“Pregate per me perché sono molto vulnerabile” ha detto Francesco a un gruppo di disabili che gli hanno fatto una piccola festa la sera del 7 settembre davanti alla Nunziatura di Bogotà. Ho tradotto io dallo spagnolo la breve parlata spontanea in dialogo con una bambina che l’aveva salutato a nome di tutti. Domani aggiungerò qui sotto – nei commenti – altre parlate del Papa svolte nella terza giornata colombiana. Ma subito e per prima metto questa che mi pare ricca di significato.
Attenzione: scendendo nei commenti, si trovano altri testi papali da me inseriti rispettando l’ordine degli interventi dei visitatori.
Vulnerabilità bergogliana. Alle persone con disabilità – Bogotà 7 settembre: Buonasera e grazie, grazie per le cose belle, grazie per la danza, per il canto, per essere qui tutti voi. Molte grazie. Maria ha detto una cosa così bella, che l’umano si vede quando… ripetilo… cara Maria, leggilo, vorrei che ti ascoltino di nuovo, solo questa parte che ti sto dicendo.
Bambina: “Vogliamo un mondo nel quale la vulnerabilità sia riconosciuta come essenziale nell’umano. Che invece di indebolirci ci rafforza e ci dà dignità. Un luogo di incontro comune che ci umanizza”.
Papa: Questo è il suo messaggio. Un mondo nel quale la vulnerabilità sia considerata come essenziale all’umano… perché tutti siamo vulnerabili, tutti. Nei sentimenti, già ci sono tante cose che non funzionano dentro di noi, però nessuno le vede. E altre le vedono, tutti. E abbiamo bisogno che questa vulnerabilità sia rispettata, accarezzata, curata per quanto possibile, e che dia frutto per gli altri. Siamo tutti vulnerabili. Cara Maria te la senti di rispondere a una domanda? Chi è l’unica persona che non è vulnerabile?
Bambina: “Dio”.
Papa: Dio! Dio è l’unico non vulnerabile, tutti gli altri siamo vulnerabili, in alcuni si vede, in altri non si vede. Però è propria dell’uomo questa necessità di essere sostenuto da Dio, di tutti. Per questo non si deve, non si può scartare nessuno, è chiaro? Perché ognuno di noi è un tesoro, che si offre a Dio perché Dio lo faccia crescere secondo la sua maniera. Grazie per la testimonianza che date. Grazie per la tua parola. Recitiamo insieme un’Ave Maria e poi darò la benedizione. “Ave María…” E per favore non vi dimenticate di pregare per me perché sono molto vulnerabile.
È davvero vulnerabile un uomo, un Papa, contro cui si accaniscono tanti detrattori che, dall’ alto di un’ ignoranza presuntuosa, gli infliggono pesanti contumelie di imperdonabile indecenza e volgarità.
Non scalfiscono il suo operato e la piena legittimità, ma di certo ne toccano la vulnerabilità.
Le preghiere che lui sempre chiede, non sono vane. Dio è con lui e con la sua umiltà.
Non e’vulnerabile solo il papa, come lui stesso ha detto, ma tutti.In particolare sono vulnerabili i bambini non ancora nati nel grembo della madre, che vengono abortiti e non vedono mai la luce.IN Islanda non nascono piu’bambini Down perche’tutti abortiti prima. SI chiama eugenetica. Non mi risulta che il papa abbia mai protestato pubblicamente. Sono vulnerabili gli anziani lasciati soli a morire o la cui morte viene affrettata dall’eutanasia.
Sono vulnerabili gli adolescenti sottoposti a lavaggio del cervello da parte di una societa’sessuomaniaca che li incoraggia a cercare piaceri sempre piu’spinti e a corrompere il proprio corpo e la propria anima nnell’eta’ piu’vulnerabile della vita.
Sono vulnerabili i cristiani in tante aree del mondo, e’ vulnerabile Asia Bibi da 3000giorni in carcere e di cui il papa non mi risulta abbia,mai parlato pubblicamente.
