Francesco lava i piedi a donne musulmani indù

Tra i 12 rifugiati ai quali Francesco tra poco laverà i piedi ci sono quattro donne, tre musulmani, un indù. Otto sono cristiani: cattolici, copti, evangelici. Undici migranti e un’operatrice del Centro. Lo farà durante la Messa detta “nella Cena del Signore” che celebrerà nel Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (C.A.R.A.) di Castelnuovo di Porto, a Roma Nord, dove sono 892 richiedenti asilo. Aggiornerò come potrò sullo svolgimento di questo evento fino alle 18.30, quando uscirò di casa per andare in parrocchia dove sarò – con mia moglie – tra i dodici che verranno lavati.

75 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Uscire dai recinti. Stamane nell’omelia della Messa Crismale Francesco ha svolto una catechesi sulla misericordia di cui riporto alcuni brani: «Mostraci, Signore, la tua misericordia» (Sal 85,8). Questo modo paradossale di pregare un Dio sempre più misericordioso aiuta a rompere quegli schemi ristretti nei quali tante volte incaselliamo la sovrabbondanza del suo Cuore. Ci fa bene uscire dai nostri recinti, perché è proprio del Cuore di Dio traboccare di misericordia, straripare, spargendo la sua tenerezza, in modo tale che sempre ne avanzi, poiché il Signore preferisce che si perda qualcosa piuttosto che manchi una goccia, preferisce che tanti semi se li mangino gli uccelli piuttosto che alla semina manchi un solo seme, dal momento che tutti hanno la capacità di portare frutto abbondante, il 30, il 60, e fino al cento per uno.

    24 Marzo, 2016 - 17:13
  2. Luigi Accattoli

    Inculturare la misericordia. Omelia crismale 2: Come sacerdoti, siamo testimoni e ministri della Misericordia sempre più grande del nostro Padre; abbiamo il dolce e confortante compito di incarnarla, come fece Gesù, che «passò beneficando e risanando» (At 10,38), in mille modi, perché giunga a tutti. Noi possiamo contribuire ad inculturarla, affinché ogni persona la riceva nella propria personale esperienza di vita e così la possa comprendere e praticare – creativamente – nel modo di essere proprio del suo popolo e della sua famiglia.

    24 Marzo, 2016 - 17:14
  3. Luigi Accattoli

    Rancori del figlio maggiore. Omelia crismale 3: La misericordia restaura tutto e restituisce le persone alla loro dignità originaria. Per questo il ringraziamento effusivo è la risposta giusta: bisogna entrare subito alla festa, indossare l’abito, togliersi i rancori del figlio maggiore, rallegrarsi e festeggiare… Perché solo così, partecipando pienamente a quel clima di celebrazione, si può poi pensare bene, si può chiedere perdono e vedere più chiaramente come poter riparare il male commesso. Può farci bene domandarci: dopo essermi confessato, festeggio? O passo rapidamente ad un’altra cosa, come quando dopo essere andati dal medico, vediamo che le analisi non sono andate tanto male e le rimettiamo nella busta e passiamo a un’altra cosa. E quando faccio l’elemosina, dò tempo a chi la riceve di esprimere il suo ringraziamento, festeggio il suo sorriso e quelle benedizioni che ci danno i poveri, o proseguo in fretta con le mie cose dopo “aver lasciato cadere la moneta”?

    24 Marzo, 2016 - 17:14
  4. Luigi Accattoli

    Dignitosa vergogna. Omelia crismale 4: La nostra risposta al perdono sovrabbondante del Signore dovrebbe consistere nel mantenerci sempre in quella sana tensione tra una dignitosa vergogna e una dignità che sa vergognarsi: atteggiamento di chi per sé stesso cerca di umiliarsi e abbassarsi, ma è capace di accettare che il Signore lo innalzi per il bene della missione, senza compiacersene. Il modello che il Vangelo consacra, e che può servirci quando ci confessiamo, è quello di Pietro, che si lascia interrogare a lungo sul suo amore e, nello stesso tempo, rinnova la sua accettazione del ministero di pascere le pecore che il Signore gli affida.

    24 Marzo, 2016 - 17:15
  5. Luigi Accattoli

    Teologie complicate. Omelia crismale 5: Come sacerdoti, noi ci identifichiamo con quel popolo scartato, che il Signore salva, e ci ricordiamo che ci sono moltitudini innumerevoli di persone povere, ignoranti, prigioniere, che si trovano in quella situazione perché altri li opprimono. Ma ricordiamo anche che ognuno di noi sa in quale misura tante volte siamo ciechi, privi della bella luce della fede, non perché non abbiamo a portata di mano il Vangelo, ma per un eccesso di teologie complicate.

    24 Marzo, 2016 - 17:15
  6. Luigi Accattoli

    Ora nel Centro di Castelnuovo di Porto il Papa saluta con stretta di mano tutti gli 892 ospiti.

    24 Marzo, 2016 - 18:23
  7. Luigi Accattoli

    Questa l’omelia del Papa prima della lavanda: I gesti parlano più delle immagini e delle parole. I gesti … Ci sono, in questa Parola di Dio che abbiamo letto, due gesti: Gesù che serve, che lava i piedi … Lui, che era il “capo”, lava i piedi agli altri, ai suoi, ai più piccoli. Un gesto. Il secondo gesto: Giuda che va dai nemici di Gesù, da quelli che non vogliono la pace con Gesù, a prendere il denaro con il quale lo ha tradito, le 30 monete. Due gesti. Anche oggi, qui, ci sono due gesti: questo, tutti noi, insieme: musulmani, indù, cattolici, copti, evangelici ma fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliamo vivere in pace, integrati. Un gesto. Tre giorni fa, un gesto di guerra, di distruzione in una città dell’Europa, di gente che non vuole vivere in pace. Ma dietro a quel gesto, come dietro a Giuda, c’erano altri. Dietro a Giuda c’erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato. Dietro “quel” gesto, ci sono i fabbricanti, i trafficanti di armi che vogliono il sangue, non la pace; che vogliono la guerra, non la fratellanza. Due gesti, lo stesso: Gesù lava i piedi, Giuda vende Gesù per denaro. Voi, noi, tutti insieme, diverse religioni, diverse culture, ma figli dello stesso Padre, fratelli. E là, poveretti quelli, che comprano le armi per distruggere la fratellanza. Oggi, in questo momento, quando io farò lo stesso gesto di Gesù di lavare i piedi a voi dodici, tutti noi stiamo facendo il gesto della fratellanza, e tutti noi diciamo: “Siamo diversi, siamo differenti, abbiamo differenti culture e religioni, ma siamo fratelli e vogliamo vivere in pace”. E questo è il gesto che io faccio con voi. Ognuno di noi ha una storia addosso, ognuno di voi ha una storia addosso. Tante croci, tanti dolori; ma anche ha un cuore aperto che vuole la fratellanza. Ognuno, nella sua lingua religiosa, preghi il Signore perché questa fratellanza si contagi nel mondo, perché non ci siano le 30 monete per uccidere il fratello, perché sempre ci sia la fratellanza e la bontà. Così sia.

    24 Marzo, 2016 - 18:32
  8. Clodine-Claudia.F.Leo

    Si è tutto molto bello e suggestivo, ho seguito in TV per via di un ginocchio dolente che mi ha costretta al riposo. Però. Sento una grande nostalgia di questo Rito, celebrato come Cristo volle e come la Santa Chiesa Cattolica comanda: in Basilica Patriarcale. il venir meno della “dignità” pontificale, in tempi forti come questi, non la ritengo opportuna. Per i motivi che proverò a dare anche se sarò una voce fuori dal coro e dovrei astenermi dal criticare il Magistero e Pontefice.Tuttavia, in virtù di un canone (212/3) che consente ai fedeli, piccoli e insulsi come me,di manifestare ai sacri pastori il proprio pensiero.

