Francesco invita a parlare chiaro ascoltare non temere

285 Comments

  1. Luigi Accattoli
    6 Ottobre, 2014 - 12:33
  2. Luigi Accattoli

    Chi vuole informarsi ha da leggere per una settimana. Chi parlerà senza aver letto ne avrà facoltà, ma immagino che il colore pirlaceo delle sue parole sarà evidente.

    6 Ottobre, 2014 - 12:34
  3. Luigi Accattoli

    Qui per esteso le incoraggianti parole del Papa che nel post erano date in riassunto: Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: “Questo non si può dire; penserà di me così o così…”. Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia. Dopo l’ultimo Concistoro (febbraio 2014), nel quale si è parlato della famiglia, un Cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni Cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità. Per questo vi domando, per favore, questi atteggiamenti di fratelli nel Signore: parlare con parresia e ascoltare con umiltà. E fatelo con tanta tranquillità e pace, perché il Sinodo si svolge sempre cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti e custodia della fede. Cari fratelli, collaboriamo tutti quanti perché si affermi con chiarezza la dinamica della sinodalità.

    6 Ottobre, 2014 - 12:35
  4. matteo

    “Nel Sinodo
    dite tutto quello che vi sentite,
    con parresia….
    senza paura…
    senza pavidità….
    con tranquillità”

    Un modo tutto nuovo
    che
    non avevo mai sentito.

    Non aveva detto parole simili


    Paolo VI
    e

    soprattutto Giovanni Paolo II,

    figurarmi
    Benedetto XVI…..

    La libertà di parola è dichiarata dal papa
    ufficialmente ai vescovi confratelli.

    Da questo Sinodo
    per fortuna non si uscirà con il divorzio cattolico
    atteso dagli opinion-stampa,
    ma

    finalmente si parla seriamente di famiglia,

    ma
    .
    .

    veder parlare di famiglia e matrimonio

    da una manica di persone che non si sposa….

    da una manica di persone che (ufficialmente) non fa figli in una famiglia…

    da una manica di persone che (ufficialmente) non fa sesso
    e non ha alcuna esperienza delle implicanze psichiche e fisiche
    del vivere il sesso in coppia ……….

    centinaia di persone in sottana
    che parlano
    sulla pelle degli altri….

    fa sempre uno strano effetto particolare….
    come
    se dei tuareg nel deserto
    dovessero
    decidere chi come quando deve vivere sui ghiacciai dell’artico.

    🙂

    6 Ottobre, 2014 - 12:37
  5. Federico

    Lo stesso “strano effetto particolare” che potremmo avere sentendo parlare di storia uno storico che non ha vissuto epoche passate, un astrofisico che non è mai stato fisicamente su altri pianeti, un teologo che non ha mai parlato con Dio e via dicendo…

    6 Ottobre, 2014 - 14:01
  6. Nino

    A proposito dell’ipocrisia di cui parlavo tre giorni fa.

    Il monito del papa sull’ipocrisia di Luigi Sandri in Trentino del 6 ottobre 2014
    Oltre a cambiamenti pastorali, inevitabilmente sono richiesti cambiamenti dottrinali: non della volontà di Cristo, ma di affermazioni ecclesiastiche che, per quanto da secoli martellate, si rivelano “datate”. Si dischiude un’agenda complicata; non a caso, in questi giorni alcuni porporati hanno – indirettamente – criticato lo stesso Francesco, per la sua eccessiva “misericordia”. Sarà arduo, adesso, fare sintesi tra anime tanto diverse.

    /////////////////////////
    Fine dell’ipocrisia di Evelyn Finger in http://www.zeit.de del 5 ottobre 2014 (nostra traduzione)
    “Che cosa intendo per ipocrisia? Fare come se. Difendere posizioni morali che personalmente non si crede di dover rispettare. In fondo, la Chiesa cattolica ha sostenuto una pastorale familiare in contrasto non solo con il comportamento dei singoli, ma anche con la propria missione pastorale… Qual è l’elemento essenziale perché una famiglia sia tale…? Naturalmente l’amore… non romantica fantasticheria, ma ideale che ci spinge, desiderio profondo che ci guida”

    Abstract di articoli ripresi dalla rassegna stampa di Finesettimana

    6 Ottobre, 2014 - 14:34
  7. matteo

    Uno storico che parla di storia mi pare normale,

    centinaia di non-sposati e che non fanno (…) sesso

    che parlano degli e sugli sposati e del sesso che fanno gli altri,

    è roba da ridere a crepapelle..

    che paragoni …..!!!!!

    Comunque,

    gioisco
    per la libertà data a questo sinodo,

    perchè ho la speranza che non sarà
    la solita pappa già precotta degli altri sinodi,
    dove
    vescovi hanno parlato,
    altri hanno deciso,…….
    sul
    nulla….

    6 Ottobre, 2014 - 14:50
  8. discepolo

    Parleranno chiaro solo quelli che non hanno più nulla da perdere come il Card. Burke, perchè già stati trombati, oppure come il card. Muller , prefetto della dottrina della fede, perchè come lo ha sprezzantemente definito il Card. Maradiaga “E’ un tedesco. per lui esiste solo il vero e il falso”.
    parleranno chiaro solo gli ingenui e i vecchi.
    poichè il compito di questo Sinodo è di dimostrare, arrampicandosi sugli specchi,che il vero è si vero, ma però anche il falso ha del vero, e comunque non si può essere troppo rigidi, e non esiste solo il vero e il falso ma anche altre categorie come il “conveniente” , parleranno chiaro solo quei pochi testoni ed ingenui che credono ancora in Cristo: il vostro parlare sia sìsì no no.
    Tutti gli altri che credono soprattutto nella “cadrega” se ne guarderanno bene, per non finire poi fra gli “epurati” da Bergoglio. Con giri tortuosi di parole diranno che sì , la dottrina non si tocca, però..ma..in certi casi..
    la misericordia innanzi tutto…
    I Cardinali. e i Vescovi non sono degli ingenui, e sanno bene che (brutta) fine faranno se parlano “chiaramente” contro le tesi di Kasper appoggiato da Bergoglio.

    6 Ottobre, 2014 - 16:11
  9. picchio

    Discepolo
    il card Burke in un’intervista televisiva ha dichiarato che l’ Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium non è magistero papale, non la maniera migliore per continuare a collaborare con il pontefice.

    6 Ottobre, 2014 - 17:04
  10. Luigi Franti

    Al monitore vaticano delle 12.34: non c’è pericolo che legga per una settimana quella roba lì, né d’altro canto ambisco a metter lingua negli affari del sinodo (che poco mi riguardano). Sarai tu il mio inviato “in partibus” (come già sei nel mare magno del sermo bergogliano): le tue “pillole di sinodo” mi basteranno e avanzeranno per farmene un’idea.

    6 Ottobre, 2014 - 17:38
  11. arneb

    “Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: ‘Questo non si può dire; penserà di me così o così…[…] Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia. Dopo l’ultimo Concistoro (febbraio 2014), nel quale si è parlato della famiglia, un Cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni Cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità. Per questo vi domando, per favore, questi atteggiamenti di fratelli nel Signore: parlare con parresia e ascoltare con umiltà. E fatelo con tanta tranquillità e pace, perché il Sinodo si svolge sempre cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti e custodia della fede. Cari fratelli, collaboriamo tutti quanti perché si affermi con chiarezza la dinamica della sinodalità”.
    Alleluja! Finalmente! Lode la Signore!
    Pare solo a me, oppure davvero Francesco sta facendo saltare schemi ed incrostazioni secolari? Davvero questo’uomo è un dono dello Spirito alla Chiesa. Finalmente impone di superare la chiesa dal pensiero monolitico, in cui la pluralità di idee e la complessitá del pensiero è ricchezza e non limite!
    Entusiasmante.

    6 Ottobre, 2014 - 18:29
  12. Sara1

    Io sto sull’Aventino e ritorno quando finisce il Sinodo.

    🙂

    Però nel frattempo ho letto qualche altra sura del Corano e cercato un po’ di materiale sull’Islam (genere vecchio stile) ad esempio ho scoperto un autore che si chiama Al-Ghazali ed è l’equivalente del nostro Tommaso (Tommaso più razionale lui più mistico però come importanza siamo lì) e un autore riformista dell’inizio del ‘900 di nome Muhammad ?Abduh erede di un’antica corrente razionalistica la Mu’tazila.
    In pratica la riflessione di Abduh sarebbe incentrata sul rapporto tra fede e ragione (http://www.nicodemo.net/pdf/nicelli-fede_ragione.pdf)

    All’inizio i nomi sono tutti uguali, poi si riesce a distinguere, però è interessante.

    6 Ottobre, 2014 - 18:30
  13. Gianrinaldo

    Matteo dice: ” centinaia di non-sposati e che non fanno (…) sesso
    che parlano degli e sugli sposati e del sesso che fanno gli altri,
    è roba da ridere a crepapelle..” L’affermazione è semplicemente idiota e da vergognarsi di tale rozzezza di pensiero.
    Mi sembra evidente che il suddetto signore, se è sposato, NON si è mai confessato né ha ricevuta una minima direzione spirituale da un bravo prete…..Posso assicurare che mi hanno parlato più profondamente e proficuamente e aiutato nel matrimonio, nei problemi con la moglie e i figli, certi preti piuttosto che amici sposati.

    6 Ottobre, 2014 - 19:18
  14. Marilisa

    “Mi sembra evidente che il suddetto signore, se è sposato, NON si è mai confessato né ha ricevuta una minima direzione spirituale da un bravo prete….”

    Ecco un altro che si permette di giudicare. Dice che a lui “pare evidente”.
    A me invece pare evidente che lui dovrebbe vergognarsi di giudicare. Non glielo ha detto nessun bravo prete? Possibile?

    6 Ottobre, 2014 - 20:27
  15. Marilisa

    “Davvero questo’uomo è un dono dello Spirito alla Chiesa. Finalmente impone di superare la chiesa dal pensiero monolitico, in cui la pluralità di idee e la complessitá del pensiero è ricchezza e non limite!
    Entusiasmante.”

    A me nell’ immediato sembra entusiasmante che si sia affacciato qui un altro cristiano (di nome arneb) che la pensa come non pochi di noi. Stento a crederci e spero che non sia uno scherzo.
    Per il resto, non posso che essere d’ accordissimo.

    6 Ottobre, 2014 - 20:40
  16. Giuco

    Trovandomi occasionalmente a Roma, ieri ho partecipato in san Pietro alla Messa di apertura del Sinodo. Per accedere alla Basilica, con un biglietto “comune”, ho dovuto fare una fila di oltre un’ora. Con grande sorpresa mia, di chi mi stava intorno e poi della gendarmeria, si sono accodati tre vescovi di madrelingua inglese (in clergyman, ma con croce pettorale ed anello), i quali non hanno voluto sentire ragioni per saltare la fila, come qualcuno suggeriva. “Abbiamo gli stessi biglietti vostri e non c’è motivo per fare una strada diversa”. Un esempio molto bello di sinodalità, nel senso letterale del termine, cioè di “strada percorsa insieme”. La Chiesa sta proprio cambiando. Grazie, fratelli vescovi!

    6 Ottobre, 2014 - 21:49
  17. picchio

    grazie a te per raccontarcelo Giuco

    6 Ottobre, 2014 - 22:47
  18. matteo

    Non dire bugie,
    Sara,
    oggi sull’Aventino c’ero,
    e
    non ti ho visto per nulla.

    Anzi,
    c’era Marinella,
    che si è divertita un mondo
    quando le ho raccontato la “barzelletta”
    della “femminista in senso peggiorativo”.

    🙂 🙂 🙂

    6 Ottobre, 2014 - 23:14
  19. Sara1

    Che ci vuol fare Matteo qualche donna sottosviluppata al mondo deve pur rimanere per darvi uno scopo nella vita…

    6 Ottobre, 2014 - 23:19
  20. matteo

    Cara Sara,
    non credo a sta storia delle donne sottosviluppate,
    ma
    ci sono tante donne
    che vogliono farsi del male
    e
    lo fanno in perfetta buona fede
    pensando che
    in fondo
    quello è il posto assegnatole dalla tradizione…

    Mi viene sempre in mente alle donne
    che taagliano i genitali alle ragazze,
    perchè si è sempre fatto così,
    ma
    anche a quelle donne
    che rimangono con mariti violenti
    o
    compagni violenti,
    fino ad esserne uccise,
    o se
    vivono
    lo fanno
    in una vita piatta e sperduta,
    perchè è ilposto della donna,
    per i figli,
    per la gente…

    E’ tutto
    in buona fede.

    La prossima volta che vuoi andare sull’Aventino
    avvisami,
    che ti ci accompagno,
    corri il rischio di perdertici,
    o
    di trovarti
    tra teologhe femministe……

    6 Ottobre, 2014 - 23:52
  21. Gianrinaldo

    Gent.ma Sig.ra Marilisa, La prego cortesemente, se Le è possibile, di evitare di rispondere a miei commenti concernenti post di terze persone. Mi scusi, ma come cattolico non posso stare zitto se in questo blog dove, sia pure con idee diverse se non opposte, molti cattolici discutono, ripeto non posso tacere leggendo delle affermazioni vergognose come quelle di Matteo delle 12.37, lesive dell’onore dei Padri Sinodali (e di tutti gli ordinati, dal Papa in giù…).
    Allora Gesù, che non era sposato, non avrebbe mai potuto parlare di matrimonio! Ma già, adesso qui qualcuno tirerà fuori che Gesù era sposato con la Maddalena…..

    7 Ottobre, 2014 - 0:20
  22. Marilisa

    “Due anni fa eravamo tutti sull’antropologia. La novità di Francesco è nel passaggio dal dottrinale al reale.” (L. Accattoli)

    Grandissima, splendida novità. Ho ragione nel parlare di un Papa illuminato? Un Papa che vede Gesù incarnato nella storia del nostro tempo ?

    7 Ottobre, 2014 - 0:34
  23. Marilisa

    Gentile Gianrinaldo, il fatto è che quando vedo qualcuno esprimere giudizi categorici, anche su terze persone, non posso fare a meno di provare un’indignazione che mi porta a rilevare che tali giudizi sono riprovevoli al massimo. Non si può affermare con nettezza (” è evidente che…”) ciò che non si sa con certezza. È scorretto e basta. Non ho voluto prendere le difese di Matteo ( del quale so però che è stato anche catechista, per cui non è certo digiuno di dottrina cristiana). Ho voluto semplicemente difendere un principio di correttezza.
    Però, qualche verità c’è in ciò che Matteo ha detto. La Chiesa ha sempre parlato di matrimonio stando all’esterno delle molteplici e variegate situazioni matrimoniali. Ha cioè enunciato principî teorici non sempre corrispondenti a determinate realtà di unioni coniugali. Non per nulla oggi si svolge il Sinodo per le famiglie, dopo avere consultato molte famiglie con un questionario, e con la partecipazione di 13 famiglie. Questo Papa ha capito bene ( e va a suo merito) che estromettere le famiglie da un tema che riguarda soprattutto loro, sarebbe stato sbagliato. Io la penso così.
    Per il resto, stia pur tranquillo che con lei interloquirò il meno possibile. Non per scortesia ma solo perché non è facile parlare con chi ha idee completamente diverse.
    La saluto.

    7 Ottobre, 2014 - 1:09
  24. matteo

    Gentile Gianrinaldo,
    non avevo mai pensato di interessarmi a quello che scrive,
    ma tant’è
    lei mi chiama in causa,

    tutti i volumi scritti
    da non sposati sul matrimonio,
    in cui si è scritto tutto e il contrario di tutto
    in duemila anni…

    sono teologismi postumi
    all’evento terreno di Gesù.

    Ma lei ha una sicura cultura biblica,
    che mi può insegnare,

    e si può permettere di offendersi a morte
    se rimango di molto molto perplesso
    se
    scrivo che trovo risibile
    che sugli sposati e fanno sesso
    decidono
    centinaia di padri
    che non si sposano
    che non fanno sesso,
    che non fanno figli.

    Se dire la verità
    la offende in modo così vegognoso,

    non legga i miei commenti,

    non credo che sarà meno cattolico
    se salterà i miei commenti.

    Per il resto
    sono nella Chiesa, Popolo di Dio adunato dal Padre,
    e la forma storica che si è sviluppata dopo i primi 300 anni,
    e sempre più dopo i 1000 anni,
    è
    quella in cui vivo oggi con
    preti e vescovi e cardinali
    che non sanno nulla di sesso,
    di mogli,
    di figli…

    fra 400 anni
    potrebbe essere
    molto diverso.

    Sono nato cristiano in questo contesto storico cattolico,
    se il Signore me lo ha permesso,
    io
    ho scelto di starci,
    ma anche di non starci come un pio bove,

    ma con capacità di comprensione,
    di approfondimento,
    di studio,
    di parola.

    7 Ottobre, 2014 - 6:41
  25. Clodine

    Ma piantala!

    7 Ottobre, 2014 - 7:21
  26. Clodine

    Se confondi la “forma” con ” la Sostanza” dimostri di non sapere proprio un accidente né dell’una, né dell’altra, men che meno della Storia.

    7 Ottobre, 2014 - 7:25
  27. Nino

    “Ma già, adesso qui qualcuno tirerà fuori che Gesù era sposato con la Maddalena…..”

    /////////////

    Quand’anche fosse?
    A me ha chiamato Lui non altri.
    Il punto è se saro capace di rimanere fedele a Lui, alla sua Parola, al Padre e allo Spirito Santo.

    7 Ottobre, 2014 - 7:31
  28. Federico

    Con capacità di relativismo, secondo i miei gusti e i miei capricci.

    Clodine ha sottolineato giustamente l’essenziale: la sostanza, la verità, la volontà di Dio. Non si può dire come sostiene qualche mente eccelsa anche qui che non cambia niente se Gesù era sposato meno (cambia eccome, cambia tutto): non si può prendere solo quello che ci piace e ci convince perché più vicino alle mode del momento.
    Questo Sinodo non deve venire incontro al mondo di oggi, non molto diverso da quello di ieri e dell’altro ieri, ma chiarire come essere fedeli oggi al Vangelo e a Gesù Cristo.

    Quanto alla acutissima osservazione (ancora una volta da ACR, non da persone mature) per cui un celibe non sa niente di famiglia e figli, vorrei far presente che nessuno di noi è onnisciente, ma che tutti possono studiare, conoscere e imparare. Una persona sposata da dieci anni e con due figli conoscerà la propria esperienza, ma non quella, ad esempio, delle famiglie numerose, delle famiglie che hanno figli (o uno dei genitori) disabili, dalla difficoltà materiale e psicologica di chi non riesce a concepire un figlio o di chi intraprende l’avventura dell’adozione. Tutti coloro che sono sposati sono sessuologi, psicologi, sociologi e via dicendo?
    Ai padri sinodali (e alla Chiesa) si chiede una visione d’insieme, una visione informata attraverso approfondimenti seri (anche attraverso testimonianze di coppie, come giustamente è già previsto) non l’esperienza diretta, che sarebbe comunque limitata e “di parte” (cioè influenzata anche dall’emotività di chi è coinvolto direttamente).

    7 Ottobre, 2014 - 9:06
  29. Clodine

    “Se dire la verità”…
    Ma di quale verità parli, Matteo, ma va veramente alla Cepu a prendere qualche lezione: promosso o rimborsato, non perdi niente.
    Forse non hai capito che la centralità di questo Sinodo è l’Eucaristia, non i divorziati risposati ai quali la Chiesa non ha mai chiuso la porta anzi, spesso partecipano vivamente alle azioni pastorali. Men che meno il problema è il sesso , che è solo nella tua testa e neppure il celibato dei sacerdoti, che lascia il tempo che trova: è un dono e una scelta libera, a nessuno è dato obbligo di farsi sacerdote.
    Qui si parla di Magistero, di Sacro deposito della fede che trova la sua ragion d’essere in Cristo stesso: pietra angolare ma anche d’inciampo e lo si vede in modo crudo nel rapporto, anzi, nella lotta che la Chiesa ingaggia ogni volta che si trova a decidere e ” v’inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati” (1Pt 2,4-8).
    Sembrerebbe un destino ineludibile, un continuo parto doloroso cui la Chiesa non riesce a sottrarsi e sono solo 50 anni da un concilio che oggi si avverte inadeguato, fallimentare. Allora, se per alcuni L’Eucarestia è fatta per essere mangiata e bevuta, non per essere osservata e neppure adorata, è vero anche il contrario non la si può né mangiare né bere se non ci sono le condizioni. Questo è chiamato a stabilire il Sinodo: gli sposi che hanno contratto matrimonio sacramentale e vivono la loro esperienza coniugale al fuori al di fuori di questo contesto, hanno infranto un patto, secondo la Parola di Dio, possono o no, accedere all’ Eucaristia senza “mangiare e bere la propria condanna” [Cor 1-11) e, credo la cosa sia molto seria…moltp, molto seria –
    Alla Chiesa l’ardua sentenza,
    “nui chiniam la fronte al massimo Fattore
    che volle in Lei, del creator Suo Spirito
    più vasta orma stampar”

    7 Ottobre, 2014 - 9:26
  30. Clodine

    Condordo con Federico [ma sono veramante assurde le cose che scrivi Matteo…]

    7 Ottobre, 2014 - 9:29
  31. Clodine

    Tuttavia, Matteo, ti chiedo scusa per averti detto di andare alla Cepu per qualche lezione. Siamo tutti mancanti, tutti bisognosi.
    Tu sai il motivo per cui te l’ho detto, e prendo occasione per dirti di non insultarmi più con quel riferimento che continuamente indirizzi alla mia persona… e sai di cosa parlo. Mi ferisce, profondamente, preferirei uno schiaffo . Perciò, ti pregherei di evitare in futuro, se puoi.
    Grazie.

    7 Ottobre, 2014 - 10:03
  32. Sara1

    Lui parla direttamente con la Marinella per forza ci considera tutti laureati al cepu….

    7 Ottobre, 2014 - 10:06
  33. discepolo

    Mi colpisce l’ultima frase dell’articolo di Luigi Accattoli
    “la novità di Francesco è nel passaggio dal dottrinale al reale”
    Oggi sulla prima pagina del Corsera campeggia il titolone dell’intervista al teologo Forte che,anche lui sicuro di se’ come Paglia e Kasper dichiara
    “Noi vescovi siamo qui per cambiare. La dottrina non deve essere una clava che giudica”

    mai come in questi tempi dunque la “dottrina” è malvista o almeno è vista solo bei suoi aspetti negativi. Secondo Accattoli Francesco vuole passare dal dottrinale a reale, come se il reale , cioè la realtà stoico-sociologica, fosse più importante della dottrina. ma così facendo non si cade in una idea di Chiesa del tutto storico-mondana, immanentistica? lo Spirito dei Tempi allora prende il posto dello Spirito Santo? La storia , la sociologia , la “società” e i suoi problemi nonchè i desideri e i modi sbagliati di vivere,
    sono più importanti della dottrina? per molti parrebbe proprio di sì.
    E’ singolare che anche uomini di Chiesa svalutino la dottrina, vedendone solo gli aspetti negativi e paragonandola ad una “clava”.
    Ma la dottrina cattolica non è la Verità della Parola di Dio?
    Se la Parola di DIO per bocca di Gesù nel Vangelo di Marco, 10, 11
    dice: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un altra commette adulterio, e se la moglie ripudia il marito e ne sposa un altro commette adulerio”
    questa dottrina , questa Parola di Dio riportata dal Vangelo di Marco , deve essere “superata” dalla realtà?
    Senza la retta dottrina, che è la Verità rivelata da Dio tramite Gesù, non ci sarebbe neppure la Chiesa, non ci sarebbe il papa non ci sarebbe mons. Forte, non ci sarebbero più i Sacramenti e quindi neppure l’Eucarestia e il matrimonio. E non ci sarebbe neppure il Sinodo.
    senza la dottrina. oggi così svalutata e messa in contrapposizione assurda con la “misericordia” non ci sarebbe oggi nulla da discutere.
    Il Corsera pubblica anche ( ma non in prima pagina, direi “in sordina” l’intervista al card. De Paolis che osa ribadire la dottrina della Parola di DIo :
    “La convivenza fuori del matrimonio è un peccato che impedisce di avere la comunione”
    Dice ancora De Paolis “La volontà di Dio non può essere un “peso” è la strada che ci viene indicata.La mentalità moderna considera le leggi come se fossero un onere.E invece se una legge è fatta bene non è un peso ma una indicazione perchè possiamo camminare nella vita. La legge di Dio è la direttiva che Dio stesso ci ha dato. ”
    Queste sono le sagge parole del card. De Paolis che ovviamente sono messe a pag.21, mentre quelle di Mons. Forte sono gridate in prima pagina!

