La speranza nella risurrezione che impedisce al cristiano d’essere un profeta di sventura, il martirio affrontato nella speranza, il maligno, il rosario sono argomenti trattati da Francesco nella catechesi dell’udienza generale di oggi: ne riporto brani nei commenti. E’ una catechesi del tutto ordinaria, senza alcuna affermazione insolita: ne faccio un’antologia, come altre volte, per mostrare ai dubbiosi che ordinariamente il Papa parla della risurrezione e che non è vero che nella sua predicazione manchi il nome di Gesù e la dimensione verticale, o la Madonna, o il rosario, o Satana. Chi dice che parla solo dei migranti ha colto di Francesco quanto avevano colto di Benedetto quelli che l’accusavano di parlare solo del preservativo.
Francesco: il cristiano non è un profeta di sventura
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Missionari di speranza. Catechesi 1: In questa catechesi voglio parlare sul tema “Missionari di speranza oggi”. Sono contento di farlo all’inizio del mese di ottobre, che nella Chiesa è dedicato in modo particolare alla missione, e anche nella festa di San Francesco d’Assisi, che è stato un grande missionario di speranza! In effetti, il cristiano non è un profeta di sventura. Noi non siamo profeti di sventura. L’essenza del suo annuncio è l’opposto, l’opposto della sventura: è Gesù, morto per amore e che Dio ha risuscitato al mattino di Pasqua. E questo è il nucleo della fede cristiana.
Diversi da prima. Catechesi 2: Gesù non risorge solo per sé stesso, come se la sua rinascita fosse una prerogativa di cui essere geloso: se ascende verso il Padre è perché vuole che la sua risurrezione sia partecipata ad ogni essere umano, e trascini in alto ogni creatura. E nel giorno di Pentecoste i discepoli sono trasformati dal soffio dello Spirito Santo. Non avranno solamente una bella notizia da portare a tutti, ma saranno loro stessi diversi da prima, come rinati a vita nuova. La risurrezione di Gesù ci trasforma con la forza dello Spirito Santo. Gesù è vivo, è vivo fra noi, è vivente e ha quella forza di trasformare.
Per la forza della risurrezione. Catechesi 3: Così il compito dei cristiani in questo mondo è quello di aprire spazi di salvezza, come cellule di rigenerazione capaci di restituire linfa a ciò che sembrava perduto per sempre. Quando il cielo è tutto nuvoloso, è una benedizione chi sa parlare del sole. Ecco, il vero cristiano è così: non lamentoso e arrabbiato, ma convinto, per la forza della risurrezione, che nessun male è infinito, nessuna notte è senza termine, nessun uomo è definitivamente sbagliato, nessun odio è invincibile dall’amore.
Sperare nell’insperato. Catechesi 4: Certo, qualche volta i discepoli pagheranno a caro prezzo questa speranza donata loro da Gesù. Pensiamo a tanti cristiani che non hanno abbandonato il loro popolo, quando è venuto il tempo della persecuzione. Sono rimasti lì, dove si era incerti anche del domani, dove non si potevano fare progetti di nessun tipo, sono rimasti sperando in Dio. E pensiamo ai nostri fratelli, alle nostre sorelle del Medio Oriente che danno testimonianza di speranza e anche offrono la vita per questa testimonianza. Questi sono veri cristiani! Questi portano il cielo nel cuore, guardano oltre, sempre oltre. Chi ha avuto la grazia di abbracciare la risurrezione di Gesù può ancora sperare nell’insperato.
Vi protegga dal maligno. Catechesi 5: Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, in particolare la delegazione venuta dall’Egitto, per la benedizione dell’icona che descrive la fuga in Egitto della Sacra Famiglia per scampare dall’oppressione e dall’ingiustizia del re Erode […]. Il Signore benedica tutti voi e protegga il vostro paese, il Medio Oriente e il mondo intero da ogni male e da ogni terrorismo e dal maligno!
Benedico chi prega il Rosario. Catechesi 6: Voglio ricordare che 100 anni fa a Fatima, in ciascuna delle sei apparizioni, la Madonna chiedeva: “Vorrei che ogni giorno pregaste con il rosario”. Rispondendo alla sua domanda, preghiamo insieme per la Chiesa, per la Sede di Pietro e per le intenzioni di tutto il mondo. Chiediamo perdono per i peccati. Preghiamo per la conversione dei dubbiosi, per quanti negano Dio e per le anime del purgatorio. A voi tutti che pregate il Rosario, benedico di cuore!
Ben venga la “catechesi del tutto ordinaria” a spalancare le finestre e a far entrare l’aria fresca di una sana e normalissima predicazione cristiana.
L’unica di cui abbiamo bisogno : come l’aria, appunto.
A forza di sentir macinare paroloni tragediosi, apocalissi a ogni piè sospinto, geremiadi sul nulla, questioni di lana più che caprina, sembra che il cristianesimo si sia trasformato in una questione da addetti ai lavori perennemente sull’orlo di una crisi di nervi.
“ordinariamente iul Papa parla della risurrezione e che non è vero che nella sua predicazione manchi il nome di Gesù e la dimensione verticale, o Satana, o la Madonna, o il rosario.”
E’ vero solo che tutto questo viene DOPO come importanza dei migranti e dell’ecologia.
Si è avuto un ribaltamento della gerarchia dei valori: PRIMA vengono i migranti,i poveri, l’ecologia, la politica, DOPO e solo come uno stanco “deja vu” che non suscita alcun entusiasmo, la Madonna, il rosario, la Resurrezione e tutto ciò che è spirituale.
Il problema non è che il papa sia eretico. il problema è che questo papa vede tutto con gli occhiali del materialismo di stampo marxista sessantottino:
il pane per i poveri , sono le lasagne e cotolette.
La gerarchia dei valori : prima DIO e il culto di Dio, poi tutto il resto è sovvertita, in prima l’uomo e i suoi bisogni e poi tutto il resto.
non è che questo papa non creda in Dio, ma per lui Dio è meno importante dei migranti. la Madonna meno importante dell’ecologia.
si vede, si nota , si sente: il suo entusiamo, la sua verve, il suo carisma si accende non per i Rosari o le Adorazioni eucaristiche o le apparizioni mariane, ma per i migranti e i pranzi coi poveri.
Pauperismo, demagogia non vogliono dire che non si crede in Dio: Semplicemente Dio è lo sfondo, sfuocato ,dato per già ovvio, di un discorso del tutto terreno, politico , materialista.
lo slittamento dei due piani: spirituale-materiale si è visto bene a Bologna.
Secondo papa Bergoglio e secondo il vescovo ZUppi l’Eucarestia deve essere resa più “umana “. Come ? Mangianado le lasagne dentro la chiesa.
L’EUCARESTIA NON DEVE ESSERE PIU’ UMANA PER CHE’ E’UN SACRAMENTO CHE FA PARTE DEL DIVINO.
Il rozzo materialismo di questo pontificato può piacere a molti, poichè la società di oggi è rozzamente materialista.
A molti ma non a tutti!
Ed è inutile citare quasi a mo’ di contentino” per i dubbiosi che il papa parla ANCHE della Ressurezione e della Madonna.
Bontà sua! Che grande concessione! Un papa che parla della Madonna ! ù
I fedeli ringraziano l’AUGUSTO SOVRANO che si DEGNA di parlare della Madonna!!
Un papa dovrebbe parlare SOPRATTUTTO della Resurrezione e di CRISTO e della MAdonna!
