Francesco: “Il Signore non ci chiama col nostro peccato”

“Il Signore non ci chiama col nostro peccato, ci chiama per nome e ci dice: seguimi”. Sono parole che il Papa ha appena detto ai giovani del Madagascar, ad Antananarivo. Da esse parto per un’antologia della predicazione che ha svolto oggi, ieri e l’altro ieri, nei primi tre giorni del viaggio in Mozambico, Madagascar e Maurizio per il quale Francesco è partito mercoledì 4 settembre e dal quale tornerà martedì 10.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ci chiama per nome. Incontro con i giovani ad Antananarivo, 7 settembre. Rova nella tua missione [di volontario delle carceri] hai imparato a rinunciare agli aggettivi e a chiamare le persone col loro nome, come fa il Signore con noi. Lui non ci chiama col nostro peccato, coi nostri errori, i nostri sbagli, i nostri limiti, ma lo fa con il nostro nome; ognuno di noi è prezioso ai suoi occhi. Il diavolo, invece, pur conoscendo i nostri nomi, preferisce chiamarci e richiamarci continuamente coi nostri peccati e i nostri errori; e in questo modo ci fa sentire che, qualunque cosa facciamo, nulla può cambiare, tutto rimarrà uguale. Il Signore non agisce così. Il Signore ci ricorda sempre quanto siamo preziosi ai suoi occhi, e ci affida una missione […]. Il Signore ci chiama per nome e ci dice: “Seguimi!”. Non per farci correre dietro a delle illusioni, ma per trasformare ognuno di noi in discepoli-missionari qui e ora. È il primo a confutare tutte le voci che cercano di addormentarvi, di addomesticarvi, di anestetizzarvi o farvi tacere perché non cerchiate nuovi orizzonti. Con Gesù, ci sono sempre nuovi orizzonti. Vuole trasformarci tutti e fare della nostra vita una missione. Ma ci chiede di non aver paura di sporcarci le mani.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/07/0672/01362.html

    7 Settembre, 2019 - 17:45
  2. Beppe Zezza

    Chissà perché mi sarebbe piaciuto di più- perché più in linea con le belle parole porecdenti – che le chiusa fosse “non avere paura di avere le mani sporche”

    8 Settembre, 2019 - 8:10
  3. Luigi Accattoli

    Beppe buona domenica. Il monito a non avere paura di sporcarsi le mani è frequente nella predicazione di Francesco e ha primari riferimenti evangelici alla parabola del samaritano, a Gesù che tocca il lebbroso, o si lascia toccare dalla peccatrice. Per esempio nell’omelia dell’8 ottobre 2018: «Cari fratelli e sorelle, niente funzionari[come nella parabola del samaritano si mostrano il sacerdote e il levita]: bisogna essere cristiani sul serio. Cristiani che non hanno paura di sporcarsi le mani, le vesti, quando si fanno vicini». In quella del 26 giugno 2015: “Tante volte penso che sia non dico impossibile, ma molto difficile fare del bene senza sporcarsi le mani. E Gesù si sporcò con la sua vicinanza all’uomo che librò dalla malattia”. In quella del 6 novembre 2014: “Quelli che si credono giusti non vogliono sporcarsi le mani con i peccatori. Ricordiamo cosa pensavano: se questo fosse profeta, saprebbe che questa è una peccatrice”.

    8 Settembre, 2019 - 10:02
  4. Amigoni p. Luigi

    Rif. ore 8.10 – Sporcarsi le mani di bene

    Sottigliezza raffinata che apprezzo: sporcarsi le mani è diverso che avere le mani sporche. Ma a volte si possono avere le mani sporche di bene. C’è forse più festa in cielo per un peccatore che si è sporcato le mani col bene che per 99 giusti che le hanno mantenute pulite evitando il male.

