Francesco indice una giornata per la pace in Siria

“Angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano” il Papa all’Angelus fa proprio il “grido” di pace dell’intera famiglia umana, chiede a tutti di abbandonare la via del conflitto, condanna “con particolare fermezza” l’uso delle armi chimiche: “C’è un giudizio di Dio a cui non si può sfuggire”. “Con tutta la mia forza” chiede alle parti in lotta di imboccare la via del dialogo e fa appello alla comunità internazionale perché non sia lasciato “alcuno sforzo” per aiutare i siriani a imboccare la via della pace, che “è un bene di tutta l’umanità”. “Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il sette settembre prossimo una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero”. E invita a unirsi “i cristiani non cattolici, gli appartenenti ad altre religioni e gli uomini di buona volontà”. Ho scritto mentre parlava, come ho potuto. Appena sarà disponibile il testo, metterò un link.

Qui il testo della Radio Vaticana

17 Comments

  1. Luigi Franti

    Bene. Digiuno e preghiera sono quello che ci vuole. Penso non sia andare contro le intenzioni del sommo pontefice se ciascuno di noi, nella preghiera di quella giornata, chiede a Dio in modo particolare di proteggere i cristiani di quel paese, carne della nostra carne.

    1 Settembre, 2013 - 12:16
  2. Sara1

    Bene, ci uniremo certamente alla preghiera e al digiuno.
    Detto ciò, pur essendo assolutamente convinta del no all’intervento, il pensiero di stare con Putin contro Obama (praticamente) mi fa venire un nervoso….

    1 Settembre, 2013 - 12:35
  3. Speriamo. Preghiera e digiuno.

    P.S. per Sara. L’Europa si estende fino agli Urali. L’oceano ci divide invece dai barbari…

    1 Settembre, 2013 - 12:45
  4. Sara1

    Per carità Ubi però tra Putin e Obama, ci si può vergognare pure del “pacifismo” interessato.
    In questo caso il fine giustifica i mezzi, turiamoci il naso e andiamo avanti.

    1 Settembre, 2013 - 12:47
  5. roberto 55

    Se è per questo, Sara, quando, nella primavera di dieci anni or sono, partecipammo al digiuno indetto da Papa Giovanni Paolo II contro l’imminente guerra in Iraq vi fu qualche nostro “ateo devoto” che accusò la Chiesa di stare con Saddam Hussein: evidentemente, non può esser questo il parametro di valutazione.
    Ciò posto, mi unirò anch’io alla giornata di preghiera e di digiuno indetta dal nostro Pontefice (che, se posso aggiungere una mia, come sempre, modestissima considerazione, ha parlato “forte & chiaro” ed al momento giusto), e pregherò, in particolare, pure per i cristiani della Siria e di tutti quei luoghi del mondo dove i nostri fratelli in Cristo sono sottoposti ad intollerabili persecuzioni.

    Un saluto al “pianerottolo”.

    Roberto 55

    1 Settembre, 2013 - 12:56
  6. E cmq se Papa Francesco in questa occasione non telefona direttamente ad Obama senza protocolli, toppa…

    1 Settembre, 2013 - 13:06
  7. Sara1

    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

    Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.

    Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano.

    Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!

    Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana.

    Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto.

    Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302).

    Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle coloro che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità.

    Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace.

    Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace.

    Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà.

    Il 7 settembre in Piazza San Pietro – qui – dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione.

    A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace. Maria, Regina della pace, prega per noi!

    http://www.news.va/it/news/allangelus-il-papa-invoca-la-pace-il-7-settembre-a

    1 Settembre, 2013 - 14:04
  8. @stefano

    Grazie Sara.
    Che belle parole quelle del Papa: è una porta stretta quella indicata dal Papa ma è l’unica perché non ci sbraniamo gli uno gli altri, anche nel nostro quotidiano

    “Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace.”

    ” Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!”

