Nei primi commenti riporto due storie positive – di quelle che io amo chiamare “fatti di Vangelo” – menzionate dal Papa all’Angelus: la solidarietà di tutto un popolo attorno al bambino del Marocco caduto in un pozzo e quella di un borgo d’Italia che aiuta un immigrato ghanese a riabbracciare il padre prima di morire. Non aggiungo commenti. Ringrazio Francesco frequente narratore di “santi della porta accanto”.
Francesco: “Vorrei oggi menzionare due cose belle che ci fanno bene”
15 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Per salvare Rayan. Noi siamo abituati a vedere, a leggere sui media tante cose brutte, notizie brutte, incidenti, assassinii… tante cose. Ma io vorrei oggi menzionare due cose belle. Una, nel Marocco, come tutto un popolo si è aggrappato per salvare Rayan. Era tutto il popolo lì, lavorando per salvare un bambino! Ce l’hanno messa tutta. Purtroppo non ce l’ha fatta. Ma quell’esempio – oggi leggevo sul Messaggero –, quelle fotografie di un popolo, lì, aspettando per salvare un bambino… Grazie a questo popolo per questa testimonianza!
https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2022/documents/20220206-angelus.html
Morendo ha pensato al papà. E un’altra [storia], che è successa qui in Italia, e non uscirà sul giornale. Nel Monferrato: John, un ragazzo ghanese, 25 anni, migrante, che per arrivare qui ha sofferto tutto quello che soffrono tanti migranti, e alla fine si è sistemato nel Monferrato, ha incominciato a lavorare, a fare il suo futuro, in un’azienda vinicola. E poi si è ammalato di un cancro terribile, è in fin di vita. E quando gli hanno detto la verità, cosa avrebbe voluto fare, [ha risposto:] “Tornare a casa per abbracciare mio papà prima di morire”. Morendo, ha pensato al papà. E in quel paese del Monferrato hanno fatto subito una raccolta e, imbottito di morfina, lo hanno messo sull’aereo, lui e un compagno, e lo hanno inviato perché potesse morire tra le braccia del suo papà. Questo ci fa vedere che oggi, in mezzo a tante brutte notizie, ci sono cose belle, ci sono dei “santi della porta accanto”. Grazie per queste due testimonianze che ci fanno bene.
Bergoglio narratore di parabole. Sull’attitudine di Bergoglio a narrare storie di vita e a cavarne parabole vedi questo libretto, che ho pubblicato insieme al collega Ciro Fusco:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/antologia-delle-pubblicazioni-2/cera-un-vecchio-gesuita-furbaccione/
https://youtu.be/TvrjiKkvSHc
La cosa piu’ importante dell’ intervista e’ stata l’ affermazione papale che abbiamo ” diritto al perdono” .
Oggi si parla tanto di diritti,ma il diritto al perdono non l’ avevamo mai sentito .Novita’ teologica .
Direi che e’ una buona notizia : dunque anche preti pedofili, anche criminali , anche mafiosi e perfino il cardinale Becciu hanno diritto al perdono e Dio ha il dovere di perdonarli. E se non lo fa? Con chi esporre reclamo ?
Il papa vita la parabola del figliol prodigo, in cui “il papà aspettava il figlio per perdonarlo: il figlio aveva il diritto di essere perdonato, ma non lo sapeva.”
Dunque tutta la bellezza ,il pathos della parabola del figliol prodigo ,che cioe’ il figlio non aveva alcun diritto, ma la grande bonta’ e generosita’ del padre, la grazia, sovrabbonda , e’ tolta da questa paroletra: il figlio aveva diritto al perdono ,! E non lo sapeva! Altro che bonta’ e misericordia : il padre ha solo.riconosciuto il diritto!
Dunque cambiamo il Padre Nostro ,non dobbiamo supplicare che vi vengano rimessi i nostri debiti, ma dobbiamo rivendicare i nostri diritti! Tu o Dio devi rimetterci nostri debiti perche’ ne abbiamo diritto! Adesso lo sappiamo: Bergoglio ci ha aperto gli occhi!
Basta suppliche ,pentimenti, penitenze. Abbiamo diritto ! Come al sei politico…..
“Tutti noi abbiamo il diritto di essere perdonati SE CHIEDIAMO perdono” .