A fronte di tante sofferenze, di tanti omicidi, aborti, torture, ingiustizie,a cui sono sottoposti nel mondo i piu’ vulnerabili da parte dei piu’forti e spietati, preghiamo certo per il papa ma non facciamone un idolo ed il centro del mondo e non facciamone una vittima, che vittima sicuramente non e’, anzi. Se c’e’stato un papa perseguitato non e’sicuramente Bergoglio, amico dei laici, candidato al Nobel della pace,idolatrato dai media, simpatico a (quasi)tutti.
Preghiamo per Asia Bibi dimenticata da tutti (non pero’da Gesu’ per il quale sta soffrendo) preghiamo che la cultura della morte in tutte le sue manifestaz ini, aborto, eutanasia, pornolatria, non prevalga nel mondo.E preghiamo che la Chiesa cattolicanon si trasformi in qualcosa di altro, nel “nuovo ordine mondiale”di cui Bergoglio ha auspicato l’avvento(nel suo discorso in Colombia).
Sono certo che le critiche e le “detrazioni” che il Papa riceve giornalmente da coloro che non condividono il suo modo di condurre la Barca di Pietro lo fanno soffrire. Ma altrettanto negative sono le lodi sperticate che gli provengono da altre parti. Le lodi sono “spiritualmente” più negative delle critiche. Le critiche fanno male alla “carne”, le “lodi” allo spirito. La Sacra Scrittura ci ammonisce : “non vogliate giudicare [ ne’ in bene ne’ in male ] nulla prima del tempo finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.”
Ho letto il resoconto della omelia del Papa a Medellin che ha fatto Tornielli. Bellissimo!
Le lodi sono spiritualmente più negative delle critiche.
Pensiero veramente cristiano. Beati voi dice Gesù, quando vi perseguiteranno e diranno male di voi per causa mia , perchè grande è la vostra ricompensa nei Cieli.
Come ha detto più volte padre Ariel Levi di Gualdo sul sito l’Isola di Patmos , insieme a padre cavalcoli, chi vuole veramente bene a papa Francesco non dovrebbe lodarlo smodatamente, e adularlo come una corte di “turiferari”, questo gli fa più male che bene.
A MCV delle 8.07
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/il-tremendo-anniversario-di-asia-bibi-dimenticata-dai-giudici-pachistani
L’ex presidente Álvaro Uribe Vélez, capo dell’opposizione al governo di Manuel Santos, aveva affermato in una intervista sulle Farc:
“È il gruppo narcoterrorista più grande del mondo, è il cartello della cocaina più grande del mondo (…) in Colombia non esiste un’insurrezione civile armata contro una dittatura militare, in Colombia abbiamo un narcoterrorismo contro lo Stato di Diritto di un paese democratico. Ma con questi accordi il governo colombiano ha accettato che il traffico di droga sia un reato politico. Quindi non ci sarà pena detentiva per loro, nemmeno l’estradizione. Inoltre gli concede legittimità politica totale”.
Oggi, durante la visita di Bergoglio, Uribe ha scritto una lettera a lui dove spiega la sua opposizione:
«Santità, in molti siamo preoccupati per la crescita del narcotraffico, per la sua incidenza nell’aumento dell’uso di droghe da parte dei giovani e nella distruzione delle risorse ambientali. Mai ci siamo opposti alla pace però l’impunità totale ai responsabili di delitti atroci, la loro eleggibilità politica, l’autorizzazione legale che hanno rievuto per guadagnare denaro illecito nelle loro attività politiche, e altri punti, rappresentano un incentivo al crimine».
«Santità, siamo d’accordo nel trattare con generosità i guerriglieri di basso livello che compiono i loro impegni, un argomento che separiamo dalla totale impunità concessa ai capi».
