From Bagnasco to Boffo to Feltri to Berlusconi

Nella prolusione al Consiglio permanente – ieri pomeriggio – il cardinale Bagnasco ha detto queste parole riferibili a Boffo-Feltri-Berlusconi, senza nominare nessuno dei tre:
E’ ancora vivo in noi infatti un passaggio amaro che, in quanto ingiustamente diretto ad una persona impegnata a dar voce pubblica alla nostra comunità, ha finito per colpire un po’ tutti noi: la gravità dell’attacco non può non essere ancora una volta stigmatizzata, come segno di un allarmante degrado di quel buon vivere civile che tanto desideriamo e a cui tutti dobbiamo tendere […] la Chiesa è in questo Paese una presenza costantemente leale e costruttiva che non può essere coartata né intimidita solo perché compie il proprio dovere […] La coerenza tra la fede e la vita è tensione che attraversa e invera il cristianesimo, ed è in un certo qual senso la misura della sua sincerità: su questo davvero non possiamo accettare confusione, tanto meno se condotta con intenti strumentali o per perseguire obiettivi che nulla hanno a che fare con un rinnovamento complessivo della società in cui viviamo […] Occorre che chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”.
Mi aspettavo che il cardinale dicesse di meno ma fosse più diretto. Intendo tuttavia la sua scelta, tesa ad accontentare più gente: chi vuole venga detto molto e chi non vuole contrasti diretti con  la “famiglia” berlusconiana. Ora può dire ai Boffo “vi ho difesi quanto potevo” e ai Berlusconi “neanche vi ho nominati”.

36 Comments

  1. Francesco73

    E dire che Repubblica di oggi lo interpreta come un duro attacco al Premier…

    22 Settembre, 2009 - 9:52
  2. Marcello

    … e ai Feltri può dire “ecco come si dice senza dire e senza fare nomi”!

    22 Settembre, 2009 - 10:50
  3. Francesco73

    Giannini, sempre su Repubblica, canta le lodi di Bagnasco e pare persino rivalutare – tra le righe – il ruinismo.
    Dopodichè adombra (si fa per dire) l’ipotesi che il direttore dell’Osservatore Romano si nasconda dietro ad alcuni attacchi recenti pervenuti alla CEI e a Boffo dalle colonne del Giornale.
    A parte i retroscena più o meno verosimili, comunque, trovo anche io paradossale che il montiniano Vian e che una segreteria di Stato impegnata ad alleggerire i rapporti con la politica (sodanismo e ruinismo), si ritrovino ora ad apparire come i più cordiali alleati di Berlusconi…
    Sono paradossi della politica, che – ripeto sempre – va fatta con una certa arte.

    22 Settembre, 2009 - 11:12
  4. mattlar

    Ubi, cosa hai detto?
    🙂

    22 Settembre, 2009 - 12:45
  5. Nino

    Si!
    Trattasi proprio di un Fromtoto.
    In concreto, come al solito, mi pare che il linguaggio rimanga volutamente ambiguo e tra il detto e in non detto
    Così c’è spazio per tutte le interpretazioni.
    Ma l’ abbondante spargimento di letame, rimane dov’è senza un go backwards.

    Chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato ha dato.

    22 Settembre, 2009 - 13:37
  6. Luigi Accattoli

    Nino hai ragione.
    Il Giornale: “Se qualcuno si aspettava che il presidente della Cei partisse lancia in resta contro il governo è rimasto deluso”.
    La Repubblica: “Non solo la Cei non arretra, nelle sue critiche alla condotta morale di Silvio Berlusconi e all’azione politica del suo governo, ma semmai rilancia”.

    22 Settembre, 2009 - 13:42
  7. A me veramente sembra chiaro. Ambiguo? Ambiguo vuol dire che sono possibili, di un certo brano, due interpretazioni. Qui non c’è ambiguità. Prima parla di Boffo e poi di Berlusconi. Non ti può venire il dubbio che parli di Feltri, non c’è nessun aggancio per dirlo.
    Piuttosto, si può dire che parla con pacatezza, con un linguaggio riservato e cauto per evitare che qualche radical-trinariciuto possa servirsi delle sue parole per gridarle in piazza contro il governo.
    Perchè il significato è forte: caro Berlusconi, non dire che è stato Feltri; Feltri senza te conta come il due di picche; sei stato tu, e lo hai fatto perchè Avvenire stava svolgendo il suo ruolo normale di non lavorare innanzi a te prostrato.
    Detto questo, ragazzi, io vorrei tanto che nel mio Paese, un giorno, i vescovi facessero i vescovi (con tutti i richiami religiosi, etici, morali, che competono loro), i politici facessero i politici, piantandola di lambire tonache e clergyman, e si finisse una buona volta di essere il Paese occidentale più clericale che ci sia.

