Ha messo la bomba “fai da te” che ha ucciso Melissa che andava a scuola. Non sa dire perchè e ha la mia età. Mi sento coinvolto.
Gianni Vantaggiato ha la mia età
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Ha messo la bomba “fai da te” che ha ucciso Melissa che andava a scuola. Non sa dire perchè e ha la mia età. Mi sento coinvolto.
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Se sei coinvolto solo per l’età, credo tu possa stare tranquillo 🙂
Io ti dirò che ho provato molta pena per quest’uomo, se è tutto vero,
perché non sa quello che fa … mi sembra di disprezzarlo, ma credo sia troppo.
Certo è che deve essere allontanato dalla vita civile e recuperato per quanto si possa… Il Signore farebbe così. Proverebbe.
Spiegati meglio, Luigi.
Perché ti senti coinvolto?
Ma che dici Luigi…[ti prego [ah ah ah ah] mi fa sorridere questo pensiero tuo bislacco …ma come ti viene in mente..io non lo so!! [ah ah ah ah] )
…eppure a me questa cosa non convince. Io non ci credo sia andata nel modo in cui vuole farla bere agli inquirenti. Per me sta nascondendo altre verità, di ben più grossa portata. Io credo sia un Giuda che per 30 denari s’è venduto l’anima…non so a chi : mafia? Terroristi?…non saprei. Con l’augurio che possa liberarsi dall’enorme peso di questo infame delitto. Altrimenti: possa sprofondare nel fedito ghiaccio della Caina..
Quand’io m’ebbi dintorno alquanto visto,
volsimi a’ piedi, e vidi due sì stretti,
che ‘l pel del capo avieno insieme misto.
«Ditemi, voi che sì strignete i petti»,
diss’io, «chi siete?». E quei piegaro i colli;
e poi ch’ebber li visi a me eretti,
li occhi lor, ch’eran pria pur dentro molli,
gocciar su per le labbra, e ‘l gelo strinse
le lagrime tra essi e riserrolli.
Dante “Inferno XXXIII”
Le parole, il pensiero e la reazione di Luigi, mi toccano il cuore.
Io non ho la stessa età di quell’assassino (stavo per scrivere un’altra parola, poi mi sono fermato…).
Mi spaventa l’assurdità del gesto: la mancanza di relazioni fra la volontà stragista e le vittime, per cui questa è una “strage gratuita”. La gratuità la rende incomprensibile, e questo aumenta in chiunque l’istinto vendicativo.
Ma è una reazione sbagliata.
La reazione giusta dovrebbe essere la pietà, la pena.
Fin da quando è avvenuta l’esplosione si doveva provare pena per l’autore ignoto, chiunque fosse.
Fin da quando l’abbiamo visto nelle telecamere, piccolo, tarchiato, indifferente, premere il telecomando e poi andarsene via: pena per questo assassino, per l’enormità della sua colpa e l’inadeguata reazione del suo sistema nervoso-morale.
Da quando è andato via da lì fino a quando l’han trovato, tutto quel che ha fatto, fa un’enorme pena, sotto ogni punto di vista, morale, umano, intellettuale.
Che pena questa “non- intelligenza”, questo cervello ottuso!
Che pena un uomo di 68 anni che confessa di aver tolto la vita a una ragazzina e sfregiate altre cinque: pena perché non si rende conto di quel che ha fatto, non ha la percezione di che cos’è il dolore, cos’è il male. Che pena quest’uomo che rende concreta l’idea della “banalità del male”!
Ancora prima di scoprire il colpevole, dovevamo provarlo subito: dolore per le vittime e compassione per il colpevole, per il misero livello della sua coscienza.
A suo tempo abbiamo provato strazio per la vedova della guardia di Falcone, che al funerale chiedeva agli assassini di inginocchiarsi: strazio per lei, ma pena per gli assassini, per l’indegnità della loro vita.
Maggiore è lo strazio per la vittima, maggiore dev’essere la pena provata per il colpevole.