«Santità – continua il capo dell’opposizione – l’economia colombiana si è deteriorata con un inevitabile impatto nel tessuto sociale. Noi crediamo nella necessità di avere un’impresa privata vigorosa e una politica sociale altrettanto vigorosa. E ci preoccupa che si sia deteriorata la fiducia degli investimenti privati, e l’accordo con le FARC crea incertezza. Tutti vogliamo la pace, ma la dobbiamo costruifre con la legalità, con determinazione per sanzionare la violenza che semina disperazione e ci allontana dalla parola di Dio».
Andrea Salvi.
Oh, un articolo di Avvenire su Asia Bibi! nel quale ci viene detto che addirittua Matteo Renzi si interessa alla sua sorte!
ASIA BIBI STAI SERENA, RENZI SI INTERESSA A TE!
ridere per non piangere.
Come stravolgere il contenuto di un articolo.
Invito tutti a leggere l’articolo è poi confrontarlo con il commento di MCV.
E scommetto che la frase “Asia Bibi da 3000 giorni in carcere” ti e’ giunta indirettamente proprio dalla prima pagina di Avvenire.”.
Non li hai certo contati tu i giorni.
Dio perdona in me. Parole di Francesco a un gruppo di vittime della violenza, militari, agenti ed ex-guerriglieri, davanti alla Nunziatura di Bogotà, venerdì sera 8 settembre: Grazie per l’ospedale da campo. Grazie perché le porte sono state aperte e rimangono aperte. Grazie per coloro che hanno avuto il coraggio di entrare, grazie per quelli che guardano da lontano e vogliono entrare e non sanno come. Grazie per l’accettazione di tanta spoliazione, grazie per aver sentito che c’è chi è restato senza nulla e sente di dover fare qualcosa ma non riesce a farlo… e per aver affermato davanti a tutti quella frase che mai dimenticherò: “Dio perdona in me”. Sono molti quelli che non riescono ancora a perdonare, ma oggi abbiamo ricevuto una lezione di teologia, di alta teologia: “Dio perdona in me”. Basta lasciar fare a Lui. E tutta la Colombia dovrebbe aprire le sue porte come le ha aperte questo ospedale da campo e lasciare che Lui entri, e permettere a Lui di perdonare. Permetterglielo: “Guarda, io non riesco, fallo tu”. La riconciliazione concreta con la verità, la giustizia e la misericordia può realizzarla solo Lui. Che la realizzi. E noi apprenderemo, dietro a lui, a realizzarla. Ai piedi della croce c’era la Madre. E le hanno strappato questo Figlio, e ha visto la tortura, tutto. Che Lei accompagni le donne colombiane e insegni loro il cammino da seguire.
Spiegazione della parabola. Le parole improvvisate dal Papa di cui al commento precedente le ho tradotte io dallo spagnolo. Qui è il testo originale: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/09/09/0572/01282.html. Ad apertura del breve incontro, una donna aveva detto al Papa che “la Colombia è oggi un ospedale da campo” e che lei faceva parte di un gruppo che organizzava ritiri spirituali con persone che avevano partecipato al conflitto e che quei ritiri erano da vedere come una delle attività di quell’ospedale da campo che si trova a curare tanti feriti. Un’altra donna che ha perso l’intera famiglia nell’esplosione di un oleodotto l’aveva supplicato di aiutarla a pregare Dio “perché mi dia la grazia di perdonare”, perché vorrebbe “camminare verso il Signore”, ma non le è facile: “Ma so che è Dio che perdona in me e un giorno ci riuscirò”.
Leggo, ad opera della solita signora Venturi e del solito signor Zezza, delle frasi che manipolano certe vulgate, in parte false, circa l’ adulazione e le lodi indirizzate a una qualsiasi persona. Peggio ancora se si tratta di un papa a nome Francesco.
Sarebbero spiritualmente dannose, sentenziano. Ma davvero? Devo dedurne che sono state altrettanto dannose quelle da loro profuse in pienezza a qualche papa di loro gradimento. E devo dedurne anche che , caso mai a loro ne siano state fatte per qualche motivo, ne siano stati danneggiati spiritualmente. E mi dispiace sinceramente per loro.