Ma Bergoglio, ormai lo sappiamo si “scalda” solo su altri temi, il resto è routine.
scommettiamo che questa “iniziativa” sarà passata del tutto sotto silenzio dalla Chiesa bergogliana?
http://www.lanuovabq.it/it/un-muro-di-persone-recitera-il-rosario-sui-confini-polacchi
Ci si aspetta che un milione di persone reciterà il rosario sui confini della Polonia.
secondo voi è una iniziativa che piacerà a papa Bergoglio? ne dubito fortemente. Troppo ” identitaria”. Non bisogna essere troppo identitari, secondo la Neo Chiesa. recitare il rosario è una sfida.
la Chiesa di Bergoglio darebbe non so cosa per essere il più accettata e il più popolare possibile dal mondo moderno. Farebbero carte false per essere “accettati” dal mondo, essere benvoluti. questa smania di essere accetati, di non dispiacere a nessuno, di essere politicamente corretti, di non turbare la sensibilità di nessuno.
Questa smania di “piacere” non ha nulla, nulla di evangelico e di cristiano.
Ricordate San Giovanni il Battista che perse la testa ma non si piegò alla smania di “piacere” ed essere ben voluto.
Il cristiano non è un profeta di sventura.
Dipende .
La Madonna a Fatima ha profetizzato sventure e anche grosse.
Forse la Madonna di Fatima non è cristiana?O forse la Madonna di fatima è una bufala?
O forse ( più probabile) Bergoglio e seguaci non credono affatto nella Madonna di Fatima?
Noi diciamo: il Papa parla troppo di questo e poco di quest’altro. Lo facciamo sulla base delle nostre conoscenze ( certamente non ascoltiamo ne’ leggiamo tutti i suoi discorsi – penso che sia umanamente impossibile ! ).
Lo sviluppo tecnologico ha però messo a disposizione degli strumenti potentissimi, i quali dato un testo anche lunghissimo, dice quante volte e dove compare un certo termine.
Quando per la prima volta mi sono accostato alla Bibbia, ho acquistato a caro prezzo un tomo in Francese – les concordances – che faceva appunto questo su tutto il testo biblico. Ora quello che io a suo tempo pagai caro si ha gratuitamente sul sito vaticano della Bibbia.
Una analisi della terminologia usata potrebbe dare una conferma più “scientifica” su quelli che sono i temi preferiti dall’attuale pontefice.
( nei nostri giudizi dobbiamo sempre tenere presenti che siamo influenzati dai media che sottolineano certi aspetti e ne trascurano altri. I media non sono “neutri” tutti seguono una certa “linea editoriale” )
Noto con piacere che anche Lorenzo Cuffini si rallegri della boccata di aria fresca che riceve dalle parole del Papa.
Ora i casi sono due:
o non ascolta mai le parole del Papa e quindi si rallegra che queste siano così piene di sguardo verso il cielo
O le ascolta spesso e vi ha scoperto assai raramente parole rivolte verso il cielo.
In realtà. ‘è una terza risposta. IL buon Lorenzo attribuisce lo stesso peso alle parole del Papa , piene di speranza, e a quelle dei partecipanti al blog, piene di immagini apocalittiche
Molto piu’ banale, la risposta, Beppe, come sempre quando ci sono di mezzo io.
E’ un piacere vedere le videate del blog di Accattoli piene, per una volta, di normalissime parole di bellissima predicazione cristiana.
Basta che tu le paragoni ai commenti immediatamente successivi delle 18,54 – 19,05 e 19, 09 per averne una riprova concreta.
Niente o, o, o.
Se ne accorge anche un bimbo di sei anni.
Sempre che voglia accorgersene.
Uno degli elementi che contraddistinguono questo blog, da parte del suo autore, rispetto alla pletora di bloggettari di varia natura , è la grandissima quantità di testi originali , virgolettati, citazioni letterali della predicazione o degli interventi. Come è giusto che sia, in buona parte del papa, ma non esclusivamente ( vedansi documenti di vario tipo).
Precisare è bene che questo, Accattoli lo faceva anche sotto Benedetto, e, verosimilmente , lo farebbe anche sotto Pincopallo primo che sucederà…
Ed è logico, sano, prezioso e naturale che sia così.
Poi, si aprono le cataratte dei commenti e il tutto viene svilito a un qualsiasi guazzabuglio webbarolo, in cui tutto si confonde in gran caciara: cui partecipo pure io per la mia parte, beninteso.
Caro Beppe Zezza non e’questione di tecnologia,di sapere quante volte il papa ha citato una parola piuttosto che un altra.E’una questione di sensibilita’Si capisce si intuisce cosa sta a cuore ad unapersona dai suoi dis c orsi. SI cap i sce, si intuisce che se il.papa preferisce dire Buon pranzo invece che Sia Lodato Gesu’Cristo(formula che npn ha MAI PROFERITOin nessundiscorso!)
Ripeto;Bergoglio nonha MAIdetto alla fine o all’inizio di un suo discorso Sia Lodato Gesu’Cristo.
MAI! Questo cosa significa?Che la f o rmula Sia Lodato Gesu’Cristo non gli piace. E perche’? Mah. Chi lo.sa, forse perche’non gli piace inginocchiarsi davanti all’Euc a restia. MAH, chi lo sa perche’.
Sarà pure una catechesi del tutto ordinaria, ma io ci vedo dei contenuti pregnanti.
Innanzitutto parla di un cristianesimo che non deve essere profetico di sventura ma, al contrario, di speranza.
Poi mette l’accento, a mio parere essenziale, sulla Resurrezione del Cristo che apre il cielo alla resurrezione degli uomini, figli dell’unico Padre e fratelli di Gesù.
Jean Guitton, l’amico di Paolo VI, in un suo catechismo per bambini ricorreva all’immagine efficace di una rete squarciata dal sacrificio di Gesù, che apriva il varco verso il cielo agli uomini tutti.
Trovo di grande significato il passaggio seguente:”il vero cristiano è così: non lamentoso e arrabbiato, ma convinto, per la forza della risurrezione, che nessun male è infinito, nessuna notte è senza termine, nessun uomo è definitivamente sbagliato, nessun odio è invincibile dall’amore.”
Questa è una speranza che rende più lieve la vita dell’uomo che deve dibattersi di continuo fra mali di ogni sorta e sbagli che possono ridurli allo sconforto più nero. E purtroppo siamo testimoni ogni giorno e ogni ora degli effetti tremendi di questo male che si annida in molti esseri umani.
Ecco, allora, una Chiesa che davvero deve avere il cuore di una madre tenera che conforta i suoi figli quando li vede abbattuti e sconfortati dalle miserie di cui è intrisa la vita.
Ripete, cioè, le parole del Cristo: “venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi…” Ed è senza dubbio un lascito generoso per una una missione fondamentale affidata alla Chiesa.
Rifletto sulle parole della Venturi e rivelo un filo rosso che lega l’atteggiamento di Gesù di fronte alla realtà della fame materiale e come questo concetto venga più di una volta contestato dal Signore. Mi vengono così, a bruciapelo , in mente due momenti : il primo contemplato dall’ ‘evangelista Matteo al capito 4, che è il capitolo delle famose tentazioni.
Da notare che quello della fame è il primo tentativo su cui Satana si concentra, tanto da propone a Gesù, evidentemente affamato, di vendere la propria anima in cambio del pane. Da cui la celebre risposta racchiusa in quel famoso “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» . La seconda, che è veramente emblematica, è quella tratta dal capitolo 6;26-27 del Vangelo di Giovanni, e parla di come la folla- dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci- aveva preso a cercarlo: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce…e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo”.
Quello che ha scritto la Venturi è molto interessante perché, se andiamo di nuovo al Vangelo di Matteo – ma anche in Giovanni gli sviluppi saranno identici- il concetto inizia ad avere un suo sviluppo organico che riguarderà il cosiddetto “peccato contro la religione” e in quel contesto si parlerà dei profeti e della profezia.