Penso alll’ostaggio americano ucciso da al-Qaeda col taglio della gola: gli uccisori filmarono la scena e la misero in internet. Tutto il mondo la vide. Anche il padre dell’ostaggio. Intervistato disse: «Provo un dolore immenso, è morto mio figlio». Poi trovarono l’assassino e lo uccisero. Chiesero al padre dell’ostaggio se fosse contento. E lui rispose: «Perché dovrei? Provo un dolore immenso, è morto un altro uomo.”
E mi vengono in mente le parole scritte dal Papa nell’enciclica “Spe salvi”: “Le nostre esistenze sono in profonda comunione tra loro, mediante molteplici interazioni sono concatenate una con l’altra. Nessuno vive da solo. Nessuno pecca da solo. Nessuno viene salvato da solo. Continuamente entra nella mia vita quella degli altri: in ciò che penso, dico, faccio, opero. E viceversa, la mia vita entra in quella degli altri: nel male come nel bene.”
Che Dio abbia pietà di noi tutti!
Concordo con luca73…non ricordo il nome del giornalista che lo ha associato [grande intuizione] allo “zio” Michele, quall’altro pazzo che occultò il cadavere di povera ragazzina d’Avetrana…due uomini uniti da quella lucida follìa che genera i mostri…
Ma circa l’infame attentatore….non può essere andata in quel modo…sarebbe..allucinante…no! Non voglio crederci..
Non ci si può sentire coinvolti per il fatto dell’età più o meno uguale. Non è possibile.
Tutti abbiamo l’età–quella che è– di qualche assassino.
Dovremmo sentirci coinvolti per questo? Mi sembra assurdo.
“La reazione giusta dovrebbe essere la pietà, la pena.”
Può darsi, ma la reazione emotiva, del tutto umana, è semplicemente “rabbia”.
Quando qualcuno stronca la vita di altre persone, soprattutto giovanissime, parlare di “pietà” mi sembra pura retorica.
Cara Marilisa, anch’io provo tanta rabbia: se penso a quelle povere ragazzine che per tutta la vita dovranno sottoporsi ad interventi chirurgici di ricostruzione per colpa di un pazzo…
Però quel pensiero iniziale di Luigi mi ha dato tanto da riflettere…
Odio il buonismo ed il “politicamente corretto”, ma siamo esseri umani (cristiani per di più) e non voglio fermarmi alla sola reazione vendicativa e mi piace pensare, se stimolato da provazioni intelligenti.
Saluti a tutti!
“Non sa dire perchè e ha la mia età. Mi sento coinvolto.”
Caro Luigi, vuoi forse dire che tutti gli anziani sono prossimi all’alzehimer ? E per questo ti senti coinvolto ? O piuttosto perché è un cattolico battezzato che tu non sei riuscito a far ragionare in modo sensato ?
Joshua(Gesù) disse “È inevitabile che vengano cause d’inciampo. Tuttavia, guai a colui mediante cui vengono!” ( Lc 17.1)
Secondo me tutto nasce dalla poca considerazione che si è data alla Parola, che aveva avvisato :
“E deve accadere che se non ascolterai la voce di Jehovah tuo Dio avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e i suoi statuti che oggi ti comando, allora tutte queste maledizioni devono venire su di te e raggiungerti:
“Maledetto sarai nella città, e maledetto sarai nel campo.
“Maledetto sarà il tuo cesto e la tua madia.
“Maledetto sarà il frutto del tuo ventre e il frutto del tuo suolo, i piccoli delle tue vacche e la prole del tuo gregge.
“Maledetto sarai nell’entrare, e maledetto sarai nell’uscire.