    Per questo è molto molto pericoloso accostare come fa il teologo Forte la parola “dottrina” alla parola “clava”.
    Perchè un simile precedente può essere usato da chiunque voglia sfuggire alla parola di Dio e vivere , giustificandosi,nel peccato, un ladro, un bestemmiatore, un falso, un adultero, un calunniatore, a chi lo riprende richiamando la Parola di DIO, potrà sempre rispondere
    ” e non usare la dottrina come una clava”.

    7 Ottobre, 2014 - 11:22
  34. Lorenzo Cuffini

    Soprattutto è pericoloso USARE la dottrina come una clava.
    E. comunque, anticristico.

    7 Ottobre, 2014 - 11:35
  35. Sara1

    Anche far passare l’idea che solo i divorzi siano reali mentre i matrimoni di carne che tanti di noi vivono sia solo dottrina e’ brutto.
    È brutto tutto ormai.

    7 Ottobre, 2014 - 11:38
  36. Lorenzo Cuffini

    E’ brutto, certo. Soprattutto E’ FALSO.
    Ma gli sposati siamo noi, Sara.
    E NOI, cosa aspettiamo a far passare l’idea che i nostri matrimoni veri, reali, di carne, possono essere nelle cose concrete pezzi di Vangelo, senza tante pippe e menate?
    Ma ci si rende conto che qui, pieno di sposi, genitori e nonni , ci perdiamo le ore a sproloquiare sulla rava e la fava dottrinale di questo e di quello, e non si è capaci di dire UNA COSA sola di concreto da gente sposata?
    E’ certamente anomalo quello che dice Mat: che di matrimonio, coppie, famiglie e pastorale della famiglia e del matrimonio finiscano col parlare sempre preti, vescovi e papi. Ma è ancora piu’ anomalo ( drammatico) che gli sposati laici, invece che fare e parlare di quello che sanno e VIVONO come sposati laici, giochino a fare i preti, i vescovi e i papi.
    Questo, più che brutto, è ridicolo, dai.

    7 Ottobre, 2014 - 11:46
  37. Sara1

    Prima di partire per la tangente faccio notare che lo dico da mesi che il matrimonio e’ vita vissuta giorno per giorno.
    Che cavolo c’entra la dottrina?

    7 Ottobre, 2014 - 11:51
  38. Lorenzo Cuffini

    Passare dal dottrinale al reale, che è lo sforzo che bene fa Luigi a individuare in Francesco ( uno dei suoi pochissimi tratti veramente nuovi ), dovrebbe essere pane quotidiano per lo sposato laico.
    Ma se invece di fare questo passaggio, pure lo sposato laico sta lì a ripetere, come i dischi quando si incantavano, dottrinale,dottrinale,dottrinale, dottrinale, dottrinale…..si fa prima a prendere il disco e a gettarlo nel pattume.
    Serve a niente.

    7 Ottobre, 2014 - 11:53
  39. Lorenzo Cuffini

    Siamo d’accordo, Sara.

    7 Ottobre, 2014 - 11:56
  40. Clodine

    “Usare la dottrina come clava”. Ecco, questa è una frase che non andava detta; è una di quelle frasi ad effetto, ambigue, coniate per prestere il fianco a personalissime interpretazioni ed indurre all’errore…””Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”

    “Impugnare la Verità rivelata” è anticristico. Veicolare un messaggio errato che riduce la Dottrina Cattolica a un mero pragmatismo ponendola non già al servizio della Verità ma rendendo ancella, la Verità, serva dei bisogni terreni.
    La Verità è Cristo, la cui Parola viaggia da secoli, nei secoli, dalla Chiesa a noi, uomini e donne di oggi attraverso il tempo e la storia.
    Mettere in discussione i dogmi fondamentali su cui si fonda la fede in Cristo, alterare passaggi essenziali del suo divino insegnamento è anticristico-e anche diabolico!

    7 Ottobre, 2014 - 12:26
  41. Marilisa

    ” La Chiesa cattolica è una Chiesa pluralistica aperta al pluralismo, una Chiesa moderna aperta alla modernità, una Chiesa ecumenica aperta a tutto il vasto mondo, una Chiesa VIVA aperta alla vita nuova e ai CAMBIAMENTI che questa comporta e richiede, una Chiesa cattolica aperta in via di principio a ogni verità e a ogni valore.”
    Questo sta scritto nella “Gaudium et spes”. Questa è la Chiesa scaturita dal C.V.II
    Quelli che mettono davanti, ad ogni piè sospinto, la dottrina, io li assimilo agli antichi farisei del tempo di Gesù, proprio quelli che rispettavano per filo e per segno ogni virgola della Legge religiosa e si ritenevano nella Verità; ma Gesù, com’è noto, SCARDINAVA proprio quel tipo di religiosità a costo di scandalizzare i benpensanti del suo tempo, gli ebrei sapientoni che anziché adorare Dio in Spirito e Verità, adoravano la Legge e sé stessi.
    Quando sento parlare alcuni frequentatori del blog, mi rendo conto che il fariseismo non ha cessato di esistere. Anche oggi ci sono i sapientoni che si sentono superiori perché dicono di conoscere la dottrina e con essa vogliono condire tutti i loro discorsi.
    Per loro Dio è poco più che una parola senza la sostanza del Dio Padre che Gesù ha rivelato agli uomini.
    Quando si decideranno a prestare attenzione al cuore del messaggio del Cristo, che non è racchiuso entro gli stretti limiti della dottrina?

    7 Ottobre, 2014 - 14:27
  42. matteo

    Cara Sara1 7 ottobre 2014 @ 10:06

    Io non considero tutti i commentatori laureati alla Pontificia CEPU,
    ma soltanto
    chi crede di fare teologia
    ergendosi sopra le teste altrui.

    Io non sono teologo,
    e scrivo solo mie riflessioni,
    CHE NON SONO TEOLOGIA UFFICIALE
    ma
    sono MIE riflessioni.

    A gianrinaldo non vanno bene,
    bene.

    Mi fa piacere,
    vorrei vedere il contrario,
    cadrebbe l’angelo sul castello papale…

    7 Ottobre, 2014 - 14:49
  43. matteo

    Cara Clodine,
    mi spiace per quelle affermazioni,
    ma
    non posso negarti il dolore che mi arreca
    le tue teologia personale,
    ma
    credo che non addolori soltanto me,

    certo,
    fanno gioire
    i cattolici che amano le porte chiuse,
    i cattolici degli steccati,
    che qui in casa Accattoli ti applaudono,

    ma la gente che soffre nella carne e nello spirito,
    vede le tue parole
    come
    gratuiti cazzotti
    senza alcun senso
    e
    che nulla hanno a che fare con gli Evangeli.

    7 Ottobre, 2014 - 14:53
  44. Lorenzo Cuffini

    Sì, a questo punto giova non solo dirlo. Ma ripeterlo.
    Usare la dottrina come clava è pericoloso e anticristico.
    E questa affermazione non ha nulla di ambiguo e non vedo come possa indurre all’errore.
    USARE: perché questo si fa. SI acchiappa un pezzetto di dottrina, lo si scarnifica dal resto, deliberatamente ignorato, lo si pastrocchia con il filtro opaco della propria visuale, e lo si USA per i propri fini. Il fatto che questo possa essere fatto in buona fede, mi pare dubbio assai. Potrebbe esserlo, se chi lo fa abitualmente fosse digiuno dell’argomento. Ma se chi lo fa è esperto ” dell’articolo” ( e non perde occasione di sottolinearlo giustamente), la cosa è costruita a tavolino. Certo, costruita ” a fin di bene”. Il bene che l’utilizzatore ritiene che sia il Bene vero. Se poi il tutto viene fatto ponendosi
    in alternativa alla Chiesa, delegittimando la Chiesa, mistificando la realtà e mettendo- operazioncina che viene tentata da alcuni in ogni intervento- il proprio parere da mezzo decino SULLO STESSO PIANO di quel che dice la Chiesa, non solo si configura un USO, ma anche, bellamente, un deliberato USO STRUMENTALE:
    COME CLAVA: perché questo si fa. Tutte le volte che la si usa per smazzolare sulla testa , non si sa con quale autorità e in barba a ogni suggerimento evangelico, i tapini che cadono sotto il furore giudicante del momento, mettendoci al posto di Dio, e senza più neppure curarci di nasconderlo.
    QUindi sì: usare la dottrina come una clava è pericoloso, e anticristico.
    Chiedo scusa alle code di paglia pestate.

    7 Ottobre, 2014 - 15:34
  45. Clodine

    Senti, io non mi ergo proprio sopra nessuno, men che meno sulla testa tua. E se dicessi che di te mi arriva la stessa cosa?

    Io Non devo dimostrare niente a nessuno.
    Siccome il blog di Luigi Accattoli entra anche nei meandri della teologia, come pure nell’ecclesiologia, ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo in base non tanto alla sua preparazione teologica, ma di vita vissuta, non vedo perché ogni volta che intervengo mi devo sentire una eco di parolacce e vessazioni – anche da più parti, è vero- ma soprattutto da te.
    Lascio correre…
    Tu non conosci il mio percorso come io non conosco il tuo.
    La differenza tra me e te è una sola: tu insulti, deridi, offendi.
    Io ti compatisco, semplicemente

    Ora, sperando che tu la smetta,o semplicimente mi ignori, ti dico che non avrebbe senso parlare di Dio senza vivere la Parola ogni giorno, dentro la pelle, e mi domando come osi dirmi una cosa del genere, come ti arroghi il diritto di entrare nel mio rapporto con l’Onnipotente..
    Credo, e ti compiango che è la stessa parola di Dio ad urtarti profondamente, perché non corrisponde ai tuoi bisogni, limita la tua libertà, fa’ a cazzotti con la tua visione della vita. Ma se “Le Sue vie non sono le nostre vie…” cosa vuoi che ti dica…
    La parola di Dio o la si vive, e allora se ne prova l’annientamento l’assenza, lo scontro e per converso si sperimenta la Sua presenza VIVA, la si scorge nelle più piccole pieghe del quotidiano, e si è grati, o si continua ad insultare gli altri …che sopportano pazientemente le tue tirate.

    7 Ottobre, 2014 - 15:41
  46. Lorenzo Cuffini

    Caro Mat, la gente che soffre nella carne e nello spirito, difatti, sempre più di frequente , suonata da cazzotti gratuiti e feroci sparati da pii cattolici sulle loro ferite aperte, ci considera ( noi tutti della cattolicità) degli aridi , cinici lobbisti persi dietro a ragionamenti e calcoli di bottega.
    Cosa che mi pareva incredibile, ed è falsa.
    Ma che si può benissimo comprendere.
    Io spero sempre ardentemente che coloro che leggono questo blog ( per non parlare degli altri) sia tutta gente convintamente cattolica di suo, perché la controtestimonianza che in certi casi ci si diverte(?) a spandere a piene mani baloccandosi con la scatola del piccolo crociato, è veramente senza alcun senso.

    7 Ottobre, 2014 - 15:42
  47. Sara1

    L’unica clava che ho visto all’opera negli ultimi mesi è quella contro chi crede ancora nel matrimonio come se chi è sposato fosse un legalista dottrinario che mette dogane.

    Oh, vi volete mettere nella testa che chi crede nel matrimonio ha almeno gli stessi diritti di chi abbandona moglie e figli?

    Non di più però almeno uguali.

    7 Ottobre, 2014 - 15:49
  48. Clodine

    Purtoppo, personaggi come voi, farebbero scappare chiunque volesse intervenire in questo bellissimo spazio …

    Mi dispice tanto per Luigi, ma dopo 8 anni di permanenza credo di essere arrivata al capolinea e desidero lasciare ad altri lo spazio per esprimere in libertà le proprie esperienza, la propria cultura che è sempre una ricchezza da condividere, nel rispetto di ciascuno. Pertanto, mi fermo qui. Spero e auspico a questo blog ogni bene e l’arrivo di persone costruttive, che sappiano apprezzare il dono della condivisione e dell’amicizia.Dio vi benedica!

    Con affetto e rinnovata stima al nostro caro amministratore Luigi Accattoli

    Claudia Floris in Leo

    7 Ottobre, 2014 - 15:56
  49. Lorenzo Cuffini

    Be’, cara Sara, io credo nel matrimonio come la cosa più importante ( l’unica?) di tutta la mia vita. Che gli altri mi considerino un po’ come meglio gli pare, compreso legalista, bigotto, baciapile e chi più ne ha più ne metta. Non mi spostano di una mezza virgola, e , se quelle sono clavate, allora ben vengano le clavate. Non mi sembrano poi granché….
    🙂

    7 Ottobre, 2014 - 16:19
  50. Sara1

    Si si, però pare che se sei in una “posizione regolare” è perchè sei un passatista che vive nell’iperuranio di una nuvola dottrinale in cui tutto va da sé come nei romanzetti della Harmony, invece le periferie loro si che conoscono la vita vera.

    Senza contare l’effetto inversione a U rispetto alle posizioni degli anni scorsi, Tornielli in sei mesi è passato dalla riforma della riforma all’ultrabergoglismo, voglio dire si contenessero un po’.

    E io sono favorevole alla prassi della misericordia. La prassi però non un colpo di spugna generalizzato.

    7 Ottobre, 2014 - 16:26
  51. elsa.F

    Clodine ha mille ragioni.
    Un dialogo in questi termini è impossibile oltre che inopportuno.
    Lasciamo il blog nelle mani dei saltimbanchi e delle loro provocazioni.
    Cominceranno poi ad azzannarsi a vicenda perché i lupi non perdono mai il vizio.
    A Luigi Accattoli vada anche l’attestato della mia massima stima.

    Elsa Fila in Morandi

    7 Ottobre, 2014 - 16:28
  52. Federico

    @Clodine,
    per la prima volta (o quasi) non sono d’accordo con te.
    Siamo chiamati a testimoniare la nostra fede e il nostro amore per la Chiesa anche in luoghi come questo, anche con interlocutori che non abbiamo scelto e che qui diventano il prossimo che il Signore ci fa incontrare.

    Non è facile, e come sai nemmeno io qui ho ricevuto grandi complimenti e grandi soddisfazioni, ma credo che in coscienza ogni (comoda) rinuncia alla testimonianza della nostra fede oggi e qui finisca per sconfinare con una sorta di peccato di omissione. Pensa cosa hanno dovuto subire le Sentinelle in piedi a Bologna e in altre città…

    Prenditi una pausa, fai una passeggiata, bevi un buon caffè (o quello che preferisci, meglio se molto forte) e pensa che, come dicevano i nostri vecchi, non si va in paradiso in carrozza (e nemmeno senza dover incontrare quei tali personaggi a cui ti riferivi poco fa).

    Questo blog ha bisogno dei tuoi interventi sentiti e preparati, della tua testimonianza di fede, della tua sensibilità, della tua simpatia e del tuo acume.

    A presto
    Un abbraccio
    F

    http://www.tempi.it/contestate-le-sentinelle-in-piedi-in-diverse-piazze-italiane-insulti-sputi-e-bestemmie-ora-dite-voi-chi-sono-i-violenti#.VDP3YRFH7Dc

    7 Ottobre, 2014 - 16:32
  53. Sara1

    http://2.andreatornielli.it/

    Adesso che è passato tra i misericordiosi dialoganti tra parentesi ha chiuso i commenti al blog. (aveva fatto lo stesso Rodari prima di passare a Repubblica).
    Vabbè, pazienza.

    7 Ottobre, 2014 - 16:38
  54. Lorenzo Cuffini

    Mah…hai ragione Sara che tutta sta retorica delle periferie lascia assai il tempo che trova.La retorica, dico. Ma non la realtà delle “periferie esistenziali”. Che, essendo esistenziali, ti ci puoi ritrovare finito dentro,e fino al collo, nel giro di manco tanto tempo.( Che poi, un sacco di matrimoni “regolari” che dovrebbero essere reparto Harmony sono in completissima periferia loro pure…. )
    Ma questo, e continuo a dirlo, richiede una presa di coscienza nostra,e una presa di posizione nostra , e un modo di porci nostro, come cristiani sposati, che viaggia in modo completamente indipendente dal Sinodo e dalle sue decisioni. Io dico: la prassi, il fare, il vivere, è il terreno nostro. Mettiamo in atto lì sta benedetta prassi della misericordia. La Chiesa, non noi, è chiamata a scegliere, deliberare e normare ( se e quando e cosa deciderà opportunoi): nulla, poco, tanto, tutto; dal tutto come prima ai colpi di spugna (improbabili).
    Ma a me, che non devo assolvere né negare la assoluzione a nessuno, non mi può bastare e stra-stra-avanzare , la prassi , appunto, della misericordia?

    7 Ottobre, 2014 - 16:38
  55. FABRICIANUS

    Della carissima Clodine negli ultimi due anni penso di non aver condiviso neanche uno dei suoi interventi, ma, non è questo quello che conta.
    Va anche detto che, riguardo ad alcuni/diversi interventi non avevo alcuna minima competenza per poter confrontarmi.

    Cara Clodine, io comunque non dimentico e te ne sono sinceramente grato, per tutto il bene che, mi ha fatto la tua vicinanza ( e quella di altri/e) tra gli anni 2008-2010.

    F.

    7 Ottobre, 2014 - 16:42
  56. Sara1

    Lorenzo: giuro, tutto l’amore e la comprensione del mondo per le situazioni difficili.

    quello che mi pare però è che si voglia cancellare la responsabilità personale dietro a certe difficoltà con un colpo di spugna per cui non si può dire più nulla che serva da guida per il futuro se non un sentimentalismo generico.

    Cioè probabilmente non è così, non credo che Francesco pensi questo, però questo passa ed è per lo meno stucchevole.

    7 Ottobre, 2014 - 16:43
  57. Federico

    Elsa,
    il dialogo può essere improduttivo, ma la testimonianza è sempre possibile e doverosa. Capisco lo sconforto, ma siamo milites Christi, non possiamo gettare la spugna di fronte a qualche delusione.
    Bisogna esserci, essere presenti qui e ora.
    Servi inutili ma pronti a servire il Signore. Cosa risponderemo quando ci chiederà se abbiamo fatto il nostro dovere, quanto “dovevamo fare” (Lc 17, 7-10)?

    7 Ottobre, 2014 - 16:45
  58. Lorenzo Cuffini

    Stucchevolissimo, al limite della carie.
    (Ma anche falso da bestia.)

    7 Ottobre, 2014 - 16:47
  59. Federico

    Immagino il volto di chi ride soddisfatto nel leggere certe dichiarazioni, frutto evidente di una ferita e di una delusione inferta da coloro che si riempiono la bocca di fraternità e misericordia e poi non si accorgono di maltrattare il prossimo.
    A me gli interventi di Clodine e di Elsa dispiacciono moltissimo.
    Chi si frega le mani dovrebbe pensare che, come cristiani cattolici, dovremmo avere come esempio Gesù Cristo e non “colui che divide”.

    7 Ottobre, 2014 - 16:54
  60. manuel76

    Io pregherei fortemente Clodine di ripensarci.

    Ha sicuramente un modo trasparentemente rigoroso di vedere le cose.

    A me sembra di vedere chiaramente le buone intenzioni di chi scrive.
    Forse se ciascuno evitasse la rigidità (gli uni come gli altri) e provasse a capire le ragioni dell’altro si riuscirebbe a confrontarsi davvero.

    I problemi posti al sinodo sono enormi.
    Già il fatto di provare a verificare se non ci siano soluzioni pastorali è uno sforzo immane.

    Se non riusciamo a confrontarci tra di noi guardandoci sempre con un occhio fraterno verso chi la pensa diversamente, come possiamo e con che faccia sperare e pregare perchè i nostri vescovi tirino fuori qualche idea?

    7 Ottobre, 2014 - 17:32
  61. manuel76

    …c’era un “-ci” di troppo…pardon…

    7 Ottobre, 2014 - 17:58
  62. Ubi humilitas

    Clodine, anche io a volte sono tentato, sappi che sono pure romano d’adozione oltre che napoletan-fiorentino e quindi da buon romano…
    http://www.youtube.com/watch?v=uahU5m6Hvj4

    7 Ottobre, 2014 - 18:03
  63. picchio

    sara
    ogni tanto, sempre più di rado visto i livelli, leggevo i commenti del blog di tornielli e ti assicuro che era molto peggio di qua 😉 Cera un bel caravanserraglio: alcune vedove inconsolabili che commentavano abitualmente sul sito di Raffaella che non perdonavano a Trnielli il “voltafaccia”, alcuni adoratori di papa francesco, qualche tradizionalista, un testimone di Geova, qualche ateo anticattolico, qualche non credente benevolo, ma un po’ ignorante su vari aspetti del cristianesimo, e tutti uno contro l’altro armati.Capisco che Tornielli abbia chiuso i commenti.

    7 Ottobre, 2014 - 18:16
  64. Sara1

    Il testimone di Geova era stato allontanato anche da qua, povero, alla fine era il meno peggio.

    7 Ottobre, 2014 - 18:24
  65. picchio

    sara
    “Si si, però pare che se sei in una “posizione regolare” è perchè sei un passatista che vive nell’iperuranio di una nuvola dottrinale in cui tutto va da sé come nei romanzetti della Harmony, invece le periferie loro si che conoscono la vita vera.”

    ma, Sara non è così!Si parla sempre di coloro che vivono in condizioni irregolari, non perchè loro conoscono la vita vera, ma perchè visto anche il loro numero crescente ci si chiede ” come far incontrare loro Cristo? ” perchè è evidente dal loro comportamento che non lo hanno ancora veramente incontrato. Tra l’altro visto che sinora la fede viene per lo più trasmessa tramite la famiglia, se queste famiglie continuano a stare lontano dalla Chiesa, nulla verrà più trasmesso. E’ indirizzata a questo la misericordia. Tra l’altro Kasper, tanto per parlare del più “misericordioso” non ha mai parlato di nessun un colpo di spugna miracoloso. Io sono in una posizione ultraregolare -questo è lo stato di vita di vita che, pur tra difficoltà, mi ha reso molto felice- ma sono contenta di questo sforzo di andare verso i lontani, non penso che nessuno mi stia portando via nulla.

    7 Ottobre, 2014 - 18:35
  66. picchio

    quanti anni fa?

    7 Ottobre, 2014 - 18:36
  67. Sara1

    Picchio sullo sforzo di andare verso i lontani concordo al 200% però qualcuno vuole qualcosa in più e mi da fastidio l’idea possa imporsi a tutti.

    Quanti anni fa Gioab? due o tre, io lo avevo conosciuto altrove e ci andavo d’accordo sarà che in fondo sono tutta matta anche io.

    7 Ottobre, 2014 - 18:51
  68. matteo

    «E’ stato anche affrontato
    il tema del valore essenziale della sessualità
    all’interno del matrimonio:

    si parla talmente tanto, infatti,
    criticamente della sessualità al di fuori del matrimonio,

    che quella coniugale sembra quasi la concessione verso una imperfezione.»

