Questo è il segno di sempre per trovare Gesù. Non solo allora, ma anche oggi. Se vogliamo festeggiare il vero Natale, contempliamo questo segno: la semplicità fragile di un piccolo neonato, la mitezza del suo essere adagiato, il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono. Lì sta Dio: così Francesco la notte di Natale. Nei commenti altre sue parole dell’altro ieri, di ieri e di oggi.
Francesco: il bimbo è il segno di sempre per trovare Gesù
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Mangiatoie di dignità. Omelia della notte 2: Lasciamoci interpellare dal Bambino nella mangiatoia, ma lasciamoci interpellare anche dai bambini che, oggi, non sono adagiati in una culla e accarezzati dall’affetto di una madre e di un padre, ma giacciono nelle squallide “mangiatoie di dignità”: nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti. Lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi.
Amore non accolto. Omelia della notte 3: Il mistero del Natale, che è luce e gioia, interpella e scuote, perché è nello stesso tempo un mistero di speranza e di tristezza. Porta con sé un sapore di tristezza, in quanto l’amore non è accolto, la vita viene scartata […]. Ma il Natale ha soprattutto un sapore di speranza perché, nonostante le nostre tenebre, la luce di Dio risplende. La sua luce gentile non fa paura; Dio, innamorato di noi, ci attira con la sua tenerezza, nascendo povero e fragile in mezzo a noi, come uno di noi. […]. Avviciniamoci a Dio che si fa vicino
Nel messaggio Urbi et Orbi di ieri, Francesco ha invocato pace per la “martoriata Siria” e per Aleppo, per “l’amata Terra Santa”, per la Nigeria “dove il terrorismo fondamentalista sfrutta anche i bambini per perpetrare orrore e morte”, per il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo, per “le donne e agli uomini che tuttora subiscono le conseguenze del conflitto nell’Ucraina orientale”, per “il caro popolo colombiano”, per “l’amato Venezuela”, per il Myanmar, per “la penisola coreana”.
Pace ai bambini. Urbi et Orbi 2: Pace a chi è stato ferito o ha perso una persona cara a causa di efferati atti di terrorismo, che hanno seminato paura e morte nel cuore di tanti Paesi e città. Pace – non a parole, ma fattiva e concreta – ai nostri fratelli e sorelle abbandonati ed esclusi, a quelli che soffrono la fame e a coloro che sono vittime di violenze. Pace ai profughi, ai migranti e ai rifugiati, a quanti oggi sono oggetto della tratta delle persone. Pace ai popoli che soffrono per le ambizioni economiche di pochi e l’avida ingordigia del dio denaro che porta alla schiavitù. Pace a chi è segnato dal disagio sociale ed economico e a chi patisce le conseguenze dei terremoti o di altre catastrofi naturali. E pace ai bambini, in questo giorno speciale in cui Dio si fa bambino, soprattutto a quelli privati delle gioie dell’infanzia a causa della fame, delle guerre e dell’egoismo degli adulti.
Il mondo odia i cristiani. Angelus di oggi 1: Ma perché il mondo perseguita i cristiani? Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvage […]. Seguire Gesù vuol dire seguire la sua luce, che si è accesa nella notte di Betlemme, e abbandonare le tenebre del mondo […]. Anche oggi la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio. Quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! Io vi dico una cosa, i martiri di oggi sono in numero maggiore rispetto a quelli dei primi secoli.
Vicini con il nostro pianto. Angelus 2: La storia dei primi secoli, qui, a Roma, leggiamo tanta crudeltà con i cristiani; io vi dico: la stessa crudeltà c’è oggi, e in numero maggiore, con i cristiani. Oggi vogliamo pensare a loro che soffrono persecuzione, ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto. Ieri, giorno di Natale, i cristiani perseguitati nell’Iraq hanno celebrato il Natale nella loro cattedrale distrutta: è un esempio di fedeltà al Vangelo.
Molto belle le parole del Santo Padre Francesco dell’omelia della notte di Natale. “Il bambino e’il segno di sempre per trovare Gesu'”. E si potrebbe dire anche il contrario:l’uccidere ilbambino il fare male al bambino e’il segno di sempre per trovare l’Avversario di Gesu’.
Giustamente il Santo Padre ha rammentato i “bambini mai nati”levittime dell’aborto che sono milioni, i bambini uccisi dalle armi,i bambini che muoiono di fame. Insieme al Natale e potremo dire legata al Natale c’e’la Strage degli Innocenti,l’uccisione di tutti i neonati maschi ordinata da Erode.
Ricordo che da bambina questo episodio narrato dal Vangelo mi raccapricciava fino a farmi piangere. La strage degli innocenti mi sconvolgeva talmente che cercavo di non pensarci come si dice in termini psicanalitici cercavo di rimuoverla nel subconscio.
Noi oggi facciamo in fondo questo:rimuoviamo nel subconscio il pensiero fi una realta’sconvolgente che non possiamo guardare petche’intollerabile. La strage degli innocenti. Ma il Natale ci ricorda ogni anno il Bambino e ogni anno si ricomincia con il fare memoria di una serie di eventi che culminano nella Crocifissione del bambino nato a Betlemme.
