“E’ difficile indovinare quel che direbbe oggi papà: dell’Italia, della Chiesa, del mondo. Aver privato l’Italia e la Chiesa di voci come la sua le ha rese decisamente piú brutte, e rende piú difficile il nostro discernimento. Tuttavia, in un un tempo nel quale anche molti progressisti e molti cristiani hanno indossato l’abito dei profeti di sventura cui Giovanni XXIII invitava a non dar retta aprendo quasi cinquant’anni fa il concilio, io sono quasi sicuro che papà non si unirebbe al coro delle cornacchie; che ci inviterebbe, invece, a notare in quanti aspetti il mondo di oggi sia piú ricco, piú comunicativo e piú libero di quello di ieri e l’altroieri, e ad essere certi che, col nostro impegno e con l’aiuto di Dio, il mondo di domani sarà anche piú bello di quello di oggi“. – E’ la conclusione del discorso tenuto da Giovanni Bachelet l’altro ieri alla Sapienza in memoria del padre Vittorio che lì fu ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980. Mando un abbraccio a Giovanni e a tutti i Bachelet che conosco. Qui si può leggere l’intero discorso. Nel sito di Giovanni si trovano i link a quanto ha scritto in questi giorni – per esempio per l’Osservatore Romano – e a quanto ha dichiarato a giornali e agenzie ricordando i fatti di trent’anni fa, il perdono agli uccisori che allora espresse a nome della famiglia acompagnato all’invocazione della giustizia, il successivo incontro con una di loro, Laura Braghetti. [Segue nel primo commento]
Giovanni Bachelet: papà e il coro delle cornacchie
7 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
[Segue dal post] Giovanni Bachelet si è affacciato più volte in questo blog: l’ultima il 7 gennaio con la canzone ME SON SOGNADA ME SON SOGNADA. Ci siamo spesso incontrati nella vita e molto lo amo per il suo lieto carattere. Più di quanto amassi il papà che incontravo di più: ma io ero un ragazzo della Fuci ed egli il presidente dell’ACI. C’era più stima che affetto. Fino al giorno del sangue. Da allora i fratelli gesuiti Adolfo e Paolo e il figlio Giovanni e Rosy Bindi – che era con lui al momento degli spari – sono diventati miei consanguinei.
L’episodio della censura (di questo si tratta: inutile girarci attorno) a Giovanni Bachelet, figlio d’una vittima delle Brigate Rosse e responsabile d’essere deputato del PD (a differenza di Stefania Craxi, che, essendo figlia d’un latitante e militando nel PdL, è risultata onnipresente, nelle scorse settimane, in tutte le reti televisive), è francamente grottesco, prima ancora che grave.
Dev’essere sembrato tale persino a qualcuno in RAI se è vero che – ho letto prima – che Giovanni Bachelet sarà – finalmente -! – ospitato dalla trasmissione “A sua immagine” sabato prossimo: meglio tardi che mai …….
Buona domenica pomeriggio a tutti !
Roberto 55
Dimenticavo: bellissimo il discorso di Giovanni Bachelet.
Buona domenica sera a tutti !
Roberto 55
Molto, molto bello. Un esempio di come si possa parlare nelle istituzioni con il cuore.
Quella di Vittorio Bachelet è una delle figure più belle, secondo me, degli ultimi anni.
Ho qui davanti a me il libro di Angelo Bertani-Luca Diliberto: VITTORIO BACHELET, un uomo uscì a seminare. Ed. Ave.
Grazie Luigi per questo ricordo del prof. Bachelet.
Colgo l’occasione, per salutare Luigi e tutti gli amici e le amiche del pianerottolo!
F.
Ormai il Grande Venditore,
ha omologato l’idea Magistrati=comunisti(mangia-bambini).
Tutti quei Magistrati uccisi soprattutto da brigate rosse, mafia & co. ?
Che pena!
Eppure
per me cristiano,
la speranza che il sangue dei martiri,
ridia vita,
nei tempi anche lunghi,
come è sempre accaduto
ricordando i martiri cristiani…….
Sottotraccia,
sta già accadendo…..