    8 Settembre, 2019 - 10:49
  5. Luigi Accattoli

    Non fate entrare il lupo nel gregge. Ai vescovi del Madagascar, sabato 7 settembre, cattedrale di Antananarivo. “In quanto pastori avete il dovere urgente di accompagnamento e discernimento, soprattutto per quanto riguarda le vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio, ciò che è fondamentale per garantire l’autenticità di tali vocazioni. E in questo, mi raccomando, state attenti. Non lasciatevi ingannare dalla necessità e dal numero: “Abbiamo bisogno di sacerdoti e perché ho bisogno prendo senza discernimento le vocazioni”. Non so, credo che da voi non sia tanto comune perché avete vocazioni e dunque avete una certa libertà di andare adagio con discernimento. Ma in alcuni Paesi d’Europa è lamentevole: la mancanza di vocazioni spinge il vescovo a prendere di qua, di là, di là senza vedere la vita com’era; prendono persone “cacciate” da altri seminari, “cacciate” dalla vita religiosa, che sono state cacciate perché immorali o per altre deficienze. Per favore, state attenti. Non fate entrare il lupo nel gregge. La messe è molta e il Signore – non potendo desiderare che autentici operai – non si lascia limitare nei modi di chiamare e di incitare al dono generoso della propria vita”.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/07/0671/01361.html

    8 Settembre, 2019 - 11:27
  6. Luigi Accattoli

    La fede è il bene più grande dei poveri. Incontro con le contemplative nel monastero delle Carmelitane scalze di Antananarivo, sabato 7 settembre, testo consegnato. Possano i vostri monasteri, nel rispetto del vostro carisma contemplativo e delle vostre costituzioni, essere luoghi di accoglienza e di ascolto, specialmente per persone molto infelici […]. La fede è il bene più grande dei poveri! È molto importante che questa fede sia annunciata, rafforzata in loro, che li aiuti davvero a vivere e a sperare. E che la contemplazione dei misteri di Dio, espressa nella vostra liturgia e nei vostri tempi di preghiera, vi permetta di scoprire meglio la sua presenza attiva in ogni realtà umana, compresa la più dolorosa, e di rendere grazie perché, nella contemplazione, Dio vi offre il dono dell’intercessione […]. Care sorelle contemplative, senza di voi, che ne sarebbe della Chiesa e di quanti vivono nelle periferie umane del Madagascar? Cosa accadrebbe a tutti coloro che lavorano in prima linea nell’evangelizzazione, e qui in particolare in condizioni molto precarie, difficili e talvolta pericolose? Tutti si appoggiano alla vostra preghiera e al dono sempre rinnovato della vostra vita.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/07/0669/01360.html

    8 Settembre, 2019 - 11:40
  7. Luigi Accattoli

    Povertà disumana e deforestazione. Alle autorità del Madagascar, sabato 7 settembre ad Antananarivo. Vi incoraggio a lottare con forza e determinazione contro tutte le forme endemiche di corruzione e di speculazione che accrescono la disparità sociale e ad affrontare le situazioni di grande precarietà e di esclusione che generano sempre condizioni di povertà disumana […]. Inoltre, abbiamo imparato che non possiamo parlare di sviluppo integrale senza prestare attenzione alla nostra casa comune e prendercene cura […]. La vostra bella isola del Madagascar è ricca di biodiversità vegetale e animale, e questa ricchezza è particolarmente minacciata dalla deforestazione eccessiva a vantaggio di pochi; il suo degrado compromette il futuro del Paese e della nostra casa comune. Come sapete, le foreste rimaste sono minacciate dagli incendi, dal bracconaggio, dal taglio incontrollato di legname prezioso […]. Non può esserci un vero approccio ecologico né una concreta azione di tutela dell’ambiente senza una giustizia sociale che garantisca il diritto alla destinazione comune dei beni della terra alle generazioni attuali, ma anche a quelle future.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/07/0668/01388.html

    8 Settembre, 2019 - 12:02
  8. Beppe Zezza

    Penso che dietro questa mia osservazione ci sia questo pensiero: quello che sporca le mani è il peccato. Il bene non sporca.
    Non abbiate paura di avere le mani sporche vorrebbe allora dire: non abbiate paura di essere peccatori ( perché io posso farvi diventare santi ) – in linea con tutto il precedente discorso del papa.
    La paura di avvicinarsi al sacro da peccatori è testimoniata dal famoso “allontanati da me che sono un peccatore “

