Il vero significato di ciò che sta accadendo è da cercare nello spirito del male – Eppure, non scoraggiamoci: iI Signore ci sta salvando dall’ipocrisia – alla fine, ma attraverso la tua vergogna, tu continuerai a essere il pastore: sono lampi della meditazione quaresimale che il Papa ha svolto stamane in San Giovanni in Laterano, con i preti di Roma. Spezzetto i passaggi chiave nei commenti. Parole di biblica pietà, queste del Papa, delle quali ringrazio.
Francesco: il Signore ci sta salvando dall’ipocrisia
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Dolore e pena insopportabili. Sento di condividere con voi il dolore e la pena insopportabili che causano in noi e in tutto il corpo ecclesiale l’onda degli scandali di cui i giornali del mondo intero sono ormai pieni. È evidente che il vero significato di ciò che sta accadendo è da cercare nello spirito del male, nel Nemico, che agisce con la pretesa di essere il padrone del mondo, come ho detto nella liturgia eucaristica al termine dell’Incontro sulla protezione dei minori nella Chiesa (24 febbraio 2018).
In flagrante adulterio. Eppure, non scoraggiamoci! II Signore sta purificando la sua Sposa e ci sta convertendo tutti a sé. Ci sta facendo sperimentare la prova perché comprendiamo che senza di Lui siamo polvere. Ci sta salvando dall’ipocrisia, dalla spiritualità delle apparenze. Egli sta soffiando il suo Spirito per ridare bellezza alla sua Sposa, sorpresa in flagrante adulterio.
Attraverso la tua vergogna. Ci farà bene prendere oggi il capitolo 16 di Ezechiele. Questa la storia della Chiesa. Questa è la mia storia, può dire ognuno di noi. E alla fine, ma attraverso la tua vergogna, tu continuerai a essere il pastore. Il nostro umile pentimento, che rimane silenzioso tra le lacrime di fronte alla mostruosità del peccato e all’insondabile grandezza del perdono di Dio, questo, questo umile pentimento è l’inizio della nostra santità.
Ezechiele 16. Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te e divenisti mia. […] 15Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita, concedendo i tuoi favori a ogni passante […]. 35Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore […]. 37ecco, io radunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amato insieme con coloro che hai odiato; li radunerò contro di te e ti metterò completamente nuda davanti a loro perché essi ti vedano tutta […]. riverserò su di te furore e gelosia […]. ti lasceranno scoperta e nuda […]. Ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. 42Quando avrò sfogato il mio sdegno su di te, non sarò più geloso di te, mi calmerò e non mi adirerò più […]. 8Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini […]. Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, perché hai disprezzato il giuramento infrangendo l’alleanza. 60Ma io mi ricorderò dell’alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un’alleanza eterna. 61Allora ricorderai la tua condotta e ne sarai confusa […] 62Io stabilirò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, 63perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto.
Mia gratitudine. Sono pieno di gratitudine verso Papa Francesco per questa lettura in parallelo della profezia di Ezechiele e dello svergognamento della Chiesa. – Al commento seguente segnalo ancora un passaggio della meditazione papale. Un passaggio di parabola fattuale, che aiuta a intendere il suo confessare e confessarsi davanti al popolo.
Davanti agli occhi dei fedeli. Quello che oggi abbiamo vissuto in questa Cattedrale proponiamolo nelle nostre comunità. Nelle liturgie penitenziali che vivremo nelle parrocchie e nelle prefetture, in questo tempo di Quaresima, ognuno chiederà perdono a Dio e ai fratelli del peccato che ha minato la comunione ecclesiale e ha soffocato il dinamismo missionario. Con umiltà – che è una caratteristica propria del cuore di Dio, ma che noi facciamo così fatica a fare nostra – confessiamo gli uni agli altri che abbiamo bisogno che Dio ci riplasmi la vita. Siate voi i primi nel chiedere perdono ai vostri fratelli. «Accusare sé stessi è un inizio sapienziale, legato al timore di Dio» (ibid.). Sarà un bel segno se, come abbiamo fatto oggi, ognuno di voi si confesserà da un confratello anche nelle liturgie penitenziali in parrocchia, davanti agli occhi dei fedeli. Avremo il volto luminoso, come Mosè, se con occhi commossi parleremo agli altri della misericordia che ci è stata usata. È la strada, non ce n’è un’altra. Così vedremo il demonio dell’orgoglio cadere come la folgore dal cielo, se avverrà il miracolo della riconciliazione nelle nostre comunità. Sentiremo di essere un po’ di più il Popolo che appartiene al Signore, in mezzo al quale Dio cammina. Questa è la strada.
Al termine di questo antologizzare e raffrontare Francesco papa con Ezechiele profeta, metto il link all’intera meditazione:
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/03/07/0198/00400.html
Stimato e caro Luigi, ho comprato, oggi, La Lettura de Il Corriere e ho letto il tuo interessante testo che, però, non è il solito piccolo Spillo, ma ben due pagine dedicate ai 10 Comandamenti di Papa Francesco. Per la precisione a “Il piccolo decalogo di Papa Francesco”. Non vorrei, però, che la copertina “GOD IS MAN MADE” dell’artista John Giorno che decora l’inserto culturale del quotidiano sia anche una conseguenza dei riduttivi comandamenti bergogliani. Del resto tu concludi il tuo articolo con una osservazione negativa. O mi sbaglio?…
Buona e bella serata a te e a tutti!