Eccoci all’appello più impegnativo rivolto fino a oggi da Francesco al presidente russo e a quello ucraino: “Dopo sette mesi di ostilità si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore”. Il Papa dedica all’appello l’intera catechesi di mezzogiorno: deplora le annessioni, rivendica il rispetto dell’integrità territoriale di ogni Paese e dei diritti delle minoranze, fa suo il dolore per le migliaia di vittime, “in particolare tra i bambini”. Nei commenti l’intero testo e una mia nota finale
Francesco: Putin fermi la guerra e Zelensky sia aperto a serie proposte di pace
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Davanti alla minaccia atomica. Cari fratelli e sorelle, buongiorno! L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione. Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima dell’Angelus. Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi.
Mi affliggono i fiumi di sangue e di lacrime versati in questi mesi. Mi addolorano le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e minacciano con il freddo e la fame vasti territori. Certe azioni non possono mai essere giustificate, mai! È angosciante che il mondo stia imparando la geografia dell’Ucraina attraverso nomi come Bucha, Irpin, Mariupol, Izium, Zaporizhzhia e altre località, che sono diventate luoghi di sofferenze e paure indescrivibili. E che dire del fatto che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo.
In nome di Dio. Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-il-fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni.
Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale.
Pericolose escalation. Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace. A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo. Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!
Dopo sette mesi di ostilità, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!
Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori, e nell’intercessione materna della Regina della pace, nel momento in cui si eleva la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, spiritualmente uniti ai fedeli radunati presso il suo Santuario e in tante parti del mondo.
Due le parole da memorizzare. Sono due i punti salienti dell’appello papale, che mai erano stati detti, in questi sette mesi, in maniera così completa, esplicita, diretta.
Il primo riguarda la chiamata alla trattativa: “si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia”. La mezza novità è nell’esplicito richiamo a valorizzare “strumenti finora non utilizzati”. Sono almeno due quelli che i collaboratori del Papa hanno più volte richiamato: la promozione di una conferenza internazionale per la sicurezza in Europa, la via della mediazione che potrebbe essere affidata a un gruppo di paesi.
L’altro punto saliente è quello del richiamo al rispetto dei “diritti delle minoranze” e delle “legittime preoccupazioni”. Sono le due parole dirette ai russi: esse seguono immediatamente quelle sulla “sovranità e integrità territoriale di ogni Paese” che erano a favore degli ucraini. Detto in chiaro: la Russia deve rispettare la sovranità dell’Ucraina, ma questa deve riconoscere i diritti delle minoranze russe e le preoccupazioni per la sicurezza della Russia. Di non avere cioè armi nucleari installate nel territorio ucraino, puntate verso di lei.
Parzialmente nuovo è anche l’accenno, nelle parole rivolte a Putin, all’urgenza di fermare i combattimenti “anche per amore del suo popolo”: il gran numero di militari russi morti nei combattimenti [pare siano diverse decine di migliaia] e la massiccia fuga dei richiamati alle armi stanno a segnalare la concretezza delle parole del Papa.
https://gpcentofanti.altervista.org/tre-politiche-per-rinascere/
http://ilsismografo.blogspot.com/2022/10/ucraina-zelensky-firma-un-decreto.html?m=1
Dei due contendenti pare che chi si oppone di piu’ ai negoziati sia proprio Zelenskyj. Forse per te che’ ha fatto gli americani che spingono per il proseguire della guerra.
Cremlino: “Se Zelensky non vuole negoziare aspetteremo un altro presidente”
“Per negoziare servono due parti, aspetteremo un cambiamento nella posizione dell’attuale presidente, oppure aspetteremo il futuro presidente dell’Ucraina, che cambierà le sue posizioni nell’interesse del popolo ucraino”. Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti, dopo che il presidente ucraino Volodymy Zelensky ha imposto la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale secondo cui è impossibile negoziare con il leader russo Vladimir Putin.
Oppure potrebbe cambiare il presidente russo….
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano:
” c’è un enorme fatto nuovo: il presidente ucraino Zelensky ha ratificato per decreto la decisione del Consiglio di Sicurezza e Difesa sulla “impossibilità di intrattenere negoziati col presidente della Federazione Russa Vladimir Putin”. Cioè ha proibito a se stesso e a ogni autorità ucraina di negoziare.
Quindi da ieri inviamo armi a un Paese belligerante che, anche volendo, non può negoziare: vuole risolvere la controversia con la Russia solo con la guerra. E, intendiamoci, è libero di farlo. Noi però non abbiamo (ancora) sostituito la nostra Costituzione con quella ucraina. Dunque, ammesso e non concesso che finora potessimo inviare armi, d’ora in poi non possiamo più, essendo ufficiale che sarebbero usate per una guerra infinita fino all’ultimo ucraino, essendo i negoziati vietati per legge
I governi che continuano a mandate armi e soldi all’ Ucraina fanno capire che il loro scopo non è la pace o il salvamento di vite, ma «abbattere Putin» a costo di causare milioni di disoccupati europei e milioni di morti ucraini e russi.
Se i negoziati di pace sono ormai vietato per legge in Ucraina la fine della guerra puo’ essere solo.la sconfitta totale e cometa della Russia. Impresa che non e’ mai riuscita a nessuno nella storia ne’ a Napoleone ne’ a Hitler . E’ credibile pensare che ci riuscira’ l’ ex-comico Zelensky supportato dal demente Biden?
http://www.korazym.org/79767/razzolando-male-e-predicando-bene-ci-portano-verso-la-guerra-mondiale-e-forse-lultima-circondati-da-utili-idioti-e-scimmie-urlatrici-maledetta-complessita/#more-79767