    So che i Rituali liturgici, specie questi del Triduo, hanno un forte carattere gestuale, simbolico,ma anche tautologico, misterico, denso di contenuto che rimanda ad altro, e richiede vigilanza dal punto di vista della forma e dell’ortodossia.

    24 Marzo, 2016 - 21:36
  9. Clodine-Claudia.F.Leo

    Cos’è la Lavanda dei piedi in Coena Domini? Mi sono andata rileggere i Vangeli, ed ho riflettuto: siamo davvero sicuri che sia sic et simpliciter un atto di umiltà, e non contenga altro?
    Ora, che il Pontefice, “Servus servorum”, con atto di umiltà e sublime carità compia questo gesto ai diseredati, profughi, carcerati,disabili, musulmani, donne e quant’altro è onorevole.

    Ma Gesù non va “interpretato” né lasciato a riduzioni soggettive; il senso della lavanda dei piedi è più che una semplice “azione”, è un rituale atto a disvelare sia il Tradimento (Giuda) ma anche una consacrazione vera e propria sui discepoli in vista della missione.

    Cioè, non è una semplice “pulizia igenica” né un semplice atto di umiltà, ma un segno sublime che rimanda a ciò che dirà, dopo la resurrezione ”.(Mt. 28, 18/20) Voglio dire, c’è una chiave di lettura in previsione di sofferenze, vesciche, piaghe. Lava i piedi in quanto “viatores”, viandanti, ovvero quella struttura umana prima, unica, perenne insostituibile della Chiesa militante; lava i piedi al futuro suo Vicario – Pietro che, una volta ravveduto, dovrà confermare i suoi fratelli – ma sopratutto non li llava agli altri, che prenderanno la cena di li a poco, lo fa solo ai suoi discepoli che si sceglie per la predicazione, e a Giuda, solo a loro.
    Poteva andare per la strade di Gerusalemme farsi portare dodici tra poveracci, malati, israeliti, pagani, uomini e donne a cui lavare i piedi. Ma non lo fa. Ergo che vuole far intendere che la lavanda è destinata agli apostoli, e ai missionari, che nel camminare avranno bisogno di sostegno e di conforto. Questo è per altro il motivo per cui Pontefici , quando celebravano in Basilica, calzevano pantofole di panno di rosso.

    Cioè, secondo me, anzi, secondo Cristo, una visione troppo mondana e populistica, non è conforme al Suo messaggio.C’è un tempo per tutto, anche per gli emarginati e sofferenti, ma Cristo ha la precedenza su tutto e su tutti e non è lecito sottrarGli l’omaggio dovuto, pur con la più degna e santa motivazione, quale quella dei poveri perché, come Egli chiaramente dice, “i poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” (Gv. 12, 8).

    Ho detto quello che penso, e se qualcuno se ne rammarica, pazienza! Non inteso imprecare, men che meno “increpare” anzi…tutt’altro

    24 Marzo, 2016 - 21:36
  10. Clodine-Claudia.F.Leo

    Per di più, in questo tempo oscuro per la Chiesa in cui il martirio è in piena recrudescenza: medici, che si spendono sul campo/ religiosi e religiose -di recente sono state massacrate le suore della Carità di Madre Teresa. Tanti ne cadono anche per malattia e stenti tra i Comboniani, i Salesiani. Questi andavano reclutati per il Rito (Parliamo di Rito, che ha una valenza potente , cosmica) della Lavanda in Coena Domini.

    E se lo ha capito il parroco in Monti che nella scelta, tra i dodici, ha voluto Luigi Accattoli in virtù del suo essere testimone, divulgatore della Parola, un “missionario” che viaggia in largo e in lungo per una precisa oggettiva vocazione. Mia figlia ha detto che il nostro Parroco ha scelto i catechisti… e dunque abilitati ad assolvere questa consacrazione E se semplici parroci lo capiscono quanto più dovrebbe capirlo un Papa…

    25 Marzo, 2016 - 7:49
  11. Federico Benedetti

    Condivido le riflessioni di Clodine.
    Il Papa ha mandato un messaggio bello e condivisibile, di riconciliazione, accoglienza, misericordia, ma mi domando se non potesse scegliere un’altra occasione e un modo diverso, senza modificare il rito della Lavanda dei piedi.
    Non critico il papa, ma l’idea che la liturgia possa essere modificata a piacimento, anche a fine di bene.
    Nella mia parrocchia sono sempre stati scelti dodici bambini del gruppo che prepara la Prima Comunione: ai miei tempi erano dodici maschi, scelti tra quelli più presenti e partecipi, poi, a seguito di quella che secondo me èstata ed è una vera e propria apostasia, semplicemente i bambini presenti alla funzione (maschi, femmine e di qualisasi gruppo di catechesi: a volte solo otto, altre volte, come ieri, più di dodici).
    Resta il fatto che la Lavanda dei piedi rimanda al sacramenti dell’Eucarestia e dell’Ordine che non dovremmo ridurla ad un simbolo di fratellanza, per quanto sia un messaggio importante sempre e più che mai oggi, in risposta agli attentati dei fondamentalisti islamici.

    25 Marzo, 2016 - 9:27
  12. picchio

    Don Primo Mazzolari:

    “Capite quel che vi ho fatto?” E poiché gli apostoli non capivano l’istituzione della carità, che doveva precedere di poco l’istituzione del sacramento della carità, egli è costretto a continuare la lezione. “Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite giusto, lo sono. Se dunque io Signore, io Maestro v’ho lavato i piedi, così voi pure dovete lavarvi i piedi l’un l’altro. Vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come io ho fatto con voi”.

    L’ istituzione dell’eucaristia si chiude con parole quasi uguali: – “Fate questo in memoria di me”-. I cristiani di tutti i tempi hanno trovato più facile ripetere la presenza eucaristica della presenza caritativa, dimenticando che non si può capire una messa dalla quale, almeno uno, dietro l’esempio del Maestro, non si alzi per continuare la carità, di cui il Pane è celeste nutrimento.

    PRIMO MAZZOLARI, “Dietro la croce”

    Cristina Vicquery

    25 Marzo, 2016 - 9:47
  13. Clodine-Claudia.F.Leo

    Cara Picchio, leggi bene, anziché Don Mazzolari, con tutto il rispetto ci mancherebbe, il Vangelo secondo Giovanni e ti suggerisco anche i Paragrafi al fine di una maggiore comprensione: Capitolo 12 (a partire dall’ unzione di Betania) e per esteso tutto il capitolo 13 dove dice espressamente (pericope 18) “Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto”….