“Jehovah manderà su di te la maledizione, la confusione e il rimprovero in ogni tua impresa che cercherai di portare a compimento, finché tu non sia annientato e non sia perito in fretta, a causa della malizia delle tue pratiche in quanto mi hai abbandonato. Jehovah farà attaccare a te la pestilenza finché non ti abbia sterminato dal suolo al quale vai per prenderne possesso. Jehovah ti colpirà con la tubercolosi e con la febbre ardente e con l’infiammazione e col calore febbrile e con la spada e con l’arsura e con la ruggine, e certamente ti perseguiteranno finché tu non sia perito. .. “Jehovah ti colpirà con i foruncoli d’Egitto e con le emorroidi e con l’eczema e con l’eruzione cutanea, da cui non potrai essere sanato. Jehovah ti colpirà con la pazzia e con la perdita della vista e con lo smarrimento di cuore. E realmente diverrai uno che andrà tastoni a mezzogiorno, proprio come il cieco va tastoni nella caligine, e non avrai successo nelle tue vie; e devi divenire solamente uno sempre defraudato e derubato, senza alcuno che ti salvi. Ti fidanzerai con una donna, ma un altro uomo la violerà. Edificherai una casa, ma non vi dimorerai. Pianterai una vigna, ma non comincerai a usufruirne. Il tuo toro scannato là davanti ai tuoi occhi . . . ma non ne mangerai. Il tuo asino preso per rapina d’innanzi alla tua faccia . . . ma non tornerà a te. La tua pecora data ai tuoi nemici . . . ma tu non avrai salvatore. I tuoi figli e le tue figlie dati a un altro popolo e i tuoi occhi a guardare e a desiderarli sempre ardentemente . . . ma le tue mani saranno senza potenza. Il frutto del tuo suolo e tutta la tua produzione li mangerà un popolo che non hai conosciuto; e devi divenire solamente uno sempre defraudato e schiacciato. E certamente diverrai pazzo alla vista che vedrai con i tuoi occhi…. “E tutte queste maledizioni verranno certamente su di te e ti perseguiteranno e ti raggiungeranno finché tu non sia stato annientato, perché non avrai ascoltato la voce di Jehovah tuo Dio osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti che ti ha comandato. E devono essere su di te e sulla tua progenie come segno e portento a tempo indefinito, per il fatto che non avrai servito Jehovah tuo Dio con allegrezza e gioia di cuore per l’abbondanza di ogni cosa. E dovrai servire i tuoi nemici che Jehovah manderà contro di te con fame e sete e nudità e bisogno di ogni cosa; ed egli certamente porrà un giogo di ferro sul tuo collo finché non ti abbia annientato.” ( Deut 28.15-48)
Non si può non notare che è molto forte e che era rivolto al popolo d’Israele ancora prima che prendesse possesso della terra promessa e non si può negare che l’avvertimento si è avverato in tutta la sua crudezza dato che quella nazione è stata sterminata. Ma non si deve dimenticare che la profezia ha un adempimento ancor più grande dato che un nuovo popolo ha sostituito quel “primogenito” e per il quale valgono le stesse direttive.
E’una questione di orecchie, bisogna averle molto grandi per ascoltare bene dato che l’avvertimento non verrà ripetuto. E’ già stato fatto risuonare molte volte.
“Le loro] mani sono su ciò che è male, per far[lo] bene; il principe chiede [qualcosa], e chi giudica [lo fa] per la ricompensa, e il grande pronuncia il vivo desiderio della sua anima, la sua propria; e l’intessono. Il migliore [di loro] è come un rovo, il più retto di loro è peggiore di una siepe di spine. Il giorno delle tue sentinelle, [quello] in cui ti si presterà attenzione, deve venire. Ora accadrà il loro smarrimento.” ( Isaia 7.3-4)
E quanti altri profeti ne hanno parlato. Perché meravigliarsi se l’uomo raccoglie ciò che semina ? Ha seminato vento raccoglie tempesta.e questo è il tempo della raccolta.
Per carità, luca73, neanche io sono per la “reazione vendicativa”, però realisticamente la pietà in casi del genere non può esserci.
Basta mettersi nei panni dei genitori di chi ha perso la vita per capirlo.
È già molto se non si riesce ad odiare.
Ho conosciuto una donna a cui fu tolto da una mano forse non volutamente assassina il figlio adolescente, e ho potuto toccare con mano il dolore inesauribile, senza conforto alcuno, di una madre cristiana, che tutti i giorni, per molti anni, era solita recarsi presso la tomba del figlio.
Sconvolgeva il solo vederla: era l’icona stessa del dolore.