    Sento molto forte questo richiamo per me, nella mia vita. Di non rispondere a violenza, a disprezzo, a indifferenza, con violenza. Come l’orgoglio scatta subito! E come la vergogna trova giustificazioni a questo aggredire. La paura poi trasforma l’altro in nemico. E il muro è costruito. Di recente ho capito, lo sapevo ma non lo sentivo, per guardare oltre il muro, per tornare a vedere l’altro, la mia sola arma è stata il mettermi nei suoi panni. Che per me, è una delle forme dell’amore.

    1 Settembre, 2013 - 15:14
  9. Certo, Stefano, ha ragione, non ci sono solo le guerre guerreggiate, ma anche le guerre private, forse le più pericolose. Credevo di esserne indenne, invece mi accorgo di essere sempre più permalosa.

    1 Settembre, 2013 - 15:28
  10. Sara1

    E’ vero caro Stefano è importante mettersi nei panni dell’altro, abbandonare i nostri pregiudizi, cercare di capire veramente la sua storia e il suo pensiero, vedere davvero in lui un fratello invece che un nemico anche se la pensa in modo diverso o addirittura opposto a noi.
    Non sempre è facile ma ci si prova.

    🙂

    Ma no Antonella, lei è sempre così carina qui con noi.

    🙂

    1 Settembre, 2013 - 19:49
  11. FABRICIANUS

    Mi unisco e mi unirò alla Preghiera e al digiuno per la Pace indetta dal Santo Padre.

    P.S. Come già sottolineato da altre persone, un attacco alla Siria rischia di diventare pericolosissimo per il mondo intero, (ferma restando la condanna dell’uso di armi chimiche).

    1 Settembre, 2013 - 21:45
  12. Non alludevo a permalosità nel blog, ma nei riguardi di “persone moleste” varie che incontro.

    1 Settembre, 2013 - 22:54
  13. giorgio

    Sicuramente la diplomazia vaticana e’ al lavoro. In Siria ci sono ancora parecchi cristiani e molti luoghi che venivano visitati dai pellegrinaggi. Purtroppo quando le strategie politiche decidono che un paese deve essere messo a ferro e fuoco, non resta che la preghiera, nella speranza che venga ascoltata.

    2 Settembre, 2013 - 14:34
  14. giorgio

    In ogni caso l’appello alla Madre Celeste e’ importantissimo.

    2 Settembre, 2013 - 14:36
  15. discepolo

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/02/lampi-di-genio-unomelia-extra-di-joseph-ratzinger/

    Come al solito lampi di genio nelle parole di Ratzinger.
    Un genio che dovrebbe essere applicato anche al commento delle vicende contemporanee, se solo ci si sforzasse a “pensare”, a riflettere , ad approfondire, se solo la massa dei cattolici non fossero ormai viziati dalla superficialità ed emotività dei facili slogan ripetuti dalla grancassa dei media e non fossero ormai “adagiati” comodamente sul divano della semplicistica accozzaglia di luoghi comuni e sulla acritica accettazione dei concetti “alla moda”.

    2 Settembre, 2013 - 19:16
  16. manuel76

    Discepolo, grazie dell’articolo. E’ bello il commento. Intelligente ed umile.
    C’è una consonanza tra Benedetto e Francesco.

    Entrambi mi sembra che sottolineino una idea di servizio. Qui l’occasione è il vangelo della domenica, per Francesco la missione di riforma.
    E’ singolare la consonanza tra i due. L’emerito esprime con parole stupende, Francesco con maggiori energie fisiche pratica.

    E’ come se entrambe sentissero la necessità di promuovere un Ministero, un servizio, una umiltà che diventa esempio per gli altri ed è scomoda richiesta a tutti: fate altrettanto!

    Mi sembra che il messaggio di fondo sia che non puoi essere maestro, non puoi esercire un magistero, non sei più degli altri, ma sei a servizio prima di tutto.
    Il tuo servizio è autentico, vero, totale.
    L’autorevolezza nasce dall’esempio di gratuità del lavoro nella vigna.

    Gloriam precedit Humilitas.

    3 Settembre, 2013 - 10:00
  17. manuel76

    praecedit…pardon!

    3 Settembre, 2013 - 10:01

Lascia un commento