    22 Settembre, 2009 - 14:20
  8. Nino

    A proposito del film “Via della Croce ” segnalato da Luigi, è già in calendario la proiezione del film :
    Domenica 15 novembre 2009
    ROMA, Cinema Arena Nuovo, Sacher Largo Ascianghi, 1 – Trastevere – ore 11.30 per invito; Tel 065.818116

    Sabato 21 novembre 2009
    MILANO , Centro san Fedele , Auditorium San Fedele,
    Via Ulrico Hoepli
    ore 15.30 per invito; tel 02.86352231

    Il calendario e l’eventuale prenotazione della proiezione si trovano :
    http://www.viadellacroce.org/?page_id=188

    22 Settembre, 2009 - 14:50
  9. Sub specie aeternitatis

    Fabrizio Cicchitto, intervista alla Stampa: “Non si può equiparare quello che dice il cardinal Bagnasco a Scalfari, né riferirlo al presidente del Consiglio. Condivido quelle osservazioni sulla sobrietà, ma il cardinale ne parla sub specie aeternitatis, e cioè senza accenni ad accadimenti contingenti“.

    22 Settembre, 2009 - 17:16
  10. Sub specie aeternitatis…
    Per certa gente dev’essere durissima affrontare lo specchio ogni mattina… 😉

    22 Settembre, 2009 - 17:22
  11. Mi viene in mente questo aforisma, non ricordo di chi:

    “Parlare in generale serve a colpire qualcuno in particolare, senza dargli la possibilità di difendersi.”

    Ciao a tutti.

    22 Settembre, 2009 - 17:24
  12. mattlar

    Io devo dire che più leggo, più non ho chiaro il significato di alcuni passaggi.
    Soprattutto: “La coerenza tra la fede e la vita è tensione che attraversa e invera il cristianesimo, ed è in un certo qual senso la misura della sua sincerità”… io la leggo così: la coerenza è un tensione dello spirito, le deviazioni dalla coerenza sono normali e possibili, anzi dimostrano che l’unica cosa apprezzabile è la sincerità (e fin qui ci siamo: tutto sommato, concordo)… Se ne deve dedurre: qualcuno la scappatella l’ha fatta, quindi non è riuscito ad essere coerente con la propria fede, ma almeno è persona sincera e perbene? Ecco: se questa è l’interpretazione giusta del passaggio, forse se la poteva risparmiare. Per coerenza.

    22 Settembre, 2009 - 17:34
  13. Come l’eminente Cardinale diceva:
    «surtout,
    n’oubliez jamais,
    Isabelle,
    que l’Eglise n’est pas qu’à Rome »…
    «et heureusement ! »…

    A bientôt

    22 Settembre, 2009 - 18:26
  14. Che fortuna essere vaticanista….!!!

    22 Settembre, 2009 - 18:27
  15. Buona sera.
    Comunque, per non cadere nella stessa trappola che ironicamente cercavo di evidenziare con i miei post precedenti, dico la mia.
    Non mi piacciono i discorsoni lunghi dei prelati, specie quando già preparati. Vorrei si usasse parlare a braccio, facendo parlare il cuore e non la mente.
    Gradirei discorsi brevi, senza linee programmatiche.
    Si si, No No, breve chiaro, coinciso.
    E che riecheggino sopratutto delle pagine del Vangelo.
    Il Vangelo, il grande “imbavagliato” in questi ultimi tempi.
    Ciao.

    22 Settembre, 2009 - 19:04
  16. raffaele.savigni

    A me le parole del card. Bagnasco sembrano piuttosto chiare.Non c’è bisogno di gridare ad alta voce, di urlare e “dare i nomi” per far capire da chi è partito l’attacco.

