Ogni vita, in qualunque condizione, nata o non ancora nata, ferita o sana, “è sempre vita umana” ed è “ugualmente sacra”: torna ad affermarlo Francesco parlando oggi all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita. Nei commenti tre passaggi dell’importante discorso.
Francesco: ogni vita nascente e nata è ugualmente sacra
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Vita che è invocazione e speranza. La sapienza che deve ispirare il nostro atteggiamento nei confronti dell’“ecologia umana” è sollecitata a considerare la qualità etica e spirituale della vita in tutte le sue fasi. Esiste una vita umana concepita, una vita in gestazione, una vita venuta alla luce, una vita bambina, una vita adolescente, una vita adulta, una vita invecchiata e consumata – ed esiste la vita eterna. Esiste una vita che è famiglia e comunità, una vita che è invocazione e speranza. Come anche esiste la vita umana fragile e malata, la vita ferita, offesa, avvilita, emarginata, scartata. È sempre vita umana […], che irrompe sulla scena del mondo con il prodigio della parola e del pensiero, degli affetti e dello spirito. Quale riconoscimento riceve oggi la sapienza umana della vita dalle scienze della natura? E quale cultura politica ispira la promozione e la protezione della vita umana reale? Il lavoro “bello” della vita è la generazione di una persona nuova, l’educazione delle sue qualità spirituali e creative, l’iniziazione all’amore della famiglia e della comunità, la cura delle sue vulnerabilità e delle sue ferite; come pure l’iniziazione alla vita di figli di Dio, in Gesù Cristo.
Vita nascente e nata. Occorre quindi procedere in un accurato discernimento delle complesse differenze fondamentali della vita umana: dell’uomo e della donna, della paternità e della maternità, della filiazione e della fraternità, della socialità e anche di tutte le diverse età della vita. Come pure di tutte le condizioni difficili e di tutti i passaggi delicati o pericolosi che esigono speciale sapienza etica e coraggiosa resistenza morale: la sessualità e la generazione, la malattia e la vecchiaia, l’insufficienza e la disabilità, la deprivazione e l’esclusione, la violenza e la guerra. «La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo sviluppo. Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, che si dibattono nella miseria, nell’abbandono, nell’esclusione, nella tratta di persone, nell’eutanasia nascosta dei malati e degli anziani privati di cura, nelle nuove forme di schiavitù, e in ogni forma di scarto» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 101).
Corpi di luce senza più lacrime. La cultura della vita, infine, deve rivolgere più seriamente lo sguardo alla “questione seria” della sua destinazione ultima […]. La vita dell’uomo, bella da incantare e fragile da morire, rimanda oltre sé stessa: noi siamo infinitamente di più di quello che possiamo fare per noi stessi. La vita dell’uomo, però, è anche incredibilmente tenace, di certo per una misteriosa grazia che viene dall’alto, nell’audacia della sua invocazione di una giustizia e di una vittoria definitiva dell’amore. Ed è persino capace – speranza contro ogni speranza – di sacrificarsi per essa, fino alla fine. Riconoscere e apprezzare questa fedeltà e questa dedizione alla vita suscita in noi gratitudine e responsabilità, e ci incoraggia ad offrire generosamente il nostro sapere e la nostra esperienza all’intera comunità umana. La sapienza cristiana deve riaprire con passione e audacia il pensiero della destinazione del genere umano alla vita di Dio, che ha promesso di aprire all’amore della vita, oltre la morte, l’orizzonte infinito di amorevoli corpi di luce, senza più lacrime. E di stupirli eternamente con il sempre nuovo incanto di tutte le cose “visibili e invisibili” che sono nascoste nel grembo del Creatore.
Giusto lo scorso 24 corrente mese, nascita di Giovanni Battista, riflettevo sul mistero della vita, dell’anima, sulle gravidanze impossibile dell’Antico e del Nuovo testamento e mi sovveniva il riquadro della Sistina, la creazione d’Adamo: la mano senza vita protesa verso Dio e il turbinio di anime che in forma di piccoli fanciulli prendono corpo nella mente del creatore.
Pensavo al profeta Geremia e al suo dialogo con Dio come ad un evento che avviene tra l’anima e l’Eterno del quale, nel momento stesso in cui si viene alla luce si perde memoria, resta vivo nei meandri dell’inconscio:
«Prima di formarti nel grembo materno,prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni» -risponde l’anima- «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma và da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.Non temerli, perché io sono con te per proteggerti».
Credo che da che esiste l’uomo su questa terra mai, mai come dall’ultimo passaggio di secolo -e non oso immaginare il futuro- compreso questo primo ventennio del nuovo, l’umanità sia caduta così in basso e non parlo solo dell’abominio dell’aborto, della distruzione di feti perché “non perfettamente allineati con lo standard di perfezione ed efficienza a tutti i costi”, ma anche alla mercificazione della vita: maternità surrogata per cui si paga una donna per conto terzi affinché partorisca un figlio. Siete una coppia omosessuale? No problem, come lo volete il bambolotto : occhi azzurri o neri, capelli biondi o castani, alto o basso, nero o bianco, che importa: salvo rivendica i propri “diritti civili” . Promiscuità,colonialismo riproduttivo, clonazione (probabilmente già sperimentata sugli esseri umani) domande sugli embrioni congelati di cui non si conosce il destino. Nessuno parla di anima, di trascendenza, di Dio di cui non vi è traccia in questa giungla di scimmie.
“L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza -tuona il Pontificio consiglio- può fare di questo mondo un giardino, o ridurlo a un ammasso di macerie. Ha acquistato straordinarie capacità di intervento sulle sorgenti stesse della vita: può usarne per il bene, dentro l’alveo della legge morale, o può cedere all’orgoglio miope di una scienza che non accetta confini, fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano. Oggi come mai nel passato, l’umanità è al bivio”
Credo che ormai si sia andati “oltre ” il bivio, oltre il Rubicone, oltre la barbarie…siamo all’ipogeo!
In occasione del referendum sull’ aborto in Irlanda, nazione fino ad oggi in maggioranza cattolica la Chiesa cattolica locale non ha osato dire parole profetiche e appassionate ma si e’,limitata alminimo “sindacale”, appoggiando piuttosto stancamente i valori cattolici.
Grigi e rassegnati prelati gia’convinti di perdere prima di aver perso. Gia’pronti a minimizzare il risultato storico. Gia’pronti a dialogare e integrare e accampagnare, ma non pronte a testimoniare, a combattere. Una classe di sacerdoti imbelli e perdenti . Forse perche’ consapevole che gli scandali della pedofilia hanno tolto loro ogni stima da parte del popolo irlandese, un po’come e’successo in Cile.
Cosi in tante altre occasioni, penso al l a Chiesa cattolica inglese nel caso del piccolo Alfie, non vedo una difesa appassionata e convincente della “cultura della vita” contro la cultura della morte. Si preferisce il “dialogo”il confronto, ma e’un.dialogo in cui non si ha il coraggio.di contraddire il mondo, e un confronto al ribasso.
E’come se laChiesa avesse rinunciato ad essere maestra oltre che madre. Certo il papa dice all’,,Accademia per la vita parole in difesa della sacralita’della vita, ma dall stessa Accademia e daMons. Paglia vengono messaggi contradditori, ambigui, elogio di Pannella,inviti a scienziati proaborto e pro maltusianesimo.
Come dire,Mons. Paglia non sembra personalmente convinto dei valori che dpvrebbe difendere. La timida epoliticamente correttavoce dellaAccademia per lavita sembra non voler scontentare nessuno e piacere a tutti.
E intanto i laici che si battono per la cultura della vita vengono l asciati soli o addirittura ostacolati e rimproveratidalla Chiesa gerarchica.
Si fa l’elogio di P annella e Bonino mentre i cattolici pro-life sono trattati da l ebbrosi all’interno della stessa Chiesa.
Qualcuno dice che questa e’solo una astuta tattica gesuitica:non prendere di petto l’avversario ma circuirlo con parole dolci fino a farlo capitolare.
Da come e’andata in Ir l anda e da come va in tutta Europa non mipare che questa tattica dia grandi frutti.
Ho recentemente polemizzato con Lorenzo Cuffini a proposito dell’atteggiamento dei politici che si definiscono “cattolici” nei confronti delle questioni “vitali” – in particolare ci siamo soffermati sull’aborto.
In occasione della legge italiana sull’aborto ci fu una mobilitazione che impose l’effettuazione di un referendum, terminato, come noto, con una sconfitta di proporzioni non immaginabili. L’esito del referendum manifestò in modo plastico che l’Italia nella sua maggioranza, già quarant’anni fa, non era più “cattolica”.
Ci fu poi il periodo dei “principi non negoziabili” e la formale dichiarazione che i politici “cattolici” per definirsi tali non potevano “negoziare politicamente” su questioni attinenti a questi principi.
Questo periodo è terminato, ora – come sostenuto da Cuffini – non solo il cattolico “può” politicamente negoziare ma addirittura “deve” farlo perché questo è il suo “compito di politico” . In quanto “politico” deve avere come riferimento la Costituzione Italiana e non il Vangelo . In buona sostanza il cristiano che si mette a fare il politico deve mettere da parte le sue personali convinzioni per ricercare l’accordo. L’accordo è considerato coincidere con il “bene comune” ( con una evidente diversa accezione nell’uso di questo termine rispetto a come lo usa la dottrina sociale della chiesa)
Questo modo di pensare non è solo del Cuffini, ma , temo, è largamente maggioritario. Tanti – forse tutti – pensano che non si possa, anzi non si debba – cercare di frenare con ogni mezzo lecito chi opera male . Perché non lo si deve fare? Perché, dicono, non esiste un “male” oggettivo . Questo accade nel mondo intero e non solo in Italia.
Bene fa il Papa a ribadire che ci sono cose, come l’aborto, che sono “male” oggettivo. E’ il compito profetico della Chiesa . Questo compito è proprio anche di tutti i cristiani che sono chiamati non solo a non “praticare” il male ma anche a professare apertamente che il male è male
Il fatto che non lo si faccia in modo più evidente da parte delle Autorità Ecclesiastiche e da parte dei cristiani laici, fa rammaricare e anche pensare che nelle fila dei fedeli serpeggi il dubbio che una stessa cosa possa essere male o bene a seconda delle circostanze
Rif. 9.57
“L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza -tuona il Pontificio consiglio- ….
Non so quale sia il Pontificio consiglio a tuonare, ma la citazione riportata è la citazione integrale dal paragrafo 3 dell’Atto di Affidamento a Maria pronunciato durante il Grande Giubileo del 2000 da papa GPII.
https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2000/documents/hf_jp-ii_hom_20001008_act-entrustment-mary.html
Zezza, vedo che continui a baloccarti con polemiche che evidentemente ti solluccherano.
🙂
Buon divertimento.
A me basta che tu non sia un cattolico che fa politica.
Deo gratias.
Condivido la riflessione di Maria Cristina.
Purtroppo non solo in Irlanda, ma anche in Italia, i vescovi hanno abbandonato la predicazione in difesa della vita nascente e sono rimasti pressochè afasici quando negli anni passati sono state introdotte leggi contro l’istituto della famiglia fondata sul matrimonio e sul testamento biologico. Qualche sommesso commento di Parolin, che dopo un giorno era già dimenticato perchè la stampa non ha voluto enfatizzarlo, e basta.
In compenso Avvenire e CEI si sono impegnati lancia in resta per lo ius soli e per l’accoglienza dei migranti. Sempre e solo MIGRANTI, MIGRANTI, MIGRANTI.
Come un disco rotto, che alla fine non interessa più e non viene più ascoltato.
Appunto…
Bislacca ricostruzione pro domo propria della storia.
Mooooolto comoda, come un baio di logore ciabatte.
Ridicolissima la conclusione secondo cui , dato l’esito del referendum, l’Italia di allora non sarebbe stata più ” cattolica”.
Figurarsi.
