Francesco sulla “volontà permissiva” delle tante religioni

Il documento di Abu Dhabi (firmato il 5 febbraio da Francesco e dal Grande Imam di Al Ahzar) affermava di passaggio che “le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina” e ne è venuta disputa, nonché l’accusa dei tradizionalisti al Papa d’aver sottoscritto un’altra eresia: all’udienza di stamane Francesco ha risposto, ricorrendo alle distinzioni della Scolastica, che conosceva cinque “modi” della volontà divina; e attribuendo le diversità di religione alla volontà “permissiva”. Nei commenti le parole del Papa, l’obiezione che gli era stata fatta, un suo precedente rimando alla volontà permissiva, il compiuto elenco dei cinque modi nei quali Dio “vuole” che prendo da una fonte imperdibile: Albertano da Brescia.

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Francesco stamane all’udienza. Il mio pellegrinaggio [a Rabat, sabato 30 e domenica 31 marzo] ha seguito le orme di due Santi: Francesco d’Assisi e Giovanni Paolo II. 800 anni fa Francesco portò il messaggio di pace e di fraternità al Sultano al-Malik al-Kamil; nel 1985 Papa Wojtyla compì la sua memorabile visita in Marocco, dopo aver ricevuto in Vaticano – primo tra i Capi di Stato musulmani – il Re Hassan II. Ma qualcuno può domandarsi: ma perché il Papa va dai musulmani e non solamente dai cattolici? Perché ci sono tante religioni, e come mai ci sono tante religioni? Con i musulmani siamo discendenti dello stesso Padre, Abramo: perché Dio permette che ci siano tante religioni? Dio ha voluto permettere questo: i teologi della Scolastica facevano riferimento alla voluntas permissiva di Dio. Egli ha voluto permettere questa realtà: ci sono tante religioni; alcune nascono dalla cultura, ma sempre guardano il cielo, guardano Dio. Ma quello che Dio vuole è la fraternità tra noi e in modo speciale – qui sta il motivo di questo viaggio – con i nostri fratelli figli di Abramo come noi, i musulmani. Non dobbiamo spaventarci della differenza: Dio ha permesso questo. Dobbiamo spaventarci se noi non operiamo nella fraternità, per camminare insieme nella vita.

    3 Aprile, 2019 - 16:15
  2. Luigi Accattoli

    Athanasius obietta e Bergolius risponde. Come possa essere che vi siano tante religioni e che ciò sia compatibile con la sapiente volontà divina è questione sollevata da tanti – in merito al documento di Abu Dhabi – e anche dal vescovo ausiliare di Astana, capitale del Kazakistan, Athanasius Schneider, che ne ha parlato con Francesco il 1° marzo in visita ad limima. In un’intervista del 7 marzo a “LifeSiteNews” Schneider ha riferito così il colloquio: “La risposta del Papa è stata molto chiara: ha detto che la diversità delle religioni è solo volontà permissiva di Dio […]. Ho cercato di approfondire la questione, almeno citando la frase come si legge nel documento. La frase dice che Dio vuole la diversità di sessi, colore, razza e lingua, così Dio vuole la diversità delle religioni. C’è un evidente confronto tra la diversità delle religioni e la diversità dei sessi. Ho menzionato questo punto al Santo Padre, ed egli ha riconosciuto che, con questo confronto diretto, la frase può essere intesa erroneamente. Gli ho sottolineato nella mia risposta che la diversità dei sessi non è volontà permissiva di Dio, ma è voluta positivamente da Dio […] e quando menzioniamo entrambe queste espressioni nella stessa frase, la diversità delle religioni viene interpretata come voluta positivamente da Dio, al pari della diversità dei sessi. La frase induce quindi a dubbi e interpretazioni errate, e così desideravo e ho chiesto che il Santo Padre la correggesse. Ma egli ha detto a noi vescovi: si può dire che la frase in questione sulla diversità delle religioni significa la volontà permissiva di Dio.

    https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-extracts-clarification-on-diversity-of-religions-from-pope-francis-brands-abuse-summit-a-failure