    25 Marzo, 2016 - 10:10
  14. Lorenzo Cuffini

    “So che i Rituali liturgici, specie questi del Triduo, hanno un forte carattere gestuale, simbolico,ma anche tautologico, misterico, denso di contenuto che rimanda ad altro, e richiede vigilanza dal punto di vista della forma e dell’ortodossia.”
    Vero.
    Però i riti del Triduo, oltre a tutti questi significati che vengono ricordati, sottolinaeano anche, in modo piu’ specifico di altri, la loro concretezza, la loro tangibilità.I tre giorni in cui si rivive la passione, morte e Risurrezione di Cristo sono anche quelli che permettono a tutti noi- e a tutti quanti – di capire IN CONCRETO cosa ha voluto e vuole dire ” Dio ci ama”, cosa ha voluto e vuole dire IN CONCRETO ” ha dato la vita per noi”; cosa ha voluto e vuol dire IN CONCRETO ” è morto in croce ” . E poi, cosa che ci riguarda strettissimamente da vicino, sebbene noi ce ne facciamo baffoni scappando su per i sentierini della teoria, ci fanno capire IN CONCRETO cosa vuol dire quel ” seguimi ” che ci è stato detto , a ognuno.
    Non siamo spettatori, nei riti del Triduo:per quanto partecipi, devoti, commossi, ecc ecc ecc. Siamo tirati in prima fila per i capelli, e interpellati bruscamente: capite quello che vi ho fatto? Vi ho dato un esempio.
    Papa Benedetto lo dice da par suo, con la consueta chiarezza cristallina:
    “Con ciò, tuttavia, non restiamo destinatari passivi della bontà divina.
    Dio ci gratifica come PARTNER PERSONALI E VIVI.
    L’amore donato è la dinamica dell’“amare insieme”, vuol essere in noi vita nuova a partire da Dio. Così comprendiamo la parola che, al termine del racconto della lavanda dei piedi, Gesù dice ai suoi discepoli e a tutti noi: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13, 34). Il “comandamento nuovo” non consiste in una norma nuova e difficile, che fino ad allora non esisteva. Il comandamento nuovo consiste nell’amare insieme con Colui che ci ha amati per primo. …Se consideriamo ciò, percepiamo quanto lontani siamo spesso con la nostra vita da questa novità del Nuovo Testamento; quanto poco diamo all’umanità l’esempio dell’amare in comunione col suo amore. Così le restiamo debitori della prova di credibilità della verità cristiana, che si dimostra nell’amore. Proprio per questo vogliamo tanto maggiormente pregare il Signore di renderci, mediante la sua purificazione, maturi per il nuovo comandamento.”
    ( omelia dalla Messa nella Cena del Signore del 2008)”

    25 Marzo, 2016 - 12:17
  15. Lorenzo Cuffini

    Ma se siamo per davvero chiamati ad essere PARTNER PERSONALI E VIVI da Gesù Cristo, io mi domando come possiamo esserlo se non concretizzandola, incarnandola questa chiamata. In questo, il richiamo certamente moooooolto marcato e moooooolto evidente che Bergoglio, anno dopo anno, ci lancia con la scelta delle persone cui lava i piedi al giovedì santo, è chiaro: concretizzarla e incarnarla verso gli ultimi, i lontani, i diversi da noi.A partire dai “nostri” ultimi, lontani e diversi. Trovo che sia un messaggio molto stringente e vincolante per ciascuno, perché nessuno di noi può prescindere da questa strada, se si vuole essere di Cristo.
    Ne risentirà il lato ” misterico e denso di significato” del rito solenne?
    Forse sì. Però mi restano sempre in testa alcune parole di don Giussani-. certo non un prete bolscevico 🙂 -che diceva questo:
    ” Il Mistero si è reso sperimentabile, si è reso presenza nella storia dell’uomo.
    Il cristianesimo è l’esaltazione della realtà concreta, l’affermazione del carnale, tanto che Romano Guardini dice che non c’è nessuna religione più materialista del cristianesimo; è l’affermazione delle circostanze concrete e sensibili, per cui uno non ha nostalgia di grandezza quando si vede limitato in quel che deve fare: quel che deve fare, anche se piccolo, è grande, perché dentro lì vibra la Risurrezione di Cristo.”
    Questi tre giorni affondano il colpo dentro il Mistero stesso del cristianesimo.
    Qui c’è tutto quello che da fondamento e senso alla nostra fede( e alla nostra vita).La tentazione, e il rischio, è quello di stordirsi, in questo Mistero, ubriacandosi, per così dire, della sua profondità e della sua insondabilità .
    Io trovo che sia bene seguire la traccia che Gesù ci indica, che è quella che ha vissuto. Una traccia che piu’ concreta e meno spiritualista non si potrebbe.
    Eppure, Mistero di salvezza puro. Ancora il Gius:
    “… noi possiamo immergerci nel suo grande Mistero, fino alla Risurrezione.
    Senza la resurrezione di Cristo c’è una sola alternativa: il niente.
    Noi non pensiamo mai a questo.
    PERCIò PASSIAMO LE GIORNATE CON QUELLA VILTA’, CON QUELLA MESCHINITA’, CON QUELLA STORDITEZZA, CON QUELLA ISTINTIVITA’ OTTUSA, CON QUELLA DISTRAZIONE RIPUGNANTE IN CUI L’IO SI DISPERDE.
    COSì CHE QUANDO DICIAMO IO ,LO DICIAMO PER AFFERMARE UN NOSTRO PENSIERO, UNA NOSTRA MISURA( CHIAMATA ANCHE ” COSCIENZA” O UN NOSTRO ISTINTO, UNA NOSTRA VOGLIA DI AVERE,UN NOSTRO PRETESO, ILLUSORIO POSSESSO. ”
    Mai delicato, il Gius.
    E la conseguenza di questo rischio, si traduce immediatamente nella incapacità di tradurre il Mistero che tutti ci riguarda in quanto PARTNER nel nostro modo di vivere e di agire con gli altri, deragliando così di brutto da strada & mistero stesso. Sempre il Gius:
    “Ci è facile guardare tutto lo sterminato gregge degli uomini nella nostra società: è la grande, sterminata presenza della gente che vive nella nostra città, della gente che vive vicino a noi nella parrocchia, nella Chiesa, della gente più strettamente vicina a noi nella casa. E noi non possiamo negare di sperimentare questa meschinità, questa grettezza, questa storditezza, questa distrazione, questo smarrirsi totale dell’io, questo ricondursi dell’io ad affermazione accanita e presuntuosa del pensiero che viene (chiamandolo “voce” o “verità della mia coscienza”) o dell’istinto che pretende afferrare e possedere una cosa che lui decide essergli piacevole, soddisfacente, utile. (…)
    Insomma, se papa Bergoglio ci richiama in modo forte ( provocatorio? anomalo? incongruo?non tradizionale?) a COME ANCHE IO devo viverlo, sto benedetto servizio e sta benedetta missione, io la trovo una cosa utile assai.
    🙂

    25 Marzo, 2016 - 12:46
  16. giuseppe di melchiorre

    Scusa, Lorenzo. Vuoi dire che Papa Francesco ha dato concretamente un esempio di “prova di credibilità della verità cristiana, che si dimostra nell’amore”, vero? E questo nonostante non abbia rispettato il rituale liturgico?
    Secondo te, nella mia parrocchia dove la lavanda dei piedi è stata fatta a dei bambini, c’è stato più rispetto del canone liturgico?
    Scusa, io non sono bravo in queste cose.

    25 Marzo, 2016 - 12:46
  17. Lorenzo Cuffini

    🙂
    Guarda Giuseppe: non sono bravo neppure io, in queste cose!
    Per me, sì: e ho cercato di renderlo piu’ chiaro anche con quello che diceva don Giussani nel pezzetto riportato sotto.
    Anche nella mia parrocchia, e credo in moltissime, anche Federico riportava un caso analogo, generalmente i piedi vengono lavati ai bambini, nello specifico quelli prossimi alla prima comunione.Che è anche essa cosa evocativa e carica di significati.
    Ma, a dirti la verità, non saprei se una categoria di “prescelti per la lavanda” sia piu’ rispettosa del canone liturgico di altre. Riconosco la mia ignoranza in materia di canoni liturgici!
    🙂

    25 Marzo, 2016 - 12:54
  18. giuseppe di melchiorre

    Grazie dell’attenzione, Lorenzo. A me la lavanda di Papa Francesco è piaciuta molto, per il messaggio che ha mandato e che è riscontrabile nelle sue parole, riportate da Luigi. Personalmente non mi scandalizzo, io che pur sono un “piccolo”, se non ha rispettato il lezionario liturgico.
    Saluti a te e a tutti.

