dio è li, per alcuni ignoto, ma di sicuro “Vivo”…
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@ nico
“siete invitati ad entrare anche all’interno dello spazio sacro … per un momento di preghiera”.
Potrebbe la simpatica nico spiegare ad un povero ateo a cosa servirebbe un momento di preghiera se sono due millenni che se ne fanno di tutti i tipi e in tutte le forme e tutto continua a procedere sempre peggio ?
Marce, contestazioni, ricerca della dignità, scontento, guerre, morti, rivoluzioni, malattie, odii, invidie, tutte continuano imperterrite la loro marcia, a che servirebbe una preghiera in più o in meno ?
Sono i risultati che contano, non le parole. Evidentemente il Dio è sorde o non è disponibile ad agire. Lei che ne pensa ?
Torna ?
La verità scomoda di Cristo è quella della Croce.
Grazie Nico delle campane e dei campanari.
@ Discepolo
Oggi la Chiesa non è più quella del Secolo dei Lumi. E se uno come me può sentirsi a proprio agio, in nome del valore della relazione umana, con un credente e con un non credente, lo deve anche a quel secolo. L’Europa è figlia anche del Settecento e, sì, della rivoluzione francese, che ci piaccia o no. Non vale la pena, credo, rivangare la storia se non per conoscerci meglio e sempre nella prospettiva di smussare gli angoli e di annullare non già le differenze ma il fondamentalismo e l’intolleranza. Non serve, io credo, fuori da questa prospettiva, ricordare né la santa inquisizione né la ghigliottina.
cara antonella lignani, “la verità scomoda di cristo e quella della croce”
detto così è piuttosto semplicistico e vuol dire tutto e niente. Perchè anche due ladroni furono messi in croce a fianco e non hanno nessuna verità da riferire. Eppure la pena fu la stessa.
Se mi permette un punto di vista diverso, lo lascio dire alla stessa profezia: ” Lo spirito del Sovrano Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù e la completa apertura [degli occhi] anche ai prigionieri; a proclamare l’anno di buona volontà da parte di Geova e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio;” ( Isaia 61.1-2)
Per allargare il concetto “giorno di vendetta”: ” “Udite questa parola che Geova ha proferito riguardo a voi, o figli d’Israele, riguardo all’intera famiglia che feci salire dal paese d’Egitto, dicendo: ‘Voi soli ho conosciuto di tutte le famiglie del suolo. Perciò vi chiederò conto per tutti i vostri errori.” ( Amos 3.1-2) – (Geremia 23.30) : – “Perciò, ecco, io sono contro i profeti”, è l’espressione di Geova, “quelli che rubano le mie parole, ciascuno al suo compagno”.” – ‘E certamente li inseguirò con la spada, con la carestia e con la pestilenza, e li darò per il tremito a tutti i regni della terra, per la maledizione e per oggetto di stupore e per il fischio e per il biasimo fra tutte le nazioni alle quali certamente li disperderò, 19 per il fatto che non hanno ascoltato le mie parole’, è l’espressione di Geova, ‘che ho mandato loro con i miei servitori i profeti, alzandomi di buon’ora e mandando[li]’.“‘Ma voi non avete ascoltato’, è l’espressione di Geova.” ( Geremia 29.18-19)
Per questo motivo Gesù parlò riportando le parole dei profeti e le può rileggere in Matteo 24 Luca 21 Marco 13. E’ questa la verità scomoda.
Quando si parla di dialogo,dovunque se ne parli,io non posso che approvare, per cui l’appello del Papa ai giovani mi sembra molto interessante.Trovo tutto il discorso insolitamente libertario,abbastanza diverso da quelli pronunciati altre volte nel nostro Paese.Ma condivido in pieno il concetto essenziale secondo il quale credenti e non credenti devono essere liberi di seguire la propria coscienza e le proprie convinzioni sentendosi fratelli.Del resto,quale campo più di quello religioso si fonda sulla libertà? La religione non vuole costrizioni,e il Dio della fede come il Dio ignoto sono lo stesso Dio.Il Dio ignoto ama anche coloro che lo ignorano e,se Lui lo vuole,troverà il modo di rivelarsi.
Per noi cristiani Gesù Cristo ha squarciato il nascondimento di Dio,ma non per tutti e non per sempre se è vero che nelle tentazioni e nel pieno delle difficoltà del vivere spesso,disperati,siamo portati a gridare:Dio,dove sei?