    3 Aprile, 2019 - 16:16
  3. Luigi Accattoli

    Ancora Athanasius. L’intervista del vescovo Schneider – uno dei critici dottrinali più severi di Francesco – è interessante anche per il calore e la riconoscenza con cui parla del Papa, pur criticandolo. Mi auguro che un giorno Francesco possa visitare il Kazakistan, che è un paese a maggioranza musulmana. Sempre spero che il Papa trovi la via per spiegarsi con i vescovi che lo criticano. “La visita ad limina è stata per me un’esperienza molto spirituale – un pellegrinaggio alle tombe dei Santi Pietro e Paolo, dove abbiamo celebrato la Santa Messa. Alla tomba di San Pietro abbiamo cantato per Papa Francesco l’antifona ‘Oremus pro pontifice nostro’ seguita dal Credo […]. Per quanto riguarda il nostro incontro con il Papa, egli è il Vicario di Cristo sulla terra in questo tempo, ed è stato molto fraterno e gentile con noi. Si è trattato di un incontro di due ore. Considero un atto di grande generosità da parte del Papa, dedicare tanto tempo al nostro gruppo di 10 vescovi e ordinari del Kazakistan e dell’Asia centrale. Il Papa ci ha invitati a esprimere liberamente le nostre preoccupazioni e anche le nostre critiche. Alcuni vescovi hanno potuto sollevare preoccupazioni sulla vita della Chiesa oggi. Ad esempio, la questione della Comunione per i cattolici divorziati e risposati civilmente; la questione della comunione per i coniugi protestanti nei matrimoni misti; e la questione della diffusione della pratica dell’omosessualità nella Chiesa. Questi i punti discussi […]. Il Papa ha risposto con benevolenza alle nostre domande e ha cercato di esprimere suo punto di vista su questi problemi. Non siamo stati in grado di entrare nei dettagli. Anche così, sono molto grato al Santo Padre che ci ha dato la possibilità, in un’atmosfera molto serena, di esprimere diverse preoccupazioni e di parlare con lui”.

    3 Aprile, 2019 - 16:16
  4. Luigi Accattoli

    Albertano da Brescia giurista del tredicesimo secolo nei “Trattati morali” [vedi la pagina 145 dell’edizione curata da F. Selmi, Bologna 1873] sentenzia che “in cinque modi è la volontà divina: la prima è comandativa, la seconda vietativa, la terza permissiva, la quarta consigliativa, la quinta compiutiva”. Bergolius fa sua la terza e Athanasius accede ma juxta modum.

    I trattati morali erano in lingua latina. Il volgarizzamento dell’edizione Selmi viene datato a “circa l’anno 300”: quando Dante Allagheri si ritrova nella selva oscura e Papa Bonifazio indice la grande perdonanza.

    3 Aprile, 2019 - 16:27
  5. Luigi Accattoli

    Visitatori belli: innumeri sono i blog dei vaticanisti e tutti onorevoli se si tratta di berciare sulla Scaraffia e su Andrea Monda, ma Albertano da Brescia lo trovate solo qui. Chiaro?

    3 Aprile, 2019 - 16:30
  6. Luigi Accattoli

    Nota finale: l’affermazione sulla volontà permissiva fatta stamane dal Papa all’udienza è la sua prima risposta pubblica a quella critica.

    3 Aprile, 2019 - 16:50
  7. picchio

    E’ vero, di Albertano parli solo tu, sarà per questo che sei l’unico vaticanista che leggo con interesse.
    cristina Vicquery

    3 Aprile, 2019 - 18:14
  8. giuseppe di melchiorre

    Caro Luigi, ma “la volontà permissiva” non è una contraddizione in termini?…
    O probabilmente l’idea non è espressa al meglio…
    Papa Francesco diede il suo inizio comunicante con un “buona sera” invece di un “Sia lodato Gesù Cristo”… e ha continuato a non parlare quasi mai “ex cathedra”… Un religioso molto formato teologicamente mi dice che il Papa esprime solo delle opinioni… Sicuramente da rispettare, però!…
    Se non pubblichi il mio commento, non c’è problema. Io sono un povero cristiano comune che ti augura fraternamente una bella notte, come spero che sia quella mia… Ciao, Luigi…