    25 Marzo, 2016 - 13:12
  19. Lorenzo Cuffini

    …. e io sottoscrivo parola per parola quello che dici, Giuseppe.

    25 Marzo, 2016 - 13:17
  20. Clodine-Claudia.F.Leo

    Si, Cuffini, ma cambiando completamente paradigma si forza il significato della Scrittura. E’ una tentazione sa, oltre che un sacrilegio, cambiare il senso di quanto Cristo disse e fece.

    Qui non stiamo parlando delle Opere di Misericordia corporali (che hanno certamente un grande valore simbolico)o di accoglienza.. Ma di un Rito, catartico, cosmico quasi, che ha ha un grande valore sacro.
    Un Rito che Gesù ha fatto non su tutti e non sui discepoli, ma solo sui cosiddetti Apostoli ( discepolo è colui che segue e studia gli insegnamenti del suo maestro. Un apostolo è colui che ha superato lo stadio di discepolo ed è pronto a portare la parola del Signore, predicando negli angoli più remoti della Terra in Sua vece)

    Il senso ultimo della lavanda in Coena Domini è da rintracciare nella missione, nell’annuncio del Regno, e il conseguente martirio che attenderà gli Apostoli (motivo per il quale anche i papi per 2000 anni portarono le scarpe Rosse) nell’invio al mondo.
    Se avesse voluto significare qualche altra cosa avrebbe lavato il capo, il corpo..ma la scrittura parla Chiaro :”.. non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». (cioè se non si capisce questo siamo fuori, e non mi fa specie che la Chiesa abbia perduto tanto della Sua forza, e certo, se non ascolta il Maestro, è il minimo…).

    Che vuole dire, oggi, il Risorto, a noi del terzo millennio :
    a) mettersi al seguito della Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica: dare testimonianza,certo. Proseguire la missione e il servizio, sicuramente, ma con il presupposto di essere membro credente e amante della comunità, piccolo o grande, prete o laico, colto e incolto, purché comprendono quello che professano. Estendere la lavanda a chi non crede in Cristo, è sacrilegio (…le perle possono essere calpestate). Cristo non l’ha fatto!
    Il Risorto ha fatto una volta per tutte ogni cosa, dando ragione di ciò che bisogna e non bisogna fare e perché lo si deve, o non ,o si deve fare. Fare in quel modo e non in un’altro (satis fecit).
    Ogni liturgia ad effetto, a mio sommesso avviso, non andrebbe evitata, specie se da un Papa

    «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
    Se dopo 2000 anni, ancora non s’è capito, siamo messi maluccio!

    25 Marzo, 2016 - 13:36
  21. Clodine-Claudia.F.Leo

    sorry@ volevo dire : andrebbe evitata…

    25 Marzo, 2016 - 13:48
  22. Lorenzo Cuffini

    Floris, abbia pazienza.
    Mi scoccia essere noioso come un pidocchio e ripetere sempre le stesse cose.
    Ma vede: se lei esprime un suo giudizio, come fatto negli interventi di apertura, non provoca- per usare le sue parole- alcun rammarico , almeno in me. Dice qualcosa che attiene alla sensibilità religiosa individuale di ciascuno, che è libera e personale.
    Se invece lei afferma che papa Francesco è un sacrilego, faccia il favore di premettere almeno: SECONDO ME, papa Francesco è un sacrilego.
    Affermazione di una certa gravità, me ne darà atto.
    Lei avrà i SUOI MOTIVI per farlo, e , contenta lei, va benissimo così.
    Capisce però che, per chi legge, un conto è dire, , x esempio, Cuffini è un sacrilego:fotte niente a nessuno e ci sono pure buone probabilità di azzeccarci.
    Dirlo del papa così, con nonchalance,come se si dicesse ma non vedi che è mezzogiorno, è tutto un altro paio di maniche.
    Mi fa la cortesia di premettere quel binomietto ( ” secondo me” ) facile facile a marchiature di questo tenore?
    Se no dovrò continuare a fracasssare le scatole all’universo mondo con sta storia che vado ripetendo.

    25 Marzo, 2016 - 14:08
  23. Lorenzo Cuffini

    E comunque, credo che sulle parole di Benedetto ci si possa trovare d’accordo, no?

    “…la lavanda dei piedi è una specie di profetico atto simbolico. In essa Gesù evidenzia con un gesto concreto proprio ciò che il grande inno cristologico della Lettera ai Filippesi descrive come il contenuto del mistero di Cristo.
    Gesù depone le vesti della sua gloria, si cinge col “panno” dell’umanità e si fa schiavo. ”

    Buon venerdì santo.

    25 Marzo, 2016 - 14:16
  24. Clodine-Claudia.F.Leo

    Ma io sono d’accordo con Lei Cuffini, quando parla di atto profetico e simbolico. Ma se Lei dice che io parlo “secondo me”, mi dispiace , ma..non è affatto così. Se ho turbato la sua sensibilità, me ne rammarico…però…
    Provi ad ascoltare quanto ancora desidero dire, poi, può decire di essere d’accordo o meno, ci mancherebbe..

    La lavanda in Coena Domini è un atto che viene compiuto per l’edificazione della comunità, ci siamo? E nella comunità. Questo per stare sempre di sulle scritture, come raccomanda Luigi, perché non ci possiamo inventare un Vangelo diverso.
    C’è una fioritura straordinaria di testimonianze sulla diaconia, le azioni caritatevoli, le collette, la cura dei poveri, ed ogni altra funzione annessa. Tutto è riportato in ” Atti degli Apostoli”.
    Tutta la struttura carismatica della Chiesa deve -imperativo- essere compresa nell’alveo dell’obbedienza al Signore in vista di un servizio determinato per l’edificazione del corpo di Cristo, che è estesa al mondo nella misura in cui è accolta. Tutto questo esclude la prospettiva moralistica, infatti, Gesù non richiede l’abbassamento esteriore, spontaneo, ma un esistere Per-gli altri . Ricorda? : ” Chi ama la sua vita la perde”-ma poi aggiunge- ” se uno MI serve, Mi segua e la dove sono io, la sarà anche il mio servo, Se uno mi serve, il Padre mio lo onorerà” (GV 12,25-26).
    Il punto cardine del servizio è la sequela. Estendere il Rito a chi, in quel Cristo, non crede…boh…a me sembra vanificare tutto…
    Se mi sbaglio, mi corrigerete!

    25 Marzo, 2016 - 14:23
  25. Clodine-Claudia.F.Leo

    Comununque, buon Triduo Cuffini, vado in Parrocchia, ci avviciniamo all’ora Terza, e voglio salutarla con una stretta di mano, in segno di pace.

    Clo

    25 Marzo, 2016 - 14:33
  26. giuseppe di melchiorre

    Clodine, quel “a me sembra” già è diverso, secondo me.
    Pace a te anche da parte mia.

