Giovanni Allevi a Sanremo: “Suonerò con tutta l’anima”
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Luigi Accattoli
Qualcosa di me permarrà in eterno. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c’è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall’esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell’ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima. Il brano si intitola Tomorrow, perché domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello!”
Mia nota sul suonare con tutta l’anima. “Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima” ha detto Giovanni a Sanremo. Commento queste parole con quelle di Gesù che abbiamo letto nell’ultimo appuntamento di Pizza e Vangelo: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Marco 12, 30). L’anima che soccorre il corpo, l’anima che va oltre il corpo e l’attende. E torniamo completi in Dio. “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni 15, 11).
Qualcosa di me permarrà in eterno. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c’è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall’esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell’ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima. Il brano si intitola Tomorrow, perché domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello!”
https://www.quotidiano.net/magazine/sanremo/monologo-giovanni-allevi-wmyhbibv
Mia nota sul suonare con tutta l’anima. “Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima” ha detto Giovanni a Sanremo. Commento queste parole con quelle di Gesù che abbiamo letto nell’ultimo appuntamento di Pizza e Vangelo: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Marco 12, 30). L’anima che soccorre il corpo, l’anima che va oltre il corpo e l’attende. E torniamo completi in Dio. “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni 15, 11).