Con lo stesso principio potremmo dire che non era piu’ cattolica dal referendum sul divorzio. Ma anche che non fosse più ” cattolica” dagli anni in cui riempiva le piazze inneggiando a un pupazzo deificato e alle sue scimmiottanti liturgie.
“Qualcuno dice che questa e’solo una astuta tattica gesuitica:non prendere di petto l’avversario ma circuirlo con parole dolci fino a farlo capitolare.”
A parte che la tattica gesuitica Venturi se la potrebbe assai giovevolmente ficcare in tasca, l’affermazione “Da come e’andata in Ir l anda e da come va in tutta Europa non mipare che questa tattica dia grandi frutti.” vale il tempo che trova : nulla.
In Italia abbiamo storicamente vissuto due situazioni diametralmente opposte, con referendum su divorzio e aborto: due crociate sostenute da Chiesa e Dc imperante e logicamente finite nella polvere. Dove il logicamente è dovuto alla banale, democraticissima legge dei numeri.
Quindi tutto il ragionamento ad alti lai delle 12.02 va bellamente a farsi benedire.
Condivido quanto postato da Beppe, Venturi e Federico.
Rif. 13:25
Il testo del PONTIFICIO CONSIGLIO PER I TESTI LEGISLATIVI , nel quale è incluso anche parte del pronunciamento di Giovanni Paolo II, non è quello postato con sollecitudine da Lorenzo Cuffini, che ringrazio..
Per chi volesse leggerlo, è il seguente:
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20001115_vita-umana_it.html
“ Il dubbio che la stessa cosa possa essere bene o male a seconda delle circostanze “ caro Beppe Zezza e’ gia’ ampiamente presente nei fedeli cattolici. Ma come tutti i “ dubia” da cui oggi siamo tormentati anche questo non avra’ risposta.
Quando di fronte alle “ aperture “ alla comunione ai divorziati risposati alcuni episcopati la interpretarono in un modo ( episcopato tedesco, argentino) ed altri episcopati in un altro ( episcopato polacco, africani) ci fu chi si chiese: ma la stessa azione puo ‘ essere considerata lecita in Germania e non lecita in Polonia? Ma a questa domanda non venne data risposta.
Se si chiede a Mons. Paglia perche’ nei convegni dell’ Accademia per la Vita invita a parlare studiosi e scienziati non solo pro- aborto ma che hanno fatto anche studi sugli embrioni e sui feti abortiti, perche’ se un’ azione e’ reputata male si da’parola e si ascoltano quelli che propugnano tale azione, temo che Mons. Paglia risponderebbe che nessuno ha la verita’ , che ognuno ha la sua idea del bene e del male, che ognuno deve seguire la sua idea del bene e del male.
La dittatura del relativismo e’ gia’ in atto e molti uomini di Chiesa si sono prontamente messi SOTTO tale dittatura. Un famoso scrittore francese Huellebeq ha scritto un romanzo SOTTOMISSIONE in cui parla della resa della Francia all’ islamismo.
Se ci fosse uno scrittore geniale potrebbe descrivere la SOTTOMISSIONE degli uomini di Chiesa alla mentalita’ moderna, la resa e l’ asservimento della Chiesa a valori non-cristiani . Alcuni la chiamano “infiltrazione massonica nella Chiesa”
Per non essere tacciati di complottismo diciamo che non abbiamo prove dell’ infiltrazione massonica nella Chiesa , ma certo ci accorgiamo tutti che
che ormai modo di pensare massonico e modo di pensare di certa gerarchia cattolica coincidono. ( Ideali della massoneria: fratellanza, liberta’ di coscienza, abbandono del teismo, abolizione dei dogmi, eguaglianza di tutti i culti, tolleranza globalizzazione, mondialismo, multiculturalismo)
Consiglio una lettura integrale del testo.
In un certo senso quello che dice Cuffini è vero: già l’esito del referendum sul divorzio aveva mostrato come l’Italia avesse cominciato a non essere più “cattolica” , cioè a dubitare che il “bene” così come la Chiesa Cattolica lo prospettava non fosse ” bene ” sempre , ma solo in particolari circostanze.
Ma in tutte le cose c’è una “graduatoria” : altro è dire “la indissolubilità matrimoniale” non è “sempre” bene , altro è dire “non sopprimere la vita nel grembo della madre” non è “sempre” bene.
La gravità delle due cose : rottura di una unione e soppressione di un innocente e diversa.
Come diversa è la gravità di “non accoglienza di un migrante ( che non sia in pericolo di vita immediato ) ” e di “sopprimere un innocente nel grembo materno o in un ospedale “
Mi domando se Federico si renda conto della enormità che ha scritto.
Voglio sperare per lui di no, e faccio finta che sia così.
Non gli verrebbe una botta di nausea se qualcuno osasse non dico scrivere, come lui ha fatto, ma anche solo pensare “FETI FETI FETI FETI FETI come un disco rotto”?
A me sì, francamente.
Questi benedetti ( loro, certamente sì, noi a questo punto , con tutta la nostra biada che buca le budella frignanti, dubito fortissimamente ) migranti NON SONO ciocchi di legno, ma esseri umani che valgono come i tuoi figli e i miei, Federico, e come i tuoi vecchi e i miei.
Avremo un bel pentirci di questa nostra becera spocchia : non credo ci verrà perdonata con tanta facilità.
Certo, Zezza, come no.
La non accoglienza di un migrante è altro.
Basta che non sia in pericolo IMMEDIATO di vita ( immediato, si badi bene!), e via, che cavolo vuoi che valga, la vita di un migrante che fa la fame dall’altro capo del mondo?
L’importante è che non rompa le balle a me che mi devo godere la meritata pensione , il meritato 27 del mese, la meritata famiglia.
Che si fottano: mica son feti o moribondi, su cui fare tante belle questioncine di principio forbito….
Segatura.
Consiglio anche io la lettura INTEGRALE del testo del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi riportato sopra.
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20001115_vita-umana_it.html
Non risulta per nulla tonante.
In compenso è significativo notare l’assonanza con quanto affermato da papa Francesco – ovviamente – e la difformità con gli interventi delle 9,57 delle 12.02, delle 13.35.e delle 14,59.
Di passaggio, noto ancora una volta l’evidente problema personale di Venturi con Mons. Paglia.
Noto anche la sproporzione macroscopica tra i ruoli nella Chiesa: nullo,al pari del mio, per la prima; presidente della Pontificia Accademia per la vita , cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, per il secondo.( oltreché presidente della Federazione Biblica cattolica internazionale.)
Perché Venturi non chiede udienza al Monsignore e cerca di farsene illuminare?
Per la precisione, e come quotidianamente gli interventi del Papa, ma non solo, stan lì a dimostrare, è semplicemente una BALLA – chiamiamola con il suo vero nome, senza indoramenti concettuali inesistenti – il fatto che “la dittatura del relativismo e’ gia’ in atto e molti uomini di Chiesa si sono prontamente messi SOTTO tale dittatura.” Il fatto che sia una balla nemmeno originale, ma rimasticata, ridigerita e ripescata dall’abomaso di qualche trombone del web o del vaticanismo cassandrico e paralefevriano, ne aggrava, anziché attenuarne, la consistenza.
Così come è una sua cugina, dunque parimenti BALLA, la “S”OTTOMISSIONE degli uomini di Chiesa alla mentalita’ moderna, la resa e l’ asservimento della Chiesa a valori non-cristiani “.
BALLA SPAZIALE poi quella della “infiltrazione massonica nella Chiesa”, impreziosita da questa perla: “diciamo che non abbiamo prove dell’ infiltrazione massonica nella Chiesa , ma certo ci accorgiamo tutti che
che ormai modo di pensare massonico e modo di pensare di certa gerarchia cattolica coincidono.”
Dove “tutti” sarebbero Venturi ,qualche sue manutengolo virtuale con cui si scambiano approvazioni e sottoscrizioni a ping pong, un drappello di falsi maestri che rappresentano se stessi incastonati nel suo personale pantheon paganeggiante e fallaciano.
Dice: ” per non essere tacciati di complottismo”.
Quale complottismo?
Non basta una vendemmia di balle per fare manco l’ombra di un complotto.
🙂
a Lorenzo Cuffini
confermo che la soppressione di una vita è più grave che non la mancata o (differita) assistenza di un essere umano non in immediato pericolo di vita (che si tratti di un migrante o di altra persona in difficoltà non fa differenza) .
Tra il dire questo e il dire “e via, che cavolo vuoi che valga, la vita di un migrante che fa la fame dall’altro capo del mondo?” ci passa un oceano.
Sono i radicali pannelliani che esasperano le parole delle persone che sostengono idee diverse dalle loro per poterle confutare. Ma sono metodi “di piazza” non di un blog dove si discute, se possibile, serenamente.
Che nella Chiesa non ci siano nemici interni, è una pia illusione. C’erano già ai tempi di Paolo, quanto più oggi…quanto più!
Il Vangelo, La stessa Chiesa, è come un castello arroccato su un alto monte. Difficilmente lo si conquista per attacco esterno. Invece è vulnerabile per attacco interno. Questo ci deve far confessare che sono sempre i figli della Chiesa i suoi più grandi nemici e distruttori del Vangelo.
Paolo vede attaccato il Vangelo da due fronti: fronte interno e fronte esterno. Congedandosi con i Vescovi dell’Asia, è chiaro. Li ammonisce perché stiano molto attenti. Di mezzo a loro sorgeranno persone che insegneranno dottrine perverse.
” Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. ( At 20,17-35).
Mette in guardia Timoteo, avvisandolo perché sia sommamente attento nel suo insegnamento. Vi saranno attacchi interni ed esterni che sovvertiranno ogni sana dottrina e ogni buon insegnamento di Gesù. Questi attacchi saranno così forti da stravolgere tutta la rivelazione. Saranno tempi duri. La sana dottrina dipenderà solo dal suo insegnamento e dalla sua fedeltà ad essa.
E questo è quanto…nessun “personale pantheon” . La Chiesa e chi la governa si è asservito al mondo? Certamente: è sotto gli occhi di tutti, e aggiungo che chiunque infanga,deturpa,svilisce,falsifica , modifica la “carta”, sarà chiamato in giudizio.
Il bene di un popolo non è il suo PIL, è invece il suo PIMES : Prodotto Interno Morale Spirituale e quando il PIMS è a zero, allora è privo della vera ricchezza, l’altra non gli serve, e neanche la saprà usare. Il fallimento della famiglia, del matrimonio, della vita nel suo nascere, ogni tipo di fallimento odierno è il frutto del PIMS zero. O si resuscita il PIMS o possiamo dichiarare fallimento, prima ancora che della società, della Chiesa dei suoi ministri e del suo popolo che non ha saputo difenderne i Valori.
Quando un popolo muore moralmente, muore anche spiritualmente, e fisicamente, perché la sana moralità è la sorgente di ogni vita: niente moralità, niente vita né politica, né economica, né sociale, né familiare, né dottrinale, né spirituale, né di ogni altro genere.
MCV scrive “Qualcuno dice che questa e’solo una astuta tattica gesuitica:non prendere di petto l’avversario ma circuirlo con parole dolci fino a farlo capitolare” . Confesso che alle volte lo penso anche io.
Non concordo invece con la conclusione “Da come e’andata in Irlanda e da come va in tutta Europa non mi pare che questa tattica dia grandi frutti.” perché questa, ammesso che lo sia, è una “tattica di lungo periodo” e non può essere giudicata nel breve.
MCV pone alcuni interrogativi che sono innegabili: “perché’ nei convegni dell’ Accademia per la Vita mons Paglia invita a parlare studiosi e scienziati non solo pro- aborto ma che hanno fatto anche studi sugli embrioni e sui feti abortiti, perché’ se un’ azione e’ reputata male si da’parola e si ascoltano quelli che propugnano tale azione” e propone una sua risposta “La dittatura del relativismo e’ gia’ in atto e molti uomini di Chiesa [ mons Paglia nella fattispecie] si sono prontamente messi SOTTO tale dittatura”.
