All’udienza generale il Papa narra la missione del cardinale Krajewski in Ucraina e invita a pregare per “questo popolo così nobile e martire”. Nei commenti le parole di Francesco e la missione del cardinale elemosiniere.
Francesco: “Uniamoci al popolo ucraino così nobile e martire”
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Selvaggietà e mostruosità. “E anche vorrei fare presente la terribile situazione della martoriata Ucraina. Il Cardinale Krajewski è andato lì per la quarta volta. Ieri mi ha telefonato, lui sta spendendo tempo lì, aiutando nella zona di Odessa, dando tanta vicinanza. Mi ha raccontato il dolore di questo popolo, le selvaggietà, le mostruosità, i cadaveri torturati che trovano. Uniamoci a questo popolo così nobile e martire”.
Durante la catechesi, dedicata a una narrazione-commento del viaggio in Kazakistan, Francesco aveva avuto un riferimento alla guerra ucraina a conclusione di un capoverso nel quale aveva lodato gli sforzi del Kazakistan nella “costruzione di una democrazia sempre più matura, in grado di rispondere effettivamente alle esigenze dell’intera società”: “È un compito arduo, che richiede tempo, ma già bisogna riconoscere che il Kazakhstan ha fatto scelte molto positive, come quella di dire “no” alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali. Questo è stato coraggioso. In un momento di questa tragica guerra dove alcuni pensano alle armi nucleari – una pazzia – questo paese già dall’inizio dice “no” alle armi nucleari”.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/09/21/0700/01420.html
Parole del cardinale Konrad Krajewski. Non ci sono le parole, né le lacrime. Lì a Izyum abbiamo assistito a una ‘celebrazione’ – possiamo dire così – dove 50 uomini giovani, soprattutto poliziotti, vigili del fuoco, soldati vestiti con tute bianche scavavano e portavano via dalle tombe, spesso comuni, le salme dei poveri ucraini uccisi, qualcuno 3-4 mesi fa, qualcuno appena sepolto lì. Lo so… c’è la guerra e la guerra non conosce la pietà, ci sono anche i morti. Certo che vederne così tanti in una zona è una cosa difficile da raccontare, da spiegare. C’era una cosa che mi ha toccato tanto: questi giovani ucraini tiravano fuori le salme in modo così delicato, così silenzioso, totalmente silenzioso. Sembrava una celebrazione, nessuno parlava ma li c’erano tanti poliziotti, soldati… Almeno 200 persone. Tutti in silenzio, con una stima incredibile per il mistero della morte. Veramente c’era tanto da imparare da questi ragazzi. Veramente è stato un momento toccante vedere in che modo portavano le salme. Sembrava che lo facessero per le proprie famiglie, per i propri genitori, figli, fratelli. Io e il vescovo giravamo tra di loro, io dicevo la coroncina della Misericordia in continuazione, siamo stati almeno 3 ore. Non potevo fare altro. E’ stata una celebrazione della misericordia. Questo mi è rimasto ora che sono tornato a Karkhiv, mi trovo nella cappella e penso a questi giovani. Io lo sapevo di trovare tanti morti ma ho incontrato uomini che hanno mostrato la bellezza che ogni tanto è nascosta nei nostri cuori. Hanno mostrato una bellezza umana nel posto dove ci poteva essere solo vendetta. Invece no. Mi sono venute in mente le parole della Sacra Scrittura che il male bisogna sempre vincerlo con il bene.
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-09/cardinale-krajewski-fosse-comuni-yzyum-ucraina.html
Ricerca di semi di rinascita
https://gpcentofanti.altervista.org/tre-semi-di-gesu-per-una-nuova-epoca/