    3 Aprile, 2019 - 23:01
  9. Beppe Zezza

    La questione di cosa si intena per “volonta’” di Dio è centrale.
    TUTTO ciò che avviene nel mondo può – anzi DEVE – essere ricndotto alla VOLONTÀ PERMISSIVA di Dio. Anche i terremoti, le inondazioni e quant’altro. QUando qualcuno l’ha rimarcato in occasione del terremoto giapponese è stato quasi “linciato”.
    Il problema della dichiarazione di ABU DHABI, come ha messo in evidenza qualche commentatore, è stato quello di mettere sotto lo stesso cappello, “forme” diverse di ” volonta’ di Dio. È questo che genera confusione. Confusione che le messe a punto successive – filosoficamente ineccepibili – non dissipano. Purtroppo !

    4 Aprile, 2019 - 9:44
  10. Leopoldo Calò

    Caro Luigi, se decentrare la religione cattolica tanto da considerare le altre religioni e perfino le altre esperienze non illuminate dalla fede un dono di Dio è eretico, allora Francesco è eretico. Tu ti affanni a proteggerlo, passami il termine, dal rogo nel quale in tanti vorrebbero buttarlo, ma se ancora non lo hanno fatto è solo perché non possono, non ancora almeno.
    Quando alla volontà di Dio, che sarebbe permissiva quando riguarda il dolore nel mondo, anzi del mondo, l’unica volontà che conta è quella per la quale Egli ha sacrificato il proprio Figlio, Se stesso, per condividere tale dolore, altrimenti incomprensibile agli uomini.

    4 Aprile, 2019 - 12:02
  11. giuseppe di melchiorre

    Caro Leopoldo, per quello che scrivi e che condivido in pieno, mi sento tuo fratello in Cristo e come tale ti abbraccio. Effettivamente Francesco mi fa stare male, però, per non ripetere i molti delitti commessi da più pontefici nei lontani secoli trascorsi, non desidero di certo buttarlo nel rogo. Però nella mia modesta realtà cristiana, prego tutte le mattine affinché il Papa si converta.
    Però proprio adesso mi è venuta in mente una considerazione. Non è che Papa Francesco ha detto che tutte le religioni sono uguali per significare che anche la sua religione è uguale a quella cattolica?…
    Però meno male che alla base c’è chi non la pensa come lui. Difatti la mia parrocchia rhodense ha una missione in Africa, perché ha fatto suo l’invito del carissimo Gesù ad annunziare la Buona Novella, che evidentemente non è quella degli altri. E questo mi incoraggia a seguitare la mia permanenza nella Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana.
    Caro Leopoldo, ancora un abbraccio… Sia lodato Gesù Cristo. Pax tibi et omnibus abitantibus in blog…

    4 Aprile, 2019 - 14:18
  12. Fabrizio Scarpino

    Carissimi.

    Voi ne sapete più di me sul tema che stiamo discutendo.

    Io però non circoscriverei il tutto a papa Francesco.

    A mio modesto avviso, dietro tali domande sulle diverse religioni nel mondo aleggia la la domanda delle domande, la domanda forse suprema: C’è o non c’è salvezza al di fuori della “unicità e universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa”?

    Se sì, allora la Dominus Iesus è definitivamente superata.

    Personalmente non penso che il Pontefice si ponga contram Dominus Iesus anche perchè è dichiarazione dogmatica.

    Se vorrete, ditemi la vostra. Sarà per me un arricchimento.

    Ciao.

    4 Aprile, 2019 - 16:39
  13. giuseppe di melchiorre

    Carissimo Fabrizio, forse è il modo di parlare del Papa che a volte procura sconcerto. Un Papa, per quello che rappresenta e che è, non dovrebbe esagerare con le chiacchierate aeree. Sono sicuro, però, che lui non ce l’ha contro Gesù Cristo, che in latino si dice “contra Jesum Christum” (“contra” è avverbio e non è declinabile, ma “errare humanum est”).
    Quanto al tuo profondo quesito, io non so risponderti e perciò non posso arricchirti. Pardon!
    Ciao.