Questo “peccato contro la religione”, è commesso, magari in buonafede, da quanti trasformano la purissima rivelazione di Dio in opera umana, senza alcun contenuto né di verità, né di salvezza. Matteo dedica a questo discorso un intero capito il XXIII, ed è un’orrendo peccato dal quale nessun ministro del Signore è immune, e neppure gli operatori della Caritas, penso al plateale ristorante dentro la bella Basilica. E’ facile dare alla religione, che è in sé la Parola obbedita nello Spirito Santo, contenuti estranei e scivolare verso il piano inclinato della pura rappresentazione scenica, e della lotta alla povertà una semplice categoria umana, dimenticando che Dio opera secondo le sue leggi, non secondo le nostre, Dio è nella Sua Parola, non nella nostra….
Infatti, al termine del capitolo 23; 34-39 i riferimenti ai profeti sono chiarissimi :”Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città” e ancora “Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte:Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Chissà, forse la Chiesa oggi, li chiamerà profeti di sventura!
“Il rozzo materialismo di questo pontificato può piacere a molti, poichè la società di oggi è rozzamente materialista”.
Falso e pretestuoso.
Questo pontificato non ha niente di materialista e la società di oggi non è più materialista di quella di ieri e dell’altro ieri.
Dopo questo fiume in piena (sarei tentato di usare altri termini) della signora Maria Cristina Venturi, che a mio parere sta abusando di questo blog per dare sfogo alla sua avversione a questo papa senza se e senza ma e a prescindere da ogni evento, citazione o smentita, mi sento obbligato a suggerire 2 cose:
1 – che MCV finalmente si faccia un suo blog (credo che se lo possa permettere)
2 – che si possa annoverare tra i saggi di cui parla Buttiglione in una recente intervista, ad alto rischio di conversione all’Islam:
“Ho l’impressione che alcuni pensino che la Chiesa esista per difendere una Tradizione che la precede, che si oppone ad ogni cambiamento storico e che non è la Tradizione cristiana. I saggi, che sono i depositari di questa Tradizione increata ed eterna, hanno il diritto di giudicare anche la Chiesa, qualora essa venga meno al suo compito di combattere la modernità. Un pensiero di questo tipo si è presentato con forza nella “Action Française? ed è stato condannato da Pio XI. Seguendo un pensiero di questo tipo René Guenon passò a suo tempo dal cattolicesimo all’islam, convinto che esso offrisse una difesa più efficace della Tradizione contro la modernità…».
Buona serata. Mi sono preso il mio spazio e finisco qui.
Vedo, al di sopra del mio ultimo commento, un altro commento dove compare un’ esegesi del tutto letteralista di alcuni passi del Vangelo. E ciò è tipico di un’ ermeneutica antiquata e ormai superata. Troppo semplicistica.
I Testi Sacri vanno interpretati andando in profondità a trovare significati di altro spessore.
” Seguendo un pensiero di questo tipo René Guenon passò a suo tempo dal cattolicesimo all’islam, convinto che esso offrisse una difesa più efficace della Tradizione contro la modernità…».
Ecco sì, alcuni potrebbero seguire l’esempio di René Guenon. Ma a conti fatti non c’è bisogno; basta che si vada nella comunità sacerdotale di san Pio X dove ci sono i seguaci di Lefebvre, e più o meno è la stessa minestra.
Non so. Oggi è la festa di San Francesco d’Assisi e immaginavo che il Papa che ha scelto il suo nome lo indicasse come modello ai giovani. Vado a guardare , cerco le parole del Papa e leggo: San Francesco modello di attenzione per il creato.
Tutto qui?
Migranti e ecologia, ecologia e migranti: non passa nient’altro.
“Chi dice che parla solo dei migranti ha colto di Francesco quanto avevano colto di Benedetto quelli che l’accusavano di parlare solo del preservativo.”
Luigi, è un paragone riuscito male perchè, seppur ironico, non ha nessun fondamento.
Potrei sbagliarmi, ma Benedetto avrà parlato del preservativo non più di un paio di volte, marginalmente e con poche frasi.
Scrivendo così tu invece lasci intendere tutt’altro e Benedetto non si merita questa forzatura, anche se il tuo intento era chiaramente diverso.
Fabrizio Padula
Leggo il commento di Victoria Boe delle 21.05 e devo dire che lo condivido.
Leggo il commento di Clodine delle 21.07 e devo dire che lo condivido.
Non sono affatto incompatibili, anzi, si completano.
A Federico Benedetti
Faresti bene a leggerti direttamente i discorsi del papa. Quello dell’ udienza generale in S. Pietro di oggi comincia così:
“In questa catechesi voglio parlare sul tema “Missionari di speranza oggi”. Sono contento di farlo all’inizio del mese di ottobre, che nella Chiesa è dedicato in modo particolare alla missione, e anche nella festa di San Francesco d’Assisi, che è stato un grande missionario di speranza!
In effetti, il cristiano non è un profeta di sventura. Noi non siamo profeti di sventura. L’essenza del suo annuncio è l’opposto, l’opposto della sventura: è Gesù, morto per amore e che Dio ha risuscitato al mattino di Pasqua. E questo è il nucleo della fede cristiana. Se i Vangeli si fermassero alla sepoltura di Gesù, la storia di questo profeta andrebbe ad aggiungersi alle tante biografie di personaggi eroici che hanno speso la vita per un ideale. Il Vangelo sarebbe allora un …etc etc
Tu ti sei oramai inserito in un tunnel: vedi solo quello che si è stampato nel tuo cervello, e cioè che questo papa e’ indegno. Hai perso la visione laterale, vedi solo un punto.
Certo se ti abbeveri sulla nuova bufala quotidiana, sul sito di Socci etc, il risultato è quello che esprimi nel tuo intervento.
Salvi,
Se tu la smettessi di attaccarmi di continuo ( tra l’altro manifestando un pregiudizio inaccettabile) e leggesse bene capiresti che io ho scritto che PASSA solo un certo tipo di messaggio, quasi a prescindere dalle parole effehttive del Papa. Mai detto che il Papa è indegno. Dico però che dovrebbe prestare più attenzione a cosa arriva alla gente com
une delle sue parole. Non è possibile ridurre il cattolicesimo ad accoglienza dei migranti e un po’ di ecologia, se il Papa non permetta che si arrivi a questa semplificazione.
Sig. Fabrizio, non è come lei dice lei, se mi permette.
Non voglio prendere il posto di Accattoli, ci mancherebbe altro.
Accattoli però ha detto che Francesco non parla solo dei migranti, così come certi asseriscono sbagliando, così come Benedetto non parlava solo dei preservativi così come certi suoi detrattori asserivano sbagliando alla grande.
A me sembra che il paragone sia pertinente e che il concetto sia chiaro. E non mi pare francamente che ci sia ironia.
Ma se Accattoli vuole smentirmi e rettificare, ne ha ampia facoltà.
Se questo è il tuo commento ai post di Luigi sul discorso del papa di oggi, da me ripetuto
“Non è possibile ridurre il cattolicesimo ad accoglienza dei migranti e un po’ di ecologia, se il Papa non permetta che si arrivi a questa semplificazione.”
dimostri di non aver letto il discorso del papa oppure di non averlo capito
Che cosa c’entrano i migranti? Lo hai letto il discorso per intero o no?
