Intervistato da “Avvenire” il Papa respinge le critiche “fatte con spirito cattivo” e deplora chi vuole vedere tutto “o bianco o nero”. Nei commenti i passaggi che ho trovato più saporosi.
Francesco respinge le critiche fatte con spirito cattivo
30 Comments
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Triste insoddisfazione. C’è chi pensa che in questi incontri ecumenici lei voglia svendere la dottrina cattolica. Qualcuno ha detto che si vuole protestantizzare la Chiesa. «Non mi toglie il sonno. Io proseguo sulla strada di chi mi ha preceduto, seguo il Concilio. Quanto alle opinioni, bisogna sempre distinguere lo spirito col quale vengono dette. Quando non c’è un cattivo spirito, aiutano anche a camminare. Altre volte si vede subito che le critiche prendono qua e là per giustificare una posizione già assunta, non sono oneste, sono fatte con spirito cattivo per fomentare divisione. Si vede subito che certi rigorismi nascono da una mancanza, dal voler nascondere dentro un’armatura la propria triste insoddisfazione. Se guardi il film “Il pranzo di Babette” c’è questo comportamento rigido».
Dal legalismo alla persona. “Al Concilio la Chiesa ha sentito la responsabilità di essere nel mondo come segno vivo dell’amore del Padre. Con la Lumen Gentium è risalita alle sorgenti della sua natura, al Vangelo. Questo sposta l’asse della concezione cristiana da un certo legalismo, che può essere ideologico, alla Persona di Dio che si è fatto misericordia nell’incarnazione del Figlio. Alcuni – pensa a certe repliche ad Amoris Laetitia – continuano a non comprendere, o bianco o nero, anche se è nel flusso della vita che si deve discernere. Il Concilio ci ha detto questo, gli storici però dicono che un Concilio, per essere assorbito bene dal corpo della Chiesa, ha bisogno di un secolo… Siamo a metà».
In fine velocior. «È il cammino dal Concilio che va avanti, s’intensifica. Ma è il cammino, non sono io. Questo cammino è il cammino della Chiesa. Io ho incontrato i primati e i responsabili, è vero, ma anche gli altri miei predecessori hanno fatto i loro incontri con questi o altri responsabili. Non ho dato nessuna accelerazione. Nella misura in cui andiamo avanti il cammino sembra andare più veloce, è il motus in fine velocior, per dirlo secondo quel processo espresso nella fisica aristotelica».
Mai per proselitismo. “E’ lo Spirito l’artefice dell’unità tra i cristiani. Ecco perché dico che l’unità si fa in cammino, perché l’unità è una grazia che si deve chiedere, e anche perché ripeto che ogni proselitismo tra cristiani è peccaminoso. La Chiesa non cresce mai per proselitismo ma ‘per attrazione’, come ha scritto Benedetto XVI. Il proselitismo tra cristiani quindi è in se stesso un peccato grave perché contraddice la dinamica stessa di come si diventa e si rimane cristiani. La Chiesa non è una squadra di calcio che cerca tifosi”.
Comune martirio. «Fare processi invece di occupare spazi è la chiave anche del cammino ecumenico. In questo momento storico l’unità si fa su tre strade: camminare insieme con le opere di carità, pregare insieme, e poi riconoscere la confessione comune così come si esprime nel comune martirio ricevuto nel nome di Cristo, nell’ecumenismo del sangue. Lì si vede che il Nemico stesso riconosce la nostra unità, l’unità dei battezzati. Il Nemico, in questo, non sbaglia. E queste sono tutte espressioni di unità visibile. Pregare insieme è visibile. Compiere opere di carità insieme è visibile. Il martirio condiviso nel nome di Cristo è visibile».
ma il papa del “dialogo” e del costruire ponti non muri non potrebbe semplicemente parLare e ascoltare i cardinali CHE HANNO DEI DUBIA?
bisogna per forza considerarli dei “nemici” MALVAGI?
cioè si dialoga Fuori dalla Chiesa e non si dialoga dentro la Chiesa?
a me sembra una contraddizione!
se davvero ci sono dei critici cattivi del papa bergoglio ma non penso che i quattro cardinali fra i quali Cafarra che hanno esposto i loro “dubia” sia cattivi, perchè non rispondere chiaramente?
mi pare assurdo che il papa in uscita si arrocchi “a riccio” , opponendo un silenzio gelido ai cardinali che gli sono , magari sbagliando, ostili.
non farebbe forse meglio a dialogare? magari per evitare alla cattolicità, al gregge dei fedeli, le ferite di uno scisma?
e’ una strategia sensata da parte del papa opporre un muro contro muro , un disprezzo verso ogni critica e demonizzare i critici all’interno della ChiesA
perchè se pretende di dialogare coi lontani e poi si snobbano i vicini mi sembra assurdo..
i quattro cardinali che hanno mandato una lettera al papa esternando dei loro DUBIA sull’AmorisLlaetita il 19 settembre non hanno ricevuto nessuna risposta.
Vi sembra normale che un papa che parla telefonicamente ogni settimana con Scalfari , riceve i movimenti popolari ed Emma Bonino, non abbia tempo per rispondere, paternamente, ai dubia dei cardinali?
oppure disprezza talmente questi cardinali che non li considera degni di risposta? oppure per lui valgono solo i lontani mentre dei cardinali se ne frega?
oppure non sa che rispondere?
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-via-al-concistoro-con-lombra-dei-dubia-18079.htm
il papa ha elogiato recentemente Lutero , il ribelle che minacciò sfraceli all’autorità del papato e alla Chiesa di roma.
Ma lui non riesce a sopportare neppure una lettera, a dir la verità molto rispettosa , di dubbi di quattro cardinali?
ha risposto molte volte, sono domande pretestuose.
