“Il servizio d’ordine è letteralmente saltato ed in alcuni frangenti si è temuto il peggio quando centinaia di giovani cercavano di toccare e fotografare il Papa con i telefonini all’interno dell’auto”: così la Radio Vaticana sull’auto del Papa bloccata tra la folla ieri a Rio. Il Papa delle periferie si mette a rischio, dovrà imparare a difendersi. Situazioni di rischio, del resto, si erano viste anche nell’Aula Nervi, in Vaticano, quando lo tirano per la manica, o gli prendono la mano e rischiano di farlo cadere. “La situazione è impegnativa ma non pericolosa, la gente vuole bene al Papa” ha detto il padre Lombardi. Nei primi commenti altri brani della Radio Vaticana con i titoletti a mia ghignata.
Francesco strattonato a Rio come nell’Aula Nervi
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Lo cercano sulle auto del seguito. “Significativa anche l’utilitaria bianca “in pieno stile Bergoglio”, con cui il Papa ha lasciato l’aeroporto, tanto da disorientare la gente lungo il tragitto che per salutarlo lo cercava sulle più eleganti automobili del seguito”. Gravi problemi per il seguito, costretti a mettere le croci d’oro perchè scambiati per il Papa…
“Allontanare i giovani”. “E la sicurezza ha avuto il suo ben da fare per allontanare i giovani che si sono accalcati con troppa foga intorno all’auto papale che in alcuni momenti è rimasta congestionata nel traffico di Rio”. Cerca i giovani e li deve allontanare…
In elicottero per recuperare. “Il fuori programma con il corteo papale che ha attraversato le strade della città carioca, ha prodotto il ritardo di un’ora e per raggiungere il Palazzo di Guanabara si è dovuto ricorrere all’elicottero”. Non vuole mai l’elicottero, neanche per andare a Castel Gandolfo, ma il contrattempo fa vincere la Curia…
Oggi riposo. “Oggi per il Papa sarà una giornata di riposo nella sua residenza di Sumaré per smaltire il fuso orario prima di affrontare gli impegni ufficiali della Gmg ma da quanto visto oggi in queste prime ore a Rio, per Papa Francesco tutto è possibile”. Scommetto che si è spaventato e non si farà vedere per parecchi giorni…
A parte il Papa si potevano far male anche i ragazzi o gli uomini della sicurezza.
Nella calca tra le macchine sinceramente il rischio c’era.
Tra le altre cose hanno anche disinnescato una piccola bomba ad Aparecida, non ci annoieremo in questi giorni.
🙂
Speriamo bene!!
Rivivo i bei momenti di inizio pontificato di GPII in America Latina.
Buon giorno a tutti.
Mi scuso per l’OT ma i blog servono anche a questo…
La lettura (e la “comprensione” ovviamente perchè saper leggere non vuol dire “saper comprendere” correttamente…) di questo articolo è necessaria ed interessante, poichè riporta di un prete rimosso dalla parrocchia dopo che il vaticano gli ha dato TORTO e che ha “causato grande danno per la Chiesa, di cui egli è un sacerdote e ha causato una grave confusione”.
Ebbene il prete in questione sosteneva scempiaggini che sostengono anche alcuni dei cgentili commentatori di questo blog… (uno in particolare lo sostiene riguardo a “la Chiesa per un luogo di stupratori, pedofili, ipocriti, rapaci, e ubriachi”, e non fa altro che vomitare il suo acido odio sulla sua pagina personale-che fortunatamente nessuno legge…).
Non è solo questo c’è molto altro ancora, anche sui temi “di bioetica o all’atteggiamento dei cattolici nella vita politica”.
Buona lettura…
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/polonia-poland-chiesa-iglesia-church-26627/
I sacerdoti che si comportano in questo modo danno scandalo e producono un danno enorme alla Chiesa. Non c’è niente di evangelico in tutto questo.