    22 Settembre, 2009 - 19:31
  17. Giuseppe S.

    So che forse non è elegante smentire notizie date per certe in blog di altri colleghi, ma questa che ho appena letto dal
    blog di Sandro Magister
    mi ha lasciato esterrefatto e sarebbe un sollievo se Luigi potesse convincerci che non è vera….

    A tutto c’è un limite, no? Nel caso assurdo che la notizia sia invece fondata, non riesco neppure a calcolare quanti bersagli contemporaneamente possa colpire (e voler condizionare) questo tipo di rivelazioni, ma sicuramente stiamo tutti perdendo molto tempo in discussioni piuttosto lontane (per fortuna) dagli intrighi della realtà.

    Un caro saluto.

    22 Settembre, 2009 - 19:57
  18. Luigi Accattoli

    GiuseppeS quella di Magister è una tesi, non una notizia. Ed è falsa.

    22 Settembre, 2009 - 20:38
  19. Luigi Accattoli

    Mattlar il brano sulla coerenza tra la fede e la vita va letto nel contesto, che è quello della deprecazione dell’attacco a Boffo e dunque va riferito all’accusa che gli è stata mossa di essere incoerente rispetto ai convincimenti affermati, e di esserlo con il suo – presunto – comportamento omosessuale e molestante il prossimo. E’ dunque in riferimento a quell’accusa che il cardinale afferma che su tale coerenza, così importante, “non possiamo accettare confusione”, cioè non possiamo lasciarci intimidire dalla polemica pubblica e dare così un’indiretta conferma alla tesi dell’accusante, “tanto meno se condotta [l’azione tesa a generare confusione] con intenti strumentali o per perseguire obiettivi che nulla hanno a che fare con un rinnovamento complessivo della società nella quale viviamo”. Il ragionamento è di un contorcimento estremo, ma il senso è questo. Prova a rileggere il tutto il questa chiave e vedrai che fila.

    22 Settembre, 2009 - 20:52
  20. mattlar

    Grazie, Luigi, dell’interpretazione. Mi sembra che sia meglio così.

    22 Settembre, 2009 - 21:03
  21. Le parole di Bagnasco,
    uno splendido politichese curiale.

    Anno 1940
    Chi ricorda Pio XII ?
    Chi ha letto i suoi discorsi e udienze ?
    parole generiche,
    dette a tutti,
    quindi a nessuno,
    Non chiama nessuno a responsabilità personali,
    quindi nessuno è responsabile,
    eppure
    era scoppiata la II^ Guerra Mondiale.

    1 settembre 1939
    La Germania occupa la Polonia
    Iniziando una guerra da 50 milioni di vittime.

    10 giugno 1940
    Grazie a Mussolini,
    l’Italia entra in Guerra.

    Le parole di Pio XII ?
    Generiche parole, auliche espressioni demodé,
    tutte molto impersonali,
    che non devono ferire i potenti.

    Pio XII, soffriva per quell’esplodere dei massacri,
    ma era incapace di comunicare,
    incapace di dire si, si, no, no.

    Il papa è bravissimo a dire parole sull’etica, sulla filosofia, sulla morale,
    ma in tutti i tempi si ritrova ad ingessarsi in un ruolo di potere politico,
    che non deve turbare l’ordine dei potentati mondiali se non nazionali.

    Il Generale di Corpo d’Armata Bagnasco,
    mostra la stessa tempra,
    lavora di cesello sulle parole,
    dire,
    per non dire nulla che impegni personalmente.

    Non ci sono parole impegnative per i potenti,
    soprattutto se hanno merce da vendere…
    soprattutto….perché tra potenti…..non ci si mozzica