Nel saluto finale dopo la udienza ha tra l’altro detto:
“Infine, un pensiero affettuoso ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa di San Francesco d’Assisi. Il suo esempio di vita rafforzi in ciascuno di voi, cari giovani, l’attenzione verso il creato; sostenga voi, cari ammalati, alleviando la vostra fatica quotidiana; e sia di aiuto a voi, cari sposi novelli, nel costruire la vostra famiglia sull’amore caritativo.
Come distorcere la realtà: hai cattivi maestri Benedetti
Tutti questi commenti ad minchiam di chi manco legge una parola di quello che dice il Papa sono una palla totale. Ha ragione Andrea, fatevi un blog o in alternativa Mcv potrebbe frequentare un gruppo di autoaiuto tipo quelli AA.
Tutti in cerchio e Mcv si alza ” sia lodato Gesù Cristo, sono MCV e detesto il Papa ” e poi urla per due ore o in alternativa visto che è un medico potrebbe anche autoprescriversi qualcosa che la aiuti…
Cristina vicquery
Victoria, il concetto di Luigi è chiaro ma il paragone non è pertinente.
Provo a spiegarmi in modo più esplicito. Per rafforzare la dimostrazione (corretta, ovvio) che Francesco non parla solo di migranti, Luigi accosta la predicazione di Francesco sui migranti alla predicazione di Benedetto sul preservativo, come se l’importanza dei due temi nei rispettivi magisteri e la conseguente frequenza degli interventi fosse confrontabile, attirando uguali critiche.
In realtà Francesco parla oggettivamente con una certa frequenza di migranti (per alcuni giustamente, per altri in modo eccessivo, ma non è questo il punto), mentre Benedetto non parlava mai (o quasi mai) di preservativo. Per questo il paragone di Luigi è improponibile.
Infatti chi al tempo accusava Benedetto non gli rinfacciava di parlare SOLO del preservativo ma di averne parlato, UNA SOLA VOLTA o giù di lì (penso al viaggio in Africa), in termini un po’ troppo…lontani dalla logica del mondo.
Se Luigi avesse detto: “Chi dice che parla solo dei migranti ha colto di Francesco quanto avevano colto di Benedetto quelli che l’accusavano di parlare solo (poniamo) di liturgia” non avrei avuto nulla da obiettare, perchè effettivamente Benedetto parlava frequentemente e intensamente di liturgia.
Scrivendo invece quello che ha scritto, Luigi trasmette ai lettori smemorati il messaggio che Benedetto parlava del preservativo con la stessa frequenza con cui Francesco parla dei migranti. Il che è, mi ripeto per l’ultima volta, falso. Per questo dicevo che Benedetto non merita questa forzatura ma un ricordo più fedele.
Mi pare che anche Luigi possa serenamente convenire con quello che ho detto, senza smentire il concetto di base del post.
Fabrizio Padula
Io non credo nella Madonna di Fatima. Come non credo in altra “Madonna di…”. Lo attesto con piena avvertenza e deliberato consenso (anche a quest’ora).
In un blog in cui alcuni/e parlano (o blaterano) con allegra disinvoltura – tra una bufala e l’altra – di Tradizione, di Deposito della fede, di Catechismo, di Verità irreformabili, è il caso di far presente che “io credo” è soggetto e verbo degli articoli del Simbolo niceno-costantinopolitano, e della prima parte della “professione di fede tridentina” (firma fide credo et profiteor”). “Io credo – Noi crediamo” è la splendida premessa del Catechismo della Chiesa Cattolica di Giovanni Paolo II (sezione prima della parte prima).
In nessuno dei simboli della fede cattolica, in nessuna parte della professione tridentina e del Catechismo ultimo edito si dice che bisogna credere in qualche “Madonna di…”.
La Vergine Maria realizza nel modo più perfetto l’obbedienza della fede – dice invece la prima riga di due splendidi numeri del Catechismo (nn. 148 e 149). Altro “che noi crediamo nella Madonna di…”, che – bontà sua – ha promesso sventure.
Tutti, ma forse non chi intende dare lezioni al papa di cosa deve dire, di come deve salutare, di quale tono deve usare, sanno di accogliere con timore e tremore grande la verità che salva del Credo; e di non potere aggiungere o togliere niente di quel che la Chiesa ci ha messo in bocca e nel cuore quando diciamo “io credo”. E noi non dobbiamo credere in nessun altro se non in Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
A completezza di discorso: accetto con piena fede essere dogma divinamente rivelato che la Madonna è Immacolata e Assunta in cielo, come inteso nelle rispettive definizioni del 1854 e 1950.
Salvi e picchio, che commenti poco misericordiosi, inutilmente polemici e aggressivi!
Salvi, ti rispondo per l’ultima volta: non ho cattivi maestri, non ho criticato il Papa senza leggere i suoi discorsi. Ho detto che i media hanno trasmesso solo un aspetto (questa volta ecologia, altre volte solo i migranti). Rimprovero a Bergoglio e ai suoi collaboratori di prestare troppo poco attenzione a cosa passa alla gente comune della predicazione del Papa.
Quando il Papa disse “chi sono io per giudicare”, tutti i giornali hanno semplificato scrivendo che la Chiesa aveva accettato l’omosessualità. Perché il Papa non ha smentito corretto precisato? Mcv è convinta che Bergoglio in fondo volesse far passare proprio quel messaggio, in linea con le prese di posizione dei gesuiti, io non mi azzardo così tanto, ma penso che il Papa debba farsi carico di quello che arriva alla gente comune (che non ha tempo, voglia o capacità di comprensione per approfondire ogni volta i messaggi del Papa).
” Che non ha tempo, voglia o capacità di comprensione per approfondire ogni volta i messaggi del papa”.
Insomma: una massa di bamboccioni beoti, viziati, capricciosi, svogliati, con la biada che buca loro le budella.
Siamo così?
Forse sì: peggio per noi, cavolacci nostri.
Sarebbe ora ci decidessimo un poco a crescere.
Ringrazio fabrizio per il suo intervento che condivido pienamente, pienamente.La penso allo stesso modo e siccome sottoscrivo di fabrizio ogni parola , non serve ripetere.
Penso anche che la persecuzione che subì Benedetto XVI non trova pari nella storia della Chiesa. Ebbe a cuore una sola cosa: la salvezza delle anime in Cristo e non ha mai smesso di supplicare l’integrità della dottrina e indicare la via della continuità per non essere “fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, …” (Ef 4,7-16) . Continuità ! Un cristallo :sempre sottoposta a stress e fratture per il desiderio di compiacere al mondo che continuerà ad inciampare sulla pietra angolare, perché noi possiamo lasciarci ingannare e convincerci , da buontemponi qual siamo, che in fondo, la Parola di Dio non è così vincolante e che la Parola di Dio va “interpretata”. Possiamo anche fingere che la scelta tra la luce o tenebre non è che una formula, un modo dire e che in realtà tra il bianco e il nero ci sono “mille sfumature di grigio” . Possiamo ingannare noi stessi, ma Gesù Cristo non si fa ingannare. Così pensano gli orgogliosi e gli increduli. Ma come ben dicono i Vangeli in un modo corale da Matteo a Marco a Luca agli Atti: “chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà».
A Lorenzo Cuffini
Non capisco il tuo intervento.
La “gente” cioè la grande maggioranza delle persone i nemici gli avversari i tiepidi I fedeli non frequentante i fedeli frequentanti che non leggono i documenti si forma l’opinione Ascoltando e leggendo quello che riportano i media i quali come osservato da molti non rispecchiano il pensiero del Papa ma lo adattano ai loro scopi.
Il Papa che è uomo di questo tempo dovrebbe anzi certamente è a conoscenza di questo .sembra non curarsene . Poiché peraltro la sua sensibilità pastorale è ben nota si può legittimamente pensare che sia d’accordo sulla direzione del travisamento del suo pensiero operato dai media. Sinceramente questo appare un po’ machiavellico ma tuttavia legittimo.
