Mentre il Papa è in arrivo a Ciampino, inserisco il quinto post con l’antologia delle parole colombiane e l’intitolo su un motto della conversazione improvvisata sabato sera davanti alla nunziatura di Bogotà: sulla perseveranza nella vocazione cristiana che occorre invocare, anzi “mendicare”. In altri commenti metto due brani dell’omelia di ieri a Cartagena: uno sulla riconciliazione che non può dimenticare la riparazione e la giustizia, un altro sul peccato del narcotraffico che divora la dignità degli uomini.
Francesco: “La perseveranza bisogna mendicarla”
14 Comments
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Protagonista il mendicante. A un gruppo di sposi e di consacrati – davanti alla nunziatura di Bogotà – 9 settembre: Gesù ha dato un nome ad ognuno di noi e ci ha messo su una strada, una strada di consacrazione: nella vita della famiglia e nella famiglia consacrata […]. Quando Gesù ci chiama e ci dà il nome, non ci dà l’assicurazione sulla vita, questa dobbiamo difenderla noi con l’umiltà, la preghiera e mendicarla dal Signore […]. Nessuno possiede la sicurezza della perseveranza in quel nome, bisogna chiederla. E Lui la dà, perché ci vuole molto bene, e vuole che rimaniamo, però bisogna mendicarla. Se volete trionfare nella vita come vuole Gesù, mendicate, perché il protagonista della storia è il mendicante, il protagonista della storia della salvezza è il mendicante, quello che ognuno di noi porta dentro di sé.
Giustizia e riparazione. Omelia di Cartagena – 10 settembre – 1: Noi possiamo dare un grande contributo a questo nuovo passo che la Colombia vuole fare. Gesù ci indica che questo cammino di reinserimento nella comunità comincia con un dialogo a due. Nulla potrà sostituire questo incontro riparatore; nessun processo collettivo ci dispensa della sfida di incontrarci, di spiegarci, di perdonare. Le ferite profonde della storia esigono necessariamente istanze dove si faccia giustizia, dove sia possibile alle vittime conoscere la verità, il danno sia debitamente riparato e si agisca con chiarezza per evitare che si ripetano tali crimini. Ma tutto ciò ci lascia ancora sulla soglia delle esigenze cristiane. A noi cristiani è richiesto di generare “a partire dal basso” un cambiamento culturale: alla cultura della morte, della violenza, rispondere con la cultura della vita e dell’incontro.
A chi sostiene il narcotraffico. Omelia di Cartagena – 10 settembre – 2: Gesù, nel Vangelo, ci fa presente anche la possibilità che l’altro si chiuda, si rifiuti di cambiare, persista nel suo male. Non possiamo negare che ci sono persone che persistono in peccati che feriscono la convivenza e la comunità. Penso al dramma lacerante della droga, sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili. Questo male minaccia direttamente la dignità della persona umana e spezza progressivamente l’immagine che il Creatore ha plasmato in noi. Condanno fermamente questa piaga che ha spento tante vite e che è mantenuta e sostenuta da uomini senza scrupoli. Non si può giocare con la vita del nostro fratello, né manipolare la sua dignità. Faccio appello affinché si cerchino i modi per porre fine al narcotraffico, che non fa che seminare morte dappertutto stroncando tante speranze e distruggendo tante famiglie.
Come al solito la parte più interessante di viaggi papali sono le interviste sull’aereo al ritorno.
questa volta è interessantissima:
http://www.repubblica.it/vaticano/2017/09/11/news/papa_francesco-175192898/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1
“accoglierli , integrarli, ma anche fermarli se i numeri diventano insostenibili”
Ma anche fermarli?
Ohibò, che dirà Gino Strada, e Medici senza Frontiere, e le ONG, e mons. Galantino?
un papa Francesco che parla come un Minniti qualunque!
