“Dopo aver ponderato ogni aspetto, in forza dell’autorità apostolica istituisco il ministero laicale di Catechista“: così Francesco nella Lettera Apostolica Antiquum ministerium pubblicata oggi. Nel primo commento l’intera formula della istituzione, nel secondo una mia noterella.
Francesco istituisce il ministero laicale del catechista
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Istituisco. Questa la conclusione del documento papale: Dopo aver ponderato ogni aspetto, in forza dell’autorità apostolica istituisco il ministero laicale di Catechista. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti provvederà entro breve tempo a pubblicare il Rito di Istituzione del ministero laicale di Catechista. Invito, dunque, le Conferenze Episcopali a rendere fattivo il ministero di Catechista, stabilendo l’iter formativo necessario e i criteri normativi per potervi accedere, trovando le forme più coerenti per il servizio che costoro saranno chiamati a svolgere conformemente a quanto espresso da questa Lettera apostolica. I Sinodi delle Chiese Orientali o le Assemblee dei Gerarchi potranno recepire quanto qui stabilito per le rispettive Chiese sui juris, in base al proprio diritto particolare. I Pastori non cessino di fare propria l’esortazione dei Padri conciliari quando ricordavano: «Sanno di non essere stati istituiti da Cristo per assumersi da soli tutto il peso della missione salvifica della Chiesa verso il mondo, ma che il loro eccelso ufficio consiste nel comprendere la loro missione di pastori nei confronti dei fedeli e nel riconoscere i ministeri e i carismi propri a questi, in maniera tale che tutti concordemente cooperino, nella loro misura, al bene comune» (Lumen Gentium, 30). Il discernimento dei doni che lo Spirito Santo non fa mai mancare alla sua Chiesa sia per loro il sostegno dovuto per rendere fattivo il ministero di Catechista per la crescita della propria comunità.
Mia noterella. I catechisti laici c’erano già e da sempre. Da più di mezzo secolo erano la grande maggioranza sia nelle Missioni sia nelle Chiese costituite. Da decenni in tante parrocchie italiane vi era una “consegna del mandato” ai catechisti fatta dai parroci, ogni anno, a nome del vescovo. L’istituzione papale del ministero dunque semplicemente ratifica l’esistente. Un poco a modo di quanto era avvenuto l’11 gennaio con un analogo documento papale che apriva alle donne i ministeri del lettorato e dell’accolitato: le donne già li esercitavano di fatto, ora il fatto veniva riconosciuto. E’ giusto del resto che la vita preceda la norma. Forse non è bene che la norma arrivi con tanta lentezza, ma prima di esprimere critiche festeggiamo l’acquisto che oggi viene sancito. Una mia cognata di nome Francesca, che ha fatto la catechista parrocchiale per tutta la vita, oggi mi ha detto: “Per me arriva tardi, in quanto ormai ho cessato di svolgere quel servizio. Ma sono felice che possano ricevere l’investitura con un rito liturgico le ragazze che ho avuto come alunne e poi sono diventate a loro volta catechiste”. Io felice con loro.
https://gpcentofanti.altervista.org/alle-fonti-della-sinodalita/
Secondo alcuni e’una visione piuttosto tradizionalista , quella che viene espressa da Antiquum ministerium .
E”il discernimento del vescovo che selezionera’ gli “eletti” ad essere catechisti.
Es. vedi FarodiRoma, Salvatore Izzo
” No clericalizzazione ammonisce il Papa ma poi incarica la Congregazione del Culto divino di preparare il Rito di istituzione. E infatti in questa visione piuttosto tradizionalista viene affermato che il ministero laicale di catechista ha anche “una forte valenza vocazionale” perché “è un servizio stabile reso alla Chiesa locale” che richiede “il dovuto discernimento da parte del vescovo”
Proprio il tema della selezione potrebbe portare alcuni problemi. Francesco scrive infatti che i catechisti dovranno essere uomini e donne “di fede profonda e maturità umana”; partecipare attivamente alla vita della comunità cristiana; essere capaci di “accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna”; essere formati dal punto di vista biblico, teologico, pastorale e pedagogico; aver maturato un’esperienza previa di catechesi; collaborare fedelmente con presbiteri e diaconi, nonché “essere animati da vero entusiasmo apostolico”. Tutto vero ma è possibile che nel concreto si creino conflitti, esclusioni ed emarginazione di persone non abbastanza allineate. Moltiplicando all’infinito i conflitti e i problemi che si manifestano ad esempio con i teologi e con gli insegnanti di religione, due categorie che abbisognano di approvazione del vescovo.”
Risulta balzanissimo il concetto di ” non abbastanza allineato”.
Il catechista deve trasmettere quello che la sua Chiesa gli dice di trasmettere. Dio scampi che trasmetta le sue idee ( peggio che peggio se su Dio & sulla Chiesa).
O trasmetti quello, o trasmetti altro.
Quindi.
Se non sei in grado o non vuoi trasmetterlo: prego,accomodati fuori, non è il posto giusto per te.
Se trasmetti, o vuoi tramettere altro : prego,accomodati fuori, non è il posto giusto per te.
