“Gay ovunque – fascisti al cimitero”: scritto con vernice bianca su una saracinesca di Corso Vittorio a Roma, che trovi sulla destra se vai verso Largo Argentina, poco dopo San Giovanni dei Fiorentini. Con un post del 22 luglio 2007 avevo registrato una scritta letta a Fiumicino che diceva: “Morte ai froci – A morte il pedofilo”. Commento l’ultima con il detto evangelico che avevo riportato per la prima: “Renderete conto di ogni parola”.
“Gay ovunque – fascisti al cimitero”
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Plumbee entrambe (e la prima minacciosa anche nel primo emistichio, non solo nel secondo). Al confronto risulta accattivante e bonaria quella che ho letto io l’altro giorno: «Più ruhm, meno rom».
Anche un pensiero intollerante, se non si prende troppo sul serio, diviene tollerabile.
Mi piace rispondere alle parole nazi-fasciste che tutti purtroppo leggiamo e sentiamo in giro, con altre parole, pensate e scritte da un frocio morto ammazzato probabilmente su progettino di qualche fascistello romano, Pier Paolo Pasolini, l’unico autore di un film riuscito su Gesù Cristo.
Forse per prendere sul serio la Misericordia di Dio, bisogna avere l’avventatezza di prendere sul serio il peccato. Forse è una delle infinite strade del Signore. Chissà. A leggere PPP e di fronte ai volti dolenti e umanissimi del suo “vangelo secondo Matteo” parrebbe proprio di si.
Ma ecco Pasolini che parla di Gesù:
“Nulla mi pare più contrario al mondo moderno di quella figura, di quel Cristo mite nel cuore, ma ‘mai’ nella ragione, che non desiste un attimo dalla propria terribile libertà come volontà di verifica continua della propria religione, come disprezzo continuo per la contraddizione e per lo scandalo. La figura di Cristo dovrebbe avere la stessa violenza di una resistenza: qualcosa che contraddica radicalmente la vita come si sta configurando all’uomo moderno, la sua grigia orgia di cinismo, ironia, brutalità pratica, compromesso, conformismo”.
Così PPP, nel 1963.
Visconti, Zeffirelli, Pasolini, Arbasino…
Oggi abbiamo Luxuria, onorevole gay sull’isola dei famosi.
Fatemi guardare indietro e dire: che bello quando non c’erano i gay ma esistevano i froci!
PIccolo (parziale) fuori tema.
Ieri alla tv e sui giornali: la Galbani tarocca le date di scadenza dei suoi formaggi e mozzarelle. Putiferio, reazioni (la Coop dice che ritira i prodotti Galbani dai suoi supermercati) ecc. ecc.
Oggi: non è vero niente.
Ieri: il clan dei Casalesi progetta di uccidere lo scrittore Saviano entro Natale, l’ha rivelato un pentito storico del clan. Putiferio, reazioni, poleniche ecc. ecc.
Oggi: non è vero niente. (ma anche ieri ci si poteva chiedere: ma se quel tale si è pentito dieci anni fa, come fa a sapere gli affari di adesso?).
Ieri: la maggioranza vuole le classi separate per i bambini stranieri. Putiferio, reazioni polemiche, stracciamento di vesti ecc. ecc.
Oggi: si è semplicemente posto il problema di chi viene a scuola e non sa ancora una parola di italiano, auspicando che frequenti dei corsi a parte, temporanei, che il numero degli stranieri per classe non sia sproporzionato, che gli inserimentii non avvengano dopo il 31 dicembre. Tutte norme ragionevoli, ancorché ovviamente discutibili.
Conclusione provvisoria: metodologicamente è più conveniente pensare che le notizie sono tutte false, per principio, e che solo qualcuna potrebbe risultare vera.
@ Leonardo
… ma perche’ , la giornalista che chiedeva all’avvocato del pentito se il suo cliente gli avesse mai parlato di un piano per uccidere Saviano, dove la vogliamo mettere? ma ci siamo o ci facciamo?
Sono sempre stata perplessa sulla ragione per cui un orientamento sessuale debba costituire offesa. Mi sforzo di comprendere le diversita’ ideologiche, religiose, di tifo sportivo. Faccio una fatica tremenda nel capire perche’ non si possa dialogare e cercare di comprendersi pur rimanendo ciascuno della propria idea, e neppure in questi casi sono in grado di capire il ricorso all’offesa personale di chi non la pensa come noi. Ma che valore ha dire a qualcuno comunista o fascista, fondamentalista,arbitro cornuto o venduto, frocio? … e, anche dopo averlo detto, che cosa cambia? ma, soprattutto, ci chiediamo mai qual e’ lo spirito, il cuore, la mente che generano queste affermazioni?
E noi che leggiamo, cosa possiamo fare? Basta la preghiera perche’ il mondo si ravveda?
Renderete conto di ogni parola……
Sembra che giudicare gli altri sia ormai il passatempo preferito dagli esseri umani, dimenticandosi sempre della famosa trave…
(Discorso a parte, ovviamente, per la pedofilia. Solamente il rispetto delle leggi e la fede sono capaci di trattenermi nella legalita’,pregando che anche costoro possano intravedere una luce di salvezza dalle loro abbiette azioni)
Grazie, Ignigo74, per aver ricordato uno dei più grandi italiani del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini.
Quanto manca all’Italia odierna ed a noi tutti la sua poesia, la sua intelligenza, la sua indignazione.
Circa il parziale “off topic” di Leonardo, io credo, Leo (e so che mi permetterai la battuta), che se il criterio “scriminante” per venire (o meno) relegati nelle “classi – ponte” sia la conoscenza della lingua italiana i primi a doverci finire sarebbero proprio certi deputati leghisti che hanno votato questa norma.
Buona notte a tutti !
Roberto 55
P.s.: grazie a Principessa ed a Luigi per le risposte ed i chiarimenti che m’avete fornito nel “post” precedente. A domani !
Pasolini “morto ammazzato probabilmente su progettino di qualche fascistello romano”?
A sentire Zigaina, si direbbe di no: la sua morte, fu quasi una scelta “di vita”, a suo modo “cristiforme” …
Cari amici,
dopo aver letto appena uscito il libro di Saviano, visto suoi interventi sul canale televisivo Nessuno TV quando era uno sconosciuto, seguito fino a ieri sera a Matrix (canale5) e nelle ultime due iniziative promosse da Fahrenheit su Radio Rai 3, ho la sensazione di trovarmi veramente di fronte a un testimone autentico della verità, a un martire in vita, un povero Cristo.
Il fatto che abbia deciso di lasciare l’Italia dice tutto il disagio di una vita impossibile vissuta in solitudine in libertà vigilata. Un inferno da non augurare al peggiore dei nemici.
Roberto ha solo 28 anni, come lui dice, e all’improvviso si trova nella condizione di non avere un futuro come uomo, come essere umano. Non lasciamolo solo, mandiamogli un segno della nostra solidarietà e vicinanza anche semplicemente attraverso una mail sul suo sito:
http://www.robertosaviano.it/
Concordo con te Nino, purtroppo è il prezzo da pagare quando si cerca disperatamente la giustizia è altissimo, il prezzo che ha pagato Cristo e tanti altri Cristi dopo di lui, e ce ne sono a bizzeffe che hanno fatto la stessa fine se non peggiore! Certamente ha reso un grande servigio alla società, esponendosi di persona, conoscendone i rischi, abbracciando appieno la beatitudine di coloro “che hanno fame e sete della giustizia” e non macheranno di essere saziati, lo Stesso Signore lo ricompenserà, di certo..