Anche qui c’è chi si è vantato di avere per amici sacerdoti di questo genere e i frutti di queste frequentazioni hanno portato solo confusione e conflittualità. Non certo amore per il prossimo.
Luigi,
oggi che fai ?
ti riposi,
attendendo il “domani”?
Lombardi in aereo al Papa. Molti dei presenti seguono spesso i viaggi del Papa all’estero, quindi non sono alla loro prima esperienza, anzi alcuni sono molto navigati, conoscono questi viaggi molto meglio di Lei. Qui il testo completo.
Nella fossa dei leoni. Saluto al Papa di Valentina Alazraki decana dei giornalisti: “Sappiamo dai suoi amici e collaboratori in Argentina che i giornalisti non sono precisamente “santi della sua devozione”. Forse avrà pensato che padre Lombardi Lo abbia portato nel recinto dei leoni… Ma la verità è che noi non siamo così tanto feroci e abbiamo un grande piacere di poter essere suoi compagni di viaggio”. Qui il testo completo.
Io non do interviste. Il Papa in aereo ai giornalisti: “Buongiorno a tutti voi. Hanno detto – ho sentito – cose un po’ strane: “Non siete santi della mia devozione”, “Io sono qui fra i leoni…”, ma non tanto feroci, eh? Grazie. Davvero io non do interviste, ma perché non so, non posso, è cosi. Per me è un po’ faticoso farlo, ma ringrazio questa compagnia”.
Viaggio per trovare i giovani. Questo primo viaggio è proprio per trovare i giovani, ma trovarli non isolati dalla loro vita, io vorrei trovarli proprio nel tessuto sociale, in società. Perché quando noi isoliamo i giovani, facciamo un’ingiustizia; togliamo loro l’appartenenza. I giovani hanno un’ appartenenza, un’appartenenza ad una famiglia, a una patria, a una cultura, ad una fede… Hanno un’appartenenza e noi non dobbiamo isolarli! Ma, soprattutto, non isolarli da tutta la società!
Loro – davvero! – sono il futuro di un popolo: questo è vero! Ma non soltanto loro: loro sono il futuro perché hanno la forza, sono giovani, andranno avanti. Ma anche l’altro estremo della vita, gli anziani, sono il futuro di un popolo. Un popolo ha futuro se va avanti con tutti e due i punti: con i giovani, con la forza, perché lo portano va avanti; e con gli anziani perché loro sono quelli che danno la saggezza della vita.
I giovani con gli anziani. E io tante volte penso che noi facciamo un’ingiustizia con gli anziani, li lasciamo da parte come se loro non avessero niente da darci; loro hanno la saggezza, la saggezza della vita, la saggezza della storia, la saggezza della patria, la saggezza della famiglia. E di questo noi abbiamo bisogno! Per questo dico che io vado a trovare i giovani, ma nel loro tessuto sociale, principalmente con gli anziani.
Una generazione che non ha avuto lavoro. E’ vero che la crisi mondiale non fa cose buone con i giovani. Ho letto la settimana scorsa la percentuale dei giovani senza lavoro. Pensate che noi corriamo il rischio di avere una generazione che non ha avuto lavoro, e dal lavoro viene la dignità della persona di guadagnarsi il pane. I giovani, in questo momento, sono in crisi. Un po’ noi siamo abituati a questa cultura dello scarto: con gli anziani si fa troppo spesso! Ma adesso anche con questi tanti giovani senza lavoro, anche a loro arriva la cultura dello scarto.
No alla cultura dello scarto. Dobbiamo tagliare questa abitudine a scartare! No! Cultura della inclusione, cultura dell’incontro, fare uno sforzo per portare tutti alla società! E’ questo un po’ il senso che io voglio dare a questa visita ai giovani, ai giovani nella società. Vi ringrazio tanto, carissimi, “santi di non devozione” e “leoni non tanto feroci!”. Ma grazie tante, grazie tante. E vorrei salutarvi, ognuno. Grazie.