🙂 🙂
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/11/migranti-papa-francesco-sul-governo-gentiloni-non-solo-accogliere-anche-integrare-italia-ha-aperto-il-cuore/3849941/
“lecito chiedersi se ci sono abbastanza posti per riceverli”
Ah, davvero è lecito chiederselo???? Fino ad ora chi se lo chiedeva era additato come razzista. Fa piacere sentire che anche il papa ritiene che sia “lecito” chiedersi se ci sono abbastanza posti per riceverli!
🙂 🙂
Eppure qualcuno in questo blog aveva rilevato che questo Papa non aveva tuonato contro i narcotrafficanti.
A me pare invece che sia stato assai esplicito nel condannarli. Certo non si è alzato sulle ali di una retorica e inutile “passione terrificante” ( espressione disgustosa), ma ha parlato di dramma lacerante della droga, di dignità umana calpestata e manipolata, di disprezzo delle leggi morali e civili…
Un discorso che compendia con netta condanna i punti nevralgici del male del narcotraffico, che ha risvolti funesti nel mondo intero. E distrugge l’ impronta divina impressa nell’ uomo.
Signora Venturi, è lecito chiedersi se lei pensa che chi legge abbia l’ anello al naso.
Non vada a citare solo le frasi che fanno comodo a lei. Non continui nel giochetto dei deficienti, la prego. Riporti tutti i passaggi dei discorsi del Papa. Non estrapoli secondo i suoi intenti malevoli.
Qui– ripeto–nessuno è così sprovveduto.
Nonostante Maria Cristina Venturi sia in piena fregola da ribaltone sui migranti , mi sembra che non si sia alcuno spostamento da quanto pronunciato su un altro aereo, di ritorno dalla Svezia , il 1/11/16, e anche da precedenti interventi sullo stesso tema della ” prudenza”…..
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/november/documents/papa-francesco_20161101_svezia-conferenza-stampa.html
Mi è dispiaciuto per l’incidente occorso al papa. Vedere un anziano farsi male, mi da una stretta al cuore, chiunque esso sia! Per il resto, condivido le riflessioni della Venturi.
Papa Francesco parla molto e non sempre le sue parole sono in rigorosa continuità. Alle volte ho l’impressione che il tono del discorso dipenda dalle circostanze nel quale è pronunciato e da quelli che sono i suoi ascoltatori.
Le posizioni espresse da qualcuno che veniva identificato, forse a torto, come sua voce erano spesso più “estreme” di quelle effettivamente proprie del Papa e le critiche rivolte al Papa forse avrebbero dovuto essere rivolte più propriamente a coloro che le facevano proprie.
Ciò detto pare tuttavia che queste parole dette di ritorno dalla Colombia siano assai più improntae alla “real-politik” di quelle più “ideologiche” espresse in precedenza.
Personalmente ne sono lieto.
Se ci sono abbastanza posti?
Ma è quello che, con buon senso, pensano anche gli oppositori della folle politica dell’accoglienza indiscriminata degli ultimi due governi. Spero che da oggi finisca la strumentalizzazione e il ricatto morale di chi, per sostenere gli interessi di qualche ONG e delle coop, voleva associare al cattolicesimo l’accoglienza senza se e senza ma ( quindi anche in mancanza di “abbastanza posti”) dei migranti.
Se il Santo Padre fosse stato più chiaro anche prima, sarebbe stato meglio per tutti ( e forse il PD avrebbe fatto più fatica a giustificare l’incapacità dei suoi ministri e dei governi che ha sostenuto in questa disgraziatissima legislatura). Pazienza.
Grazie a Dio le parole di oggi sono i inequivocabili.
Gia’le parole sono inequivocabili:
se un limite all’accoglienza indiscriminata dei migranti lo mette un governo di sinistra con a capo il caro Gentiloni si chiama saggia prudenza in Vaticano
se lo mettesse un governo di destra si chiamerebbe xenofobia e gli stessi provvedimenti sarebbero etichettati come disumani e razzisti.
La puntata di stasera di Otto e mezzo si intitolava:Immigrazione,il papa sta col.governo.
Piu’chiaro di cosi’!
Scommettiamo che l’Avvenire di Galantino non tardera’molto a cambiare rotta…