Cuffini replica che questa è una BALLA ma porta a sostegno della sua affermazione solo i titoli del Monsignore: ” Presidente della Pontificia Accademia per la vita , cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, oltreché presidente della Federazione Biblica cattolica internazionale.
In realtà il “principio di autorità” [ quello che fa il capo è ben fatto perché lui è il capo e sa quel che fa ]è stato messo in soffitta dalla rivoluzione sessantottina e mi fa sorridere un po’ il sentirlo rievocare oggi.
Ora, a mio parere, le conclusioni “drastiche” di MCV possono non essere condivise per la loro drasticità – oltre a non essere dimostrabili – ma certo non sono confutate da interventi come quelli di Lorenzo Cuffini
Io mi chiedo sempre perché a tanti cattolici devotissimi interessi la vita dei nascituri più che quella dei già nati che soffrono per tanti motivi e per l’indifferenza colpevole di chi si trova nell’ovattato mondo del benessere, e da lì blatera su un blog ( questo) di “relativismo” e di altre simili scempiaggini che si perdono nel vento delle inutilità. E ignorano un’altra vita; quella che ha l’odore acre degli ospedali e delle case di riposo, dove una umanità, piagata nel corpo e nello spirito, aspetta chissà cosa.
Questi devotissimi cattolici si riempiono la bocca di pie parole che fanno stomacare chi, come me, vede quasi quotidianamente persone adulte che vivono in situazioni di pre-morte e soffrono per la mancanza di affetti. E se fai loro una carezza, un sorriso, ti guardano come se fossi una madonna e ti baciano le mani non credendo ai loro occhi.
Ma è lo stesso quando un nero o uno dei Rom ti parla e vede che lo ascolti con attenzione interessandoti a lui o lei come fosse un fratello-una sorella di sangue. Ti sono immensamente grati, vedendosi considerati almeno un poco e sentendosi finalmente parte dell’intero consorzio umano, senza alcuna discriminazione. Ti confidano le loro pene e solo di questo si accontentano.
Ma tutti questi esseri umani che sembrerebbero far parte di un’altra umanità, non immaginano che qui, nel pulito e puritano blog di Accattoli e anche in altri blog, si preferisce pontificare bellamente e INUTILMENTE di cattolici davvero cristiani, cioè loro e non altri, di campagne contro il divorzio, di preti irlandesi imbelli e votati alla mondanità, di chiacchiere ritenute odiose sui migranti, che sono gli invasori del nostro bel mondo pulito ed esclusivo, e via discorrendo.
Molto bello tutto questo. Ma per me è tutto incredibilmente insensato e indigeribile.
Lorenzo,
non attribuirmi parole che non ho detto. Ha ragione Beppe: questi sono metodi da radicali, non di persone che si confrontano in un dialogo rispettoso.
Il mio intervento non era critico verso i migranti o sul principio di accoglienza, ma la critica era solo sull’insistenza della Cei e di Avvenire nel promuovere sempre e solo un tema a discapito di tutti gli altri, nonostante le tante diverse sfide alle quali i cattolici italiani (evidentemente lasciati soli dalle gerarchie) sono chiamati a rispondere con una testimonianza coerente ai valori in cui credono.
Me la sono presa con l’insistenza con cui si riduce il cattolicesimo ad accoglienza dei migranti e si dimentica sistematicamente tutto il resto. Cui prodest?
“confermo che la soppressione di una vita è più grave che non la mancata o (differita) assistenza di un essere umano non in immediato pericolo di vita (che si tratti di un migrante o di altra persona in difficoltà non fa differenza) .”
Ma sì, Zezza, confermi pure, ma sappia che sta confermando una idiozìa bella e buona.
La vita degli esseri umani tutti è sacra quanto quella di chi ancora deve nascere. Né più né meno. Se si lasciano i viventi nell’inferno di una esistanza infame, li si sta lasciando a morire.
Se non ha capito questo, vuol dire che lei non ha alcuna sensibilità.
Dunque, vada pure a rileggersi tutti i Sacri testi, li impari pure a memoria, vada a Messa tutti i giorni, vada a pregare molto devotamente, ma sappia che al Dio di Gesù Cristo tutto ciò non dirà niente fino a quando non avrà imparato a considerare gli altri essere umani suoi fratelli. Lei sarà agli occhi del Signore–tanto per intenderci– una di quelle vergini stolte rimaste senza olio.
Caro Beppe Zezza, a volte viene anche un altro dubbio: in che squadra giocano i prelati cosi’ dialoganti col mondo e cosi’ poco dialoganti coi fedeli cattolici e con i loro colleghi sacerdoti non modernisti?
Perche’ se cominci a prendere a calci negli stinchi i tuoi stessi compagni di squadra ( e metaforicamente parlando il card. Caffarra e il card. Sarah e il card. Müller sono stati presi a calci negli stinchi ) e a fare moine e carezze a chi gioca nella squadra avversaria ( oggi e’ stato
Macron che gioca nella squadra élite bancarie -Rothschild- finanza a fare una carezza a Bergoglio) qualche dubbio viene. Visto che siamo in tempo di Mondiali di calcio , provate a pensare se Messi ostacolasse i suoi compagni di squadra e abbracciasse gli avversari,o se Ronaldo
prendesse a pugni il portiere della propria squadra e mandasse baci al portiere avversario.
Diciamo che certi prelati oggi non danno l’ idea di giocare nella squadra di Dio ma in quella del Nemico. Forse e’ solo un’ impressione. Speriamo.
Lo stesso Macron che oggi ha incontrato il Papa, pochi giorni fa ha ospitato un festino gay all’ Eliseo. Lui e Brigitte ( che ha lasciato marito e tre figli per amore del suo allievo di trenta anni piu’ giovane) hanno ospitato all’ Eliseo una festa musicale guidata da un rapper nero e gay, che ha cantato davanti alla coppia presidenziale la ineffabile canzone “ Incule’ de ta mere” una canzone che e’ meglio non tradurre.
Dal Incule’ de ta mere , Macron passa disinvoltamente a pio difensore dei migranti contro il cattivo Salvini.
Come e’ quel discorso sui sepolcri imbiancati.? Festa dell’ ipocrisia oggi in Vaticano.
La linea allineata al Bergoglio – pensiero , per non dire leccapiedismo, paga:
Mons. Galantino messo a capo del patrimonio della Santa Sede. 1uel Monsignor Galantino che disse che Sodoma e Gomorra non furono distrutte.
Meglio il leccapiedismo per far carriera che la conoscenza e la cultura.
Oltre a sottoscrivere Beppe e Venturi, vorrei dire un’ultima cosa: io non penso che, moralmente, il tema dell’aborto e di tutte le aberrazioni legate alle “nuove” frontiere della eugenetica -che nuove non sono giacché il controllo sociale della riproduzione ai fini di “guidare” la selezione tale da migliorare la razza umana,era già abbondantemente praticato dai nazisti, chiudo chiosa- con il problema dei migranti .
Le cose non posso essere messe sullo stesso piano.
La vita fisica, dal punto di vista del valore umano, non sempre e non necessariamente ha a che fare con la libera responsabilità di qualcuno, esempio: se si guida o si attraversa la strada e ci si fa contemporaneamente un selfie, è assai probabile che prima o poi accada l’imponderabile, o no? Se mi tuffo in piscina sapendo di non saper nuotare e spero che qualcuno accorra in mio aiuto e questo aiuto per motivi contingenti non arriva, In questo, come in altri esempi, è moralmente qualificabile come valore non un qualunque , sebbene altissimo, *valore umano oggettivo*,ma il mio rapporto con il valore umano “vita di una persona”, nel momento in cui decido di accogliere o rifiutare quel valore, fosse anche in rapporto alla mia stessa vita.
Ma quel valore, a livello oggettivo, non è di per sé un “valore morale”, in quanto, di per sé, non necessariamente comporta l’implicazione di una mia responsabilità nel caso in cui non fossi in grado di salvare quella vita.
Questa distinzione tra valori umani (aborti, eugenetica ed altre diavolerie) e valori morali è importante, per evitare gravissimi equivoci. Pertanto, continuare ad infilzare la lama nel burro con la questione dei migranti nel convincimento che certi valori sono intrinsecamente morali perciò le coscienze devono -imperativo- sentirsi colpevoli , sporche, ree di non aver recepito o accolto quei valori come morali -mentre in realtà la coscienza non è moralmente vincolata- , è un tentativo capestro, e in malevolo.
Se, il singolo, o una intera collettività non fosse in grado di soccorrere vite umane, anche vedendole perire ingiustamente, potrebbe sentirsi profondamente afflitta, certamente, addolorata, sicuramente, ma non colpevole. Quelle vite sono importantissime, ma la mia moralità o quella della collettività non è in questione con la morte di quelle vite. Il loro venire meno non è imputabile alla mia /nostra libera responsabilità…
Maria Cristina Venturi ti ringrazio di non aver tradotto quella canzonaccia. Una delicatezza che qui nel blog già conoscevamo da quando scrivesti [29 gennaio 2017] “inculatevi pure davanti alla Madonna” e ti guardasti bene dal tradurlo in francese. So’ delicatezze.
A Victoria Boe
Se lei non comprende la differenza che passa tra il sopprimere una vita e non soccorrere una vita in difficoltà, anche seria ma non immediata e che il porre le due cose sullo stesso piano significa inevitabilmente ridimensionare la prima ahimè non ci posso fare nulla. Questo non per motivi “religiosi” ma semplicemente “razionali”
a meno di non considerare che una vita non nata è “vita fino a un certo punto” , cioè “vita di valore inferiore”. Ma l’adottare questo criterio è una china pericolosa perché introduce la possibilità di dare un valore diverso alla vita, come si fa commercialmente quando si stabiliscono i risarcimenti: se mette sotto un poveraccio l’indennizzo e’ di gran lunga inferiore a quello che si stabilisce per un capitano di industria!
Non credo che questa sia la sua intenzione.
Neanche io posso farci nulla se lei non comprende, insieme ad altri, che la vita di chi è già nato ed è qui in mezzo a noi ed è penosa a tal punto che la dignità umana è messa sotto i piedi, vale quanto quella di chi ancora non è uscito dall’utero materno e che magari viene abortito per motivi che devono salvaguardare la vita della mamma. Su questo punto sono chiamati in causa medici che siano responsabili e la libera coscienza delle persone; e nessuno si può permettere di giudicare pregiudizialmente.
Sono argomenti delicati, lo so bene, ma io vedo che moltissime persone vivono malissimo nell’indifferenza generale. E invece il dovere massimo degli uomini è di curarsi degli altri uomini-fratelli che bene non stanno. Mica lo dico io.
Tutto il Vangelo lo dice.
Quanto mi fa piacere sapere dei festini in casa Macron. Con tanti bei particolari pruriginosi che alla Venturi piacciono un mondo.
Lei fa di tutto per mostrarsene inorridita, ma si capisce che la pruderie le piace un sacco. Non foss’altro che per il fatto che le dà modo di rivoltare la frittata ancora una volta sbattendola in faccia al Papa e al Vaticano.
E poi sentenzia, tutta soddisfatta, che l’ipocrisia si festeggia in Vaticano. E non vede la propria ipocrisia grande come il mondo.
Faccia penitenza, signora Venturi; la faccia per il bene del mondo.
Alcune indispensabili precisazioni.
La prima.
Lieto che Federico dia ragione a Zezza sulla metodologia dialettica “dei radicali pannelliani” che esasperano le parole delle persone.
Semplicissimo.
Pensino a quello che scrivono, e , un volta scritto, ne traggano e ne accettino tutte le conseguenze.
Non c’è nulla da esasperare in quello che entrambi hanno scritto.
E’ già esasperatissimo così come è.
Difficile, anzi, pensare a qualcosa di più esasperato.
Vadano a rileggerselo- vantaggio del blog- e , a meno che non lo smentiscano, se ne portino a casa ogni evidente implicazione. Compresa quella dell’uso spregiudicato e strumentale che entrambi fanno, in lungo e in largo, di questo blog che propagandare come vere personalisime quanto discutibilissime affermazioni.