Perché nel lui né il suo portavoce intervengono mai a chiarire ? Sono in tanti ad auspicarlo.
Caro Beppe…hai messo il dito sulla piaga…..
Grazie, Beppe. Le tue parole completano e chiariscono l’idea che ho voluto esprimere.
Fabrizio Padula buongiorno: mi piacerebbe che tu venissi qui più spesso e mi piacerebbe anche incontrarti a tavola, come devo averti detto privatamente. Sul preservativo hai ragione e riconosco che mi hai criticato con garbo. Io non intendevo paragonare le due predicazioni ma le due incomprensioni. Un bel saluto a te e a tutti.
Tu credi a tutto quello che ti dice la pubblicità, Beppe?
Non hai un minimo di filtro critico sulle notizie della politica?
Lo escludo nel modo più categorico.
Come te, tutti.
Perché SOLO per quanto riguarda la fede, la religione, la Chiesa, le cose dovrebbero essere diverse?
Passi per i lontani, i tiepidi, gli “avversari”.
Gliene frega poco: sono perfettamente legittimati ad accontentarsi di quel che leggono sul primo giornale o sul primo siterello.
Un cattolico non solo NON ne è autorizzato; ma, se lo fa, è colpevole e fesso.
Se io sono cattolico e PER SAPERE QUEL CHE HA DETTO IL PAPA mi fermo ai media, spcialmente ai media di scuderia che già dal titolino ti preparano la supposta mediatica pronta all’uso, sono un imbecille integrale. Basta un click e si arriva sulle fonti ufficiali ( testi orginiali). Quindi, visto che dovrebbe essere nostra attenzione e cura informarci, bene, informiamoci in modo sensato.
Se invece non me ne frega niente, oppure, come dice Fede, non ho tempo, voglia, conoscenza ecc ecc, cavoli miei. ma allora non vado poi in giro a frignare a destra e a manca.
In aggiunta, se io VOGLIO INFORMARMI IN MODO DISTORTO, e mi abbevero come un avvinazzato di ultima alle fonti di disinformazione quotidiana militante che so che mi daranno il tipo di distorsione di notizia che cerco, sono bambascione due volte, e i cavolacci tutti miei si moltiplicano.
Se, infine, seguo come una falena la lanterna e vado a spigolare in vendemmia tutto quello che scrivono/ argomentano/ spesso blaterano fior di commentatori laicissimi, atei, vattelapesca cosa che ti raccontano NON quello che ha detto il papa o la Chiesa ma quello che LORO PENSANO O FANTASTICANO O ARGUISCONO di quello che ha detto il papa o la chiesa, beh , allora sono artefice primo e completo della mia bambascionaggine acclarata. Colpevole, per giunta, e recidiva.
Ma insomma, la domanda è sempre solo una: ma vogliamo prendercela un minimo di responsabilità personale, o essere sempre dei galleggianti .ipercritici che sembrano catapultati dall’iperuranio un attimo prima?
Ci comportassimo nelle gestioni di casa nostra così come ci comportiamo nel nostro ruolo di cattolici, le nostre case e famiglie sarebbero in rovina da un pezzo.
Come la mettiamo?
Sveglia.
“
Lorenzo,
non è questo il punto. Chi ha il compito di guida deve anche assicurarsi che il messaggio sia ben chiaro e inequivocabile. Quando si lasciano troppi margini alle interpretazioni personali, si accetta che alla gente arrivino messaggi diversi e magari contraddittori o contrari alla dottrina cattolica. La responsabilità è di non cura abbastanza questo aspetto della comunicazione che, come sottolineava Beppe, riguarda in senso stretto la pastorale e, aggiungo io, sarebbe un atto di profondissima misericordia (insegnare agli ignoranti, consigliare i dubbiosi, ammonire i peccatori).
Come la mettiamo?
Sveglia.
http://www.iltimone.org/36477,News.html
“Nella storia della Rivelazione, annunziatori anche di castighi e calamità furono solitamente i veri profeti, quali ad esempio Isaia (capitolo 24), Geremia (capitolo 4), Ezechiele (capitoli 4-11).
Gesù stesso, a leggere il capitolo 24 del Vangelo di Matteo, andrebbe annoverato tra i “profeti di sventura”: le notizie di futuri successi e di prossime gioie non riguardano di norma l’esistenza di quaggiù, bensì la “vita eterna” e il “Regno dei Cieli”.
A proclamare di solito l’imminenza di ore tranquille e rasserenate, nella Bibbia sono piuttosto i falsi profeti (si veda il capitolo 13 del Libro di Ezechiele).
Così il grande cardinale Giacome Biffi.
Guardando alla Storia , ci si accorge che coloro che avevano prefigurato le “magnifiche sorti e progressive ” dell’umanità, come dice ironicamente Giacomo Leopardi, non ci hanno mai azzeccato, mentre i profeti di sventura ci hanno quasi sempre azzeccato.
Quando Gesù prima di morire profetizza che del Tempio di Gerusalemme, vanto degli ebrei , non sarebbe rimasta “pietra su pietra” , sono circa cinquanta anni prima della distruzione del Tempio avvenuta nel 70 d.C.
Che profezia paurosa e pur nonostante avverata!
Gesù non profetizzò inoltre che i suoi seguaci avrebbero avuto successo e che la nascente Chiesa avrebbe trionfato, ma annunziò schiettamente “come hanno perseguitato me , perseguiteranno voi, come hanno odiato me , odieranno voi”
ecco una altra profezia di Gesù che si è prontamente avverata. durante il regno di NERONE a Roma i cristiani furono arsi vivi e buttati in pasto alle belve.
vediamo invece se si sono realizzate le profezie di gioia e di prosperità dei vari pifferari magici: Marx profetizzò che il capitalismo sarebbe crollato per sua stessa natura , che il proletariato mondiale avrebbe instaurato il regno della giustizia sulla terra, profezia che NON si è avverata.
I capitalisti materialisti ed atei avevano profetizzato che con lo sviluppo della scienza , della tecnica, con maggiore benessere e maggiori ricchezze, il mondo sarebbe andato verso un èra di maggiore felicità collettiva, profezia che non si è avverata, anzi, il progresso tecnologico privo di anima ha portato solo più disperazione.
I pifferai magici oggi ne inventano un altra . un mondo “nuovo” dove tutti i diritti del singolo sono rispettati, dove non c’è alcuna proibizione imposta dall’alto, dove ciascuno può fare ed essere ciò che vuole, compreso essere femmina anche se nato maschio e viceversa, questi nuovi pifferai magici vogliono dare ad intentere un futuro mondo di felicità grazie alle loro ricette.
riflettendo sulla storia verrebbe da dire:
Non credete a chi vi prospetta miraggi di felicità ! Attenti ai pifferai magici!
Meglio credere ai veri profeti, che come dice Biffi, sono in genere più profeti di sventura che di magnifiche sorti e progressive.
Se MCV, invece di parlare perennemente allo specchio, persa nel suo soliloquio perenne, leggesse l’argomento di cui si parla, eviterebbe di prendere fischioni per fiasconi.
Qui c’entrano una beneamata carota le “magnifiche sorti e progressive”, il concetto espresso è tutto un altro. Letteralmente citando( basterebbe leggerlo, però):
” Noi non siamo profeti di sventura. L’essenza del suo annuncio è l’opposto, l’opposto della sventura: è Gesù, morto per amore e che Dio ha risuscitato al mattino di Pasqua.”
….