Che il perdono, CHIESTO al Padre e ai suoi, sia SEMPRE ottenuto ( con l’eccezione del misterioso peccato contro lo Spirito) non lo dice l’esecrato “Bergoglio”, lo dice il Vangelo di Gesù Cristo.
Sveglia.
Qui il testo interamente trascritto in versione integrale da L’osservatore romano:
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-02/quo-030/toccare-le-miserie-per-farsi-carico-dell-altro0.html
Qui il video integrale della trasmissione reperibile su Raiplay.it a questo link:
https://www.raiplay.it/video/2022/02/Sua-Santita-Papa-Francesco—Che-Tempo-Che-Fa-06022022-b952f77e-474f-4d8b-bba2-153e49b646e3.html?fbclid=IwAR3AW7yjE0pR74wbO7OXJrL5MPuFpV6QWQjh0JyI5I_5eXjJ45sX2s94NH8
Anche se il Padre ci assicura che darà SEMPRE il perdono a chi glielo chiede, ( e già questa è una precisazione non da poco ) ciò non di meno, questo perdono resta un atto della straordinaria bontà del Padre e non può diventare un DIRITTO da rivendicare ( così come oggi vengono intesi i diritti ). Un diritto non si chiede, si rivendica!
“Una precisazione non da poco”?
Non liquiderei così, il fondamento e il tratto distintivo della fede cristiana.
Non si tratta affatto di una “liquidazione” ma di una “ sottolineatura “ contro quelle forme di “ buonismo “ dilagante che tendono ad affermare che il perdono è garantito anche quando non è richiesto.
Curioso come, quando il papa parla, invece di sturarsi le orecchie e di ascoltare, cercando semmai di capire bene quel che dice – Accattoli docet – ( se cattolici), ci si precipiti con il lapis rossoblu in mano a corregere il compitino, con effetti di involontaria comicità. Del tipo: non si puo’ dire questo! Non si puo’ parlare in quest’altro modo! Da qui una mare di vuote ciarle, tra cui i buonismi e anche i cattivismi, o i cavillamenti semantici – in questo caso sul termine ” diritti” – e i distinguo lessicali.
E’ quel che dice il papa ( se cattolici) che conta.
Non quel che pensa il pedante ascoltatore di turno, io per primo, di quel che ha detto il papa.
Se invece cattolici non lo si è, quello che dice il papa puo’ essere comunque interessantissimo, ma si possono trarre tutte le più pittoresche e immaginifiche interpretazioni, come faceva Ferrara con Benedetto e Scalfari con Francesco, e amena combriccola discorrendo.
Rif. ore 9.41 – Diritti negoziabili ed esercitabili
I valori non sono negoziabili, i diritti sì, ma diritti rimangono.
Il diritto alla salute è sacrosanto, ma se non lo esercito e lo baratto con false idee
lo spreco e non mi serve.
Non credo che il “discorso della montagna” così come appare sia di Gesù (risale ad alcune sue parole e ai suoi atti), ma il comando di andare a riconciliarsi con chi “ha qualcosa contro di te”, e non ha intenzione di farsi avanti (Mt 5, 23-24), fonda il suo “diritto” a essere perdonato, addirittura a sua insaputa e a sua non richiesta. Un buonismo “a cifra divina”.
Rif 19.11 Riscontro che c’è chi ritiene di poter dare o negare patenti di “cattolicesimo”. Io non mi spingo così oltre. Mi sono limitato a osservare che il termine usato dal Papa è quantomeno problematico e può portare a fraintendimenti. Delitto di “ lesa maestà “? Rilevo che il “ credere, obbedire e combattere “ di antica memoria è uno slogan ancora spendibile.
Rif 21.52 I diritti “negoziabili” riguardano il rapporto tra gli individui e la società civile e una volta “ negoziati ( in termini rivedibili) ” diventano “ rivendicabili “ e la società civile è “ tenuta “ a rispettarli.
Per quanto concerne il cosiddetto “diritto alla salute “ dei nostri ordinamenti , ritengo il termine usato sia molto mal scelto perché confonde “ salute “ con “ adeguato trattamento sanitario “. Lo assicurare la “ salute “ degli individui va molto oltre la disponibilità delle strutture umane . Nemmeno il Padre Eterno riconosce all’uomo questo “ diritto “!
Ma queste sono “ cavilli semantici “ . ( È vero che personalmente conferisco alla parola , anche con la minuscola, una importanza grandissima )
Il perdono può essere “ invocato “ non “ rivendicato “!