Li ringrazio entrambi per avermi divertito con l’avermi dato- obliquamente si capisce, secondo le regole del ” civile confronto” -del radicale pannelliano: normalmente mi affibbiano etichette di papolatra clericale, quindi la cosa mi diverte particolarmente.
Le due definizioni si controbilnciano, si annullano fra loro e finiscono dirette nel pattume.
🙂 🙂 🙂
Zezza spezza alcune generose lance a difesa delle balle cacciate ieri dalla Venturi, derubricandole a “affermazioni drastiche”.
Chiariamo.
Se io dico: due più due fanno cinque, non faccio una affremazione drastica.
Caccio una banalissima BALLA.
Che non ha bisogno di alcuna “confutazione” ciarliera.
Una balla e una balla.
Semmai è il cacciaballe che deve produrre una inoppugnabile documentazione dalla quale derivi inoppugnabilmente la verità della sua affermazione sventata.
Ora, nel caso della Venturi, questo non avviene MAI,e, in particolare, ieri lo ha ammesso candidamente- ammesso che si possa utilizzare questo avverbio nei confronti della melma che maneggia – ” non ho le prove per dimostrare quello che dico, ma tutti sappiamo che è così”.
Che è l’assioma del cacciaballe.
Per non dire del calunniatore, del diffamatore, del mestatore nel torbido ( nel suo caso, letteralmente).
Tutto questo detto,Zezza, la constatazione banalissima e oggettiva tra la sproporzione evidente di ruolo e peso nella Chiesa tra Venturi, te , me e vattelpesca chi e, in questo caso, Paglia o chi un ruolo ce l’ha veramente, NON E’ AFFATTO STATA UTILIZZATA per confutare le strampalate affermazioni di MCV.
Anche qui: vatti a rileggere quello che resta memorizzato : Non è stato invocato alcun principio di autorità. Semplicemente: se uno ha dei dubbi, vada a farseli chiarire da chi nell Chiesa puo’ farlo. Non vuole? Se li tenga.
Tut lì.
Puoi smentire che il ruolo di Venturi, di Zezza e di Cuffini nella Chiesa, sia zero?
Puoi smentire che Paglia occupi i ruoli che ho indicato?
No.
So da quando parli qui sopra che ritieni del tutto inutile rivolgerti- ti ho invitato svariate volte a farlo in modo esplicito – a chi nella Chiesa è deputato a parlare. Padronissimo di farlo.
Dunque, prendi atto delle cose come sono, e procedi in altra direzione.
Quanto al guazzabuglio sui valori umani & morali, sul PIMES ecomagnia cantante, tutto culmina in due precise enunciazioni .
La prima: ” La Chiesa e chi la governa si è asservito al mondo? Certamente: è sotto gli occhi di tutti, e aggiungo che chiunque infanga,deturpa,svilisce,falsifica , modifica la “carta”, sarà chiamato in giudizio.”
Lascio alla responsabilità di chi la scrive ( e che periodicamente reitera) il fango di questa diffamazione. Mi limito a sottoscrivere con convinzione che chi lo scrive, per sua stessa affermazione, dal momento che in prima persona, con tutti i mezzi INFANGA; DETURPA; SVILISCE; FALSIFICA non solo sarà chiamato in giudizio, ma si giudica pubblicamente da sé.
La seconda: ” Quelle vite sono importantissime, ma la mia moralità o quella della collettività non è in questione con la morte di quelle vite. Il loro venire meno non è imputabile alla mia /nostra libera responsabilità…”
Questo è è quello che si è sempre detto per lavarsi le mani dalle stragi naziste, pur sapendole.
Tanto per chiamare le cose con il loro nome e cognome.
Rif. 8.23.
Si certo, come no. Se vuole (ci assumiamo) mi assumo la responsabilità anche della morte di Giulio Cesare, delle guerre puniche e di tutti i genocidi compiuti sotto il cielo stellato, certo ci mancherebbe. Sarebbe il massimo dell’utilitarismo per me, per noi, in chiave prettamente cristiana o anti cristiana se non addirittura blasfema dipende: farsi persuasi che col nostro volontarismo altruismo ci rendiamo perfetti e puri come Nostro Gesù Cristo, e così come Lui ha salvato l’uomo anche noi salveremo gli uomini anzi, l’ideale in chiave utilitaristica sarebbe che il mondo e gli uomini fossero al servizio della mia realizzazione, e allora ti accolgo in una logica perversa per cercare di barattare il massimo vantaggio per me in prospettiva di fede in una logica mercenaria, o -in senso allargato- di vantaggio nel caso in cui si parla di uno stato, una nazione che agisce in modo arbitrario, autarchico a scapito di chi non godrà di questo “vantaggio” perché ci sarà sempre qualcuno sulle quali cadranno le scelte di chi ” accoglie per cercare di barattare il massimo vantaggio possibile” per i propri interessi, non per quelli altrui…
Lei detesta il guazzabuglio? Io la miopia, per natura oltre la piccola visione delle cose, caro Cuffini, proiettata molto ben oltre vedo anche quello che lei non riesce a vedere: la presenza del peccato che è talmente sottile, talmente infingarda che si rivela in una falsa comprensione della relazione tra il consapevole impegno per la propria utilità (in favore della propria pia anima, anche si) e il consapevole impegno per la vera realizzazione altrui , che viaggia su ben altre prospettive che non riguardano affatto un’accoglienza nei lager. L’esperienza morale, nel vero senso della parola, esige sincerità. Io sono chiamata a rispettare, da credente, il comandamento della Carità ma dentro un’orizzonte di oggettività, ed è l’oggettività che mi fa distinguere il nesso tra ciò che posso fare. Significa prendere coscienza, consapevolezza che non tutto mi è stato dato di fare perché sono stata posta da Dio in questo spazio di mondo, e in questa “porzione” lo sto guardando dal punto di vista in cui Egli mi ha situato e non altrove…
Le scelte concrete, legate alla mia responsabilità, sono quelle in cui mi si impone di legiferare questo o quel NON valore, che per me, essere cristiano sarebbe impossibile sottoscrivere.
La qual cosa è altro da ciò che mi si chiede di fronte ad una realtà oggettiva rispetto ad un “bisogno” fosse anche reale di un altro essere umano. Li mi devo per forza confrontare con le mie reali possibilità di venire incontro a quel bisogno.
Interessante.
E su che cosa sei in grado di legiferare?
Sì e no su quante mollette del bucato puoi utilizzare per la stesa.
Punto.
Due righe più basso, non sarebbe male.
Invece le frasi pubbliche su questo blog di incitamento alla intolleranza, quando non a qualcosa che puo’ essere scambiata molto da vicino per l’odio, verso gli “invasori (sic) migranti, quelle sei in grado di dirle benissimo.
E di cercare di diffonderle via web.
Responsabilità personale, diretta, moralissima.
Se poi vuoi baloccarti con Giulio Cesare, accomodati.
Sbaglio o il ragionamento di Cuffini è tale quale quello del Marchese del Grillo ( Io so’ io e voi non siete un caxxo..)
dunque io dovrei stare zitta e non azzardarmi ad esprimere opinioni e perplessità su Mons. Paglia perche’ Mons. paglia è Mons. Paglia e io non sono un caxxo?
e’ questo il ragionamento? Un Monsignore potente che ha fatto carriera e siede a capo dell’Accademia per la vita ha ragione a prescindere e un semplice fedele deve solo applaudire ed incensare i potenti??
ma Cuffini conosce i precedenti di Mons. Paglia? Il buco di miliardi lasciato nella diocesi di Terni , l’affresco omoerotico della cattedrale di Terni in cui si fa ritrarre , gli elogi a Pannella ecc.’ . si probabilmebnte Cuffini li conosce , ma siccome Mons. Paglia è un importante prelato nonche’ membro del potentissimo Sant’Egidio, allora va tutto bene?
anche padre Karadima era un importante e potente prelato del Cile, lodato da tutta la gerarchia cattolica, finche’ non uscì fuori che non era proprio un modello di sacerdote…
Non sono calunnie caro Cuffini sono fatti.Ma Cuffini fa suo lo stile di papa Francesco che alle critiche su vescovo Barros rispose ” Sono tutte calunnie , chiaro? ” facendo una figuraccia mondiale. Lo stile è lo stesso negare le critiche, negare le evidenze, negare i fatti, con l’arronganza tipica di chi come il M;archese del Grillo, pensa di essere superiore agli altri.
Fincne’ vivremo in una democrazia e non in una dittatura sudamericana marxista tipo quella di Maduro che piace tanto al papa, sui fatti si possono esprimere le proprie opinioni:
http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/09/26/news/don-paglia-e-il-buco-di-terni-1.133899
https://www.youtube.com/watch?v=4IKrd1L-zpc&t=275shttp://www.lanuovabq.it/it/e-paglia-ando-in-cielo-con-trans-e-gay
http://www.lanuovabq.it/it/pontificiaaccademiadella-morte
Rif. 11.37
Lo so di essere interessante, perché quello che dico è corretto e segue una logica e anche delle precise prerogative in forza delle quali sono chiamata ad assumermi delle responsabilità in vista di un bene che hanno il nome di “valori non negoziabili”, perché la vita di un cristiano, la sua unità di fede e morale, ha bisogno di essere custodita e rafforzata affinché NON sia condotta dai criteri che la mentalità corrente suggerisce, ma sia radicata in quella conoscenza delle proprie possibilità tante quante il Signore mi chiede in vista alle mie reali possibilità e non oltre . Gli umani limiti non sono in contrasto con la Verità, anzi, ben si accordano alla Carità che vive soprattutto dell’obolo della vedova, si ricordi.
Mentre è scorretto chi , come lei, valuta e giudica l’operato altrui in maniera sconsiderata a fronte di una restrizione mentale, di una miopia insultante e perciò, essendo a corto di pensiero e di argomenti, offende e lo fa in maniera del tutto immorale..
@corrige: in vista di un bene che ha il nome di “valori non negoziabili”,
scrivo da un cellulare e chiedo venia per quanto arriva di sgrammaticato…spero che i concetti, tuttavia, anche se scritti in modo impreciso arrivino …
Grazie.
Il problema fosse del cellulare, saremmo a cavallo.
Una domanda secca.
Hai delle credenziali, Venturi, che tieni nascoste?
Oltre che con quella del tuo Ego, con quale autorità parli?
Nessuna.
Ora: un cece lesso della fede come te, in questo solo mia gemella, macina giudizi da mane a sera su Papa, cardinali, vescovi, Pontifici consigli, prelati, teologi e quant’altro.
Insomma sulla Chiesa.
Ottimo.
Tu tieniti i ceci lessi, che io mi tengo la Chiesa.
P.S.
Togli pure le xx,
“Cazzo” è un petalo di rosa rispetto quello che scrivi normalmente.
Come anche il bel commento delle 13.01 sta a dimostrare.
rif 7.56 , 8.14 ecc
confesso che ho qualche difficoltà a comprendere la osservazione – che in verità il Cuffini ripete continuamente – che le opinioni mie , sue e di coloro che scrivono su questo blog “contano zero”.
Certo sono ben cosciente, come credo che siano anche tutti gli altri, che quello che esprimo qui non è altro che il mio pensiero e che questo ha un impatto infinitesimale sulla realtà. Ma questo accade in quasi tutto il mio parlare – un poco hanno impatto le mie parole nelle riunioni di condominio, un poco, ma non poi tanto ora che sono diventati adulti, mi danno retta i miei figli, un poco mi dà retta mia moglie. Poi basta così. Devo allora cessare di esporre il mio pensiero? E’ questo che vuol dire il Cuffini: “se il tuo parlare non ha impatto sulla realtà stai zitto!” ? che luogo silenzioso sarebbe il mondo se questo diventasse regola condivisa.