Sarebbe bene però che usassero il buon senso per realizzare che le lodi vanno fatte a chi le merita, e senza risparmio. Servono per onorare chiunque abbia dei talenti da valorizzare e per incoraggiare a proseguire nel verso giusto.
È disonesto ricorrere a delle frasi fatte che hanno segno negativo , ancorché tratte da libri ritenuti sacri scritti in contesti che niente hanno a che fare con quelli presenti, quando li si incamera per rispolverarli a proprio uso e consumo puramente strumentale.
TRATTE DA LIBRI RITENUTI SACRI SCRITTI IN CONTESTI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON QUELLI PRESENTI
AH AH, : -) Victoria Boe ha dato la sua definizione dei Vangeli.!
Suppongo che la domenica alla Messa dopo la lettura del Vangelo delgiorno invece di dire PAROLA DI DIO, Victoria Boe dica “parola di libri ritenuti sacri scritti incontesti che nulla hanno a che fare con quelli presenti”
La frase che io ho citato , Beati voiquando vi perseguiteranno ,fa parte delle Beatitudini: sono frasi fatte e non c’entrano nulla coi contesto moderno?
Perche’non li riscrive leii Vangeli a suo piacimento e a suo.gusto per renderli.piu’moderni? DAL VANGELO SECONDO VICTORIA BOE, edizione riveduta e corretta ed adattata ai tempi moderni ,con la. collaborazione di padre Sosa, visto che ai tempi di Gesu’non c’erano iregistratori!
Ha detto bene Salvi: lei, signora Venturi, stravolge tutto.
In ogni caso, tenga bene a mente le parole di Gesù da lei citate, quando con grande serenità io le dico e le dirò: lei è un’ ignorante mistificatrice senza eguali.
“Beata lei”, secondo le parole di Gesù. È Vangelo.
Il Presidente Santos è stato ministro con il presidente Uribe che ora si oppone all’accordo con la Farc. Sono entrambi due uomini di destra. Direi che Santos condivide un approccio alla Mandela. Santos è cosciente che ci sono state uccisioni da ambo le parti terroristi ovviamente, ma anche militari e paramilitari, è cosciente anche che dire come fa Uribe che la farc lottava non contro una dittatura , ma uno Stato di diritto, una democrazia, quando il potere è in mano di fatto da anni ad una oligarchia e una vasta parte della popolazione vive nella povertà è una cosa senza senso.Per quanto riguarda il narcotraffico non so chi in colombia abbia le mani pulite. Santos ha capito che in questi frangenti e con questi presupposti , come in altri Stati dopo una guerra civile o una situazione intollerabile come l’Apartheid, se ne esce solo con uno sforzo di grande riconciliazione nazionale che apra le porte ad una giustizia transizionale, come quella appunto che è stata praticata in Sudafrica. Ingrid Betancourt che rimase prigioniera delle farc per lunghi anni ha definito la parte degli accordi di pace che si riferiva alla giustizia per le vittime della guerra civile un capolavoro, altro che un calarsi le braghe come pensa Uribe! Anche la conferenza episcopale era favorevole all’accordo.
Ricordiamo inoltre che l’accordo è stato bocciato di stretta misura e che i no hanno prevalso in zone non toccate che marginalmente dal conflitto e dalle uccisioni.Ricordiamo anche che l’accordo prevedeva una piccola riforma agraria, le terre abbandonate durante la guerra sarebbero state distribuite ai contadini, per eliminare una delle radici del conflitto ( il 4% della popolazione possiede più del 50% delle terre)
cristina vicquery
Sono d’accordo con Beppe, come sempre esaustivo e puntuale.