    8 Settembre, 2019 - 12:48
  9. Luigi Accattoli

    Riconciliazione nel Mozambico. Omelia alla messa nello stadio Zimpeto di Maputo, venerdì 7 settembre. «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici» (Lc 6,27). Una parola rivolta oggi anche a noi, che Lo ascoltiamo in questo stadio […]. Molti di voi possono ancora raccontare in prima persona storie di violenza, odio e discordie […]. La via che ci propone Gesù è quella che Lui stesso ha percorso per primo, la via che gli ha fatto amare quelli che lo tradivano, lo giudicavano ingiustamente, quelli che lo avrebbero ucciso. È difficile parlare di riconciliazione quando sono ancora aperte le ferite procurate da tanti anni di discordia […]. Nonostante ciò, Gesù invita ad amare e a fare il bene. E’ un mandato che mira a una benevolenza attiva, disinteressata e straordinaria verso coloro che ci hanno ferito. Gesù, però, non si ferma qui; ci chiede anche di benedirli e di pregare per loro, che cioè il nostro parlare di loro sia un dire-bene, generatore di vita e non di morte, che pronunciamo i loro nomi non per insulto o vendetta, ma per inaugurare un nuovo rapporto che conduca alla pace. Alta è la misura che il Maestro ci propone!

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/06/0666/01357.html#it

    8 Settembre, 2019 - 17:37
  10. Luigi Accattoli

    Popolo esperto nel soffrire. Incontro con i vescovi e gli operatori pastorali nella cattedrale di Maputo, giovedì 5 settembre. Grazie per le vostre testimonianze, che parlano dei momenti difficili e delle gravi sfide che vivete, riconoscendo limiti e debolezze, ma anche ammirando la misericordia di Dio. Mi ha fatto piacere sentire dalla bocca di una catechista: “Siamo una Chiesa inserita in un popolo eroico”. Grazie! Un popolo che è esperto nel soffrire ma mantiene viva la speranza. Con questo sano orgoglio per il vostro popolo, che invita a rinnovare la fede e la speranza, vogliamo rinnovare il nostro “sì” oggi. Com’è contenta la Santa Madre Chiesa nel sentire dalle vostre labbra l’amore per il Signore e per la missione che vi ha affidato!

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/05/0664/01384.html#it

    8 Settembre, 2019 - 17:58
  11. Luigi Accattoli

    Avete cantato “riconciliazione”. Incontro interreligioso con i giovani a Maputo, il giovedì 5 settembre. Grazie di essere qui alle diverse confessioni religiose. Grazie perché vi incoraggiate a vivere la sfida della pace e a celebrarla oggi insieme come famiglia, compresi coloro che, pur non appartenendo ad alcuna tradizione religiosa, sono venuti per partecipare… Così sperimentate che tutti siamo necessari: con le nostre differenze, ma necessari. Le nostre differenze sono necessarie. Insieme, come vi trovate adesso, voi siete il palpito di questo popolo, dove ognuno svolge un ruolo fondamentale, in un unico progetto creativo, per scrivere una nuova pagina di storia, una pagina piena di speranza, piena di pace, piena di riconciliazione. Vi chiedo: volete scrivere questa pagina? [rispondono: sì!] Quando sono entrato, avete cantato “riconciliazione”. Volete ripeterlo? [tutti: Riconciliazione! Riconciliazione! Riconciliazione!] Grazie!

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/05/0661/01354.html#ITA

    8 Settembre, 2019 - 18:07
  12. Luigi Accattoli

    Cessazione dei combattimenti. Discorso alle autorità nel palazzo presidenziale di Maputo, in Mozambico. Circa un mese fa avete firmato nella Serra della Gorongosa l’accordo di cessazione definitiva delle ostilità militari tra fratelli mozambicani. Una pietra miliare, che salutiamo e speriamo come decisiva, fissata da persone coraggiose sulla via della pace, che parte da quell’Accordo Generale del 1992 a Roma. Quante cose sono passate dalla firma dello storico trattato che ha sigillato la pace e ha dato i suoi primi germogli! Sono questi germogli che sostengono la speranza e danno fiducia per non lasciare che il modo di scrivere la storia sia la lotta fratricida, bensì la capacità di riconoscersi come fratelli, figli di una stessa terra, amministratori di un destino comune. Il coraggio della pace! Un coraggio di alta qualità: non quello della forza bruta e della violenza, ma quello che si attua nella ricerca instancabile del bene comune.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/09/05/0660/01403.html#ITA

    8 Settembre, 2019 - 18:16

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