L’elenco degli incarichi di Mons Paglia evidenzia che mons Paglia riveste ruoli più importanti di quelli di MCV. Questa era cosa, credo, largamente nota. Il Cuffini afferma che lo ha fatto non per invocare un “principio di autorità” ma per segnalare che è la persona autorizzata a parlare a nome della Chiesa e che a lui MCV si deve rivolgere per avere le spiegazioni del caso. Potrebbe essere utile, in una prossima occasione che Cuffini voglia dare indicazioni sulla procedura da seguire, precisando anche se ritiene lecito che si esprimano considerazioni varie PRIMA di avere avuto risposte dirette o se si debba invece tacere.
Ritengo il commento della Venturi delle 13.01 del tutto fuori luogo e infamante.
Mi chiedo perché il padrone del blog lo lasci passare come se niente fosse.
Relativamente al ” Il buco di miliardi lasciato nella diocesi di Terni “, della vicenda – maldestramente citata da Venturi-, va riportata la conclusione oggettiva.
Ci fu una indagine al termine della quale l’inchiesta venne archiviata senza il minimo addebito di responsabilità a Paglia medesimo.
Nel decreto di archiviazione il Gip Simona Tordelli definisce “certa la totale estraneità” di monsignor Paglia “il quale, anzi, risulta avere agito sempre nell’espletamento del suo mandato pastorale con l’unico meritorio obiettivo di assicurare alla realtà cittadina un riscatto in termini sociali e culturali”.
http://www.newscattoliche.it/arcivescovo-paglia-assolto-dalle-accuse-della-procura-di-terni/
seguito
Mi pare che in tutto quello che scrivo preciso che “quella è la mia opinione” – “opinione” è diverso da “affermazione” – che vuol dire “far passare quello che uno dice per verità “:
Ad esempio se scrivo : quello che dice XY è una BALLA – sto facendo una “affermazione” (copyright Cuffini) mentre se scrivo “Ora, a mio parere, le conclusioni “drastiche” di MCV possono non essere condivise per la loro drasticità – oltre a non essere dimostrabili ” (copyright Zezza) sto esprimendo una “opinione”. Chiara la differenza?
Quello che faccio scrivendo su questo blog è ” propagandare come vere personalissime quanto discutibilissime affermazioni” (copyright Cuffini) ? Se si accetta la differenza tra “opinione” e “affermazione” la risposta è chiaramente : no.
“Non c’è nulla da esasperare in quello che entrambi [ Beppe e Federico ] hanno scritto. E’ già esasperatissimo così come è” – Cuffini
“la soppressione di una vita è più grave che non la mancata o (differita) assistenza di un essere umano non in immediato pericolo di vita (che si tratti di un migrante o di altra persona in difficoltà non fa differenza)” – Beppe
E’ affermazione “esasperata” questa? Corrisponde anche vagamente alla interpretazione che ne dà il Cuffini ““e via, che cavolo vuoi che valga, la vita di un migrante che fa la fame dall’altro capo del mondo?”
Non è forse una “esasperazione” ingiustificata della mia affermazione?
Concludo per non tirarla troppo per le lunghe.
Caro Cuffini, abbiamo idee molto diverse su moltissime cose, ma non te la prendere : è legittimo. Se ci si lascia trasportare dalla passionalità si scrivono cose sopra le righe.
Infatti : magari se anche l’ipocrisia mascherata da umile “cece lesso” -come si autodefinisce- potesse essere addebitata al funzionamento di un cellulare, allora si che saremmo veramente a cavallo. In quanto ai “petali di rosa” , più che scandalizzarsi delle “boccucce” altrui, caro Cuffini , pensi alla sua, e a quello che scrive non meno leggero del turpiloquio. Anzi, nei “Fioretti di San Francesco e in altre opere è in uso la parolaccia per la sua funzione atropopaica: tiene lontani gli influssi maligni. Ma non il suo evidentemente, che in quanto a malignità non conosce rivali. Eccetto belzebu ovviamente.
a Victoria Boe
“la vita di chi è già nato ed è qui in mezzo a noi ed è penosa a tal punto che la dignità umana è messa sotto i piedi, vale quanto quella di chi ancora non è uscito dall’utero materno”.
Assolutamente d’accordo.
Nella prima categoria ci sono i poverissimi della terra, i malati di Sla, quelli che vivono attaccati a un respiratore e nutriti per via parenterale ecc per questo dico che non è lecito togliere loro la vita ed è necessario intervenire quando c’è un pericolo immediato.
E’ vero che c’è una grande indifferenza per chi vive in condizioni al limite della sopportabilità.
E’ vero anche che non solo c’è una grande indifferenza per tutte le vite che vengono soppresse nell’utero della mamma, ma addirittura che questo viene propagandato come “diritto umano inalienabile” per il quale si deve combattere.
E’ vero che nell’azione morale esiste una scala , che è bene avere chiara in mente : la “soppressione” [attiva] è più grave della “omissione di soccorso” . Nel concreto dell’esistenza siamo poi chiamati in misura e forma diversa a confrontarci con le necessità del nostro prossimo, che siamo chiamati a aiutare nei limiti delle nostre possibilità.
Rimane in ogni caso importante conoscere in linea di principio quella che è la scala dei valori.( La quale non è una “idiozia bella e buona” ) Questo è quello che ho voluto esprimere e che non credo mi valga il suo assomigliarmi alle “vergini stolte” del Vangelo
Non parlate al guidatore. A Victoria Boe delle 15.02: Ritengo il commento della Venturi delle 13.01 del tutto fuori luogo e infamante. Mi chiedo perché il padrone del blog lo lasci passare come se niente fosse. Pubblico questo commento perché mi dà modo di ricordare una delle regole stabilite a suo tempo e che avevo denominato “non parlare al guidatore”. Nell’insieme le regole dettate tra ottobre 17 e gennaio 18 erano cinque. Le richiamo perché ne vado orgoglioso: no a testi insultanti, diatribe personali, campagne ideologiche, suggerimenti al guidatore, link ad autori o materie che non hanno attinenza al tema che si sta discutendo. Tenetevi dunque per voi frasette del tipo “mi chiedo come faccia Luigi ad accettare commenti come quello qui sopra”. Con quale criterio stabilirò se un link è pertinente, o un commento è insultante, o un suggerimento fuori luogo? A capocchia mia, come ormai dovrebbe esservi chiaro. E perché una volta applico le regole e un’altra no? Perché la vita – come diceva Totò – è “una lotta continua e discontinua”.
Vedi Zezza: capisco il tuo amore per la discussione a oltranza, che ti lascio intonso.
Il fatto è che è completamente e sempre superato dalla realtà delle cose.
Molto più semplici, molto piu’ banali.
La tua causidica dissertazione sulla distinzione tra opinione e balla, pardon BALLA, è del tutto sorpassata, anche questa volta, dalla super balla che Venturi
( è di lei che parliamo, ndr) ha appena propinato su Paglia e il suo ” buco milionario”.
Sipario.
Totò era geniale e tutto gli stava bene in bocca, essendo lui un perfetto istrione.
La “capocchia” è tutta un’altra cosa e chi se ne usa per dire quel che gli pare, spesso va in cunetta.
Anche un padrone di casa o di un blog dovrebbe avere l’umiltà di accogliere qualche suggerimento qualche volta. Anche se gli dà fastidio.
Quanto al rivolgersi “a chi di dovere” in materia di fede, la memoria è corta.
A suo tempo i riferimenti, reali, con tanto di recapiti e indirizzi mail, sono già stati forniti.
Proprio qui sopra.
Chi ne ha bisogno, puo’ andarseli a cercare.
Se no, glieli rifornisco daccapo.
Sul fatto di “avere idee diverse su moltissime cose”- poi- il fatto è privo della minima importanza, essendone completamente prive le idolatrate “idee” stesse.
Sul “sopra le righe” non saprei che dire.
Parlando di aria fritta, difficile trovarle proprio, le righe stesse.
Infine, la passionalità, se Zezza consente, la riserverei a qualcosa di un frisino più rilevante che non i suoi pareri.
🙂
“Rimane in ogni caso importante conoscere in linea di principio quella che è la scala dei valori.”
Gentile Beppe Zezza, la cosiddetta “scala dei valori” è soggettiva e va rapportata alle situazioni varie dell’esistenza concreta. Nel Vangelo non c’è una scala di valori. Almeno, non me ne ricordo. C’è un solo valore: l’ Amore per i fratelli.
Poi, Zezza, qua nessuno è fesso.
La frase che tu hai scritto testuale ( ore 15.31 del 26 giugno) é:
” diversa è la gravità di “non accoglienza di un migrante ( che non sia in pericolo di vita immediato ) ” e di “sopprimere un innocente nel grembo materno o in un ospedale “.
e non quella che hai poi cercato di rimediare piazzandoci sopra un paio di mutande …”la soppressione di una vita è più grave che non la mancata o (differita) assistenza di un essere umano non in immediato pericolo di vita (che si tratti di un migrante o di altra persona in difficoltà non fa differenza)”
Il rappezzo non richiesto rende più visibile lo squarcio.
Tu chiedi: è affermazione esasperata questa?
Prova a mettere al posto di quel migrante una delle tue figlie , e vedi che te ne accorgi immediatamente, se è esasperata o no.
La scala dei valori è oggettiva, cara Boe, non la prenda a male se la nomino, soggettivo semmai sarà il nostro rapporto con quel valore, o meglio, la conoscenza dei valori è mediata dalla soggettività.
Non raramente il discorso sull’oggettività dei valori riconosciuti come tali è segnato dalla preoccupazione di contrastare una morale “soggettivistica”, con il connesso “relativismo morale”, per cui si ricattano le coscienza nel tentativo di farle sentire colpevoli . Trovo ignobile dire -avrei voluto vedere se ci fosse stata tua madre le tue sorelle o le tue figlie ecc- ecco, questa operazione è immorale, secondo me, tutt’altro che cristiana e denota un relativismo morale , che si associa a quello religioso, politico o sociale…
Le scelte concrete si compiono in base alla concreta situazione oggettiva. Se ci troviamo di fronte ad uno che ha fame, che ha bisogno di noi, vi sono due termini di realtà oggettive: colui che ha fame, quindi il bisognoso, e noi , se siamo, o non siamo in grado di aiutarlo. L’oggettività della situazione chiede di riconoscere l’oggettività del bisogno della persona che ho davanti ma simultaneamente, nella medesima istanza mi dice anche di esaminare le mie reali, oggettive, possibilità.
Quando ho davanti una persona che ha fame e non posso aiutarla, non ho davanti il valore “nutrizione” ma il valore “persona affamata”. Il precetto, la norma, mi dice che devo dare da mangiare all’affamato, ma non mi dice nulla delle particolari circostanze in cui mi trovo, nulla delle reali possibilità di intervento che io ho. Allora il baricentro dal valore oggettivo, si sposta su di una dimensione soggettiva, presente su tutti i livelli, sulla quale ci si deve soffermare e confrontare. Realisticamente.
Ma quante ciarle per nascondere la brutalità della sostanza: me ne frego.
Signora, a me francamente sembra che lei, e non solo lei, faccia un ragionamento che vuol tirare l’acqua al proprio mulino.
Nel Vangelo c’è una parabola in cui Gesù Cristo mette in primo piano una vedova povera che, nel Tempio, getta nel tesoro le due uniche monetine che le servivano per vivere.
So bene che non è per niente facile agire come quella vedova, ma so anche che, seguendo Gesù, si fa almeno a metà di quel che si ha. Un mantello si divide in due; quattro pani pure si dividono e così via.
Nei ricchi paesi occidentali, fra cui l’Italia, non si vuole dividere nulla invece; si mettono i poveri contro altri poveri, si mettono i bianchi contro i neri e contro i Rom, e si fanno ragionamenti tipo il suo, signora.
Si cercano sofismi per mettere a posto la coscienza. Questione di mentalità chiusa e di cuore inaridito.
Rif. 13.01 – Promoveatur….