” Ecco, il vero cristiano è così: non lamentoso e arrabbiato, ma convinto, per la forza della risurrezione, che nessun male è infinito, nessuna notte è senza termine, nessun uomo è definitivamente sbagliato, nessun odio è invincibile dall’amore.”…..”C hi ha avuto la grazia di abbracciare la risurrezione di Gesù può ancora sperare nell’insperato.”
Quindi nessun miraggio di felicità prospettato, nessun pifferaio magico. Tutto l’opposto , come si vede. Il cristiano è yuomo di speranza non perchè spera nella vie en rose ma perché, consapevole del male, della notte, dell’errore e dell’odio, SA la Risurrezione di Gesù Cristo.
Naturalmente, per togliersi i tappi dalle orecchie e ASCOLTARE quel che è detto PER DAVVERO, sarebbe necessario che MCV abdicasse dalla sua sventata posizione secondo cui Bergoglio non parla MAI di Risurrezione…..
🙂 🙂 🙂
Eh no, Federico bello.
Questo funzionerebbe con gli “ignoranti”veri, con i “dubbiosi” veri, con gli “infedeli” veri.
Ma qui parliamo di gente che CONOSCE BENISSIMO LE COSE, e che ha tutti i mezzi, le possibilità e gli strumenti per informarsi correttamente e NON LO FA.
Dunque, muova le pie chiappe, e lo faccia.
SE VUOLE.
Il sospetto, corroborato anche da quel che si legge qui sopra, è che non lo voglia affatto fare. E preferisca perdersi dietro alla possibilità della polemica continua ( salvo poi piagnucolare: signora maaaaaaaaaaestra, il papa è divisivoooooo!!!) che non leggere, assimilare, sperabilmente VIVERE , o cercare di fare, quello che è stato detto veramente e di facilissima reperibilità.
Fammi capire: si ha il tempo di leggere da capo a piedi un pezzo di Scalfari (aaaaaaaaaaaaaaargh!) o di Socci ( clap clap clap clap) sul transeunte papa, e non si ha il tempo per saltarli a piè pari ( almeno in prima istanza, declassandoli a ” approfondimento”) e leggersi le parole VERE?
Allora uno è cornuto e fa di tutto per essere pure mazziato.
E lo sia fino in fondo, giocondamente, garrulamente.
🙂 🙂 🙂 🙂
“Che scandalo se un milione di persone si trovano a pregare il rosario ai confini di una nazione, che ha pagato molte volte col sangue la sua fedeltà a una religione e una cultura! Succede sabato in Polonia, dove un’associazione di laici – i laici sono sempre più protagonisti – ha indetto un “Rosario di riparazione” in occasione della festa della Madonna del Rosario. L’iniziativa è della fondazione di fedeli laici “Solo Dio basta”, ma ha, fortunatamente, l’appoggio pieno della Conferenza Episcopale della Polonia che, in un suo comunicato, chiede di partecipare all’evento. L’iniziativa, in “Rozaniec do granic”, che significa “Rosario al confine” è promossa dal sito http://www.rozaniecdogranic.pl. In tutta la Polonia saranno coinvolte oltre trecento chiese; ai confini, ma anche in aeroporti e stazioni. L’appuntamento è per le 10 del mattino, il rosario comincerà alle 14, dopo la messa e l’adorazione. Nel comunicato degli organizzatori, fatto proprio dalla Kep (la Conferenza episcopale della Polonia ), si legge : “Crediamo che se il Rosario venisse recitato da un milione di polacchi lungo il confine del Paese potrebbe cambiare non solo il corso degli eventi, ma anche aprire il cuore dei cittadini alla grazia di Dio. Cent’anni fa Maria ha affidato ai tre bambini portoghesi un messaggio di salvezza: pentitevi ed offrite riparazioni per i peccati contro il mio cuore e recitate il Rosario”.
Prima di tutto la parola confini già farà venire la pelle d’oca ai cattolici progressisti perche evoca l’idea di uno Stato nazionale . Secondo certa mentalità progressista non ci dovrebbero essere proprio, aboliti i confini, aboliti gli Stati, il Governo Unico Mondiale oggi appoggiato anche dai vertici della Chiesa ( nonchè dall’ONU, dalla massoneria, dai poteri finanziari, da Soros, ecc. ecc. ).
E poi la recita del Rosario per riparazione! Che tradizionalismo, la preghiera di riparazione non si usa più da anni! e che poco rispetto per esempio per i protestanti che il Rosario non lo recitano!
E poi come disse qualche vescovo o cardinale progressista o forse l’ineffabile Galantino : che brutte facce tristi ed inespressive di chi recita il Rosario!
Vuoi mettere un bel pranzo in allegria dentro la Basilica di San Basilio!
non ci potrebbero essere due immagini simboliche più pregnanti di queste due che fanno vedere bene la divisione oggi in atto nella Chiesa cattolica.
il pranzo in San Basilio , l’allegria facile di una religione ridotta ad assistenzialismo, e il Rosario recitato dai polacchi ai “confini”, che sembra quasi una iniziativa simile ai rosari recitati per la battaglia di Lepanto ( dopo la vittoria dei cristiani il papa dell’epoca fece erigere in ogni chiesa una cappella dedicata alla madonna del Rosario)
Cosa hanno ancora in comune questi due mondi ? solo una vuota etichetta “cattolici” . sotto la quale oggi si trova tutto e il contrario di tutto.
http://www.marcotosatti.com/2017/10/05/scandaloso-rosario-polacco-ai-confini-gia-loro-hanno-ancora-dei-confini-pregassimo-anche-in-italia/
MCV farebbe persino tenerezza: per quanto zelo indefesso mette nel propalare il verbumdomini degli antibergogliani compulsivi.
Quest’oggi tocca a Tosatti.
Niente di male, a parte il fatto che, per interposta persona, il Tosatti tocca anche a noi, via link….
🙂
A parte la pittoresca esaltazione dei “confini”( forse urgerà che le provincie soppresse sifaperdire riscoprano i confini, e persino i comuni tornino a un poco di sano, pecoreccio campanilismo, i confni sono un gran bene, Tosatti dixit) mi domando dove sia la presupposta scandalosità del presupposto rispolveramento del Rosario.
Non c’è stato papa che non l’abbia indicato costantemente, e pure El Pampero L’Eretico Vero, con spiazzante scivolata che proprio non va giù, lo regala di continuo a chiunque incontri, lo propone continuamente ai fedeli e ha, suscitando sghignazzamenti generali e storcer di nasini assai assai snobbanti, provveduto a una distribuzione della ” misericordina” in Piazza San Pietro, consistente , ma tu guarda guarda guarda, in una corona del Rosario con istruzioni per l’uso : da recitarsi.
Sic transit gloria commentarii……
🙂 🙂 🙂
Grazie Luigi.
Con il tempo che ho, mi limito a leggervi e a fare pochi interventi mirati quando ritengo di avere qualcosa da dire che possa aggiungere davvero qualcosa.
Mi sono disintossicato dal chiacchiericcio da web da qualche anno e conto di non ricaderci 🙂
Cari saluti.
http://www.lanuovabq.it/it/sacrilegio-lgbt-chiesa-violata-diventa-set-per-i-diritti-trans
Intanto un’altra bella occasione per profanare una chiesa. i diritti al matrimonio di trans!