Quello del catechista è un ministero che impegna , richiede studio, una forte spinta vocazionale, non basta la buona volontà . La mia esperienza come catechista inizia nel 1985 presso la Basilica di San Giovanni in Laterano a margine di un Rito celebrato dal Vescovo . Un vescovo deceduto qualche anno fa, si chiamava Salvatore (Luigi lo rammenterà di certo e mi aiuterà a ricordarne il cognome che ora mi sfugge) aveva un forte dialetto romano, genuino, schietto. Ci strizzò come limoni prima di consegnarci il mandato. Forse in quegli anni la figura del catechista aveva un peso perché ancora qualcosa funzionava nella Chiesa e si dava la giusta considerazione alla formazione dei bambini ed ora, quella figura carismatica fondamentale per la crescita spirituale di anime tanto plasmabili per quanto pure ne ha di meno? Oggi, la preparazione è un optional, si va alla ricerca de’ “la qualunque” giusto per tappare i vuoti creati da una religiosità di superficie. E’ una piaga, questa, che ha finito per creare generazioni di atei e poi ci si lamenta per la mancanza di vocazioni sacerdotali. La fede va incoraggiata, alimentata da iniziative che coinvolgano le anime. Che si mettano persone preparate in grado di accendere un sacro, un sacro fuoco per lo Spirito Santo, per Gesù e Maria è il primo scalino di un cammino benedetto che durerà tutta la vita destinato a formari cristiani animati da autentico amore.
Focalizzo date e nomi, per correttezza.
Il Vescovo era Salvatore Boccaccio il mandato ce lo consegnò nel 1988, dopo tre anni di preparazione , per alcuni, me compresa , al conseguimento della Licenza in Teologia dogmatica.
Io trovo stupendo che ci sia una “investitura con rito liturgico”. Vuol dire che si da’ ancora importanza ai riti liturgici e alle investiture . Che si ha ancora una concezione “sacrale” e gerarchica della Chiesa. Che il catechista non viene visto come qualcuno che fa volontariato in parrocchia perche’ si alza la mattina e decide di farlo,cosi per puro spontaneismo, magari senza averne le doti, ma una persona che ha un carisma e una vocazione ricevuta “per sempre” . Trovo stupendo che di nuovo si dia importanza al Rito , solenne e liturgico, per consacrare i catechisti. Trovo tutto questo assolutamente e pregnatemente cristiano
Solo consentitemi di fare notare come questo sia tradizionalista, come paradossalmente , la chiesa post-moderna ritorni ( inconsciamente?) alle sue radici . Nulla di piu’pre-conciliare che una struttura gerarchica :Dio al sommo che chiama il catechista con una vocazione specifica,il vescovo che lo consacra con un solenne rito liturgico , lo ” unge” , scusate ma questo e’come dice Salvatore Izzo,e’ una visione
piuttosto tradizionalista. Che a me va benissimo, solo trovo strano che alcuni non vedano il paradosso.
Comunque questo papa ci abitua alle sorprese : e’di oggi una sua catechesi in cui rilancia la visione cinquecentesca di Sanr’Ignazio di Loyola: la vita cristiana e’una milizia. Bisogna scegliere se militare come soldati nei ranghi dell’esercito di Gesu’e sotto il suo Vessillo o in quelli del Diavolo. Soldati di Cristo sotto il suo stendardo : quanto di piu’ preconciliare e tradizionalista esista! Che bellezza !
Chissà:che diranno tutti i teologi moderni per i quali il Diavolo non esiste ….o e’solo un mito .
Se invece di giocare a risiko e a chiesabalilla si ascoltasse un po’ di piu’ il Papa, non si avrebbe nessuna sorpesa a semtir Francesco parlare di diavolo. Comunque, surreali revanscismi a parte, cigliamo l’occasione per leggerla per intero, la catechesi di oggi di Francesco il papa,
https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2021/documents/papa-francesco_20210512_udienza-generale.html
“Oggi, la preparazione è un optional, si va alla ricerca de’ “la qualunque” giusto per tappare i vuoti creati da una religiosità di superficie.”
e, in stereo,
“il catechista …qualcuno che fa volontariato in parrocchia perche’ si alza la mattina e decide di farlo,cosi per puro spontaneismo, magari senza averne le doti”.
Come al solito c’è da chiedersi se chi spara questi giudizi ad alzo zero viva su Papalla, o quale diancine di parrocchia frequentino le medesime persone.
Solidarizzo intanto con la folla di anonimi catechisti che si fanno un mazzo tanto in tutta Italia, e vengono garbatamente trattati come pezza da piedi dalla santainquisizonebloggarola. Non dico che tutti siano autentici geni della catechesi e vadano in giro appiccando incendi di Spirito bruciante ( al grido di ” Sacro Fuoco ! Sacro Fuoco “! ), ci saranno i piu’ e i meno capaco e riusciti, come sempre e come in tutto.
Ma è una monumentale frottola che non ci siano anche ora le possibilità di formazione e che tali possibilità vengano sfruttate. Basta seguire , ficcando il nasino saputello, una delle pagine degli uffici catechistici diocesani e/o quello dell’ufficio catechistico CEI per rendersene conto.
https://www.diocesidiroma.it/catechistico/
https://www.diocesi.torino.it/catechistico/
https://catechistico.chiesacattolica.it/
Massimo rispetto per la Licenza in Teologia dogmatica, ma non è che di per sé cotesta venerabile licenza renda inclini, formati e collaboranti, insomma renda idonei ad essere ad essere catechisti come richiesto. Tutt’altro. Ci son fior di teologoni che strombazzano se stessi prima di tutto il resto: cosa che puo’ aver senso in un consesso di pensosi capoccioni, ma essere deleteria per bambini, fanciulli, adolescenti ed oltre. Tanto per dire.
La preparazione prevista è intanto SPECIFICA, e poi non è che UNO dei requisiti necessari. Gli altri sono “fede profonda e maturità umana”; partecipare attivamente alla vita della comunità cristiana; essere capaci di “accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna”; essere formati dal punto di vista biblico, teologico, pastorale e pedagogico; aver maturato un’esperienza previa di catechesi; collaborare fedelmente con presbiteri e diaconi, nonché “essere animati da vero entusiasmo apostolico””
Tutti quanti insieme.