    22 Settembre, 2009 - 22:18
  22. don Guglielmo

    Un mio confratello di lingua tedesca, che è stato anche docente di italiano, dice che quello che scrive il cardinale Bagnasco è difficile: si tratta di una lingua sicuramente meno moderna e “mediatica” di quella del cardinale Ruini. Nella sostanza io ho molto apprezzato la prolusione: i punti decisivi sono chiari, e in quelli che chiari non lo sono del tutto e si spera un giorno lo saranno anche grazie alla querela del dottor Boffo, non è saggiamente entrato. Che poi alcuni giornali (specie del genere “Repubblica” e “Il Giornale” )capiscano ciò che vorrebbero venisse detto, è del tutto in linea con il loro stile solito: notate come Repubblica passi quasi sotto silenzio la posizione “durissima” (in altri tempi avrebbero scritto così) sul testamento biologico -e le esternazioni di Fini- e la pillola abortiva. Quanto a “Il Giornale”, forse la memoria mi tradisce, ma quando la Lega affossò un ormai lontano governo Berlusconi se non sbaglio titolò più o meno “Oggi è finita la Lega” (la battuta era di Fini? Forse il dottor Accattoli ricorda): adesso forse esulta (troppo) per uno scampato pericolo. Chi doveva capire, a sinistra e a destra, ha capito bene Bagnasco. Poi una piccola osservazione: certe ricostruzioni di faide ecclesiali sono troppo complicate e contraddittorie (o persino autolesioniste per i protagonisti) per essere vere. Penso abbia ragione il dottor Accattoli: il solco tra CEI e Segreteria di Stato è assai meno profondo di quello che si vuole far credere, al di là delle differenze fisiologiche tra le due istituzioni, e al fatto che (per fortuna) sia il cardinale Bertone che Bagnasco hanno un carattere. Forse non ci ricordiamo più delle divisioni vere: ho partecipato al funerale del cardinale Michele Pellegrino: ai lati del celebrante (Ballestrero, mediatore per natura) c’erano i cardinali Colombo (già malato) e Siri, ancora in salute: c’erano quindi modelli di Chiesa diversissimi, e per due casi (il defunto e il cardinale Siri) praticamente alternativi e che avevano portato negli anni precedenti a scontri durissimi ( e alla più o meno volonatria autorimozione di Pellegrino). Io penso che per fortuna non siamo più a quel punto, né bisognerebbe fare il gioco di chi improvvidamente ci vuole riportre a quella situazione: e che tutto andrà abbastanza bene quando i volenterosi di Repubblica continueranno a essere costretti alla caccia all’eminentissimo emerito o al monsignore anonimo per scrivere qualcosa. E vorrei aggiungere che pensarla come Vian (quello reale, e non il fantasma evocato da Magister) dovrebbe essere del tutto legittimo senza prendersi l’accusa di tradimento: perché quell’ottima articolista che è Marina Corradi non ha smentito di aver equiparato i naufragi di clandestini all’Olocausto quando questa “sintesi” del suo intervento è circolata per giorni su “Repubblica” e altrove, ma ha aspettato il rilievo, peraltro moderato, di Vian? A suo tempo anch’io ho condiviso la sostanza delle posizioni di “Avvenire” e tuttte le sue campagne, ma certi titoli e articoli di fondo (vedi morte di Eluana Englaro) li avrei preferiti ugualmente decisi ma meno “gridati”, mentre ho apprezzato molto la serena chiarezza dell’Osservatore (che per Cossiga, allora, era reticente). A “Repubblica” hanno cambiato idea?

    22 Settembre, 2009 - 22:18
  23. Leonardo

    Ma quanto è stupida la battuta, stucchevolmente ogni volta ripetuta, del “generale di corpo d’armata Bagnasco”?

    22 Settembre, 2009 - 22:53
  24. Massimo

    Ma come parla il cardinale Bagnasco!?
    Mi spiace Luigi, ma a me quella frase sulla coerenza non torna nemmeno dopo la tua parafrasi/traduzione. Perché parla di “confusione”? Non capisco chi confonderebbe che cosa. E perché mai un’azione tesa a creare confusione dovrebbe avere a che fare con un rinnovamento complessivo della società?
    Se voleva esprimere un concetto, lo ha fatto in modo che non si capisse che voleva dire. O per lo meno, io non lo capisco.

    22 Settembre, 2009 - 23:00
  25. Leonardo

    Sulla questione qui dibattuta trovo che, per una volta, abbia ragione Cossiga nella sua lettera aperta al cardinale Bagnasco. Per la precisione, nella prima parte della lettera: non quando parla del concordato.

    22 Settembre, 2009 - 23:02
  26. Nino

    Caro don Guglielmo,
    la mia opinione sul comunicato del presidente della CEI l’ho espressa nel post delle 13:37, evito di ripetermi.

    Nel suo post mette insieme una quantità di cose che faccio fatica a seguire, esattamente come nel caso dei comunicati stampa e nei documenti divulgati dalle varie gerarchie a capo della chiesa.