    25 Marzo, 2016 - 14:43
  27. Clodine-Claudia.F.Leo

    Noto che si tratta di un gesto compiuto solo tra i membri del clero. A questo proposito, ricordo che la liturgia è in genere più anamnetica che mimetica: fa memoria dei gesti del Signore interpretandoli in un contesto rituale ampio. Pertanto riguarda solo i battezzati, uomini e donne, si tratta di un gesto compiuto solo tra i membri del clero, peer giunta. Già ammettere le donne si fa uno “strappo”, figuriamoci i non cristiani !!

    25 Marzo, 2016 - 14:43
  28. Clodine-Claudia.F.Leo

    Pace a te giuseppe…pace a tutti..

    25 Marzo, 2016 - 14:45
  29. Lorenzo Cuffini

    Francamente passerei a un abbraccio.
    🙂

    25 Marzo, 2016 - 14:54
  30. Buona Pasqua a tutti, in particolare a Clo.
    Ieri sera sono stata alla Messa Vetus Ordo, e quindi alla lavanda dei piedi NC (penso che non vi scandalizziate). Dopo, verso le 11, ho fatto un giro per i Sepolcri delle varie chiese. Un gruppo parrocchiale con grande devozione passava dall’una all’altra, ed anche la chiesina delle suore Vetus Ordo è stata ad un certo punto piena di ragazzi che cantavano davanti al Santissimo .. Ne ho.tratto un buon auspicio.

    25 Marzo, 2016 - 14:59
  31. Lorenzo Cuffini

    Io invece traggo un ottimo auspicio da questo.
    Ottimissimo, in effetti.

    https://www.youtube.com/watch?v=XapT6mbmTMc

    ( anche se, inutile nasconderselo, quella è pure la strada che mi aspetta…. e questo smorza un pochetto la baldanza .)
    🙂

    25 Marzo, 2016 - 16:07
  32. Luigi Accattoli

    Antonella che vuol dire “lavanda dei piedi NC” e come avviene?

    25 Marzo, 2016 - 17:44
  33. maria cristina venturi

    sulla Lavanda dei piedi alle donne , testimonianza di un sacerdote, don Ariel S. Levi di Gualdo che scrive sul sito “l’Isola di Patmos”:

    http://isoladipatmos.com/dalla-lavanda-dei-piedi-alla-lavata-di-testa/

    “Vedere il Sommo Pontefice lavare e baciare i piedi a delle donne, inclusa una donna non cristiana, mi ha profondamente ferito come sacerdote consapevole del fatto che Cristo Signore, tra i Dodici, non ha mai inserito alcuna donna; anche perché se avesse voluto inserirne qualcuna, forse la prima sarebbe stata sicuramente sua madre, l’Immacolata Concezione.”

    “al contrario dei numerosi presbiteri, ma a dire il vero anche dei diversi vescovi che nel giro delle ultime ventiquattro ore mi hanno espresso in privato il loro sconcerto, il mio rammarico lo esprimo in pubblico, unendo all’amarezza il garbo dovuto ad una scelta a mio parere infelice del Sommo Pontefice, legittimo detentore della potestas che gli consente di modificare discipline, normative e riti nella loro contingenza accidentale, non certo nell’essenza e nella sostanza dei Sacramenti, che nel caso di specie in questione non vengono in alcun modo scalfiti, cosa questa che è bene ricordare e precisare. Inutile però nascondere che un numero sempre maggiore di vescovi, presbiteri e teologi, temono che si possa finire per intaccare la sostanza giocando sugli accidenti esterni che sono in sé e di per sé da sempre mutevoli, soggetti come tali a riforme od a cambiamenti di vario genere.”

    “Ritengo che da alcuni anni sia in fase avanzata un processo di veloce e massiccio svuotamento sia del senso vero, evangelico e teologico delle parole; sia dei simboli o dei segni esteriori che finiscono — una volta svuotati — riempiti di altri significati. Fatto questo si può correre il serio rischio di andare a incidere sulle sostanze eterne e immutabili, per il semplice fatto che sia delle une sia delle altre si sarebbe finito col perdere il senso, ma viepiù: la stessa percezione.”

    Il Giovedì Santo si celebra la istituzione di due sacri misteri: l’Eucaristia ed il Sacerdozio. Non a caso, quel giorno, noi presbìteri rinnoviamo dinanzi al vescovo le nostre sacre promesse fatte solennemente nel giorno in cui fummo consacrati per sacramento di grazia nel Sacro Ordine Sacerdotale.

    Se durante quella prima rappresentazione mediatica resa dal Sommo Pontefice al carcere di Rebibbia, il Santo Padre Francesco seduto sulla sua cattedra episcopale presso la Basilica di San Giovanni in Laterano mi avesse dato due schiaffi in faccia davanti a tutti, mi avrebbe fatto meno male, ma soprattutto mi avrebbe umiliato molto di meno, rispetto al fare un simile gesto per così dire nazionalpopolare nel giorno in cui l’intera orbe catholica ? che ripeto è universale e non provinciale ? festeggia la istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio, conferito per volontà di Dio a 12 uomini; ”

    così Padre Ariel S. Levi di Gualdo, sacerdote.

    E con lui molti altri sacerdoti, meno coraggiosi di lui nel dire pubblicamente il proprio dissenso, umiliati e sconcertati e amareggiati.
    Certo il papa ha la “potestas” di fare ciò che vuole e di IMPORRE ciò che vuole ma un vero papa non abusa mai del proprio potere contro il sentire dei sacerdoti e del popolo di Dio come ha abusato Bergoglio nell’imporre questa riforma del rito della Lavanda dei piedi.

    25 Marzo, 2016 - 20:11
  34. Lorenzo Cuffini

    Con tutta la stima per il coraggiosissimo Padre Ariel S.Levi di Gualdo , sacerdote, che sfida così temerariamente il il potere dittatoriale e tirannico dell’abusatore Bergoglio, mi pare che egli rappresenti se stesso e la sua evidente confusione , nel senso di disagio e frustrazione, davanti a qualcosina che non gli garba punto.
    Legittimissimo.
    Che si autoproclami portavoce di “numerosi presbiteri, ma a dire il vero anche dei diversi vescovi che nel giro delle ultime ventiquattro ore mi hanno espresso in privato il loro sconcerto” vale come il proverbiale due di briscola.
    Mi spiace dare un ulteriore dolore a Maria Cristina, cui riconosco una inesauribile vena nello scovare per i quattro cantoni del web pezzi di autentico folklore.
    Ma i ” molti altri sacerdoti umiliati, sconcertati e amareggiati” di cui lei parla nella sua fumettisitica ricostruzione, gli stessi contro cui ( insieme si capisce al ” popolo di Dio ” vessato oltre ogni dire da questo papato eretico) si eserciterebbe ogni imposizione da parte dell’esecrato Autore di golpes de genio revolucionarios ( sic!) , sono solo nella sua fervida e un ciccinino ossessionata immaginazione….
    🙂 🙂 🙂

    25 Marzo, 2016 - 21:02
  35. Clodine-Claudia.F.Leo

    Assolutamente d’accordo con Padre Ariel. ..ti ringrazio per questa testimonianza discepolo la quale non fa che rafforzare le mie riflessioni. Grazie a Dio è una visione condivisa anche da prebisberi e Vescovi. …dunque quel “secondo me”…che mi viene suggerito , probabilmente non è tanto “secondo me”, quanto piuttosto secondo il Vangelo di Nostro Signore.