Riguardo al post di Luigi, quello inziale concordo con Ignigo, in toto…anche per quanto riguarda Pasolini. Tra l’altro ha bazzicato parecchio la zona dove vivo e quelle limitrofe, la sua condizione omosessuale era conosciutissima e famigerata, ma nessuno se ne è mai scandalizzato anzi, era considerato un vero mito, rispettato per il suo genio e la sua originalità! Sempre per restare in tema, ultimamente l’appartamento sotto il mio, sfitto da un paio d’anni, è ritornato a vivere. E’ stato di nuovo affittato, me ne sono accorta dai rumori e da un certo movimento all’interno, sicché, mi chiedevo chi fossero i nuovi inquilini: mi sono messa a sbirciare (come farebbero le comarelle del profondo sud siculo). Ebbene, vedo uscire una strana figura, una tipo ..sapete di quelle donne -virago..mah ! Vista a posteriori ha una figura inquietante: ehmm troppo alto e strano ie innaturale il suo sedere, e l’andamento…la capigliatura …arruffata di un nero corvino..eccessiva! Ieri l’altro mi ci sono scontata muso a muso..è…è un transessule (si dice così ? ) …a Roma dico er Transone!!!
Truccata, con la bocca a gommone e due seni enormi, che strana creatura..però..che tenerezza m’ha fatto, infinita: ha abbassato immediatamente lo sguardo arrossendo e con un timido “buongiorno” si è defilata, a testa in giù! L’ho rincontrata proprio poco fa, di ritorno dal centro, ed ho scambiato con lei qualche battuta circa il clima ancora caldo, consigliandole di togliere il giaccone di pelle, era feliccissima per quello scambio di parole, quasi sorpresa per averla chiamata “signora”. Sono felice di averla chiamata signora…è stato come averle restituito una certa dignità!
Clo, ti meriti un bacio in fronte…..e pure con lo schiocco!! sia per il racconto, garbato e rispettoso – senza alcun giudizio di sorta – sia per il tuo modo di fare che ,oltre a sorprendere la signora, le avra’ certamente chiarito che la sua vicina di casa vede in lei un essere umano con tanto di dignita’, come tutti, e meritevole del rispetto che dobbiamo a chiunque . A prescindere!! – come diceva Toto’.
Far sentire qualcuno benvoluto credo che sia una delle azioni migliori che possiamo compiere ogni giorno.
Veramente Pri’, non puoi capire..ma che tenerezza mi ha suscitato ! Intanto nell’abbigliamento non è eccentrica ma conserva una certa normalità, e questo è significativo. Ma poi, non riusciva a guardarmi negli occhi, era come se…incrociando il mio sguardo potessi scavare dentro la sua vita, che certamente è [ è stata e sarà] molto, ma molto dura. Quando alla fine , tranquillizzata dalla mia naturalezza nell’approccio assolutamente scevro da qualunque tipo di pregiudizio si è decisa a sollevare lo sguardo- uno sguardo che celava una tristezza palpabile- il suo disagio si è palesato arrossendo, e con un mezzo sorriso mi ha rivolto timidamente la parola in un italian-portoghese…credo sia brasiliana…
Nel mezzo dell’entusiasmo per la ricomparsa di Lycopodium, al quale mi associo con piacere, posso chiedere dov’e’ finito Matteo ora?
E Syriacus?…..
Mattlar, stai certo che le preghiere sono anche per te e… con affetto , non con antipatia.In bocca al lupo, con tutto il cuore!
Quanto è difficile (e pericoloso) dissentire in Italia
di M. Diaferia
L’Italia è una democrazia compiuta?
In Italia c’è veramente libertà?
Queste domande se le pongono in tanti, specie a sinistra e nell’area radicale, dove addirittura hanno cognato il termine di “regime”. Ma non fatevi ingannare dai mugugni di chi si è formato a quelle scuole.
Il campione numero 1 del piagnisteo ipocrita è il sempre più svalutato Marco – alias Giacinto – Pannella, al suo ennesimo digiuno a base di cappuccini (dicono tre al giorno: ben zuccherati, sono una bella carica di energia) ed ora deciso a non bere più acqua per diversi giorni (ma dove trova la forza per viaggiare e predicare dalla sua radio?), naturalmente sotto attenta sorveglianza dei suoi amici medici, che emettono bollettini sempre preoccupatissimi: tranquilli, ha appena comunicato che ha sospeso tutto anche questa volta. In fondo, un po’ di inconsapevole timor di Dio ce l’ha pure lui e la voglia di comparirGli davanti è inversamente proporzionale al suo egocentrismo.
Un altro modello di immotivato vittimismo è di sicuro “l’usignolo dell’Oh bella ciao” (canzone per altro mai cantata da alcun partigiano), per il quale questo Paese sarebbe sempre all’Anno Zero, visto che non è governato da lui o dai suoi influenti amici.
No, non fidiamoci di costoro, perché è proprio grazie a loro e ai loro padri o patrigni, più o meno remoti, se oggi la maggioranza del popolo italiano ha il coraggio di esprimersi solo nel segreto delle urne (almeno fin quando non ci piazzeranno anche lì una videocamera) o attraverso l’anonimato delle telefonate ad alcune trasmissioni radiofoniche.
Parto da esperienze personali e sono certo che molti di coloro che mi leggeranno, si potranno immedesimare facilmente.
Cito tre ambienti: il luogo di lavoro, la scuola dei propri figli e, ahimé, anche la parrocchia.
Ho provato negli ultimi anni a lavorare nel privato e nello Stato (una scuola superiore).
Nella piccola azienda dove lavoravo, eravamo in pochi. Tra questi pochi sapevo bene che l’unico a non votare a sinistra ero io. Forte del clima “familiare”, ho preso il coraggio a due mani e spesso mi sono confrontato schiettamente con i miei vicini di scrivania su tantissimi argomenti, politici, sociali, morali e religiosi. L’ho fatto tante volte con vero spirito di servizio, facendo partecipe l’interlocutore del patrimonio culturale acquisito durante gli studi universitari alla Cattolica e di tutto il bagaglio che può offrire una giovinezza vissuta tutta nell’ambito dei movimenti cattolici.
I risultati sono stati scarsi, perché non c’è più grande sordo di chi non vuol sentire e soprattutto perché il militante di sinistra è un “homo religiosus”, prima che “politicus”. Inutile dire che il risultato è stato quello di subire un bel po’ di risolini, di giudizi sprezzanti (chi non è di sinistra è per definizione un cretino, visto che non ha ancora capito dove sta la Verità) e poi, soprattutto, l’emarginazione dai giri di amicizia.
Quando sono approdato allo Stato, mi sono fatto – ahimé – più furbo e più codardo. Cerco di esprimere il meno possibile le mie idee, trangugio con pazienza i luoghi comuni ideologici di cui mi sento circondato, vedo e faccio finta di non vedere scelte culturali a senso unico. Quando parlo, sto molto sul vago, tant’è che a volte mi diverto a far credere che sono dalla loro parte. In questo modo vado d’accordo con tutti e passo giornate tranquille.