Lombardi dopo che il Papa ha parlato con i 70 giornalisti: “Avete veramente finito tutti? Sì? Bellissimo! Ringraziamo veramente di cuore Papa Francesco perché è stato, credo, per tutti noi un momento indimenticabile e credo che sia una grande introduzione a questo viaggio. Credo che Lei si è guadagnato un po’ il cuore di questi “leoni”, in modo tale che durante il viaggio siano dei suoi collaboratori, cioè capiscano il suo messaggio e lo diffondano con molta efficacia. Grazie, Santità”.
Francesco chiede aiuto ai giornalisti: “Vi ringrazio davvero e vi chiedo di aiutarmi e collaborare in questo viaggio, per il bene, per il bene; il bene della società: il bene dei giovani e il bene degli anziani; tutti e due assieme, non dimenticate! E io un po’ rimango come il profeta Daniele: un po’ triste, perché ho visto che i leoni non erano tanto feroci! Grazie tante, grazie tante! Un abbraccio a tutti! Grazie!”
“Ho visto che i leoni non erano tanto feroci”.
Forse perché lui non è una preda dei leoni. I giornalisti-leoni scelgono con cura la loro preda, quelli che vogliono fare a pezzi, come fecero a pezzi Benedetto sull’aereo nel viaggio in Africa.
Porto Gesù Cristo. Parole centrali del saluto del Papa alla presidente del Brasile, ieri sera a Rio: “Ho imparato che, per avere accesso al Popolo brasiliano, bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta. Chiedo permesso per entrare e trascorrere questa settimana con voi. Io non ho né oro né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato: Gesù Cristo! Vengo nel suo Nome per alimentare la fiamma di amore fraterno che arde in ogni cuore; e desidero che a tutti e ciascuno giunga il mio saluto: la pace di Cristo sia con voi!”. Qui il testo integrale.
Andate e fate discepoli. Ancora il Papa a Rio: “Sono venuto a incontrare giovani arrivati da ogni parte del mondo, attratti dalle braccia aperte del Cristo Redentore. Essi vogliono trovare un rifugio nel suo abbraccio, proprio vicino al suo Cuore, ascoltare di nuovo la sua chiara e potente chiamata: andate e fate discepoli tutti i popoli”.
La gioventù e il futuro del mondo. Sempre dal Papa a Rio: “La gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo. E’ la finestra, e quindi ci impone grandi sfide. La nostra generazione si rivelerà all’altezza della promessa che c’è in ogni giovane quando saprà offrirgli spazio. Questo significa: tutelarne le condizioni materiali e spirituali per il pieno sviluppo; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l’educazione affinché diventi ciò che può essere; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere; assicurargli un orizzonte trascendente per la sua sete di felicità autentica e la sua creatività nel bene; consegnargli l’eredità di un mondo che corrisponda alla misura della vita umana; svegliare in lui le migliori potenzialità per essere protagonista del proprio domani e corresponsabile del destino di tutti. Con questi atteggiamenti anticipiamo oggi il futuro che entra dalla finestra dei giovani“.
Il popolo brasiliano, o gran parte di questo popolo, ha una religiosità molto particolare, che sconfina, in alcune zone di quell’enorme stato, nella superstizione per non dire nell’esoterismo evocante gli spiriti. Trovo importante questa GMG proprio a motivo del sincretismo rilevabile specie nell’entroterra, molto radicato per via delle varie correnti e dottrine religiose entrate nel tessuto culturale e sociale attraverso un colonialismo selvaggio. E’ popolo profondamente contaminato da una mistura di elementi cattolici al quale si è innestato quell’animismo esoterico di di origine indigeno- africana compreso il voodu, appreso dagli sciamani del Benin.
Diceva un mio caro amico sacerdote, nativo di Racife:” Il mio è un popolo che di giorno prega, va a Messa e celebra l’Eucaristia e la notte chiama i morti con riti terrificanti “.
Non dimenticherò mai quelle parole sconvolgenti.