    4 Aprile, 2019 - 17:15
  14. Fabrizio Scarpino

    Caro Giuseppe. Grazie del tuo riscontro che è importante arricchisce comunque.

    Grazie anche della tua correzione sul latino…Purtroppo sono passati 22 anni dalla maturità classica e non l’ho più coltivato…Mea culpa.

    Ciao.

    4 Aprile, 2019 - 21:56
  15. Gesù ha detto: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”! Qualcosa vorrà pur dire.

    4 Aprile, 2019 - 21:59
  16. giuseppe di melchiorre

    Caro Fabrizio, oggi ho parlato con un amico, dal vivo però, anche lui un po’ in crisi per certe uscite di Papa Francesco. Comunque, per tornare a me, dico che io ci soffro anche e chiedo sempre aiuto a un sacerdote che stimo molto.
    Però non voglio più cacciarmi in queste situazioni, perciò, pur nel rispetto delle scelte per il blog messe in atto dallo stimatissimo padrone di casa, il caro sig. Luigi, io, quando l’argomento proposto sarà ancora qualche “uscita” di Papa Francesco, non interverrò più.
    Perciò ti saluto con un abbraccio fraternamente cristiano e auguro a tutti una serena notte.
    Ciao, Fabrizio…

    4 Aprile, 2019 - 23:16
  17. Paolo Cardoni

    Gentilissimi, da credente estremamente inquieto quale sono cerco ovunque spunti di riflessione e approfondimento. Ringrazio il dott. Accattoli per il suo lavoro e per questo blog. Da qualche tempo mi sto accorgendo che in tutti i dibattiti, ovunque sparsi, in rete e non, che si parli di Papa Francesco, della Chiesa o della fede, si dà per scontato un concetto che non lo è affatto e che i più non saprebbero definire con precisione: in cosa consiste esattamente la salvezza cristiana?
    Con stima, un saluto.

    5 Aprile, 2019 - 22:36
  18. Beppe Zezza

    A coloro che decantavano l’abito del re il bambino disse : Ma il Re è nudo!
    L’interrogativo posto da Paolo Cardoni è fortissimo.
    La “salvezza” è il centro della Fede Cristiana.
    Ma oggi, questo “centro” ha lo stesso significato per tutti coloro che si riconoscono nella religione cristiana?
    Esplicitamente non se ne parla, ma ad occhio e croce parrebbe proprio di no.

    6 Aprile, 2019 - 9:55
  19. Luigi Accattoli

    A Paolo e Beppe. Per me la salvezza è quella che professiamo nel “Credo”: “Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”. Un giorno quella domanda l’ha fatta a tavola uno dei figli e io ho dato quella risposta. D’istinto. Sarà stato trent’anni fa. Da allora, tutte le volte che torna la questione, nelle conferenze o qui nel blog, o dove sia, ripeto le parole del Credo. Buon sabato e buona domenica.

    6 Aprile, 2019 - 11:45
  20. Beppe Zezza

    Anche per me.

    6 Aprile, 2019 - 13:08
  21. Paolo Cardoni

    Pure per me. Aspettare la risurrezione dei morti significa anche attendere il compimento del Regno. Cieli e terra nuovi che mi pare siano poco annunciati in forma esplicita. Grazie perché pur non conoscendovi vi sento davvero fratelli nella fede. Buona domenica anche a voi.

    6 Aprile, 2019 - 14:43
  22. Fabrizio Scarpino

    Prendo spunto dalla risposta di Luigi e riporto quanto letto tempo fa in un volumetto che indicherò in coda allo scritto.

    Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”

    Resterai vivo nei nostri cuori e noi nostri ricordi. Queste pie frasi che si sentono sovente nei funerali non hanno nulla di cristiano, ma sono semmai il frutto del magistero di Foscolo e dei suoi Sepolcri.
    La risurrezione dei morti o ancora meglio la risurrezione della carne, in maniera plastica il simbolo apostolico, non è un mito, nè un elemento opzionale della nostra fede. Quello che è già avvenuto in Gesù, quello che è stato anticipato in Maria, è il destino riservato a tutti noi. Non sopravviverà di noi solo un principio spirituale indefinito, destinato a disperdersi in Dio, ma proprio noi, con la nostra storia, con la nostra irripetibile identità, siamo chiamati (ma non costretti) all’eterna comunione con la vita divina.
    Certo, il nostro corpo risorto sarà molto diverso da quello che ci trasciniamo fiaccamente in questa vita: non più soggetto al limite, al deperimento, alle necessità, alle concupiscenze; un corpo trasfigurato non dissimile da quello che gli apostoli hanno potuto sperimentare nel Cristo Risorto. Da un certo punto di vista essi hanno percepito che era proprio lui “in carne e d ossa” ; d’altra parte però hanno potuto verificare che quel corpo non era più soggetto ai vincoli dello spazio e del tempo (entrare a porte chiuse, apparire a più persone in diversi luoghi contemporaneamente).
    Questa è la vita nuova che ci attende e che il Signore ci ha promesso.

    Don Riccardo Pane (docente presso la facoltà Teologica dell’Emilia Romagna) “Il Credo Parola per Parola; spunti per la riflessione e la catechesi” Edizioni Studio Domenicano.

    6 Aprile, 2019 - 17:02
  23. Amigoni p. Luigi

    3 aprile ore 23.01 – Dominus vivificet eum

    Io sono un religioso scarsamente formato, a differenza di altri che pontificano infallibilmente contro le opinioni altrui.
    Ma ho imparato dalla liturgia della Chiesa che per il papa si prega perché il Signore “conservet eum et vivificet eum et beatum faciat eum in terra”; e poi perché “non tradat eum in animam inimicorum eius”, specialmente quando gli “inimici sui” sono i cattolici teologicamente formati e super-ortodossi che lo vogliono convertire. Ci consola Luca 22,32: Gesù prega perché Pietro confermi i fratelli, non perchè i fratelli confermino Pietro. Alla conversione di Pietro, sempre necessaria, basta la Parola di Cristo; non serve l’arroganza dei fratelli.

    6 Aprile, 2019 - 21:27
  24. Clodine-Claudia Leo

    Più precisamente Gesù prega affinché i discepoli non cadano nello spirito del mondo,e prega ancora per tutti noi perché non veniamo meno alla fede.La Chiesa non è nostra,e neppure dei Papi,ma di Cristo , padrone e Signore del tempo e della storia.

    7 Aprile, 2019 - 18:54
  25. Beppe Zezza

    Paolo ha chiamato a conversione Pietro. Anche Santa Caterina da Siena e chissà quanti altri.
    Inimici tutti coloro che avanzano delle riserve?

    7 Aprile, 2019 - 20:50
  26. giuseppe di melchiorre

    Cari Clodine e Beppe, non rispondo a P. Amigoni perché mi sono imposto di non intervenire più su Papa Francesco…
    Un cordiale saluto…

    8 Aprile, 2019 - 9:27
  27. Amigoni p. Luigi

    Rif. 4 aprile 9.44 e 7 aprile 20.50 – Volontà permissiva e “adesione con riserva”