Uno potrebbe obiettarmi che non ho più “il fisico” o la gagliarda età giovanile, per affrontare certi scorni. Ma non pensate che gli studenti siano da meno!
Ogni anno, infatti, c’è l’elezione degli organi collegiali, quattro rappresentanti nel Consiglio di Istituto. Sono certissimo che ci sono tanti ragazzi cattolici (quelli di CL si ritrovano in un’aula ogni settimana) o perlomeno non schierati su posizioni vetero-massimaliste: alla fine si è presentata la solita lista unica monocolore, rossa ovviamente. Idem per la componente genitori.
Ed eccomi nel ruolo di genitore, appunto, nella scuola elementare statale delle mie due bimbe. Sale al ministero la Gelmini, prende delle decisioni. Apriti cielo!
Gli ex-settantottini sono scesi in campo, quasi non vedessero l’ora di rivivere l’ebbrezza della lontana adolescenza e, già che c’erano, hanno pensato bene di coinvolgere anche i bambini, arruolati loro malgrado a mo’ dei Pionieri nei Paesi dell’Est. Le manifestazioni saranno sicuramente “colorate e festose”, come prescrive il manuale, in parchi pubblici agghindati con bandiere arcobaleno.
In più, grazie ai nuovi mezzi informatici, ecco un bello “Spam” di file in PDF a tutti i genitori, perché si allineino con sindacati e maestre contro questo governo che “vuol distruggere la scuola pubblica”.
Se uno straniero giudicasse dai cartelli fuori dalla scuola (il più intelligente “Noi bambini bocciamo la Gelmini”) o dai volantini incollati ovunque sui muri o i cartelli stradali, penserebbe che in Italia governa Bertinotti. E invece mi risulta che una forte maggioranza ha votato l’uomo di Arcore.
La domanda nasce spontanea: ma dove sono questi benedetti elettori?
Ci sono, ci siamo, ma zitti zitti, come ai tempi dei Carbonari. Tant’è che se per caso ti capita di sentire un tuo simile bisbigliare tra sé qualcosa che assomiglia ad un “non sono d’accordo”, ti viene voglia di avvicinarti e, dopo uno scambio di battute del tipo “Libera Cornovaglia – Cornovaglia libera!”, appartarsi e stringergli la mano fraternamente.
Non diversamente di quanto avviene nel mondo “laico”, anche nell’ambiente parrocchiale non è facile esser se stessi. Anzi, forse è ancora più difficile, perché il giudizio che ti viene appiccicato addosso non è solo politico, ma anche morale e religioso.
In tanti ambienti ecclesiali, ormai è assodato il luogo comune che nel centrodestra non ci possono essere persone “impegnate”, che si dedichino al volontariato.
Poiché la vulgata passata per anni attraverso le televisioni è che Berlusconi e i suoi alleati, fino all’ultimo degli elettori, sono ricchi, ladri, evasori fiscali, mafiosi, egoisti, affamatori di pensionati, guerrafondai e via dicendo, come fa un cattolico a votare quelli lì?
E siccome questi discorsi li senti chiari non solo sulle bocche dei laici, ma pure sulle sante labbra di alcuni sacerdoti, suore e frati, con quale coraggio poi alzi il ditino per dire, con una voce simile a quella di Fracchia, le tue idee? Anche lì, meglio stare zitti e far credere che sei come gli altri.
L’unica soluzione è cambiare aria: se nella tua parrocchia il parroco ti definisce un integralista, solo perché citi Ratzinger… sì, è meglio sloggiare. Qualche parrocchia affidata a CL ci sarà in zona e lì, finalmente, respirerai aria di casa, una fresca brezza di libertà (preciso: non sono cresciuto in CL).
Ho usato finora un tono leggero, ma il problema della mancanza di libertà in questo Paese ha radici storiche lontane e ha lasciato una scia di sofferenze interiori, se non addirittura di sangue, che ci vorrebbe più di un libro per parlarne approfonditamente.
Lo si è visto ultimamente nel come è stato affrontato il dibattito storico sul Risorgimento. Ma potrei citare la Resistenza, l’origine del Fascismo, il ruolo del Comunismo, le guerre mondiali, il rapporto Stato-Chiesa, il colonialismo, il razzismo, il terrorismo, i servizi segreti, la malavita organizzata e tanti altri nodi inestricabili della nostra storia patria.
Su ognuno di questi temi, una minoranza di dotti e sapienti di Stato ha preparato una sorta di placebo da far deglutire, di generazione in generazione, a tutti i nati su questo suolo. Non importa se il più delle volte si trattava di vere e proprie “balle storiche” o di ideologismi allo stato puro. No, le cose stanno così e guai a chi non si adegua. Mi ricordo la canzone di Bennato “In fila per tre”: è l’immagine più calzante di gran parte della metodologia utilizzata dalla pluralista e laica scuola pubblica italiana, dal 1861 in poi.
Paura di dissentire, paura di testimoniare in pubblico il proprio credo religioso, paura di dire in pubblico la verità, paura di denunciare le ingiustizie, paura di chiamare le cose col proprio nome. In certe realtà e in certi periodi storici, molti italiani hanno perso perfino la vita, semplicemente perché dissentivano dalle idee o dai modi di vita di una delle tante “minoranze forti”.
Negli ultimi anni, nella politica qualcosa è cambiato in meglio, anche grazie a Veltroni, che, bontà sua, si è speso a far capire ai suoi che c’è del buono anche nel campo avverso. Ma siamo ancora all’inizio del cammino, specie se assistiamo ad alcune manifestazione di piazza o ai talk-show di prima serata. Per non parlare poi della satira, del teatro, del cinema o della semplice vignettistica.
Ma molto più difficile è affermare degli ideali di vita, quando non sono in linea con le mode più in voga, specie in certi ambienti lavorativi (mass-media, sanità, scuola, magistratura) o quando si vive in zone difficili, dove la criminalità è sovrana. E in questo caso, non si può che essere comprensivi per chi preferisce rifugiarsi nell’omertà per sopravvivere o difendere le proprie cose o i propri cari.
Essere liberi di esprimere il proprio pensiero, di comportarsi secondo coscienza, essere, insomma se stessi è quindi, da sempre, cosa permessa solo ad una parte minoritaria di questo Paese, che è poi quella che paradossalmente sembra dominare, anche se non ha i numeri in Parlamento (almeno oggi è così).
Ed è per questo che è così difficile riformare o migliorare l’Italia.
In una parola: viverci.
http://www.mascellaro.it/web/index.php?page=articolo&CodAmb=-1&CodArt=27711
Ma cos’e’ ? la giornata dei ritorni? ben ritrovato Iginio e grazie per l’articolo…
Ho apprezzato il tuo intervento Igino. Posso immaginare quanta sofferenza e sforzo richieda il confronto, quando questo poi è ostacolato da pregiudizi e prese di posizione diventa addirittura drammatico: fingere di sentirsi a proprio agio mentre attorno i colleghi, le persone che costituiscono l’entourage, fanno cordata.