    Lei stesso in alcuni tratti del suo discorso sembra ammettere, pur minimizzandone l’effetto, l’ uso di un linguaggio non del tutto comprensibile, ad esempio quando dice: ““quello che scrive il cardinale Bagnasco è difficile: si tratta di una lingua sicuramente meno moderna e “mediatica” di quella del cardinale Ruini.” (buon per lei che lo capisce, il card Ruini)

    Aggiungendo più avanti, a conclusione di un periodo articolato: “Chi doveva capire, a sinistra e a destra, ha capito bene Bagnasco”.

    Ecco caro don Guglielmo, proprio questo è il punto, l’uso di un linguaggio vergognosamente autoreferenziale composto da un mix di altri linguaggi non meno criptici come il politichese, lo pseudo diplomatico e il populistico.

    Per capire meglio quel che voglio dire basta riprendere, ad esempio, i documenti del convegno di Verona, una montagna di carta assai più voluminosa dell’intera Bibbia che dicono tutto e il contrario di tutto in una lingua marziana.

    Io ad esempio ne ho piene le tasche di questo modo di rivolgersi al pubblico, lo trovo offensivo e irriguardoso.
    E’ un linguaggio che emargina e che se ne frega soprattutto della massa dei credenti perché in fondo l’obiettivo è solo quello di “comunicare”
    ( si fa per dire) con i propri referenti in un dialogo paradossalmente pubblico ma criptico all’interno di una elite fatta di potere e gerarchie.
    Un proverbio greco dice : chi si assomiglia, si piglia.

    Anche per questo molti credenti frequentano sempre meno la chiesa, esattamente come quando sono costretti a sorbire omelie assurde fatte spesso con il copia e incolla, quando va bene.
    Un caro saluto

    22 Settembre, 2009 - 23:27
  27. lycopodium

    Sta emergendo una situazione di sostanziale libanizzazione della Chiesa che sta in Italia: l’una parte e l’altra ostaggio dei potenti di riferimento (e ciò è sgradevole, ma comprensibile), ma anche dei propri personali risentimenti (…). La Chiesa che sta nel pianerottolo sembra confermare il trend.

    23 Settembre, 2009 - 7:04
  28. Massimo

    Caro Lycopodium, hai certamente ragione, se non sui potenti senz’altro sui risentimenti.
    Ti sorprendi? A me sembra un esito ovvio, viste le scelte di “politica ecclesiale” (passatemi il termine) degli ultimi 20 anni.
    Non a caso qualcuno parla di “scisma sommerso”…

    23 Settembre, 2009 - 12:42
  29. Leonardo

    Veramente, per quanto mi sforzi, non mi viene in mente un solo momento della storia in cui i cristiani non abbiano litigato. È vero che il Fondatore la pensava diversamente, un solo gregge un solo pastore, ma finora …

    23 Settembre, 2009 - 12:51
  30. discepolo

    come hai ragione Leonardo..

    23 Settembre, 2009 - 13:14
  31. lycopodium

    Non mi sorprende quasi nulla, neppure il carattere quasi-performativo dell’uso comune dell’espressione che Massimo cita.

    23 Settembre, 2009 - 17:00
  32. fiorenza

    Sì, certo, “il Fondatore la pensava diversamente, un solo gregge un solo pastore, ma finora…”. Sarà perché ” non è un gregge di pecore che il pastore cristiano deve guidare, ma un’orda di bufali e di tigri”. Così almeno vedeva la cosa Chesterton.

    23 Settembre, 2009 - 22:14
  33. roberto 55

    Mi passate una battuta, amici del “pianerottolo” ? Forse sbaglio, forse esagero pure, di certo ci capisco poco, però, leggendo l’intervento del Cardinale Bagnasco, m’è venuto da pensare, tra me e me, che, come dire ?, il Presidente della CEI “ha nuotato solo fin dove si tocca”.
    Una battuta, ripeto, e non voglio essere presuntuoso od irriguardoso: ma m’è venuta spontanea e ve la offro.

    A domani !

    Roberto 55

    24 Settembre, 2009 - 0:28
  34. Luigi Accattoli

    Fiorenza discepolo leonardo massimo lycopodium e tutti. Non è la varietà dei convincimenti e neanche la vivacità dei contrasti a fare problema ma la poca tolleranza reciproca. Lo pensavo già e l’esperienza del blog mi ha confermato nell’idea.

    24 Settembre, 2009 - 8:14

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