    (estratto da: Sinodo-2014 – 2a Congregazione generale – 6 ott. pomeriggio)

    7 Ottobre, 2014 - 19:03
  69. FABRICIANUS

    Sto ascoltando su una tv locale, una importante testimonianza del card. O’Malley, arcivescovo di Boston.
    Sta parlando nel Duomo di Milano.
    Il semplice frate cappuccino, come si è definito O’Malley è l’uomo che fu chiamato a ricostruire la fiducia nel cattolicesimo in una terra devastata dalla piaga della pedofilia tra il clero.
    Sta parlando di ciò proprio ora.

    Qui l’intervento in streaming:

    http://www.chiesadimilano.it

    7 Ottobre, 2014 - 21:28
  70. Nino

    Clodine-Claudia

    in questi anni, spesso è capitato di dissentire sul linguaggio e sul merito degli interventi.
    Così come di allontanarsi dal blog del caro Luigi, un gentleman che malgrado tutto mantiene vivo questo spazio.

    Siamo individui, diversi e con idee ed esperienze diverse sia culturali che sociali, immaginarsi se non anche religiose.

    Ma le strade e i cammini sono gli stessi e conducono allo stesso destino comune così come suggerisce il buon Totò nella sua splendida “A livella”.

    Sul piano personale, non condivido la gran parte dei tuoi interventi così come tu non nascondi la tua insofferenza per i miei.

    Ma talvolta una parola, una espressione o una riflessione di coloro a cui non somiglio, nauralmente ricambiato, mi aprono uno spiraglio, aiutandomi a “capire meglio” un argomento ma soprattutto la persona che non vedo, non conosco e a cui nulla mi lega se non quella presunta idea di fede comune che agita la coscienza e le eperienze personali.

    Tuttavia penso che tutto vada in buona fede sempre per la maggiore gloria di Dio.

    8 Ottobre, 2014 - 8:16
  71. Sara1

    http://www.ilregno-blog.blogspot.it/2014/10/lidea-di-francesco-e-lesecuzione.html

    “Secondo, e grazie per la domanda sui divorziati. Il Sinodo sarà sulla famiglia, sul problema della famiglia, sulle ricchezze della famiglia, sulla situazione attuale della famiglia. L’esposizione preliminare che ha fatto il Cardinale Kasper aveva cinque capitoli: quattro sulla famiglia, le cose belle della famiglia, il fondamento teologico, alcune problematiche familiari; e il quinto capitolo, il problema pastorale delle separazioni, delle nullità matrimoniali, i divorziati… In questo problema rientra quello della comunione. E a me non è piaciuto che tante persone – anche di Chiesa, preti – hanno detto: “Ah, il Sinodo per dare la comunione ai divorziati”, e sono andati proprio lì, a quel punto. Io ho sentito come se tutto si riducesse ad una casistica. No, la cosa è più e più ampia. Oggi, tutti lo sappiamo, la famiglia è in crisi: è in crisi mondiale. I giovani non vogliano sposarsi o non si sposano o convivono, il matrimonio è in crisi, e così la famiglia. E io non vorrei che noi cadessimo in questa casistica: si potrà, non si potrà?… Per questo ringrazio tanto per questa domanda, perché mi dà l’opportunità di chiarire questo. Il problema pastorale della famiglia è molto, molto ampio, molto ampio. E si deve studiare caso per caso. Una cosa che Papa Benedetto ha detto tre volte sui divorziati, a me aiuta tanto. Una volta, in Valle d’Aosta, un’altra volta a Milano e la terza nel Concistoro, l’ultimo Concistoro pubblico che ha fatto per la creazione dei Cardinali: di studiare le procedure di nullità matrimoniale, studiare la fede con la quale una persona va al matrimonio e chiarire che i divorziati non sono scomunicati, e tante volte sono trattati come scomunicati. E questa è una cosa seria. Questo sulla casistica di questo problema, il Sinodo sarà sulla famiglia: le ricchezze, i problemi della famiglia. Soluzioni, nullità, tutto questo. E ci sarà anche questo problema, ma nell’insieme. Adesso io vorrei dirle perché un Sinodo sulla famiglia: questa è stata un’esperienza spirituale per me molto forte. Nel secondo mese di pontificato è venuto da me mons. Eterovic, Segretario – allora – del Sinodo, con i tre temi che il Consiglio post-sinodale proponeva per il prossimo Sinodo. Il primo era molto forte, buono: l’apporto di Gesù Cristo all’uomo di oggi. Questo era il titolo. E in continuazione del Sinodo dell’evangelizzazione. Ho detto di sì, abbiamo parlato un po’ sulla riforma della metodologia e alla fine, ho detto: “Mettiamo qualcosa di più: l’apporto di Gesù Cristo all’uomo di oggi e alla famiglia”. Sta bene. Poi, nella prima riunione del Consiglio post-sinodale, io sono andato e ho visto che si diceva il titolo tutto intero, tutto completo ma lentamente si diceva: “Sì, sì, l’apporto alla famiglia”, “Cosa porta Gesù Cristo alla famiglia”… e senza accorgersene, la commissione post-sinodale ha finito parlando della famiglia. Io sono sicuro che sia stato lo Spirito del Signore a guidarci fino alla scelta di questo titolo: sono sicuro, perché oggi davvero la famiglia ha bisogno di tanti aiuti pastorali. Grazie. ”

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/may/documents/papa-francesco_20140526_terra-santa-conferenza-stampa.html

    A me pare che Luigi interpreti un po’ sommariamente le intenzioni del Papa, anche sul passaggio tra antropologia e pastorale, anche perchè non c’è tutta questa differenza, dire antropologia vuol dire parlare dell’uomo, dell’uomo di oggi, è assolutamente concreto.

    “Dunque l’avvicinamento all’idea papale pare in atto. La revisione dei tribunali, lo studio di una via non giudiziale al riconoscimento delle nullità, la definizione di un nuovo titolo di nullità che potremmo chiamare “incomprensione del sacramento” sono mete che il papa già cercava in proprio. Al Sinodo chiede il consenso per quelle riforme e l’abbozzo di “una pastorale matrimoniale un po’ profonda” (sempre parole dell’aereo). Credo che Francesco sia soddisfatto delle prime due giornate di lavoro sinodale. ”

    da come dice Luigi pare che al Papa interessasse solo la questione dell’annullamento ma questo toglie fuori tutto il resto.

    8 Ottobre, 2014 - 9:00
  72. Luigi Franti

    Luigi, tu che segui i lavori del sinodo: è vero quello che scrive un tuo giovane collega, e cioè che nella prima giornata «molti padri sinodali hanno chiesto che la Chiesa adegui il suo linguaggio “e si faccia amica del mondo”. E questo perché “se la Chiesa non ascolta il mondo, il mondo non ascolterà la Chiesa”»?

    (Immagino che i virgolettati vengano dal testo della sintesi fornita dalla sala stampa vaticana).

    8 Ottobre, 2014 - 9:28
  73. Luigi Franti

    «Il Regno dei cieli è simile a un pastore che avendo cento pecore e avendone perdute novantanove, rimprovera l’ultima pecora per la sua scarsità di iniziativa, la caccia via e, chiuso l’ovile, se ne va all’osteria a discutere di pastorizia».

    Appunto.

    8 Ottobre, 2014 - 9:36
  74. Sara1

    “Il matrimonio è e resta un sacramento indissolubile; tuttavia, poiché la verità è Cristo, una Persona, e non un insieme di regole, è importante mantenere i principi, pur cambiando le forme concrete della loro attuazione. ”

    questa ad esempio che significa?

    All’atto pratico il matrimonio è indissolubile o no? (cioè lo è solo in via speculativa poi all’atto pratico no?).

    Non è che si capisce, è meglio che torno sull’Aventino.

    8 Ottobre, 2014 - 9:37
  75. Luigi Franti

    Grazie Sara1, ho letto. Sembra un po’ il verbale dell’assemblea del condominio, ma senza i nomi. La cosa che mi ha colpito di più è stata che la proposta di mandare «un messaggio di incoraggiamento e di stima alle famiglie in Iraq, minacciate dallo sterminio perpetrato dal fanatismo islamico e costrette a fuggire per non rinunciare alla loro fede» sia stata approvata a maggioranza. Chissà che cosa pensa la minoranza contraria: che i cristiani perseguitati vanno aiutati in modo più concreto e impegnativo o che non vanno neanche incoraggiati e stimati perché disturbano con la loro esistenza il dialogo con l’islam (e col mondo, naturalmente)?

    8 Ottobre, 2014 - 9:45
  76. Sara1

    Devo dire che se non fossi felicemente sposata da 20 anni a leggere i sunti del Regno non mi sposerei nemmeno morta…

    8 Ottobre, 2014 - 9:48
  77. Le sintesi postate sul Blog de IL REGNO
    sono sintesi della Sala Stampa Vaticana,

    La sintesi
    riflette la libertà di parola dei vescovi.

    E’ vero
    che molti vorrebbero sapere i nomi dei vescovi
    che
    pronunciano taluni di quegli interventi,

    per poterli poi etichettare

    tra
    – progressisti
    – tradizionalisti
    – eretici
    – apostati.

    Ma i vescovi devono discutere liberamente,
    e senza l’oppressione di

    – stampa
    – televisione
    – bloggaroli

    Anche in Sinodi precedenti
    ci furono diversi vescovi che parlarono
    con libertà di parola,
    ma
    la cesura tra le parole dei vescovi
    e
    il seguito del documento lasciato/sganciato alla totale libertà della curia/papa

    ha permesso che le conseguenze di quelle parole
    non influenzassero la vita della Chiesa.

    Se
    son rose
    fioriranno !!!

    8 Ottobre, 2014 - 10:07
  78. Gianrinaldo

    ……un padre sinodale ha sottolineato che “espressioni come ‘intrinsecamente disordinato’ (utilizzata a proposito dell’omosessualità, ndr) o ‘mentalità contraccettiva’ non aiutano a portare le persone a Cristo”.
    Bene, l’omosessualità (consumata, non le tendenze, che non sono peccato) è finalmente accettata dalla Chiesa. Con buona pace di Benedetto XVI:
    « Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata »
    (De pastorali personarum homosexualium cura, 1986, Joseph Ratzinger)
    E per quanto riguarda la “mentalità contraccettiva” pure con buona pace di San Giovanni Paolo II e la sua EVANGELIUM VITAE. Ma sì, adattiamoci al mondo, al relativismo, invece di parlare della bellezza del Matrimonio cristiano, dell’apertura alla vita, della famiglia, del disegno di Dio sull’uomo. Finalmente è stata scoperta l’ipocrisia di molti falsi Pastori della Chiesa, che hanno predicato per anni come slogan verità in cui, in fondo, non ci credevano minimamente. Ed ora, sull’onda di questa situazione di “liberi tutti !” (di sparare cavolate), possono mostrare la loro vera natura di “amici del mondo” (ma chi è il padrone del mondo? Non è il demonio?)

    8 Ottobre, 2014 - 10:08
  79. Gianrinaldo

    Quoto Sara1 delle 9:48. Io sono sposato da un po’ più di anni e senza la predicazione di San Giovanni Paolo e l’aiuto della Chiesa (anche Preti che secondo qualcuno nel Blog dovrebbero tacere su matrimonio e famiglia…) probabilmente non mi sarei mai sposato, né avuto (parecchi) figli. Se avessi ascoltato allora quello che dicono oggi i vari Kasper, Baldisseri, Paglia & C. sarei ancora ateo e mi farei i cavoli miei ( e sarei infelice…). Altro che accoglienza e misericordia ! Misericordia è chiamare i disgraziati impantanati nella disperazione del mondo, che cercano di darsi la felicità da soli, nell’egoismo, alla conversione, a guardare a Cristo, e al suo disegno di amore sull’uomo!

    8 Ottobre, 2014 - 10:18
  80. Lorenzo Cuffini

    Ma quanto fifa abbiamo delle parole, santa pace?
    I padri sindoali sono lì per discutere, dibattere e , se lo riterranno, proporre, ridiscutere, ridibattere e deliberare.
    Se no, se fossero lì per leggersi l’un l’altro tutto quello che è stato detto finora dal MAgistero, che conoscono a menadito, che si è convocato a fare un Sinodo?
    La posizione sull’intrinsecamente disordinato è nota e arcinota.
    E’ noto anche che , prima di questa, se ne usavano di diverse e di peggiori ( o migliori, a seconda dei punti di vista). Su questo specifico tema della omosessualità, senza deflettere dalla condanna della pratica, basta leggersi i documenti degli ultimi 50 anni e si vede come e quanto sia cambiato nel modo di approccio e di definizione dell’argomento da parte della Chiesa.
    Che c’è di strano?
    E’ evidente che dire” espressioni come ‘intrinsecamente disordinato’ (utilizzata a proposito dell’omosessualità, ndr) o ‘mentalità contraccettiva’ non aiutano a portare le persone a Cristo”- che mi sembra cosa del tutto condivisibile- ci puo’ stre benissimo nel dibattito sinodale.
    Dobbiamo per forza, essendoci il tema gay di mezzo ( aaaaaaaaagh!) tiraci dentro il demonio?
    Io non credo proprio.

    8 Ottobre, 2014 - 10:19
  81. Federico

    Condivido i timori e le perplessità di Franti e Gianrinaldo.
    Aggiungo che non capisco cosa possa aiutare a “portare a Cristo”, se non l’educazione morale, la testimonianza e la proposta di una vita cristiana. Non si parla di peccato e di disordine per “portare a Cristo”, ma per aiutare il discernimento tra bene e male e incoraggiare la conversione e la ricerca del bene. Inoltre, scegliendo di non parlare di peccato e di disordine, siamo sicuri di aiutare le persone a raggiungere Cristo? Qual è il traguardo?
    Se si annacqua la morale si ottengono più consensi, ma si tratta di vere conversioni?

    Condivido in toto la conclusione di Gianrinaldo: annacquare il cattolicesimo secondo lo spirito del mondo è antievangelico o addirittura diabolico.
    Mi auguro che i padri sinodali ricordino che siamo chiamati ad essere “nel mondo, ma non del mondo”, secondo Gv 17, 14-19:

    «Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella verità: la tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo. Per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati nella verità».

    8 Ottobre, 2014 - 10:26
  82. Sara1

    Bho, Lorenzo a me pare che si voglia sostituire un linguaggio dottrinale (però Benedetto aveva una visione bellissima dell’amore altroché dottrinale) con uno molto terra terra in cui il matrimonio è lasciato in balia di tutte le fragilità umane di questo mondo.
    In pratica: sposati (sempre che non sia meglio convivere) e forse ti andrà bene.

    8 Ottobre, 2014 - 10:26
  83. Gianrinaldo

    Dimenticavo altre chicche. Il Superiore dei Gesuiti: “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa”. – Bene, allora a cosa serve il SACRAMENTO”, se non ad aiutare i coniugi, attraverso la grazia ecc.? Ma si sa, questi grandi pretoni non credono più nella grazia sacramentale… Allora a che serve sposarsi in Chiesa? Altra picconata al sacramento del matrimonio.
    “ci sono altre religioni da cui i cristiani possono trarre ispirazione, in particolare laddove le comunità cristiane sono minoritarie. Il cardinale Bechera Rai, patriarca maronita di Beirut, intervenuto al briefing, ha fatto in particolare l’esempio dell’islam.”
    Bene, ripeto che se avessi sentito queste cavolate quando ero giovane, NON avrei mai rischiato di tornare alla Chiesa, di sposarmi in Chiesa e avere figli!

    8 Ottobre, 2014 - 10:30
  84. FABRICIANUS

    E’ questa differenza marcata, nettissima tra il cattolicesimo e il mondo che,non ho mai capito.

    All’interno del cattolicesimo tutto è bello, nel mondo c’è il demonio.

    Ma questa è la predicazione evangelical, non cattolica (come ho già detto più volte).

    Poi, non mi ricordo bene quale teologo tedesco diventato papa disse: non mi spaventa il male che c’è nel mondo, ma il male che c’è all’interno della Chiesa.

    Infine Qualcuno, ancor prima del teologo tedesco disse, non mi ricordo in quale libro:

    Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15 non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». 16 .
    17 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 18 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo».

    8 Ottobre, 2014 - 10:33
  85. Sara1

    Ci pensavo in questi giorni noi cattolici siamo gli unici che credono fedelmente all’indissolubilità, tutte le altre religioni compreso l’Islam mi pare ammettano il divorzio.
    Ebrei, ortodossi, protestanti.

    Noi eravamo gli unici.

    8 Ottobre, 2014 - 10:59
  86. Federico

    @Sara,
    noi siamo gli unici.

    @Fabricianus,
    sono le parole di Gesù a dirci che non dobbiamo appartenere a questo mondo: starci, viverci ma non appartenerci.
    C’è la questione del peccato originale, c’è la debolezza di fronte alle tentazioni, c’è l’aspirazione a “essere perfetti come il Padre Celeste è perfetto” (Mt 5, 46-48).
    Non è evangelical, è proprio cattolicesimo doc, solo che è comodo (e ultimamente di gran moda) dimenticarlo. Adesso lo slogan è “apertura al mondo” e ci si illude di trovare il paradiso in terra e invece si troverà sempre il solito “vecchio” mondo al quale il Signore ci aveva chiesto di stare senza appartenervi (ripeto Gv 17, 14-19, ma anche altrove) e di portare una testimonianza diversa.

    8 Ottobre, 2014 - 11:11
  87. Gianrinaldo

    Quoto Federico e Sara1 e sono d’accordissimo con le loro preoccupazioni sulla deriva incipiente. Non è catastrofismo, paura, chiudere le porte, gli steccati…. , ma timore che si perda (per sempre) la unicità, la diversità del messaggio Cristiano come portato dalla Chiesa Cattolica, l’unico che può salvare l’uomo, non solo nella vita eterna, ma qui sulla terra.

    8 Ottobre, 2014 - 11:19
  88. Nino

    “Dimenticavo altre chicche. Il Superiore dei Gesuiti: “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa”
    ////////////////
    Ha semplicemente detto quello che può realmente accadere nella vita quotidiana. Una pura e semplice constatazione che non può prestare il fianco a strumentalizzazioni.

    Vedo che la tentazione di ritornare ai tempi del card. Carafa titolare del sant’uffizio ovvero dell’Inquisizione, poi eletto Papa con il nome di Paolo IV, è ancora viva dopo oltre 400 anni.

    Corsi e ricorsi storici, ma lo Spirito nessuno lo ingabbia nè s’illuda di condizionarlo.

    8 Ottobre, 2014 - 11:44
  89. Ubi humilitas

    Il poco che è filtrato del Sinodo è bastato a farmi associare lo stesso a un “ospedale da campo”. Solo che, mi chiedevo, per i feriti in loco si può fare qualcosa, ma per gli infetti, che si può fare? Di solito si isolano, ma chi ha oggi l’autorità e l’autorevolezza per farlo ?
    Questa mattina ho letto una intervista ad un “pezzo grosso” in cui ci sono affermazioni su cui la vecchia Inquisizione non avrebbe acceso direttamente la pira ma avviato prima il processo solo per un eccesso di garantismo.
    Da quello che sto leggendo, mi VERGOGNO di essere ancora cattolico.
    Questo Sinodo e tempo perso che si poteva dedicare ad altro, al meglio…
    Anche questo credo sia parlare con “PARRESIA”.

    8 Ottobre, 2014 - 11:48
  90. Sara1

    “Corsi e ricorsi storici, ma lo Spirito nessuno lo ingabbia nè s’illuda di condizionarlo.”

    Quelli del regno un aiutino a condizionarlo però la danno volentieri.

    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 11:49
  91. Lorenzo Cuffini

    Visto che, vivaddio, in questi commenti stiamo parlando di matrimonio, e mi pare che ci stiamo parlando tra sposati, oltre che lanciare lai e grattarsi perplessi la pera, un poco di testimonianza attiva e di vita che renda visibile l’unicità,la diversità ( tutto lì?, un po’ pochetto…)la FORZA, la BELLEZZA, la carica RIVOLUZIONARIA, la capacità di FAR PRESENTE CRISTO, ce la vogliamo mettere oppure no?
    Torno a ripetere che senza questo, INDISSOLUBILITA’ è un guscio vuoto.
    Perché questo è la vera deriva e il vero guaio.
    Altroche Milites Christi. Fare un pochetto i testimonial credibili della carica del matrimonio?

    8 Ottobre, 2014 - 11:53
  92. Sara1

    Senta Lorenzo calato terra terra la sua testimonianza rivoluzionaria ha aiutato i suoi amici e parente ecc. a non divorziare o a sposarsi?

    Perchè da noi grossi risultati nella testimonianza profetica finora…

    8 Ottobre, 2014 - 12:25
  93. Ubi humilitas

    Sara1 scrive, 8 ottobre 2014 @ 11:49

    “Quelli del regno un aiutino a condizionarlo però la danno volentieri.”

    Ma quanto è cattivella questa Sara! Ma come fai a fare certe diaboliche affermazioni! Io li vedo proprio “super partes”. Ma tanto, tanto “super”, al di sopra, che mi sembra stiano anche al “di sopra” di …
    🙂 🙂 🙂

    Sara, abbi pazienza che mi rivolgo a te, ma dato che sei come me sposata da vent’anni e credi in quello che credo anche io, e che pure a te fanno girare quello che non hai, ti facevo una proposta: apriamo un blog e mettiamo tutte le nostre foto di famiglia, filmini, video; poi raccontiamo tutti i fatti nostri della vita coniugale passate e presenti, ansie difficoltà aspettative, i brutti momenti e quelli belli, evidenziando che poi alla fine con tutte le burrasche e i momenti belli passati con i nostri rispettivi coniugi, stiamo ancora insieme a loro e ai nostri figli, grazie a Dio (e nonostante lo spettacolo sinodale di questi giorni 🙁 )crediamo ancora nel matrimonio e nell’indissolubilità e ci facciamo molte domande sulla superficialità del cavolo con cui si affrontano certi argomenti.
    Che poi, chissà, PUO’ DARSI -ma la vedo difficile- la smettono di chiedere continuamente “testimonianza” e “FORSE” -ma la vedo difficile- capiscono che non veniamo a prlarne qui per sport e che nella vita “REALMENTE” abbiamo testimoniato e testimoniamo.
    Fammi sapere.

    8 Ottobre, 2014 - 12:26
  94. Ripropongo queste parole per chiedere che proviamo ad aiutarci:
    …………..

    __________________________________________________________
    Luigi Accattoli scrive, 6 ottobre 2014 @ 20:27

    …Ti ringrazio d’aver segnalato ancora una volta la situazione deprimente del blog:
    io ce la metto tutta a indicare una linea di responsabilità,
    ma ben pochi mi ascoltano.

    C’è un uso terapeutico, o psichiatrico, del commento
    che sono ormai costretto a riconoscere:
    molti hanno bisogno di uno sfogo, o di una tribuna dove mostrare i muscoli.

    La scena è pietosa ma chi ha quel bisogno non se n’avvede.

    Spero che a loro l’esibizione di aggressività cui si abbandonano sia utile.

    Chi non vive quei tormenti porti pazienza.

    Sono sempre in attesa che entrino altre persone
    – oltre le già presenti –
    che vogliono semplicemente dire la propria opinione.

    E che siano anche capaci di non mordere tutte le volte che interviene un altro a loro inviso,
    anche se l’altro non le chiama in causa:

    sembra nulla, ma tanti non ci riescono.

    8 Ottobre, 2014 - 13:06
  95. Ubi humilitas

    Oltre alle scoperte dell’acqua calda giornaliere, al Sinodo poi ci sono le “chicche“. Eccovi queste:

    il cammino di preparazione al sacramento del matrimonio deve essere lungo, personalizzato e anche severo, senza timori di vedere eventualmente diminuire il numero di nozze celebrate in chiesa; altrimenti, si corre poi il rischio di intasare i tribunali con le cause matrimoniali

    innanzi tutto qualche lezione di logica non guasterebbe: se il cammino “deve essere lungo, personalizzato e anche severo” gli sposi potrebbero scegliere la “scorciatoia” di non sposarsi, tanto non cambierebbe niente secondo un altro padre sinodale, in quanto, a suo dire, “le unioni di fatto in cui si conviva con fedeltà ed amore, presentano elementi di santificazione e di verità“; e poi anche, secondo il Generale dei Gesuiti “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa”.
    Quindi, che sposarsi a fare?