Io penso che nella vita tuttavia non bisogna mai smettere di lottare per ciò in cui si crede veramente. E anche quando quegli ideali nei quali si credeva e si sperava cadono miseramente, è necessario cercare il perché, sondare, capire la motivazione che hanno reso quell’idea che mi aveva fatto sperare, quella persona nel quale avevo riposto speranze, fallimentare! Eppure nonostante tutto è necessario continuare a credere e vivere per ciò in cui si crede combattendo, continuare a sperare contro ogni speranza, senza timore ..andare contro corrente se necessario, ma restare fedeli a se stessi. Sempre! Alla fine, come direbbe Kant, la libertà consiste nel ” guardare il cielo stellato sopra di noi, e la legge morale dentro di noi”…fare di noi delle brave persone, è questo che conta. La società non sono io, ne tu, nessuno singolarmente lo è, ma tutti insieme, partecipando gli uni gli altri…rispettosi e solidali gli uni per gli altri. Così si costruisce un tessuto sociale, democratico e libero.
A parte che non ho ben capito la frase citata da Luigi “gay ovunque – fascisti al cimitero”… ma io sono tardo…
Però vorrei dire: perchè per offendersi bisogna usare queste cose?
E’ come la storia di dare del “bambino” a qualcuno, che ci ha fatto notare giustamente Ignigo qualche post fa.
E’ come se er offendermi dovessero dirmi: “Prete”, oppure dovessere dirmi: “Marco”.
Perchè usare un orientamento sessuale per offendere qualcuno?
E’ una cosa molto diffusa tra gli adolescenti, nelle caserme, nei seminari…
E come direbbe l’amato (da Leonardo!!!) Scalfaro: Io non ci sto!
lycompodium non è che siccome lo dice zigaina allora è vero.
sono aperte diverse ipotesi sulla morte di pasolini.
io ho citato quella che mi appare più verosimile ma certamente può esserci un concorso di cause esplicite (il fastidio dei fascistelli per PPP per i motivi che tutti sappiamo) e il desiderio conscio o inconscio di PPP di finire in modo cruento la propria vita.
I fascistelli romani comunque devono renderanno conto a Nostro Signore, fidati, di numerose violenze.
Bentornati, anche da parte mia, a Lycopodium (che ho letto molto, e con piacere, in passato, su questo blog) ed a Nino (passato da queste parti, come suol dirsi, a salutare gli amici) !
Io credo, Lycopodium, e temo anche, che la morte di Pier Paolo Pasolini resterà uno dei tanti misteri insoluti della più recente storia italiana.
Ciò detto, credo che la discussione debba riprendere gli spunti – davvero meritori – lanciati da Luigi e, poi, raccolti da Ignigo74 e da Nino e che mi pare rivestano un unico e minimo comune denominatore: l’intolleranza.
Ignigo e Nino, in particolare, hanno proposto alla nostra attenzione due personaggi pubblici, due intellettuali (nel senso più nobile – anche se, forse, per Pier Paolo Pasolini, persino riduttiva – di quest’espressione, che nell’Italia d’oggi rischia di suonare addirittura sospetta o demodè) che hanno pagato (Pasolini) e stanno pagando (Saviano) sulla loro pelle il prezzo di questa intolleranza e di questa violenza che viene da lontano.
“Fortunata è la nazione che non ha bisogno di eroi”: diceva, mi pare, Bertold Brecht.
Neppure vedo contraddizione tra l’ipotesi ripresa da Lycopodium sulla morte di Pasolini (una scelta di vita, “cristiforme”) e la figura di Saviano, come descritta da Nino, quale “testimone autentico di verità”.
Nel suo ultimo articolo, prima d’esser ammazzato nel modo che (non) sappiamo, Pasolini si scagliava con la sua inconfondibile invettiva contro i luoghi comuni cui erano ricorse le cronache di stampa dell’epoca a proposito del famigerato delitto del Circeo: “Roma”, i “neo-fascisti”, i “pariolini”; i “poveri” delle borgate romane ed i “poveri” immigrati, cioè i giovani del popolo, possono fare e fanno – scriveva – …….. le stesse cose che hanno fatto i giovani dei Parioli, e con lo stesso identico spirito, e ciò perchè “la nuova cultura ha distrutto cinicamente le culture precedenti, da quella tradizionale borghese alle varie culture particolaristiche popolari”.
E’ stato il suo (presago ?) canto del cigno.
Buona notte agli amici del “pianerottolo” !
Roberto 55
Pasolini eroe? Santo, magari? Guardate che state facendo della ‘poesia’ a buon mercato.
La condizione omosessuale, se la si guarda con rispetto, è tragica. Le terribili contraddizioni di un uomo come Pasolini, forse non grandissimo scrittore ma sensibile e lucido nel denunciare la distruzione morale del popolo italiano, che di sera va a rimorchiare marchettari dalla parti della stazione, vanno prese per quello che sono, non dimenticate né edulcorate. Rispetto per la miseria umana. Non facciamone un eroe, per favore. Lo dico per lui, che non lo merita.
Leonardo, non posso condividere questa tua affermazione.
“La condizione omosessuale, se la si guarda con rispetto, è tragica.”
Perchè la condizione omosessuale dovrebbe essere tragica?
Che rispetto è questo?
Su Pasolini – con tutto il rispetto per le varie posizioni emerse – la penso esattamente come Lycopodium e Leonardo (e Zigaina, e il cugino del poeta, Nico Naldini).
La “santificazione” di un poveretto, che viveva davvero tragicamente la propria inclinazione sessuale pervicacemente pedofila, fa parte di quel “pensiero unico” di cui l’articolo riportato da Iginio è testimonianza un po’ unilaterale ma purtroppo per tanti aspetti autentica.
Clodine, sei grande! Mi hai ricordato la dolcissima poesia di Gozzano dal titolo “Cocotte”.
(Ciao Principessa, buona notte).
La diagnosi pasoliniana sulla società italiana non può non colpire.
La sua esperienza personale, poi, mi pare un impasto di grazia e peccato, di resurrezione e abisso, di elevazione spirituale e “de profundis” della carne, della sua corruzione e debolezza.
In tal senso, egli incarna davvero – e nella misura più alta a tragica – la condizione umana come mistero insondabile, come lotta e contrasto permanente dentro di sè, quasi a prescindere dalla propria volontà.
Non so se egli ha trattato davvero questo aspetto nelle sue opere, sinceramente non mi pare.
Lo ha vissuto.
Sulla sua morte, invece, ho sempre trovato fuori luogo la dietrologia e il complottismo che la attribuiscono a chissà quale disegno occulto.
Fu un tragico fatto di sangue accaduto in un contesto degradato e per una condotta rischiosa e (penso) calcolata.
Non ci vedrei, sinceramente, nè mandanti potenti, nè troppe immagini cristiche, se non – queste ultime – per la condizione di solitudine e abbandono che certo anche Cristo porta sempre su di sè, e tramite le quali si fa vicino e abbraccia davvero tutti, anche PPP.
Cari amici, dopo aver riflettuto sul senso e sulla validità della riflessione di P.Coelho, mi sono convinto a riprendere il cammino interrotto, nei limiti delle mie possibilità.
