Gentaglia del pianerottolo che ognisempre baruffate piatosamente, prendete infine essempio da me che non offendo niuno, unquanco mi offendo checché mi dicano pirla e piromani miei coetanei o di me dimolto più verdi, e nondimeno tuttodì dico la mia. Prendete essempio e memorate pur anco che pirla et piromani sortono dalla stessa radice, o radica. Ovverosia ovile.
Gentaglia del pianerottolo prendete essempio da me…
9 Comments
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Et allora si ovile avesse d’essere, niun provocante dee ser mai, o altrimenti anzitempo varcando lo cavalcone (isso è forte!), i suoi pié indietro ne le natiche cacciarsi dovrà per raggiungere lontana meta “A quel paese” dicta. Longo è il cammino, grande la meta, BrancaLuigi di Recafantolini avante!
A proposito di pirla ho appena scoperto questo sito http://www.bosecuriose.it/index.html che non saprei proprio come definire.
Forse questa litigiosità fa bene e ci distoglie dall’accidia bho io non me la so spiegare.
“pirla et piromani”:
“piromani” è facile, si capisce, ma “pirla”? Benché Montale dica che è “parola gergale non traducibile”, uno si domanda: vorrà dire “grullo” o “citrullo”? O pende più verso il “bischero” e il “bischeraccio”?
Il pirla
Prima di chiudere gli occhi mi hai detto pirla,
una parola gergale non traducibile.
Da allora me la porto addosso come un marchio
che resiste alla pomice. Ci sono anche altri
pirla nel mondo ma come riconoscerli ?
I pirla non sanno di esserlo. Se pure
ne fossero informati tenterebbero
di scollarsi con le unghie quello stimma.
Eugenio Montale (da Diario del ’71)
Letta da lui:
http://www.youtube.com/watch?v=1wgfFMJ35aw
Nell’archivolto del portale trecentesco della chiesa del mio paese è incisa questa massima in volgare abruzzese dell’epoca:
“CORTEXIA DE VOCCA MULTU VALE POCU CUSTA”
Si capisce, vero?
Taciturnitas stulto homini pro sapientia est.
Pirla, e versione piu’ affettuosa pirlotto, puo’ essere usato per scemone, superficialone,banfone anche.Rispetto a grullo o citrullo, il pirla crede di saperla lunga.Un vero pirla, insomma.Generalmente ha ragione Montale: il pirla non sa di esserlo.Ma arriva rapidamente il momento della constatazione spassionata: che non assolve, non risana la pirlaggine automaticamente,ma almeno ti libera un po’…sempre che uno voglia .Perchè il paradosso del pirla è questo.piuttosto di ammettere di esserlo,c’è chi preferisce incarnarlo a vita.
C’ho una certa pratica essendo un pirlone di ultima…..
.)
…a consolazione della categoria dei pirla sta non solo l’outing in versi di Montale, che è sempre una bella compagnia, ma la consapevolezza che esiste proprio una sottospecie specifica che riguarda il cristianesimo. Il Vangelo è pieno di pirla e pirlotti che , convinti di avere capito tutto, dimostrano ( e non è detto che sul momento si rendano conto!) di non aver capito la classica e beneamata fava. Pietro stesso, & soci, in piu’ di un ‘occasione.Per non parlare di quello straodinario esempio di cui si raccontava nella liturgia della domenica scorsa. Quell’anonimo scriba che ha la bella pensata di fare l’esamino a Dio. Quel prototipo di maestrino ( genere che fra di noi prospera da sempre, è una passione stare ai margini con il lapis rossblu in mano a giudicare tutto e tutti) che si piglia la ” soddisfazione” di interrogare il Maestro.Non solo, ma di dargli il voto e di fargli anche un accenno di predicozzo….Qualcosa di molto simile a quello che facciamo anche noi, quotidianamente.
Io, almeno.
Il fatto è che, sotto sotto, ci piacerebbe un sacco essere noi Dio….
Che è il trionfo della pirlaggine.
🙂
Sa che c’è Lorenzo? C’è sempre qualcuno più pirla di noi.
Al piano di sopra vedo che volan come al solito commenti dolci dolci su Obama
Ma è internet che fa questo effetto o sarà stato così sempre?
Da una parte per carità meglio la passione che l’apatia, però però..