Nella giornata della memoria per le vittime delle mafie, il Papa riafferma la sua condanna delle strutture di peccato delle mafie, qualifica come idolatrica e antievangelica la loro religiosità e richiama le analoghe condanne pronunciate da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il testo del Papa nel primo commento. Nel secondo un’altra sua parola sul razzismo.
Francesco sulle mafie che sfruttano la pandemia
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Scambiano la fede con l’idolatria. Francesco all’Angelus. Cari fratelli e sorelle, oggi in Italia si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Le mafie sono presenti in varie parti del mondo e, sfruttando la pandemia, si stanno arricchendo con la corruzione. San Giovanni Paolo II denunciò la loro “cultura di morte” e Benedetto XVI le condannò come “strade di morte”. Queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria. Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/21/0171/00374.html
Il razzismo è un virus. Oggi è anche la Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale. e così a essa si è unito Francesco attraverso il suo profilo twitter: “Il razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato. Le espressioni di razzismo rinnovano in noi la vergogna dimostrando che i progressi della società non sono assicurati una volta per sempre”.
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-03/giornata-internazionale-eliminazione-discriminazione-razziale-tw.html
https://twitter.com/Pontifex_it/status/1373635513920352260
Scegliere le vie per la libera maturazione delle persone offre nuove risorse anche nel contrastare le mafie.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-nevrosi-della-tecnica/