“L’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua”: così il Papa stamane all’Udienza generale. Nei commenti riporto l’intero appello e alcuni brani della prefazione inedita di Francesco a un volume dell’editore Solferino/Lev che raccoglie testi del suo magistero sul tema della guerra: Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace. Il volume sarà domani nelle librerie sarà anche in edicola con il Corriere della Sera.
Francesco: “L’aggressione armata di questi giorni rappresenta un oltraggio a Dio”
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Francesco all’Udienza generale. La pace di Gesù non sovrasta gli altri, non è mai una pace armata: mai! Le armi del Vangelo sono la preghiera, la tenerezza, il perdono e l’amore gratuito al prossimo, l’amore a ogni prossimo. È così che si porta la pace di Dio nel mondo. Ecco perché l’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso dio di questo mondo. Sempre la guerra è un’azione umana per portare all’idolatria del potere.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/04/13/0260/00546.html
Prefazione 1. L’Ucraina è stata aggredita e invasa. E nel conflitto a essere colpiti sono purtroppo tanti civili innocenti, tante donne, tanti bambini, tanti anziani, costretti a vivere nei rifugi scavati nel ventre della terra per sfuggire alle bombe, con famiglie che si dividono perché i mariti, i padri, i nonni rimangono a combattere, mentre le mogli, le madri e le nonne cercano rifugio dopo lunghi viaggi della speranza e varcano il confine cercando accoglienza presso altri Paesi che li ricevono con grandezza di cuore.
Di fronte alle immagini strazianti che vediamo ogni giorno, di fronte al grido dei bambini e delle donne, non possiamo che urlare: «Fermatevi!». La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, la guerra è un mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto! Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l’innocenza dei più piccoli, la bellezza del creato.
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-04/papa-francesco-libro-contro-guerra-prefazione-sacrilegio-lev.html
Prefazione 2. Sì, la guerra è un sacrilegio! Non posso non ricordare la supplica con cui nel 1962 san Giovanni XXIII chiese ai potenti del suo tempo di fermare un’escalation bellica che avrebbe potuto trascinare il mondo nel baratro del conflitto nucleare. Non posso dimenticare la forza con cui san Paolo VI, intervenendo nel 1965 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, disse: «Mai più la guerra! Mai più la guerra!». O, ancora, i tanti appelli per la pace di san Giovanni Paolo II, che nel 1991 ha definito la guerra «un’avventura senza ritorno».
Quella a cui stiamo assistendo è l’ennesima barbarie e noi, purtroppo, abbiamo memoria corta. Sì, perché se avessimo memoria, ricorderemmo che cosa i nostri nonni e i nostri genitori ci hanno raccontato, e avvertiremmo il bisogno di pace così come i nostri polmoni hanno bisogno d’ossigeno. La guerra stravolge tutto, è follia pura, il suo unico obiettivo è la distruzione ed essa si sviluppa e cresce proprio attraverso la distruzione e se avessimo memoria, non spenderemmo decine, centinaia di miliardi per il riarmo, per dotarci di armamenti sempre più sofisticati, per accrescere il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi.
Prefazione 3.Chi poteva immaginare che meno di tre anni dopo lo spettro di una guerra nucleare si sarebbe affacciato in Europa? Così, passo dopo passo, ci avviamo verso la catastrofe. Pezzo dopo pezzo il mondo rischia di diventare il teatro di un’unica Terza guerra mondiale. Ci si avvia come fosse ineluttabile. Invece dobbiamo ripetere con forza: no, non è ineluttabile! No, la guerra non è ineluttabile! Quando ci lasciamo divorare da questo mostro rappresentato dalla guerra, quando permettiamo a questo mostro di alzare la testa e di guidare le nostre azioni, perdono tutti, distruggiamo le creature di Dio, commettiamo un sacrilegio e prepariamo un futuro di morte per i nostri figli e i nostri nipoti. La cupidigia, l’intolleranza, l’ambizione di potere, la violenza, sono motivi che spingono avanti la decisione bellica, e questi motivi sono spesso giustificati da un’ideologia bellica che dimentica l’incommensurabile dignità della vita umana, di ogni vita umana, e il rispetto e la cura che le dobbiamo.
Di fronte alle immagini di morte che ci arrivano dall’Ucraina è difficile sperare. Eppure ci sono segni di speranza. Ci sono milioni di persone che non aspirano alla guerra, che non giustificano la guerra, ma chiedono pace. Ci sono milioni di giovani che ci chiedono di fare di tutto, il possibile e l’impossibile, per fermare la guerra, per fermare le guerre. È pensando innanzitutto a loro, ai giovani, e ai bambini, che dobbiamo ripetere insieme: mai più la guerra.
https://gpcentofanti.altervista.org/cosa-dimostra-kirill/
Parole di grande coerenza, forza e lucidità.
Coerenza con quanto detto da Francesco fin dall’inizio su questa guerra. E con quanto affermato con altrettanta chiarezza perentoria dai suoi predecessori, segnatamente dai papi dal Concilio in avanti.
Forza perchè, con la finezza di non menzionarlo mai per nome e cognome, non manca occasione per dire a voce alta e chiara di chi è la responsabilità di questa “aggressione armata di questi giorni”, che torna a bollare come ” un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua”, “un’azione umana per portare all’idolatria del potere.” “L’Ucraina è stata aggredita e invasa.” con l’elenco ancora una volta dettagliato e preciso delle tragedie che su quel popolo ne conseguono.
E’ proprio per la coerenza e la forza di questa denuncia senza giustificazioni alcuna, senza riserve, senza mezze tinte, che la voce di Francesco è credibile quando si alza nel suo appello a fermarsi e a cessare immediatamente le armi, e a rilanciare un cambio radicale di prospettiva nella gestione della pace, che altre volte e sempre, continuamente, indica in un ribaltamento delle logiche fin qui seguite, partendo dai grandi temi ineluttabili: difesa del pianeta, salvaguardia del clima, distribuzione delle risorse, gestione delle migrazioni, nella ottica di dialogo e di confronto (ineluttabili se si vuole evitare la catastrofe) della Fratelli Tutti.
Siamo lontani anni luce dai giochetti “pro Tizio” e “anti Caio” con cui si trastullano fior di commentatori illustri, e anche carciofi di commentatori di ultima. Siamo lontanissimi anche da un facile irenismo a buon mercato, o da un generico appello alla ” volemose bene”.
Forse, gli unici che veramente non sanno quello che fanno, in questo contesto ( perché chi ha scatenato la guerra di aggressione quel che stava e sta facendo lo sa benissimo, ahimè) sono coloro che tirano il papa per la veste, e si riempiono la bocca di ” quel che dice il Santo PAdre”, senza sapere che razza di autentica rivoluzione epocale Francesco sta profeticamente indicando, meglio dettagliando quello che Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto avevano via via intuito ed affermato.
Rif. 18.39 del 13 aprile – La guerra è un sacrilegio
A volte si ha l’impressione che alcuni pensino che l’unico “complemento di termine” a cui si riferisce il Papa siano il popolo e la dirigenza ucraina. Invece no: si riferisce a entrambi, e, in ordine cronologico, a chi in Russia dirige le operazioni.