Mi son fatto una indigestione di lettura di due giorni. Tanti argomenti e anche alcune (?) idiozie.
a) Noto un certo astio, in qualcuna, nei confronti di Paglia, del quale sarà bene ricordare che la folgorante carriera in direzione Roma-Famiglia è avvenuta prima del 2013. Per lui sarà forse valso il principio del “promoveatur ut amoveatur”. Questo – tuttavia – è tradizionale strumento di governo ecclesiastico, in uso da sempre e non solo con papa Ratzinger. E comunque, per dare addosso a un prelato inviso, riportare oggi un testo giornalistico (una volta si diceva che era anche scandalistico – ma Pannella e pannellismo han fatto scuola anche in chi li avversa) di cinque anni fa significa esattamente fare di un avviso di garanzia una sentenza di terzo grado. Non è onesto.
Bene invece riconoscere che Sant’Egidio è potentissimo. Nel fare il bene.
b) Certi inondamenti su relativismo, su inginocchiamenti al mondo, su prelati (o non prelati) che giocano nella squadra dei nemici di Dio, sanno di preoccupante preassappochismo spirituale, storico e cronachistico. Non si promuove la verità in questo modo. E nemmeno si esaltano i valori intangibili. Peccato.
A Lorenzo Cuffini
Quale è la enorme differenza tra le due mie espressioni citate, al punto da poter essere considerate un “rappezzo” come un paio di mutande?
Esprimono ESATTAMENTE lo stesso concetto.
Poi, dovresti sapere che se si ragiona su cosa è più grave o meno grave si parla “in astratto” . Credo che difficilmente qualcuno di noi si possa trovare nella alternativa concreta di dover scegliere tra sopprimere una vita nel grembo della madre o salvare un migrante o la propria figlia che si dovesse trovare in una situazione disperata.
Chiudiamola qui.
un vecchio proverbio dice : non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sarebbe tempo perso.
Infatti queste presunte “discussioni” SONO tempo perso, Zezza.
Dialoghi tra sordi, per l’appunto.
Il difetto sta nell’origine ed è sempre quello: non c’è niente da “ragionare” su cosa è più grave o meno grave.
Non dipende certo dai ceci lessi: anche se muoiono dalla voglia di giocare ai padri conciliari, sempre ceci lessi restano.
“In astratto?” Stesso vizio di sempre.
Quando la pianteremo, senza averne mandato, ruolo , preparazione e autorità, di cianciare “in astratto” di vite in carne e ossa, sarà sempre troppo tardi.
Caro padre Amigoni,
Io ho parlato di “ dubbio” che viene mi creda a tanti fedeli cattolici oggi su quale squadra sia quella di tanti prelati oggi compreso un Monsignore a capo della Pontificia Accademia della Vita che fa l’ elogio di un politico che per tutta la sua vita si e’ battuto per divorzio, aborto, eutanasia, droga libera. Se neppure voi semplici sacerdoti non ascoltate i dubbi e i disagi , le perplessita’ e la sofferenza di alcuni ma sempre piu’ numerosi fedeli ma li liquidate con superbo
disprezzo con “ pressappochismo spirituale” mi dispiace per voi perche’ e’ un atteggiamento miope .
Liquidare certi dissensi con fastidio e disprezzo,’ non ascoltare i dubbi e i disagi della base ha portato per esempio un partito, il PD, alla quasi estinzione. Chiudersi nella propria superiorita’ ’ liquidando e non prendendo in considerazione i dubbi e i disagi dei fedeli, mi creda padre Amigoni, non puo’ che aumentare lo scollamento gia’ esistente e le divisioni gia’ esistenti in seno alla Chiesa.
So che avete avuto un grande esempio in Papa Francesco che ha ignorato platealmente i dubia dei cardinali, trattandoli con un silenzio , ( e di questo atteggiamento il card. Caffarra e’ morto di dispiacere) sentendovi cosi’ autorizzati a snobbare platealmente i dubbi dei semplici fedeli .Eppure mi creda non penso sara’ una tattica vincente.
Non potete continuare a ignorare una parte di fedeli ancora praticanti altrimenti arrivera’ anche per voi prima o poi una Caporetto come quella del PD i cui ex-elettori sono stati snobbati e non ascoltati dai vertici del partito per anni e alla fine si sono stufati.
Il crollo dell’ 8x mille al,a Chiesa cattolica con parallelo aumento di quello alla Chiesa ortodossa e ai Buddisti dovrebbe sembrarvi un campanello d’ allarme se non forse cosi’ chiusi nella vostra autoreferenzialita’ .
’
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/06/28/dopo-laccademia-per-la-vita-cambia-faccia-anche-listituto-per-la-famiglia/
I dubbi e le perplessità sono perfettamente leggittimi quando si scopre che nella “nuova” Accademia per la Vita” presieduta da Mons. Paglia alcuni membri come il teologo anglicano Nigel Biggar o l’ebreo Avraham Steinberg sono pro aborto almeno in certi casi , mentre altri membri come la svedese Katarina LeBlanc utilizza per i suoi studi cellule staminali tratte da embrioni umani.
Certo si dirà che la maggior parte dei fedeli, di chi frequenta le parrocchie, degli abbonati a Famiglia Cristiana, di chi ascolta Radio Maria, di chi guarda TV2000, di chi si fa i selfie col papa, di tutte queste cose non sanno nulla e non gliene importa nulla e accettano supinamente tutti i cambiamenti .
Infatti: poi una ricerca sul cristianesimo in Europa ci dice che la maggioranza di chi si dice cristiano ha su temi quale aborto, contraccezione, eutanasia le stesse idee di chi si dice ateo. Questo è il bel risultato,. forse cercato dalla squadra di cui è capo Mons. Paglia:una omologazione totale nel modo di pensare ai temi bioetici fra cristiani e atei o agnostici.Cioè la fine della differenza cattolica.
E allora volete dimostrarmi che è giusto che un fedele che non legge Famiglia Cristiana ma Santo Giovanni Paolo II, non vede TV2000 ma si documenta , non si fa selfie col papa , non appartiene a Sant’Egidio, ai focolarini, ai ciellini, ai carsmatici, ai Neocatecumentali , all’Opus Dei , e a nessun altro gruppo potente, che semplicemente vuole vivere e morire cattolico , e vorrebbe avere nella Chiesa una MAESTRA oltre che MADRE, e trova una matrigna che strizza l’occhiolino alla mentalità mondana, non ha diritto di avere dubbi e perplessità e viene trattato con sussiegoso disprezzo proprio da sacerdoti cattolici?
La Mater et Magistra c’è e funziona egregiamente.,
E’ il Magister che non vuole seguirla.
Problemi suoi.
La porta è sempre aperta, non solo per chi vuole entrare, ma anche per chi vuole andarsene.
A forza di confondere i piani e di collegare male i fili, il corto circuito è inevitabile.
Un pateracchio in cui PD e papa, consenso e dubia, tutto va a finire in una stessa presa.
E Venturi , come Will Coyote, salta per aria e resta col filo bruciacchiato in mano.
https://www.google.it/search?biw=990&bih=449&tbm=isch&sa=1&ei=sLA0W87jH6iy6ATk2p_oDw&q=wile+coyote+esplosione&oq=wile+coyote+esplosione&gs_l=img.3…60475.62575.0.63577.10.10.0.0.0.0.140.861.8j2.10.0….0…1c.1.64.img..0.1.138…0j0i30k1j0i5i30k1j0i8i30k1.0.a2ova_2wlf0#imgdii=2QXIwpNK95t0FM:&imgrc=Bk_jMh8LB0T8MM:
caro Lorenzo
si, a me piace “discutere” – sono pensionato e ho tempo da perdere.
Ma anche a te – se devo giudicare dal numero e dalla lunghezza dei tuoi interventi e delle tue repliche – questo non dispiace
Non perdi occasione per dire che “contiamo nulla”, che siamo (tutti, te compreso) dei “ceci” e che pertanto il nostro discutere o dialogare o esprimere il nostro pensiero è aria fritta e faremmo meglio a tacere.
In buona sostanza dici che non dovremmo scrivere sul blog o dovremmo scrivere solo su determinati (da te) argomenti perché siamo degli “zero”.
Possono “parlare” (o cianciare) di certi argomenti solo chi ha il mandato e l’autorità per farlo. I comuni mortali – che non hanno “mandato, ruolo, preparazione e autorità” devono solo tacere.
Vorrei chiederti : di quale mandato devo essere dotato per scrivere su questi argomenti sul blog di Luigi Accattoli ? Non è sufficiente che Luigi Accattoli pubblichi i miei post? Devo avere l’autorizzazione del vescovo? O qualche attestato di partecipazione a qualche corso ecclesiale?
Fa bene Papa Francesco a tuonare contro il clericalismo presente nei fedeli!
🙂
Nulla di tutto questo Zezza.
Solo la consapevolezza che quel che scrivi vale un tubo.
Salut.
….e, naturalmente, l’evitare di astratteggiare sulla pelle degli altri.
🙂
Ri-salut.
Rif. 9.30 – Otto per mille (reale)
a) Credo di non snobbare – per missione e per temperamento – nessuno e niente.
b) Non chiedo di vedere il certificato di morte del cardinal Caffarra; ma escludo che sia morto per dispiacere.
c) Sulla bufala del crollo dell’ otto per mille negli ultimi anni – comparsa già altre volte – allego tabella ufficiale della CEI. E scopro solo adesso che la percentuale di adesioni è passata dal 89% del triennio 2003-2005 al 80,22% del 2012. Nessun nemico della Chiesa (nè a destra nè a sinistra) ha mai parlato nè goduto di crolli e di voragini. Per queste miserabili cose bastano gli amici.
Quanto ai soldi entrati annualmente alla Chiesa cattolica (vedere 2003 e 2012): le cifre variano poco in relazione al numero delle firme (oltre a tenere presente il gioco degli anticipi e conguagli).
DATI STATISTICI
Tab. 1 Scelta per la Chiesa cattolica nella firma otto per mille (Fonte: comunicazioni dello Stato a C.E.I.)
Tab. 2 Fondi assegnati alla C.E.I. – milioni di euro (Fonte: comunicazioni dello Stato a C.E.I.) –
Tab. 1 Tab. 2
1990 76,17% 210 (anticipo)
1991 81, 43% 210 “
1992 84, 92% 210 “
1993 85, 76% 303 “
1994 83,60% 363 “
1995 83,68% 449 “
1996 82,56% 751
1997 81,58% 714
1998 83,30% 686
1999 86,58% 755
2000 87,17% 643
2001 87,25% 763
2002 88,83% 910
2003 89,16% 1.016
2004 89,81% 937
2005 89,82% 984
2006 86,05% 930
2007 85,01% 991
2008 85,01% 1.003
2009 82,92% 968
2010 82,01% 1.067
2011 82,28% 1.119
2012 80,22% 1.148
2013 80,91% 1.033
2014 81,23% 1.055
2015 81,22% 995
2016 79,94% 1.019
2017 — 986 (anticipo)
A lorenzo Cuffini
Prendo atto che la tua opinione su quello che dico è che “non vale un tubo”. È legittimo avere pareri diversi.
Te ne assicuro che me ne faccio una ragione.
( Tutte le questioni di morale sono in una qualche misura “astratte” e non si fanno condizionare dalla emotività. Ma forse anche questa precisazione “non vale un tubo”)
Fortunatamente, le cifre sono cifre.
Per quanti fossero interessati a un Resoconto generale, consiglio una istruttiva visita integrale , al link:
https://www.8xmille.it/rendiconto
e poi cliccando sulla opzione ” Rendiconto”,
Certo, Zezza.
Ma per le questioni di morale, c’è la Chiesa.
Poi: la seguo, non la seguo, affaracci ( e responsabilità) mia.
Mi piace, non mi piace, ne penso bene, ne penso male: aria fritta.
E’ quello che pensa Zezza o Cuffini di quel che dice la Chiesa, o la “loro idea”
– figurarsi – di morale, che non vale un tubo.