    25 Marzo, 2016 - 21:16
  36. Lorenzo Cuffini

    ….piu’ che grazie a Dio, direi grazie a quanto dice questo padre Ariel, e ai suoi – sic stantibus rebus -millantati e nonsisadovesiano presbiteri e Vescovi…
    Allo stato dei fatti, qui abbiamo , ad essere onesti, tre ” secondo me “, tre di numero.
    Floris Leo, il reverendo de ” L’isola di Patmos”, e Maria Cristina Venturi.

    25 Marzo, 2016 - 21:26
  37. Clodine-Claudia.F.Leo

    Bellissima la preghiamo del Santo Padre a margine della Via Crucis al Colosseo

    25 Marzo, 2016 - 22:26
  38. picchio

    Lorenzo delle 21.02 sei un grande 🙂 ti condivido in toto.

    Il fatto che padre Ariel si senta profondamente ferito dal papa della pampa la dice lunga sulla maniera elitaria con cui concepisce se stesso e il sacerdozio in generale….non vale neanche la pena di proseguire oltre nella lettura.

    Cristina vicquery

    25 Marzo, 2016 - 22:27
  39. Clodine-Claudia.F.Leo

    Dico la Chiesa è composta di molte anime, ciascuna con la propria spiritualità e tutte meritevoli di rispetto. ..

    25 Marzo, 2016 - 22:42
  40. Luigi Accattoli

    Saluto tutti e ringrazio dell’ottima discussione. Sono contento della riforma fatta dal Papa e sono grato al mio parroco per aver chiamato anche me e mia moglie alla lavanda.

    25 Marzo, 2016 - 23:10
  41. Luigi Accattoli

    La lavanda è cambiata cento volte. Nella storia la lavanda dei piedi ha avuto tante forme. Sant’Ambrogio a Milano la praticava il sabato santo: lavava di persona i piedi ai neobattezzati appena risaliti dal fonte. E garbatamente polemizzava con la Chiesa di Roma che praticava la lavanda – già allora – il giovedì santo. Nei secoli il numero dei chiamati alla lavanda è oscillato, come anche è venuta cambiando la collocazione liturgica o paraliturgica. Non sempre il riferimento dominante è stato ai dodici apostoli e al sacerdozio. Frequentissimo è stato il riferimento al reciproco servizio e alla reciproca sottomissione. Non vi è dunque nulla di strano se Papa Francesco ne abbia ritoccata la regola: cambiata cento volte, cambia ancora. Del resto il primo tra i Papi recenti a modificarla sostanzialmente, inserendola nella messa, facendola pubblica, ampliandola dai chierici ai laici, è stato Pio XII: vogliamo dire che non poteva farlo? Certo che poteva. E vogliamo dire che Ambrogio non poteva farla il sabato santo? Certo che poteva. Perché dunque Francesco non può introdurre una modifica? Del resto se Ambrogio lavava i piedi a tutti i battezzati – non solo a dodici: a tutti – dobbiamo ritenere che li lavasse anche alle donne. Se poteva Ambrogio, perché non può Francesco?

    25 Marzo, 2016 - 23:11
  42. Luigi Accattoli

    Come possono figurare i non battezzati nella lavanda liturgica? Possono perchè l’intera umanità è – in Cristo – destinata al Regno.

    Lumen Gentium 13: Tutti gli uomini sono chiamati a formare il popolo di Dio.
    Lumen Gentium 16: Quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch’essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio.

    25 Marzo, 2016 - 23:14
  43. Luigi Accattoli

    Su Ambrogio di Milano, invito a leggere, possibilmente nel suo vibrato latino, il “De Sacramentis”:

    “Sei risalito dal fonte. Che cosa è avvenuto poi? Hai ascoltato la lettura [Giovanni 13, 4-11: che narra la lavanda]. Il vescovo, raccolte le vesti, ti ha lavato i piedi” (De Sacramentis 3, 4).

    25 Marzo, 2016 - 23:17
  44. Grazie, Luigi.

    26 Marzo, 2016 - 9:25
  45. giuseppe di melchiorre

    Luigi, ti ringrazio anch’io. Solo adesso ho letto della “ferita” di Padre Ariel. Immaginando il suo dolore e quello dei numerosi presbiteri e di diversi vescovi, quasi quasi ho dimenticato le decine di morti e le centinaia di feriti di Bruxelles. E mi sono chiesto: ma che papa è questo, che passa dal sacrilegio alle ferite? Allora ho fatto delle ricerche in internet e ho scoperto che la lavanda dei piedi agli ospiti faceva parte dell’ospitalità ebraica. Di solito, i visitatori si lavavano i piedi da sé. Gli ospiti più facoltosi affidavano questo compito ad un servo o ad una serva. Un padrone o una padrona di casa che lavasse personalmente i piedi ai visitatori mostrava uno speciale riguardo verso di loro. Il fariseo, invece, a Gesù non diede neppure dell’acqua perché si lavasse i piedi da solo; mentre la prostituta glieli lavò con le sue lacrime. E non solo: glieli asciugò con i suoi capelli. Ma che tipo era Gesù? Gli sarà venuto mica in mente che Dio aveva creato l’uomo a sua immagine, cioè maschio e femmina?. Chi lo sa? Probabilmente per lui maschio e femmina erano uguali. Ma tu vuoi mettere Padre Ariel con Gesù? Nooooo, dai! Mi fermo qui, perché dopo averti letto mi sono un po’ riavuto dalla costernazione, io che sono solo un simil-cristiano.
    Ti ringrazio di nuovo e auguro a te, e soprattutto a tutti, una serena Pasqua.

    26 Marzo, 2016 - 10:13
  46. Clodine-Claudia.F.Leo

    Personalmente il richiamo alla Lumen Gentium lo trovo una forzatura, un po’ per la natura intrinseca al testo poiché corre sul filo di un confronto tra il CVI e il CVII (in analogia con Efeso e Calcedonia per intenderci). Vi si distinguono diversi orientamenti: tracce della DV e della SC che riferiscono di un’ecclesiologia d’impronta giuridica. Viceversa i due capitoli sul popolo di Dio e sui laici (legati alla GS) hanno uno slancio ecumenico missionario; tutt’intera poi la LG respira di prospettive misteriche e mistiche, per cui è tutto un “Dare/Riceve” rispetto al complesso dei testi … Cioè, francamente, entrare nella palude della LG si rischia le sabbie mobili, per via di un’ermeneutica farraginosa ai limiti dell’ambiguo.
    Chi l’approccia ha molto, ma molto bisogno di un’assistenza dall’alto…Non dico che Luigi non ce l’abbia, per l’amor di Dio…però….

    A motivo di ciò, mantengo ferma la mia perplessità sul Rito che papa Francesco, in un motu proprio -e ne ha facoltà ci mancherebbe- ha esteso alle donne e ai non cristiani. Vogliamo dire che è stata più una pagina di politica internazionale che un atto religioso?…Diciamolo suvvia. Comprendo che il momento storico, probabilmente, lo impone. Però almeno, siccome lo si è capito, trincerarsi, a che pro?

    Per quanto ne so, in riferimento al decreto in Missa in Coena Domini L’attuale mutamento prevede “che siano designate persone scelte tra tutti i membri del popolo di Dio (per Popolo di Dio s’intende i battezzato in Cristo ovviamente) però Spetta ai pastori scegliere un gruppetto di persone rappresentative dell’intero popolo di Dio – laici, ministri ordinati, coniugati, celibi, religiosi, sani e malati, fanciulli, giovani e anziani – e non di una sola categoria o condizione. Spetta a chi è prescelto offrire con semplicità la propria disponibilità. Spetta infine a chi cura le celebrazioni liturgiche preparare e disporre ogni cosa per aiutare tutti e ciascuno a partecipare fruttuosamente a questo momento: è la vita di ogni discepolo del Signore l’anamnesi del “comandamento nuovo” ascoltato nel vangelo”.affinché partecipino al rito consapevolmente, attivamente e fruttuosamente.