La giustizia umana è già qualcosa, ma credo non basti a colmare la perdita di un figlio o di una persona cara, in generale.
Gigi, ho delle serie obiezioni su quel Gianni del titolo: siete parenti, per caso? O compagni delle elementari?
Il valore della vita – parlo di quella terrena, l’unica da tutti riconosciuta, credenti e non credenti – non cambia secondo le motivazioni di chi la toglie, e non ce ne uno fra voi, fra noi, che in determinate circostanze non sarebbe disposto a spegnerne una. Per questo il coinvolgimento di Luigi non mi pare tanto peregrino, e trovo le risate fuori luogo.
Sì, ma dovrebbe essere Luigi stesso a spiegare il suo coinvolgimento, per non dare luogo ad illazioni.
Penso che, quando succede qualcosa di atroce, tutti ci sentiamo in qualche modo responsabili perché tutti facciamo parte del genere umano. Il fatto di avere la stessa età dell’assassino fa riflettere: perché ha agito così un uomo maturo, un padre? Penso che una persona sensibile si ponga questi interrogativi. Naturalmente questo sentimento fa onore a Luigi Accattoli, al quale trasmetto i saluti di don Piero di Caresto, che è stato suo compagno di scuola. Pare che allora Luigi Accattoli fosse molto bravo, come lo è tuttora.
No! Io dissento totalmente dalla riflessione secondo la quale l’età di un assassino fetido possa -ma neppure in remora misura- essere associato a chicchessia. La responsabilità in questo caso non è della società ma dell’individuo, di chi fa il male scientemente sapendo che porterà sofferenza inaudita su esseri innocenti. Posso comprendere il coinvolgimento emotivo, ma quello tocca altre corde, ed è condiviso a prescindere, è atemporale e non coincide neppure col momento presente ma abbraccia l’infinita gamma di atrocità consumate sotto il cielo da Caino -il primo assassino della storia- alle tre bombole di gas esplose vilmente davanti all’istituto “Morvillo-Falcone”. Posso sbagliare nell’analisi, ma l’esclamazione di Luigi “non sa dire perché, e ha la mia età, mi sento coinvolto”, è il retropensiero di chi percepisce il divario, il discrimine che separa gli individui che pur avendo visto la luce nello stesso periodo storico sono separati dall’abisso, paralizzati dall’impossibilità di darsi una logica spiegazione. Perché in realtà non c’è, razionalmente,alcuna logica spiegazione se non ricercata nelle profondità dell’essere umano e delle sue aberrazioni [per questo non credo nell’uomo, né mai ci crederò ]
Per questo trovo di una tenerezza estrema l’uscita di luigi, che mi è parso un bambino cresciuto in balia dello sgomento…ho voluto consolarlo; per questo mi ha fatto sorridere!
–Leopoldo @ 18:40
” il valore della vita…non cambia secondo le motivazioni di chi la toglie, e non ce ne uno fra voi, fra noi, che in determinate circostanze non sarebbe disposto a spegnerne una”-
E’ così Leopoldo: l’uomo è capace di tutto. L’uomo,lasciato in balia degli istinti, è simile alla bestia. “La natura attuale dell’uomo, per la quale ciascuno nasce da Adamo, ha ormai bisogno del Medico perché non è sana ” Lo si potrebbe sconfessare!?
Frase di San’Agostino contro Pelagio il quale sosteneva che l’uomo è buono di per sé, che può salvarsi dal male interiore senza alcun intervento dall’Alto!
No! Senza la Grazia d”Alto -che non snatura l’umanità ma la porta a compimento a perfezione- l’uomo non è che un animale, la cui bestialità latente è pronta ad esplodere per un nonnulla, come le bombole del gas che han distrutto la vita a quelle 5 cinque ragazze..