Personalmente , già udire un papa definire se stesso “vulnerabile” mi da pensiero! Se intende dire che è debole, esposto, fragile, indifeso, beh, che dire: da questo punto di vista Bergoglio ha dato dimostrazione di essere l’esatto contrario . Ne è prova che i Cardinali dei dubia si sono estinti, evaporati come nebbia al sole, inghiottiti da una sorta di macumba nella totale indifferenza. Mai successo nella storia che un Papa facesse spallucce a richieste di chiarimento, non private ma pubbliche, da parte di Cardinali della Chiesa Cattolica che hanno tutto il diritto anzi “devono” sono legittimati a richiederle, è loro compito, a meno che non si usi l’olio di ricino allora, questo sarebbe assai più preoccupante della vulnerabilità che lamenta, o dell’indignazione degli sperticati estimatori. O no?
Poi. Se per “vulnerabile”, egli intendesse dire di sé che è una povera vittima, oggetto di fuoco incrociato di cattolici tradizionalisti, modernisti, e via discorrendo allora diciamo che, quest’ultimi, forse un tantino irriverenti, consigliano agli zelanti difensori di preoccuparsi e di riflettere piuttosto sul fatto che il papa, altri non è che lo stesso Bergoglio il quale tifava, e neppure velatamente, per il peronismo argentino, che ha tanto l’aria di essere quel certo fascismo “sociale” che non disdegna il famoso motto “molti nemici molto onore”. Da questo punto di vista, quindi, non stupisce che “Bergoglio vescovo di Roma” se le vada a cercare, le critiche, quando risulta indofendibile perché, vedete, il dramma non sta nella leggerezza con cui Papa Francesco, molto spesso, le provoca,queste critiche, ma piuttosto in ciò che producono nell’animo dei fedeli cattolici, e anche dei non cattolici . Vulnerabili siamo noi,piuttosto …
Da il quinto evangelo secondo Giacomo Biffi (quando però non era ancora vescovo nè cardinale di Bologna): Voi siete una città nascosta e una lucerna posta sotto il moggio. La vostra luce non abbagli gli uomini ma risplenda solo al cospetto del Padre vostro che è nei cieli (nell’edizione originale, 1970: p. 39; il presunto corrispondente apocrifo, più ampio, è Matteo 5, 14-16).
Anche dal quinto pezzo di vangelo, oltre che da illustri predicatori/e del l’autentico messaggio rivelato, siamo avvertiti di non esagerare a esprimere lodi quando pensiamo che un fratello (che non sia papa o lo sia) le meriti. Mi sento di rassicurare, forse anche a nome di altri: siamo criticamente avveduti, anche nei confronti di Bergoglio; e siamo molto prudenti, secondo la carne e lo spirito. Per esempio: io non sono sicuro che abbia torto l’ex presidente Uribe, che sfortunatamente non ha portato a casa il desiderato accordo di pace con le FARC. E senz’altro ha molto osato e sbagliato il suo ex ministro, oggi presidente, che invece ha concluso qualcosa di molto imperfetto. Per questo motivo non ho condiviso l’idea del viaggio del Papa e non apprezzo le grandi difficili parole che lui ha pronunciato su pace, giustizia, riconciliazione e perdono, e vulnerabilità. Era meglio che lui stesse a Roma, che aspettasse che Uribe fosse convinto e che “le cose vadano come vadano”. Poi in base all’esito avrebbe potuto sentenziare, magari a tempo scaduto, parole incoraggianti o svergognanti. E inoltre, in omaggio a Matteo 5, 11-12 (appena sopra le parole del “moggio”), avrebbe evitato in questi giorni di suscitare la gioia e gli applausi di milioni di colombiani.
E dalla finestra vaticana dell’Angelus, oggi, avrebbe finalmente ricordato e elogiato Asia Bibi, per 3000 giorni del tutto sconosciuta a lui e a noi.
Il pensiero tradizionale cattolico si esprime più o meno così: giudicare il peccato ( i fatti compiuti ) ma non il peccatore ( chi compie i fatti ) perché il giudizio sulle persone è di stretta competenza di Dio. Lo stesso vale per i fatti positivi : lodare i fatti e non chi li compie ( il giudizio sulle persone è di stretta competenza di Dio ).