    Nonostante qualsiasi cosa in contrario”

    Robert Card. Sarah
    Prefetto

    Non mi pare siano ammesse né donne, né non credenti. Perché non si può appartenere alla Comunità dei credenti in assenza di fede.

    26 Marzo, 2016 - 13:19
  47. Clodine-Claudia.F.Leo

    Giusepe di melchiorre: maschio e femmina per Dio non sono per niente uguali, ma, vede, giuseppe melchiorre…Adamo ha dovuto subire una bella anestesia per partorire Eva, e non l’ha partorita dal ginocchio, ma da un fianco squarciato. Le risulta che Eva, la madre genitrice, partorisca da un fianco? Se Dio avesse avuto in mente di dare loro gli stessi attributi probabilmente Eva sarebbe venuta al mondo per altra via…immagino eh.
    Poi, posso anche sbagliare, anche io sono, come lei, giuseppe, un po’ tonta, certe volte, non creda…

    26 Marzo, 2016 - 13:39
  48. giuseppe di melchiorre

    Non ci crederai, Clodine, ma anche per me, e non sono Dio (si era capito, vero?), da quel punto di vista uomo e donna non sono uguali. E non immagini quanto sono contento! 🙂
    Ma non insisto perché non ho le tue competenze teologiche e… lezionarie. Ho le mie idee. Se Dio è Amore, come è Amore, penso che ami le sue creature con uguale amore. De hoc, satis.
    Io ho 71 anni. Mi permetti di darti un consiglio? La prossima volta prima di dare del “sacrilego” al Papa, ripensaci. Mi ha fatto male. Però adesso ti invito a inginocchiarci insieme davanti alla tomba di Gesù per gioire insieme quando risorgerà. Sono sicuro che non baderà al fatto che la pensiamo diversamente.
    Rinnovo un cordialissimo augurio di Buona Pasqua a te e a tutti. E a Luigi in primis.

    26 Marzo, 2016 - 14:52
  49. Clodine-Claudia.F.Leo

    Ma dove avrei dato del sacrilego al Papa?

    26 Marzo, 2016 - 15:07
  50. giuseppe di melchiorre

    Clodine.
    “Estendere la lavanda a chi non crede in Cristo, è sacrilegio” l’hai scritto tu.
    Ma lasciamo stare. Se non intendevi dare del sacrilego al Papa, meglio. Vuol dire che ho capito male.
    Ri-buona Pasqua!

    26 Marzo, 2016 - 15:18
  51. Lorenzo Cuffini

    Qua:
    “Estendere la lavanda a chi non crede in Cristo, è sacrilegio (…le perle possono essere calpestate)”

    26 Marzo, 2016 - 15:19
  52. Clodine-Claudia.F.Leo

    Giuseppe non ho dato del sacrilego al papa, diciamo malvagia nche è frutto di una interpretazione personale di chi ha voluto leggervi una critica al papa.
    La critica, ammesso ci sia stata, era da intenderdi in senso lato, riferita alle cose sacre e, per estenzione, al rischio nel quale si potrebbe incorre nel gestirle in modo incauto, tanto che ho citato la famosa pericone… ..!!!??? Sono stata fraintesa l’ho ferita e ne me ne assumo le responsabilità.
    Un caro saluto, con la stima di sempre.
    Certo che Dio ama tutti…o quasi…certo non ama i malvagi.

    26 Marzo, 2016 - 15:28
  53. Lorenzo Cuffini

    “Vogliamo dire che è stata più una pagina di politica internazionale che un atto religioso?…Diciamolo suvvia. Comprendo che il momento storico, probabilmente, lo impone. Però almeno, siccome lo si è capito, trincerarsi, a che pro?”
    Non per fare della polemica continua, ma siamo daccapo.
    Questa è una altra di quelle cose che vorrà dire lei, Floris Leo.
    E’ una sua personalissima e legittima opinione. A me pare tutto l’esatto contrario, e ho copincollato un profluvio di parole ieri _ non mie , Deo gratias – che vanno proprio a cascare sul significato assolutamente religioso di quella scelta.
    Ma le opinioni, come i gusti, sono imprevedibili e personali. Basta dichiararli come tali.
    Altro punto:lei virgoletta il decreto del cardinal Sarah, e va benissimo, ma nel virgolettato ci infila una parentesi sul popolo di Dio” (per Popolo di Dio s’intende i battezzato in Cristo ovviamente)” che nel decreto non c’è ed è pura farina del suo sacco.Per quell’ovviamente, derubricato anch’esso a opinione personale, vale quanto citato sopra da Luigi, Lumen Gentium 13 e Lumen Gentium 16
    Abbia pazienza per la pignoleria.

    26 Marzo, 2016 - 15:35
  54. Clodine-Claudia.F.Leo

    Pericope ( digito dal cellulare…) ma scusi cuffini, la lavanda in coena domini rientra o non rientra in un contesto di sacralità. È un Rito Sacro o Profano?
    Bastere rispondere a questa domanda .Tutto qui. Poi, se un Papa, vuoi per motivi contingenti o di opportunità, con un motu proprio Lo adatta alle circostanze se ne assumerà le responsabilità davanti a Dio.Cosa vuole che le dica Cuffini, il decreto parla chiaro sulle disposizioni….gliel” ho scritto …lo legga almeno.

    26 Marzo, 2016 - 15:45
  55. Clodine-Claudia.F.Leo

    Guardi che “Popolo di Dio ” è un attributo ‘ uno dei tanti, che designa il Corpo di Cristo ovvero tutti i battezzati solo e soltanto i battezzati.
    Cuffini, abbia pietà. Dai…
    una stretta di mano …da buoni amici sinceri.

    26 Marzo, 2016 - 15:49
  56. Clodine-Claudia.F.Leo

    Guardi Cuffini che sulla LG ho fatto l’elaborato per la tesi in vista della licenza in teologia dogmatica …
    abbia pazienza lei, una tantum…Cuffini,se non le dispiace, mi lasci almeno la dignità.Non dico molto ma almeno il poterne parlare senza sentirmi dire che non e farina del mio savvo e sto facendo il copia incolla.

    26 Marzo, 2016 - 15:56
  57. Clodine-Claudia.F.Leo

    La sua più che pignoleria è maleducazione.

    26 Marzo, 2016 - 16:01
  58. Clodine-Claudia.F.Leo

    Vede Cuffini, lei può attaccarsi anche al fumo della pipa , se lo desidera, tolta la parentesi e vedrà che il decreto della Santa Sede sempre quello è….identico .

    26 Marzo, 2016 - 16:11
  59. Luigi Accattoli

    Clodine-Claudia.F.Leo: “Non mi pare siano ammesse né donne né non credenti”. Non capisco che cosa tu dica. Intendi che il decreto non autorizza l’ammissione delle donne? Ma se è stato fatto per questo…
    E’ vero che non parla dei non battezzati. L’ammissione di cristiani non cattolici e di non battezzati è un’innovazione fattuale del Papa, fin dal 2013, e non è nel decreto. Ma l’ammissione delle donne è al centro del decreto, che così recita: “Tale gruppetto può constare di uomini e donne, e convenientemente di giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici”. Non so che cosa tu abbia citato qui sopra ma non hai citato il decreto. Forse hai citato la nota dell’arcivescovo Arthur Roche, segretario della Congregazione per il Culto, pubblicata lo stesso giorno del decreto, ma poi vi hai apposto la firma del prefetto della Congregazione.