    Quindi cari padri, cercate di mettervi d’accordo con l’aiuto di Dio (ma la vedo difficile, non tanto quanto al fatto che vi mettiate d’accordo che è molto probabile, quanto all’accoglienza dell’… invece…)

    Poi, cari padri sinodali, i problemi si risolvono a monte e non a valle.
    L’età media degli sposi oggi è di trent’anni. A trent’anni prendono lezioni da voi? Si fanno fare la “Dottrina”? Arrivano –se arrivano!- da voi già belli (S)formati e “indottrinati” da questo mondo e mass-media dei miei stivali, dopo essere stati abbandonati all’eta di dieci anni dopo la “Prima Comunione“; mondo dei miei stivali che cercate a tutti i costi di abbracciare e farvi abbracciare, piuttosto che sbracciarvi a cercare con gli insegnamenti cattolici di “correggere” e “migliorare“.

    E’ vero, padri cari, “il cammino di preparazione al sacramento del matrimonio deve essere lungo, personalizzato e anche severo“.
    E per esserlo deve iniziare dall’infanzia! In famiglie cattoliche e cattolicamente formate, in parrocchia, da preti che siano “cattolici” e non la caricatura di questi, che purtroppo troviamo troppo spesso in troppe parrocchie, e questo lo ha detto, almeno se non proprio in questi termini, anche il papa. Formatori seri e non animatori di feste da sacrestia! Preti vestiti da tali, preti che operino da tali!
    Spero, se qualcuno di voi legge, non vi dispiaccia la mia estrema “parresia“.

    8 Ottobre, 2014 - 13:21
  96. Sara1

    “Molti interventi hanno trattato della fiducia che bisogna avere nella grazia di Dio: la grazia Dio è essenziale per il nostro agire e le nostre decisioni; ci sono stati alcuni interventi “molto belli” – ha commentato il direttore della Sala stampa vaticana – sul tema del perdono e della riconciliazione, un intervento interessante che ha posto in rilievo l’importanza della riconciliazione nella culttura tradizionale africana.”

    http://ilsismografo.blogspot.it/

    Ma perchè non ci sono gli interventi completi?

    Perdono e riconciliazione anche dentro il matrimonio è un po’ quello che dicevo tempo fa sulla misericordia (perchè mi pare assurdo parlarne e straparlarne senza invitarla come primo convitato tra gli sposi).

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/intervista-rocchetta.aspx

    8 Ottobre, 2014 - 13:37
  97. Lorenzo Cuffini

    Uhhhhhhhhh, come je girano , ma come je girano…

    Beh, a Piombomoschettocattolicoperfetto, a colui che chiede e offre guerra, invece di beccarsi ancora una volta un poco di Provvidenza pura dalla vita della Chiesa, non è che ci si possa aspettare granché testimonianza. se non quella della delegettimazione costante del Magistero che offre in ogni suo intervento.( astenersi prego dal fare passare per Magistero quello spezzatino fatto secondo il personale mal di calli di testi e encicliche, smontate e rimontate ad arte come viene propinato nel blog dell’Humilitas))
    Parlasse per sport, anzi parlasse di sport, farebbe molto meno danno di quello che fa, sostituendo se stesso ( con tutto il suo ipertrofico ingombro) al legittimo, necessario e provvidenziale interrogarsi della Chiesa.
    Sulla testimonianza nella vita personale, a differenza sua che la vede dura a destra e manca ( deve essere effetto secondario del celodurismo da cui è affetto), io non ho nessun dubbio che la pratichi.
    ECCEMANCHEREBBE PURE!!!!
    Ma, come ripeto per la miliardesima volta, visto che qui non siamo al telefono, né nella scrittura di un ” caro Diario”, ma siamo in piazza, quello è il blog, la testimonianza DEVE VENIRE FUORI DA QUELLO CHE SI SCRIVE SUL BLOG.Invece si preferisce colonizzare la piazza per fare catechesi delle proprie idee, beh, avanti, venghino siori.

    8 Ottobre, 2014 - 13:38
  98. Ubi humilitas

    Ogni “boccone” è buono, per gli affamati… 🙂 🙂 🙂

    8 Ottobre, 2014 - 13:41
  99. Ubi humilitas

    Cent’anni di salute a papa Francesco, ma prima o poi verrà un Sisto sesto, ancora più tosto di quello “tosto” (se non proprio “Pietro il Romano”).

    8 Ottobre, 2014 - 13:45
  100. Marilisa

    “Misericordia è chiamare i disgraziati impantanati nella disperazione del mondo, che cercano di darsi la felicità da soli, nell’egoismo, alla conversione, a guardare a Cristo, e al suo disegno di amore sull’uomo!”(Gianrinaldo)

    Questa è una sua opinione discutibile e preconcetta e sentita dire da certi preti non so quanto convintamente. Ci sono persone atee che non sono niente affatto disperate, niente affatto egoiste, che da sole–cioè senza conversione al Cristo- non si sentono fallite. Sono apprezzatissime per l’onestà intellettuale che sempre dimostrano, e nessuno si sognerebbe di convertirle. Anche perché la conversione vera è una cosa seria. Non basta dire: “io mi converto”, non basta seguire la dottrina cristiana per essere davvero convertiti.
    Bisogna sentirlo nel cuore Gesù Cristo, per seguirlo ed essere davvero convertiti. Altrimenti è apparenza, solo apparenza.
    Ecco: tanti fedeli cattolici, che vanno a messa la domenica e nei giorni comandati, che conoscono a memoria certe formule catechistiche e si sentono a posto per questo, sono “cattolici apparenti”. Come lo sono quelli (tanti) che si sposano in chiesa per seguire una tradizione e poi spariscono dalla chiesa per il resto della vita.E ci rientrano qualche volta per assistere a delle cerimonie religiose di parenti o amici, e infine chiusi in una bara.
    Quanti di loro mantengono viva la loro unione coniugale? Meno di quanto si creda. Ma l’opinione comune è che tutto va bene madama la marchesa.
    Conosco persone sposate solo civilmente e quindi “non sposate” secondo la Chiesa, che vivono d’amore e d’accordo fino al termine della vita.
    Saranno pure unioni “irregolari”, ma danno dei punti a molte di quelle ritenute regolari dall’ Istituzione ecclesiastica.
    Questa non è una opinione, è una realtà che nessuno può smentire.
    Se non si riesce o non si vuole guardare in faccia la realtà, si parla spinti dall’ l’ostinazione di voler dire che le cose non stanno così.
    Ma le cose invece stanno proprio così.

    8 Ottobre, 2014 - 14:06
  101. Marilisa

    ” Preti vestiti da tali, preti che operino da tali!
    Spero, se qualcuno di voi legge, non vi dispiaccia la mia estrema “parresia“.”

    No, a me non dispiace affatto, anche perché quest’ ultima mi fa ridere parecchio. Proprio molto molto.
    Ogni tanto ne sento una.
    Quanti preti conosco non “vestiti da tali” e che sono dei magnifici preti che “operano da tali” e che sono molto migliori di quelli “vestiti da tali”!!
    Mai sentito dire che “l’abito non fa il monaco” ?
    Anche questa non è un’ opinione, spesso è una realtà vera-verissima.

    8 Ottobre, 2014 - 14:23
  102. Lorenzo Cuffini

    E per esserlo deve iniziare dall’infanzia! In famiglie cattoliche e cattolicamente formate, in parrocchia, da preti che siano “cattolici” e non la caricatura di questi, che purtroppo troviamo troppo spesso in troppe parrocchie,…”
    🙂
    Questa è carina.
    Nella visione cara all’umilissimo Aruspice, quella di un cattolicesimo franchista,quando si parla dell’infanzia, si parla di quella primavera di bellezza in cui forgiare la maschia gioventù, al motto, scolpito nei cuori( e se è necessario…con i manganelli?) di Dio, Patria, e famiglia.
    Ma, anche con questa prospettiva un cicinin- grazie a Dio- antistorica, saprebbe Sua Umilità spiegarmi che collocazione dare a poppanti, bambocci ( non si alteri, è diverso dal bamboccione ) e bambini che NON provengano da genitori cattolici, ma invece da genitori atei, agnostici, uno ateo e uno cattolico, uno cattolico e uno agnostico, uno al primo giro di nozze e uno al secondo o al terzo, uno nato dalla provetta, uno nato da un islamico e un cattolico, uno da un cattolico e una ebrea, uno adottato da due gay in Spagna e poi trasferito in Itali? Di tutti questi bambiniregazzini e poi adulti, che non possono essere CATTOLICAMENTE forzati ad essere cattolici, che ne facciamo? Di lei, Humilissimo, se domani mattina si scoprisse insopprimbillmente gay8 aaaaaaaaaaargh!!), che facciamo?
    Lei considera la religione un campo di rieducazione per mele marce e il cristianesimo uno strumento per mantenere l’ordine costituito, ma vede, le sfugge che questo poteva andare ( ed ahimé, macchiaccia orrenda, è andato bene negli anni 20/30/40 per motivi srtorici e di bieco opportunismo reciproco), ma oggi, per usare il suo linguaggio, la vedo duretta ( non mi esalterei troppo , con tutto sto durume).
    Lei sogna” a guera” per menare un po’ le mani come si faceva da pischelli, ma il mazzo ( per non dire altro, perché so che lei mi resta un poco intollerante alla parola) oggi bisogna farselo MISURANDOSI con le realtà nuove, e dimostrando, se ci crediamo, la bellezza e la forza di quello che crediamo noi.
    Lo so: lo stato e la Chiesa, babbo e mamma, che ti tengono la mano sulla spalla e te sbattono al gabbio se fai er cattivone, lo trovavi mejo….
    MA te tocca arrangiatte, mo’.
    Faje ‘n po’ capì che vvordì essere cristiani., ar monno de tuoj stivali.
    ( altro che preti vestiti da preti, seeeeeeeeeee).

    8 Ottobre, 2014 - 14:45
  103. Federico

    @Cuffini,
    abbiamo colto la profondità e lo spessore del tuo pensiero, stai sereno.

    8 Ottobre, 2014 - 14:51
  104. Lorenzo Cuffini

    A proposito di sinodo e illogicità, Mr. Vivificat, una domanda di assoluta parresia, se posso.
    Ma com’è che… tutto sto popo’ de spezzatino prima, poi la dichiarazione d’A Guera, mo’ er lapis rosso e blu….. e commentini, zero?
    Santo er Luiggino tuo, che t’ha fatto dono d’a citazzzzzzione , e che te da ‘n pochetto de posto ar sole qua da lui….
    Vedi, sto cattivone de regnista?
    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 14:52
  105. Lorenzo Cuffini

    Serenissimo Federì…..meppoi chiamà er doge.
    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 14:53
  106. Ubi humilitas

    Sara, allora pubblicassero gli interventi, cosi che io non penso più alla coppola e al marranzano, sempre parresisticamente ed eufemisticamente parlando.
    Perchè nel mio piccolo, da Battezzato e quale fatto pure io a “immagine e somiglianza di Dio”, da quello che dicono cardinali e “generali”, pure io mi sento offeso nella mia dignità e non è “corretto nei [miei] confronti”.

    8 Ottobre, 2014 - 15:08
  107. FABRICIANUS

    Sto con LorenzoCuffini

    8 Ottobre, 2014 - 15:11
  108. FABRICIANUS

    Humilitas/Nedstark/Nikolai……

    Ce fai ride!!! Quanto ce fai ride!!!

    8 Ottobre, 2014 - 15:13
  109. Ubi humilitas

    Quanto srive Colagrande oggi l’ho denunciato in tempo reale ieri e l’altro ieri io stesso sul mio blog.

    8 Ottobre, 2014 - 15:14
  110. Sara1

    Io rimango fedele alle parole del Papa che ho riportato stamattina e che condivido al 100%.

    Però se riportassero i commenti sarebbe meglio.

    8 Ottobre, 2014 - 15:19
  111. Marilisa

    “L’abito non fa il monaco, ma il monaco porta l’abito. Così faccia anche il prete.”(Federico)

    Con tutto il rispetto per il papa nonché santo G.P.II, le sue considerazioni sono tipiche di un atteggiamento retrodatato.
    Spero che con l’andar del tempo si sia ricreduto essendo un uomo intelligente.
    Inutile portare un distintivo di facciata, anche perché, come dicevo, l’abito non garantisce che chi lo porta faccia il monaco o il prete. Spesso anzi è il contrario. E tutti lo sappiamo molto bene.
    Quel decoro di cui lui parla, io lo vedo ben manifestato in altro modo in tutti i preti senza talate o clergyman.
    Se si badasse a dettagli molto più sostanziali piuttosto che a formalità di poco conto, le cose forse andrebbero molto meglio.
    A volte vedo qualche prete vecchio stampo che sta un’ora ( faccio per dire) con l’ostia alzata e con gli occhi al cielo, e questa teatralità la trovo retorica e basta. Preferisco di gran lunga un prete che rimane sé stesso e che non gioca o non recita a fare il prete.

    8 Ottobre, 2014 - 15:29
  112. Marilisa

    “Serenissimo Federì…..meppoi chiamà er doge.”
    😀

    8 Ottobre, 2014 - 15:38
  113. Lorenzo Cuffini

    @ DISCEPOLO
    Mi era sfuggito, e lo leggo solo adesso, un tuo commento di ieri, laddove scrivi

    discepolo scrive,
    7 ottobre 2014 @ 11:22

    Mi colpisce l’ultima frase dell’articolo di Luigi Accattoli
    “la novità di Francesco è nel passaggio dal dottrinale al reale” ecc ecc ecc.

    Luigi non mi pare abbia affermato che’il reale , cioè la realtà stoico-sociologica, sia più importante della dottrina’; né ha illazionato che Francesco abbia questa convinzione. Mi pare che abbia soltanto ragionato sul tema del Sinodo: è meglio che un Sinodo abbia una tematica dottrinale, su cui svolgere un dibattito accademico – e ne abbiamo visti tanti – o è meglio che affronti questioni su cui urgono decisioni? Tutto qua.

    Mi pare che ci sia carne al fuoco in abbondanza per accapigliarsi, senza crearsene di ulteriore, tanto per alimentare la griglia.

    8 Ottobre, 2014 - 15:49
  114. Luigi Franti

    Potrebbero tutti costoro, non romani, smettere di scimmiottare malamente la lingua della plebe romana, che, dopotutto, è stata la lingua di Giuseppe Gioacchino Belli? Le loro scipite spiritosaggini potrebbero dirle ugualmente male in italiano standard, e sarebbero meno patetici.

    8 Ottobre, 2014 - 15:53
  115. Lorenzo Cuffini

    …perché, con tutto il rispetto per Giuseppe Gioacchino Belli, d’er Califfo, ce ne vogliam scordare?!
    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 16:05
  116. FABRICIANUS

    Civis Romanus sum

    8 Ottobre, 2014 - 16:15
  117. Lorenzo Cuffini

    Pubblicassero gli interventi, pubblicassero gli interventi…
    Strano che nessuno abbia ancora invocato un sinodo in streaming, modello Grillo.
    Ma è davvero importante conoscere la ravissima und la favissima di ogni singola parola detta, o non preoccuparsi di quello che verrà, se verrà, fuori?
    Questo sinodo prende di petto ( almeno ne ha l’intenzione) alcune questioni concrete e urgenti. Vediamo il risultato, ammesso ( sperabilmente) che ci sia, e su questo, semmai discutiamo.
    A parte l’inconsistenza assoluta delle strombazzate Chicche, a parte farci divertire con lapissino in mano, a che serve sapere fino alla virgola il contenuto di intrerventi che sono e devono essere liberi interventi di un dibattito? Del Sinodo è importante la conclusione, mi pare, non le singole voci una per una.

    8 Ottobre, 2014 - 16:23
  118. Sara1

    “ci sono stati alcuni interventi “molto belli” – ha commentato il direttore della Sala stampa vaticana – sul tema del perdono e della riconciliazione, un intervento interessante che ha posto in rilievo l’importanza della riconciliazione nella culttura tradizionale africana”
    Leggendo “molto belli” mi viene voglia di conoscerli (e anche quello di Bechera Rai mi incuriosisce).

    Ormai pure Topolino qua è classificato come rigida dottrina legalistica, ma il dibattito “teologico” invece mi interessa più delle pernacchie che mi fate leggere qua dentro onestamente. (o pastorale fate voi per me è uguale)

    8 Ottobre, 2014 - 16:29
  119. Lorenzo Cuffini

    Ben le pernacchie, si sa, vanno e vengono. E meno male che non interessano a nessuno.Ma ciononostante, non è meglio che sia privilegiata la libertà assoluta di espressione e di dibattito. Se già cos’, sui resoconti, ogni giorno c’è una vendemmia di Chicche e una ondata di polemiche per ogni chicca…
    Fossimo vissuti ai tempi del Concilio , che si faceva?
    Sepolti sotto uno tsunami quotidiano di dattiloscritti per tre anni ?
    Manco c’avevano l’on line, i conciliari….
    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 16:36
  120. Ubi humilitas

    Come è strano il mondo…
    A me interessa di sapere cosa è stato detto, e nulla mi importa chi lo abbia detto (in piena compiacenza con quanto afferma “L’imitazione di Cristo”) e giù sberleffi e pernacchie…
    Da chi? Da chi gli interessa sapere “chi” sono io mentre se ne frega di cosa dico e fa tutta una battaglia menandocela a suon di bastonate CONTR L’ANONIMATO, in simbiosi col padrone del blog… (perchè col “chi sono” può attaccarti meglio).
    Io da buon napoletano ironico e figglio e ‘n’trocchia è da tempo che ho modificato la pagina “chi sono” del mio blog con questo testo, e dato che la pagina è letta spesso, sono in parecchi a rimanerci male 🙂 🙂 :-):

    “Muori dalla voglia di saperlo, vero?
    Pur se non lo sono, immaginami come un monaco Trappista che si rivolge a te citando il motto dell’Ordine: “Memento mori“.

    “Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. Infatti gli uomini passano, “invece la verità del Signore resta per sempre” (Sal 116,2); e Dio ci parla in varie maniere, “senza tener conto delle persone” (1Pt 1,17)”
    L’imitazione di Cristo -Libro primo, capitolo 5″ ”

    (Si gli ho dato da “mangiare”, ma ne valeva la pena esporsi a questo rischio… 🙂 🙂 🙂

    8 Ottobre, 2014 - 16:39
  121. Lorenzo Cuffini

    …e comunque ti potrei citare alcune storie di Topolino che sono permeate eccome di rigida dottrina legalistica…..
    Ecco, una battuta del genere, (‘na stronzata per dire), se venisse riportata letteralmente in bocca a un padre sinodale nel corso del dibattito, se ne farebbe una guerra punica di interpretazioni e controinterpretazioni.
    Per dire.

    8 Ottobre, 2014 - 16:40
  122. Lorenzo Cuffini

    Ah bbello, memento mori io me lo imparo in casa ogni giorno.
    Lavati la bocca con la soda caustica, e torna a trastullarti con i tuoi santini e i tuoi copiaincolla, cocco.

    8 Ottobre, 2014 - 16:43
  123. Sara1

    Il commissario Basettoni…

    8 Ottobre, 2014 - 16:45
  124. FABRICIANUS

    Da chi? Da chi gli interessa sapere “chi” sono io mentre se ne frega di cosa dico e fa tutta una battaglia menandocela a suon di bastonate

    A me non fotte nulla di chi sia lei.

    E’ lei che riprendendo l’argomento anonimato mostra di gaudère molto di questo argomento e ritiene che gli altri pensino quasi “ossessivamente” a scoprire chi sia lei veramente.

    Ripeto: non me ne fotte nulla.

    Riguardo al dar da mangiare, (chiaro riferimento alle perle per i porci), lei le perle se le metta nel latte a colazione.

    8 Ottobre, 2014 - 16:47
  125. Ubi humilitas

    (Già stava nervoso… mo’ il “resoconto” va a finire lo innervosisce ancora di più
    🙂 🙂 🙂 )

    8 Ottobre, 2014 - 16:47
  126. Ubi humilitas

    Veramente era “dare da mangiare ai troll”.
    Faccia lei comunque , Signore. Voglia gradire i miei umili saluti alla Signoria Vostra!

    8 Ottobre, 2014 - 16:52
  127. Ubi humilitas

    Sempre al cortese e illustre Signore che si firma FABRICIANUS, al quale non son degno di lustrare le scarpe, faccio notare che la risposta non riguardava La Sua Signoria, ma altri. Oltre tutto, a mo’ di ulteriore chiarimento, le faccio presente che essendo io fieramente nazionalista e cattolico, sono particolarmente avverso, pur purtroppo conoscendola e dovendola ahimè spesso parlare, alla lingua dei nemici protestanti, e quindi esprimevo in italiano la frase “don’t feed the troll” che significa appunto. Spero la Signoria Vostra vorrà scusarmi del malinteso occorso. La mia faccia sotto i vostri piedi… (e potete anche camminare).

    8 Ottobre, 2014 - 17:00
  128. Ubi humilitas

    Sara, tu gaude dell’anonimato o come me vi si rifugia a “protezione”?
    (Abbi pazienza se mi rivolgo sempre e solo a te, lo faccio per “protezione”…)

    8 Ottobre, 2014 - 17:03
  129. Lorenzo Cuffini

    Si Sara, il commissario Basettoni. E l’ispettore Manetta, per giunta.
    E lo stesso Topolino, col povero Pietro Gambadilegno….

    8 Ottobre, 2014 - 17:05
  130. Sara1

    E Macchia nera (le mie preferite) 🙂

    Ubi Sara e’ il mio vero nome il cognome però mi vergogno a scriverlo (mi riconoscesse qualcuno che conosco…)

    Sulla legge:

    http://m.youtube.com/watch?v=_PfN4GV078c

    8 Ottobre, 2014 - 17:12
  131. FABRICIANUS

    @UbiHumilitas

    Prendo atto della notazione e la saluto.

    (Comincio però a pensare che sia giusto dire Vi saluto UbiHumilitates, ma poi lei che ora scrive ricomincerebbe con la pappardella della curiosità sull’anonimato).

    Stia bene.

    8 Ottobre, 2014 - 17:16
  132. Luigi Franti

    Mah, che vi devo dire? Si vede che la legge di Gresham colpisce implacabile anche nei blog e il commentatore cattivo caccia quello buono. Qui oramai i (e le) migliori se ne sono andati quasi tutti e trionfano i pessimi (e le pessime).
    In base a questo, io dovrei rimanere (e state tranquilli, rimarrò), però vi confesso che nemmeno a me regge più tanto la voglia di rimestare nel paiolo, e dire che sono un patito del trash …
    Devo ammettere che il fintoromanesco di Cuffini mi ha quasi dato il colpo di grazia.
    Comunque, farò del mio meglio, ma non posso promettere niente. Quando è più la fatica del gusto …

    8 Ottobre, 2014 - 18:27
  133. Lorenzo Cuffini

    ….via via via via via via Franti!
    Non faccia il modesto.
    Un po’ di fatica e si lastrica un pezzetto di strada per il Paradiso.

    8 Ottobre, 2014 - 19:18
  134. discepolo

    Caro Franti no per favore non se ne vada anche lei!
    E’ vero che tutti i migliori se ne vanno: ma sarebbe un incubo leggere un blog in cui Picchio da’ ragione a Matteo e Marilisa da’ ragione a Picchio!

    No caro Franti lo faccia per me!

    8 Ottobre, 2014 - 20:10
  135. FABRICIANUS

    Resti con noi Franti perché si fa sera.