DA : http://WWW.REPUBBLICA.IT/2008/10/SEZIONI/SPETTACOLI_E_CULTURA/TESTO-COELHO/TESTO-COELHO/TESTO-COELHO.HTML
SPETTACOLI & CULTURA
LE IDEE
Lo scrittore come popstar
di PAOLO COELHO
L’INCIPIT
Qualche mese fa, stavo guardando un film, “Giordano Bruno,” la storia di un “eretico” condannato dal Vaticano e messo al rogo nel 1600 a causa dei princìpi in cui credeva. La ragione per cui ne sto parlando in questa sede è la seguente: nel film c’è un punto in cui Giordano Bruno accenna al fatto che era appena stato alla Fiera di Francoforte per incontrare alcuni degli editori delle sue opere. Ed eccoci qui, quattro secoli dopo, non solo per incontrare gli editori, ma anche per discutere nuove tendenze.
IL FINALE
Per illustrare ciò cui ho accennato in questo discorso, pubblicherò – nell’istante in cui finirò di parlare – il testo integrale sul mio blog: basta una telefonata per dare il via al webmaster. La stampa tradizionale non può riferire tutto ciò che succede qui, ma Internet ci dà invece la straordinaria opportunità di condividere realmente le idee, a prescindere da altre priorità.
In un certo senso, c’è qualcosa di ironico in tutto ciò: Giordano Bruno fu punito per aver espresso le proprie idee. Nel mondo di oggi, sarete puniti se non lo fate.
Grazie
16 ottobre 2008
Con l’occasione riprendo, segnalando agli amici intervenuti su PPP questo articolo :
http://www.pasolini.net/madrid-saggi09.htm#inizio-ita
17 maggio 1973.
Analisi linguistica
di uno slogan
( a proposito della pubblicità dei jeans Jesus)
A don Marco: la condizione omosessuale è tragica perché è sbagliata. Quanto più la persona che la vive è fine e moralmente attenta tanto più ne sente dolorsamente – lo ammetta o no – l’aporeticità. Un eros infecondo, strutturalmente impossibilitato a trascendersi nell’unione con l’altro da cui si genera il terzo: basta pensare a questo …
Il rispetto consiste, in primis, nel chiamare le cose col loro nome e non mistificare la realtà (come invece fa la cosiddetta cultura gay).
Don Marco è tragica perchè è una per-versione dell’ordine naturale creato da Dio, che porta incomprensioni e sofferenze:
“[27] Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
MASCHIO e FEMMINA li creò. [28] Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, …”.
Mancanza di rispetto verso le persone con tendenze omosessuali è nascondere loro questa Verità e illuderli che le tendenze omosessuali siano naturali.
A e quanto detto da Leonardo aggiungo :” vi sono eunuchi nati eunuchi dal seno della madre altri che sono resi eunuchi dagli uomini, e chi si fa eunuco per il regno dei cieli, chi può ntendere intenda”….
Ma bada bene: San Paolo aggiunge: “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, …. entreranno nel regno . Con quattro epistole, spedite una ai romani, due ai corinzi o corinti, ed una a Timoteo, Paolo in tal modo argomentava circa l’omosessualità: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento….E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.”
Da ricordare la condanna divina dell’omosessualità che si trova in Genesi, e precisamente al 19 cap.Nella Vecchia Legge, e soprattutto nel Pentateuco, sono presenti altri cinque capitoli che imitano le condizioni iniziali e finali, i presupposti e le conseguenze di Sodoma, così come biblicamente gli stessi vennero inceneriti dall’Ira di Dio!! I primi cristiani usavano dire: “arsenokoitai” (rapitore, stupratore dei ragazzi); “pederasti”; “mollis” (molle), “malakos”, (effeminato); “pathicus” (passivo); “agens” , l’omossessualità rappresentava uno scandalo e un tabù disapprovata fortemente a livello sociale. I matrimoni gay celebratisi nella fastosa e ricca Roma imperiale furono messi fuori legge e condannati da Costanzo III e Costante II , legge inserita successivamente nel Codice Teodosiano. In questo Codice si legge :”Quando un uomo si sposa a mò di femmina, la donna che sta per abbandonare gli uomini cosa può desiderare, quando il sesso perde il suo posto, quando si commette quel delitto che è meglio non conoscere, quando l’Amore assume un altro aspetto, quando l’amore viene cercato e non visto, comandiamo che insorgano le leggi…”. L’omosessualità sarà interpretata come peccatum Dei, come un atto di violenza contro la natura e contro la volontà di Dio, e contro tutte le manifestazioni della voluntas Dei sulla terra, sia quando la rivelò ai profeti e questo la trascrissero nella Bibbia, sia quando il Verbo si fece carne. Quando Giustiniano decise, con due Novelle, enumerate rispettivamente con la sigla 77 e 141, di dedicare una più ampia ed esaustiva dissertazione sulla pederastia, cercò di associare quest’ultima alla bestemmia ed a tutti i comportamenti e detti e parole blasfeme ed ingiuriose contro Dio.
A margine volevo -se non fosse stato compreo- che mi trovo d’accordo con Leonardo e Mandis ovviamente! Con tutto il rispetto per Maioba, certamente…ma la Parola di Dio va presa in toto, non estrapolare quello che a noi fa comodo..eh..è troppo facile! Scevra da giudizi e tantomeno pre-giudizi, s’intende! Si stanno facendo delle riflessioni quanto più inerenti al pensiero di Dio e in modo oggettivo…per quello che apprendiamo dal Cristianesimo.
Aiuto Luigi!!!
Non ho tempo di fermarmi… Lo farò al più presto…
Vorrei aggiungere, perché anch’io prima andavo di fretta, che tanto mi sento ostile alla “cultura gay” quanto sono pieno di rispetto per la vita delle persone omosessuali. (Piccolo nota bene linguistico: la prima forma di rispetto è non ipostatizzare la qualità, crocifiggendo la persona ad un suo singolo aspetto. Non esistono “gli omosessuali”, ci sono le persone con tendenze omosessuali oppure che praticano l’omosessualità)
Rispetto che diventa vera ammirazione quando vedo qualcuno di loro portare con dignità e sacrificio un fardello così pesante. Non riesco a non pensare che se Dio permette che a qualcuno sia data una tendenza sessuale che non può compiersi nell’unione con l’altro e che dunque gli richiede una tale mortificazione, beh deve avere una particolare preferenza ed essergli particolarmente vicino, visto che gli assegna una vocazione tanto esigente.
Un prete che si chiede perche’ la condizione omosessuale sarebbe tragica…
Ecco come siamo ridotti. Si commenta da solo. Auguri.
@ Iginio:
si da il caso che “tragedia” sia una parola del teatro greco, non del vangelo di Gesù Cristo.
Tu che te la tiri sempre perchè sei disprezzato da tutti come calimero non hai imparato proprio nulla?
Mah.
Condivido la pacatezza e la serenità del post di Leonardo delle 17.31, anche se forse non ne condivido appieno tutte le conclusioni.
Non condivido il fondamentalismo biblico di Clodine: Teodosio e Giustinano non mi pare siano ancora stai proclamati padri della Chiesa…
@ Giovanni: tu hai sempre la Volontà maiuscola e le persone minuscole…
Non c’è male ragazzi!
Come diceva Luigi riprendendo il vangelo? “Renderemo conto di ogni parola”.
Saludus
X Clodine: Carissima Clo, è davvero molto bella la descrizione che fai della figura di Roberto Saviano: “Certamente ha reso un grande servigio alla società, esponendosi di persona, conoscendone i rischi, abbracciando appieno la beatitudine di coloro “che hanno fame e sete della giustizia” e non macheranno di essere saziati, lo Stesso Signore lo ricompenserà, di certo..” Sono parole stupende che condivido in pieno. Un abbraccio!
