“Quando Gesù dice che dobbiamo essere come bambini ci dice che dobbiamo essere liberi come un bambino con suo padre. Questo bambino ci ha predicato a tutti”: così il Papa all’udienza generale a proposito di un bimbo muto, argentino, che era salito sul palco attirando in quel gioco una bambina e facendo correre la mamma. Nel primo commento, le parole del Papa e il link.
Francesco loda un bimbo muto indisciplinato e libero
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Indisciplinatamente libero. «Questo bambino non può parlare, è muto, ma sa comunicare, sa esprimersi. E c’è una cosa che mi fa pensare: è libero, indisciplinatamente libero, però è libero. E mi fa pensare: io sono altrettanto libero davanti a Dio? Quando Gesù dice che dobbiamo essere come bambini ci dice che dobbiamo essere liberi come un bambino con suo padre. Questo bambino ci ha predicato a tutti, e invochiamo la grazia che possa parlare». – Il bambino, forse quattro anni, sale sul palco e va prima a sfiorare l’alabarda di una guardia svizzera, a toccarne la divisa e le mani; e poi va dal Papa che l’abbraccia e gli dice “dammi un bacetto”. Arriva la mamma, spiega a Francesco che il figlio è muto. Il Papa li benedice e incoraggia la donna a lasciare che il bambino continui a girare sul palco. Dice ridendo a don Georg: “E’ argentino, è indisciplinato”. Poi al momento dei saluti in spagnolo svolge la parabola che ho riportato sopra.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=113&v=O7f6u1fyuW0
Essere come bambini non significa “fare le cose che fanno i bambini” quando non si è più bambini. Anche col proprio padre uno non si comporta a quarant’anni come si comportava a tre anni, e vedere un adulto che siede sulle ginocchia del papa’ sbaciucchiandolo sarebbe piuttosto imbarazzante
Se il simpatico argentino invece che quattro anni ne avesse avuti quaranti e si fosse comportato allo stesso modo, toccando l’alabarda e sedendosi sulle ginocchia del papa, l’avrebbero fermato e portato via con la camicia di forza.
ESSERE COME I BAMBINI. non vuol dire “FARE I BAMBINI”.
Tanti vecchi ormai bamboleggiano e fanno i bambini, credendo così di essere come bambini, invece sono solo dei vecchi patetici. Ormai oggi o si bamboleggia e ci si atteggia a ribelli adolescenziali facendo il panegirico del casino, della confusione, del caos, dello spontaneismo più selvaggi, della trasgressione dalle regole , oppure si è accusati di rigidismo. Siamo arrivati a a tale insipienza e dabbenaggine . spacciata per profonda saggezza.
Tanti bambini ormai sono spesso più saggi dei genitori o dei nonni giovanilistici.
Maria Cristina Venturi ancora e sempre qui a parlare con disprezzo del Papa: bamboleggia, si atteggia a ribelle adolescenziale facendo il panegirico del casino, accusa di rigidismo, essendo manifestamente affetto da insipienza e dabbenaggine. A me dispiace questo tuo astio, espresso attraverso il mio blog. Spero almeno che lo sfogo ti giovi. Buon pomeriggio.
Caro Luigi, ho letto l’intervento di Maria Cristina Venturi, poi per scrupolo l’ho riletto una seconda volta. Non dice nulla contro il papa. Anzi, per essere più precisi, non dice nulla sul papa.
Sicuro di star bene? Non faccio diagnosi, perché non è il mio mestiere, ma non avrai per caso sviluppato una ipersensibilità? Che ne so, tipo una cosa di quelle che sono qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Reazioni_di_ipersensibilit%C3%A0
Si capisce molto bene che il conte del post si riferisce al Papa. La sig. ra Venturi è per altro usa a vomitare senza alcun rispetto e in modo scomposto la sua antipatia verso Bergoglio. Un conto è la critica, anche dura, un conto la maleducazione.
Saluti
Alberto Farina
Sono cinque anni che MCV parla del Papa in modo dispregiativo e/o travisandone completamente il pensiero. L’unico che non se n’è accorto è leonardo.
cristina Vicquery
Tv2000 ha intervistato i genitori del bambino:
https://www.youtube.com/watch?v=9f-k5cK2YRo&feature=youtu.be
Cosa significa “Quando Gesù dice che dobbiamo essere come bambini”?…
Un giorno Gesù disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro» (Luca 18:16). Secondo tale dichiarazione il regno di Dio appartiene a coloro che assomigliano ai piccoli fanciulli. Ora, dobbiamo chiederci cosa significa “assomigliare ai bambini”? Di certo non significa che “un bambino è libero, indisciplinatamente libero, però è libero”. Anzi il contrario!… Difatti Gesù ha dichiarato che “il regno di Dio è per chi assomiglia ai bambini”, e questo significa che chiunque non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto. Quindi, se nel giorno in cui Dio giudicherà ogni uomo vogliamo entrare nel regno di Dio, dobbiamo assicurarci di assomigliare ai bambini. Consideriamo che: assomigliare ai piccoli fanciulli significa essere assolutamente dipendenti da qualcun altro, come un bambino lo è da papà e mamma. Alcune persone avevano condotto a Gesù dei bambini “piccoli” (Luca 18:15)… Il termine originale usato nella lingua greca (bréphos) indica dei bambini molto piccoli, dei neonati, a volte addirittura un feto ancora nel grembo materno (come in Luca 1:41, 44). Gesù, quindi, non sta parlando di una virtù dell’anima del fanciullo o dell’uomo. Quali virtù morali possono avere dei neonati, o dei bambini piccoli? Il Signore, piuttosto, si riferisce ad una caratteristica che fa parte della natura stessa del bambino. Caratteristica che è l’assoluta dipendenza di un fanciullo neonato da papà e mamma, appunto, non indisciplinatamente libero!… E noi, assomigliamo ai piccoli fanciulli? Dipendiamo assolutamente, in tutto e per tutto, da Cristo per entrare nel regno dei cieli oppure confidiamo in noi stessi o in qualcosa o in qualcun altro oltre a Cristo? Per avere la certezza che, nel giorno in cui Dio giudicherà ogni uomo, entreremo nel regno di Dio dobbiamo assomigliare ai bambini, ossia dobbiamo affidarci a Cristo e al suo perfetto sacrificio riconoscendo che, essendo dei peccatori, non possiamo salvarci da soli. E di certo non possiamo essere indisciplinatamente liberi da Cristo…
SCUSATE SE SONO STATO TROPPO LUNGO… MA HO ATTINTO DAL SACCO DI ALTRI… Lietissima notte a tutti… A Luigi e a Papa Francesco in modo particolare… 🙂
Rif. 13.42 – Polemica muta
Ovviamente nessuna eco al fatto che il bimbo indisciplinato fosse muto. Lui non l’ha detto e chi è sordo di cuore non ha sentito niente.
Anche la polemica antipapale è muta (papa non nominato), come lo spirito del casino, della confusione, del caos, della rigida trasgressione delle regole, seminato in modo roboante, lascia alludere, provocando sonora, adulta, commiserazione.