    8 Ottobre, 2014 - 20:23
  136. Marilisa

    Guardi, discepolo, io in fatto di cose serie potrei anche replicare alle sue argomentazioni, ma sulle stupidate no, mi rifiuto proprio.
    Allora, lei continui pure a colloquiare con il Franti, la cui maleducazione è conosciuta da tutti, e anche con quell’altro sapientone retrogrado, ma lasci in pace me. Non credo di pretendere poi molto.
    Mi chiedo perché mai l’ inciviltà crassa si trovi sempre associata all’ arretratezza di pensiero. Me lo chiedo, ma la risposta in fin dei conti viene da sé.

    8 Ottobre, 2014 - 20:37
  137. Marilisa

    “Resti con noi Franti perché si fa sera.”
    🙂

    8 Ottobre, 2014 - 20:40
  138. Sara1

    “Il principio di indissolubilità è in sé limpido e deve brillare per il cristiano
    come stella polare. Esso, però, deve guidare un cammino esistenziale che è tormentato e accidentato. Ogni verità di fede è in sé “assoluta”, ma non rimane nell’empireo della trascendenza, deve diventare necessariamente “relazionale”, perché riguarda l’umanità, la sua storia, la sua esistenza. Ecco perché – anche se dal testo evangelico non si riesce a definirne l’esatta portata – già la Chiesa di Matteo aveva introdotto nella netta affermazione sull’indissolubilità matrimoniale di
    Gesù una clausola “eccezionale”: «Chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di pornéia, e ne sposa un’altra, commette adulterio» (Matteo 19,9).”

    http://www.cattoliciromani.com/8-principale/52357-iii-assemblea-generale-straordinaria-del-sinodo-dei-vescovi-5-19-ottobre-2014/page44

    “Il matrimonio cristiano è un “bellissimo ideale”, ma quando si parla di “gradualità” si intende che bisogna prendere in considerazione “la realtà concreta delle persone che non possono arrivare a quell’ideale”, ha spiegato Fernandez, rimandando alla categoria di “bene possibile” evocata da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, da perseguire “anche con il rischio di sporcarci nel fango del cammino”. ”

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36813/

    L’ho detto io che ci relegavano nell’iperuranio (e inauguravano il matrimonio in progress a tutele crescenti)

    8 Ottobre, 2014 - 22:56
  139. Perchè continuate a mettere i link a finesettimana.org ?

    Finesettimana.org non è linkabile:

    Ma perchè continuate ?

    9 Ottobre, 2014 - 0:53
  140. Gianrinaldo

    Bene! Non me lo sarei mai aspettato ! Molti Padri sinodali ritengono quindi che il mio matrimonio, che dura da 32 anni, con l’aiuto di Dio, aldilà dei miei/nostri limiti/peccati, sia un “bellissimo ideale”, quindi quasi impossibile. Caspita, vuoi vedere che io e mia moglie siamo dei cristiani eroici ! E come noi tantissime coppie che conosco che vivono un’esperienza matrimoniale benedetta da Dio e dalla Chiesa, da 20-30-40-50-60 anni! E, vi assicuro, sono come tutti gli altri, umanamente spesso anche peggio! Ma sono felici di vivere il matrimonio come ci è stato insegnato, perdonandoci a vicenda, aiutandoci nelle difficoltà, aiutati da un cammino di fede nella Chiesa. Siamo tutti marziani/santi ?? Ma questi sedicenti pastori che caspita di ideale cristiano hanno? Ma lo conoscono il Vangelo? Ma vi assicuro che se avessi sentito queste fregnacce quando ero giovane non mi sarei mai sposato, né avrei avuto dei figli. Sarei ancora un bravo ateo a cercare di darmi la felicità con i miei egoismi, col sesso, con la carriera, coi soldi ecc.! Grazie a Dio ho incontrato nella Chiesa delle persone (anche preti, con buona pace di chi dice che non sono degni di parlare di questi argomenti…) che mi hanno presentato l’ideale cristiano per l’uomo, la coppia, la famiglia, e con queste cavolate minimaliste… E mi astengo dal postare tutti i riferimenti del Vangelo e del Magistero che smentiscono molte delle caxxxte che ho sentito ultimamente da questi sedicenti (che dicono di se stessi essere) pastori…..

    9 Ottobre, 2014 - 7:18
  141. Sara1

    Ma se bisogna relegare il matrimonio concreto di milioni di persone nell’iperuranio per dare la comunione a quella piccolissima minoranza di cattolici frequentanti che si risposa civilmente (la maggior parte dopo un divorzio tra l’altro convive o ha delle relazioni temporanee) non è meglio ammettere la prassi ortodossa e farla finita qua?

    9 Ottobre, 2014 - 7:48
  142. Sara1

    ” Nessuno vuole togliere l indissolubilita del matrimonio, indebolire il vincolo, mettere in discussione l ideale di coniugi fedeli fino alla morte: e un bellissimo ideale e fa bene alla societa La maggior parte dei padri sinodali insiste sul fatto che questa proposta cristiana non deve diventare light. Altri insistono sulla comprensione per le difficolta incontrate dalle famiglie, come Gesu che era vicino a tutti . Ska ”

    https://newhub.shafaqna.com/IT/it/5105730

    E’ un bellissimo ideale e fa bene alla società, dato che si parla di pastorale e non di dottrina si rende conto che questo bellissimo ideale che fa bene alla società è la vita concreta e reale di milioni di persone?

    Ma come si fa…

    9 Ottobre, 2014 - 8:04
  143. Ubi humilitas

    “Ecco perché – anche se dal testo evangelico non si riesce a definirne l’esatta portata – già la Chiesa di Matteo aveva introdotto nella netta affermazione sull’indissolubilità matrimoniale di
    Gesù una clausola “eccezionale”: «Chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di pornéia, e ne sposa un’altra, commette adulterio» (Matteo 19,9).” ”

    Le “eccezioni dirimenti” di Matteo a cui si appella il “padre sinodale sono “scientificamente” fatte a pezzi da Paul Mankowski (S. J. ) da pag. 51 a pag 57 del libro dei “tanti cardinali”. Lo stesso avviene per John H. Rist che si rifà ad un autorevole studio di Henri Crouzel (S.J) e G. Pelland.
    E sono solo a poco meno della metà del libro… (che consiglio vivamente, 16,50 spesi benissimo, benedetti!).
    Si vede che “quel padre” sinodale legge solo Kasper (il quale, come fa notare sempre Mankowski, manca di riferimenti bibliografici, storiografici e tradizionali…)…

    Que che mi ha sorpreso di tutto però è che scavando bene c’è ancora qualcosa, pure se pochi, di buono tra i gesuiti. Speriamo questo papa non li “commissari”. Se proprio si dovesse, meglio lo faccia quello successivo…

    9 Ottobre, 2014 - 8:40
  144. Ubi humilitas

    Una nota di colore: l’espressione “la Chiesa di Matteo” è stata capace di farmi correre un brivido lungo la schiena tale, che non è riuscita ai migliori thriller, horror e splatter di cui sono un cultore 🙂 🙂 🙂

    9 Ottobre, 2014 - 8:46
  145. Sara1

    L’indissolubilità in potenza e non in atto, (in pratica il matrimonio è indissolubile se non finisce in divorzio).

    E’ come dire che sono genitore se mio figlio da grande prenderà il nobel se invece ha dei problemi no, perchè il figlio perfetto è un ideale e bisogna accompagnare la maternità gradualmente…

    9 Ottobre, 2014 - 8:50
  146. Sara1

    Cioè posso capire la gradualità nelle relazioni o nelle convivenze, mi incontro inizio una storia faccio un cammino che può essere anche accidentato magari mi porterà al matrimonio magari si fermerà prima ma se c’è amore, rispetto, fedeltà c’è già santificazione, questo lo capisco, ma il matrimonio è un punto di partenza non un punto di arrivo nel tempo. (cioè comincia quando ti sposi)

    9 Ottobre, 2014 - 8:54
  147. Ubi humilitas

    Altra nota di colore: silenzio assoluto sulla terza (ieri) giornata di Sinodo sui giornali e “blog” 🙂 Si vede che hanno parlato solo i “conservatori”. Poca roba strumentabile. Il tg invece ha fatto un “zuppone” sommando patate con cavoli e carciofi. Da matita bleu, assolutamente!

    9 Ottobre, 2014 - 8:56
  148. Ubi humilitas

    Sara, non ti capaciti? Armati di fede pregiera pazienza e ottima dose di digestivi e inibitori della pompa protonica. Siamo solo al “principio dei dolori” ! Il peggio deve ancora venire… 🙁

    9 Ottobre, 2014 - 9:00
  149. Gianrinaldo

    “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa”. (Padre Adolfo Nicolas, superiore generale dei gesuiti).
    Scusate, ma sembra da molti interventi dei “Padri sinodali” che molti di essi NON credano nella grazia santificante dei sacramenti e nei sacramenti tout-court. Ma se ci sono bravi cristiani tra i conviventi-divorziati-risposati e nelle famiglie gay, perché sposarsi in Chiesa? Allora è vero che vale sposarsi in Chiesa solo per la location. Lo dicono loro…
    E poi: “E’ sbagliato assolutizzare. Prendiamo il caso delle unioni di fatto. Non è che se c’è un difetto tutto è male. Anzi c’è da qualcosa di buono laddove non si fa male al prossimo.”
    Ma certo. Allora per questo esimio capo dei Gesuiti (mamma mia…) NON esiste il MALE, non esiste il PECCATO. C’è il concetto di “male minore”. Come nella lotta alla droga (conosco bene il fenomeno): il concetto di “riduzione del danno”. Diamogli il metadone, invece di disintossicarli/curarli, chi se ne frega se poi vivono tutta la vita come zombie, fuori dalla vita sociale…..
    E’ la stessa cosa. Ma la Chiesa non deve annunciare la Verità? Gesù non ha detto a gli apostoli che dicevano “questa parola è dura”: “volete andar via anche voi?” e loro “da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”
    Ma scusate, se una coppia “irregolare”, per esigenze di misericordia pastorale, per non allontanarli, non viene informata del fatto che si trova in situazione di peccato, perché mai dovrebbe confessarsi? La nostra misericordia non deve impedire la misericordia di Dio che ci raggiunge nel sacramento della confessione. E non venitemi a dire che sono “porte chiuse”, “bastonate con la dottrina” ecc. Certo che ci vuole discernimento, e grazie a Dio molti nella Chiesa (preti e non) ce l’hanno.
    Ma già, questo “pastori” non credono più nei sacramenti….

    9 Ottobre, 2014 - 9:01
  150. Sara1

    Non è che non mi capacità, si può anche cambiare però oggi come oggi non credere all’indissolubilità è motivo di annullamento del matrimonio.
    Da una parte si chiede più serietà nei corsi dall’altra si diffonde l’idea che l’indissolubilità è un ideale astratto.

    E’ un gran mescolone che non aiuta nessuno.

    Ripeto meglio essere chiari e ammettere a questo punto una prassi come quella ortodossa.

    Al di là del fatto che sembra il sinodo dei divorziati alla faccia delle intenzioni del Papa mi da i nervi la illogicità di queste posizioni.

    Non è che siamo scemi.

    9 Ottobre, 2014 - 9:04
  151. Ubi humilitas

    Sara, di illogico c’è l’indizione del Sinodo per scoprire l’acqua calda. Se per alcuni la Familiaris Consortio è “vecchia” questa “proposizione” sinodale è di appena nove anni fa:

    “Proposizione 40
    I divorziati risposati e l’Eucaristia

    In continuità con i numerosi pronunciamenti del Magistero della Chiesa e condividendo la sofferta preoccupazione espressa da molti Padri, il Sinodo dei Vescovi ribadisce l’importanza di un atteggiamento e di un’azione pastorale di attenzione e di accoglienza verso i fedeli divorziati e risposati.
    Secondo la Tradizione della Chiesa cattolica, essi non possono esser ammessi alla Santa Comunione, trovandosi in condizione di oggettivo contrasto con la Parola del Signore che ha riportato il matrimonio al valore originario dell’indissolubilità (cf. CCC 1640), testimoniato dal suo dono sponsale sulla croce e partecipato ai battezzati attraverso la grazia del sacramento. I divorziati risposati tuttavia appartengono alla Chiesa, che li accoglie e li segue con speciale attenzione perché coltivino uno stile cristiano di vita attraverso la partecipazione alla Santa Messa, pur senza ricevere la Santa Comunione, l’ascolto della Parola di Dio, l’Adorazione Eucaristica, la preghiera, la partecipazione alla vita comunitaria, il dialogo confidente con un sacerdote o un maestro di vita spirituale, la dedizione alla carità vissuta, le opere di penitenza, l’impegno educativo verso i figli. Se poi non viene riconosciuta la nullità del vincolo matrimoniale e si danno condizioni oggettive che di fatto rendono la convivenza irreversibile, la Chiesa li incoraggia a impegnarsi a vivere la loro relazione secondo le esigenze della legge di Dio, trasformandola in un’amicizia leale e solidale; così potranno riaccostarsi alla mensa eucaristica, con le attenzioni previste dalla provata prassi ecclesiale, ma si eviti di benedire queste relazioni perché tra i fedeli non sorgano confusioni circa il valore del matrimonio.
    Nello stesso tempo il Sinodo auspica che sia fatto ogni possibile sforzo sia per assicurare il carattere pastorale, la presenza e la corretta e sollecita attività dei tribunali ecclesiastici per le cause di nullità matrimoniale (cf. Dignitas connubii), sia per approfondire ulteriormente gli elementi essenziali per la validità del matrimonio, anche tenendo conto dei problemi emergenti dal contesto di profonda trasformazione antropologica del nostro tempo, dal quale gli stessi fedeli rischiano di esser condizionati specialmente in mancanza di una solida formazione cristiana.
    Il Sinodo ritiene che, in ogni caso, grande attenzione debba esse assicurata alla formazione dei nubendi e alla previa verifica della loro effettiva condivisione delle convinzioni e degli impegni irrinunciabili per la validità del sacramento del matrimonio, e chiede ai Vescovi e ai parroci il coraggio di un serio discernimento per evitare che impulsi emotivi o ragioni superficiali conducano i nubendi all’assunzione di una grande responsabilità per se stessi, per la Chiesa e per la società, che non sapranno poi onorare.”
    http://www.vatican.va/news_services/press/sinodo/documents/bollettino_21_xi-ordinaria-2005/01_italiano/b31_01.html

    Il fatto che non ne abbiano/vogliono tenerne conto indica una sola cosa, la peggiore…
    Quindi capacitati, e come puoi, organizzati… alla fine si dovrà, ahimè, fare una scelta di campo…

    9 Ottobre, 2014 - 9:15
  152. Sara1

    Senza contare che un conto è parlare di approfondimento nella fede verso una sempre maggiore comprensione un conto è la sgradevole sensazione del : un Papa bolla un Papa sbolla della saggezza popolare…

    9 Ottobre, 2014 - 9:16
  153. Ubi humilitas

    “un Papa bolla un Papa sbolla della saggezza popolare…”
    E’ il minore dei mali e non lo temo. La storia è maestra di vita. addirittura è successo che papi validamente eletti siano poi in seguito stati dichiarati antipapa, per non parlare di quello che successe a papa Formoso (che è addirittura troppo direi). Speriamo mai si arrivi addirittura a questo…

    9 Ottobre, 2014 - 9:25
  154. Marilisa

    “…sembra da molti interventi dei “Padri sinodali” che molti di essi NON credano nella grazia santificante dei sacramenti e nei sacramenti tout-court.”

    Ma dove sta la “grazia santificante” nei molti matrimoni in chiesa che non funzionano e che si dissolvono nel nulla? Qualcuno me lo vorrebbe spiegare, per favore?

    9 Ottobre, 2014 - 9:31
  155. Sara1

    Magari agli altri appare diversamente che a me, non è che io sia un assoluto, a me fa l’effetto di un papa bolla un papa sbolla, perchè parliamo di posizione date per certe fino a pochissimi anni fa.

    Nessuno nega difficoltà nel percorso, però poiché non mi reputo stupida si vede il cambio di paradigma in atto, non è che me lo puoi indorare con la “misericordia” come se Giovanni Paolo II e Benedetto avessero usato la frusta, tutti hanno sempre parlato di accogliere i divorziati con amore assoluto, solo si voleva tenere ben chiaro la gravità di aver violato l’indissolubilità.

    E io giuro e stragiuro che non sono legalista, anzi solo loro i legalisti che pensano che l’indissolubilità sia un vincolo dogmatico e dottrinario.

    L’indissolubilità è amore e basta.

    9 Ottobre, 2014 - 9:32
  156. Sara1

    Perchè si dissolvono nel nulla? Ho saputo proprio ieri di un amico di mio fratello appena abbandonato dalla moglie e dai tre figli.
    io sapevo c’era stata la storia di un tradimento (di lui) quindi la grazia santificante c’è ma ci devi fare del tuo. (la differenza tra giustificazione solo per fede o con le opere)
    Adesso lui si lamenta ma dov’era quando tradiva moglie e figli?

    Dire peccato e adulterio ok è brutto, però lei che l’ha subito se n’è andata no?

    Allora è inutile parlare di misericordia quando invece c’è da lavorare tanto tra i ragazzi i fidanzati i giovani sposi per far capire l’importanza della fedeltà, dell’amore reciproco, del dono di sè, della crescita comune.

    Questa è la gradualità vera.

    9 Ottobre, 2014 - 9:37
  157. Sara1

    E bisogna ricordare che questa meta è raggiungibile molto più facilmente di quanto la cultura contemporanea non ci faccia credere.
    Non è un ideale astratto lontano nello spazio, ma la concretezza di tanti e tante che lo vivono.

    9 Ottobre, 2014 - 9:38
  158. Ubi humilitas

    “parliamo di posizione date per certe fino a pochissimi anni fa”

    Sara, quelle posizioni SONO certe, e tali devono rimanere! In questo consiste la “guerra nella Chiesa” in atto. Nel voler cambiare ciò che è certo. Io ho fatto la mia scelta di campo! Punto! Sto con San Giovanni Paolo II Benedetto XVI e tutta la Chiesa che li ha preceduti.
    Se diranno ciò che è sempre stato ed è certo, bene; se no, per me è come se non avessero parlato. Resisto, non mi arrendo, e quando mi troverò faccia a faccia con Lui mi farò le mie ragioni dicendogli che il Vangelo mi sembrava bello chiaro, e nel dubbio ho preferito dare retta a Lui.
    (Guarda questa mattina che “boccone” che offro! Qui certi ce magnano vita natural durante!)

    9 Ottobre, 2014 - 9:43
  159. Sara1

    Ubi bisogna fidarsi della Chiesa, il Papa ha chiesto di essere docili e docili è giusto essere.
    Però fino a che non si decide io dico in libertà la mia.

    🙂

    9 Ottobre, 2014 - 9:45
  160. Ubi humilitas

    Chiudo dicendo che ieri un padre sinodale ha parlato di “severità“.
    Severità che sarebbe seriamente da recuperare, a monte.
    Peccato che pure quella certi “uomini di Chiesa” vogliono come la “misericordia”: a corrente alternata!

    A proposito: di “orfani” e “vedove” di parlarne al Sinodo ed in Omelie e altro, nemmeno l’ombra… Eppure erano le categorie predilette di Dio, dei Profeti, dei Giusti d’Israele e di Gesù. Si vede che “mediaticamente” tirano poco, e poi sono pochi, cosa vuoi valga la pena di interessarsene…
    Io al giudizio certo avrò certo i miei cavoli amari col groppone bello carico che ho, ma loro che “molto hanno ricevuto“, secondo me se la vedranno nera, saranno parecchi augelli senza zucchero. di questo passo…

    9 Ottobre, 2014 - 9:54
  161. Ubi humilitas

    Dei “bambini” (i figli nati) tanto prediletti da Gesù (“lasciate che i piccoli vengano a me”) se ne sono proprio scordati
    Ma come è evangelico questo Sinodo, come è evangelico, quanto sono misericordiosi questi padri sinodali quanto sono misericordiosi

    9 Ottobre, 2014 - 9:59
  162. Federico

    Concordo con Sara quando scrive che anche nei pontificati che hanno preceduto la “primavera di Francesco” si è cercato di accogliere i separati/divorziati senza però mettere in discussione di fatto l’indissolubilità del matrimonio. La verità è che il problema è molto complesso e di difficile soluzione: finora è sembrato che la comunione ai divorziati risposati (o la benedizione delle seconde nozze) non fosse possibile proprio perché indirettamente era come dire che il matrimonio non è un sacramento e che di fatto non è indissolubile. E’ sembrato preferibile facilitare la strada degli annullamenti.
    Oggi la nuova primavera e il vento della misericordia a tutti i costi ci impone di dare la comunione a tutti senza sottilizzare, accogliere tutti a qualunque condizione e sembra che non importi a nessuno l’effetto che questa novità improvvisa avrà sul matrimonio. C’è fretta di aprire al mondo e non vorrei che alla fine ci fosse anche un desiderio mondano di consensi e approvazioni.
    La “chiesa dei no” era disprezzata e inascoltata, quella dei “Sì” effettivamente potrebbe sfondare (anche se finora non ho avvertito tutte queste conversioni, le chiese sono vuote quanto prima e le vocazioni sacerdotali e religiose stentano a fiorire quanto prima).
    Mi domando solo se conti ancora qualcosa la fedeltà a Dio e la ricerca della Sua volontà.

    9 Ottobre, 2014 - 10:03
  163. Federico

    Concordo anche con molte osservazioni di Ubi, nella sostanza più che nei toni. Per il momento seguo il Card. Caffarra, desiderando anch’io, come lui, “morire papista”.
    Prima di organizzare la resistenza, attendiamo i copiosi frutti di questo Sinodo.

    9 Ottobre, 2014 - 10:09
  164. Gianrinaldo

    “Ma dove sta la “grazia santificante” nei molti matrimoni in chiesa che non funzionano e che si dissolvono nel nulla?” Ma certo che può non esserci: bisogna crederci/chiederla/cercarla/pregare per averla/vivere in grazia per averla/vivere una vita cristiana: parola di Dio/Sacramenti…ecc. Mia nonna diceva: “aiutati che il ciel t’aiuta”……

    9 Ottobre, 2014 - 10:16
  165. Lorenzo Cuffini

    Gli unici bocconi , Ubi, li dai da magnare vita natural durante al tuo egone king size. Capisco che là da te, nel mortorio und silenzio generale, sia un poco difficile rendere possibile la terza guerra mondiale di cui ti fai profeta…, ma non basta aumentare neretti e sparate per fare un poco di caciara.
    Sempre due petardi dalla miccia bagnata restano.

    9 Ottobre, 2014 - 10:18
  166. Gianrinaldo

    Per il resto quoto Federico e il cardinale Caffarra, un grande e vero Pastore. Fedele al Papa e alla Chiesa, senza ipocriti distinguo.

    9 Ottobre, 2014 - 10:19
  167. Ubi humilitas

    Federico ti capisco. Ma le parole e i toni forti servono a sottolineare concetti forti, in cui davvero ci si crede!
    Poi dato che siamo in “guerra” (non ti spaventi la parola, poichè nei fatti il concetto è quello…) bisogna organizzarsi prima, nel “dopo” nelle guerre l’unica cosa fattibile da organizzare la “ritirata”, e io non sono uomo da ritirata (in tutti i sensi 🙂 ).
    Giorni fa ho fatto un sogno incredibile e te lo racconto:
    “ero nel mio alloggio perso nel pensiero di voler “morire cattolico” e sapendo che se fossi morto dopo il Sinodo sarebbe stato impossibile. Desideravo “morire cattolico” e da buon cattolico non volevo nè potevo suicidarmi. Ad un tratto arriva un uomo armato che mi spara e io muoio. Dopo morto, a Giudizio, vengo a spere che quell’uomo armato che mi ha ucciso era un Killer assoldato da un vescovo molto “misericordioso” che, al costo di quell’orrendo peccato, preso a cuore il mio desiderio.”
    Che sogni ragazzi…

    9 Ottobre, 2014 - 10:22
  168. picchio

    Ubi delle 9.52

    il povero Tosatti impegnato come sempre a girare la frittata che sta bruciando.