Perche’cosi’e’ scritto per mezzo del profeta:
E tu Betlemme terra di Giuda
Non sei certo la piu’ piccola citta’ di Giuda
Perche’da te uscira’ un capo
Che regnera’ sul mio popolo Israele
Matteo
Matteo 2,6
La storia dei primi secoli e la stessa storia di oggi:una storia di sangue….
Come scrive Salvatore Quasimodo in quella bella poesia ” Uomo del mio tempo”
Sei ancora quello della pietra e della fionda…
Eri nella carlinga,con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi….»
Cristo nasce, si fa carne.
Cristo Ascende.
E’ dopo l’Ascenzione che si aprono i giochi, è dopo, che Cristo ha bisogno della nostra carne per continuare la missione.
Del nostro corpo, per dire la Sua Parola, del Suo Spirito, per discernere e separare con un taglio netto la luce dalle tenebre, il bene dal male, la giustizia dall’ingiustizia, la virtù dal vizio. Prerogative puntualmente disattese a causa di peccati di ogni genere cui ormai ci siamo tutti assuefatti a partire dallo sconquasso della famiglia : un male endemico che si ripercuote sulle generazioni future in cui padri , e madri , vivono in situazioni di vero disastro spirituale , un disastro che marchia i figli e il loro futuro a fuoco! Poi c’è anche il peccato ministeriale,non meno grave, che avviene per azione o per omissione, per scandalo o per mille altre forme.
Un peccato che dilaga come veleno e infetta tutti quelli che a quel ministero sono soggetti. Ma voglio includere in questa riflessione anche peccato della Chiesa: gravissimo quando non si attiene fedelmente al Vangelo. Come potrebbe compiersi la Missione se si omette anche una sola parola del Vangelo.
Oggi si parla molto di Chiesa in uscita ma, uscire per andare dove, da chi, per fare cosa, per dire cosa? Se nonesce prima da Se stessa , se non entra in perfetta comunione con lo Spirito Santo e agisce con lo Spirito in sinergia come si potrà essre in uscita. Se non riesce ad uscire dall’immanenza per immergersi -e trascinare noi con Lei, nella trascendenza- resteremo fermi nella nostra immanenza, ostaggio della nostra miseria.
Buon Natale !
John Lennon -“Happy Xmas (War Is Over)”-Offical Video-HQ
https://youtu.be/S84RLgnz7Rs
Letterina a Gesù Bambino.
Caro Gesù Bambino, ti chiedo una piccola grazia: fa che la tua carne sia la nostra carne, il tuo cuore il nostro cuore, la tua anima la nostra anima, il tuo Spirito Santo il nostro Spirito Santo, i Tuoi sentimenti i nostri sentimenti.
A te conformaci,in Te confermaci affinché tutti noi, che siamo il Tuo Corpo, possiamo in Te, con Te, per Te esercitare il nostro ministero profetico, sacrdotale, regale, come tu lo esercitasti giacché dicesti : “Voi farete cose più grandi di me” facci amanti della Verità secondo il Tuo cuore perché il mondo veda che siamo Tuoi e possiamo così conquistarlo, e offrirtelo.
Tu per questo vieni, per farci vita della Tua vita, ed essere, per mezzo Tuo, veri strumenti di salvezza! Ti prego: non negarci questa Grazia.
@Ascensione!
Hai ragione Clodine la storia,insieotme umana e divina,non comincia col Natale e non fisce con la Crocifissione. INIZIA prima ,nel mistero e nel segreto dell:Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria di Nazareth,coi sogni mistici di Giuseppe,e non finisce con la Crocifissione con l’Ascensione e poi con la Discesa dello SpiritoSanto nella Pentecoste. EVENTIspirituali mistici si intrecciano ad eventi pubblici visibili a tutti. LA STORIA Sacra e’intessuta come un arazzo incui la trama e’ viisiobile e pubblica ma l:ordito e’ soprannaturale. LA fede cattolica e’sempre simboleggiata dalla Croce:il braccio orizzontale e’l’umano,il tronco verticale e’l’Asse del Mondo ilcollegamento col divino. ALL’ intersezione delle due braccia c’e’la divino-umanita’ Grdu’
Scusate scrivo in condizioni precarie:volevo scrivere la divino-umanita’ di Gesu’.
Come ha sempre sostenuto Messori la Chiesa cattolica e:il luogo dell:ossimoro figura che piace tanto a Luigi Accattoli.
Cosi’ anche il Natale e’un ossimoro:La GLORIA MISERA,Il Gaudio maliconico,la pace tempestosa
fa male sapere che dopo gli USA e la Francia a fare lauti affari con la vendita di armi al terzo posto è l’Italia.