E hai ragione anche tu, Nino, quando affermi che Saviano è un “ testimone autentico della verità”.
Riguardo al tema proposto da Luigi, riporto ciò che in merito afferma IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA:
2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, 238 la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Vi saluto tutti caramente!! Ciao Dott. Luigi, Ciao Clodine, Ciao Principessa; Ciao Maioba, Ciao Roberto55, Ciao Sump, Ciao Ignigo74. Ciao a tutti!! F.
E invece posso dire una cosa di te Maioba! Senza offesa?
Perchè pretendi avere sempre l’ultima parola dimmi..non ti fa oniore questo aspetto, ma lascia un retrogusto piuttosto amaro.
Fabricianus..sei meraviglioso..Igino..sei stato forte..Leonardo…mi piaci un sacco!!!
Colpita Clo? 🙂
Peccato che non si stesse parlando di me, ma di un altro argomento. Non sviare dal discorso. il tuo modo di parlare della cosa nasconde un fondamentalismo biblico che nemmeno il CCC usa!
E comunque io non pretendo di avere sempre L’ULTIMA parola.
Pretendo di poter dire la MIA parola, come tu dici la tua, tutto qua.
Mica ho interrotto il discorso! Non è in mio potere farlo e se anche lo fosse non lo farei.
ciao
@maioba
forse, dovresti riprendere in mano i libri caro don, se non conosci la figura dell’imperatore Giustiniano, sappi che fu lo spartiacque tra la caduta dell’impero romano (476 d.c ) e l’avvento dell’era cristiana: fu il traghettatore, dopo Costantino dell’impero cristiano denominato ” Sacro Romano Impero” il quale si riteneva fosse “voluto da Dio” che ne aveva eletto il popolo cristiano come depositario della sua volontà. Ne conseguiva che questo impero dovesse, al contrario di quello romano, essere eterno e,in quanto voluto da Dio, universale proprio perché “romano”. Non poteva esistere inoltre un altro imperatore dopo quello di Costantinopoli, che da Dio riceveva il potere perpetuando così l’autorità delegata a Costantino I, il primo imperatore cristianot. Giustiniano fu il traghettatore della cristianità, era ortodosso, ovviamente, ,e pieno di zelo per la purezza della fede. Per tutta la vita condusse una perenne guerra acerrima contro il paganesimo e le eresie, eresse la grandiosa costruzione della basilica di S. Sofia a Costantinopoli ….per non parlare di Teodosio, Teodolinda ecc..
Studia Maioba, studia
No! Non mi hai affatto colpita..assolutamente…mi deludi talvolta, questo si….mi deludi !
A Clodine, ma che stai a ddì???
Tutti quelli che avevano un bel “Dio lo vuole” o similari sulla cintura (o sulle insegne fa lo stesso…), poi si è scoperto che tanto vicini a Dio non erano…
Che fai rimpiangi i tempi quando l’Imperatore guidava le sorti della Chiesa?
O santo cielo, qui oltra alla tragedia greca mi sa che ci tocca rispolverare anche la commedia
I padri della chiesa -cui accennavi nel post delle 21,30- caro Maioba riguardo all’argomento sull’omosessualità sono molto, ma molto più severi …non lasciano spazio a malintesi. Fidati! Forse, “avranno già reso conto di ogni parola” ?? immagino sapessero ciò che dicevano, altrimenti non sarebbero diventati dottori o padri della Chiesa..non trovi?.
PS: quindi l’era cristiana è iniziata con Giustiniano?
No perchè in caso non avessi capito mi farò ribattezzare nel nome di Giustiniano, di Teodosio e dello spirito di… Clodine.
Mi spiace se ti ho deluso, ma non ho mai fatto nulla per illuderti
Maioba, non sfidarmi sul piano storico a singolar tenzone… specie sull’argomento del “Dio lo vuole”…potrei farti maluccio !!
Sappiamo perfettamente come è cominciata l’era cristiana..non fare lo sciocco..perché se continui ad insultare la mia intelligenza facendo il cretinetti ti lascio parlare da solo.Non meriti risposta..OK!
Molti di quei padri della Chiesa sono anche molto ma molto severi sulla donna, e misogini alquanto…
E che dobbiamo fare? Gli togliamo l’etichetta di Padri della Chiesa?
Ma tu mi dirai che quella è la cultura del tempo e… bla bla bla… che poi la Chiesa ha capito il valore della donna, e bla bla bla…
che tutto è scritto in Gen 1,27 e bla bla bla…
TACI….E RAMMENTA CHE LA SALVEZZA CI E’ GIUNTA DAL FIAT DI MARIA. TUTTO IL RESTO E’ FLATUS VOCIS.
E NON PARAGONARE LA SACRALITA’ DELLA DONNA, CON LA PERVERZIONE OMOSESSUALE, PERCHE’ NON C’E’ STORIA !
AD MAIORA
Stai gridando per caso?
vedi che sei tu che vuoi l’ultima parola e continui a sviare l’argomento? Io ho fatto un discorso per assurdo, proprio per dirti che è necessaria un po’ di prudenza a interpretare la Bibbia e i Padri, non basta lanciare addosso agli altri due o tre versetti e dire: la Bibbia dice così!
Tutto qua.
Chiedo scusa a tutti se sono stato inopportuno, a Luigi in primis.
TACI MAIOBA!
Bell’esempio di dialogo, cara mia!
zittire l’altro quando non si hanno argomenti…
Altro che “retrogusto amaro”!!!
ANCORA…FAI SILENZIO!
Credo che non si debbano mandare al cimitero (neppure metaforicamente) né i fascisti né i gay. Anche se oggi sono entrambi un po’ troppo invadenti.
una maestrina isterica non saprebbe fare meglio.
Calmati, ché a gridare così ti si gonfia la carotide.
Siamo al limite del ridicolo, non insisto oltre perchè siamo scesi sul personale e quasi mi vergogno…
Ma l’argomento del post era ben altro.
ciao Clodine
MAIOBA, MODERA I TERMINI, STAI ESAGERANDO ALLA GRANDE….ECCO: VERGOGNATI !
scusa Clo: non ho capito perchè abbiamo litigato
Posso intromettermi tra Maioba e Clodine per provare, sulla scia della sempre apprezzata saggetta di Raffaele Savigni, a rilanciare il “dibbattito” ?
Ci provo e formulo una domanda – mi scuserete – un pò “ruvida”: che ne sappiamo tutti noi (immagino, di inclinazioni “eterosessuali”) della condizione degli omosessuali (o, più esattamente, delle persone – trovo correttissima la precisazione di Leonardo – di tendenze omosessuali) ?
Come possiamo esser certi che tale condizione sia tragica piuttosto che felice o serena od anche solo “normale” ?
L’abbiamo mai provata ?
L’abbiamo mai vissuta ?
L’abbiamo mai sperimentata sulla nostra pelle ?
Al di là delle verità rivelateci da Nostro Signore, che l’amico Fabricianus ci ha giustamente ricordato, chi siamo noi, ciascuno di noi, per giudicare e condannare ?
Comunque sia, io credo che la grandezza (non l’eroismo, nè, e men che meno, la santità: parlo di un intellettuale e di un poeta, non di un eroe nè di un santo) di Pier Paolo Pasolini si misuri anche nel contrasto che tutt’ora, oltre trent’anni dopo la sua morte, il suo nome sa creare anche nella discussione tra gli amici del “pianerottolo”.