    Conclude Tosatti:
    “Ma allora perché l’immagine “esterna” appare così diversa? I malpensanti parlano di una tecnica non casuale, per creare un’opinione pubblica e far giungere questo messaggio a tutti i vescovi, i preti, i conventi gli operatori pastorali, per orientarli in una certa direzione. Quella voluta.”

    Uno dei disinformatori è Matzuzzi, che però è un giornalista “conservatore”. Anche lui fa parte del complotto? Qual è il suo scopo nel far uscire questo tipo di articoli?

    http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121692/rubriche/lo-spirito-soffia-dalla-parte-dei-novatori-di-dottrina-clima-effervescente.htm

    oggi:
    http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121724/rubriche/sinodo-papa-francesco-soffia-il-vento-giovanneo.htm

    9 Ottobre, 2014 - 10:22
  169. Lorenzo Cuffini

    Scusate se interrompo il coretto polifonico dei rampognatori inveleniti.
    Che siamo: al giorno 3? al giorno 4?
    Ci sono state decisioni? Quali? Non si sa nemmeno se mai ce ne saranno.
    Questo è un Sinodo preparatorio e collegato a quell’altro.
    I Sinodali sono stati strigliati perché parlino senza peli sulla lingua, come è bene che facciano ( veramente a me pare che il tono sia sempre qullo abbastanza ecclesialese, ma insomma, le cose almeno no!).
    Vogliamo che si confrontino e che almeno dibattano sui temi?
    Senza che ad ogni picciolo di ciliegia gli ci si scagli contro con la bava alla bocca?

    9 Ottobre, 2014 - 10:23
  170. Gianrinaldo

    Spero che i Padri sinodali, a proposito della bellezza del matrimonio cristiano leggano quanto scritto da questi sposi che, guarda caso, non sono stati invitati al Sinodo pur essendo docenti presso l’Istituto pontificio di studi sulla famiglia creato da papa Giovanni Poalo II, (forse perché erano troppo amici di quest’ultimo…) : http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350891
    Frasi come: ” la mancata fiducia nella famiglia da parte dei pastori è una fra le principali cause della crisi della pastorale famigliare. Questa non può ignorare le difficoltà ma non si deve fermare su di esse e ammettere sfiduciata la propria sconfitta. Non può adeguarsi alla casuistica dei moderni farisei. Deve accogliere le samaritane non per nascondere la verità sul loro comportamento ma per condurle alla conversione.” …sono da rammentare a questi pastori che parlano quasi solo dei matrimoni falliti,e non annunciano la bellezza del matrimonio cristiano.

    9 Ottobre, 2014 - 11:53
  171. Lorenzo Cuffini

    Francamente, Gianrinaldo, mi domando a che gioco dell’oca stiamo giocando.
    Dell’oca nel senso che si ritorna sempre daccapo a ripetere le stesse cose.
    Non credo che esista nemmeno un padre sinodale che non abbia ben precisa la bellezza del matrimonio cristiano.( quello che è grave , piuttosto, è che sono tanti sposati in chiesissima a non avercela ,galleggiando come boe; ma questo è dinuovo giocare al gioco dell’oca, da parte mia, quindi lasciamo perdere).
    Dobbiamo ripartire sempre daccapo a ripetere tutto dall’alfa?
    Allora, conclusione a cui molti saltano direttamente, e giustissimamente, convocare il Sinodo sarebbe perfettamente inutile.
    Il Sinodo, ferme restando le posizioni cattoliche esistenti – e la bellezza del matrimonio in primis- è convocato per un motivo diverso. Che è: il matrimonio è in crisi paurosa( guarda che non parlo di matrimonio solo cristiano, purtroppo: quello sarebbe il meno), i ragazzi non si sposano più, convivono e figliano ” tranquillamente” con tutto ciò che ne deriva; e .tra chi si sposa, una fetta consistente ” scoppia” , e si riaccoppia, e figlia nel primo e nel secondo caso, e pure al difuori del primo e del secondo, se si è obbiettivi.
    Poi ci stanno le persone omosessuali , il fatto che la cultura e la società ( che un tempo andavano a braccetto, formalmente, con la morale formalmente cattolica, e tutto metteva un bel tappo al coperchio, anche se il problema c’era uguale) hanno sdoganato (completamente -la cultura-, parzialmente -la società)- il loro modo di intendere la loro vita e di come gestirla. Poi, poi, poi….
    ATTENZIONE, prima di dare la stura al vulcano.
    Non è importante , qui, sapere la rava e la fava del perché e del percome.
    Non è importante nemmeno sapere se ci piace o no.
    IL FATTO E’ CHE LA REALTA’ E’ QUESTA.
    La domanda è: fottersene?
    Scansare il piedino per non pestare la cacca di cane?
    Fare ” come se” questo non esistesse? E’ una opzione. Anche se, stante che dietro i principi e le norme ci sono le persone, e la Chiesa non si stanca vivaddio di proclamare attenzione alle persone, non è che sia cos’ semplice dire ” ignoramus et ignorabimus”.
    L’altra è: davanti a questi casi( QUESTI) – crescenti in numero- cioè tutte le varietà di “irregolarità” possibile e immaginabile, La Chiesa ha qualche cosa “di nuovo” da dire ? Fermi con i vulcani: di nuovo , perché la situazione è oggettivamente nuova.E poi ” di nuovo “, perché su alcune cose, non c’è santo che tenga, una trasformazione e un cambiamento sono possibili e ci sono sempre stati. Invocare un papa rispetto ad un altro, spaccando il magistero come una mela, e pigliando solo quello che ci piace, non serve alla bisogna. Persino Benedetto ( vogliamo accusare pure lui di sfascismo?) ha energicamente suggerito in più riprese un intervento: lui lo ha individuato in un aumento dei casi in cui il matrimonio possa dichiararsi nullo ( e caspita, quanti ce ne sono) e dillo un cambiamento da poco! Difatti c’è chi strilla al ” divorzio cattolico” sdoganato….Ma per dire che sulle norme, la Chiesa, se è quando e come, è l’unica in grado di stabilie, decidere, normare. Senza nessuno stracciamento di vesti.
    Quindi: possiamo interrogarci sul cosa? Sul come? SUl quando? SUl fatto se c’è qualche cosa che possa fare, o no? Questa è un’altra opzione.
    Queste sono le cose di cui, tra le altre, si discuterà in questo SInodo.
    Siamo solo a una fettina del primissimo round. Lasciamoli andare fino in fondo.
    Tutto qua.
    Ma senza una crociata al giorno, non siamo capaci di stare?
    Poi ci stanno i bombaroli, ma quelli hanno già il loro posto.

    9 Ottobre, 2014 - 12:31
  172. FABRICIANUS

    Wow…Mio sacerdote conoscente diventa papà di due gemelli!!!!

    Wow!!!!!

    Notizia pubblicata in prima pagina sul giornale della mia città! Wow!!!

    9 Ottobre, 2014 - 12:33
  173. FABRICIANUS

    Grazie Lorenzo della tua riflessione delle 12.31.

    9 Ottobre, 2014 - 12:38
  174. Sara1

    Lorenzo nel momento in cui i padri conciliari relegano l’indissolubilità al mondo delle idee mi pare che venga meno anche la sua amata testimonianza rivoluzionaria.

    In pratica passa l’idea che rimanere sposati sia cosa per pochi svalvolati idealistici.

    Ora al di là delle crociate detto da un pastore è anche seriamente offensivo per tutti quelli che questo lo vivono, se non se ne rende conto è grave come chi dice che i gay sono malati.

    Se lo pensano loro che il matrimonio cristiano sia per pochi cosa ne penseranno quelli che hanno dei dubbi?

    Stare vicini alle situazioni di disagio vuol dire aiutare a sanarle queste situazioni non dare un spinta per farle franare del tutto.

    Così a me pare poi per carità…riconosco anche che me la piglio troppo a cuore ma per una volta si tratta anche della mia vita.

    9 Ottobre, 2014 - 12:41
  175. Lorenzo Cuffini

    A parte il fatto che nella copiosa messe di link, io non ci ho trovato nessuna conclusione come quella riportata “rimanere sposati sia cosa per pochi svalvolati idealistici.”, a parte il fatto che si tratterebbe sempre, anche nel caso fosse stata fatta , e io non la vedo, di una affermazione nel corso di un libero dibattito dove questi debbono parlarsi liberamente, e non di una enciclica sul matrimonio….
    non vedo dove sarebbe la gravità del problema.
    La frase che l’ha indignata tanto, Sara:

    Il matrimonio cristiano è un “bellissimo ideale”, ma quando si parla di “gradualità” si intende che bisogna prendere in considerazione “la realtà concreta delle persone che non possono arrivare a quell’ideale”, ha spiegato Fernandez, rimandando alla categoria di “bene possibile” evocata da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, da perseguire “anche con il rischio di sporcarci nel fango del cammino”. ”

    è del tutto vera. QUanti di quei milioni di persone , hanno chiaro la bellezza dell’ideale? La potenza, anche , di quello che hanno in mano? E’ pieno di gente che si sposa in Chiesa senza averne la piu’ pallida idea, e magari, sissi, resta sposata ( certo non più come una volta) , ma con un brodino di pollo da tran tran…E ‘ pieno di gente che ha paura di quell’ideale, e non lo vuole manco per niente. Eppure in Chiesa si sposa. E’ pieno di gente che lo capisce dopo, che significa quell’ideale, e si accorge di non averlo per nulla e il matrimonio appassisce e muor.
    QUesto accade tutti i giorni.
    Se mi permette, è stare nell’iperuranio se uno non se ne accorge.
    CHE IL MATRIMONIO CRISTIANO INTESO PER QUELLO CHE E’- alla maniera di Benedetto, in soldoni, per capirsi- SIA COSA CHE ” DEBBA” RIDURSI NEI NUMERI , è piu’ che evidente.Oggi, questa è una mia idea, sia chiaro, ci si sposa ancora TROPPO in Chiesa, rispetto alla consapevolezza e alla realtà concreta di quello che si sta facendo.
    Cosa si pensa di quelli che hanno dei dubbi, prima di partire? Glieli si ingigantisce ben bene, e poi, se è il caso, se quelli reggono l’idea, si cerca di dar loro l’aiuto per conviverci. Una dose di dubbio, la chiarezza della fragilità sempre possibile della cosa, il bisogno di starsene acchiappati a Cristo, se no matematicamente tardi o tosto si sfascia la baracca, questi non possono essere levati.
    Tutto questo detto, si tratta anche della vita mia.
    Solo che non mi sento in alcun modo colpito da queste discussioni sinodali, né da eventuali decisioni di qualunque tipo ne possono derivare.

    9 Ottobre, 2014 - 13:16
  176. Sara1

    A me parete voi a farne questione da iperuranio di numeri, perchè essere sposati vuol dire essere rivoluzionari con le palle di acciaio mentre spesso basterebbe avere accanto amici e parenti di buon senso che ti fanno almeno riflettere.
    In quanti casi ai primi problemi chi ti sta accanto ti dice di mollare? o di non cedere, o che certo è tutta colpa di lui di lei, della suocera, della vicina e del gatto tranne che tua??

    La strada di Benedetto con tutto il rispetto aveva il merito di pensare che si potesse crescere nella vita non rimanere tredicenni per sempre.

    Per il resto quando mi sono sposata mi hanno insegnati che entravi in Chiesa facevi il tuo discorsotto ed eri sposata.

    Il matrimonio era il punto di partenza certo, ma lo stesso punto di partenza di quello che si ha quando torni dall’ospedale con un frugoletto a cui sai che sarai legata tutta la vita pure se ti farà soffrire, ti deluderà e altro.

    9 Ottobre, 2014 - 13:35
  177. Sara1

    Come si fa a dire l’indissolubilità è un ideale?

    L’indissolubilità è la base per partire tanto più che se non ci credi il matrimonio può essere annullato perchè è inficiata la promessa stessa che fai (per tutti i giorni della mia vita) nel momento in cui la pronunci.

    9 Ottobre, 2014 - 13:37
  178. Marilisa

    “bisogna crederci/chiederla/cercarla/pregare per averla/vivere in grazia per averla/vivere una vita cristiana” (Gianrinaldo)

    Questa è una risposta che non mi convince affatto.
    Se i sacramenti sono “grazia santificante”, la grazia deve esserci di per sé, non che ci si debba credere.
    Volendo, si può credere anche che l’asino vola.
    Certi sacramenti si smentiscono da soli. Penso anche al Battesimo e alla Cresima.
    Sono santificanti, ma poi si vede che tanti cristiani, definiti tali perché li hanno ricevuti, sono agli antipodi di quel che dovrebbe essere il cristiano. Dove sta dunque la Grazia? Come ha operato in loro la Grazia? Non ha operato nemmeno di una virgoletta.
    Quanti mafiosi sono cristiani (battezzati e cresimati) eppure così distanti dall’Amore del Cristo? Come ha operato in loro la Grazia?
    La vita cristiana la può vivere anche chi non è cristiano di nome, ma lo è di fatto nel suo cammino quotidiano, nell’amore vero che dimostra verso il prossimo. I sacramenti li ha istituiti, idealizzandoli, l’Istituzione, tranne l’Eucaristia direttamente istituita da Gesù.
    E a proposito di nome cristiano, che ne è stato del cristianesimo di Magdi[Cristiano] Allan, battezzatosi di fronte a tutto il mondo, e poi in breve tempo scristianizzatosi perché la nostra religione non corrispondeva al suo “alto” ideale di combattimento contro gli islamici ( che ancora–si badi bene– non avevano espresso il diabolico ISIS)? Come ha operato in lui la grazia santificante del Battesimo?
    Ci sono troppe cose che non tornano, cari figli del cielo.

    9 Ottobre, 2014 - 14:18
  179. “Io do solo l’impulso iniziale.

    Io sono stato relatore del Sinodo del 2001
    e
    c’era un cardinale che ci diceva
    ciò che si doveva dibattere e ciò che non si doveva.

    Questo non succederà adesso.”

    (La Nacion – 5 ott. 2014)

    9 Ottobre, 2014 - 14:27
  180. Marilisa

    “La strada di Benedetto con tutto il rispetto aveva il merito di pensare che si potesse crescere nella vita non rimanere tredicenni per sempre.”

    Benissimo. Però è anche vero che moltissimi cristiani sono rimasti tredicenni anche in fatto di religione. Non approfondiscono la loro fede e vanno avanti così per una vita intera, perché se mamma e babbo e la Chiesa hanno detto così, io devo crederci e basta. Chiuso il discorso.
    Non devo avere dubbi e non devo mettere in discussione niente di quel che dice l’Istituzione. Devo accettare tutto senza pormi dei problemi, ed è anche più facile.
    Tredicenni, appunto. Una fede bambina, che a me non sta bene.

    9 Ottobre, 2014 - 14:27
  181. Sara1

    Matteo l’altra volta noi volgo potevamo leggere gli interventi, adesso invece ci attacchiamo ai riassunti di Lombardi.

    A voler fare i puntigliosi nelle rivoluzioni…

    9 Ottobre, 2014 - 14:47
  182. Lorenzo Cuffini

    Mi scusi Sara, ma credo ci sia un fraintendimento.
    Il ” matrimonio cristiano” è un bellissimo ideale, non vuol dire “l’indissolubilità” è un bellissimo ideale.
    Che non è fare sofisma- pardon, bizantinismo – in quanto il ” matrimonio cristiano” è giustappunto molto di più della sola indissolubilità. Ma molto di più, come sappiamo benissimo tutti. Ed è quello , che si tralascia e, in certi casi, si rifiuta da parte di molti crociati e basta..
    L’indissolubilità è CERTAMENTE la base, base NECESSARIA , INDISPENSABILE. Ma niente affatto sufficiente al matrimonio cristiano.
    Un tran tran rassegnato , per dire, sarà indissolubile, ma sempre tran tran resta.
    Quanto agli amici e parenti di buon senso, cioè noi, che siamo sempre amici e parenti di qualcun altro, è proprio quello che dicevo l’altro giorno quando parlavo del ” farsi carico” delle coppie che vivono insieme e lasciarsi prendere in carico dalle stesse. Che può sembrare bacio perugina scaduto, ma non lo è per niente. Lei mi chiedeva ieri se il modo di essere sposati avesse aiutato qualcuno a non divorziare: sì, certamente sì. Ancora piu’ certamente il modo di essere e stare con noi di altri miei amici ha aiutato noi alla grande.
    A volte, a dire che c’è una dimensione missionaria nel matrimonio, ci si prende raffiche di pernacchie. Meritate, intendiamoci, perché il termine è così solenne da sembrare fuffa in un contesto tutto cose e casa e vita come la vita di coppia…
    eppure, dopo tanto spernacchiare in anni passati, ho dovuto ben ricredermi, e ora le pernacchie me le becco volentieri.

    9 Ottobre, 2014 - 14:54
  183. Lorenzo Cuffini

    ….pensa un po’, tutto sto casino sui riassunti, figurati se ci fosse stato lo streaming.

    🙂

    9 Ottobre, 2014 - 14:55
  184. Sara1

    Io non li avrei ascolti ci mancherebbe, però chi di rivoluzione ferisce….

    🙂

    9 Ottobre, 2014 - 15:05
  185. Sì,
    nei blog reazionari e tradizionalisti
    sono incavolati NERI

    per il fatto delle sintesi delle Congregazioni quotidiane,
    senza autore,

    perchè

    non è più possibile individuare

    i vescovi e i cardinali da accusare,
    da mettere alla berlina,

    così
    non c’è più gusto !!!!

    9 Ottobre, 2014 - 15:17
  186. Invece a me cattolico non interessa

    chi è
    che ha detto cosa.

    Mi aiuta nell’esercizio di non accusare
    quelli che non la pensano come me.

    Perchè
    non riescono a vederne il lato positivo ?

    9 Ottobre, 2014 - 15:19
  187. Sara1

    Compresi i tradizionalisti e la Guarini?

    9 Ottobre, 2014 - 15:21
  188. Marilisa

    I tradizionalisti e la Guarini ignorano ( VOGLIONO IGNORARE!!! ) la “Gaudium et spes” dove si legge:

    ” La Chiesa cattolica è una Chiesa pluralistica aperta al pluralismo, una Chiesa moderna aperta alla modernità, una Chiesa ecumenica aperta a tutto il vasto mondo, una Chiesa VIVA aperta alla VITA NUOVA e ai CAMBIAMENTI che questa comporta e richiede, una Chiesa cattolica aperta in via di principio a ogni verità e a ogni valore.”

    L’ avevo postato l’altro giorno, ma forse a qualcuno è sfuggito.
    Repetita iuvant.

    9 Ottobre, 2014 - 16:35
  189. Lorenzo Cuffini

    Mah, Sara…
    Una è un pezzo a commento, che esprime giudizi nel merito di una posizione definita. L’altra è una intervista in vatican style.
    Ma, a parte questo, la sostanza cautelosa dell’intervista, mi pare che non sia in contrasto con quella più brutalmente tradotta nell’articolino.
    Quello che invece mi colpisce, nella intervista a Burke- che dice peraltro cose abbastanza ovvie, stanti l’abbastanza ovvietà delle domande- sono due D- domande dell’intervistatore:
    “C’è però tutta una fetta di sposi che vive coerentemente la propria fede cristiana nel matrimonio e che attende dai padri sinodali una parola di conforto, anche perché spesso si trova a dover testimoniare in un contesto che nega i valori cristiani…”

    “Questo è un incoraggiamento per le tante coppie che entrano nella porta “stretta” del matrimonio, testimoniandone e vivendone però tutta la gioia e la bellezza?”

    Dunque, stando che io vivo in un contesto che nega completamente i valori cristiani, ma completamente, dovrei attendermi ” una parola di conforto”? per cosa? Perché faccio quello che voglio fare? Per fare quella che è la cosa più bella della mia vita? Ho un privilegio neanche commensurabile e uno shampoo di grazia quotidiana ( o una botta di culo, dipende se lo dico io, o i miei amici atei),e mi devo pure aspettare parole di conforto’?
    Ma scusate, non dovrei essere io, il conforto per gli altri, che quella grazia, o quel culo, non ce l’hanno?
    Bis con la storia della porta stretta….ma quale stretta e stretta? Ma la vogliamo finire con tutto sto frignamento e vittimismo per i poveri sposi?
    Chiaro che se uno si è sposato non si sa perché, o perché voleva una famiglia, perché voleva procreare, perché voleva santificarsi e tutta una serie di motivazioni bislacche, la trova poi lunga la realtà di quel matrimonio lì, che si è fabbricato nella testa. Più che una porta stretta diventa ‘na cruna d’ago. Ma negli altri casi, e sono spero ancora tanti, ma quale porta stretta ?

    9 Ottobre, 2014 - 17:19
  190. Ubi humilitas

    Sara… Il Regno… 🙂 quell’altro blog… (chi può capire capisca).

    Notizia di oggi -che poi è una non notizia- la sfacciata svolta voltagabbana di un “vescovo” (che del voltagabbana mai mi fregò, figurarsi se mi frega ora; quello che mi dispiace è il povero Benedetto che si fidava cosi tanto di lui).

    Questo invece da leggere e incorniciare:
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350891

    (c’è soprattutto da meditare su queste parole di San Giovanni Paolo II:

    “In una delle nostre conversazioni su questi dolorosi problemi Giovanni Paolo II mi disse: “Ci sono cose che devono essere dette senza riguardo per le reazioni del mondo”. […] I cristiani che per paura di essere riprovati come nemici dell’umanità si piegano a compromessi diplomatici con il mondo deformano il carattere sacramentale della Chiesa. Il mondo, ben conoscendo le debolezze dell’uomo, ha colpito innanzitutto “l’una carne” di Adamo e di Eva. Cerca di deformare in primo luogo il sacramento dell’amore coniugale e a partire da questa deformazione cercherà di deformare tutti gli altri sacramenti. Questi costituiscono infatti l’unità dei luoghi dell’incontro di Dio con l’uomo. […] Se i cristiani si lasceranno convincere dal mondo che il dono della libertà recato loro da Gesù rende difficile e persino insopportabile la loro vita, si porranno al seguito del Grande Inquisitore dei “Fratelli Karamazov” e metteranno Gesù al bando. Allora che cosa accadrà all’uomo? Che cosa accadrà a Dio che è diventato uomo?”

    9 Ottobre, 2014 - 17:21
  191. Marilisa

    “che del voltagabbana mai mi fregò ”

    Senti questo! Che faccia tosta!
    E lo credo che mai gli fregò, essendo lui stesso un voltagabbana. La schifezza delle schifezze.
    Neanche un po’ di vergogna?

    9 Ottobre, 2014 - 17:38
  192. Sara1

    A me per il Regno spiace perchè è una rivista che mi piace e sicuramente sono più vicina alle loro posizioni e al loro taglio.

    Però è da quando è uscito il questionario che fanno una campagna spietata, che bisogno c’è di usare questa strategia così sfacciata?

    Poi prendi questo:

    “Ed è un’osservazione da sottolineare non solo perché emerge come risultato di un dibattito reale, ma anche perché è indice dello stato attuale del dibattito tra i padri sinodali in questa prima fase di sviluppo. Oggi l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, partecipante all’assemblea sinodale, in un’intervista rilasciata ad Andrea Tornielli significativamente ha fatto notare: «Mi domando perché delle persone divorziate risposate che frequentano la comunità non debbano avere l’opportunità di insegnare in una scuola cattolica o in una università le normali scienze e materie. Perché a un divorziato risposato non deve essere permesso di cantare in chiesa? Queste forme di esclusione urtano e non fanno poi capire quando la Chiesa dice che vuole accogliere». «Come può dare quindi il segno dell’accoglienza una Chiesa, che è chiamata a camminare, accompagnando gli uomini e le donne di oggi, senza escludere nessuno, rimanendo nell’insegnamento di Gesù?» ”

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Porta-aperta-nella-chiarezza.aspx

    Ai tempi della comunione a Berlusconi Fisichella la pensava diversa mi pare no?

