Il “Gazzettino Veneto” del 19 aprile 2020 dà notizia della morte a Madrid, per Covid – 19 del missionario saveriano Giancarlo Anzanello, all’ospedale San Francisco de Asís di Madrid, dove era stato ricoverato per gravi problemi respiratori. Aveva 85 anni, era di Arcade (Treviso). Prete dal 1960, fu inviato dai superiori in Spagna con vari incarichi, poi dalla Spagna alla Colombia, dove rimase fino al 1998, quando rientrò in Spagna. Sarebbe uno dei tanti morti di questa strage pandemica se in quell’ospedale non fosse stato presente un sacerdote per l’assistenza spirituale ai ricoverati, Ignacio Carbajosa, che poi ha pubblicato una memoria di quel suo ministero di misericordia tradotta in italiano dall’editore Itaca con il titolo “Testimone privilegiato. Diario di un sacerdote in un ospedale Covid”. Don Ignacio nel suo straordinario racconto nasconde le identità dei ricoverati dietro nomi di fantasia, ma facendo attenzione alle date del ricovero e di morte del padre Giancarlo, alla fisionomia generale di questo missionario e all’ospedale in cui morì io credo di averlo individuato un uno dei malati da lui assistiti e narrati. Nel primo commento riporto parti del suo racconto.
Giancarlo missionario veneto muore di Covid a Madrid
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Gli affido il compito di pregare per i contagiati. Ignacio Carbajosa nel diario indica il suo assistito come “Giulio, sacerdote italiano” e descrive il primo incontro reso difficile dalla sordità del nuovo degente: “Hanno chiesto per lui il sacramento dell’unzione”. Ne traccia il profilo: “E’ un missionario che ha trascorso quasi tutta la vita tra la Spagna e l’America Latina. Segue con attenzione il rito dell’unzione insieme alla comunione. Poi mi chiede di aiutarlo ad alzarsi e ad andare a letto. Non lo rivedrò mai più in piedi”. Questo primo incontro è alla data del 6 aprile, lunedì della settimana santa.
Due giorni dopo Ignacio porta a Giulio un regalo: “La sua comunità ci ha inviato un rosario. ‘Gli mancherà’ ci hanno detto. E’ a letto. Glielo mostro e lui lo afferra con le dita. Siamo entrambi sacerdoti. Mi unisce a lui un legame che va oltre quello che ho con il resto dei malati. Gli affido il compito di pregare per i malati. Io in piedi in prima linea. Tu Giulio, prostrato, come Gesù nel Getsemani, prega per i contagiati”.
Il 10 aprile, Venerdì Santo: “Oggi padre Giulio sta peggio. Si riprenderà? Sordo come una campana non può rispondere alla mia domanda se vuole fare la comunione. Una vita donata, penso, mentre prego con lui che urla. Si acquieta. Fa male vedere questo sacerdote soffrire”.
Il giorno di Pasqua Giulio “si agita sotto la maschera dell’ossigeno: è legato. Un Cristo in croce. Il giorno della Risurrezione”.
Leggete Ignacio. Qui puoi vedere una scheda del libro di Ignacio Carbajosa:
https://www.itacaedizioni.it/catalogo/testimone-privilegiato/
Ne suggerisco la lettura. E’ un testo forte, di coraggio cristiano. Un racconto di tanta disperazione lavorato da un uomo con la vocazione alla speranza.
Quarantanove storie. Questa di Giancarlo Anzanello è la quarantanovesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-24-ottobre-2020/