Discepolo!! Che fai? Critichi il papa?
Non ti riconosco più.
@ marcello
“Che fai ? Critichi il papa ?”
Per poter trarre una conclusione più documentata vedi:
h**p://www.fuoripagina.net/tagliobasso-generale/la-storia-nascosta-dei-papi-il-sesso-segreto-allombra-del-vaticano.html
h**p://www.anticlericale.net/dossier/venti_secoli_di_papato/papato07.htm
h**p://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/10/Ricerca_choc_cadono_gli_ultimi_co_0_97031010101.shtml
@ marcello
scusi avevo dimenticato :
http://orientalia4all.net/2011/02/22/depositata-la-causa-contro-il-papa/
Così almeno per par-conditio ti puoi leggere anche il documento originale dei capi d’accusa !
Credo che compito urgente per ogni cristiano sia proporre “isole di bellezza”, anche quando, apparentemente, sono proprio OT
http://www.youtube.com/watch?v=e1eeQE9n-wo
@ nico
ma sig.ra nico, “isole di bellezza” ? come fa a definire alcuni uomini vestiti da donna “isola di bellezza” andarsi a rintanare fra le montagne per aiutare chi ? Le capre ?
Ritiene che sia in armonia con il “siate fecondi e moltiplicatevi” non lo trova più somigliante con questo ? : ” Chi si isola cercherà [la sua propria] brama egoistica; irromperà contro ogni saggezza.” ( Proverbi 18.1)
p.s. gli apostoli non era 8 erano 12
http://www.kowalski.it/libri/9788874967353/scheda/
http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&ved=0CB4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.alleanzacattolica.org%2Findici%2Foremus%2Flitanie_umilta21.htm&ei=scqQTeq_JMjVsgbj4uiJCg&usg=AFQjCNFP_HK9Xjodp6a-VJEwWtd6U8EFEw
Per Nico:
http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=2&ved=0CB8QtwIwAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DuJP8SnpIcOs&ei=vsuQTbS9LpD0sga5nIiCCg&usg=AFQjCNGeb_VU7TguvZVcFhvDXiUTW4-wfw
Prodigi del 2011,
riesco ad essere in accordo ad un tempo con Discepolo e con Matteo.
Caro lyco,
non è mai facile voler bene al proprio padre,
e dirgli,
guarda che non la vedo come te,
guarda credo che mi sembra che stai fuori tempo,
e poi se non si può fare diversamente,
pazientare, scherzarci, discuterci,
Ah!
ma quello è il mio parroco!
🙂
Chi vive nella vita ecclesiale,
ne ha abbondante esperienza.
Io rimpiango il mio buon Sisto Gualtieri,
il mio vecchio parroco di s. Maria Maggiore,
quante discussioni sulla pastorale,
eppure quante volte cedeva alla sua idea per venire incontro all’altrui.
Ho oggi un solo grande rimpianto,
non essere stato capace di dirgli che gli ero veramente affezionato,
“ti voglio bene”
nonostante le indiavolate discussioni.
Giovanetti, appare difficile, mentre si cresce, ci si forma, si acquisisce autonomia.
Ora ne sono cosciente.
Grazie Lycopodium.
Adoro Rublev…
“Ma quello è il mio parroco!”.
Paese che vai, usanza che trovi.
Di là il Vescovo è più che Papa (Meiland),
di qua il Papa è solo il tuo parroco.
Omnia munda mundis.
@ Nico
Bella la scena del film Uomini di Dio. Grazie. Rimasti a costo di perdere la vita, e non perderla, perché veri uomini.
“scusate se preferisco la testimonianza dei martiri come padre Padovese alle chiacchere ben amplificate dai media degli intellettuali come Ravasi..”
Nella Chiesa c’è spazio, sin dalle origini, per i testimoni/martiri come Padovese (che era però anche un intellettuale ed organizzava convegni sulle comunità cristiane dei primi secoli…) e per intellettuali e teologi come Ravasi (che Matteo a torto colloca tra i cardinali “incartapecoriti” che se ne fregano del quotidiano). Io leggendo gli scritti di Ravasi sento rivivere tutta la forza della Parola di Dio, non lo sento lontano dalle tensioni e dalle inquietudini dell’uomo d’oggi.Non mi sembra affatto un intellettuale “da salotto”, anche se, come Paolo all’Areopago, accetta il dialogo con gli intellettuali non credenti del suo tempo.