La “banalità ” del male , è questo quello a cui non sappiamo rassegnarci , che è un insulto alla nostra sensibilità : che un uomo che è nonno, che ha delle figlie e dei nipotini possa aver fatto una cosa simile..E’ lo stesso sentimento che provava chi di fronte all’orrore del nazismo poteva constatare che presi uno per uno magari gli ufficali nazisti erano buoni padri, mariti amorosi, colti musicisti, amanti degli animali…e poi bruciavano gli ebrei nei campi di concentramento..La “banalità del male” è qualcosa da cui la nostra mente è ferita. Più che il grande malvagio, il malvagio demoniaco, ci colpisce quest’uomo, coetaneo di Luigi, apparentemente
“normale”
http://www.ilfoglio.it/soloqui/13737
esattamente!
Io sono per il richiamo alla realtà, sempre.
La realtà di tutti i giorni ci presenta anche l’assurdo, quello che sfugge alla comprensione umana. E nell’assurdo ci sono atrocità che fanno restare senza parole.
Lasciando per un attimo da parte il caso in questione, che verosimilmente vede coinvolte altre persone oltre all’arrestato, dovremmo prendere atto del fatto che il male è presente in ogni istante della vita, mescolato al bene.
I perché non hanno risposte ed è inutile porseli, anche se è umano farsi l’eterna domanda sulla vita.
Se a volte la logica di chi uccide può offrire un pretesto, che però non viene accettato né dalla religione né da chi respinge a priori un delitto tanto grave, molto spesso il male degli omicidii è senza logica, perché la mente degli uomini è soggetta anche all’ irrazionalità.
A questo punto esuliamo dal religioso ed entriamo nella patologia, non sempre compresa neppure da chi dovrebbe capire
Questo deve davvero fare paura a tutti( ripeto :tutti). In questo senso forse dovremmo sentirci coinvolti. Nessuno può dirsi sicuro di se stesso–religione o non religione– perché tutti potremmo essere vittime, un domani, del demone dell’irrazionalità.
Nessuno, in altre parole, può dire: a me non succederà, o io non sono come gli altri. E questo lo applico a tutte le circostanze della vita.
Saerebbe presunzione credere di esserne fuori.
Forse è anche per questo motivo che Gesù ha ammonito : non giudicare. Ed è per questo che dobbiamo pregare sempre che il Signore tenga ferma su di noi la sua mano, per non farci sbandare.
“I perché non hanno risposte ed è inutile porseli, anche se è umano farsi l’eterna domanda sulla vita.”
“Se, dunque, un cieco guida un [altro] cieco, entrambi cadranno in una fossa” ( Mt. 15.14)
“E coloro che conducono questo popolo mostrano d’essere quelli che [lo] fanno errare; e quelli di loro che sono condotti, [mostrano d’essere] quelli che sono confusi.” (Isaia 9:16)
leggo oggi sul Corsera un articolo su Gianni Vantaggiato intitolato
“IL guerriero della luce agisce:le note dell’assassino sul libro”
Parla del fatto che l’assassino era un lettore di Paulo Coelh e che aveva sottolineato alcuni passaggi del suo libro “Manuale del guerriero della luce”
Tali passaggi sottolineati “Il guerriero della luce si serve della rabbia per mostrare l’infinito valore della pace… si serve della morte per mostrare l’importanza della vita..”
Ora non voglio far carico al modesto scrittore Paolo Coelho della pazzia di chi ne ha malaguratamente sso in pratica le prediche, del resto non si può far carico a Goethe se dopo “Idolori del giovane Werther ” centinaia di giovani si suicidarono, o a Nietszche sedopo aver letto “Al di la’ del bene e del male” Hitler inventò in nazismo.. naturalmente uno scrittore non è responsabile dell’imbecillità dei suoi lettori..!!!!!!!!
tuttavia mi verrebbe da dire: la cattiva letteratuta ( e Paulo Coelho è cattiva, retorica, insulsa letteratura) provoca dei danni. Capisco che al giorno d’oggi non esiste ne’ un Tolstoj ne’ un Flaubert , ne’ un Cechov, però almeno… se si rileggessero i classici???Invece di leggere Paulo Coelho???
Essere lettori di Coelho dovrebbe costituire un’aggravante prevista dal codice: pena aumentata di un terzo, almeno.
@discepolo Sì, i classici sono sempre stupendi.