Vorrei anche considerare come l’opera e le parole di Pasolini fossero quanto di più lontano e, persino, “allergico” ad ogni e qualsiasi “pensiero unico”, passato e presente, di sinistra, di centro o di destra; qui, Sump, debbo dissentire, con tutto l’affetto ed il bene che ti porto e ti voglio, da te, poichè – lo ricorderai anche tu – Pasolini, nel marzo del ’68, difese i poliziotti contro gli studenti e, nell’ottobre del ’75, dopo il delitto del Circeo, trovo ancora e sempre la forza d’uscire fuori dal coro per scrivere quanto ho ricordato ieri sera.
Sapeva, come nessun altro, “bestemmiare” cristianamente.
Qui vi saluto.
Spero che, nel frattempo, a Clodine “sia passata”.
Roberto 55
@ Maioba
NO COMMENT !
facccia come crede signora, non sarò certo io a disturbare iol suo sonno.
Buona notte a tutti
NO COMMENT!
Ironia della sorte, questo “post” propostoci da Luigi intendeva affrontare, mi pare, il tema della tolleranza e dell’uso delle parole.
Non voglio esser frainteso: personalmente, e per quel che vale la mia sensazione, non mi pare proprio che Maioba – pur nella foga di una discussione vivace e serrata – intendesse mancare di rispetto verso Clodine e spero che Clo ne converrà al più presto.
Buona notte a tutti, e, in particolare, a Clodine.
Roberto 55
Ma siamo sicuri che la Clodine che il 16 ottobre alle 12.42 scrive, riferendosi a una transessuale che abita nel suo palazzo:
“Sono felice di averla chiamata signora…è stato come averle restituito una certa dignità!”
sia la stessa che il 17 ottobre alle 22.56 urla:
“E NON PARAGONARE LA SACRALITA’ DELLA DONNA, CON LA PERVERZIONE OMOSESSUALE, PERCHE’ NON C’E’ STORIA !”
Mi sorge qualche dubbio. venitemi in aiuto se potete
Caro Maioba, ora sono proprio stanca, dopo questo intervento puoi lanciare tutte le tue invettive perché NON risponderò a nessuna delle tue provocazioni: se c’è stata dell’intolleranza questa è venuta proprio dai tuoi commenti e interventi. Non sei riuscito a stabilire alcun contatto criticando ogni punto di vista e da qualsiasi parte ti sia giunto per cui : Igino è un povero fallito, un calimero bistrattato, Leonardo..mah..tutto sommato…assolutamente non condivisibile. Mandis !? Non ne parliamo da scaricare nel water e per la sottoscritta poi, ne hai dette di cotte e di crude..e ti avviso..che sia la prima e l’ultima volta che ti permetti di rivolgerti a me con quel tono. Spero di essere stata chiara. Ho terminato…e con te ho chiuso..
Per quanto riguarda l’essere scesi sul personale..tu l’hai detto, non io!
Addio
Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi
Cap. 11
“5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. 7 L`uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell`uomo. 8 E infatti non l`uomo deriva dalla donna, ma la donna dall`uomo; 9 né l`uomo fu creato per la donna, ma la donna per l`uomo. 10 Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.”
Cap. 14
“34 Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. 35 Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.”
Diceva Clodine alle 14:25, proclamando i versetti della stessa Lettera sulla dannazione di immorali, idolatri, adulteri, effemminati, sodomiti, ladri, avari,
ubriaconi, maldicenti e rapaci:
“ma la Parola di Dio va presa in toto, non estrapolare quello che a noi fa comodo..eh..è troppo facile!”
SANTE PAROLE CLODINE!
Infatti, e chi le contesta ?? non mi sembra le cose siano cambiate di molto don78: la donna nella chiesa, continua a tacere.
Ma il paragone circa il problema annoso dell’omosessualià, fortemente contrastato, non può essere calzante…tant’è che possiamo ravvisare una continuità tra la tradizioni scritturali e popolari e le fonti dell’antica legge, le quali ispireranno san Paolo a formulare quei giudizi (che sono di San Paolo, NON miei, per cui…se non condividete prenderetevela con Lui quando sarete nei pascoli del cielo ) lanciando i suoi strali contro gli effeminati e gli impudichi. Del resto lo stesso Paolo compì una ricerca, raccolse testimonianze tra gli ebrei, gli egizi, gli aramaici i siriani, si documentò prima di dedurre quelle affermazioni che leggiamo ….operando una vera trasformazione di pensiero sempre più negativa contro l’omosessualità…ammonendola con parole fortissime: La paragonò addirittura all’idolatria, all’empietà, all’ateismo… in ben quattro passi..e la considera “conseguenza dell’eclissi dell’Onnipotente”; secondo Paolo: chi compie atti omosessuali non solo si pone contro la natura (parà fùsin, nel testo greco, perché egli in questa lingua scrisse), bensì anche contro la dignità della persona, contro la volontà di Dio, e per costoro è prevista una sanzione divina: l’esclusione dal Regno dei Cieli.
Questo non dico io, sia ben inteso OK !– che non sono affatto intollerante, anzi, provo rispetto per tutte le creature a prescindere, e il problema per quanto (dico la verità) angusto tuttavia non mi tange personalmente- .ma è San Paolo che lo dice , è la Parola di Dio, proprio quella che hai sottolineato e del quale a tutt’oggi se ne rispetta il senso..capito don78….perciò…andate da San Paolo e reclamare, non da me, che mi sono semplicemente limitata a riportare il sacro testo, fedelmente..senza nulla omettere, né aggiungere.
Perciò, caro don78, mi spiace ma..ambasciator non porta pene …pene ????? : O
E non era Clodine che nel post precedente mentre io discutevo con Giovanni Mandis ha scritto:
#Clodine scrive,
15 Ottobre 2008 @ 17:07
Ignigo, cantiamo a Mandis perché lo fai..dai…anche tu Pri’ forza, uno due tre: perchèèèè lo fai, disperato ragazzooo miooo…#
Poi io ho detto che condividevo la sensibilità di Leonardo, anche se forse non tutte le sue conclusioni, che mi chiedevo coem mai Iginio che spesso si lamenta che nessuno lo ascolta poi è così duro.
Come mai Clodine che saluta garbatamente facendola sentire una PERSONA la sua vicina di casa transessuale, poi esce con certe sparate.
Mi sono fatto delle domande, a partire dal post e dalle risposte.
Clodine sai bene che Paolo in Rom1 parla dell’idolatria e non dell’omosessualità, e infatti che Dio ha racchiuso tutti sotto la Legge perchè su tutti potesse riversare la sua misericordia. Tutti vuol dire tutti…
E che se per questo, proprio parlando di donne, Paolo trasmette una mentalità tipicamente ebraica e medioorientale (che io qui non discuto, visto cche la Bibbia va presa in toto come dici tu), e che i Padri della Chiesa, per secoli e secoli, e tanti altri teologi e vescovi e papi hanno ripetuto continuamente.
E’ solo a paartire dal secolo scorso che – grazie anche ai cambiamenti sociali – la Chiesa ha rivisto certe sue posizioni “rigoriste” sulla donna (e badate che non sto parlando di sacerdozio femminile!!!).