Ho votato PD, seppur con molte resistenze, anche alle ultime elezioni (andrò all’inferno per questo?) ma non mi sognerei mai di mettere sullo stesso piano un partito politico, che presto potrebbe anche non esistere più, e la Chiesa ed evocare paragoni fra l’uno e l’altra. Trovo curioso questo accostamento, come se si trattasse di due realtà omogenee. Forse chi ha proposto il paragone ha idee un po’ confuse su ciò che è la sfera politica e cioò che è la sfera religiosa.
Quanto alla Chiesa irlandese citata all’inizio di questa discussione, mi pare che l’Irlanda sia soggetta ai processi di secolarizzazione che hanno caratterizzato tutta l’Europa (compresa la cattolicissima Spagna, l’Italia sede del papato e anche la Polonia, purtroppo incline ultimamente ad un’interpretazione della fede in chiave nazionalistica). Per altro la flebile voce dell’episcopato e del clero irlandese sul referendum è più giustificata per una chiesa locale travolta più di altre dallo scandalo della pedofilia; a ciò si aggiunge il fatto che eccessivo ed oppressivo in passato è stato il ruolo di questa chiesa nella società. Se di sconfitta si vuole parlare, essa non può che fare bene alla Chiesa irlandese (uso le minuscole e le maiuscole a ragion veduta) e ai cattolici di questo paese perché può aiutare molti di lora a farli passare da una fede di consuetudine ad una fede legata ad una scelta convinta. La secolarizzazione è un’enorme opportunità per una nuova evangelizzazione e, comunque le donne irlandesi abortivano anche prima.
Alberto Farina, non solo le donne irlandesi abortivano anche prima; tante donne italiane abortivano anche prima, e forse anche tante di altri Paesi. Alcuni frequentatori di questo blog sembrano aver vissuto fino ad ora in un altro pianeta: non sanno nulla di un passato neanche tanto lontano.
Si abortiva anche prima della legge in questione. Mai sentito parlare delle “mammane”? Ad esse si rivolgevano le donne che non volevano un figlio concepito senza essere desiderato; e quell’intervento non di rado era assai pericoloso.
La legge sull’aborto fu voluta proprio per scongiurare quei pericoli. Quindi, fu benemerita.
Bisogna informarsi bene prima di sparare a zero per ideologia precostituita.
Bisogna saper sempre vedere i pro e i contro di ogni questione.
A Cuffini
Allora , dato che c è la Chiesa, nel blog non si deve parlare di morale?
Senti, Lorenzo, lascia perdere ….
Ad Alphiton
Vero che la voce della Chiesa è stata flebile perché travolta dallo scandalo della pedofilia. I peccati che la hanno macchiata hann chiuso loro la bocca.
Vero che donne irlandesi abortivano anche prima, ma non pensa che rendere lecito l’aborto non lo faciliterà?
Vero che la secolarizzazione provocherà una scrematura, resteranno nella Chiesa coloro che hanno una fede personale, abbandoneranno i consuetudinari.
Tuttavia, anche se solo per consuetudine e non per intima convinzione, in tanti si sentivano legati o chiamati a comportamenti di onestà, fedeltà, solidarietà, mitezza da motivazioni religiose. Quando queste motivazioni vengono meno ci sarà un progresso o regresso nella società nel suo insieme?
Eeeeeeeesatto Zezza.
Si può fare certo …Per dar aria ai denti.
?
“Tuttavia, anche se solo per consuetudine e non per intima convinzione, in tanti si sentivano legati o chiamati a comportamenti di onestà, fedeltà, solidarietà, mitezza da motivazioni religiose.”
Senza pretesa di rispondere al posto di alphiton, io osservo che quando le persone vengono “legate”, dietro l’angolo c’è una ribellione che può esplodere in modo disastroso.
In secondo luogo, sono sicura che quando manca l’intima convinzione, manca la sincerità e i comportamenti sono solo apparenti; la sostanza è ben altra e rimane nascosta fino a quando la realtà non viene a galla dando scandalo.
Senza dimenticare che, secondo la logica di Dio, onestà, fedeltà, solidarietà e mitezza apparenti non valgono niente.
“in tanti si sentivano legati o chiamati a comportamenti di onestà, fedeltà, solidarietà, mitezza da motivazioni religiose. “
wishful thinking
Cristina vicquery
Alphiton
Io ho confrontato due atteggiamenti molto simili: atteggiamenti di esseri umani che siano a capo di un partito o a capo della Chiesa sempre esseri umani sono. Questo atteggiamento, molto umano ma secondo me sbagliato, nel caso del partito e’ stato quello di non ascoltare tanti segni di disagio che venivano dalla “ base” dei loro elettori. Con la supponenza tipica di crede che il fatto di essere al potere voglia dire che sie’ anche i “ migliori” i dirigenti di questo partito hanno ignorato tanti segnali . Risultato: persino a Siena e Pisa non sono piu’ votati.
Io ho paragonato questo atteggiamento con quello degli uomini di Chiesa oggi al potere , i quali invece che ascoltare il “ dissenso” interno , fanno finta di essere sordi, fanno finta che va tutto bene madama la marchesa. Come gli struzzi mettono la testa sotto la sabbia: n fingono di non sentire e di non vedere, va tutto nel migliore dei modi possibili nella migliore della gerarchia cattolica possibile. E chi critica.giu’ insulti: nemici del Papa, fondamentalisti, rigidi.
Quando poi gli scandali scoppiano, come quello del Cile, allora l’ arroganza del “ Sono tutte calunnie, chiaro? “ lascia il posto a scuse e marcia indietro ,
Ma a lungo andare le scuse , fatte solo se costretti dalle circostanze non bastano.
Io ho fatto un confronto fra quello che e’ successo a un partito che si credeva egemone, ben insediato nel territorio, e che ha preso una batosta incredibile, e e quello che potrebbe succedere ad una gerarchia ecclesiastica oggi al potere CHE NON ASCOLTA nessuna critica e per la quale vale solo l’ ossequienza turiferaria.
Se , dico se, Galantino e Paglia e Spadaro e Ravasi e Bergoglio si ritroveranno con sempre meno fedeli che si fidano di loro, forse capiranno che la superbia ( travestita da umilta’ ) non serve. Se fossero veramente umili l’ avrebbero gia’ capito . Certo nella Chiesa non ci sono le elezioni a decretare la rovina di un partito. C’ e’ pero’ la disaffezione dei fedeli di cui non si puo’ non tenere conto.
Rif. 26 giugno ore 12.02 e 28 giugno ore 17.29 _ Lettera di papa Benedetto del
19 marzo 2010
Ancora una volta, anche parlando di Irlanda e di referendum sull’aborto, si fanno considerazioni un po’ fuori dalla storia ) (detto altrimenti: menare il can per l’aia dell’iperuranio). Propongo la lettura della lettera di Papa Benedetto del 19 marzo 2010, in 14 punti, uno più serio, umano e ed elevato dell’altro.
Appartiene – anche q
Rif. 26 giugno ore 12.02 e 28 giugno ore 17.29 – Lettera di papa Benedetto del 19 marzo 2010
Ancora una volta, anche parlando di Irlanda e di referendum sull’aborto, si fanno considerazioni un po’ fuori dalla storia (detto altrimenti: menare il can per l’aia dell’iperuranio). Segnalo la lettera di Papa Benedetto del 19 marzo 2010, in 14 punti, uno più serio, umano, evangelico ed elevato dell’altro.
Appartiene – anche questa lettera – a quel magistero autentico di rilettura storica, responsabilità, vicinanza, denuncia, esame di coscienza, chiamata alla conversione, che è eredità notevolissima del papa emerito non meno della predicazione sui “principi non negoziabili”.
Il passo sotto riportato è dal punto 11, “Ai miei fratelli vescovi” della lettera.
Le prime tre righe sono intensissime.
“……Soltanto un’azione decisa portata avanti con piena onestà potrà ripristinare il rispetto e il benvolere degli Irlandesi verso la Chiesa alla quale abbiamo consacrato la nostra vita. Ciò deve scaturire, prima di tutto, dal vostro esame di voi stessi, dalla purificazione interiore e dal rinnovamento spirituale. La gente dell’Irlanda giustamente si attende che siate uomini di Dio, che siate santi, che viviate con semplicità, che ricerchiate ogni giorno la conversione personale. Per loro, secondo l’espressione di Sant’Agostino, siete vescovi; eppure con loro siete chiamati ad essere seguaci di Cristo (cfr Discorso 340, 1). Vi esorto dunque a rinnovare il vostro senso di responsabilità davanti a Dio, a crescere in solidarietà con la vostra gente e ad approfondire la vostra sollecitudine pastorale per tutti i membri del vostro gregge. In particolare, siate sensibili alla vita spirituale e morale di ciascuno dei vostri sacerdoti. Siate un esempio con le vostre stesse vite, siate loro vicini, prestate ascolto alle loro preoccupazioni, offrite loro incoraggiamento in questo tempo di difficoltà e alimentate la fiamma del loro amore per Cristo e il loro impegno nel servizio dei loro fratelli e sorelle”.
Qualcuno si impegnerà a mettere a disposizione il link della lettera.
Chiudo provocatoriamente: tanto chiede ai vescovi e ai cattolici irlandesi papa Benedetto eccetto che di fare crociate per eventuali referendum…. inimmaginabili da vincere.
Rif. 28 giugno – ore 22.38 – Fake news (continue) sul papa e il Cile
Su papa Francesco e il Cile si continua a mistificare. Non c’è stata nessuna arroganza ma molta umiltà. C’è stato un immediato riesame della situazione cilena (dopo un pubblico lineare rimprovero al papa da parte di un cardinale) con iniziative di chiamata da parte del papa e di risposta da parte dei vescovi cileni di grande onestà e radicalità.
La situazione incancrenita cilena era da addebitare – per quanto di loro competenza – ai due papi predecessori dell’attuale e a quanti avevano collaborato ad alcune (quante?) nomine di vescovi. Marcia indietro del papa: certo. L’avessero fatta al momento giusto anche altri non sarebbe stata necessaria quella di Bergoglio.
Rilevo di nuovo: non si serve la verità e la pace della Chiesa (fino ai vespri oggi era sant’Ireneo) con fandonie e colpevoli bugie. E nemmeno, con queste mistificazioni, si potrà sperare di vincere i referendum.
Ringrazio con calore Amigoni per aver citato questa lettera- bellissima – di Benedetto, che, personalmente, non conoscevo per nulla.
Il link al testo integrale è questo:
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2010/documents/hf_ben-xvi_let_20100319_church-ireland.html
e giova leggerlo da capo a fondo per la ricchezza e la partecipazione con cui è scritto, oltre che per la sostanza adamantina.
Se qualcuno avesse (e ce l’ha eccome, e per giunta lo coltiva e lo coccola con entusiasmo) il vizio di mescolare i piani, far vignarole, buttar le cose di chiesa in politichetta e innalzare la politichetta in caricatura da stadio a chiave di lettura delle cose umane, ben, si legga e si rilegga e si rumini questo Benedetto e un poco di nebbia si diraderà persino contro il suo volere: che va ovviamente da tutta un’altra parte.
Interessante vedere come Benedetto abbia una visione radicalmente “di insieme” , ” di sistema” dell’essere cattolico oggi, nell’epoca della secolarizzazione, che è tutta l’opposto di una visione asfittica, gretta, chiusa sul singolo provvedimento, sul singolo problema, sulla singola “battaglia”. Anzi, colpisce molto che di tutto ( ma veramente di tutto) si parli in questa lettera accorata e certamente drammatica… ma non di battaglia, scontro, muro contro muro, dagli al nemico.