    Che adesso ci venga a far lezioni di apertura..

    http://ilsismografo.blogspot.it/2014/10/vaticano-si-scrive-sinodo-si-legge.html

    Quest’altro il concilio e Martini come il prezzemolo (e Martini lo leggevo a 15 anni).

    Senza contare che non riesco ancora a capire il senso della divisione tra dottrinale e pastorale (gli anticonciliari puntano proprio sul fatto che il VatII sia stato pastorale per indebolirlo, urge ricordarlo)

    Insomma tante cose che non mi piacciono per niente (e ho visto che Berretta già parla di future rotture, vien da pensare)
    Magari se si potessi leggere qualche cosa di più concreto cambierei idea.

    9 Ottobre, 2014 - 17:39
  193. Sara1

    Comunque da quanto leggo:

    “Nella prima parte, dunque, si è tornati a riflettere sulla questione dell’accesso al sacramento dell’Eucaristia per i divorziati risposati. Innanzitutto, è stata ribadita l’indissolubilità del matrimonio, senza compromessi, basata sul fatto che il vincolo sacramentale è una realtà oggettiva, opera di Cristo nella Chiesa. Tale valore va difeso e curato con una adeguata catechesi prematrimoniale, affinché i nubendi siano pienamente consapevoli del carattere sacramentale del vincolo e della sua natura vocazionale. È opportuno, inoltre, un accompagnamento pastorale per le coppie anche dopo le nozze.”

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/sinodo-famiglia-sintesi-mattina-giovedi-9-ottobre-7a-congregazione-generale.aspx

    Si chiarito trattarsi di realtà oggettiva non di un aspirazione ideale (che era quello che pasticciando magari cercavo di far capire).

    Poi basta giuro.

    9 Ottobre, 2014 - 17:43
  194. Ubi humilitas

    Sara, sinceramente, ti invidio! Sei ancora a “non riesco ancora a capire il senso della divisione tra dottrinale e pastorale”. C’ero anch’io poi quel punto l’ho passato perchè ho “dovuto” capire (perchè a volte ci rifugiamo nel “non volere” capire) e, credimi, ed è stato ed è mortificante. Ne sono uscito però e la conclusione è questa: è una grandissima prova, forse l’ultima, per la Chiesa, che siamo tutti noi e i pastori. L’oro si prova col fuoco, come la fedeltà con la più intima sofferenza.

    9 Ottobre, 2014 - 18:13
  195. Cara Sara,
    riprovo a leggermi più spesso le parole di Luigi,
    visto che anche io mi sento responsabile.

    Troppo spesso il mio l’uso di questo blog come una chat
    nel controbbattere continuamente
    in modo asillato,
    non ha fatto bene a me
    e non ha fatto bene agli altri.

    E non è nulla,
    e
    se me lo ricordi,
    ti sono grato.

    __________________________________________________________
    Luigi Accattoli scrive, 6 ottobre 2014 @ 20:27

    …Ti ringrazio d’aver segnalato ancora una volta la situazione deprimente del blog:
    io ce la metto tutta a indicare una linea di responsabilità,
    ma ben pochi mi ascoltano.

    C’è un uso terapeutico, o psichiatrico, del commento
    che sono ormai costretto a riconoscere:
    molti hanno bisogno di uno sfogo, o di una tribuna dove mostrare i muscoli.

    La scena è pietosa ma chi ha quel bisogno non se n’avvede.

    Spero che a loro l’esibizione di aggressività cui si abbandonano sia utile.

    Chi non vive quei tormenti porti pazienza.

    Sono sempre in attesa che entrino altre persone
    – oltre le già presenti –
    che vogliono semplicemente dire la propria opinione.

    E che siano anche capaci di non mordere tutte le volte che interviene un altro a loro inviso,
    anche se l’altro non le chiama in causa:

    sembra nulla, ma tanti non ci riescono.

    9 Ottobre, 2014 - 19:53
  196. Ubi humilitas

    La parola all’Emerito (pubblicato due volte sull’O.R.)
    http://www.osservatoreromano.va/it/news/la-pastorale-del-matrimonio-deve-fondarsi-sulla-ve

    “Il contenuto essenziale del Magistero ecclesiale in proposito deve però essere mantenuto. Non può essere annacquato per supposti motivi pastorali, perché esso trasmette la verità rivelata. Certamente è difficile rendere comprensibili all’uomo secolarizzato le esigenze del Vangelo. Ma questa difficoltà pastorale non può condurre a compromessi con la verità. Giovanni Paolo II nella Lettera Enciclica Veritatis splendor ha chiaramente respinto le soluzioni cosiddette «pastorali», che si pongono in contrasto con le dichiarazioni del Magistero (cfr. ibidem , 56).

    Per quanto riguarda la posizione del Magistero sul problema dei fedeli divorziati risposati, si deve inoltre sottolineare che i recenti documenti della Chiesa uniscono in modo molto equilibrato le esigenze della verità con quelle della carità. Se in passato nella presentazione della verità talvolta la carità forse non risplendeva abbastanza, oggi è invece grande il pericolo di tacere o di compromettere la verità in nome della carità. Certamente la parola della verità può far male ed essere scomoda. Ma è la via verso la guarigione, verso la pace, verso la libertà interiore. Una pastorale, che voglia veramente aiutare le persone, deve sempre fondarsi sulla verità. Solo ciò che è vero può in definitiva essere anche pastorale. «Allora conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» ( Giovanni , 8,32). “

    9 Ottobre, 2014 - 20:23
  197. picchio

    Ubi
    la Chiesa è cambiata talmente tanto che ora il prefetto della CDF ora è costretto ai duelli,al contradditorio, scena poco tempo fa impensabile 🙂

    9 Ottobre, 2014 - 21:38
  198. Sara1

    Matteo scherzavo, (però tutto non si può avere, i padri sinodali parlano liberamente e noi non sappiamo niente, oppure sappiamo tutto ma son meno liberi)

    Di Muller ho la Dogmatica Cattolica preso due o tre anni fa. (quando venne nominato).

    E’ molto bella, con un taglio decisamente storico tra l’altro.

    9 Ottobre, 2014 - 21:45
  199. picchio

    vero Sara 🙂 🙂
    Ora Muller è diventato il grande difensore della fede, ma non molto tempo addietro veniva sistematicamente indicato dai trads come eretico per i suoi scritti sulla verginità di Maria e la transustanziazione. Al già nutrito cahier de doléance aggiungiamo anche la sua posizione sulla teologia della liberazione.

    9 Ottobre, 2014 - 22:27
  200. Giovanni Mandis

    Marilisa scrive, 7 ottobre 2014 @ 14:27
    ” La Chiesa cattolica è una Chiesa pluralistica aperta al pluralismo, una Chiesa moderna aperta alla modernità, una Chiesa ecumenica aperta a tutto il vasto mondo, una Chiesa VIVA aperta alla vita nuova e ai CAMBIAMENTI che questa comporta e richiede, una Chiesa cattolica aperta in via di principio a ogni verità e a ogni valore.”
    Questo sta scritto nella “Gaudium et spes”. Questa è la Chiesa scaturita dal C.V.II

    Gentile Marilisa vorrei sapere – per favore – la fonte di questa presunta citazione della Costituzione pastorale GS, del Concilio Ecumenico Vaticano II (nelle edizioni in mio possesso non vi è traccia di questa frase). Potrebbe indicare in quale numero della GS è possibile trovare questa frase?
    Grazie.

    10 Ottobre, 2014 - 8:58
  201. Sara1

    Vorrei chiarire che io non sono contraria alla misericordia verso le situazioni irregolari, ci mancherebbe altro e l’ho detto più volte.

    Però primo non posso leggere che l’indissolubilità è un ideale che fa tanto bene alla società senza chiedere la puntualizzazione necessaria, secondo non si può pretendere per sè una misericordia spray (come direbbe Francesco) quando nella realtà le persone potendo passerebbero con il suv sul vicino di casa.
    La misericordia prima di chiederla bisognerebbe darla ho sentito molto poco ricordare questa verità fondamentale. Ci fosse questo avremmo già accomodato tante situazioni difficili e mi sembra giusto sottolienarlo.
    Terzo il voltagabbana di alcuni che ieri erano molto più retrivi di me e adesso sono saliti sul nuovo carro giusto fa un filo orrore.

    10 Ottobre, 2014 - 9:24
  202. Ubi humilitas

    Vorrei chiarire che non sono contrario nemmeno io alla misericordia verso le situazioni irregolari.
    Ma deve essere fatto “caso per caso”, e con la massima prudenza… (e tenendo presente che colpevole e vittima non prenderanno parte allo stesso banchetto…)
    L’amnistia generalizzata è un horror in cui spero non ci troveremo mai (ed è il desiderio dei “poteri mondani”).
    La misericordia bisogna chiederla e cercarla, certo: e noi non possiamo nasconderci che sono in pochi quelli che “sinceramente” cercano questo. Gli “altri” -questo deve esser detto chiaramente da noi che lo sappiamo- cercano e vogliono il cedimento della Chiesa sul tema per affermare libertà di fare quel che cavolo gli pare (“tanto poi, hai visto, alla fine pure la Chiesa ci ha dato ragione; se il marito/moglie ti sta sulle palle perchè mette lo spazzolino a testa in giù, o la segretaria/collega “tira” più di tua moglie/marito, bhè lasciala/lo e piglia l’altro, tanto poi puoi pure fare la Comunione e ricevere la Benedizione in Chiesa; bella/o mio, i “tempi bui” son finiti. Possiamo coglieretutte le occasioni che vogliamo!).

    10 Ottobre, 2014 - 11:19
  203. Marilisa

    “…vorrei sapere – per favore – la fonte di questa presunta citazione della Costituzione pastorale GS, del Concilio Ecumenico Vaticano II (nelle edizioni in mio possesso non vi è traccia di questa frase.”

    Gentile Mandis,
    la fonte è la seguente: “Gaudium et spes”, costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo,Paoline, Milano 1997 (26)

    In effetti, la frase è una sintesi di varie proposizioni contenute nella GS ( lei sicuramente le conosce meglio di me), da cui si evince l’apertura della Chiesa al mondo contemporaneo visto nella molteplicità relazionale con i vari aspetti multiculturali dell’uomo moderno.
    Del resto, proprio con tali obiettivi era stato indetto il C.V.II ad opera del grande papa S.Giovanni XXIII, che ebbe il merito di capire in quale direzione doveva camminare la Chiesa.
    La saluto.

    10 Ottobre, 2014 - 12:21
  204. Luigi Franti

    Gulp! Questa innocente non conosce, o non capisce, la differenza fra un testo e un commento al testo. Probabilmente quando andava a scuola ha sempre pensato che Dante Alighieri e Natalino Sapegno fossero la stessa persona. (Presumo che ai suoi tempi fosse quello il commento di ordinanza).

    È ora che sappia la verità: no, sono due persone diverse. Ah, e già che ci siamo, Babbo Natale e la Befana non esistono.

    10 Ottobre, 2014 - 13:04
  205. Marilisa

    “Questa innocente non conosce, o non capisce, la differenza fra un testo e un commento al testo.”

    Lei dice? Bella fantasia! Ognuno le dà il volo che vuole.
    Ma è proprio sicuro che Babbo Natale e la Befana non esistano? Che delusione!!
    Vado a piangere.

    10 Ottobre, 2014 - 13:38
  206. Giovanni Mandis

    Il suo virgolettato esimia Marilisa in termini giornalistici si direbbe “disinformazione” e necessiterebbe una smentita rigorosissima. Lei attribuisce alla GS e al Concilio proposizioni che non appartengono ne all’una né all’altro.
    Tanto per fare un esempio la GS usa una volta sola l’aggettivo “pluralista” in riferimento alla società (società pluralista); “Chiesa pluralista” è evidentemente una proiezione arbitraria del commentatore.
    Mi scusi, ma non fa prima a leggersi i documenti e poi eventualmente i commenti?

    Cordialmente in Cristo.

    10 Ottobre, 2014 - 15:34
  207. Marilisa

    Esimio Mandis, potrei citarle passo per passo i punti della “Gaudium et spes” che corrispondono perfettamente all’opinione di chi ha scritto il commento riassuntivo al massimo grado della temperie che aveva ispirato quell’eccellente documento pastorale pubblicato al termine del Vaticano II. Ma non lo faccio.
    A lei non dice niente il fatto che il testo sia stato pubblicato dalle Edizioni Paoline?
    Rilevo comunque che il card.Ratzinger, che pure faceva parte della commissione che procedette all’approvazione della “Gaudium et spes”, ad un certo momento, qualche anno dopo, fece qualche passo indietro.
    Inutilmente si può sperare che chi per costituzione mentale ha gli occhi rivolti al passato, possa cambiare. Si fa un passo avanti e due indietro, con buona pace della santa COERENZA che dovrebbe appartenere soprattutto all’onestà intellettuale di chi pretende di parlare di Dio e dei rapporti che si presume che debbano intercorrere fra i figli di Dio e Dio stesso.
    Se poi uno, nella fattispecie lei, non vuole ammettere quel che di nuovo c’è nella “Gaudium et Spes” rispetto a certi documenti precedenti, questo è affar suo. E va da sé che denota la mentalità arretrata di chi vuole andare, sempre ed invano, controcorrente, come fanno in questi giorni alcuni ecclesiastici che partecipano al Sinodo in atto. E come fanno alcuni frequentatori del blog che seguono attentamente le vicende giornaliere per acclamare i chierici più arretrati e denigrare quelli che vogliono, con ottime ragioni, camminare in avanti. Un tifo da stadio che io non inseguo. La cosa esula infatti dal mio interesse.
    E dal momento che me ne dà l’occasione, sottopongo alla sua considerazione la malafede con cui lei, Mandis, mi ha posto stamani la sua domanda. Paragonabile a quella dei farisei quando pretendevano con falsa cortesia, ahiloro!, di mettere in ponte Gesù. Il quale non ci cascò.
    Ma io neppure, signor Mandis, dato che avevo capito da subito il suo intendimento.
    Mi ripugnano quelli che ricorrono a certe presunte “intelligenti” abilità per cercare di incastrare chi ha opinioni diverse dalle loro.
    La MALAFEDE è visibile da qualche chilometro di distanza.
    Sia bene, Mandis.

    PS
    E legga bene la “Gaudium et spes”.
    Un “pluralista” in più o in meno poco conta di fronte al contesto intero inequivocabile di un documento così importante.

    10 Ottobre, 2014 - 17:17
  208. Luigi Franti

    Marilisa, mi dia retta, lasci perdere. Guardi che Mandis è una persona seria.

    Non abusi del privilegio di avere l’intelligenza di un criceto. Se lo goda, ma senza esagerare.

    10 Ottobre, 2014 - 18:03
  209. Marilisa

    Mi ha colpito a morte, perbacco!
    Il reverendo Mandis può essere pure una persona seria quanto vuole, ma la malafede–se è a questo che vuole alludere, Franti–non depone in suo favore. Io me ne vergognerei non poco.
    Quanto alla mia “intelligenza di un criceto”, osservo che è sempre meglio di quella di un insetto a cui è assimilabile la SUA intelligenza, Franti. Se poi riuscisse a immaginare a quale insetto sto pensando, lei non avrebbe da goderne affatto.
    Smetta di provocare. Se proprio non ha di meglio da fare, si cerchi un altro diversivo.
    Ma perché voi di una certa area inconfondibile, frustrati da un pietoso e penoso irrigidimento su posizioni arretrate, sentite sempre il bisogno di invadere il campo con castronerie di vario genere e con una puerile aggressività ?

    10 Ottobre, 2014 - 19:32
  210. Giovanni Mandis

    Nessuna malafede. A me è parso strano che quel virgolettato fosse della GS o di qualunque documento del CVII, come lei ha solennemente detto e poi ribadito. Lei mi ha confermato che non sono parole della Chiesa, ma opinione personale di un autore. Grazie della risposta, ma presentare un testo di un autore privato come fosse un testo del Concilio non è corretto. Non è un buon servizio a Dio, alla Chiesa, ai cristiani, ai non cristiani. Che onestà intellettuale è far dire al concilio cose che non ha detto? Lei cara Marilisa ha letto la GS?
    Buonanotte a tutti.

    10 Ottobre, 2014 - 23:00
  211. Marilisa

    Certo che l’ho letta e ho replicato a lei con queste queste precise parole: “potrei citarle passo per passo i punti della “Gaudium et spes” che corrispondono perfettamente all’opinione di chi ha scritto il commento riassuntivo al massimo grado della temperie che aveva ispirato quell’eccellente documento pastorale pubblicato al termine del Vaticano II.” Lei evidentemente non le ha lette. E mi pare di capire che forse non ha neppure letto bene la “Gaudium et spes”.
    D’altra parte, poi, non credo proprio che quel testo sarebbe stato pubblicato dalle Editrici Paoline se non avesse rispecchiato il vero.
    Riportare ogni passo che propone all’attenzione di tutti quelle verità, sarebbe stato molto lungo, e ho preferito trascriverne l’estrema sintesi.
    La verità vera è che il documento in questione non viene accettato da chi non ha accettato il C.V.II. E così ha impedito, di fatto, o ha arrestato il progresso della Chiesa nel senso desiderato da papa Giovanni XXIII.
    C’è all’interno della stessa Istituzione una lacerazione della quale soffrono tutti quegli ecclesiastici che hanno preso in parola, e con entusiasmo, i progetti del Vaticano II, e li vedono vanificati da una ignobile resistenza.
    Le dirò, caro reverendo(?), che alcuni preti ( ottime persone e ottimi sacerdoti) di fronte a tanta resistenza hanno abbandonato la tonaca, estremamente delusi dal comportamento dei superiori.
    Mi capita di sentire opinioni in tal senso da preti direttamente interessati. Mi è capitato, pensi un po’, perfino domenica scorsa.
    E ho visto sul viso di quel magnifico prete umile e generoso ma molto schietto, mentre mi parlava, una viva contrarietà verso un suo superiore che preferisce le apparenze e spende molti soldi per evidenziarle, e verso un altro prete più giovane che nella medesima chiesa vorrebbe imporre una ridicola superiorità sui fedeli. Nel frattempo va su certi siti ultratradizionalisti per ricopiarsi l’omelia ( e Dio ce ne scampi!) che poi leggerà nel corso della Messa. Non fa nient’altro. Che magnifici preti! Esemplari.
    Ignoranza allo stato puro. Chiesa vecchia e retrograda.
    Se non ci fosse la fede, si sarebbe tentati di fuggire.
    Il Papa si sta opponendo a tutto questo, per cui viene bombardato di critiche.
    Ma quando si ha la determinazione che ha lui, chi lo contrasta si troverà con le pive nel sacco. Lui ha dalla sua parte la maggior parte del popolo.
    Hanno voglia, Mandis, i suoi devoti amici del blog a dirgliene di tutti i colori. Fiato sprecato.

    11 Ottobre, 2014 - 0:44
  212. Ubi humilitas

    Di questo passo Bergoglio farà la fine di Onorio I.

    11 Ottobre, 2014 - 10:53
  213. Sara1

    Il Regno sta facendo un pessimo lavoro, visto da altre fonti (basterebbe Radio Vaticana) il sinodo mi pare molto più equilibrato di quanto certe letture estremistiche vogliano mostrare.

    11 Ottobre, 2014 - 11:10
  214. Sara1

    Quelli del Regno dovrebbero evitare di farsi portavoce del Papa sinceramente, stuccano alla fine.

    11 Ottobre, 2014 - 11:11
  215. Sara1

    Comunque è come per i siti ultratradizionalisti, sapendo che sono di parte basta non leggerlo e cercare fonti meno battagliere.

    11 Ottobre, 2014 - 11:13
  216. Lorenzo Cuffini

    E tu scrivilo al Regno.

    11 Ottobre, 2014 - 11:13
  217. Lorenzo Cuffini

    Vogliamo passare il Regno per ultraprogressista? Il Regno?

    11 Ottobre, 2014 - 11:15
  218. Sara1

    Non ho detto che è ultraprogressista però quando parli di “interventi stonati” mi metti in bocca il tuo pensiero cosa che a me interessa poco sapere.
    Mi interessa invece conoscere le varie posizioni senza giudizi aprioristici.
    Il giudizio me lo faccio da me.

    11 Ottobre, 2014 - 11:23
  219. Sara1

    Il simografo per dire è molto meglio (anche dei siti ratzingeriani del precedente pontificato) riporta interventi di vario tipo (da Melloni a Magister) senza commenti e aggiunte in modo rispettoso.
    Il blog della Raffaella o Fine Settimana invece hanno una linea ben precisa, allora quando li consulti devi imparare a farci la tara.

    11 Ottobre, 2014 - 11:27
  220. Lorenzo Cuffini

    Interventi stonati vuol dire interventi stonati. C’è un coro di voci che vanno in una direzione e , secondo quel che dice l’articolo, ” solo due” voci che vanno nella direzione opposta.
    Quindi, il fatto è: è vero questo, o no?
    Se non è vero, il giornalista dice il falso, punto.
    Se è vero, dice il vero.
    E’ un dato di fatto da appurare, non un giudizio aprioristico.
    Quindi chiedo a lei, Sara, che mi pare incollata con l’orecchio a tuttoilsinodominutoperminuto: sta roba è vera, o no?

    11 Ottobre, 2014 - 11:30
  221. Sara1

    Non sono particolamente incollata, leggo Avvenire e il simografo sostanzialmente, e radiovaticana come faccio negli altri giorni, se parlano solo del sinodo che ci posso fare?

    Mi sembra che non si possa parlare di interventi stonati quelli di Muller e Burke (che tra parentesi sono molto molto diversi tra loro, Muller nemmeno non può essere incasellato tra gli ultraconservatori e invece delle messe antiche con ermellino ha fatto compagnia per anni a Gutierrez in sud America non dimentichiamolo) perchè lo stesso Lombardi ha parlato di due linee ben precise non di un coro unanime da cui si distaccano solo due pecore nere.

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36837/

    Lorenzo lei ormai ha perso la lucidità come con Renzi chiunque abbia una posizione anche super legittima ma leggermente diversa fuori.
    Non va bene.

    11 Ottobre, 2014 - 11:42
  222. Sara1

    Tra parentesi Lombardi dice:

    “A ogni modo, “anche le persone più preoccupate della dottrina sono tutt’altro che privi di partecipazione verso le sofferenze delle persone in difficoltà” e chi apre alla comunione “non nega in alcun modo l’indissolubilità del matrimonio”.

    Non è una lotta tra buoni e cattivi ma due visioni in cui si mettono accenti diversi su un unico fine, quello di aiutare i fedeli.

    Finora mi è sembrata una buona sintesi quella di Schönborn perchè c’è sia il senso di un peccato e di una penitenza che non può essere banalizzato sia quello del perdono e della misericordia .

    11 Ottobre, 2014 - 11:48
  223. Marilisa

    “ormai ci-lo-li prende per il c… pure Crozza”

    Crozza è fantastico:la sua satira sdrammatizza quello che molti vogliono a tutti i costi drammatizzare.

    11 Ottobre, 2014 - 12:24
  224. Lorenzo Cuffini

    “Leggermente diversa” da che? da chi?
    Ma non facciamo ridere i polli.

    11 Ottobre, 2014 - 12:37
  225. Ubi humilitas

    Cmq Sara la dichiarazione di Kasper ha la sua parte che si presta alla battuta divertente:
    l’avesse detta uno dei cardinali conservatori, quel “i laici” (in grassetto nell’articolo) per molti della fazione avversa avrebbe significato “camerata”, e probabilmente starebbero a farci “la palla” su tutto l’universo blog 🙂
    ma dato l’ha detto Kasper e quindi come deve essere inteso “……..” ?

