“Non si raggiungerà mai la giustizia uccidendo un essere umano”: scelgo questo motto a sintesi di una LETTERA DEL PAPA ALLA COMMISSIONE CONTRO LA PENA DI MORTE che a mio parere costituisce la parola più completa che sia venuta dai Papi su tale materia. Nei primi commenti alcuni passi del documento.
Francesco: “Non si fa giustizia uccidendo”
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Dio non volle la morte di Caino. “La vita appartiene solo a Dio. Neppure l’omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante. Come insegna sant’Ambrogio, Dio non volle punire Caino con l’omicidio, poiché vuole il pentimento del peccatore più che la sua morte”.
Fomenta la vendetta. “Oggigiorno la pena di morte è inammissibile, per quanto grave sia stato il delitto del condannato. È un’offesa all’inviolabilità della vita e alla dignità della persona umana che contraddice il disegno di Dio sull’uomo e sulla società e la sua giustizia misericordiosa, e impedisce di conformarsi a qualsiasi finalità giusta delle pene. Non rende giustizia alle vittime, ma fomenta la vendetta”.
Assassinio per sentenza. “Per uno Stato di diritto, la pena di morte rappresenta un fallimento, perché lo obbliga a uccidere in nome della giustizia. Dostoevskij scrisse: «Uccidere chi ha ucciso è un castigo incomparabilmente più grande del crimine stesso. L’assassinio in virtù di una sentenza è più spaventoso dell’assassinio che commette un criminale». Non si raggiungerà mai la giustizia uccidendo un essere umano”.
Non l’usano i fanatici? “La pena capitale è inoltre una pratica frequente a cui ricorrono alcuni regimi totalitari e gruppi di fanatici, per lo sterminio di dissidenti politici, di minoranze, e di ogni soggetto etichettato come «pericoloso» o che può essere percepito come una minaccia per il loro potere o per il conseguimento dei loro fini. Come nei primi secoli, anche in quello presente la Chiesa subisce l’applicazione di questa pena ai suoi nuovi martiri”.
Se vi sia una forma umana di uccidere. “In alcuni ambiti si dibatte sul modo di uccidere, come se si trattasse di trovare il modo di «farlo bene». Nel corso della storia, diversi meccanismi di morte sono stati difesi perché riducevano la sofferenza e l’agonia dei condannati. Ma non esiste una forma umana di uccidere un’altra persona”.
Sono i nostri padroni del vapore che amano cosi tanto la pena di morte e condanne inverosimili (tipo 100 anni ecc). Specializzati nel somministrarla con varie tecniche, dalla “bistecca seduta arrosto” alla “endovena-calmante-per-sempre”.
Loro hanno una cultura in proposito, della vendetta, basta guardare i loro film di propaganda in merito.
La cosa curiosa è che in qualità di civili deprechiamo questa pratica, in qualità di uomini di fede egualmente e pur peggio, e come servili vassalli.. daje di slap e slurp nei confronti del padro.. ehm “alleato”. E’ una malattia tutta italiana questa, vecchia storia…
Nel pieno del topic:il Discorso di papa Francesco è “monumentale”.
“[Gli Stati[ Possono uccidere anche per omissione, quando non garantiscono ai loro popoli l’accesso ai mezzi essenziali per la vita. «Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”
Grande Francesco, non ha paura di farsi nemici i potenti altolocati (e se ne sta facendo tanti, ora forse intendo perchè certe sue “previsioni”).
Ultimo: non per fare l’indovino, ma credo con buone probabilità di azzeccare la previsione, che se qualcuno chiedesse a papa Francesco un parere sulla cosidetta dottrina della “guerra preventiva”, probabilmente avremmo per la prima volta un papa che risponderebbe citando Fantozzi…
Peccato che nessuno sfacciatamente glielo chieda.