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/12/mondo-2016-venduti-80-miliardi-di.html
fa male anche sapere che in Italia ,come nella migliore tradizione, si trovano “escamotage” cioè furbizie per aggirare la Legge che : vieta l’esportazioni di armi in Paesi in stato di conflitto come l’Arabia Saudita condannata dall’ONu per crimini di guerra
nel conflitto in Yemen.
Finalmente leggiamo in un blog di un commentatore cattolico le parole del papa sine glossa. Le possiamo riascoltare e rimeditare per quello che sono, senza che le interpretazioni amplificano o deformino arbitrariamente le parole stesse. Alcuni citano 2 parole e poi ci ricamano sopra le proprie omelie o le proprie invettive e la gente del web viene privata del messaggio originale reale e quindi disquisisce o medita sul virtuale. Grazie a Luigi Accattoli che con la sua discrezione ha lasciato parlare il papa. Cosa non comune in questi tempi.
Cara Cristina, hai ragione. C’è una frase tratta da “La croce e il nulla”, di Sergio Quinzio che trovo illuminate:
“Del Natale è andato in gran parte perduto proprio ciò che era fondamentale, e cioè il senso dell’umile nascita del Messia come inizio della perfetta manifestazione escatologica di Dio”.
Questo teologo, esegeta, che non trovò molti consensi rileggendo il quale oggi, trovo intersaante il suo incessante interrogare la storia in prospettiva escatologica . Individuo nella sua tesi sul fallimento dell’umanità e la conseguente “sconfitta di Dio” una sua logica, una sua verità profonda.
Si chiede, il teologo, quanto della storia del cristianesimo sia andato smarrito al punto da ridurre il messaggio evangelico ad umanesimo, a messaggio etico, lasciando in questo modo cadere nell’oblio la promessa futura della seconda venuta del Signore Nostro.
Svuotato il “deposito Fidei” si scivola inesorabilmente verso il tradimento della fede e la caduta nell’abisso, preda del “misterium iniquitatis” .
Una visione della storia dell’umanità che scorre tragicamente sotto i nostri occhi in cui all’assenza di percezione del peccato all’interno della coscienza individuale e collettiva farà si che Dio appaia impotente per un eccesso di misericordia verso gli empi. Impotente perfino a rendere giustizia alle invocazioni che salgono da una terra irretita dall’iniquità!
Ma Dio non è impotente per un eccesso di misericordia. C’e’ un detto rabbinico che dice piu’ o meno così:”c’e’ una montagna che Dio ha creato e su cui non puo’ piu’ salire…La libertà dell’uomo…” E’ l’aspetto drammatico della nostra libertà…
Parole splendide quelle pronunciate da Papa Francesco in occasione della Santa Messa della notte di Natale, e parole ancor più “forti & chiare” quelle scandite dallo stesso nostro Papa nel messaggio “Urbi et Orbi” del giorno di Natale e, poi, all'”Angelus” di ieri.
Quel che m’ha colpito è stato, da un lato, il taglio massimamente “ecumenico” con cui il Santo Padre ha riservato le proprie parole di attenzione e di vicinanza a tutti i principali scenari del mondo (dalla Corea alla Colombia, dal Sudan al Congo, dall’Ucraina ad Aleppo, dalla Nigeria al Myanmar: davvero, questo Pontificato non è più “europacentrico”, e grazie a Dio !), e, d’altro lato, l’energia – vorrei dire persino la durezza – con cui Francesco ha denunciato la sempre crescente persecuzione verso i cristiani: oggi la religione più perseguitata al mondo è proprio la nostra, e l’opinione pubblica europea (ciò che coinvolge la diretta responsabilità anche di noi cristiani) non sembra mostrare sufficiente attenzione e sensibilità verso quelle intollerabili e sanguinose violazioni della libertà religiosa che si verificano in tante parti del mondo (forse perché ci paiono lontane: ma credo sia un grave errore di prospettiva).
Buona notte a tutti !
Roberto Caligaris
La libertà, dice Andrea Salvi, è improrogabile, ed è vero, lo è…
La libertà! Ma cos’è la libertà. Forse che rifiutare il bene conosciuto (perché ci è dato di conoscere il bene, accoglierlo liberamente e rifiutare altrettanto liberamente il male) è libertà? Ciò che si oppone alla legge morale è libertà ? Non è libertà, ma schiavitù: ogni peccato piccolo o grande, presto o tardi presenterà il conto, già ora, in questa vita. E’ tragico constatare come l’uomo, perfettamente consapevole di compierlo, non se ne sottragga ma, anzi, volontariamente sceglie l’assenza di Dio, si pone “fuori”.
Tanto è facile parlare, leggere il Vangelo, ascoltare la Parola di Dio ,le omelie appassionate nelle Messe domenicali quanto difficile viverla quella Parola, obbedire a quella Parola…”Siete stati riscattati a caro prezzo» si legge nella I ai Cor 6,20 . Come potrebbe essere, per noi, a buon mercato ciò che è costato caro a Dio. ” Grazia a caro prezzo è l’incarnazione di Dio”!. Grazia a carissimo prezzo.