Io dicevo solo che bisogna stare attenti ad interpretare la Bibbia e la Tradizione. Occorre prudenza.
Tutto qua.
E se tu hai chiuso con me io non ho chiuso con te perchè son uomo e cristiano.
ciao
Marco don
Maioba, posso spiegarti perché mi sono adirata con te.
Il tuo intervento delle 12,30 dove,piccato dalla giusta osservazione di igino il quale, da persona pragmatica quale si è sempre dimostrata si chiedeva come potesse un prete non considerare tragica la condizione omosessuale, credo meritasse una risposta seria , argomentata e coerente anziche uno schiaffo in piena faccia che da un sacerdote davvero non ci si aspetta. Hai mancato totalmente di carità con quel:”Tu che te la tiri sempre perchè sei disprezzato da tutti come calimero non hai imparato proprio nulla?” (testuali parole)
Sappi, che la sottoscritta, non si è mai permessa di trattare in questa maniera nessuno nella vita, mai, né virtualmente, né men che meno personalmente!
Non entrare assolutamente nei meriti del rapporto d’amicizia che si è instaurato tra me e Mandis perché si fonda sulla reciproca stima e con lui posso permettermi la libertà di scherzare come e quando voglio!
Siccome per natura mi feriscono le mortificazioni inflitte ad altri, preferisco subirle piuttosto, in quel tuo intervento delle 12,30 vi ho ravvisato un qualcosa che per istinto mi ha suscitato una reazione negativa nei tuoi confronti. E’ per questo che ti ho ammonito, inviatandoti a tacere più e più volte, ma tu incalzavi con sempre più veemenza mancando a cnora e sempre più in carità!.
Da quel momento sono cominciati, da parte tua, una serie di provocazioni ben presto sfociate in insulti verso la mia persona, che mi hanno offesa, cosa che io non ho osato con te. Mi sembra evidente! Il giro di parole, che stai tentando, arrampicandoti sugli specchi,quelle pseudo domande che ti stai facendo -se sono autentica nelle mie espressioni o invero una falsa mistificatrice, bugiarda – continuano ad offendermi e non sono che un tentativo subdolo di mettermi nel sacco con artificiose invettive onde dimostrare una presunta mia incoerenza tra vita parola e azione….e qui mi taccio : o parlato fin troppo…
Non ho bisogno del tuo sermone…OK!
Errata corrige “ho parlato fin troppo”…per il momento Maioba, non avermene, ma non mi va di parlare con te. Non sono adirata, ma…non ho più nulla da dirti, tutto qui…
pace e bene!
boh… sarà…
continuo a non capirci molto, ma non importa…
fai come credi
Condivido – come mi capita sempre – la sensazione di Roberto55: non credo che Maioba – pur esprimendosi con libertà, diciamo, cameratesca – avesse alcuna intenzione di offendere. Ma ovviamente posso aver capito male. Dove invece Clodine di sicuro non ti condivido è nell’espressione “perversione omosessuale”, che ritengo giudicante. Ognuno è responsabile di quello che dice – come ricordavo nel post – e prendo atto che tu ti assumi con chiara decisione quella responsabilità, ma per il bene che ti voglio oso dirti che io di fronte alla condizione omosessuale mi fermo come in faccia a un mistero. Semmai mi ritrovo meglio nelle parole “drammatiche” usate da Leonardo. Attendo le parole per dire il mio sentimento davanti alle persone con inclinazione omosessuale: ancora le attendo, a 64 anni. Ciò che hai raccontato della transessuale mi ha molto aiutato in quell’attesa. Ti do un bacio per quello.
Saluto tutti da Pompei dove sono arrivato ora, per seguire oggi la visita del papa. Un bacio a tutti. Non so che trovate nel mio blog, ma sono contento di avervi con me.
Sicché sei a Pompei Luigi? Oggi alle 12 prima dell ‘Angelus ci sarà la recita della supplica immagino!
lasciami spiegare che non l’ho fatto : l’ espressione forte che ho usato in riferimento alla condizione omosessuale in verità non è mia, l’ho presa in prestito da SanTommaso sull’omosessualità e poneva l’accento sulla sterilità di quell’atto con parole dure (Ciò che crea e non è creato; Ciò che è creato e anche crea; Ciò che è creato e non crea; Ciò che né crea né è creato) .
In quel contesto si stava parlando dei pensiero dei Padri e maioba operava un paragone a mio avviso improprio: ho ravvisato una forzatura anche mortificante nel voler livellare la donna (che tesse nel grembo un figlio, che soffre nel darlo alla luce ) all’omosessualità ..
Ma a ben pensarci però,una cosa accomuna le due figure: la fragilità, e l’essere oggetto di prepotenza e soppruso! Grazie Luigi per l’osservazione che è servita a fare chiarezza in merito. E’ stata una risposta di getto, in quel momento non ho avuto la lucidità di spiegarla, il confronto con maioba era tale che..il dialogo era scaduto, infelice, sarebbe stato impossibile!
Ripeto e ribadisco con forza la mia assoluta assenza di giudizio, né mi arrogo alcun diritto di entrare nelle coscienze altrui per questo c’è il libero arbitrio come direbbe di nuovo l’Aquinate che della Patrologia latina ha voluto proporre le proprie obiezioni agli atti omosessuali :“ Il suo agire è la sua causa del suo movimento, in quanto tale qualità è nell’uomo duplice: una materiale, perché può coglierla dalla sua parte intellettiva; ed un’altra istintiva, come le passioni ed il comportamento sessuale e sociale, a seconda delle inclinazioni che siano presenti in ciascun individuo;
Per quanto mi riguarda, parole non ho. Posso dire, in relazione alla mia esperienza ultima, che come Gesù il quale “fissatolo, lo amò “, similmente, guardando negli occhi il timido “trans” l’ho amato con un senso di pieats, trasporto, e pathos! Questi sono i miei sentimenti al riguardo.
Tuttavia osservo e consto, con grande senso di tristezza, come questa tendenza stia diventando una moda, una forma di spavalderia da ostentare con disinvoltura quasi fosse la “normalità” della vita e questo mi inquieta! Come direbbe di nuovo San Tommaso “così come l’assenza del sole causa l’oscurità, la privazione e la negazione sono causa del peccare. Ma privando e negando ad un uomo di compiere o di attuare qualcosa, lo si preserva dal male, e non dal bene!
Buona domenica a Tutti
Ciao Luigi, sei grande!
Vi leggo vi leggo…
Questo post ancora non l’avevo letto.
Caro Luigi con una scritta buttata quasi a caso,
hai toccato un nervo scoperto.
Caro Luigi, ho qualche hanno meno di te,
e studiando, leggendo, confrontando, parlando,
ho capito che le persone che più reagivano di fronte a certe tematiche,
erano le persone più “personalmente” colpite anche se probabilmente a livello inconscio,
e comunque, portavano in se una latenza conscia o inconscia con cui erano profondamente arrabbiate, e avevano bisogno del capro espiatorio contro cui scaglliarsi, per sentire se stessi salvi dallo stigma sociale.
Forse Freud, aveva aperto il baratro….
Ma prima di lui, Ignigo di Loyola, aveva indicato il metodo….
Per fortuna che ormai il post è chiuso….
ciao
Leopoldo dato che hai battuto un colpo, battene due.