Si prenda ad esempio questo passo:
” Nella nostra società sempre più secolarizzata, in cui anche noi cristiani sovente troviamo difficile parlare della dimensione trascendente della nostra esistenza, abbiamo bisogno di trovare nuove vie per trasmettere ai giovani la bellezza e la ricchezza dell’amicizia con Gesù Cristo nella comunione della sua Chiesa. Nell’affrontare la presente crisi, le misure per occuparsi in modo giusto dei singoli crimini sono essenziali, tuttavia da sole non sono sufficienti: vi è bisogno di una nuova visione per ispirare la generazione presente e quelle future a far tesoro del dono della nostra comune fede. Camminando sulla via indicata dal Vangelo, osservando i comandamenti e conformando la vostra vita in modo sempre più vicino alla persona di Gesù Cristo, farete esperienza del profondo rinnovamento di cui oggi vi è così urgente bisogno. Vi invito tutti a perseverare lungo questo cammino.”
Con un “salto in basso” spericolato – dalle vette alla pianura della nostra chiacchiera – mi permetto di additare questa pagina a Zezza anche come esempio di cosa intendo dire con la frase – certamente grossolana – ” Ma per le questioni di morale, c’è la Chiesa.”.
PAragoniamo con sincerità questa pagina a tutto quello che abbiamo scritto e detto nei nostri commenti a questo post.La distanza tra la terra è la luna è pallidissima immagine della distanza tra i due livelli.
Ecco fatto.
Le parole di papa Benedetto sono, come sempre, chiarissime.
“Le misure per occuparsi in modo giusto dei singoli crimini sono essenziali, tuttavia non sono sufficienti”
Tutta la polemica che stiamo facendo ha preso spunto dalla critica al tipepido coinvolgimento della Chiesa irlandese nell’affrontare il referendum sull’ aborto in quel paese.
I temi relativi ai cosiddetti “principi non negoziabili” sono praticamente scomparsi, ( e dichiarati invece doverosamente “negoziabili” da parte dei cattolici che operano in politica) dunque considerati “non essenziali”.
Per favore, non tirate per la giacchetta Benedetto, il quale ha ragione da vendere quando dice che non ci si può limitare a “lottare contro i crimini” ma per essere “attraenti” abbiamo necessità di presentare delle proposte positive.
Bisogna leggere per intero i documenti e in modo non frettoloso.
🙂
Lieto che, bontà tua, tu ammetta che Benedetto ha ragione da vendere. Anche avessi detto il contrario,cambiava nulla.
Il problema è proprio che di “proposte positive” in tutto questo ciarlare che è stato piantato su qui sopra su questo tema ,non c’è n è stata l’ombra.
Solo lamentele,frignamenti,accuse assortite,luoghiaccio comuni dal rimasticato al becero.Stop.
Rif. 9.05 – Corretta lettura del n. 11 della lettera agli irlandesi
Mi pare indiscutibile che il contesto e il senso del paragrafo 11 della lettera rivolta nel 2010 ai fedeli di Irlanda sia questo: non bastano le “misure contro i singoli crimini”, cioè i “crimini pedofilici” commessi in Irlanda da singoli preti e religiosi per lungo tempo; ma occorre altro. Cioè non basta la repressione, canonica o civile, ma serve di più.
I crimini in discussione non sono quelli – legati ai principi non negoziabili – che vengono o verranno favoriti o tollerati dalle singole leggi (pro aborto, divorzio, eutanasia, chiusura sconsiderata delle frontiere, ecc.). Benedetto non parla qui di leggi o di strumenti per modifiche di leggi civili.
E’ certo che anche papa Ratzinger avrebbe molto appoggiato i vescovi nel farsi sentire in occasione del referendum. Ma il punto non è che i vescovi alzassero tanto o poco i toni (certo era meglio alzarli); il punto è che gli irlandesi, in gran quantità, non intendevano e non hanno inteso ascoltarli. Visti i precedenti, messi in chiaro, papale papale, da Benedetto.
Rif 13.27 ritengo anche io che se pure i vescovi avessero alzato un po’ di più il tono della voce probabilmente il risultato non sarebbe cambiato. A causa dei precedenti i vescovi sono totalmente squalificati. Tuttavia la mancanza di un risultato possibile non giustifica l’assenza della voce. La Chiesa non deve perdere la sua funzione profetica “ascoltino o non ascoltino”. C’è qualcosa di peggio del non ascoltare . E’ chiamare bene il male e viceversa.
P.s. Il riferimento diretto Del discorso di Papa Benedetto era certamente quello della Pedofilia, ma il senso non muta se lo si amplia ad altri delitt.
La signora Venturi nel suo ultimo intervento–@ 22:38 di ieri notte– ha sbagliato nel leggere gli atteggiamenti degli uomini di Chiesa ( al potere!!) e dice delle assurdità di cui sembra non essere consapevole. Non ha ancora compreso che i cattolici come lei, quelli da lei definiti del “dissenso”, sono in netta minoranza nella Chiesa, e che la maggioranza dei fedeli è costituita da cattolici che si trovano bene nella Chiesa postconciliare e soprattutto in quella rappresentata dal Papa attuale.
Ho sentito parlare di rinnovata fede da quando c’è questo Papa, e non sarà un caso questo.
E che dire del confronto ridicolo fra il PD e quel che accade nella Chiesa?
Mi chiedo perché la signora Venturi ( e non solo lei) debba chiamare in causa sempre, e inopportunamente, quel partito insieme alle vicende della Chiesa. Fare una minestra dei due àmbiti è illogico e pretestuoso.
Trovo in ogni caso vergognoso che la signora faccia i nomi di alcuni ecclesiastici di grande spessore definendoli “superbi”. Io metterei la firma a due mani perché fossero tutti come loro i ministri che operano nella Chiesa.
Provo a ricordare, senza molte speranze, alla signora Venturi che quella che lei chiama disinvoltamente “disaffezione dei fedeli”, è attribuibile, ammesso che ci sia, a poche persone dalle vedute ristrette. Una visione miope delle cose impedisce di apprezzare l’ampiezza e la centralità di un’intera questione.
La maggior parte dei cattolici che frequentano le chiese niente sanno della divisione che c’è nell’Istituzione e che viene fomentata colpevolmente dai tradizionalisti retrogradi e calunniatori. Me ne sono resa conto personalmente.
Ma anche se ne fossero a conoscenza, io credo che continuerebbero ad andare in chiesa infischiandosene di quel che succede nelle alte sfere dell’Istituzione.
Vedo che le chiese che frequento io sono sempre ben piene di fedeli; altro che disaffezione! Ma la domanda da farsi sarebbe un un’altra: quanti sono quelli che ci vanno per tradizione, per abitudine, più che per vera fede?
Non è il numero dei fedeli a fare la Chiesa ma, per così dire, la “qualità” della fede. È certamente vero che le chiese non sono più affollate come tanti anni fa, ma di certo buona parte di coloro che oggi vanno in chiesa per assolvere al precetto del rito eucaristico, lo fa con una maggiore consapevolezza dell’importanza di quel rito.
Si tratta di maturità di fede più che di obbligo a dover fare qualcosa; e la differenza è sostanziale.
Veramente non mi pare che si possa parlare né di “assenza della voce”, nè di “perdita della funzione profetica” da parte della Chiesa d’Irlanda, in occasione del referendum sull’aborto.
https://agensir.it/quotidiano/2018/3/6/irlanda-dichiarazione-dei-vescovi-su-referendum-aborto-lirlanda-scelga-la-vita/
https://agensir.it/europa/2018/05/22/referendum-sullaborto-in-irlanda-mons-brendan-leahy-la-compassione-va-unita-alla-verita/
Così da Vatican.news del 24/5:
“Nell’ultimo mese i vescovi di tutte le diocesi irlandesi hanno inviato ai fedeli lettere pastorali e dichiarazioni a difesa della vita. Una mobilitazione capillare e senza precedenti dopo che a marzo la Conferenza episcopale aveva pubblicato una Dichiarazione mettendo in rilievo i diversi motivi per i quali i vescovi ritenevano inopportuno sostenere il Referendum….”
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-05/vescovi-irlanda-referendum-aborto-vittoria-diritto-vita.html
Questa è la Lettera Pastorale redatta dai Vescovi irlandesi , in cui mi pare che non si possa dire affatto che siano venuti meno alla loro funzione: né pastorale né profetica.
https://agensir.it/quotidiano/2018/3/9/irlanda-referendum-aborto-lettera-pastorale-dei-vescovi-irlandesi-due-vite-un-solo-amore/
A Lorenzo Cuffini : il commento della grande stampa è stato che la Chiesa irlandese ha poco supportato il referendum. Naturalmente Cuffini mi risponderai che non bisogna farsi una opinione leggendo la grande stampa e che il fatto che la gente comune si forma le idee sulla grande stampa non ha importanza.
Allora il problema è quello della “comunicazione” ( ammesso che ti interessi che anche “i non addetti ai lavori” cioè quei lontani che dovrebbero essere il principale target della azione pastorale si formino correttamente il pensiero ) . Problema che andrebbe comunque affrontato.
A Victoria Boe
Non so quale chiesa lei frequenti. So anche che è assai difficile valutare “a occhio” la frequenza. Ad esempio nella mia parrocchia è cambiato il parroco che ha cambiato alcuni presbiteri . Le messe celebrate da questi sacerdoti si sono svuotate. Si è ridotto il numero dei frequentatori? No. Si sono semplicemente trasferiti in un’altra parrocchia.
E ancora. Il numero delle messe domenicali è sempre lo stesso o sono state ridotte?
Cinquanta anni fa c’era una messa ogni ora a cominciare dalle 7.00 per terminare alle 13.00 e una o due messe pomeridiane. Ora la mattina ce ne sono tre e il pomeriggio una. Ai rosari quotidiani partecipano ora solo due o tre vecchiette – una volta che anche quelle non potranno più uscire di casa a motivo della età non si reciterà più.
Il trend di riduzione nella frequenza è continuo, ma sono d’accordo con lei che la gran parte die frequentatori poco o nulla sa delle divisioni esistenti tra gli “addetti ai lavori”.
La “qualità” della partecipazione è migliorata? Forse si.
Ritengo comunque che se uno non partecipa più alla vita della Chiesa perché non concorda con l’azione del Papa sta solo denunciando la scarsa qualità della sua fede.
Mi sono reso conto di un possibile equivoco: della sua fede = della fede di chi non frequenta più
“Cinquanta anni fa c’era una messa ogni ora a cominciare dalle 7.00 per terminare alle 13.00 e una o due messe pomeridiane”
Mi sembra esagerato il numero delle messe da lei ricordato. Una messa pomeridiana sì, c’è sempre stata.
Ad ogni modo, tenga presente che nel passato c’era un numero maggiore di preti rispetto ad oggi, quindi era possibile che ci fosse una messa ogni ora di domenica, al mattino, non però nei giorni feriali.
Nelle chiese in cui vado io ( due), alla domenica ci sono quattro messe al mattino, cominciando dalle otto, e una di sera. Solo ora, in estate, al mattino una messa in meno. Al rosario quotidiano non ci sono solo i vecchietti, ma anche persone abbastanza giovani. E non sono moltissimi, ma neanche pochi, a dire il vero. Nelle altre chiese della città non saprei, perché io non faccio il giro delle chiese.
Io guardo anche allo stile del celebrante, ma non credo che altri facciano così. Se chi celebra è un prete vecchia maniera, con omelie barbose, cambio orario o chiesa; poco ma sicuro. E se dice qualcosa che non mi sfagiola, dopo la Messa sono capace di andare in sagrestia e discutere con lui, per avere dei chiarimenti. E forse io darò qualche chiarimento a lui. Non capita spesso, però, perché oggi quasi tutti sono in linea con il C.V. II. e con il papa attuale.
La stranezza consiste nel fatto che i più tradizionalisti sembrano essere molti( non tutti, beninteso) giovani preti. Mi chiedo: quali insegnamenti ricevono in seminario? Da chi vengono educati questi? Forse dipende dal fatto che, non avendo esperienza di vita, non conoscono ancora qual è la realtà con cui si devono fare i conti. In genere i più anziani sono più saggi e sanno leggere meglio, cioè col cuore, il libro della vita umana alla luce del Vangelo.