“24 parole. 24 come le ore del giorno, come le lettere dell’alfabeto greco, come i carati dell’oro puro, come il numero dei libri dell’Iliade, come gli anziani dell’Apocalisse”: è un’idea denominata “Gemme” dell’editore torinese Rosenberg & Sellier: affidare 24 parole a 24 autoi per cavarne 24 libri. L’editore ne ha proposte dodici, di parole che egli vorrebbe mettessero nuove “gemme” e affida la selezione delle altre al pubblico. Ecco le dodici di partenza che sono – dico io – come le dodici tribù o i dodici mesi: PAROLA, VITA, DONO, AUTORITÀ, AMORE, EREDITÀ, IMMAGINE, SPRECO, DOMANDA, ASCOLTO, MERCATO, FUTURO. Già sono stati scelti gli autori per queste prime. Qui si indica il modo per partecipare alla selezione della seconda dozzina. Una volta per indicare un’operazione inappropriata, non all’altezza del momento o del bisogno, si diceva “cercare farfalle sotto l’Arco di Tito”. Io che quasi non ho fatto altro nella vita, propongo una modifica al detto, a lode del progetto Gemme: cercare parole sotto l’Arco di Tito. Ai visitatori chiedo un gioco aggiuntivo: scovare un ossimoro già presente in qualche autore per ognuna delle dodici parole di partenza e segnalarmelo. Nel mio tino sempre lievitano parole in attesa di partorire ossimori.
“Gemme” ovvero cercar parole sotto l’Arco di Tito
7 Comments
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Buongiorno Luigi.
Sai che io non ho capito il gioco?
Un gioco semplice. Abbiamo cercato ossimori nei mesi su otto temi: viva morte, pianti di gioia, guerra e pace, nell’uomo fino a Dio (Ossimori 5: per dire buona Pasqua), luce nera, corpo spirituale, felice colpa, l’ira dell’agnello. Ora proponevo qualche spunto ossimorico, o contrasto di venti, o fuoco della mente, sulle dodici parole suggerite dal progetto Gemme di cui nel post.
Un ossimorico fuoco della mente sull’amore, con apertura sul mercato e sul futuro:
“Nel mondo spesso segnato dal ‘troppo’ e dal ‘troppo poco’ noi rimaniamo coloro che hanno, perchè non siamo in grado di essere nulla senza avere. Avere abbastanza rimane un fine da perseguire con la lotta, nel mondo.
Tuttavia l’amore fa di coloro che ‘hanno’ coloro che ‘sono’ che – come se non avessero – sanno di divenire, nel quadro di quella diversità ricca di relazioni di quel Dio che è amore, che non può essere carpito con raggiri, né ottenuto con la forza e che non è niente affatto necessario ma proprio così più che necessario, uomini propriamente umani e che divengono sempre più umani”
(E. Jungel, Dio mistero del mondo, 513)
Sulla parola Autorità si potrebbero trovare mille ossimori : autorità che si fa serva , il primo è l’ultimo, chi ha maggior potere è servitore di chi ne ha meno , di questi ossimori è pieno il Vangelo, la stessa vicenda del Dio cristiano che si fa uomo è un ossimoro sull’Autorità ( Dio suprema autorità si fa schiavo crocifisso).
anche il motto di Bonifacio VIII. Il servo dei servi di Dio è un ossimoro sull’Autorità.
Ossimoro sul FUTURO
il motto di Maria Stuarda Regina di Scozia
” Nella mia fine è il mio principio” ( ripreso da T.S.Eliot poeta inglese in uno dei suoi “Quattro quartetti”)
Grazie Discepolo. Ricambio con Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio. Un padre racconta al figlio il grande viaggio della vita, Longanesi 206. A pagina 457 sono le parole di Tiziano morente: “Questa è la fine ma è anche l’inizio”.
T.S Eliot “Quattro quartetti”.
E la fine e il principio erano sempre lì
prima del principio e dopo la fine.
E tutto è sempre ora. Le parole si sforzano
si fendono e talvolta si spezzano sotto il peso,
per la tensione incespicano, scivolano, si guastano,
marciscono per imprecisione, non vogliono stare a posto.
non vogliono star ferme.
L’intrico della trama è movimento…
L’Amore è per se’ stesso immobile
soltanto causa e fine del movimento,
fuori del tempo e senza desiderio
rappreso in forma di limite
tra l’essere e il non essere…