    Trovo sconcertante che, per gente che sacralizza tutta la lunga tradizione teologica e che considera quasi dogmatiche le norme disciplinari di concili
    (soprattutto di Trento), siano indigeribili le distinzioni scolastiche, anche sottili, in uso dal primo Medioevo (e anche prima) fino all’altro ieri. Un esempio facilissimo: il battesimo è necessario per tutti; ma il battesimo, ci hanno detto teologi e papi, da sempre, può essere, oltre che di acqua, di desiderio, di sangue e forse di altro ancora. Cioè lo possono “ricevere” di fatto tutti.
    Se Dio permette (a mio parere: molto, molto alla lontana; molto e molto e molto distrattamente) epidemie e terremoti, può altrettanto permettere (sempre alle stesse, o migliori, condizioni) anche varie religioni. Del resto ha tollerato la religione ebraica, in cui da lui non sono solo permesse ma comandate – secondo la Bibbia e chi la capisce alla lettera – uccisioni, stermini, distruzioni, occupazioni.
    Non vedo che a ciò ponga ostacoli la Dominus Jesus, del 2000, che non è una “dichiarazione dogmatica”, ma una dichiarazione (importante) approvata dal Papa, che commenta nè più nè meno l’articolo del credo “per noi e per la nostra salvezza Gesù Cristo discese dal cielo”.

    – Mi sento anche io legittimato oggi; ero considerato “nemico dei papi” perchè avevo riserve sul lefevrismo liturgico e dogmatico, la Ostpolitik, l’abbraccio troppo fraterno ai dittatori di destra americani sedicenti cattolici.

    8 Aprile, 2019 - 9:51
  28. Fabrizio Scarpino

    Carissimo p. Luigi
    hai fatto bene a correggermi sul dogmaticismo della Dominus Iesus che è stata approvata in modo speciale, ma non è dogmaticismo.

    Ritengo però che a mio avviso la domanda delle domande rimanga: c’è o non c’è salvezza al di fuori della “unicità e universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa”?

    Pongo la domanda in maniera molto pacata…
    Provo a dare allora una mia umile risposta avventurandomi in un campo che ammetto non essere il mio, ovvero Teologia e storia del Concilio Vaticano II:

    seconda parte della Lumen Gentium, la costituzione conciliare in cui si afferma, tra l’altro, che «al di fuori» della Chiesa cattolica «si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica.

    Elementi di santificazione e di verità, ma non elementi di salvezza…Allora forse ripeto forse la risposta alla domanda delle domande è: no.

    Un abbraccio.

    8 Aprile, 2019 - 17:59
  29. Paolo Cardoni

    Non ho particolari competenze bibliche o teologiche ma ritorno alla domanda posta più sopra ma da un altro punto di vista: da cosa dobbiamo essere salvati?
    Dal peccato? O dalle conseguenze del peccato cioè la sofferenza e la morte?
    San Paolo diceva di compiere il male che non voleva e di non riuscire a fare il bene che voleva. Siccome il concetto di salvezza non può avere mezze misure (o si è salvi o non lo si è) mi sorge una domanda: La Chiesa è già salva? È almeno garanzia di salvezza? Non so rispondere. È mia speranza. Ma è parola di Dio anche Mt 22,8-10 “Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.”

    Sulla permissività del male vorrei solo dire che Gesù ci ha insegnato a pregare “sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”. Se Dio permette il male in terra perché non dovrebbe permetterlo anche in cielo? Ma se in cielo il male non c’è allora la richiesta è tale perché nemmeno sulla terra debba esserci in quanto non è volontà, nemmeno permissiva, di Dio.
    Un caro saluto a tutti.

    8 Aprile, 2019 - 22:19
  30. Beppe Zezza

    Rif 9.51
    Interessante il concetto (nuovo?) della esistenza di una volontà “lontana” e “distratta” da parte del Creatore con la quale effettuare il necessario discernimento tra le diverse possibili “volonta’ permissive”.
    Uno dei concetti che mi ritrovo impressi in mente è questo: “gli errori non hanno segno” – tradotto vuol dire : un errore in una direzione non è compensato da un errore in una direzione opposta. Si tratta si due errori. In relazione a considerare “inimici” i critici.

    9 Aprile, 2019 - 9:49
  31. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8 aprile ore 17.59 – Salvezza e battesimo “per suppositionem”

    “Extra Christum nulla salus” è la corretta e approfondita evoluzione del primitivo “extra Ecclesiam nulla salus”.
    “Ogni uomo che, pur ignorando…, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può essere salvato. E’ lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il battesimo se ne avessero conosciuto la necessità” (CCC 1260)

    9 Aprile, 2019 - 16:42

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