L’operato del Papa – quando non agisce ex cathedra – può essere più o meno condiviso ( e quindi lodato o criticato ) , il giudizio sulla persona del Papa ( lodatorio o critico ) invece è sempre ” temerario “. In questo blog ci sono anche giudizi sulla “persona” del Papa : Bergoglio è così o cosa’ .
È davvero un peccato che papa Francesco abbia suscitato la gioia e gli applausi di milioni di colombiani. E speranze soprattutto.
Gioia e applausi non fanno parte del corredo dei cattolici che si trovano a loro agio, da sempre, nel dolorismo più acuto.
Avrebbe dovuto, ‘sto benedetto papa, ricordare ai colombiani che devono rassegnarsi a soffrire, perché l’ unica via per la salvezza è la sofferenza. Nella convinzione che salvezza e dolore si coniugano alla perfezione.
E avrebbe dovuto, pertanto, far cessare gli applausi sul nascere e magari invitare il popolo colombiano a piangere a fontanella, proprio lì davanti a lui.
Quanta maggiore credibilità gliene sarebbe derivata.
Per la precisione cronachistica:la frase che si puo’ aver avuto la disgrazia di incocciare qui sopra e cioè :” i Cardinali dei dubia si sono estinti, evaporati come nebbia al sole, inghiottiti da una sorta di macumba nella totale indifferenza. Mai successo nella storia che un Papa facesse spallucce a richieste di chiarimento, non private ma pubbliche, da parte di Cardinali della Chiesa Cattolica che hanno tutto il diritto anzi “devono” sono legittimati a richiederle, è loro compito, a meno che non si usi l’olio di ricino allora, questo sarebbe assai più preoccupante della vulnerabilità che lamenta, o dell’indignazione degli sperticati estimatori. O no?” è un condensato di falsità, asinate e diffamazione.
Per dire.
In questo caso “repetita iuvant”, molto, molto iuvant.
Tuttavia:
“sed continuata secant”.
Sottoscrivo pienamente Cuffini
I Cardinali dei dubbia non hanno avuto alcuna risposta, è un fatto.
Gli inglesi dicevano: i fatti sono sacri, le opinioni sono libere.
Le opinioni sono libere purché non siano offensive.
Grazie Antonella.
I cardinali dei dubia le risposte le trovano da soli leggendo bene l’ Amoris laetitia. Anche questo è un fatto, cara Antonella.
Alle domande pretestuose non si risponde, e questo è un criterio da seguire sempre.
Quanto alle opinioni, quelle della tua amica sono sempre libere e offensive nei riguardi del Papa, sempre prive di obiettività, sempre lefebvriane. E questo è un altro fatto incontestabile e riprovevole. Per me addirittura esecrabile.
Cara Antonella, vuoi iscriverti anche tu alla lista dei residenti su Papalla?
🙂
Che i cardinali dei dubia non abbiano avuto risposta ai loro dubia non solo è un fatto: è un fatto conclamato , di cui solo un extraterrestre molto extra e poco terrestre puo’continuare a stupirsi. Perché continua ad essere evidente, e un fatto altrettanto conclamato, che il non dare una risposta è la più chiara e assertiva delle risposte che si possono dare.
Questo senza nemmeno entrare nel merito dei dubia stessi: i quali, fin dall’inizio, sono sembrati ideati, formulati e ampiamente pubblicizzati più per marcare una linea di “opposizione” o demarcazione, che per ricevere una qualsiasi risposta.
Fine dei fatti.
Poi iniziano le “interpretazioni”.
Le quali sono assolutamente libere. Ma soggiaciono ad altrettanto assolutamente liberi giudizi.
“Libere, salvo che non siano offensive”
E salvo che non siano false, calunniose, diffamatorie……
Ancora d’accordo con Cuffini (ore 15.11).