Le occasioni e i pretesti e le scuse e le giustificazioni delle profanazioni come abbiamo visto sono tante:
1) scusa: lo facciamo per l’ecologia e l’animalismo :profanazione facciata di san Pietro il giorno della Festa dell’Immacolata con proiezione di animali
https://www.fanpage.it/piante-e-animali-su-san-pietro-la-protesta-dei-cattolici-oscenita-neopagana/
2 scusa . lo facciamo per i i poveri e gli ultimi , per cui si fa il banchetto dentro la Basilica di San Petronio
https://1.bp.blogspot.com/-2_MI9dDGLDg/WdCNzsNZ1WI/AAAAAAAAXmM/RMd6YJUh-FQ_gSp9tmG5xxk7O2iDkArTwCLcBGAs/s1600/San%2BPetronio%2Bpranzo%2Bmen%25C3%25B9.jpg
3 ) scusa lo facciamo per i diritti dei trans:
http://www.lanuovabq.it/it/sacrilegio-lgbt-chiesa-violata-diventa-set-per-i-diritti-trans
4) scusa lo facciamo per i diritti dei musulmani :
http://www.alessandriaoggi.info/sito/2016/08/01/domenica-ad-alessandria-e-stata-profanata-santa-maria-di-castello-la-chiesa-piu-antica-della-citta/
Insomma i motivi e le scuse e le giustificazioni per profanare le chiese cattoliche sono tantissime e TUTTI vengono accolti con ENTUSIASMO da una parte del clero cattolico, mentre le rimostranze e le critiche della restante parte di fedeli e del clero vengono TACITATE e rintuzzate senza DIALOGO come si è fatto a Bologna.
Questo la dice lunga sullo stato della fede non solo dei laici ma soprattutto del clero cattolico: la maggior parte dei preti semplicemente NON CREDE PIU’ quindi non ha alcuna sensibilità verso il sacro ne’ alcun rispetto delle chiese.
Aspettiamoci nel futuro dentro le Chiese oltre a concerti e spettacoli teatrali anche balletti, sfilate di moda, happy -hour, eventi vari per “socializzare”.
E’ il progresso , e chi non ci sta, chissenefrega, è solo un rigido, odioso, tradizionalista con cui non si deve neppure dialogare.
http://www.iltimone.org/36482,News.html
I cristiani non sono profeti di sventura. Date ragione della speranza che è in voi, diceva San Pietro nella sua prima lettera.
Chiamasi SET, Mcv.
Se è stato un SET rubato, la colpa è di chi ha rubato il SET.
Ti risulta che una Chiesa sia stata concessa da una diocesi, da un ordine, da qualcuno, per questo service fotografico?
A me no. Ma, se hai altre tue fonti, prego.
Con lo stesso ragionamento ci si potrebbe stracciare le vesti in minuti brani perché quel colosso del caffè sta “profanando” indisturbato da anni il paradiso con tanto di San Pietro.
Cara signora, con certi tradizionalisti è proprio impossibile dialogare, perché con chi innalza muri invalicabili e distorti che neanche lo Spirito Santo può oltrepassare, ogni tentativo di dialogo va a farsi benedire.
Questi tradizionalisti, come lei per esempio e come alcuni altri di questo blog, hanno una mente così refrattaria all’ascolto se non di sé stessi che non vale la pena perderci tempo.
Parlare è bello, blaterare non è bello per niente, anzi è proprio “peccato”, perché sprecare il tempo prezioso che il buon Dio ci ha dato, è peccato a tutti gli effetti.
Poi, piccola nota già stradetta a margine della venturata di cui sopra:
“La scusa “della’ecologia, che la suddetta maneggia come se parlasse di immonda roba, è stata oggetto di approfondimento ben prima di Baergoglio e della “sua” ( balla) Chiesa. Cfr. almeno Giovanni paolo II e Benedetto XVI. Idem con patate per il cd. animalismo( ricordiamoci GPII e il cd paradiso per gli animali, semplificando per le trippe).
“La scusa” dei poveri e degli ultimi è stata – incredibilmente? – “sfruttata” da un esercito di santi e martiri a risalire a ritroso su su fino allo stesso, scandalosissimo non per nulla, Gesù CRisto.
“LA scusa” dei diritti dei trans è una trovata pubblicitaria: datata almeno a quello slogan “storico” del chi mi ama mi segua con pregevolissimo primo piano di hotpants utilizzato x vendere jeans dal nome ” Jesus”. ( e la cheisa bergogliana e profanante manco si sapeva cosa fosse, siamo indietro di decadi).
” La scusa” dei musulmani citata per Alessandria è una scusa vera e propria, giacché non c’è stata alcuna profanazione: leggiti il ( delirantello) link, e non solo il titolo.
Ecco un esempio di controinformazione ( i pezzi) e di diffusione della controinformazione.
Invece trovo che Cristina Venturi, ancora una volta, molto realisticamente abbia centrato l’obbiettivo. Avete fatto caso che i teologi dall’ultimo quarto del secolo passato ad oggi sembra che abbiano sempre più paura a parlare di Dio. Anche se il teologo è colui che “parla di Dio” in realtà evitano,al massimo lisciano il pelo a tutto quanto riguardi la sfera metafisica, compreso il nome di Dio -eccetto come metafora nelle relazioni interumane e in maniere puramente , come dire, espressiva- viceversa preferiscono invece concentrarsi sull’uomo, solo sull’uomo, che in realtà è più che ben conosciuto. Allora mi domando: cosa sta succedendo,come può darsi una Teo-logia senza Theos?
Boh, a meno che non si sia inceppato un qualche ingranaggio tale che “Parlare di Dio” non abbia più alcun senso, ovvero, nessuna Verità da comunicare e che anche per Dio, per Gesù Cristo valgono le stesse regole del gioco previste per ogni altra disciplina scientifica, giuridica, medica ecc.
Ecco io penso che sia innescato un meccanismo perverso talmente grave, che se un tempo era l’ateismo a richiedere coraggio (nel senso che testimoniare il proprio motto “né Dio, né stato, né servi, né padroni [mio nonno era ateo combattente l’ho sempre detto su questo blog e so quello che dico]) , oggi al contrario richiede coraggio testimoniare la fede, realtà che ci sovrasta. Dice “il cristiano non è un profeta di sventura”, ma scusate, a me questo sembra più uno slogan, ma quanti falsi profeti girano indisturbati a seminare menzogne…
Perché quello della Profezia è un dono, un carisma e chi può possederlo se non solo quelli, e sono pochi, che riescono ad accordare lo spirito sullo stesso diapason di Dio, ed è un dono straordinario, penso ad Atti 13:2 ad esempio :”Or, mentre celebravano il servizio al Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». …mettemi da parte Barnaba…è importante fare questa distinzione: è lo Spirito Santo che “mette da parte” nella Chiesa, ed è un “mettere da parte” che arriva a noi dalla lontana fede Apostolica.
Eppure non vi accorgete con quale distacco ci si accosta alle profezie di Fatima, a Nostra Signora di La Salette, alla beata Caterina di Emmerick, ultimamente abbiamo la mistica calabrese recentemente scomparsa : Natuzza Evolo, e Medjugorje…come se Dio non parlasse più alla sua Chiesa mediante i profeti perché, vengono tutti puntualmente accusati di sventura?
“Questo la dice lunga sullo stato della fede non solo dei laici ma soprattutto del clero cattolico: la maggior parte dei preti semplicemente NON CREDE PIU’ quindi non ha alcuna sensibilità verso il sacro ne’ alcun rispetto delle chiese.”
Questa frase, per esempio, è frutto di una fantasia che ha del patologico.
Che si può replicare a chi blatera in questo modo?
Dire che la fede è ben altra cosa che intenderla come uno stare in chiesa a mani giunte biascicando preghiere sospirose rivolte ad un Dio considerato a propria immagine e somiglianza?
Dire che il vero tempio di Dio è la persona inabitata dallo Spirito, e non un edificio costruito per l’assemblea?