    26 Marzo, 2016 - 16:19
  60. Clodine-Claudia.F.Leo

    Sulle donne, il decreto che ho postato (eccetto la parentesi incriminata, che voleva solo sottolineare il significato di quell’attributo al quale il catechismo della Chiesa Cattolica da tanta importanza) dicevo, è fedele e non include le donne, altrimenti (vabbeh che vedo poco) me ne sarei accorta..

    Ma siccome nella Chiesa tutto muta con la velocità della Luce,nulla è stabile, e ciò che andava bene ieri , oggi, non va, probabilmente ha subito una mutazione. Ma per carità, nulla da obiettare, per quanto mi riguarda, continuerò a seguire ciò che Cristo disse e fece, e se, in futuro dovessero propormelo, non accetterò, per una questione di osservanza e fedeltà …è una mia scelta.

    26 Marzo, 2016 - 16:49
  61. Lorenzo Cuffini

    LG, 13
    L’universalità del popolo di Dio. Esso è rivolto a tutti i popoli con tutte le loro ricchezze e particolarità che diventano dono per la chiesa. L’universalità/cattolicità riguarda anche la diversità di ufficio e di stato di vita nella chiesa, come anche l’esistenza delle chiese particolari. A QUESTA UNITA’ CUI TUTTI SONO CHIAMATI “IN VARIO MODO APPARTENGONO O SONO ORDINATI SIA I FEDELI CATTOLICI, SIA GLI ALTRI CREDENTI IN CRISTO, SIA INFINE TUTTI GLI UOMINI SENZA ECCEZIONE CHE LA GRAZIA DI DIO CHIAMA ALLA SALVEZZA”

    LG.16
    16) Si vede il rapporto fra Dio, la salvezza e gli uomini che in diverse condizioni non credono al Vangelo: ebrei, musulmani, altre religioni, coloro che cercano di vivere rettamente. Coloro che senza colpa ignorano il Vangelo e la chiesa e tuttavia cercano Dio e con il suo aiuto vivono rettamente, possono conseguire la salvezza. Nonostante questo rimane la necessità urgente di annunciare il Vangelo perché spesso gli uomini vengono ingannati e compiono il male.

    26 Marzo, 2016 - 17:07
  62. picchio

    Uomini e donne , il decreto specifica “donne” in modo chiarissimo.
    Cristina vicquery

    26 Marzo, 2016 - 17:10
  63. Clodine-Claudia.F.Leo

    Lo può anche specificare a lettere d’oro, vicquery, ma se quanto afferma il decreto non è conforme al Vangelo, su di me non sortisce alcun effetto…

    Le ho già detto Cuffini che la LG non è tema da poter trattare su di un blog, già non riusciamo a stabile un contatto su ciò che è sacro e ciò che è profano, s’immagini se mi metto a discutere su una roba del genere..ma per cairtà!
    Lei è felice Cuffini? Sente di avere ragione, guardi, lei ha ragione. Ha ragione su tutto? Io ho torto e lei no.
    Ecco, se lei è felice, guardi, lo sono anch’io.

    Auguro a tutti una felice, Santa Pasqua di Resurrezione

    26 Marzo, 2016 - 17:22
  64. picchio

    Ma dai Clodine….ma quante cose nella Chiesa non sono conformi al Vangelo? A cominciare dalle piccolezze ” non chiamate nessuno padre sulla terra…..” Mentre noi abbiamo avuto l’ardire di coniare persino il “Santo Padre” . È’ conforme al Vangelo, non ad un versetto, ma al suo senso globale l’istituzione di uno Stato chiamato Città del Vaticano , quando il “figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.?
    Vicquery

    26 Marzo, 2016 - 17:31
  65. Lorenzo Cuffini

    🙂
    insomma Floris, mi pare che faccia tutto lei da sola.

    26 Marzo, 2016 - 17:33
  66. Clodine-Claudia.F.Leo

    Ma dai Cuffini…ma si figuri…fossero tutti questi i mali…
    Un abbraccio

    26 Marzo, 2016 - 17:39
  67. Clodine-Claudia.F.Leo

    Mai è conforme al Vangelo…infatti , Vicquery, stò pensando seriemente di passare alla Chiesa ortodossa

    26 Marzo, 2016 - 17:41
  68. picchio

    chi di noi non ha mai pensato ogni tanto di cambiare religione? 🙂
    Un abbraccio Clodine .

    26 Marzo, 2016 - 18:18
  69. giuseppe di melchiorre

    Io la religione cattolica l’ho ritrovata. Mi affascinano Cristo e Maria, anche se il mio essere cristiano lascia a desiderare, me ne rendo conto. Ma Dio che si è fatto uomo con la carne di Maria, che ha sofferto ed è morto con Lei accanto, mi aiuta a sperare.
    Clodine, sorella in Cristo, non ci lasciare…

    26 Marzo, 2016 - 18:51
  70. Clodine-Claudia.F.Leo

    Sta tranquillo giuseppe, amico mio, non lascio la Cattolica. Tutt’al più
    mi orienterei per quelle di rito orientale o sui iuris , che sono Chiese particolari, distinte per forme di culto liturgico e pietà popolare, disciplina sacramentale e canonica, varia soprattutto la terminologia e la tradizione teologica”…però, restando sempre nel sacro recinto della Cattolica, e quivi resterò, fino allo squillo di tromba, quando cadranno le mura di Gerico!

    Se voglio salvarmi l’anima La Chiesa Cattolica è l’Universale Sacramento di Salvezza. Adesso va di moda dire che la salvezza si trova pure altrove (detto tra noi, aum aum, giuseppe, fratello in Cristo, tu, te la sentiresti di rischiare? Dice “ma si, i “semi” <> di salvezza eterna si trovano anche nelle altre religioni, la Chiesa non è l’unica via”) intanto qui, dove sto, so che è certa, la salvezza. Per altre vie, può anche darsi anche ci sia. Ma certo, lasciare il certo per l’incerto sarebbe una roba da scellerati…!

    26 Marzo, 2016 - 19:55
  71. giuseppe di melchiorre

    Sono contentissimo. Fra un po’ vado alla Veglia Pasquale. So che avrò vicino una sorella e pregheremo insieme, anche se lontani.
    Ti abbraccio, Clodine, sorella mia in Cristo.

    26 Marzo, 2016 - 20:14
  72. Clodine-Claudia.F.Leo

    Un abbraccio Picchio, speriamo che questa Santa Pasqua ci porti buone nuove, su tutti i versanti…

    26 Marzo, 2016 - 20:23
  73. Clodine-Claudia.F.Leo

    Certo che staremo insieme Giuseppe. La preghiera della Veglia è catartica, potentissima, un Rito sublime e unico
    Tutto si può strappare al cuore di Dio in quel momento perché si è in tanti e tutti pregano con fede e si produce un’energia cosmica straordinaria.
    Immagina di chiedere qualcosa ad un sindaco, ti metti sotto il suo balcone e lo chiami, magari ti distrai, passa una macchina la voce è coperta dai rumori. Ma poi arriva una folla enorme e tutti che gridano la stessa cosa, le voci si uniscono in una richiesta corale… come potrebbe il sindaco non sentire…
    Mamma mia…è la fine del mondo la veglia Pasquale!
    Vado anch’io.

    26 Marzo, 2016 - 20:29

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