Cristina vicquery
No, picchio, le cose non stanno così è lo sai.
Compito di un pastore è chiarire i dubbi, specie quando c’è un dibattito aperto e pubblico, come in questo caso. Se il papa, che trova il tempo per chiacchierare con Scalfari, non risponde è perché ci sono effettivamente delle contraddizioni, pertanto i dubbi dei cardinali non sono pretestuosi ma sensati.
Attendiamo con speranza
I cardinale non scrivono lettere. Si fanno ricevere. E non si può dire che il papa non li avrebbe ricevuti.
Quella lettera purtroppo è scritta con l’intento chiarissimo di mettere il papa in difficoltà. Ha lo stile delle domande dei farisei o dei sadducei.
A poche ore dalla pubblicazione della Amoris Laetitia, il cardinal Burke già ne parlava male… dicendo persino che non si trattava di magistero! Un ‘esortazione apostolica!
Io ho un grande rispetto di chi vuol capire e approfondire e ovviamente anche di chi non condivide, ma non è il caso di Burke.
Gesù rispondeva alle domande dei farisei
Burke è un fariseo, ben detto Federico….
Sono domande pretestuose, tipo quelle fatte quando si voleva lapidare l’adultera, bene sta facendo Francesco a comportarsi come Gesù.
Cristina vicquery
Hanno dubbi solo coloro che seguono più il codice di diritto canonico e non il Vangelo, quelli che come ricordava nell’intervista di Avvenire il Papa vedono solo in bianco e nero. Schonborn è stato chiaro…non capiscono? È un problema loro se credono di vivere nel 1500.
Cristina vicquery
Si, Cris e Marcello, sono le “domande” (chiamiamole così, per comodità di discorso) di chi non sa più cosa dire: nel frattempo, e per fortuna, la Chiesa, sotto la guida del nostro Papa, cammina, e, sempre guidato da Papa Francesco, cammina anche il “popolo di Dio”.
‘Notte a tutti.
Roberto Caligaris
Marcello ben tornato. Vieni più spesso.
Chiunque ponga una domanda merita misericordiosamente una risposta. Il Papa ha dovere pastorale di rispondere a questi dubia, anche se dovesse ritenerla una provocazione.
Se non altro come occasione di mostrarci le opere misericordia spirituale : consigliare i dubbiosi, insegnare, sopportare pazientemente le persone moleste…
Questi “dubia” però assomigliano molto a una trappola, Federico.
Mi spiego. Il papa risponde e Burke rilancia: “la risposta del papa è la dimostrazione che il papa non è cattolico” oppure “è la dimostrazione che il papa crea confusione”.
Insomma. Se non risponde è meglio.
Se poi Burke vuole davvero spiegazioni, le chieda in privato e a voce.
Tra fratelli si fa così.
Un grande abbraccio al nostro gentile ospite.
Tra fratelli si fa così.
Marcello, il papa è più un padre che un fratello e i padri rispondono alle domande dei figli, anche quando sono polemiche, provocatorie e insidiose.
Bene, Federico ha deciso di autoproporsi come precettore del papa.
Lorenzo,
e gli altri (picchio, Marcello, roberto) sono precettori dei cardinali?
Che ragionamenti sono?
Ho detto la mia, come gli altri, in una logica di dialogo.
Il tuo commento è fuori luogo e tradisce la solita insofferenza verso chi osa proporre un’idea diversa da quella dominante.
Federico.
Per cercare di capire del perché del silenzio del papa, mi faccio aiutare da Socci.
Scrive Socci sul suo noto sito internet: “(il papa) non può rispondere né in un modo né nell’altro, perché o smentirebbe la sua rivoluzione (e sarebbe una resa) o ammetterebbe pubblicamente di aver rotto con la dottrina cattolica, delegittimandosi come papa.”
Ecco.
Per Socci ovviamente è la prova che il papa non è capace a fare il papa; per me, invece, è la prova che la lettera dei quattro cardinali non merita risposte perché maliziosamente vuole mettere il papa con le spalle al muro, qualsiasi sia la sua riposta.
Marcello,
scusami ma così non funziona.
Significa che il papa non risponde per calcolo politico, con una mossa strategica.
Dov’è la cura pastorale?
E possibile che le ragioni della “rivoluzione” del papa siano così deboli da temere la risposta a una contestazione (sia pure polemica o provocatoria)?
Possibile che l’insegnamento di questo papa rischi addirittura di andare contro la “dottrina cattolica”?
A voi sta bene tutto questo?
Non cadere in trappola non è né “calcolo politico” né “mossa strategica”.
Con le domande a trabocchetto faceva così anche Gesù.
Probabilmente tu non consideri quella lettera una “trappola”. O sbaglio?
In ogni caso io non ho mai detto che “l’insegnamento di questo papa rischia di andare contro la dottrina cattolica”.
Ho solo detto che quella “trappola” vuole portarlo a quella accusa … è una vecchia storia peraltro. Non può scandalizzarmi. Lo si faceva pure con papa Benedetto XVI.
Infatti non considero una “trappola” la lettera dei quattro cardinali.
Purtroppo si è creata una certa confusione (come in ogni rivoluzione che si rispetti) e pertanto i dubbi sono leciti.
Non vedo malafede, ma solo bisogno esplicito di chiarezza.
Sarebbe opportuna una risposta chiarificatrice.
Advegnat regnum tuum!
Per ora, a quanto pare, i ciechi continuano a non vedere e i sordi a non sentire.
Forse anche il buon Dio non credeva trattarsi di un’impresa tanto ardua.
:-):-) sei troppo forte Fides
Cristina vicquery