    Cmq risulta che i “laici” sono “divisi” a seconda della fazione politica 🙂

    11 Ottobre, 2014 - 12:48
  226. Lorenzo Cuffini

    Io avrò pure perso la lucidità, ma lei , Sara, si alleni a sostenere un minimo di rimpallo critico. Lo so che è piu’ comodo fare le pulci a un cardinale, al giornalista e al papa, e pure a Luigi,che non ti rispondono mai. I primi tre, perché manco ti sentono, l’ultimo perché ci sente fin troppo e si santifica….
    Non è che se parla uno, a ruota libero, se un altro gli dice:scusa, mi pare una scemenza voglia dire: fuori! Vuol dire: dimistrami che non è una scemenza.

    11 Ottobre, 2014 - 13:03
  227. Sara1

    Lei è più papista del Papa perchè Muller è prefetto della congregazione della fede, confermato da Francesco e da lui fatto cardinale e da quando è partita la storia della comunione ai divorziati l’ho sentito contrapporre a Franesco incasellare come controverso conservatore ecc. ecc.
    Se mi fido del Papa mi fido che Muller non dica cazzate particolari no?
    Se smonta le tesi di Forte ci sarà anche una motivazione?
    Alla fine.

    Se il Papa volesse far passare solo la linea di Kasper che cavolo l’ha fatto a fare un sinodo di due anni???

    Faceva Kasper prefetto della congregazione della dottrina della fede e finiva lì.

    io mi sono limitata a dire che al Blog del Regno sta sulle scatole Muller come al Foglio sta sulle scatole Kasper mentre entrambi hanno il diritto di esprimere la loro opinione anche darsele (teologicamente parlando) se questo serve a chiarirsi meglio.

    Tra parentesi io leggo e conosco entrambi senza problemi particolari chissà perchè non debba mai essere possibile al mondo l’et et..

    11 Ottobre, 2014 - 13:11
  228. Marilisa

    “io mi sono limitata a dire che al Blog del Regno sta sulle scatole Muller come al Foglio sta sulle scatole Kasper ”

    Che al “Foglio” stia sulle scatole Kasper, così come il Papa stesso e chiunque ne prenda le difese, è assodato al 100 per 100. Basta pensare a chi lo dirige e hai detto tutto e di più. Lì c’è una manica di giornalisti che si capisce benissimo in quale direzione guardano. E qualcuno è, in fatto di religione, di una incompetenza che fa inorridire. Se penso alla storia del “prossimo” riferito solo a chi ti sta vicino, rabbrividisco.
    P.Buttafuoco qualche tempo fa ingaggiò una lotta verbale con Dario Fo a proposito del Papa e fu messo alle corde. Ferrara poi, lui che religiosamente parlando non sa nulla di nulla, è trascinato nei giudizi taglienti dai suoi umori collerici e dalle antipatie a pelle (anche politicamente). Lui bada molto all’eloquio di una persona. Roba da chiodi!
    Che al Regno stia sulle scatole Müller è improbabile. Mi sembra che sia abbastanza equilibrato. Se poi le preferenze vanno a chi desidera che la Chiesa cammini in avanti, questo non vuol dire che Müller “stia sulle scatole”
    a qualcuno.
    A me, per esempio, non sta sulle scatole, ma certamente approvo ben di più le posizioni di un buon teologo qual è Bruno Forte.

    11 Ottobre, 2014 - 15:53
  229. Ubi humilitas

    Il papa non sa nemmeno perdere…

    “Intanto la Sala Stampa vaticano ha informato che il Papa, per la stesura della “Relatio Synodi”, ha deciso di affiancare al relatore generale, cardinale Peter Erdo, al segretario speciale, monsignor Bruno Forte, e al segretario generale, cardinale Lorenzo Baldisseri, altri padri sinodali.

    Questi i nomi dei padri: cardinale Gianfranco Ravasi, cardinale Donald Wuerl, monsignor Victor Manuel Fernandez, monsignor Carlos Aguiar Retes, monsignor Peter Kang, padre Adolfo Nicolas Pachon. ”

    Ma che lo ha indetto a fare il Sinodo…

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/sinodo-famiglia-lavori-sabato-11-ottobre.aspx

    11 Ottobre, 2014 - 15:58
  230. Sara1

    Come teologo meglio Kasper di Forte secondo me, almeno per quello che ho letto.
    Però la Dogmatica di Muller è davvero molto bella.

    11 Ottobre, 2014 - 16:07
  231. picchio

    a Sara

    mi sembra che Kasper e Schönborn siano sulla stessa linea. Kasper nella sua famosa relazione al concistoro dice di evitare sia il rigorismo sia il lassismo ( dice la misericordia non va intesa come una grazia a buon mercato o come una svendita) e suggerisce anche lui un percorso penitenziale, fa una similitudine con la riammissione nella Chiesa dei cristiani che erano diventati apostati sotto le persecuzioni.

    11 Ottobre, 2014 - 16:25
  232. Sara1

    È vero però S. entra nello specifico parlando dei figli o del fatto che i divorziati continuano a farsi la guerra mettendoli in mezzo insomma è meno retorica misericordiosa e basta.

    11 Ottobre, 2014 - 16:32
  233. Sara1

    Da quel punto di vista a molti divorziati un cammino penitenziale avessero voglia di farlo, gioverebbe di sicuro

    11 Ottobre, 2014 - 16:33
  234. Lorenzo Cuffini

    Piu’ papista del papa, io?
    🙂
    Magari, Sara. Bisognerebbe che parlasse con qualche persona che mi conosce bene…
    Magari.
    Perché piu’ passa il tempo, più mi accorgo che essere piu’ papista del papa non è il massimo, ma è certamente meglio di essere piu’ foglista del foglio, più regniasta del regno, più scalfariano di scalfari, piu’ discepoliano di discepolo and so on……

    11 Ottobre, 2014 - 18:06
  235. Sara1

    Mi riferivo a queste parole di Schonborn perchè scendono davvero al cuore:

    “È anche questa una questione di comunità. Si vive in una rete famigliare. La mia proposta è, prima di chiedere decisioni pratiche immediate, se i divorziati risposati possono o meno accedere alla comunione, porre alcune domande. Quasi un cammino penitenziale o, diciamo, un cammino di attenzione. L’ho detto ieri al Sinodo. La prima attenzione devono essere i figli. Se una coppia divorzia, i figli sono divisi tra padre e madre, forse una nuova unione dell’uno e dell’altro. La mia domanda ai genitori che fanno un cammino di conversione e di penitenza è sempre: avete fatto portare il peso del vostro conflitto matrimoniale sulle spalle dei vostri figli? Perché questo è il dramma che si vive tante volte oggi. Che colpa hanno i figli? Perché non li avete lasciati fuori che già soffrono del fatto che l’amore che avete avuto è fallito? La seconda attenzione che chiedo in questo cammino di penitenza è: cosa diventa lo sposo, la sposa dopo il divorzio, colui che rimane? Nelle nostre grandi città abbiamo migliaia e migliaia di ‘vedove’ o di ‘vedovi’ di divorzi. Che rimangono soli perché sono stati abbandonati. Quelli che hanno una nuova relazione umanamente si trovano in una situazione già confortevole, più sicura, ma quelli che rimangono soli? La Chiesa deve avere attenzione alla gente che soffre, il Papa ci invita a prestare attenzione ai poveri: i poveri nella nostra società sono i figli dei divorziati e le persone che rimangono sole. La terza attenzione, che manca completamente nelle nostre discussioni, riguarda la storia della colpa nel primo matrimonio per persone che hanno contratto un nuovo matrimonio. C’è stato un cammino, almeno un tentativo di riconciliazione? Forse non è possibile che queste due persone ritornino sposo e sposa, ma almeno che non ci sia odio, che non ci sia questa rabbia nel cuore dell’uno e dell’altra. Domando loro: come volete chiedere la comunione se avete nel cuore ancora tutto il rancore di ciò che avete vissuto nel matrimonio? C’è tutto un cammino di riconciliazione, almeno in quanto possibile, da fare. C’è anche una quarta attenzione. Abbiamo nelle nostre comunità cristiane tante coppie che mantengono la fedeltà (all’ex coniuge dopo un divorzio, ndr.), a volte a gran prezzo, perché dicono noi abbiamo promesso l’uno all’altro la fedeltà fino alla morte, anche se vengono momenti duri, fedeli alle promesse. Che incoraggiamento la Chiesa dà a queste coppie? Se tutti parlano solo di quelli che sono risposati come se loro fossero i più poveri – e certo, essi meritano grande attenzione – serve grande attenzione anche a quelle coppie, a volte eroiche, che danno l’esempio di una fedeltà contro il vento e le maree. Un ultimo punto, una ultima attenzione: l’attenzione alla coscienza. Perché ognuno di noi è solo nella sua coscienza davanti a Dio. E possiamo forse introdurre un processo di annullamento con argomenti, ma solo Dio sa la verità della mia vita. E prima di ammettere alla comunione l’una o l’altra situazione, forse c’è prima una questione di cui ognuno di noi deve rispondere davanti a Dio. Come mi trovo io, in coscienza, davanti a Dio? Non dico questo per minaccia: la coscienza è amorosa perché Dio ci ama, ci parla nel cuore. Ma bisogna domandarsi: cosa vuole dire la mia situazione di risposato nella mia coscienza? In generale, vorrei sottolineare che il fatto che ci siano persone che desiderano così fortemente la comunione senza potervi accedere, mentre ci sono persone che possono comunicarsi e si avvicinano all’eucaristia a volte per abitudine, è un forte richiamo per ricordare il valore della comunione: quanto è preziosa!”.

    11 Ottobre, 2014 - 18:40
  236. Sara1

    “La Chiesa deve avere attenzione alla gente che soffre, il Papa ci invita a prestare attenzione ai poveri: i poveri nella nostra società sono i figli dei divorziati e le persone che rimangono sole.”

    11 Ottobre, 2014 - 18:41
  237. Marilisa

    “Cosa diventa lo sposo, la sposa dopo il divorzio, colui che rimane? Nelle nostre grandi città abbiamo migliaia e migliaia di ‘vedove’ o di ‘vedovi’ di divorzi. Che rimangono soli perché sono stati abbandonati. Quelli che hanno una nuova relazione umanamente si trovano in una situazione già confortevole, più sicura, ma quelli che rimangono soli?”

    Ricordo che mi colpì molto una frase che disse parecchi anni fa il compianto card. E. Tonini in una nota trasmissione televisiva.
    Disse più o meno così: vi rendete conto che molte donne restano “vedove” dopo la prima notte di nozze? Si capiva bene a che cosa voleva alludere.
    Si creò in studio un silenzio molto eloquente.

    11 Ottobre, 2014 - 19:34
  238. Sara1

    “In altri termini, i laici invitati al Sinodo sono laici dal punto di vista del diritto canonico, ovvero non sono preti, ma non lo sono dal punto di vista sociologico essendo molto più vicini a dei “laici consacrati” che a dei laici in senso stretto. Inutile dire che i “laici laici”, che vivono il loro cattolicesimo accanto e insieme ad una vita laica e secolare, avrebbero offerto un’immagine diversa da quella offerta dai membri di questi movimenti noti per la loro adesione incondizionata alle direttive ufficiali della chiesa”

    http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/sinodo-dei-vescovi-2014-giorno-5_b_5969650.html

    La prossima volta come laico laico potrebbero invitare Rocco Siffredi un punto di vista periferico in più hai visto mai..

    Faggioli in questa settimana si sta mangiando tutta la stima che aveva accumulato in questi anni.

    11 Ottobre, 2014 - 19:35
  239. Luigi Franti

    Stima del tutto malriposta, mi creda.

    11 Ottobre, 2014 - 21:31
  240. picchio

    Sara

    Ho conosciuto nel mio trascorso nel movimento dei Focolari molti laici consacrati e devo dire che il discorso di Faggioli è condivisibile. Dei laici veri, come te e tuo marito 😉 , sarebbero stati una presenza più significativa. I laici consacrati tendono a comportarsi come gli appartenenti ad un ordine religioso, sono molto lontani dalla vita delle coppie cattoliche di laici laici.

    11 Ottobre, 2014 - 22:28
  241. picchio

    nel movimento del focolare esistono sia i laici consacrati “normali”, celibi e nubili, che i consacrati sposati.

    11 Ottobre, 2014 - 22:32
  242. Sara1

    Noi facciamo parte dell’azione cattolica e al sinodo ci sono Franco Miano e sua moglie.

    In Ac mi sembriamo sufficientemente laici.

    Poi certo il sinodo non è l’assemblea del liceo, tra i consacrati ci sono i vescovi non tutti i sacerdote così tra i laici è abbastanza normale che ci siano persone parecchio impegnate. (Che i lontani abbiano difficoltà nel seguire l’humanae vitae penso non ci voglia un sinodo per capirlo del resto)

    11 Ottobre, 2014 - 22:47
  243. picchio

    AC è un’altra cosa. Non esiste il culto del fondatore che esiste nei movimenti, il controllo dei capi che si spinge sino a pretendere di violare il foro interno, le messe separate dal resto della comunità parrocchiale e così avanti… Non è solo questione di humanae vitae.

    11 Ottobre, 2014 - 22:58
  244. Sara1

    Io sono cresciuta in AC mio marito pure mi rendo conto di ragionare partendo da quel l’ambiente.
    Sui laici che sono intervenuti ho sentito bei commenti hanno parlato di figli omosessuali e di sessualità in modo molto aperto, per quello che ho capito.

    11 Ottobre, 2014 - 23:28
  245. chi ?

    12 Ottobre, 2014 - 0:25
  246. E’ stata la prima testimonianza di una famiglia all’inizio del sinodo,
    è già roba vecchia.

    Già i giornali hanno commentato

    Ci sono state altre testimonianze
    e hanno parlato della centralità della sessualità…

    Basta andare sulla Sala Stampa 2014

    12 Ottobre, 2014 - 11:13
  247. Lorenzo Cuffini

    Ben, bisogna che l’unilissimo Ubinate faccia avere il suo curriculum di monatto che si occupa di isolare le persone infette a Sua Eminenza Burke. Giacché anch’egli si dice convinto che non ” dovremmo esporre ” i nostri bambini a —-
    🙂

    12 Ottobre, 2014 - 11:56
  248. “non date occasione al diavolo”

    (Ef 4,26)

    12 Ottobre, 2014 - 12:07
  249. Sara1

    Infatti io gli ho letti, però non è che posso fare la rassegna stampa per tutti, i siti che la fanno li conosciamo tutti.

    12 Ottobre, 2014 - 13:00
  250. Sara1

    li ho letti scusate

    12 Ottobre, 2014 - 13:01
  251. Marilisa

    Io di fronte a chiusure di questo genere rimango impressionata, anzi sbalordita.
    Questa gente di Chiesa preferisce guardare al “disordine morale” piuttosto che all’amore, che è l’unico criterio valido che Gesù ha messo davanti agli occhi e alla coscienza dell’uomo.
    Questa gente si mette fuori dal mondo nel senso che non capisce nulla della realtà.
    Per capirla dovrebbe viverla davvero uscendo dalle sagrestie ed avvicinando, toccando i fratelli definiti “moralmente disordinati”.
    Meglio: dovrebbe ritrovarsi in casa uno di questi fratelli, per capire davvero che le categorie del “disordine morale” sempre agitate dinanzi al popolo per ammonirlo, dovrebbero essere mondate dall’impudicizia di cui le rivestono nel loro pensiero.
    Lo dico sempre: è la vita che insegna davvero a vedere e definire qual è il limite che divide il lecito dall’illecito, la moralità dall’immoralità e dall’amoralità, il bene dal male.

    12 Ottobre, 2014 - 13:49
  252. Sara1

    Oddio anche toccare con mano anche un paio di amorevelissime corna o trovarsi abbandonati dalla sera alla mattina mentre ti cade il mondo addosso quando ti capitano fa sempre bene prima di sentenziare di amore.

    12 Ottobre, 2014 - 13:53
  253. Sara1

    Come la mamma del tipo che ha gonfiato con un compressore l’intestino di un ragazzino cicciottello fino a farlo scoppiare, ha detto è uno scherzo, poverino, va compreso.

    Certo va compreso ma ricordare alle persone che scherzare con la vita altrui ha degli effetti talvolta permanenti capisco faccia poco misericordioso ma a volte è necessario.

    12 Ottobre, 2014 - 13:56
  254. Sara1

    E’ sempre difficile tenere insieme giustizia e carità se ci fossero meno frasi fatte (dall’una e dall’altra parte) sarebbe molto meglio.

    12 Ottobre, 2014 - 13:57
  255. Marilisa

    Nessuno vuol sentenziare di “amore” e, del resto, Gesù Cristo quando parla di amore non sentenzia affatto. Nessuno (e certo non io) ricorre a frasi fatte.
    Se poi qualcuno per tirare l’acqua al suo mulino preferisce dare al termine il colore che vuole, faccia pure.
    Purtroppo anche le corna( che fanno tanto male) fanno parte della vita. È una dura realtà, ma resta sempre una realtà, con la quale si devono fare i conti.
    Se alcuni ecclesiastici ed il Papa stesso volessero nasconderla, quella lì è e lì resta e resterà sempre.
    Anche in tale realtà però bisogna saper discernere, senza “sentenziare” categoricamente dove stanno il male e il bene. Solo Dio può giudicare e scrutare bene nei cuori di ogni singola persona. Per cui i signori vescovi dovrebbero limitarsi a soppesare per benino ogni situazione e ogni singolo caso per indicare le linee, le più giuste possibili, per guidare i fedeli. Non pretendendo di avere la verità infusa riguardo a certe tematiche riguardanti la morale, estrapolando–come temevo– qualche frase dal Vangelo o dal V.T
    per affermare la verità che piace a loro.

    12 Ottobre, 2014 - 14:31
  256. Marilisa

    Quelle due “care” ragazzine dovrebbero essere psicanalizzate, se riuscissero a tornare a casa. Devono avere molti problemi di identità, se altro non c’è.

    12 Ottobre, 2014 - 14:38
  257. Sara1

    Loro devono essere psicanalizzate ma quelli che le lasciano là??

    Il mondo è tutto matto l’unica libertà e misericordia che interessa è per il sesso per il resto legalismo esasperato per tutto.

    Bho

    12 Ottobre, 2014 - 14:46
  258. Sara1

    “Purtroppo anche le corna( che fanno tanto male) fanno parte della vita. È una dura realtà, ma resta sempre una realtà, con la quale si devono fare i conti.”

    Vero però le chiedo: è più misericordioso perdonare chi fa le corna o pensare a quanto può soffrire chi le riceve? (soprattutto prima di farle)

    Posto che una seconda possibilità va data a tutti io credo fermamente nella possibilità di riuscire a dare una minima coscienza morale.

    12 Ottobre, 2014 - 14:49
  259. chat in tempo reale

    12 Ottobre, 2014 - 15:14
  260. Marilisa

    Replica a Sara.
    1) Chi fa le corna bisogna vedere perché le fa.
    Per inciso, se mio marito le facesse a me, gli darei un bel calcio nel sedere e lo manderei via senza pensarci troppo. Meglio un matrimonio naufragato che la vicinanza di un fedifrago. Per come la penso io. Ma la cosa è soggettiva.
    2) Se la separazione avviene per sopravvenuta incapacità di vivere insieme per continui litigi–anche senza corna in mezzo ai piedi– che rendono insopportabile la vita a due, la cosa migliore, anche se dolorosa, sarebbe la separazione. In tale situazione anche i figli sarebbero consenzienti e ritroverebbero serenità. Meglio vivere nella pace piuttosto che in mezzo ai continui litigi ed azzuffamenti che producono disarmonia anche a livello della personalità individuale.
    Potrebbe essere comunque che una terza persona si metta fra i due ( cosa che, ahimé, avviene spesso) e riesca ad accalappiare il compagno/a per un motivo qualsiasi. A quel punto lì si porrebbe il problema su chi davvero ha la maggiore colpa: chi lo accalappia o chi si lascia accalappiare? E qui entra in campo il fattore del carattere delle persone, ed altri fattori che non sto ad elencare( discorso troppo lungo).
    La persona abbandonata, che soffre l’impossibile, non può che essere commiserata e aiutata. E se un domani, ad acque calme, trovasse l’amore di un’altra persona alla quale corrispondesse, a mio modesto avviso dovrebbe rifarsi una famiglia, potendolo. E avrebbe il pieno diritto di accedere alla comunione, senza tanti distinguo. Punto.
    Io credo che i divorziati risposati che desiderano accedere alla comunione, siano quelli in buonafede; quelli cioè che sentono in coscienza di non essere stati loro i promotori della situazione di crisi, per cui non si sentono in colpa.
    Se uno sente parlare la propria coscienza, vuol dire che “la minima coscienza morale” ce l’ha.
    Certo che non ce l’hanno,invece, quelli che fanno le corna ai coniugi e fanno restare in piedi un matrimonio apparente, non fanno addolorare–finché ci riescono–né mogli( a cui portano anzi rose rosse e gioielli) né figli, e poi hanno l’ ardire di fare la comunione. Perché il matrimonio è salvo, secondo loro e secondo tutti.
    Certo che la coscienza morale non ce l’hanno neanche quegli animali di mafiosi che uccidono e straziano molte persone, fanno traffici loschi e tante altre miserie del genere, e poi si dicono cristiani, si vogliono riveriti nel corso delle processioni, fanno larghe donazioni alla Chiesa e fanno la comunione nella ipocrisia più infame. Per tutti costoro la coscienza morale è un’espressione vuota, di cui non conoscono neppure il significato.
    Insomma, voglio dire che ogni facile schematismo in fatto di morale, su cui andare a sentenziare, è inopportuno.
    Guarda caso, uno fra i più equilibrati fra i vescovi del Sinodo mi è sembrato proprio quello che ha vissuto in casa l’esperienza del divorzio fra i genitori. Vorrà dire qualcosa? Io credo di sì.

    12 Ottobre, 2014 - 16:21
  261. Sara1

    Per il punto 1 a che serve invocare sempre la misericordia e l’amore se poi di fronte alla prova reagiamo minacciando di prendere a calci?
    Sapere che Dio e’ misericordioso con noi ci dovrebbe spingere a essere misericordiosi davvero altrimenti la parola misericordia si consuma come una saponetta troppo utilizzata.

    12 Ottobre, 2014 - 18:15
  262. Marilisa

    Ho già detto altre volte che la misericordia e l’amore non hanno niente a che fare con la dabbenaggine. Questa è la mia opinione, ma ho aggiunto che la cosa è soggettiva ovviamente.
    Perché si dovrebbe continuare a stare con una persona che ha infranto un patto importante qual è il matrimonio? Per doversi ricordare ogni tanto che lo ha fatto una volta e che potrebbe rifarlo? Per vivere nella diffidenza che avvelena la vita? Lo sa lei quante persone sono portate a ripetere gli stessi errori?
    Il tradimento– anche nell’amicizia vera, che però poi si rivela falsa– è una ferita molto difficile da rimarginare.
    Se lei tutto questo non lo ha provato, ma invece io sì, è inutile metterci la pezza frustra della “misericordia e dell’amore”. Queste parole diventano allora proprio una “saponetta” ad uso e consumo di chi le pronuncia per “dovere cristiano”, e non pulisce un bel niente. Parlo con cognizione di causa, non per sentito dire.
    L’ho sempre detto che è la vita che insegna davvero, e non le formule dottrinali.
    Io alla misericordia e all’amore do un’altra valenza. Lei le prenda pure nel significato che vuole.

    12 Ottobre, 2014 - 20:08
  263. Sara1

    Ognuno di noi nella vita subisce le proprie ferite e ognuno cerca di fare quello che può.
    Io dico che misericordia e giustizia vanno insieme altrimenti è solo stare dalla parte del più forte, poi la vita è difficile per tutti.

    12 Ottobre, 2014 - 20:36

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