Dire che il sacro è rappresentato non da una statua che è immagine tutta esteriore di Gesù o delle varie Madonne( di Fatima, di Pompei, della Mercede etc…)e dei vari santi, ma è rappresentato dal rispetto massimo dovuto alla dignità di qualsiasi essere umano, e soprattutto di quelli più miseri ed emarginati, al cui servizio si deve essere secondo l’insegnamento di Gesù?
Dire tutto questo a certi tradizionalisti è parlare al vento, perché loro continueranno a vedere il sacro sempre e solo nelle APPARENZE del sacro, soprattutto se questo “sacro” è esibito in manifestazioni sacrali e con paramenti vistosi, e costosi, che di sacro hanno poco, a ben guardare. Ma servono a soddisfare lo sguardo e l’udito di quei certi tradizionalisti di cui sopra.
Per Lorenzo Cuffino sono tutte scuse…NON sono tutte scuse…è verità…a voler negare l’evidenza si fa peccato.
La profezia di Papa Ratzinger
“In tutto il suo lungo cammino, Benedetto XVI ha ripetuto sempre la stessa cosa: che la Chiesa non si auto-crea, non vive per forza propria. E rinunciando al ministero petrino, ha ricordato che nessun Pontefice può credere di essere lui a «salvare» il popolo di Dio”
Ecco, questa è la profezia di un grande profeta…
Claudia Floris Leo: è per Maria Cristina Venturi, che sono tutte scuse.
Numerate dall’1 al 4.
Io ho solo ripreso l’impostazione del suo discorso.
La quale Maria Cristina Venturi parlava di PROFANAZIONI di Chiese.
La profezia c’entra come i proverbiali cavoli.
( senza voler entrare nel merito del discorso di Claudia FDloris Leo sulla “profezia” , che è la consueta vignarola svuotavanzi dove ci si infila dentro tutto quello che viene sotto mano)
Tornando invece, per un attimo seriamente, all’intervento di Tosatti, chiedo a lui, e magari alla Venturi se avesse -haivistomai? – un canale diretto con lui medesimo, perché , invece di recriminare sul ” non si fa, e si dovrebbe fare, perché non si fa?,nessunlofa” , perché non si da da fare per ORGANIZZARLO LUI, in prima persona, un bel rosario nazionale.
Stessa osservazione l’ho mossa al pio Valli, quando si sciolse in dolenti lai a proposito di ” adorazioni eucaristiche notturne che non si fanno piu” ( a parte il fatto che se ne faranno magari meno, ma se ne fanno, eccome). Gli proposi, serissimamente, di darsi da fare per organizzare lui una rete di adorazioni novelle: perché non sfruttare il nome, la sua rendita di posizione da vaticanista del tg1, la rete dei suoi fan blogganti e fbanti, le sue certe conoscenza nell’ambiente, per mettere insieme una iniziativa di preghiera invece che il solito rosario di lamentele di gamba sana?
Assicuravo la mia partecipazione, come la assicurrerei ora.
Con l’unica clausola che non ci fossero pelose “intenzioni di preghiera” CONTRO.
Con Valli il risultato fu il “banneraggio” ( o come si dice) : zac, mi ritrovai bannato dalla sua pagina FB.
Miglior fortuna con Tosatti?
🙂
Lei è solo un volgare provocatore .
Fanno bene a bannarla. È rimasto solo Luigi, troppo indulgente nei suoi riguardi.
Se Il Rosario che si reciterà in Polonia è a scopo di conversione dell’Europa e anche della Polonia mi sfugge perché debba essere recitato ai confini dello Stato e non ovunque. I terroristi colpiscono nelle grandi città, non hai confini, perché non pregare in tutto il Paese? E’ facile passare da una preghiera contro il terrorismo islamico ad una preghiera contro le persone islamiche.
Attentati in Polonia non ce ne sono ancora stati, però per quel che so io ci sono contrasti tra l’Unione europea ed alcuni Paesi orientali, tra cui la Polonia, che ne fanno parte riguardo alle quote di migranti da ospitare.
Temo che per qualcuno pregare contro il terrorismo significhi pregare contro i migranti e l’articolo di Tosatti non toglie certo i dubbi.
Riguardo al primo articolo linkato sull’argomento, all’inizio mi pare ci sia un’imprecisione. Non mi risulta che la Madonna a Fatima abbia chiesto la dedicazione della Polonia bensì quella della Russia.
Dalle mie parti ogni anno in ottobre (come a maggio) i sacerdoti invitano i fedeli a recitare il Rosario, non hanno aspettato che glielo dicesse Tosatti.
Anche a me sfugge perché ai confini dello stato, nelle stazioni e negli aeroporti: si reciti ovunque! Il primo pericolo per la fede viene dal cuore dell’uomo!
Ritorno per un momento sul punto di partenza : il cristiano non è profeta di sventura.
Certamente è vero, MA SOLO IN UN CERTO SENSO.
Giorni fa meditavo sulle parole del Vangelo che parlano degli ultimi tempi, degli sconvolgimenti che avverranno sulla terra come preludio della venuta del Regno di Dio.
E pensavo: ma noi cristiani, ogni giorno, due o tre volte al giorno, nella preghiera del Signore chiediamo : Venga il tuo Regno! CI rendiamo conto che la venuta del suo Regno è preceduta da tutti questi sconquassi? Saremmo molto più autentici se pregassimo : Signore per favore non ci coinvolgere in tutti questi sconquassi che ci fanno una paura terribile!
Dunque : non è profeta di sventure, non perché annuncia che non ci saranno “sventure”, ma perché sa che tutto è ordinato al Regno e alla vittoria finale e si atotrezza per resistere a tutte le “sventure” pratiche che inevitabilmente, come Gesu stesso, ha detto ed è riportato nei Vangeli, dovranno avvenire.
Ma se dicesse che SVENTURE non ci saranno, sarebbe un FALSO profeta
Per la preghiera ai confini della Polonia, è come porre un “cordone sanitario” per difendere il Paese. Certo che si può pregare dovunque, ma viene meno il “segno” e quindi il rilievo.
Profanazione delle Chiese. Io credo, con Lorenzo Cuffini, che Gesu con la sua incarnazione, vita, morte e resurrezione abbia abolito i confini tra sacro e profano.
Questa abolizione ha due significati diversi per il cattolico e per il mondano. Per il cristiano TUTTO è sacro/santo – cioè è la categoria del,profano a scomparire – , per il mondano tutto è profano – cioè e la categoria del santo/sacro a scomparire.
La Comunita cristiana ha nei secoli destinato dei luoghi particolari al culto e li ha abbelliti e destinati a quell’uso esclusivo. Non perché non si potesse fare il culto in un altro luogo ma perché data l’importanza dell’azione che vi si svolgeva era buono e bello avere un luogo bello a ciò dedicato.
È, se volete, come nelle nostre case: abbiamo tutti un salotto dove riceviamo le persone importanti. E non desideriamo che magari i nostri figli li usino,per fare una partita di calcetto con gli amici.
Allora, questo uso dell’aula liturgica come sala da pranzo non può essere considerata una “profanazione” anche se certo può essere considerato come un uso contrario alla destinazione datagli nei secoli dalla comunità cristiana e che sarebbe bene rispettare.
L’uso dell’aula liturgica per fare uno spot che derida la Chiesa non è “profanazione” ma un atto inqualificabile!
Così la penso
Sottoscrivo “l’atto inqualificabile.”
Lei, Beppe Zezza, ha visto per caso il film ” Il villaggio di cartone” di Ermanno Olmi?
Ecco, veda, lì si vede bene il senso vero della chiesa.